Pace e guerra fra i Sumeri: lo stendardo di Ur. 37. Tecnologia e vita quotidiana.
Le città-stato mesopotamiche. 38. La sintesi • I passaggi chiave. 40. La verifica.
Indice
1
Unità
IX
La preistoria e le civiltà del Vicino Oriente STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Capitolo
1
1.1 1.2 1.3 1.4
Lo stato e le leggi
La preistoria
Capitolo
Quadro d’insieme
4
Le origini dell’uomo
6 9
CONCETTI CHIAVE Evoluzione
L’inizio della preistoria: il Paleolitico Laboratorio: lavorare con le fonti
10
Il museo della pittura paleolitica
12
La rivoluzione neolitica
14
Verso l’età storica
20
La sintesi • I passaggi chiave
22
La verifica
23
3
3.1 3.2 3.3
L’inizio dell’età storica in Mesopotamia: dai villaggi alle città I grandi popoli dell’età del bronzo: Sumeri, Accadi e Babilonesi
30
Laboratorio: lavorare con le fonti
31 32
Il codice di Hammurabi
33
L’impero assiro e il secondo impero babilonese
34
CONCETTI CHIAVE Teocrazia
46 47
I grandi periodi della millenaria storia egizia
49
La società nell’antico Egitto Laboratorio: lavorare con le fonti François Champollion e il mistero dei geroglifici
Tecnologia e vita quotidiana
37
53 54 57
La piramide, eterna dimora dei faraoni
58
La sintesi • I passaggi chiave
60
La verifica
61
STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE
62
Capitolo
4
4.1 4.2
Ittiti, Ebrei, Fenici Quadro d’insieme
64
Gli Ittiti, grande civiltà dell’Anatolia antica
66
Gli Ebrei e la nascita del monoteismo
68
Le voci della storia
I tratti comuni dei popoli mesopotamici 36 Laboratorio: lavorare con le fonti Pace e guerra fra i Sumeri: lo stendardo di Ur
0050.indice.indd 9
I caratteri generali della civiltà egizia
La sovranità
FINESTRA SUL MONDO Le “altre” civiltà urbane
CONCETTI CHIAVE Civiltà
2.4
26 28 28
Storia e… Letteratura Gilgamesh, l’eroe alla ricerca dell’immortalità
2.3
44
Tecnologia e vita quotidiana
La Mesopotamia: Sumeri, Babilonesi, Assiri
2.2
Quadro d’insieme
Il personaggio
2
2.1
L’antico Egitto
La vita dura dei lavoratori egizi
Capitolo
Quadro d’insieme
42
La prima deportazione degli Ebrei (586 a.C.)
Laboratorio: lavorare con le fonti
4.3
70
Le feste religiose del calendario ebraico
72
I Fenici, popolo di navigatori e di mercanti
73
Le città-stato mesopotamiche
38
La sintesi • I passaggi chiave
40
La sintesi • I passaggi chiave
76
La verifica
41
La verifica
77
8-06-2010 16:38:55
X
Indice
Ripassao nline: memorizza i contenuti fondamentali del capitolo con le videolezioni
Esercitatio nline: valuta le tue conoscenze con i quiz di autoverifica facili e veloci
Dall’uomo alla città • Le prime orme dell’uomo (capitolo 1) • Dal villaggio alla città-stato (capitoli 1 e 2) • La terra tra i due fiumi (capitolo 2)
Le radici del presente: individua gli snodi cruciali e le eredità della storia
• Tecnologia e arte: il patrimonio delle origini • Le civiltà del Vicino Oriente: il fiume e le città
Il Mediterraneo orientale • L’immortalità dei faraoni (capitolo 3) • L’impero ittita, il popolo di Dio, i mercanti fenici (capitolo 4)
2
Unità
Il Mediterraneo e la civiltà greca 6.2
Capitolo
5
5.1
CONCETTI CHIAVE Cittadino
6.3
Creta e Micene Quadro d’insieme
80
La civiltà cretese
82
Le voci della storia
Minosse: fondatore della potenza marittima cretese 83
Tecnologia e vita quotidiana
5.2
Il palazzo di Cnosso
86
La civiltà micenea Laboratorio: lavorare con le fonti
88
L’archivio di un palazzo miceneo a Pilo Il personaggio
Heinrich Schliemann, scopritore di Troia e Micene 91
La sintesi • I passaggi chiave
92
La verifica
93
6.1
Il medioevo ellenico e la prima colonizzazione greca CONCETTI CHIAVE Colonizzazione
Laboratorio: lavorare con le fonti La società omerica
0050.indice.indd 10
94 96 96 98
99 100
La seconda colonizzazione e lo sviluppo del dèmos 101 CONCETTI CHIAVE Tirannide
103
Il patrimonio comune delle póleis
104 106
Le voci della storia
I giochi olimpici
Tecnologia e vita quotidiana Il tempio greco
108
La sintesi • I passaggi chiave
109
La verifica
110
Capitolo
7
7.1
La nascita della pólis e il mondo comune dei Greci Quadro d’insieme
6.4
90
Capitolo
6
La nascita della pólis (VIII secolo a.C.)
7.2 7.3
Sparta e Atene: due modelli politici Quadro d’insieme
112
Sparta: un’oligarchia aristocratica Laboratorio: lavorare con le fonti
114
L’educazione militare alla base della società spartana
116
Atene e le riforme democratiche di Solone e Clistene
117
La società delle póleis greche
122
La sintesi • I passaggi chiave
124
La verifica
125
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Indice
Capitolo
8.1
Le guerre persiane e l’Atene di Pericle Quadro d’insieme
126
L’impero persiano dalle origini al regno di Dario
128
FINESTRA SUL MONDO Il Mesoamerica
8.2
8.3 8.4
e la civiltà olmeca
130
L’impero persiano alla conquista della Grecia Laboratorio: lavorare con le fonti
131
10.1
Alessandro Magno e l’ellenismo Quadro d’insieme
166
168
FINESTRA SUL MONDO L’India di Alessandro
L’impero marittimo di Atene
136
Storia e… Cinema Alexander
172
La politica di Pericle: riforme e innovazioni Laboratorio: lavorare con le fonti Le virtù di Pericle
L’Atene di Pericle: capitale dell’arte e dell’economia
138 139 140 141 141 144
La sintesi • I passaggi chiave
146
La verifica
147
149
Capitolo
La crisi delle póleis e l’ascesa della Macedonia Quadro d’insieme
152
La guerra del Peloponneso
154
Il personaggio
Socrate, filosofo e cittadino
Tecnologia e vita quotidiana
Le triremi, agili navi da guerra ateniesi
157 158
L’egemonia di Tebe e la crisi delle póleis 159 Le voci della storia
“Il mare, la patria”
CONCETTI CHIAVE Egemonia
La Macedonia di Filippo II Laboratorio: lavorare con le fonti
Contro Filippo in difesa della libertà
Lo scontro tra due “grandi”: Alessandro e Dario
Laboratorio: lavorare con le fonti
L’acropoli di Atene
La politica e la democrazia
0050.indice.indd 11
10
134
STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE
9.3
Capitolo
169 171
Tecnologia e vita quotidiana
9.2
165
132
CONCETTI CHIAVE Età classica
9.1
La verifica
La battaglia di Maratona Storia e… Cinema 300
Le voci della storia
9
164
Alessandro Magno e la creazione di un impero universale Laboratorio: lavorare con le fonti
La democrazia ad Atene
8.5
La sintesi • I passaggi chiave
159 160 161 163
10.2
La politica di integrazione di Alessandro
173
Dopo Alessandro: la civiltà ellenistica CONCETTI CHIAVE Ellenismo
174 175
La sintesi • I passaggi chiave
180
La verifica
181
Ripassa online: memorizza i contenuti fondamentali del capitolo con le videolezioni
La civiltà greca • Creta, Micene e la nascita della pólis (capitoli 5 e 6) • Sparta e Atene: due mondi a confronto (capitolo 7) • Le póleis unite e divise: dalle guerre persiane alla guerra del Peloponneso (capitoli 8 e 9) Il sogno di Alessandro Magno • L’ascesa di un piccolo regno (capitolo 10) • Dalla Grecia all’India, le grandi conquiste (capitolo 10) • Una cultura universale: l’ellenismo (capitolo 10)
Esercitatio nline: valuta le tue conoscenze con i quiz di autoverifica facili e veloci Le radici del presente: individua gli snodi cruciali e le eredità della storia
• A misura d’uomo: l’eredità della Grecia classica • I cittadini, la politica, la democrazia • Il mondo comune dei Greci: il teatro e i giochi olimpici
© RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano
8
XI
8-06-2010 16:39:16
XII
Indice
3
Unità
L’Italia antica e la Roma repubblicana
Capitolo
11
11.1 11.2 11.3 11.4
STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE
L’Italia dalla preistoria alla nascita di Roma 184
Gli antichi popoli italici
186
La civiltà etrusca Laboratorio: lavorare con le fonti
189
La vita oltre la morte
192
I Latini e le origini di Roma
193
I sette re della tradizione
195
Romolo, fondatore di Roma
Laboratorio: lavorare con le fonti
195
13
13.1
12.1 12.2
197
Le istituzioni della Roma monarchica
199
La sintesi • I passaggi chiave
201
La verifica
202
Il consolidamento della repubblica romana 204
Roma tra minacce esterne e conflitti interni Laboratorio: lavorare con le fonti
206
CONCETTI CHIAVE Diritto
Laboratorio: lavorare con le fonti Le leggi delle XII Tavole
12.3 12.4 12.5
0050.indice.indd 12
228
Le guerre di Roma per il predominio nell’Italia centro-meridionale Laboratorio: lavorare con le fonti
230
13.2 13.3
231
Roma alla conquista della Magna Grecia 234 Pirro: il primo grande avversario di Roma
L’organizzazione del dominio di Roma sull’Italia Tecnologia e vita quotidiana
235 237
Gestione e controllo del territorio: centuriazione e viabilità
240
La sintesi • I passaggi chiave
242
La verifica
243
Capitolo
Quadro d’insieme
Le riforme e il risanamento della frattura sociale
Quadro d’insieme
Il personaggio
La fondazione della città di Roma
Le condizioni dei plebei
Roma conquista la penisola
Roma messa a ferro e fuoco dai Galli
Capitolo
12
224
Capitolo
Quadro d’insieme
Il personaggio
11.5
Il diritto
209
14
14.1
Roma si espande nel Mediterraneo Quadro d’insieme
244
La prima guerra punica (264-241 a.C.)
246 249
CONCETTI CHIAVE Provincia
211 211 213
Tecnologia e vita quotidiana Le navi da guerra romane
14.2
La seconda guerra punica (218-202 a.C.) 251 Il personaggio
Annibale Barca: il “dono di dio”
L’ordinamento politico della Roma repubblicana
214
Laboratorio: lavorare con le fonti
Le massime istituzioni dello stato
216
Il personaggio
Famiglia e religione nella Roma repubblicana
219
La sintesi • I passaggi chiave
221
La verifica
222
La sconfitta di Canne
14.3 14.4
250
252
253
Le scoperte e le invenzioni 254 di Archimede
Il dominio di Roma sul Mediterraneo CONCETTI CHIAVE Imperialismo
256 257
La terza guerra punica e la fine di Cartagine (149-146 a.C.)
258
8-06-2010 16:39:24
Indice FINESTRA SUL MONDO La nascita dell’impero
cinese
14.5
258
Le trasformazioni della società romana 260 Storia e… Letteratura La fioritura del teatro comico latino
Tecnologia e vita quotidiana
261
La domus romana: una vita da ricchi
264
La sintesi • I passaggi chiave
266
La verifica
267
STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE La schiavitù
270
15.1
272
Le riforme agrarie dei Gracchi
274
Cornelia: la madre dei Gracchi
L’ascesa di Caio Mario Laboratorio: lavorare con le fonti Tecnologia e vita quotidiana
L’esercito, pilastro della potenza romana
Dalla guerra contro gli Italici alla dittatura di Silla
La società dei Galli: i poteri dei druidi
16.3 La guerra civile tra Cesare e Pompeo 16.4 Le riforme di Cesare Storia e… Letteratura Un periodo di grande fioritura culturale: filosofia e poesia CONCETTI CHIAVE Dittatura
Le alterne fortune di Ottaviano
305 308 308 310 311 312 312
317
276 278 279 281 282
Ripassa online: memorizza i contenuti fondamentali del capitolo con le videolezioni
Una nuova città conquista l’Italia • Dagli Etruschi ai re di Roma (capitolo 11) • S.P.Q.R.: la repubblica romana (capitolo 12) • Le legioni alla conquista della penisola (capitolo 13)
La verifica
289
290 293
Esercitatio nline: valuta le tue conoscenze con i quiz di autoverifica facili e veloci
La cittadinanza Il servizio militare
304
La verifica
288
STORIA,CITTADINANZA E COSTITUZIONE
302
316
La sintesi • I passaggi chiave
Il ritratto di Silla
301
La sintesi • I passaggi chiave
L’alba di un impero • Roma vittoriosa sul Mediterraneo (capitolo 14) • Romani contro Romani: la guerra civile e la dittatura di Silla (capitolo 15) • Veni, vidi, vici: Cesare e la fine della repubblica (capitolo 16)
Le voci della storia
284 286
Le radici del presente: individua gli snodi cruciali e le eredità della storia
Capitolo
16.1
Laboratorio: lavorare con le fonti
Le voci della storia
Quadro d’insieme
CONCETTI CHIAVE Trionfo
16
16.2 L’ascesa di Cesare e la guerra gallica
16.5 La fine della repubblica
Dai Gracchi a Silla: la crisi della repubblica
La “nobiltà” di Mario
15.3
298 Catilina e il tentativo di rovesciare la repubblica
L’ambizione di Cesare
Il personaggio
15.2
Il personaggio
Laboratorio: lavorare con le fonti
Capitolo
15
Storia e… Cinema Spartacus
XIII
L’età di Cesare e la fine della repubblica Quadro d’insieme
296
Le campagne di Pompeo
298
• Il diritto romano: un’eredità ancora viva • Cittadini e cittadinanza • Misurare e costruire
Indice dei nomi ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 320 Indice delle voci di lessico e dei concetti chiave
.................................................................................................................................................................................. 323
Indice delle carte.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 324
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Unità
1
Sul tuo libro
La preistoria e le In
(www.auladigitale.rcs.it)
Ripassa on line
1 La preistoria
Dall’uomo alla città Le prime orme dell’uomo
2 La Mesopotamia:
Dal villaggio alla città-stato
Sumeri, Babilonesi, Assiri
La terra tra i due fiumi
Il Mediterraneo orientale
3 L’antico Egitto
Le radici del presente Tecnologia e arte: il patrimonio delle origini Le civiltà del Vicino Oriente: il fiume e le città
L’immortalità dei faraoni
4 Ittiti, Ebrei, Fenici
L’impero ittita, il popolo di Dio, i mercanti fenici
IV ˜ III MILLENNIO a.C. Età del rame
III ˜ II MILLENNIO a.C. Età del bronzo
IV MILLENNIO a.C.
4000 a.C.
IV millennio a.C. Rivoluzione agricola; canalizzazione in Mesopotamia e in Egitto
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III MILLENNIO a.C.
3000 a.C.
IV millennio a.C. Scrittura cuneiforme in Mesopotamia e scrittura geroglifica in Egitto
3100 a.C. Il faraone Menes unifica il Basso e l’Alto Egitto
2000 a
2350-2200 a.C. Il re Sargon unifica la Mesopotamia nel regno accadico
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civiltà del Vicino Oriente Prerequisiti • Saper utilizzare strumenti quali le carte geografiche, le linee del tempo, le mappe concettuali, gli schemi • Collocare nel tempo e nello spazio eventi storici di medio e lungo periodo, cogliendone gli snodi principali • Saper distinguere i vari aspetti che caratterizzano un evento storico: da quelli politici, economici e sociali a quelli culturali e religiosi
Obiettivi • Saper cogliere i tratti comuni alle civiltà antiche • Saper individuare le relazioni tra le caratteristiche del territorio e lo sviluppo di una civiltà • Comprendere l’importanza della scrittura per lo sviluppo economico, culturale e sociale di una civiltà • Comprendere l’importanza delle innovazioni tecnologiche per lo sviluppo di una civiltà • Conoscere l’importanza del commercio per gli scambi culturali e lo sviluppo economico dei popoli antichi
o
DAL XII SECOLO a.C. Età del ferro
II MILLENNIO a.C.
2000 a.C.
1650 a.C. Fondazione di Hattusa, capitale del regno ittita 1792 a.C. Codice di Hammurabi
1284 a.C. Battaglia di Qadesh fra Egizi e Ittiti 1200 a.C. Invasione dei Popoli del Mare nel Vicino Oriente. Crollo dell’impero ittita
0060.apertura_unita1.indd 3
I MILLENNIO a.C.
1000 a.C.
814 a.C. Fondazione della colonia fenicia di Cartagine
1 a.C.
586 a.C. I Babilonesi assediano Gerusalemme 525 a.C. Conquista persiana dell’Egitto
1146 a.C. Conquista di Babilonia e nascita dell’impero assiro
28-06-2010 11:49:19
Capitolo
Quadro d’insieme
1
La preistoria La diffusione dell’uomo sulla Terra
5 milioni di anni fa Prime tracce di ominidi
40.000 anni fa
8.000-3.000 a.C.
Comparsa dell’Homo sapiens sapiens
Ultima fase della preistoria: il Neolitico
IV millennioI millennio a.C. Età dei metalli (rame, bronzo, ferro)
Dall’origine del pianeta alla comparsa dei nostri antenati Il lungo percorso della specie umana ha origine in un’epoca lontanissima. La storia dell’uomo si intreccia infatti con quella della Terra: dopo varie specie animali e vegetali, circa 5 milioni di anni fa nel continente africano compaiono i cosiddetti “ominidi”, con i quali ha inizio l’evoluzione della nostra specie. A circa 3 milioni di anni fa risalgono i resti dei primi esemplari della specie umana, che lentamente acquisisce una certa abilità manuale e la capacità di rispondere positivamente alle sollecitazioni dell’ambiente circostante: così i primi uomini conquistano la posizione eretta, imparano a usare il fuoco e a lavorare la pietra e l’osso. Che cos’è la preistoria? La lunga fase della storia dell’uomo che precede la comparsa dei documenti scritti viene comunemente definita preistoria. La maggior parte degli studiosi, infatti, concorda nel ritenere che il passaggio dalla preistoria alla storia sia stato determinato proprio dalla scoperta e dall’uso della scrittura. Una tale distinzione tuttavia non tiene conto del fatto che l’invenzione della scrittura non è avvenuta ovunque e per tutti i popoli della Terra nello stesso periodo di tempo; inoltre in età “preistorica” numerosi altri eventi e progressi tecnologici di eccezionale importanza si sono dimostrati altrettanto idonei a segnare una svolta nell’ambito dell’evoluzione dell’umanità: fra questi la rivoluzione agricola, grazie alla quale l’uomo impara a intervenire con il proprio lavoro sulla natura, plasmandola a proprio vantaggio. Secondo un’altra convenzione, se la preistoria viene definita “età della pietra” – in quanto il materiale utilizzato per la fabbricazione di utensili è esclusivamente di natura litica – per la fase storica invece si parla di “età dei metalli”. Questa nuova fase è accompagnata dalla trasformazione dei piccoli villaggi in vere e proprie città e dalla nascita di fiorenti civiltà lungo il corso di grandi fiumi.
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EUROPA
AFRICA
area di origine dell’uomo
Luoghi in cui sono stati ritrovati: resti di Australopiteco e dell’Homo habilis resti di Homo erectus resti di Homo sapiens neanderthalensis resti di Homo sapiens sapiens (Cro-Magnon)
20-05-2010 9:43:23
La preistoria e le civiltà del Vicino Oriente
Unità 1
5
4
3
L’Homo sapiens sapiens, i cui più antichi resti furono ritrovati a Cro-Magnon (nella Francia occidentale), migrò dal continente eurasiatico verso quello americano.
L’Homo sapiens di Neanderthal occupò le regioni dell’Europa centro-meridionale e alcune aree del Vicino e Medio Oriente.
o
Stretto di Bering
AMERICA SETTENTRIONALE
uomo di Pechino
ASIA
IN
DO
NE
uomo di Giava
SI
A
AMERICA MERIDIONALE
AUSTRALIA
1
Gli Australopiteci, antenati del genere umano, e l’Homo habilis, primo rappresentante della nostra specie, occuparono le zone dell’Africa orientale e meridionale.
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2
L’Homo erectus, “successore” dell’Homo habilis, fu il primo a spostarsi dalle regioni africane verso quelle temperate europee e asiatiche, fino a raggiungere l’isola di Giava (“uomo di Giava”) e l’area cinese (“uomo di Pechino”).
20-05-2010 9:43:24
Capitolo 1
6
La preistoria
1.1 Le origini dell’uomo L’evoluzione della Terra Alcuni miliardi di anni prima della comparsa dell’uomo, il nostro pianeta era costituito da una massa incandescente di gas liquido, assolutamente priva di qualsiasi forma di vita. In un periodo corrispondente a circa un miliardo e mezzo di anni questo materiale magmatico andò gradualmente raffreddandosi e ricoprendosi di una crosta, in gran parte solida. Per molto tempo tale crosta costituì un blocco unico circondato dall’acqua e solo più tardi, in seguito a forti sconvolgimenti tellurici e a vasti assestamenti geologici, subì una lenta e progressiva suddivisione formando i continenti. Un fenomeno, questo, che va sotto il nome di deriva dei continenti. Questo lunghissimo e complesso periodo di trasformazione della Terra è stato suddiviso dagli scienziati, e in particolare dai geologi, in cinque diverse ere geologiche, dall’era archeozoica, che si estese su un arco temporale di miliardi di anni, durante i quali si formarono i primi organismi viventi, fino all’era neozoica o antropozoica, nella quale viviamo (vedi lo schema a pagina seguente).
La comparsa della specie umana: interpretazioni e teorie La specie umana fece la
sua comparsa sulla Terra nel corso dell’era antropozoica, come ci dice il significato della parola; il nostro pianeta infatti attraverso una complessa serie di fasi diverse si sarebbe evoluto in modi e forme tali da dare origine all’uomo e più in particolare all’Homo sapiens ovvero “intelligente”, la cui concreta presenza viene fatta risalire più o meno concordemente a un’età oscillante fra i 200.000 e i 40.000 anni fa. Fino all’inizio dell’Ottocento infatti, si credeva che l’uomo fosse comparso sulla terra circa 4000 anni prima di Cristo, in base al racconto della Bibbia relativo alla creazione dell’universo, della Terra e quindi del suo abitante più perfetto. I progressi compiuti dal pensiero scientifico e in particolare dalle scienze naturali, fecero in seguito spostare l’origine dell’uomo verso epoche molto più remote. Un’importante svolta negli studi sull’origine dell’uomo fu la teoria elaborata dal naturalista inglese Charles Darwin (18091882) alla metà dell’Ottocento, secondo la quale gli uomini e le specie animali si erano trasformati ed evoluti nel corso di
{ Dalla formazione della Terra alla nascita dell’uomo.
Il disegno ricostruisce in sintesi la storia del nostro pianeta, dove dopo una lunghissima incubazione, nel giro di “poche” centinaia di milioni di anni la vita esplode nelle forme più diverse. Muovendo dal centro verso l’esterno, in senso antiorario, è facile notare come con il passare del tempo le varie forme di vita tendano ad assumere una sempre maggiore complessità.
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La preistoria e le civiltà del Vicino Oriente
Unità 1
7
Le ere geologiche Nome dell’era
Che cosa significa
Quanto dura
Quali organismi appaiono
Archeozoica
dal greco archaîos, “primitivo”, “originario” e zoon, “animale” e quindi vita
circa 4 o 5 miliardi di anni
alghe, batteri e invertebrati
Paleozoica
dal greco palaiós, “antico” e zoon, “animale”
280 milioni di anni
pesci, felci e trilobiti
Mesozoica
dal greco mesos, “mezzo” e zoon, “animale”
150 milioni di anni
rettili e ammoniti
Cenozoica
dal greco kainós, “recente” e zoon, “animale”
55 milioni di anni
mammiferi di varie forme e dimensioni
Neozoica o antropozoica
dal greco neos, “nuovo” e zoon, “animale” / dal greco ànthropos, “uomo”
iniziata intorno a 5 milioni di anni fa e tuttora in atto
specie umana
Gli antenati dell’uomo: dalle scimmie agli ominidi Molti scienziati, oggi, pur ricono-
scendo tale origine comune, sostengono che a un certo momento si determinò una decisa differenziazione destinata a dare vita a due diverse specie genealogiche: quella delle scimmie propriamente dette e quella dei cosiddetti ominidi, ovvero esseri affini all’uomo, ma con caratteri-
stiche ancora differenti da quelle umane. Tracce di ominidi risalenti a circa 5 milioni di anni fa sono state rinvenute dagli antropologi nel continente africano e in particolare in Etiopia, in Kenya, in Tanzania e nella Repubblica Sudafricana: esse apparterrebbero a un ominide detto Australopiteco. Egli presentava un cranio di dimensioni assai ridotte e quindi capace di contenere una limitata quantità di materia cerebrale (dai 450 ai 620 cm3) e un’accentuata sporgenza della faccia in avanti; inoltre camminava prevalentemente sui due arti posteriori anziché a quattro zampe.
lessi co Australopiteco scimmia (dal greco píthekos, “scimmia”) australe (perché i suoi resti furono trovati nell’Africa australe o del sud).
La deriva dei continenti Per “deriva dei continenti” s’intende il fenomeno di continua trasformazione cui è soggetta la superficie terrestre, a causa dei movimenti imposti dal nucleo magmatico, che si trova nel cuore del nostro pianeta, alle placche di crosta soprastante, sulla quale poggiano i continenti. L’aspetto attuale della crosta terrestre è il risultato di una lunga e progressiva serie di trasformazioni, cominciate circa 200 milioni di anni fa e non ancora concluse: nel futuro il processo della deriva è destinato a creare nuovi scenari. Da un iniziale blocco compatto dei continenti, detto Pangea (dal greco pan, “tutto” e gea, “terra”), 60 milioni anni fa la frattura tra i continenti condusse alla separazione dell’emisfero australe da quello boreale. Poi l’Africa si allontanò dall’America e l’India si spostò verso nord. All’inizio dell’era neozoica, i successivi e lenti movimenti della crosta terrestre condussero alla disposizione attuale dei continenti.
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200 milioni di anni fa
60 milioni di anni fa
oggi
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milioni di anni fino a raggiungere la forma attuale. Darwin inoltre sosteneva che, nell’ambito di questa evoluzione, l’uomo e la scimmia avessero avuto un’origine comune.
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Capitolo 1
La preistoria
Le orme di Laetoli. Orme di una coppia di ominidi vissuti circa 3,5 milioni di anni fa, rinvenute nel 1977 a Laetoli, in Tanzania. Si tratta di un’importantissima scoperta paleoantropologica, in quanto le impronte testimoniano il raggiungimento della postura eretta da parte dell’uomo.
re e di garantire una presa sicura (pollice specializzato): le dita dell’Homo habilis consentivano infatti di afferrare e tenere saldamente in pugno un sasso o un bastone, di rendere più tagliente una pietra. In un’epoca imprecisabile, all’interno di un periodo di tempo molto ampio compreso tra il milione e i 200.000 anni fa, all’Homo habilis subentrava l’Homo erectus, così chiamato in quanto capace di camminare senza aiutarsi con le braccia e dotato di un cranio molto più voluminoso (dai 900 ai 1100 cm3). L’Homo erectus risultava a sua volta provvisto di un’intelligenza e di un’operatività decisamente superiori rispetto a quelle del suo antenato, che gli permettevano di lavorare la pietra in modo da renderla tagliente su due lati. Egli inoltre sapeva accendere il fuoco e possedeva ormai la capacità di comunicare ai propri simili notizie più articolate dei semplici segnali di pericolo e di richiamo, a cui si erano limitati i suoi predecessori.
{
Riguardo a questa specie di esseri viventi oggi siamo in grado di affermare con sicurezza solo che finì per estinguersi. Dall’Homo habilis all’Homo erectus: i primi uomini preistorici Intorno ai 3 milioni
di anni fa, l’Australopiteco lasciò il posto al cosiddetto Homo habilis. Questi risultava dotato di un cervello di dimensioni più ampie rispetto a quelle del suo predecessore (circa 630 cm3), di una mano più robusta e di un pollice in grado di ruota-
L’Homo sapiens, ultima tappa dell’evoluzione umana La comparsa dell’Homo
sapiens (ovvero “uomo dotato di intelligenza”) rappresenta l’ultima tappa dell’evoluzione umana. Di esso ci sono giunte numerose testimonianze, due delle quali ampiamente documentate. • L’Homo sapiens di Neanderthal, così chiamato dalla valle di Neander in Germania, dove nel 1856 vennero trovati i suoi resti. Vissuto insieme ai suoi simili diffusi in quasi tutta l’Europa e in parte
{ Il cammino evolutivo dell’uomo. Il disegno
ricostruisce l’aspetto dei vari ominidi, fino all’uomo attuale. Da sinistra, Australopiteco, Homo habilis, Homo erectus, Homo sapiens neanderthalensis e Homo sapiens sapiens, l’uomo attuale.
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La preistoria e le civiltà del Vicino Oriente
Unità 1
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L’uomo: una carta d’identità Nome
Data di nascita
Segni particolari
Australopithecus o scimmia dell’emisfero australe
5.000.000 di anni fa
un cervello dal volume di 450-520 cm3
Homo habilis
3.000.000 di anni fa
un cervello dal volume di 630 cm3
Homo erectus
1.000.000 di anni fa
un cervello dal volume di 900-1100 cm3
Homo sapiens neanderthalensis
200.000 anni fa
un cervello dal volume di 1300-1600 cm3
Homo sapiens sapiens
40.000 anni fa
un cervello dal volume di 1000-2000 cm3 (in media 1500)
dell’Africa tra i 200.000 e i 40.000 anni fa, presentava una statura abbastanza simile a quella dell’uomo odierno e un cranio dalla fronte ridotta (1300-1600 cm3); aveva il mento sporgente ed era capace di fabbricare attrezzi e di dipingere, sia pure grossolanamente, le pareti delle caverne dove abitava. • L’Homo sapiens sapiens, i cui esemplari più antichi sono chiamati di CroMagnon, dal nome della località francese (in Dordogna) dove per la prima volta, nel 1868, vennero scoperti i suoi resti, è un individuo fornito di un cervello di struttura molto complessa (in media 1500 cm3 di volume) e in tutto simile a quella di cui anche noi siamo dotati, per le sue concrete capacità di pensieCon cetti
chia ve
ro e azione. Questi uomini raggiunsero [ L’aspetto dei nostri un alto livello di sviluppo tecnologico antenati. Nelle due immagini sono riprodotti il cranio di un nella lavorazione della pietra e di altri Australopiteco (in alto) e di materiali: numerosi infatti, oltre ai mol- un uomo di Cro-Magnon (in Il secondo appartiene ti esemplari di industria litica, sono gli basso). alla specie più recente, quella ami da pesca e gli aghi per cucire in dell’Homo sapiens sapiens. osso o in avorio, che si sono conservati fino guida allo studio ad oggi. L’Homo sapiens 1. A quale era risale la comparsa della sapiens, pertanto, era specie umana sulla Terra? destinato a costituire 2. In che cosa consiste la svolta della tra i 40.000 e i 10.000 teoria di Charles Darwin sull’origine anni fa l’ultimo stadio dell’uomo? dell’evoluzione biolo3. Quali elementi caratterizzarono rigica umana e quindi spettivamente l’Homo habilis, l’Homo a essere il diretto proerectus, l’Homo sapiens neanderthagenitore dell’uomo del lensis e l’Homo sapiens sapiens? nostro tempo.
Evoluzione
Il concetto di evoluzione ha rivoluzionato le interpretazioni formulate dagli studiosi sulla questione dell’origine dell’uomo. Fino alla fine del Settecento, la corrente di pensiero dominante riteneva che l’uomo fosse rimasto immutato dai tempi della creazione, così come era stato raccontato nella Bibbia. Si pensava inoltre che la storia della Terra fosse misurabile in poche migliaia di anni e che la comparsa dell’uomo fosse avvenuta circa 4000 anni prima della nascita di Cristo. Successivamente, gli studi del biologo francese Jean-Baptiste de Lamarck rivelarono che gli organismi viventi sulla Terra avevano vissuto una progressiva trasformazione durata milioni di anni. Ciò aprì la strada alla teoria ” Ritratto di Charles Darwin in vecchiaia.
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dell’evoluzione elaborata dall’inglese Charles Darwin nella sua opera L’origine delle specie (1859): secondo questa teoria, le trasformazioni progressive che hanno interessato tutti gli esseri viventi sono state frutto di una selezione naturale da parte dell’ambiente circostante, che ha favorito la sopravvivenza di quegli organismi capaci di adattarsi alle sue continue modifiche. L’evoluzione dunque è il meccanismo secondo cui le specie viventi sviluppano le caratteristiche destinate a consentire la loro sopravvivenza. La teoria darwiniana ha profondamente influenzato gli studi compiuti successivamente: grazie ai progressi della ricerca scientifica, è stato infatti possibile ricostruire alcune tappe fondamentali del millenario percorso evolutivo dell’uomo. Ma la sua tesi ha anche rappresentato una vera e propria rivoluzione intellettuale, in quanto ha aperto un aspro conflitto tra fede e ragione, che solo sul finire del XIX secolo ha trovato toni meno accesi di polemica.
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Capitolo 1
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1.2 L’inizio della preistoria: il Paleolitico lessi co Manufatto: oggetto la cui lavorazione è fatta a mano o con arnesi manuali.
L’evoluzione tecnologica e le fasi della preistoria Gli storici individuano le
tappe fondamentali del progresso umano soprattutto nei cambiamenti tecnologici, in quanto essi risultano sempre strettamente connessi alla nascita di nuovi modi di pensare e di nuovi sistemi di vita associata. La fabbricazione dei primi utensili è considerata in questo senso una espressione specifica della forma di vita umana: l’uomo inizia a fabbricarli favorito anche dall’uso delle mani, le quali sono esse stesse uno strumento estremamente raffinato e potente. Stando così le cose, l’evoluzione dell’uomo può essere letta come la successione di varie rivoluzioni tecnologiche e l’inizio dell’età preistorica può essere fatto risalire a circa 3 milioni di anni fa, allorché l’Homo habilis iniziò a realizzare i primi manufatti duraturi in pietra,
scheggiando ciottoli di fiume per renderli più taglienti. La maggior parte degli studiosi concorda sulla suddivisione dell’età preistorica in tre fasi: • il Paleolitico (“età della pietra antica”), dalla comparsa del primo Homo habilis, 3 milioni di anni fa, a 10.000 anni a.C. circa; • il Mesolitico (“età della pietra di mezzo”), da 10.000 a 8000 anni a.C. circa; • il Neolitico (“età della pietra nuova”), dagli 8000 a 3000 anni a.C. circa. Il Paleolitico (3 milioni-10.000 a.C.): nomadi, cacciatori e raccoglitori Il Paleoliti-
co, ossia la prima fase della preistoria, ebbe una durata lunghissima: circa 3 milioni di anni, contro i circa 10.000 del Mesolitico e del Neolitico. Secondo gli studi più recenti, nel corso del Paleolitico, caratterizzato da un definitivo assestamento della superficie
L’Europa durante l’ultima glaciazione [
Strumenti in selce.
Le rocce utilizzate nel Paleolitico erano molto varie; in Europa fu sfruttata maggiormente la selce, ma si trovano anche strumenti in diaspro, quarzite e ossidiana.
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Ghiacciai Tundra Steppa e prateria Foreste
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terrestre dopo una drammatica serie di paurosi e radicali sconvolgimenti, gli uomini vivevano allo stato puramente selvaggio e nomade, spostandosi da una regione all’altra alla ricerca di cibo e continuamente insidiati da una natura ostile, dalla quale si proteggevano rifugiandosi in caverne e coprendosi di pelli. Essi uscivano dalle caverne per andare a caccia e a pesca o a raccogliere erbe, frutti, radici e quant’altro di commestibile la terra spontaneamente produceva (economia di caccia e raccolta). Fu allora che gli uomini cominciarono a utilizzare come armi e utensili ciottoli e ossa di animali o legno indurito, ai quali a fatica modificarono la forma per adattarla grossolanamente all’uso che intendevano farne. In un secondo momento iniziarono a utilizzare una tecnica più avanzata di scheggiatura: se colpiti da un percussore o se sottoposti a forte pressione in un punto, alcuni tipi di pietra, tra cui la selce, si frantumano determinando il distacco di frammenti, le schegge appunto, dai margini estremamente taglienti. In seguito queste schegge venivano ulteriormente
1 Durante l’ultima glaciazione che investì il continente europeo, terminata circa 10.000 anni fa, i ghiacci arrivarono a coprire la Gran Bretagna, la penisola scandinava e parte della Germania e dell’Europa orientale.
2
Le aree ai bordi della calotta glaciale erano occupate dalla tundra (cioè da pianura ricoperta soltanto da muschi e licheni), mentre nell’Europa meridionale crescevano foreste di conifere e latifoglie.
3
In Africa l’aumento della piovosità provocato dalle glaciazioni rese abitabili perfino le zone che attualmente si trovano vicino all’equatore.
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Unità 1
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lavorate per conferirgli la forma voluta, come ad esempio punte di freccia, coltelli o raschiatoi. Le trasformazioni climatiche e la scoperta del fuoco e dell’arco Nel corso del
Paleolitico, forse per uno spostamento dell’asse terrestre, si verificò un rilevante abbassamento della temperatura e di conseguenza il clima divenne freddissimo; una coltre di ghiacciai si estese ampiamente anche nelle regioni più temperate. Tali radicali cambiamenti climatici – comunemente definiti glaciazioni – per la verità si erano già manifestati altre volte nel corso dell’ultimo milione di anni e avevano determinato consistenti modifiche dell’ambiente terrestre e gravi problemi di sopravvivenza per gli uomini del Paleolitico. A quest’epoca risale la scoperta del fuoco, che permise all’uomo sia di riscaldarsi e di rendere l’ingresso delle grotte più sicuro dall’attacco delle belve, sia di cuocere e quindi di conservare meglio i cibi. Oltre alla possibilità di cibarsi anche della carne meno tenera degli animali di grossa taglia, il consumo di carne cotta portò a un rafforzamento del fisico, non più soggetto a problemi di infezioni e malattie derivate da schiere di batteri. I cacciatori del Paleolitico idearono inoltre l’arco, fondamentale meccanismo di propulsione messo a punto dall’uomo e destinato a non essere superato fino alla scoperta della polvere da sparo. Questa nuova arma consentì non solo di facilitare il lancio della freccia, prima scagliata con la sola potenza delle braccia, ma anche di potenziarlo e di regolarne meglio la direzione. L’invenzione dell’arco contribuì a migliorare decisamente la qualità della vita delle comunità preistoriche, in quanto dalla caccia dipendeva la stessa sopravvivenza dell’uomo.
” Arma da lancio. Insieme
all’arco, un’altra arma inventata nel Paleolitico è il propulsore, che consentiva di lanciare a grande distanza, fino a 90100 metri, un’asta di legno con punte di pietra o osso o corno. Dotato di un gancio all’estremità, dove veniva inserita l’asta, questo strumento permetteva di allungare il braccio e di imprimere all’asta una spinta aggiuntiva 4 volte superiore che nel lancio senza propulsore.
Le comunità umane del Paleolitico Nel Paleolitico, secondo alcuni antropologi, nei gruppi familiari vigeva il matriarcato, ovvero un tipo di organizzazione sociale in cui era la donna a svolgere la funzione centrale.
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{ “Venere paleolitica”.
Uno dei più belli esempi di “Venere” proviene da Willendorf, in Austria; si tratta di una piccola statuetta di 11 cm in pietra calcarea con tracce di ocra rossa, che viene fatta risalire a 25.000 anni fa.
La preistoria
In assenza dell’uomo, impegnato nella caccia e nella pesca, la donna si occupava infatti della raccolta di erbe, frutti, radici commestibili e anche del miele, assicurando il cibo alla famiglia, nel caso in cui la caccia e la pesca non avessero avuto successo. Era la donna inoltre che provvedeva alla crescita dei figli e alla raccolta delle erbe medicinali per la cura delle ferite. L’ipotesi dell’esistenza del matriarcato non è condivisa da tutti gli storici, ma certamente il ritrovamento di numerose statuette che riproducono archetipi di maternità e fertilità, dette “Veneri paleolitiche”, attesta la centralità del ruolo femminile all’interno della comunità.
L’organizzazione della vita in gruppi e lo stesso esercizio della caccia posto in atto da più persone dovettero determinare la nascita del linguaggio sia pure nella sua forma primitiva, che consisteva nell’associare a determinati suoni determinati significati e nell’assegnare a ogni richiamo o grido un vero e proprio valore discorsivo. Le prime manifestazioni artistiche e il culto dei morti La scoperta del fuoco, nel
rendergli più agevole la vita nelle caverne, consentì all’uomo di dedicare del tempo anche alla meditazione e di manifestare per la prima volta la propria fantasia creatrice, attraverso vere e proprie espressioni artistiche. Con strumenti appositamente realizzati per scolpire la pietra, gli uomini del Paleo-
Laboratorio: lavorare con le fonti Il museo della pittura paleolitica La grotta di Lascaux, in Francia, rappresenta una sorta di eccezionale museo naturale: le sue pitture parietali infatti testimoniano la straordinaria abilità di decorazione, che caratterizzò le comunità del Paleolitico. Lunga circa 250 metri e profonda 30, la grotta offre uno spettacolo di colori e immagini che si inseguono lungo le pareti di strette gallerie e anfratti più ampi.
Opera: Grotta di Lascaux Data: 15.000 anni fa Tipologia fonte: pittura rupestre
Uno degli ambienti più ampi della grotta è la cosiddetta sala dei tori, che prende il nome dal tema della raffigurazione: un branco di bovini, sulla destra, procede incontro ad altri animali di taglia più piccola, sulla sinistra. Gli animali, in quanto fonte di sostentamento, hanno uno spazio fondamentale nell’immaginario collettivo.
A Lascaux sono state rinvenute alcune lampade decorate con incisioni ornamentali. Torce e semplici lumi contenenti grasso animale come combustibile, venivano utilizzati per portare la luce all’interno delle caverne.
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litico realizzarono statuette che raffiguravano il corpo femminile, le già citate “Veneri”, oppure iniziarono a decorare le pareti delle caverne realizzando incisioni, ottenute con punteruoli acuminati, e pitture rupestri, che rappresentavano con evidente realismo animali ed esseri umani, in gruppo o isolati. Con il passare del tempo, gli uomini del Paleolitico misero a punto una tecnica sempre più elaborata per dipingere le pareti delle grotte: dalle prime rappresentazioni di colore nero si giunse così ai dipinti multicolore, realizzati con pigmenti naturali. Gli studiosi hanno attribuito un significato non solo artistico, ma anche comunicativo, oltre che religioso e magico, alle pitture rupestri preistoriche. Secondo alcuni infatti per l’uomo
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del Paleolitico le immagini dipinte sulle pareti delle grotte avevano sia il preciso scopo di narrare degli eventi realmente accaduti, sia quello di facilitare e propiziare la cattura dell’animale, unica fonte di sopravvivenza. Al Paleolitico risalgono anche le prime testimonianze della pratica del culto dei morti. I defunti venivano seppelliti in posizione rannicchiata all’interno delle caverne, ornati da guida allo studio conchiglie, collane e braccialet1. Quali furono le invenzioni più ti costituiti da denti di animali, importanti del Paleolitico? da schegge di selce o vertebre 2. Come erano organizzate le codi pesci e accompagnati da munità umane? utensili di pietra: segno evi3. Quali fattori determinarono la dente dell’augurio rivolto dai nascita dell’arte nel Paleolitico? vivi al morto di potere ritrovare la vita perduta.
x La caccia agli animali di taglia più grossa era un’attività tanto essenziale quanto pericolosa, che poteva rivelarsi letale, come dimostra questo dipinto in cui è raffigurato un cacciatore che trafigge un bisonte con la sua lancia, ma viene gettato a terra e caricato dall’animale: si tratta probabilmente del racconto di un fatto realmente accaduto.
Per vivacizzare le decorazioni pittoriche, gli uomini del Paleolitico ricorrevano all’uso di vari colori, ottenuti con pigmenti naturali in polvere mescolati a resina e grasso di animale: il giallo e il rosso erano ricavati dall’ocra, un composto di origine minerale; il nero era realizzato con il carbone; il marrone con la terra e con la polvere di argilla.
per compren dere 1. Quali animali ha dipinto l’uomo nelle pareti della grotta di Lascaux? 2. Cosa veniva usato per dipingere? 3. Quali funzioni assolveva la raffigurazione di questa scena di caccia?
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1.3 La rivoluzione neolitica Il Mesolitico (10.000-8000 a.C.) In un’epo-
ca imprecisata, in seguito a un ultimo scioglimento e ritiro dei ghiacci, si verificò un lungo e travagliato periodo di inondazioni, durante il quale gran parte della terra si ricoprì di acqua e di vegetazione acquatica,
{ R accolta del miele. Dipinta su una parete di roccia, una donna è rappresentata nell’atto di estrarre il miele dal favo. Le prime arnie costruite dall’uomo risalgono al VI millennio a.C.
fino a quando il clima si fece più secco e le condizioni di vita più favorevoli. Questo periodo, detto Mesolitico o della “pietra di mezzo”, presenta limiti cronologici piuttosto incerti: si tratta di una vera e propria fase di transizione dal Paleolitico al Neolitico, tanto che alcuni studiosi lo considerano lo sviluppo finale del Paleolitico. Nel corso del Mesolitico, i cambiamenti climatici causarono la riduzione della grossa selvaggina da clima freddo (mammut, renne, bisonti, orsi selvatici), che aveva costituito fino ad allora la principale risorsa di caccia. Pertanto l’uomo, pur continuando a vivere come nel periodo precedente grazie alla caccia di piccoli animali e alla raccolta di frutti e vegetali che crescevano spontaneamente, si trovò costretto per la prima volta ad addomesticare alcuni animali (all’inizio soltanto le capre, poi anche pecore, maiali, buoi ecc.) e a mietere il grano selvatico, che cresceva per esempio in alcune vaste zone della Palestina, della Siria, dell’Iraq e dell’Iran. Il Neolitico e la rivoluzione agricola (8000-3000 a.C.) Le trasformazioni del
Mesolitico condussero lentamente e pro-
L’età della pietra (3 milioni di anni fa-3000 a.C.) Paleolitico
Mesolitico
Neolitico
(3 milioni di anni fa-10.000 a.C.)
(10.000 a.C.- 8000 a.C.)
(8000 a.C.- 3000 a.C.)
Conquista della posizione eretta. Primi utensili di pietra. Nomadismo. Economia di caccia e raccolta.
Miglioramento del clima in seguito alla fine delle glaciazioni. Sparizione della grossa selvaggina. Prime forme di allevamento. Mietitura del grano selvatico.
Economia produttiva basata sull’agricoltura e sull’allevamento. Aumento della popolazione; nascita delle prime città. Sedentarizzazione. Avvio della divisione del lavoro fra i membri della comunità.
” Levigatrice neolitica. Per ottenere delle pietre levigate si utilizzava la tecnica dell’abrasione; con una grossa pietra si sfregava con forza sulla superficie da levigare, aiutandosi con una polvere di materiale particolarmente duro.
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gressivamente verso l’ultima fase della preistoria: il Neolitico o (fase) “della pietra nuova” ovvero levigata, che fu caratterizzato dalla produzione di armi, arnesi e oggetti vari e di buona fattura. Il processo più importante di questa remotissima età, verificatosi a partire dall’8000 a.C. circa, fu la novità dell’agricoltura, favorita non solo da fattori ambientali, quali il miglioramento climatico e la scomparsa della selvaggina, già avvenuti nel Mesolitico, ma anche da importanti innovazioni tecnologiche, come l’introduzione delle prime vanghe e zappe in pietra e dei primi aratri in legno. Fino ad allora l’uomo aveva
cercato di adeguarsi all’ambiente esterno e alle variazioni climatiche ed era riuscito a superare le difficoltà e a sopravvivere, grazie alla sua capacità di adattamento. Se la caccia e la raccolta avevano rappresentato la risposta umana alle sollecitazioni dell’ambiente, con l’agricoltura l’uomo dimostrò di saper interagire in maniera attiva con la natura, piegandola alle proprie necessità. Questo nuovo modo di affrontare il mondo esterno, che comportò una serie di conseguenze molto rilevanti, determinò la prima grande “rivoluzione” della storia, punto di partenza di tutte le successive conquiste.
La nascita dell’agricoltura e dell’allevamento 3 Europa: 7000-2000 a.C. 5 Africa: 6000-2000 a.C. Prodotti agricoli: vite, avena, ulivo, segale Animali allevati: cavalli, bovini, suini, renne, oche
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Prodotti agricoli: orzo, grano, riso, miglio, sorgo, cotone, piselli, lenticchie, palma Animali allevati: asini, gatti
15 lessi co Interagire: esercitare un’azione, un’influenza reciproca.
1
Medio Oriente: 8000-7000 a.C. Prodotti agricoli: orzo, dattero, cipolla, piselli, lenticchie, ulivo, frumento, farro Animali allevati: asini, dromedari, ovini
Tappe nello sviluppo dell’agricoltura
4 America: 7000-2000 a.C. Prodotti agricoli: ananas, avocado, cacao, mais, fagiolo americano, zucca, patata, pomodoro Animali allevati: lama, porcellino d’india, alpaca, tacchino
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8000 a.C. 7000 a.C. 5000 a.C. 2000 a.C. Aree geografiche di origine di animali domestici e piante alimentari
2 Asia: 8000-2000 a.C. Prodotti agricoli: erba medica, canapa, grano saraceno, riso, soia, aglio, banano, cocco Animali allevati: cammelli, galline, suini, bufalo acquatico, zebù
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così l’allevamento del bestiame, che procurò all’uomo una maggiore disponibilità di cibo e gli permise in tal modo di combattere meglio la fame. Come l’agricoltura, anche l’allevamento fu la conseguenza non più di un atteggiamento passivo nei confronti del mondo circostante, ma una concreta prova della capacità dell’uomo di intervenire attivamente sulla natura. Ceramiche, tessuti e scambi commerciali La rivoluzione agricola non solo rese
[
L’alba dell’agricoltura.
Un coltivatore neolitico alla guida di un robusto aratro aggiogato a una coppia di bovini (graffito della Valcamonica, Brescia).
Gli uomini del Neolitico: agricoltori e allevatori L’agricoltura indusse l’uomo del
neolitico ad abbandonare a poco a poco la vita nomade per quella sedentaria e a erigere le prime capanne di legno. L’uomo dunque cominciò a unirsi ai propri simili per superare meglio le infinite difficoltà di ogni giorno e a uscire dalla fase nella quale consumava solamente quanto la natura gli offriva, per poi entrare in quella in cui riusciva con il proprio lavoro a produrre quanto gli era indispensabile per la vita, e anche di più. L’economia di caccia e di raccolta delle età precedenti lasciò il posto all’economia produttiva del Neolitico, la quale contribuì tra l’altro a modificare l’ambiente e a dare al paesaggio un aspetto destinato a divenire permanente, in tempi più o meno brevi. Alcuni prodotti dell’agricoltura servirono per allevare animali utilissimi per i lavori dei campi. Oltre all’agricoltura si sviluppò
necessaria la fabbricazione di strumenti più complessi, come la mola di pietra, usata nella macinazione dei cereali (molitura), ma favorì anche la nascita dell’industria della ceramica, cioè la produzione di vasellame di argilla modellata a mano e cotta al fuoco. Se infatti per cucinare la selvaggina era sufficiente il vecchio spiedo usato dal cacciatore, per i cereali invece erano indispensabili robusti vasi di terracotta con i quali l’agricoltore poteva procedere alla cottura dei prodotti della terra e alla loro conservazione. Accanto alla produzione della ceramica, si diffuse l’arte della filatura e della tessitura, che determinò la nascita e lo sviluppo di un vero e proprio artigianato. Con la diffusione dell’allevamento, infatti, si scoprì che dal mantello lanoso di ovini e caprini si ricavavano delle fibre resistenti, che era possibile trasformare in fili (tecnica della filatura). A rendere possibile la trasformazione di questi fili in un tessuto fu l’invenzione del telaio, indispensabile nell’attività della tessitura. In seguito l’uomo imparò a ricavare anche dalle piante coltivate alcune fibre
I grandi cambiamenti del Neolitico Fattori Miglioramento del clima Scomparsa della grossa selvaggina Impiego di vanghe, zappe in pietra e aratri in legno
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Conseguenze
Diffusione dell’agricoltura
Economia produttiva
La vita si sedentarizza
Nascono i primi villaggi
Necessità di conservare e cucinare i cibi
Si realizzano ceramiche
Si produce più del necessario per vivere
Si scambia il sovrappiù: nasce il baratto
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che potevano essere tessute, come il lino, già utilizzato in Asia occidentale, Egitto ed Europa per estrarne l’olio, e il cotone, diffuso in America centrale e India. In alcuni casi grazie a queste nuove attività fu possibile raggiungere una certa specializzazione e realizzare prodotti destinati a diventare addirittura oggetto di scambi commerciali anche a vastissimo raggio. Potendo disporre di una quantità di prodotti superiore all’effettivo bisogno, l’uomo cominciò infatti a servirsene per scambiarli con altri di cui aveva necessità (per esempio, grano con carne, cibi con attrezzi da lavoro, pelli con latte, e così via). Nacque così il baratto, ovvero la prima forma di commercio della storia, che inizialmente coinvolse solamente i villaggi vicini, ma poi si allargò anche a persone e luoghi lontani, specie dopo che la scoperta della ruota rese possibile l’uso dei carri. A favorire gli scambi via acqua contribuì a sua volta la costruzione delle prime imbarcazioni.
Unità 1
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Nuove forme di vita associata
In relazione alle molte trasformazioni in campo economico e sociale avvenute in età neolitica, soprattutto nell’area mediorientale, grazie all’introduzione dell’agricoltura, gli studiosi parlano dunque di una vera e propria “rivoluzione neolitica”. I profondi cambiamenti che interessarono l’ultima fase della preistoria modificarono infatti radicalmente le condizioni di vita dell’uomo, determinando non solo un aumento demografico, ma anche l’aggregazione di comunità umane molto più ampie di quelle paleolitiche (che raramente superavano il migliaio di unità). Nel corso del Neolitico infatti, sia pure in tempi lunghi, si svilupparono forme di vita sempre più e sempre meglio “associate” e “comunitarie”, che permisero di superare l’isolamento che aveva caratterizzato le fasi preistoriche precedenti. Buona parte degli
[ Vaso neolitico a “bocca quadrata”. Questo tipo
di vaso, che presenta un’apertura quadrata anziché circolare, è tipico degli insediamenti neolitici dell’Italia settentrionale.
L’invenzione del telaio Lo sviluppo tecnologico che caratterizzò la fase neolitica consentì la fabbricazione di strumenti complessi e precisi. Tra essi ebbe un’importanza fondamentale l’invenzione del telaio. Il telaio era costituito da due pali di legno piantati in terra e da uno sistemato trasversalmente sulla loro cima. Dal palo trasversale pendeva un gran numero di fili destinati a costituire l’“or-
dito”, cioè la struttura verticale del tessuto, e tenuti tesi verso il basso da pietre forate all’interno, dette pesi da telaio. Sull’ordito veniva poi tessuta la “trama”, ovvero il filo che costituiva la parte trasversale del tessuto e che era collegato a sua volta con una navetta o spola, la quale, usata in senso perpendicolare alla massa dei fili pendenti, dava origine al tessuto vero e proprio. ” Disegno
ricostruttivo di due telai preistorici.
“ Pesi da telaio in
pietra risalenti al Neolitico.
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“
Le sepolture del Neolitico.
Gli uomini del Neolitico seppellivano i loro morti in grandi monumenti di pietra, i megaliti (dal greco mégas, “grande”, e líthos, “pietra”), che probabilmente servivano anche per le cerimonie sacre. Numerosi di questi edifici sono stati ritrovati nell’Europa occidentale; i più famosi sono i dolmen (dal bretone doul, “tavola” e men, “pietra”). Nella figura, dolmen di Pentre Ifan, nel Galles.
La preistoria
storici ritiene che il primo nucleo dell’uomo “socializzato”, che cioè vive insieme ai propri simili, diffuso durante il Paleolitico e il Mesolitico, sia stato la cosiddetta orda, un raggruppamento temporaneo di un certo numero di persone sottoposte al comando di un uomo molto forte e abile. Nel periodo neolitico, comparve anche la prima forma di società, il clan, costituito da varie famiglie legate per lo più da vincoli di parentela, le quali eleggevano come capo l’uomo più autorevole per intelligenza e per età e si dividevano le diverse occupazioni, fissando i compiti di ciascuno. In seguito la necessità di trovare una forma di convivenza più stabile e più sicura portò alla nascita della tribù, un tipo di società retta da un capo supremo, che decideva della guerra e della pace, sostenuto da un consiglio di persone particolarmente autorevoli e appoggiato da un’assemblea, che il capo doveva convocare nei momenti di maggiore gravità. L’età neolitica segnò anche l’affermarsi del patriarcato: la figura maschile divenne
infatti il perno delle nuove attività svolte dalle varie comunità. L’uomo, ricco ormai di esperienza, si occupava del lavoro dei campi, allevava gli animali e utilizzava cavalli e asini in attività molto impegnative e faticose, che richiedevano una maggiore forza fisica rispetto a quella di cui erano dotate le donne. Per queste ragioni, le donne persero progressivamente parte dell’autorità di cui avevano precedentemente goduto, mentre l’uomo assunse una posizione di primo piano e quindi di comando nell’ambito della famiglia e al di fuori di essa. Tuttavia le donne potevano collaborare all’economia del villaggio con altre mansioni quali la produzione dei vasi e la tessitura. Dal villaggio alla città-stato: fine della preistoria e inizio della storia Le tribù
neolitiche, abbandonata l’occupazione temporanea dei territori che aveva caratterizzato il Paleolitico e il Mesolitico, diedero vita ad aggregati di abitazioni, nei pressi di campi e pascoli: fu così che nacquero i primi villaggi neolitici. Quando però il territorio occupato dalle varie tribù divenne troppo ampio e la popolazione si trovò a sopportare il crescente peso dei conflitti con i villaggi vicini per il controllo di campi e pascoli, l’organizzazione tribale non tardò a dimostrarsi insufficiente. Questa situazione aprì la strada a nuovi scenari, che si delinearono con il passaggio all’età storica vera e propria: le persone più importanti e più impegnate a fare fronte alle mutate esigenze cominciarono a esigere dal loro capo maggiore rispetto e più ampi riconoscimenti “politici” (diritti), al punto da mettere in dubbio la legittimità del suo incontrastato e personale dominio. Venne così delineandosi a poco a poco quella nuova e più complessa forma di vita asso-
Dall’orda alla tribù Orda
Clan
Tribù
Raggruppamento temporaneo di uomini attorno a un capo, allo scopo di sfruttare un determinato territorio per la caccia e la raccolta.
Insieme di più famiglie legate da parentela e guidate da un uomo più autorevole per forza o intelligenza.
Raggruppamento più numeroso e strutturato, in cui il capo ha maggiori poteri, come quello di decidere la guerra; nello stesso tempo, viene affiancato da un consiglio di uomini autorevoli.
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ciata, che siamo soliti definire “stato”, o meglio città-stato, e che può essere considerata non solo un’originalissima scoperta, ma addirittura la maggiore eredità che i popoli antichi ci hanno tramandato. Le città-stato: specializzazione del lavoro e classi sociali La fine dell’organizza-
Verso una società complessa Aumento demografico
Diversificazione delle attività e divisione del lavoro
Conflitti tra le tribù per il controllo delle risorse
Affermarsi di società patriarcali suddivise in classi
Nascita di organismi più complessi, le città-stato
{ Alle origini della città-stato. Questo importante villaggio, che si trova in Anatolia (Turchia), presenta piccole case monofamiliari addossate l’una all’altra e con altezze diverse. All’interno del villaggio ci si spostava tramite i tetti, sui quali avveniva anche la maggior parte delle attività domestiche.
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Nelle città-stato di epoca storica, coloro [ Da cacciatori ad allevatori. pastore si prende cura che si dettero alla coltivazione della terra e Un del suo gregge, da un sigillo quindi a un’esistenza di tipo sedentario for- cilindrico proveniente marono la classe degli agricoltori; coloro che dalla città di Uruk, in e risalente al IV si occuparono dell’allevamento del bestia- Mesopotamia, millennio a.C. (Londra, British me e della ricerca di fertili pascoli finirono Museum). per costituire una seconda classe, quella dei pastori. La maggiore disponibilità di prodotti e la maggiore facilità d’incontro fra gli uomini dettero a loro volta origine al commercio: sorse così una terza classe di lavoratori, quella guida allo studio dei mercanti, e accanto a 1. Perché nel Mesolitico l’uomo si troquesta quella degli artigiavò costretto ad addomesticare alcuni, i quali, rimanendo nel ni animali? villaggio, si dedicavano 2. Qual è e che cosa comportò la prima alla produzione di utensigrande “rivoluzione” della storia? li, vasellame, tessuti parti3. In che modo sono legate la nascita colarmente utili anche ai delle classi sociali e la specializzaziolavoratori delle altre classi ne del lavoro nel Neolitico? (v. par. 2.1). © RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano
zione in tribù fu caratterizzata anche da un altro evento di portata eccezionale: la suddivisione della popolazione in classi, cioè in gruppi ben distinti e separati fra loro per condizioni sia economiche che sociali. Ma quali furono le cause che dettero luogo a tale fenomeno? Va ricordato anzitutto che la società primitiva si resse in un primo momento su un regime comunitario, in virtù del quale tutto ciò che era possibile ottenere dalla natura per vivere veniva considerato di proprietà comune e perciò era distribuito fra tutti in parti uguali. Alla caccia si dedicavano, infatti, non già cacciatori isolati, ma l’intero clan, per cui il ricavato veniva suddiviso tra tutti i partecipanti. In seguito all’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento, i lavori non poterono più essere realizzati tutti in comune: si rese allora necessaria una divisione delle mansioni, una specializzazione del lavoro, che fu una delle caratteristiche più importanti dell’epoca storica.
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Capitolo 1
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La preistoria
1.4 Verso l’età storica Preistoria, storia e scrittura La ricostru-
[
Dalla pietra ai metalli.
Punta di freccia fusa in rame (fine del III millennio a.C.).
zione dei progressi compiuti dall’uomo nell’ultima fase del Neolitico si fonda anche sull’analisi delle testimonianze che esso stesso ci ha lasciato a partire dall’invenzione della scrittura. Infatti, in base a una convenzione peraltro non condivisa da tutti gli studiosi, la storia propriamente detta comincia nel momento in cui si hanno notizie autentiche, contemporanee o posteriori a determinati avvenimenti: il che avviene soltanto quando l’uomo comincia a incidere segni su legno, pietra, papiro o altro materiale, cioè quando inventa la scrittura, uno dei fondamentali mezzi per realizzare un vero “documento storico”. Il documento scritto infatti risulta in sé e per sé essenziale e insostituibile per una più completa e approfondita conoscenza dell’evoluzione politica, sociale, economica e spirituale di un determinato popolo. Stando così le cose, è evidente che a noi è data la possibilità di conoscere solo una
minima parte delle concrete esperienze e degli intricati e spesso drammatici casi vissuti dall’uomo sulla Terra, ove tra l’altro egli comparve molto tardi. D’altra parte, grazie ai progressi compiuti dagli studi archeologici, è oggi possibile ricostruire diversi aspetti della vita degli uomini vissuti in epoche lontanissime, anche in assenza di documenti scritti. L’età dei metalli: il rame (IV-III millennio a.C.) Un momento di passaggio dalla
preistoria alla storia ebbe a determinarsi allorché l’uomo passò dalla lavorazione della pietra a quella dei metalli. La transizione dal periodo neolitico all’età dei metalli inizia nel Vicino Oriente tra il 4000 e il 3000 a.C. (v. cap. 2) e, pur senza provocare la totale e immediata scomparsa dell’uso della pietra, anche a causa della scarsezza dei metalli e dei loro alti costi, può essere ritenuta una fase di ulteriore sviluppo della civiltà. Il primo metallo conosciuto e utilizzato dagli uomini fu il rame, che, trovandosi libero in natura sia pure in piccole quantità e potendo essere fuso con relativa facilità, fu trasformato sin dal IV millennio a.C. in Egitto e in Oriente non solo in oggetti di lusso e di ornamento (come cinture, collane, anelli, fibbie), ma anche in armi e utensili vari: primi tra essi falci, aratri e zappe, con i quali l’uomo continuò a dare vita a più progredite forme di attività.
L’età del bronzo (III-II millennio a.C.) e la nascita delle civiltà fluviali Con la suc{
cessiva età del bronzo, sorta non appena l’uomo apprese a fondere insieme rame e stagno, ci veniamo a trovare in un’epoca che segna in forma ormai definitiva lo stabilirsi di relazioni fra popoli lontani, rese ancor più intense dal commercio dei metalli e favorite dallo sviluppo della tec-
Primi esempi di scrittura.
Tavoletta in terracotta ritrovata nella città di Ur, incisa con i minuti caratteri della scrittura cuneiforme, veicolo e testimonianza di civiltà nell’area mesopotamica.
L’età dei metalli
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Età del rame
Età del bronzo
Età del ferro
IV-III millennio a.C.
III-II millennio a.C.
II-I millennio a.C.
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della bardatura per l’attacco dei cavalli e nell’applicazione della vela a grossi legni incavati.
nica e da una ben più spiccata sensibilità artistica. Una delle più importanti novità di questa età fu la nascita, fra il IV e il III millennio a.C., di fiorenti civiltà intorno a nuovi centri, soprattutto nelle fertili vallate dei grandi fiumi come il Tigri e l’Eufrate in Mesopotamia (v. cap. 2) e il Nilo in Egitto (v. cap. 3), l’Indo e i suoi affluenti nell’odierno Pakistan, l’Huang-he (Fiume Giallo) nella Cina settentrionale. Le civiltà cui dettero vita sono pertanto definite dagli storici “civiltà fluviali”.
Le grandi migrazioni Questo periodo fu
anche scenario di numerose migrazioni di popoli, attratti dalla fertilità del terreno e dall’abbondanza di acqua che si trovava nella zona mesopotamica, la così detta “mezzaluna fertile”, e sulle rive del Mediterraneo. Gli studiosi sono soliti suddividere tali popolazioni in tre grandi gruppi: quello dei Camiti, di cui fanno parte i Libici e gli Egizi; i Semiti, a cui appartengono gli Assiri, i Babilonesi, i Fenici, gli Ebrei e gli Arabi; infine ci sono gli Indoeuropei, detti anche Arii o Iafeti, seguendo la terminologia della tradizione biblica che farebbe discendere tutti i popoli dai tre figli di Noè, Sem, Cam e Jafet. Gli Indoeuropei, tra i quali rientrano i Medi-Persiani, gli Ittiti, gli Slavi, i Celti, i Greci e gli Italici, occuparono un vastissimo territorio che andava dall’Asia all’Europa (da qui il nome di Indoeuropei dato loro); verso oriente arrivarono fino alla valle dell’Indo, dando così origine alla civiltà indiana.
L’età del ferro (II-I millennio a.C.) Una trasformazione ancor più importante si ebbe quando nel II millennio a.C. fu scoperto il ferro, che venne adoperato per la fabbricazione sia di utensili sia di armi. L’uso di armi di ferro – ben più robuste e resistenti di quelle di bronzo – permise ad alcuni popoli di sottomettere quelli rimasti a un più primitivo livello di vita. L’impiego del ferro dette inoltre un forte impulso all’agricoltura e all’edilizia e favorì un generale sviluppo della tecnologia, che ebbe le sue più rilevanti manifestazioni nell’invenzione della ruota, nell’uso
Le migrazioni dell’età dei metalli La carta evidenzia lo spostamento degli Indoeuropei, dei Camiti e dei Semiti verso l’Asia centrale, l’Europa occidentale e l’Africa settentrionale.
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O C E A N O I N D I A N O
guida allo studio 1. Per quale motivo il documento scritto risulta in sé e per sé essenziale?
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2. Quale fu la novità più significativa dell’età del bronzo?
3. Per cosa fu determinante l’impiego del ferro?
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LA SIN TESI
Capitolo 1
La storia della Terra ha inizio con il progressivo raffreddamento della massa originaria di gas liquido, che porta lentamente alla formazione di una crosta superficiale solida; questo strato si suddivide e si assesta attraverso sconvolgimenti e adattamenti fino alla comparsa di grandi masse di terra separate dagli enormi bacini oceanici (deriva dei continenti). In questo sviluppo si distinguono cinque ere geologiche: archeozoica, paleozoica, mesozoica, cenozoica e neozoica o antropozoica, nella quale viviamo ancor oggi. L’origine della specie umana, ritenuta in passato distante non più di 6000-7000 anni, dopo la spiegazione fornita da Charles Darwin nel secolo scorso, è vista oggi come l’esito di un’evoluzione avvenuta lungo milioni di anni a partire dalle forme più elementari di vita. In particolare, a un determinato stadio di questo processo dalle scimmie si differenziano esseri simili all’uomo (ominidi). La linea che conduce all’uomo a partire dagli ominidi più antichi (Australopiteci) vede il sorgere di specie diverse, raggruppate tutte nel genere Homo: Homo habilis, Homo erectus, Homo sapiens neanderthalensis, Homo sapiens sapiens (o uomo di Cro-Magnon). Ognuna di queste specie è caratterizzata da una capacità di interagire con l’ambiente sempre più ampia, legata a un volume del cervello via via crescente. Per la periodizzazione della preistoria dell’uomo ci si rifà alle rivoluzioni tecnologiche, in particolare allo sviluppo di utensili a partire dal primo “utensile”, la mano. L’inizio è posto circa 3 milioni di anni fa, con una prima fase, il Paleolitico, fino a 10.000 anni or sono; seguono il Mesolitico (10.000-8000 anni fa) e il Neolitico (8000-3000 anni fa). Caccia e raccolta dei frutti, erbe e radici sono le attività alle quali, rivestito di pelli
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Ripassa on line
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1.1
1.2
La preistoria
animali grezzamente conciate e in continuo spostamento da un luogo all’altro (nomadismo), l’uomo paleolitico si dedica, utilizzando strumenti come coltelli, asce e raschiatoi in selce, osso e legno. Il Paleolitico conosce una serie di glaciazioni, periodi nei quali la temperatura del pianeta si abbassa drasticamente; l’uomo fa fronte alle difficoltà grazie all’uso del fuoco, impiegato contro il freddo e le belve, e per la cottura del cibo, e all’invenzione dell’arco. La vita di gruppo richiesta per la caccia porta poi allo sviluppo del linguaggio, che consente una comunicazione più efficace. Forme di espressione artistica e magico-religiosa testimoniano la capacità dell’uomo paleolitico di riflettere sulla propria vita e sul significato degli avvenimenti che la scandiscono.
1.3
Al termine del Paleolitico e lungo il Mesolitico, cambiamenti climatici e ambientali (diminuzione della selvaggina) spingono l’uomo preistorico a cercare nuove vie per assicurarsi un’esistenza meno precaria. L’accumulo delle esperienze porta nel Neolitico a una vera e propria rivoluzione nelle condizioni di vita: l’uomo cessa di essere esclusivamente un cacciatore-raccoglitore e diventa sempre più un allevatore, addomesticando specie animali utili, e agricoltore, intervenendo nel ciclo riproduttivo di vegetali come il grano selvatico in modo da stimolare la natura a produrre per i suoi bisogni. Nuovi accorgimenti tecnici e strumenti più complessi vengono escogitati, in particolare per la produzione in grande quantità di vasellame (necessario per la cottura dei cereali) e di tessuti, che sostituiscono le pelli animali. Conseguenza della maggiore disponibilità di prodotti lavorati è il loro impiego nello scambio di merce con merce (baratto), la prima forma di commercio. Le espressioni della vita di gruppo si fanno più complesse. Dagli originari rag-
gruppamenti temporanei si passa a organizzazioni stabili, come il clan e la tribù, quando alla figura del capo si affiancano consiglieri esperti e assemblee per la discussione di decisioni importanti. Il nomadismo cede a sua volta alla formazione di aggregati abitativi stabili, i villaggi; si creano le condizioni per una specializzazione delle attività e una netta divisione in classi ad esse legate (agricoltori, pastori, mercanti, artigiani). Si supera così l’organizzazione tribale e sorge un nuovo modello di convivenza, la città-stato.
1.4
Al termine del Neolitico i tempi sono maturi per l’invenzione che viene considerata come il criterio in base al quale si può distinguere la storia dell’uomo dalla sua preistoria: la scrittura, cioè il trasferimento del linguaggio orale su un supporto in grado di conservarne la traccia oltre i limiti della memoria umana. Un altro avvenimento che accompagna gli inizi della storia è lo svilupparsi di una tecnologia dei metalli, che permette di sostituire la pietra, l’osso e il legno nella fabbricazione di utensili e manufatti sempre più raffinati. Si distinguono tre fasi a seconda del metallo esclusivamente o prevalentemente impiegato: un’età del rame (IV-III millennio a.C.), seguita da un’età del bronzo, una robusta lega di rame e stagno (III-II millennio a.C.), a cui succede un’età del ferro (II-I millennio a.C.), metallo ancor più forte e maggiormente rispondente ai bisogni della produzione, che darà grande impulso a innovazioni tecnologiche come l’invenzione della ruota e della vela. A partire dall’età del bronzo sorgono vere e proprie civiltà, con caratteri omogenei, legate a regioni favorite dal clima e dalle risorse naturali disponibili, generalmente vallate di grandi fiumi, dal Nilo all’Eufrate e al Tigri, all’Indo, al Fiume Giallo (dette perciò “civiltà fluviali”).
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La preistoria e le civiltà del Vicino Oriente
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I passa ggi chia ve Nell’era archeozoica compaiono le prime forma di vita
Nell’era antropozoica compare la specie umana
Mesolitico (10.000-8000 a.C.): addomesticamento di animali e coltivazione di piante selvatiche
Paleolitico (3 milioni-10.000 a.C): economia di caccia e raccolta e nomadismo • Homo habilis (3 milioni di anni fa): utilizza le mani e inizia a lavorare la pietra • Homo erectus (1 milione di anni fa): cammina eretto, scopre il fuoco e il linguaggio • Homo sapiens neanderthalensis (200.000 anni fa): fabbrica attrezzi più complessi e dipinge • Homo sapiens sapiens (40.000 anni fa): ultimo stadio dell’evoluzione biologica umana
Neolitico (8000-3000 a.C.): rivoluzione agricola, primi villaggi, tessuti e scambi commerciali
Età dei metalli: dalla lavorazione della pietra si passa a quella dei metalli • Invenzione della scrittura • Nascita delle prime civiltà
LA VERI FICA
Dai primi ominidi (Australopiteci, 5 milioni di anni fa) si evolve il genere Homo
Passaggio dalla preistoria alla storia
Esercitati on line
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Le origini dell’uomo e della Terra, il Paleolitico (paragrafi 1.1 e 1.2) 1 Completa la seguente tabella. Specie umana
Area di sviluppo e periodo
Particolari caratteristiche (fisiche e di abilità)
Australopitecus Homo habilis Homo erectus Homo sapiens Homo sapiens sapiens
2 Dai una definizione corretta dei seguenti termini/concetti (max 3 righe). a. Era geologica c. Ominide
b. Deriva dei continenti d. Evoluzione
Dal Paleolitico al Neolitico (paragrafi 1.2, 1.3) 3 Individua le affermazioni vere (V) o false (F). a. Nel corso del Paleolitico si verificò un rilevante aumento delle temperature b. La condizione per cui gruppi umani si spostano di continuo alla ricerca di cibo è detta nomadismo c. Un’economia basata sulla caccia e l’uccisione di animali selvaggi e sulla raccolta di frutti spontanei della terra è detta economia di caccia e pesca
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Capitolo 1
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La preistoria
4 Scegli per ogni frase il completamento corretto. A. L’arco è il primo strumento di propulsione inventato dall’uomo: a. destinato a essere presto sostituito dalla polvere da sparo b. destinato a una lunghissima vita fino all’invenzione della polvere da sparo c. destinato a essere abbandonato in favore di altri strumenti più efficaci d. destinato a essere impiegato in competizioni fra gli uomini paleolitici. B. Gli studiosi hanno attribuito alle pitture rupestri: a. un significato esclusivamente magico b. un significato non solo artistico ma anche magico e religioso
c. un significato artistico e sociale d. una serie di significati profondi ancora da definire.
5 Completa il testo che segue, cancellando le opzioni
sbagliate. Nell’età cenozoica/paleolitica, secondo l’ipotesi di alcuni antropologi/archeologi, vigeva nei gruppi familiari l’istituto del matriarcato/nomadismo. Era infatti la donna ad avere la funzione centrale in famiglia, in quanto l’uomo era maggiormente impegnato nella caccia, nella pesca/nell’allevamento. Il ruolo più importante che la donna svolgeva era l’allevamento degli animali/dei figli e la raccolta di erbe, frutti selvatici e radici commestibili. La centralità della figura femminile è attestata anche dal ritrovamento di numerose collane/statuette, dette “Veneri paleolitiche”, archetipi di forza fisica/fertilità.
6 Completa la seguente tabella. Tappe evolutive
Paleolitico
Mesolitico
Neolitico
addomesticamento degli animali filatura sviluppo del linguaggio pratiche del culto dei morti produzione di vasellame scoperta del fuoco pittura rupestre produzione di “Veneri” nascita di insediamenti stanziali
7 Scegli per ogni frase il completamento corretto. A. Il Mesolitico è: a. la più lunga e complessa età della preistoria, in cui la Terra si ricoprì di acque b. la più breve delle età della preistoria, in cui l’uomo divenne sedentario c. la più breve delle età della preistoria, in cui si ridusse la grossa selvaggina adatta al clima freddo d. la più breve delle età della preistoria, in cui aumentò notevolmente la grossa selvaggina adatta al clima freddo. B. Il passaggio dalla raccolta di vegetali spontanei all’agricoltura: a. avvenne circa 7000 anni a.C. b. avvenne circa 70.000 anni a.C. c. avvenne circa 50.000 anni a.C. d. avvenne circa 5000 anni a.C.
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C. La modificazione dell’ambiente e la creazione di un paesaggio con impressi i segni dell’azione dell’uomo è da ricondursi: a. a un’economia di caccia e pesca b. all’economia produttiva del Neolitico c. all’economia di raccolta e caccia d. all’economia di allevamento e raccolta. D. Relativamente al ruolo della donna e dell’uomo nella preistoria, è probabile che: a. nel Paleolitico esistesse una forma di matriarcato che avrebbe ceduto il posto al patriarcato in età neolitica b. nel Paleolitico esistesse una forma di patriarcato che avrebbe ceduto il posto al matriarcato in età neolitica c. nel Paleolitico si affermasse una forma di matriarcato poi consolidatosi fino all’età storica d. si affermasse una società paritaria fra i sessi.
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E. Nel passaggio dal villaggio alla città-stato è stato determinante: a. l’aumento della popolazione b. l’aumento della produzione di manufatti c. l’esigenza di controllare il territorio circostante e di gestire i conflitti con i gruppi confinanti d. l’esigenza di gestire la proprietà comune e la distribuzione in parti uguali dei prodotti.
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b. la rotazione dei campi c. l’uso dell’aratro d. l’uso di falci e zappe. B. La ruota fu inventata nel corso: a. dell’età del bronzo b. dell’età del ferro c. del Neolitico d. dell’età del rame.
Dalla preistoria alla storia (paragrafo 1.4) 8 Rispondi alle seguenti domande. a. Quale delle tre fasi in cui viene divisa la preistoria è quella più lunga? b. Quali conseguenze ebbe la scoperta del fuoco? c. Qual è il cambiamento avvenuto nella preistoria tanto importante da essere definito la prima grande “rivoluzione” della storia?
9 Completa il testo che segue, cancellando le opzioni
sbagliate. Il primo metallo conosciuto e utilizzato dall’uomo fu il ferro/rame, che fu trasformato sin dal X/IV millennio a.C. non solo in falci, aratri e zappe, ma anche in ruote/ armi. Nella successiva età del rame/bronzo, l’uomo imparò a fondere insieme stagno e ferro/rame. Una trasformazione ancora più importante si ebbe quando nel III/I millennio a.C. fu scoperto il ferro/acciaio, ben più robusto e resistente, che venne adoperato per la fabbricazione di utensili ma soprattutto di gioielli/ armi.
10 Scegli per ogni frase il completamento corretto. A. L’innovazione agricola più importante introdotta durante l’età del bronzo fu: a. la concimazione
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SCRIVERE DI STORI a a. Scrivi un breve testo (max 15 righe) sulle abilità conquistate dall’uomo nel corso del Paleolitico. Segui la seguente scaletta: – lavorazione di pietra e selce – nascita del linguaggio – culto dei morti – scoperta e utilizzo del fuoco. b. Scrivi un breve testo (max 20 righe) sui progressi compiuti dall’uomo nel corso del Neolitico. Segui la seguente scaletta: – scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento – invenzione di nuovi strumenti – nascita del commercio – passaggio a forme di aggregazione sociale più complesse. c. Illustra in un breve testo (max 15 righe) il passaggio dalla preistoria a quella che definiamo storia. Nello svolgimento puoi seguire la seguente scaletta: – la creazione delle città-stato – l’invenzione della scrittura – la lavorazione dei metalli.
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