Fonte: http://www.istitutogk.it/ecoflu/f9.htm. Un'opportuna tabella di conversione (
Tab. 3) permette di convertire il valore I.B.E. in una. Classe di Qualità dell'acqua ...
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI CUNEO
COMUNE DI SALUZZO
IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO TORTO IN COMUNE DI SALUZZO PROGETTO DEFINITIVO (Integrazioni come da richiesta della Provincia di Cuneo Prot. 14.11/VAL 08.09/005587-01)
RELAZIONI
Indagine sull'ittiofauna (dott. biol. Marco Ghirardi)
ELABORATO
1.9 int. 01
Progetto Definitivo Progetto Definitivo
Agosto 2011
PROGETTISTI:
Aggiornamento Maggio 2012
COMMITTENTE: EUROCOM s.r.l. Piazza Carlo Alberto n. 14 12035 - Racconigi (CN) P.I. 02298800042 tel. 3483801344 e-mail:
[email protected]
Dott. For. Giorgio Colombo C.so Statuto n. 21 12084 - Mondovì (CN) P.I. 01748210042 C.F. CLMGRG58B02F351T tel. 335220310 e-mail:
[email protected] COLLABORATORE: Arch. Davide Mulattieri Dott. Ing. Daniele Pirra Viale Divisione Cuneense n. 1 12063 - Dogliani (CN) P.I. 03112030048 C.F. PRRDNL80B18D742A tel. 3471120131 e-mail:
[email protected] Dott. For. Giorgio Curetti Piazza Roma n. 20 12047 - Rocca dè Baldi (CN) P.I. 03240040042 C.F. CRTGRG80M01B111R tel. 3382646719 e-mail:
[email protected] Dott. For. Marco Allasia Corso Principe di Piemonte n. 76 12035 - Racconigi(CN) P.I. 03307450043 C.F. LLSMRC79B25B791N tel. 3494328450 e-mail:
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Dott. Marco Ghirardi Biologia dell’Ambiente Via San Leonardo 3a Cell.: 348.8880729 Email:
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Analisi della qualità delle acqua del Rio Torto: Relazione sull’ittiofauna
Premessa In data 6 giugno 2011 è stato dato l’incarico di redigere una relazione tecnica sulla qualità delle acque con metodo I.B.E. di alcuni punti del Torrente Torto, importanti ai fini della realizzazione del progetto di un nuovo Impianto idroelettrico sul Rio Torto proposto dalla ditta Eurocom s.r.l. di Racconigi, nel Comune di Saluzzo, in Provincia di Cuneo.
1. Valutazione sull’ittiofauna La valutazione qualitativa sulla fauna ittica del Torrente Torto è stata iniziata e portata a termine negli stessi tratti del corso d’acqua utilizzati come Stazioni di monitoraggio per le valutazioni I.B.E. (Tab. 1). Il campionamento è stato appositamente pianificato per stabilire la situazione attuale del popolamento ittico del torrente in fase ante operam.
Tab. 1 - Definizione e localizzazione delle stazioni di monitoraggio
Punto prescelto
Definizione operativa
Numero stazione di monitoraggio
Coordinate cartografiche (UTM WGS84)
di captazione
Zona corrispondente alla captazione in progetto
1
Est: 380706 Nord: 4945848
centrale
Zona all’interno dell’area sottesa alla derivazione
2
Est: 379901 Nord: 4947302
di restituzione
Zona situata a valle del punto di restituzione
3
Est: 378271 Nord: 4948128
Tuttavia, nel corso della raccolta dati non è stato osservato nessun individuo rappresentante della fauna ittica, a nessuno stadio di sviluppo, nonostante il periodo di portata d’acqua corrispondesse a condizioni idrologiche di morbida (quindi ottimali per un analisi di questo tipo)
e fossero segnalati in loco (almeno per alcune fasi del loro ciclo vitale) alcune specie quali: cavedano (Squalius squalus), vairone (Telestes muticellus), Alborella (Alburnus alburnus), Barbo italico (Barbus plebejus), benché queste specie siano più reperibili in torrenti a più alto livello di naturalità e non fortemente condizionati dalle attività umane. L’assenza di informazioni può essere dovuta ad un errore di campionamento, benchè l’assenza di riscontro di dati in tutte e tre le stazioni di monitoraggio, poste ad una distanza significativa una dall’altra, sia forse maggiormente imputabile ad una estrema rarefazione della macrofauna dovuta ad alterate condizioni ambientali (inquinanti chimici), che nel tempo hanno condizionato negativamente il mantenimento delle reti trofiche. A ciò si deve aggiungere l’intenso sfruttamento agricolo del corso d’acqua per fini di irrigazione, che comporta stagionalmente una variazione notevole nella struttura e composizione delle comunità acquatiche.
2. Conclusioni Lo studio del corso d’acqua ha permesso di verificare che lo stesso subisce variazioni di portata notevoli nell’arco di poche ore e che, nei mesi irrigui, viene messo in secca con frequenza anche giornaliera. L’estrema artificialità del corso d’acqua ed i frequenti periodi di secca rendono il Rio Torto certamente inadatto allo sviluppo della fauna ittica e micro bentonica e ne spiegano l’assenza riscontrata durante i rilievi eseguiti. Una ulteriore inibizione alla vita acquatica è data dagli effetti negativi dei trattamenti fitosanitari applicati in agricoltura nelle aree circostanti che rendono l’ambiente idrico del Rio Torto sostanzialmente inadatto alla sopravvivenza di fauna ittica stanziale.
Valutazione con Metodo I.B.E.
Premessa In data 6 giugno 2011 è stato dato l’incarico di redigere una relazione tecnica sulla qualità delle acque con metodo I.B.E. di alcuni punti del Torrente Torto, importanti ai fini della realizzazione del progetto di un nuovo Impianto idroelettrico sul Rio Torto proposto dalla ditta Eurocom s.r.l. di Racconigi, nel Comune di Saluzzo, in Provincia di Cuneo.
1. Indice Biotico Esteso (I.B.E.) Metodica che utilizza le specie di macroinvertebrati, appartenenti al cosiddetto Macrobenthos, quali specie indicatrici nel monitoraggio e nella diagnostica qualitativa ambientale. Tali specie possiedono infatti un ciclo vitale sufficientemente lungo da poterli osservare lungo tutto l’anno e dunque da poter considerare significativo il legame tra la loro presenza o la loro scomparsa e il rilevamento di condizioni di stress ambientale. In breve, ci si basa essenzialmente sulla diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppi zoologici e sulla ricchezza complessiva (biodiversità) della comunità di macroinvertebrati (Tab. 1). Tab. 1 - Limiti obbligati per la definizione delle Unità Sistematiche (U.S.) Livello di definizione Gruppo tassonomico per le Unità Sistematiche PLECOTTERI Genere TRICOTTERI Famiglia EFEMEROTTERI Genere COLEOTTERI Famiglia ODONATI Genere DITTERI Famiglia ETEROTTERI Genere CROSTACEI Famiglia MOLLUSCHI Genere TRICLADI Famiglia IRUDINEI Genere OLIGOCHETI Famiglia MEGALOTTERI Genere PLANIPENNI Famiglia NEMATOMORFI Presenza BRIOZOI Presenza CNIDARI Presenza Da: Campaioli, S., Ghetti P.F., Minelli A., Ruffo, S. (1994). Manuale per il riconoscimento dei Macroinvertebrati delle acque dolci italiane - Vol.I. Provincia Autonoma di Trento.
Il valore dell’Indice Biotico Esteso è determinato attraverso l’incrocio dei dati in una matrice (Tab. 2) che unisce il numero totale di Unità Sistematiche costituenti la comunità in esame, con i gruppi zoologici riscontrati ed elencati in ordine di sensibilità descrescente rispetto allo stress ambientale (ad esempio, l’inquinamento chimico delle acque).
Tab. 2 -Tabella I.B.E.
Fonte: http://www.istitutogk.it/ecoflu/f9.htm
Un’opportuna tabella di conversione (Tab. 3) permette di convertire il valore I.B.E. in una Classe di Qualità dell’acqua. Tab. 3 - Tabella di conversione dei valori I.B.E. in Classi di Qualità con relativo giudizio e colore per la rappresentazione in cartografia
Fonte: http://www.istitutogk.it/ecoflu/f9.htm
2. Stazioni di monitoraggio La valutazione della qualità delle acque attraverso la Valutazione dell’Indice Biotico Esteso (I.B.E.) è stata effettuata mediante sopralluogo e raccolta di campioni di Macroinvertebrati lungo i seguenti punti del Torrente Torto, ritenuti punti critici da esaminare e definiti in seguito stazioni di monitoraggio (Tab. 4):
Tab. 4 - Definizione e localizzazione delle stazioni di monitoraggio Punto prescelto: di captazione centrale di restituzione
Definizione operativa Zona corrispondente alla captazione in progetto Zona all’interno dell’area sottesa alla derivazione Zona situata a valle del punto di restituzione
Numero stazione di monitoraggio
Coordinate cartografiche (UTM WGS84)
1
Est: 380706 Nord: 4945848
2
Est: 379901 Nord: 4947302
3
Est: 378271 Nord: 4948128
Scheda I.B.E. - Stazione di monitoraggio numero 1 Le informazioni preliminari e descrittive qui riportate sono state ricavate dalla “Scheda di sopralluogo e misura I.B.E.” adottata dall’ARPA Piemonte e dal “Notiziario dei Metodi analitici 2007/2008 - Istituto di ricerca delle acque - C.N.R.”. La scheda per la raccolta dati sulle Unità Tassonomiche è tratta da: Campaioli, S., Ghetti P.F., Minelli A., Ruffo, S. (1994). Manuale per il riconoscimento dei Macroinvertebrati delle acque dolci italiane - Vol.I. Provincia Autonoma di Trento.
Informazioni preliminari Corso d’acqua: Comune: Data: Sopralluogo effettuato da:
Torrente Torto Saluzzo (Cuneo) 30 giugno 2011 Ghirardi Marco, Curetti Giorgio Dieci repliche proporzionali (monitoraggio operativo)
Modalità di raccolta dati: Informazioni descrittive della stazione Granulometria: Organismi incrostanti: Batteri filamentosi: Vegetazione acquatica: Vegetazione riparia: Manufatti artificiali: Larghezza dell’alveo bagnato: Velocità media della corrente (nel transetto campionato): Altezza media dell’acqua (nel transetto campionato): Regime idrologico:
MASSI (MACROLITHAL) - CIOTOLI (MICROLITHAL) ALGHE FILAMENTOSE ASSENTI SCARSAMENTE PRESENTE ARBUSTIVO_BOSCOSA ASSENTI METRI 7 AREA A RIFFLE (MEDIA E CON LIMITATA TURBOLENZA) CENTIMETRI 45 MORBIDA
Resoconto delle Unità Sistematiche (U.S.) rinvenute PLECOTTERI TRICOTTERI
Livello di definizione per le Unità Sistematiche Genere Famiglia
EFEMEROTTERI
Genere
COLEOTTERI ODONATI
Famiglia Genere
DITTERI
Famiglia
Gruppo tassonomico
ETEROTTERI CROSTACEI MOLLUSCHI TRICLADI IRUDINEI OLIGOCHETI MEGALOTTERI PLANIPENNI NEMATOMORFI BRIOZOI CNIDARI
Unità sistematica riscontrata Leuctra Rhyacophilidae Baetis Ecdyonurus Gomphus Chironomidae Muscidae Simuliidae
Genere Famiglia Genere Ancylidae Famiglia Genere Piscicola Famiglia Lumbriculidae Genere Famiglia Presenza Presenza Presenza Totale U.S. evidenziate (in laboratorio): 11 Valore I.B.E. calcolato: 7/6 Classe di qualità dell’acqua: III
Numero di individui 3 9 2 3 4 1 12 1
1 1 1
Scheda I.B.E. - Stazione di monitoraggio numero 2 Le informazioni preliminari e descrittive qui riportate sono state ricavate dalla “Scheda di sopralluogo e misura I.B.E.” adottata dall’ARPA Piemonte e dal “Notiziario dei Metodi analitici 2007/2008 - Istituto di ricerca delle acque - C.N.R.”. La scheda per la raccolta dati sulle Unità Tassonomiche è tratta da: Campaioli, S., Ghetti P.F., Minelli A., Ruffo, S. (1994). Manuale per il riconoscimento dei Macroinvertebrati delle acque dolci italiane - Vol.I. Provincia Autonoma di Trento.
Informazioni preliminari Corso d’acqua: Comune: Data: Sopralluogo effettuato da: Modalità di raccolta dati:
Torrente Torto Saluzzo (Cuneo) 30 giugno 2011 Ghirardi Marco, Curetti Giorgio Dieci repliche proporzionali (monitoraggio operativo)
Informazioni descrittive della stazione Granulometria: Organismi incrostanti: Batteri filamentosi: Vegetazione acquatica: Vegetazione riparia: Manufatti artificiali: Larghezza dell’alveo bagnato: Velocità media della corrente (nel transetto campionato): Altezza media dell’acqua (nel transetto campionato): Regime idrologico:
MASSI (MACROLITHAL) - CIOTOLI (MICROLITHAL) ASSENTI ASSENTI SCARSAMENTE PRESENTE ERBACEA_ARBUSTIVA ASSENTI METRI 7 AREA A RIFFLE (MEDIA E CON LIMITATA TURBOLENZA) CENTIMETRI 45 MORBIDA
Resoconto delle Unità Sistematiche (U.S.) rinvenute Gruppo tassonomico PLECOTTERI TRICOTTERI EFEMEROTTERI COLEOTTERI ODONATI DITTERI ETEROTTERI CROSTACEI MOLLUSCHI TRICLADI IRUDINEI OLIGOCHETI MEGALOTTERI PLANIPENNI NEMATOMORFI BRIOZOI CNIDARI
Livello di definizione per Unità sistematica le Unità Sistematiche riscontrata Genere Famiglia Hydropsychidae Genere Baetis Famiglia Genere Gomphus Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Presenza Prostoma (Nemertini) Presenza Presenza Totale U.S. evidenziate (in laboratorio): 4 Valore I.B.E. calcolato: 4 Classe di qualità dell’acqua: IV
Numero di individui 1 3 1
7
Scheda I.B.E. - Stazione di monitoraggio numero 3 Le informazioni preliminari e descrittive qui riportate sono state ricavate dalla “Scheda di sopralluogo e misura I.B.E.” adottata dall’ARPA Piemonte e dal “Notiziario dei Metodi analitici 2007/2008 - Istituto di ricerca delle acque - C.N.R.”. La scheda per la raccolta dati sulle Unità Tassonomiche è tratta da: Campaioli, S., Ghetti P.F., Minelli A., Ruffo, S. (1994). Manuale per il riconoscimento dei Macroinvertebrati delle acque dolci italiane - Vol.I. Provincia Autonoma di Trento.
Informazioni preliminari Corso d’acqua: Comune: Data: Sopralluogo effettuato da:
Torrente Torto Saluzzo (Cuneo) 30 giugno 2011 Ghirardi Marco, Curetti Giorgio Dieci repliche proporzionali (monitoraggio operativo)
Modalità di raccolta dati: Informazioni descrittive della stazione Granulometria: Organismi incrostanti: Batteri filamentosi: Vegetazione acquatica: Vegetazione riparia: Manufatti artificiali: Larghezza dell’alveo bagnato: Velocità media della corrente (nel transetto campionato): Altezza media dell’acqua (nel transetto campionato): Regime idrologico:
CIOTOLI (MICROLITHAL) ASSENTI ASSENTI SCARSAMENTE PRESENTE ARBUSTIVO-BOSCOSA ASSENTI METRI 7 AREA A RIFFLE (MEDIA E CON LIMITATA TURBOLENZA) CENTIMETRI 45 MORBIDA
Resoconto delle Unità Sistematiche (U.S.) rinvenute PLECOTTERI
Livello di definizione per le Unità Sistematiche Genere
TRICOTTERI
Famiglia
EFEMEROTTERI COLEOTTERI ODONATI
Genere Famiglia Genere
DITTERI
Famiglia
Gruppo tassonomico
ETEROTTERI CROSTACEI MOLLUSCHI TRICLADI IRUDINEI OLIGOCHETI MEGALOTTERI PLANIPENNI NEMATOMORFI BRIOZOI CNIDARI
3. Discussione dei dati
Unità sistematica riscontrata
Numero di individui
Beraeidae Phryganeidae Rhyacophilidae Baetis
1 2 1 1
Libellulidae Muscidae Simuliidae Stratiomyidae
2 5 7 1
Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Genere Famiglia Presenza Presenza Presenza Totale U.S. evidenziate (in laboratorio): 8 Valore I.B.E. calcolato: 6 Classe di qualità dell’acqua: III
Nel punto di captazione, il torrente presenta una discreta comunità macrobentonica, con 11 Unità Tassonomiche. Non si evidenziano classi di pregio, né la presenza di particolari organismi rari. Le 11 U.S. individuate danno un valore di I.B.E. pari a 7/6, ovvero una Classe di Qualità pari a III, caratteristica di ambienti in cui sono evidenti gli effetti dell’inquinamento. Nel punto centrale, si è evidenziata una drastica riduzione della comunità macrobentonica, con sole 4 Unità Sistematiche rilevate. Il valore di I.B.E. pari a 4 e la corrispondente Classe di Qualità pari a IV indicano un ambiente molto inquinato. Nel punto di restituzione, il valore di I.B.E. risulta pari a 6, con relativa Classe di Qualità pari a III: anche in questo caso, con 8 Unità Tassonomiche (cioè una comunità macrobentonica relativamente ristretta), ci si attesta su valori di ambiente con forte presenza di inquinanti. Nel complesso i punti monitorati segnalano un sostanziale impoverimento dei gruppi zoologici trattati, indizio di una forte condizione di stress ambientale. I valori centrali, data la vicinanza con le aree agricole, potrebbero indicare nel tempo un consistente versamento nel corso d’acqua di composti chimici destinati alle coltivazioni.
4. Proposta di un piano di monitoraggio delle acque Considerata la situazione già di per sé problematica del corso d’acqua, si procede a proporre, per questa tipologia di captazione, un programma di monitoraggio che prevede una serie di indagini effettuate per un periodo ante operam, precedente di un anno l’inizio dei lavori, per approfondire la questione della scarsa diversità ecologica delle comunità macrobentoniche dell’area; tali indagini devono poter proseguire fino a tre anni successivi il completamento dei lavori, per valutare l’impatto dell’intervento. La localizzazione dei prelievi deve coincidere con le stazioni di monitoraggio già segnalate. Il calendario delle indagini (a cadenza stagionale) deve essere concordato con gli organi competenti e la data precisa dei prelievi comunicata con anticipo. Per quanto riguarda le valutazioni riguardo la portata, si ritiene adeguato utilizzare quelle fornite dalla centrale. Eventuali altre indagini devono essere concordate con le Autorità responsabili, prima dell’avvio del monitoraggio e in conseguenza di accertamenti di anomalie riscontrate durante lo studio. Si consiglia a tal proposito di affinare il sistema di raccolta dati dell’I.B.E. secondo le nuove normative vigenti (ma ancora suscettibili di modifiche operative), attraverso l’applicazione di metodiche standard (già utilizzate nel corso dell’indagine) e l’uso di software in grado di fornire una più precisa misura quantitativa della biodiversità locale (numero di specie e abbondanza relativa), oltre che di altri parametri ecologici per valutare lo stress ambientale. È auspicabile inoltre l’affiancamento a questi parametri dei dati chimico-fisici raccolti mediante analisi dell’ossigeno disciolto, della temperatura, della conducibilità, del pH e Redox (a cadenza stagionale), per una più corretta valutazione delle eventuali modifiche indotte dall’opera.
5. Valutazione dei rischi Non si prevede che le attività di costruzione e di esercizio dell’opera possano interferire e/o modificare in misura drastica la qualità delle acque che, nell’indagine esplorativa, risulta già variamente alterata da fonti inquinanti, situazione da definire meglio nel proseguimento delle attività di monitoraggio. Inoltre le lavorazioni previste per la costruzione dell’impianto prevedono tutte le precauzioni per evitare ulteriori rischi di inquinamento. A tale proposito, si segnala che: a. non è previsto l’utilizzo di materiali potenzialmente inquinanti nella realizzazione delle opere civili in progetto (a meno di una perdita accidentale di oli e carburanti a seguito di un malfunzionamento accidentale dei mezzi d’opera); b. è previsto l’adeguamento di strutture preesistenti risultate ancora funzionanti ed efficienti; c. a queste strutture verrebbe ad aggiungersi la realizzazione di una scala di risalita per l’ittiofauna, che nell’ottica del progetto permetterebbe in teoria di avere una valenza migliorativa delle caratteristiche ambientali del corso d’acqua, con forte impatto positivo sulla comunità biologica. Tuttavia occorre ricordare come, durante l’indagine esplorativa, non siano state evidenziate specie ittiche per cui possa essere giustificata la costruzione di una scala di risalita; inoltre, è stato evidenziato come finora il torrente sia stato sfruttato in misura importante per necessità di irrigazione, almeno in certi periodi dell’anno, determinando una situazione stagionale sfavorevole per il mantenimento su un esteso periodo di tempo di una comunità ittica stabile.
Passaggio artificiale di risalita per ittiofauna. La scelta di predisporre di una ‘rampa grezza’ (detta anche scala rustica) quale struttura di rimonta per le specie ittiche, si è basata sulla valutazione di caratteristiche costruttive decisamente competitive rispetto ad altre tipologie di strutture con funzione simile: -
realizzazione relativamente semplice ed economica (se paragonata ad altre scale di risalita);
-
versatilità della struttura, adatta alla fruizione da parte di molte specie di pesci;
-
manutenzione scarsa o nulla, dal momento che la messa in sede degli elementi costitutivi (massi di diametro tra i 30 e 50 cm), impedisce il deposito di materiale vegetale residuale e la conseguente ostruzione dei passaggi fra i massi;
-
basso impatto ambientale, grazie all’aspetto naturale garantito dai materiali utilizzati e dalla morfologia costruttiva nel suo complesso.
La scelta della scala rustica quale passaggio per l’ittiofauna è stata inoltre favorita dal basso dislivello altimetrico del corso d’acqua. La bassa pendenza dell’opera (I = 0,05), unitamente alla scelta di una sovrastruttura a macro/megalithal (che simula l’ambiente naturale in situ), l’altezza della vena d’acqua uguale o superiore ai 10 cm e un deflusso minimo vitale di 150 l/s garantito nei periodi di prelievo, rende la struttura compatibile con la presenza e il movimento di specie ittiche di piccola e media taglia (fino a 25-30 cm di lunghezza), adattate a una corrente d’acqua parzialmente laminare (area a chute), inframmezzata a zone a turbolenza moderata, individuabili nelle aree a smorzamento della portata d’acqua in transito. Una scala così strutturata, in grado di supportare una discreta varietà di macroinvertebrati, permetterebbe la sosta e il passaggio in salita e in discesa di specie onnivore/insettivore infeudate agli ambienti lotici, quali: − cavedano (rappresentanti del gen. Squalius); − vairone (Telestes muticellus); − barbo canino (Barbus caninus) e altri rappresentanti del gen. Barbus, nonostante sia una specie maggiormente stenoecia, necessitante di acque fredde e ben ossigenate, con alto grado di naturalità. Non sempre le specie potenzialmente presenti nel sito possono essere inserite con certezza fra quelle appartenenti all’ittiofauna autoctona, a causa delle immissione in passato di specie congeneriche alloctone e di possibili ibridazioni. Altre specie di acqua corrente, come ad esempio quelle appartenenti ai generi Salmo [trutta], Chondrostoma o Cobitis, di piccole o medie dimensioni, non sono state prese in considerazione: − in quanto richiedono specifiche condizioni ambientali (elevata purezza delle acque, pH, temperatura, regime dell’acqua, ecc.) per la sopravvivenza e la riproduzione; − oppure non sono mai state storicamente segnalate nell’area interessata al progetto.
Lo scazzone (Cottus gobio), benché con ogni probabilità presente nell’area in epoca passata, è una specie particolarmente sensibile alla regimazione dei corsi d’acqua, ed è andata rarefacendosi. Occorre comunque sottolineare che, tra le specie indicate, solo il genere Squalius è in grado di sopravvivere in acque moderatamente inquinate (secondo il rapporto I.B.E.), come quelle studiate nell’area interessata.