di Carlo Goldoni

5 downloads 904 Views 10MB Size Report
Arlecchino servitore di due padroni. (tre atti di Carlo Goldoni) è un esempio tanto esplicativo quanto pericoloso per avere un‟idea delle pratiche rappresentative ...
Arlecchino servitore di due padroni (tre atti di Carlo Goldoni)

è un esempio tanto esplicativo quanto pericoloso per avere un‟idea delle pratiche rappresentative della Commedia dell‟Arte

Occorre non cadere nell‟equivoco di considerare il testo di Goldoni come appartenente alla tradizione della “commedia improvvisa”, sebbene di essa rende chiaro l‟esempio del tipo di storia rappresentato, i meccanismi drammaturgici utilizzati, i lazzi inseriti all‟occorrenza

CARLO GOLDONI (1707 – 1793)

“RIFORMA GOLDONIANA”

ridimensionamento di tutte le volgarità e gli eccessi ai quali era giunto il repertorio dei comici dell‟arte verso la metà del „700

“RIFORMA GOLDONIANA” RIFORMULAZIONE DEL TESTO SCRITTO (abolendo l‟approssimazione del canovaccio)

INTRODUZIONE DI PERSONAGGI INEDITI tratti dalla nuova borghesia mercantile che si andava formando a Venezia come altrove in un‟Italia in piena trasformazione

ANTONIO SACCHI (1708 – 1788)

attore italiano specializzato nell‟interpretazione della maschera di TRUFFALDINO il servo sciocco e astuto allo stesso tempo

ANTONIO SACCHI anni „40 del „700 manda a Goldoni una lettera con un CANOVACCIO portato già sulla scena da Luigi Riccoboni a Parigi

Arlequin valet de deux maitres (nel 1718)

CARLO GOLDONI (nel 1745 a Pisa) entusiasmato dall‟intrigo decide di ricavarne un testo teatrale adottando una TECNICA COMPOSITIVA MISTA scrivendo solo tre o quattro scene per atto e lasciando il resto alla bravura e all‟improvvisazione degli attori secondo lo schema della “commedia a soggetto”

ANTONIO SACCHI

crea la parte di ARLECCHINO / TRUFFALDINO su di un canovaccio fornitogli da Goldoni

Arlecchino (metà del '500) secondo lo storico Luigi Riccoboni

Arlecchino (1671)

Arlecchino (disegno di Luigi Ottavio Burnacini, fine XVII sec.)

MILANO (1746)

Il servitore di due padroni

debutta con enorme successo con la compagnia di Antonio Sacchi

Da quel momento molte altre compagnie la rappresentano riempiendola però di quelle volgarità ed eccessi che caratterizzavano la forma decadente della Commedia dell‟Arte

1753 CARLO GOLDONI decide di scriverla per intero in occasione della pubblicazione delle sue opere presso l‟editore Paperini

PARIGI (1763) CARLO GOLDONI la traduce in francese e la riscrive in forma di CANOVACCIO

per una rappresentazione “all‟improvviso” dei

Comdiens Italiens du Roi

1793 la commedia è tradotta in napoletano col titolo

Pulcinella servitore di due padroni e rappresentata al TEATRO SAN CARLINO (esistito fino al 1875)

sostituendo al servo bergamasco Arlecchino il servo campano Pulcinella

ALTRE TRADUZIONI DIALETTALI in genovese milanese torinese fiorentino

dove il protagonista assume le varianti regionali relative alla tipologia del carattere

MENEGHINO (Milano)

GIANDUIA (Torino)

STENTERELLO (Firenze)

GERMANIA (1812) la commedia viene rappresentata diciannove volte con la direzione di JOHANN WOLFGANG GOETHE al TEATRO DI WEIMAR

GERMANIA 1924

MAX REINHARDT mette in scena la commedia a Berlino e a Vienna

Il servitore di due padroni commedia preceduta da una DEDICATORIA A UN GRAN SIGNORE (al quale Goldoni consacra la commedia implicitamente in cambio di protezione)

e da un AVVISO AL LETTORE

(al quale fa presente la fonte del soggetto e spiega le sue innovazioni)

LA VICENDA

In casa di Pantalone sua figlia Clarice e Silvio, figlio del Dottore, celebrano il fidanzamento dopo che la notizia della morte di Federigo Rasponi, uomo d‟affari di Torino promesso a Clarice senza che mai lei lo avesse visto, scioglie dall‟impegno la giovane. L‟arrivo del redivivo Rasponi getta lo scompiglio: solo Brighella riconosce (era stato servo fedele dei Rasponi e perciò tace) nel guastafeste la sorella del defunto Beatrice.

Beatrice, travestita da uomo, è alla ricerca dell‟amato Florindo che è fuggito dopo aver ucciso in duello Federigo ostile all‟amore dei due. Anche Florindo è alla locanda in incognito: ma Truffaldino, già servo di Beatrice lì a Venezia, in un momento di troppo appetito si è fatto assumere anche da Florindo, così che fa vere prodezze per servire entrambi i padroni e far sì che non si vedano mai. Cadono i travestimenti, Florindo e Beatrice, Clarice e Silvio convolano a giuste nozze e Truffaldino viene smascherato

SCHEMI DELLA COMMEDIA DELL‟ARTE (riflessi dall‟opera di Goldoni) SCENOGRAFIA INTRECCIO PERSONAGGI

SCENOGRAFIA si limita a una stanza

(che sia la locanda o la casa di Pantalone)

o alla strada con locanda

INTRECCIO è condotto in base a imbrogli, equivoci, lettere scambiate, bauli aperti, libri, ritratti consegnati a proprietari sbagliati, travestimenti, personaggi fittizi ecc.

PERSONAGGI il loro linguaggio aderisce a FORMULE ROMANZATE PIÙ CHE ISTRIONICHE specie nei dialoghi degli innamorati e nelle parti che esprimono le loro pene d‟amore

PERSONAGGI fa eccezione TRUFFALDINO che si esprime in una parlata piena di salamelecchi, riverenze tradotta in immagini sceniche cariche di ilarità bonaria

PERSONAGGI non esistono in questa commedia personaggi negativi né una dicotomia tra il bene e il male

PERSONAGGI domina sui personaggi una buona dose di innocenza e ingenuità

non vi sono indagini sulla provenienza borghese di alcuni di essi in quanto, come accadrà nelle opere successive, di questi non ne sono tracciati i difetti

PERSONAGGI CONFLITTI TRA I PERSONAGGI

non sono generati da volontà negative, ma da equivoci che sono destinati a risolversi nel

FINALE A LIETO FINE che non umilia e confonde nessuno non esistono sconfitti ma solo vincitori

INTELAIATURA DELL‟AZIONE gode di un equilibrio perfetto in quanto: 1) L‟ENIGMA DEL SERVO AL SERVIZIO DI DUE PADRONI è mantenuto con innumerevoli espedienti drammaturgici fino alla fine del terzo atto

2) INIZIO DELLA COMMEDIA potrebbe essere il finale

(rivela lo scopo che i protagonisti amorosi devono perseguire per tutti e tre gli atti)

3) VICENDA PRINCIPALE prende corpo attorno agli avvenimenti che si susseguono vorticosamente grazie alle invenzioni di Truffaldino

I ATTO preparazione all‟azione drammatica I SCENA rivela l‟antefatto affinché si possa accogliere con cognizione di causa lo scompiglio apportato dalle rivelazioni di Truffaldino

I ATTO prevede un solo cambio di scena: dalla CASA DI PANTALONE alla STRADA CON LA LOCANDA DI BRIGHELLA

I ATTO i personaggi rivelano la loro natura

PANTALONE

fa trasparire l‟avarizia manifestando la sua felicità nel maritare

I DUE INNAMORATI

CLARICE

SILVIO

INNAMORATI esprimono il loro candore nello scambiarsi tenerezze così come enfatizzano il dolore una volta che si è posto l‟impedimento

IL DOTTORE

si esibisce appena può con la sua erudizione parlando in latino a dispetto di chi non lo comprende

BRIGHELLA

intuisce l‟intrigo del travestimento di Beatrice e crea ilarità con la sua parlata balbuziente

TRUFFALDINO irrompe con la sua vivacità e il suo linguaggio su una scena fino a quel momento misurata annunciando fin dall‟inizio il suo ruolo:

CORTEGGIAMENTO DI SMERALDINA

TRUFFALDINO sfruttamento del facchino grande appetito che lo mette al servizio di un altro padrone equivoci che cominciano dal suo entrare in azione invenzione della mitica figura del servo Pasquale che esiste virtualmente fino alla fine del terzo atto

LA RIVELAZIONE DI BEATRICE A CLARICE sin dal primo atto ha la funzione di annunciare il lieto fine e tenere il pubblico con il fiato sospeso per tutto il corso della rappresentazione ogni volta che si è molto vicini allo smascheramento rinviato solo al finale

II ATTO si svolge solo in due luoghi: CORTILE DELLA CASA DI PANTALONE SALA DELLA LOCANDA DI BRIGHELLA CON DUE PORTE

II ATTO

è l‟atto delle tensioni il vero

FULCRO DEGLI INGANNI e DEGLI EQUIVOCI capitati per caso (come quello tra Silvio, Beatrice e Clarice) o eseguiti per mano di Truffaldino

è il culmine dell‟azione scenica

II ATTO

Sale la tensione nella vicenda amorosa principale cresce il dissidio tra Pantalone e il Dottore i rapporti fra Truffaldino e i due padroni sono sempre sull‟orlo del crollo e il tutto si traduce in un grammatica scenica dinamica, vorticosa

II ATTO

TRUFFALDINO è protagonista di azioni chiave per lo svolgersi della vicenda: scambia le lettere dei due padroni; strappa distrattamente la cambiale per discutere con Brighella di come si servono le pietanze;

compie azioni acrobatiche per servire il pranzo ai due padroni

III ATTO ci sono tre cambi di scena essendoci quattro ambienti d‟azione: SALA DELLA LOCANDA STRADA DELLA LOCANDA ALTRA STRADA DELLA LOCANDA

CAMERA IN CASA DI PANTALONE

III ATTO è l‟atto della risoluzione avviene attraverso altri elementi tipici SCAMBIO DEI BAULI che nel causare l‟equivoco della morte della seconda coppia di innamorati (Beatrice e Florindo) genera l‟occasione del doppio suicidio impedito affinché i due si incontrino nella locanda dove erano ospiti ignari della reciproca presenza

III ATTO è singolare l‟abilità di TRUFFALDINO nel mantenere la finzione fino alla fine attraverso una serie di bugie e stratagemmi che finiscono paradossalmente col favorire la giusta sistemazione delle storie amorose che, tra l‟altro, non gli stanno minimamente a cuore

III ATTO

Il fatto che il suo inganno sia svelato solo alla fine non lascia spazio a una condanna morale da parte dei padroni gabbati ma si conclude in un atteggiamento ruffiano e risolutivo col pubblico

Arlecchino 1947 (in casa di Pantalone)

Arlecchino 1947 (la locanda di Brighella)

Arlecchino 1947 (strada davanti alla locanda)

Arlecchino 1952 (camera in casa di Pantalone)

Arlecchino 1952 (la locanda di Brighella)

Arlecchino 1956 (camera in casa di Pantalone)

Arlecchino 1956 (la locanda di Brighella)

Arlecchino 1973. All'aperto nei giardini di Villa Comunale a Milano

Arlecchino 1973. Nei giardini di Villa Comunale a Milano

Arlecchino 1977

Arlecchino 1977. Camera in casa di Pantalone

Arlecchino 1977. Saluto finale

Arlecchino 1989. Scena Atto I

Arlecchino nella scena del budino