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Luciano Leone • Roberto Paoli • Fabrizio Ferrarin
guarda che
musica! MUSICA E COMPETENZE
E N O I Z I ED O I G G A S
A Ascolto. Storia della musica con partiture
TALENT
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Zona Musica Il portale musicale ricco di strumenti innovativi espressamente concepiti per la LIM e l’apprendimento a distanza. r Suonare e cantare: brani didattici con spartiti elettronici che evidenziano la posizione, l’altezza, la durata e la diteggiatura di ogni singola nota; il testo visualizzato in modalità karaoke facilita la lettura e l’esecuzione vocale. r Ascoltare: ascolto guidato di celebri temi musicali. r Giocare: una serie di attività per “scoprire” gli strumenti musicali e sviluppare la memoria e l’orecchio musicale. r Comporre musica: un utilissimo strumento di notazione musicale che permette di scrivere brani e di riprodurli con vari timbri strumentali. r Concerti di classe e concorso: una serie di spartiti per coro e orchestra di classe, con basi musicali professionali e voci live, per preparare i concerti e partecipare al concorso di zona Musica.
eBook studente www.scuola.com Il sito della Casa Editrice: risorse aggiuntive a portata di un click! r Aggiornamenti r Midifile (per il docente) r Files delle verifiche (in Word), personalizzabili (per il docente)
Libro di testo misto Il libro cartaceo: punto di riferimento condiviso da studenti e insegnanti per un apprendimento integrato e completo, supportato dalle risorse digitali online e offline.
Supporti in dotazione al docente r Guida didattica r 20 CD-audio
Il libro dello studente in versione digitale anche su TABLET (iOS e Android): r tutte le unità didattiche r video di grandi concerti/ esecutori r tutti i brani delle sezioni Teoria e Metodo presentati attraverso un player per imparare a suonare e cantare (spartito che scorre in sincrono con la base musicale, sistema karaoke e animazione di flauto, chitarra e tastiera con posizione delle dita nota per nota).
o, in alternativa r 2 DVD-Rom contenenti la versione digitale di entrambi i volumi con gli ascolti e le basi relative a tutti i brani del libro linkati direttamente alle pagine, per efficaci lezioni con la LIM.
Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
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Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
INDICE
PARTE 1
FORME e GENERI pagina
UNITÀ 1
LA MUSICA DELLA GRANDE ORCHESTRA
La sinfonia
2 3 3 3
La struttura La storia
Wolfgang Amadeus Mozart, dalla Sinfonia n. 40 K 550, 1o movimento, Allegro molto Gustav Mahler, dalla Sinfonia n. 1 in Re maggiore «Il titano», 3o movimento, Marcia funebre
Una serata con la grande orchestra: la Nona Sinfonia Ludwig van Beethoven, dalla Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125: VIDEO o 4 movimento, Inno alla gioia Il concerto La struttura La storia
Antonio Vivaldi, da Le quattro stagioni: La primavera: 1o movimento, Allegro
4 5
6 8 8 8 9
Una serata a concerto: Brahms Johannes Brahms, dal Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 77: VIDEO o 1 movimento, Allegro non troppo
10
VERSO LE COMPETENZE
12
UNITÀ 2
13
LA MUSICA SUL PALCOSCENICO
Il melodramma
14 14 14
La struttura La storia
Wolfgang Amadeus Mozart, da Le nozze di Figaro: Atto 1o, Duetto «Cinque… dieci… venti… trenta» Giacomo Puccini, da Turandot: Atto 3o, «Nessun dorma!»
16 17
Una serata all’opera: La traviata Giuseppe Verdi, da La traviata: Atto 1o, «Libiam ne’ lieti calici»
18
Una serata all’opera: il Nabucco Giuseppe Verdi, da Nabucco: Atto 3o, «Va pensiero»
20
VIDEO
VIDEO
III Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
Il balletto Le caratteristiche La storia Pëtr Il’icˇ Ciaikovskij, da Il lago dei cigni: Scena
22 22 22 24
Una sera al balletto: Ciaikovskij Pëtr Il’icˇ Ciaikovskij, La bella addormentata
25
Una sera al balletto: Stravinskij Igor Stravinskij, da La sagra della primavera: Danza degli adolescenti
26
VERSO LE COMPETENZE
28
UNITÀ 3
29
VIDEO
VIDEO
LA MUSICA SUL GRANDE SCHERMO
La colonna sonora La struttura La storia La musica interna Il commento musicale
Unchained melody (da Ghost) What a feeling (da Flashdance)
30 30 31 32 32 33 33
“Ascoltare” un film Ennio Morricone, da Il buono, il brutto e il cattivo: Main Theme
34
Ennio Morricone, da C’era una volta in America: Cockey’s Song
36
Ennio Morricone, da Nuovo cinema Paradiso: Main Theme
38
VIDEO VIDEO VIDEO
Il musical
Abba, Mamma mia
40 40 40 41 41 42 42 42 42 43
VERSO LE COMPETENZE
44
Che cos’è il musical Il musical teatrale Il musical cinematografico I film su opere e compositori
Mammia mia! Dal musical al film La trama Gli Abba
IV Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
UNITÀ 4
LA MUSICA DI INTRATTENIMENTO
La canzone La struttura La storia
Domenico Modugno, Nel blu dipinto di blu Beatles, Yesterday Michael Jackson, Thriller Robbie Williams, You know me La musica da ballo Lo swing
Frank Sinatra, Cheek to cheek Il boogie woogie
Glenn Miller, In the mood Il rock’n’roll
Bill Haley, Rock around the clock Il twist
Pat Boone, Speedy Gonzales Il valzer
Franz Lehár, La vedova allegra Il tango
Astor Piazzolla, Libertango La samba
Nilla Pizzi & Duo Fasano, O mama mama Il mambo
Renato Carosone, Mambo italiano VERSO LE COMPETENZE
45 46 46 46 53 54 55 57 58 58 58 59 60 61 61 62 63 64 64 66 66 68 69 70 71 72
V Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
INDICE
PARTE 2 1
STRUMENTI e VOCI pagina
UNITÀ 1
I SUONI
Produzione e trasmissione del suono La produzione del suono La trasmissione del suono L’udito
Fenomeni particolari: l’eco Le caratteristiche del suono L’intensità L’altezza
Infrasuoni e ultrasuoni La durata Il timbro
Il suono degli strumenti musicali La classificazione
74 75 75 75 76 77 78 78 79 79 80 80 81 81
VERSO LE COMPETENZE
82
UNITÀ 2
84
GLI STRUMENTI A CORDA
Corde strofinate o archi Come si produce il suono La storia
Il violino Sergej Rachmaninov, da Rapsodia su un tema di Paganini: Diciottesima variazione La viola Georg Philipp Telemann, dal Concerto per viola in Sol maggiore: 4o movimento, Presto Il violoncello Franz Joseph Haydn, dal Concerto n. 2 per violoncello e orchestra in Re maggiore: 1o movimento, Allegro moderato Il contrabbasso Giovanni Bottesini, Elegia n. 1 in Re maggiore
Il violino, lo strumento più espressivo Johannes Brahms, dal Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 77, VIDEO 1o movimento, Allegro non troppo VI Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
85 85 86 87 87 88 88 89 89 90 90
91
La forza degli archi e l’eleganza del pianoforte Dmitrij Shostakovich, dal Quintetto con pianoforte in Sol minore op. 57, VIDEO o 3 movimento, Scherzo: Allegretto
92
Un contrabbasso a tempo di jazz Johann Sebastian Bach, dalla Suite per orchestra n. 3 BWV 1068: VIDEO Gavotta in Re maggiore
94
Corde pizzicate Come si produce il suono La storia
95 95 96 98
L’arpa Sophia Corri Dussek, dalla Sonata in Do minore per arpa: 3o movimento, Rondò (Allegro) La chitarra classica Isaac Albéniz, Asturias La chitarra elettrica Carlos Santana, Soul Sacrifice Il basso elettrico Maurizio «Bozorius» Bozzi, Alex shuffle
98 99 99 100 100 101 101
L’arpa, una cascata di suoni Wolfgang Amadeus Mozart, dal Concerto per flauto, arpa e orchestra VIDEO in Do maggiore K 299: 1o movimento, Allegro
102
VERSO LE COMPETENZE
103
UNITÀ 3
104
GLI STRUMENTI A FIATO
I legni Come si produce il suono La storia
Il flauto dolce Antonio Vivaldi, dal Concerto per flauto «Il cardellino»: 1o movimento, Allegro Il flauto traverso Johann Sebastian Bach, dalla Suite n. 2 per orchestra BWV 1067: Badinerie Il clarinetto Wolfgang Amadeus Mozart, dal Concerto per clarinetto e orchestra K622: 1o movimento, Allegro L’oboe Richard Strauss, dal Concerto per oboe e piccola orchestra in Re maggiore: 2o movimento, Andante Il fagotto Antonio Rosetti, dal Concerto per fagotto C73: 3o movimento, Rondò Il sassofono Dejan Terzic Quartet, My Romance
105 105 106 108 108 109 109 110 110 111 111 112 112 113 113
VII Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
I legni in… passerella Maurice Ravel, Bolero
114
Il flauto traverso, uno strumento senza tempo Wolfgang Amadeus Mozart, dal Concerto per flauto, arpa e orchestra VIDEO in Do maggiore K299: 1O movimento, Allegro
116
Un oboe per raccontare un film Ennio Morricone, da Mission: Gabriel’s Oboe
117
VIDEO
VIDEO
Gli ottoni Come si produce il suono La storia
118 118 119 121
La tromba Antonio Vivaldi, dal Concerto in Do maggiore per due trombe RV 537: 1o movimento, Allegro Il trombone Johann Georg Albrechtsberger, dal Concerto per trombone: 1o movimento, Allegro moderato Il corno Wolfgang Amadeus Mozart, Rondò K 371 La tuba Ralph Vaughan Williams, dal Concerto per tuba: 2o movimento, Romanza
122 123 123 124 124
La tromba alla velocità di un… uccellino Zequinha Abreu (arr. John Iveson), Tico Tico
125
Ottoni e stili sudamericani George Gershwin (arr. Girl Crazy), I got rhythm
126
VERSO LE COMPETENZE
128
UNITÀ 4
129
121 122
VIDEO
VIDEO
GLI STRUMENTI A TASTIERA
Le tastiere Come si produce il suono La storia
Il clavicembalo François Couperin, dai Concerti reali: XII concerto, Allemande fuguée Il pianoforte Wolfgang Amadeus Mozart, dalla Sonata per pianoforte n. 11 K 331: Rondò alla turca L’organo Johann Sebastian Bach, Corale «Wachet auf, ruft uns die Stimme» BWV 645 La fisarmonica Franco Micalizzi, Lupin
VIII Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
130 130 131 133 133 134 134 135 135 136 136
Virtuosismi al pianoforte Nikolaj Rimskij-Korsakov, Il volo del calabrone
137
L’organo, una cattedrale di suoni Johann Sebastian Bach, Toccata in Re minore BWV 565
138
VERSO LE COMPETENZE
139
UNITÀ 5
140
VIDEO
VIDEO
GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE
Le percussioni Come si produce il suono La storia
Lo xilofono Camille Saint-Saëns, dal Carnevale degli animali: Fossili I timpani Georg Druschetzki, dal Concerto per sei timpani: 1o movimento, Allegro Il tamburo Gioachino Rossini, da La gazza ladra: Ouverture I piatti Giacomo Meyerbeer, da Il profeta: Marcia dell’incoronazione La batteria I suoni della batteria
Dejan Terzic Quartet, Childish things
141 141 142 144 144 145 145 146 146 147 147 148 148 148
Una batteria tra Bach e il jazz Johann Sebastian Bach, dalla Suite per orchestra n. 3 BWV 1068: VIDEO Gavotta in Re maggiore
149
Percussioni e ritmi sudamericani George Gershwin (arr. Girl Crazy), I got rhythm
150
VERSO LE COMPETENZE
152
UNITÀ 6
153
VIDEO
FORMAZIONI STRUMENTALI E VOCI
Le formazioni strumentali Le voci
154 160
Soprano e tenore: un dialogo d’amore Giuseppe Verdi, da La traviata: Atto 1o, «Libiam ne’ lieti calici»
162
In coro per cantare la gioia Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125: VIDEO o 4 movimento, Inno alla gioia
163
VERSO LE COMPETENZE
164
VIDEO
IX Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
INDICE
PARTE 3 1
STORIA della MUSICA pagina
UNITÀ 1
LA MUSICA ANTICA
I caratteri della musica antica I popoli della Mesopotamia Gli Egizi Gli Ebrei I Greci Gli Etruschi e i Romani
UNITÀ 2
IL MEDIOEVO
I caratteri della musica medievale Canti per contemplare Dio
Anonimo, dalla Messa di Natale: Puer natus est La musica raffinata dei castelli
Anonimo, Volez vous que je vous chant La musica delle feste
Gautier de Coincy, da Les miracles de Notre-Dame: Effoicer m’estuet ma voiz Forme e generi del Medioevo
166 168 168 168 168 169 169 170 172 172 172 172 173 173 173 174
Il canto gregoriano • La polifonia • Il dramma liturgico • La musica profana • L’«ars nova»
Gli strumenti del Medioevo La scrittura musicale Tommaso da Celano, Dies irae Partitura
Leoninus, Propter veritatem Anonimo, dal Ludus Danielis: Congaudentes celebremus Anonimo, dai Carmina Burana: In taberna quando sumus Partitura
Anonimo, Tre danze (Saltarello, Lonc le rieu de la fontaine, Trotto) Francesco Landini, Ecco la primavera UNITÀ 3
IL RINASCIMENTO
I caratteri della musica rinascimentale La polifonia: architetture di suoni
Cristobal de Morales, da Officio per i defunti: Parce mihi Domine Musica profana, espressione di gioia
Thoinot Arbeau, Pinagay La musica di corte
Simone Molinaro, Ballo detto «Il Conte Orlando» X Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
176 177 178 179 180 181 183 185 186 187
188 190 190 190 190 191 191 191
Forme e generi del Rinascimento
192
La messa • La scuola fiamminga • La scuola romana • La scuola veneziana • Il madrigale e la musica strumentale profana
Gli strumenti del Rinascimento Thoinot Arbeau, Belle qui tiens ma vie
Giovanni Pierluigi da Palestrina dalla Missa Viri Galilaei: Kyrie Giovanni Gabrieli dalle Sacre sinfonie: Canzone 12a a doppio eco
194 196 197 198 199 200 200 201 201
VERSO LE COMPETENZE
202
UNITÀ 4
206
Partitura
Francis Cutting, Greensleeves Partitura
IL BAROCCO
I caratteri della musica barocca Musiche grandiose per celebrare i potenti
Michel-Richard Delalande, dalle Sinfonie per le cene del re: Preludio Musiche solenni per celebrare Dio
Georg Friedrich Haendel, da Il Messia: Alleluja Contrasti sonori
Antonio Vivaldi, da Le quattro stagioni: L’estate, 3o movimento, Presto Gli abbellimenti
Arcangelo Corelli, Sonata per violino e basso continuo, op. 5 n. 3: 1o movimento, Adagio Forme e generi del Barocco
208 208 208 209 209 210 210 211 211 212
Il melodramma • L’oratorio • Il concerto grosso • Il concerto solista • La suite • La sonata • La cantata
Gli strumenti barocchi Marc-Antoine Charpentier dal Te Deum in Re maggiore: Preludio Partitura
Antonio Vivaldi da Le quattro stagioni: La primavera: 1o movimento, Allegro Partitura
L’autunno: «La caccia», 3o movimento, Allegro Partitura
L’inverno: 2o movimento, Largo Partitura
Georg Philipp Telemann dal Concerto per tromba in Re maggiore: 1o movimento, Adagio Partitura
Georg Friedrich Haendel da Rinaldo: Atto 2o, Aria «Lascia ch’io pianga» Partitura
214 215 215 216 217 218 219 219 220 220 221 222 222 223 224 225 226 XI
Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
da Musica sull’acqua: Alla hornpipe Partitura
da Musica per i reali fuochi d’artificio: Minuetto II Partitura
Johann Sebastian Bach dalla Suite per orchestra n. 3 in Re maggiore BWV 1068: Aria sulla quarta corda Partitura
dalla Cantata BWV 147: Corale Partitura
dalla Passione secondo Matteo: Corale «O Haupt voll Blut und Wunden» Partitura
Aria «Erbarme dich, mein Gott!» UNITÀ 5
IL CLASSICISMO
I caratteri della musica nel Classicismo Il mito della bellezza classica
Johann Christian Bach, da Lucio Silla: Ouverture, 3o movimento, Presto Armonie essenziali e leggere
Franz Joseph Haydn, dal Quartetto op. 3 n. 5: 2o movimento, Andante cantabile Il piacere della quotidianità
Wolfgang Amadeus Mozart, da Le nozze di Figaro: Atto 1o, Duetto «Cinque… dieci… venti… trenta» «Turcherie» in musica
Wolfgang Amadeus Mozart, Il ratto dal serraglio: Ouverture Forme e generi del Classicismo
227 228 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237
238 240 240 240 241 241 242 242 243 243 244
Il melodramma: l’opera buffa • La sinfonia • Il concerto classico • La sonata
Gli strumenti del Classicismo Franz Joseph Haydn dalla Sinfonia n. 45 «Degli addii», 1o movimento, Allegro assai e 4o movimento, Adagio dal Kaiser Quartett: Tema e Variazioni 1 e 2 Partitura
Wolfgang Amadeus Mozart da Ah! Vous dirai-je, Maman! K 265: Tema e Variazioni 1-4 Partitura
dal Concerto per pianoforte n. 21 K 467: 2o movimento, Andante Partitura
dalla Piccola serenata notturna K525: 2o movimento, Romanza Partitura
dalla Sinfonia n. 40 K550: 1o movimento, Allegro molto Partitura
da Il flauto magico: Duetto di Papageno e Papagena Partitura
dalla Messa da requiem K 626: Introitus Dies irae
XII Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263
Ludwig van Beethoven dalla Sonata op. 27 n. 2 «Al chiaro di luna»: 1o movimento, Adagio dalla Romanza n. 2 in Fa maggiore op. 50 Partitura
dalla Sinfonia n. 6 op. 68 «Pastorale»: 1o movimento, Allegro non troppo dalla Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125: 4o movimento, Inno alla gioia Partitura
264 265 266 266 267 268 270
VERSO LE COMPETENZE
271
UNITÀ 6
274
IL ROMANTICISMO
I caratteri della musica romantica Il ritmo delle emozioni
Franz Liszt, dalla Sonata in Si minore per pianoforte: 1o movimento, Lento assai-Allegro energico Alla ricerca dell’espressività
Richard Strauss, da Così parlò Zarathustra: Prologo Il virtuoso: oltre i limiti tecnici
Niccolò Paganini, dal Concerto per violino n. 1 op. 6: 3 movimento, Allegro spiritoso Oltre i limiti della voce
Vincenzo Bellini, da Norma: «Casta Diva» Dimensioni intime e raccolte
Fryderyk Chopin, Notturno in Mi ♭, op. 9 n. 2 Forme e generi del Romanticismo
276 276 276 276 277 277 277 278 278 278 279 280
Il melodramma • La sinfonia • Il concerto • La musica da camera • Il poema sinfonico • Il balletto
Gli strumenti della musica romantica Franz Schubert Ave Maria Felix Mendelssohn-Bartholdy dalla Sinfonia n. 4 «Italiana», 1o movimento, Allegro vivace Fryderyk Chopin Polacca n. 6 op. 53 «Eroica» Richard Wagner da La Valchiria: Atto 3o, La cavalcata delle Valchirie Giuseppe Verdi dal Nabucco: Atto 3o, «Va pensiero» Partitura
da La traviata: Atto 1o, «Libiam ne’ lieti calici» Partitura
da Aida: Atto 2o, Marcia trionfale Partitura
Bedrˇich Smetana La Moldava Partitura
282 283 283 285 285 287 287 289 289 291 291 293 294 295 296 297 298 298 300 XIII
Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
Georges Bizet da Carmen: Habanera «L’amour est un oiseau rébelle» Partitura
Pëtr Il’icˇ Ciaikovskij dal Concerto per pianoforte n. 1: 1o movimento, Allegro non troppo e molto maestoso Partitura
da Il lago dei cigni: Scena Partitura
Edvard Grieg da Peer Gynt: Suite n. 1, Il mattino Partitura
Suite n. 2, Il ritorno di Peer Gynt
301 301 303 304 304 305 306 307 308 308 309 310
VERSO LE COMPETENZE
311
UNITÀ 7
314
LA MUSICA DAL NOVECENTO A OGGI
I caratteri della musica contemporanea L’Impressionismo e il “colore” degli strumenti
Claude Debussy, da Six epigraphes antiques: Pour invoquer Pan, dieu du vent d’été L’Espressionismo e le dissonanze
Arnold Schönberg, da Serenade, op. 24: 1o movimento, Marcia Ritmi liberi e istintivi
Igor Stravinskij, da La sagra della primavera: Glorificazione dell’eletta Innovazione e passato
Heitor Villa-Lobos, da Bachianas Brasileiras n. 2: Toccata «O trenzinho do caipira» Risultati imprevedibili della musica aleatoria
John Cage, da Sonate e Interludi per pianoforte preparato: Sonata n. 1 La semplicità “minimale”
Steve Reich, Music for a large ensemble Le contaminazioni
Rolf Lislevand, da Nuove musiche: Passacaglia celtica Forme e generi della musica contemporanea
316 316 316 317 317 318 318 318 318 319 319 320 320 321 321 322
La musica tonale • La musica atonale • La musica dodecafonica o seriale • La musica concreta • Il balletto • Il melodramma
Gli strumenti dell’età contemporanea Giacomo Puccini da Turandot: Atto 3o, «Nessun dorma!» Gustav Mahler dalla Sinfonia n. 1 in Re maggiore «Il titano»: 3o movimento, Marcia funebre Partitura
Claude Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune Arnold Schönberg dalle Variazioni per orchestra op. 31: Introduzione Maurice Ravel Bolero Partitura XIV Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
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Igor Stravinskij da La sagra della primavera: Gli àuguri primaverili, Danza delle adolescenti Sergej Prokofiev dalla Sinfonia n. 1 «Classica»: 1o movimento, Allegro George Gershwin Un americano a Parigi Arvo Pärt da Alina: Spiegel im Spiegel, 2 a interpretazione per violoncello e pianoforte Jan Garbarek da Officium: Parce mihi Domine
336 336 338 338 340 340 342 342 343 343
VERSO LE COMPETENZE
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UNITÀ 8
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IL JAZZ
I caratteri del jazz Improvvisare: l’ispirazione del momento
Louis Armstrong, Oh, when the Saints go marching in Voci roche e note blu
T-Bone Walker, Doin’ time Ritmi sincopati
Scott Joplin, The Entertainer Le mille sonorità delle jazz band
Moods of old New Orleans, When we danced at the mardi gras Forme e generi del jazz
348 348 348 349 349 350 350 351 351 352
Work song, spirituals e gospel • Il blues • Il jazz classico • Lo swing • Il bebop • Cool e free jazz • Jazz-rock e fusion • Le tendenze contemporanee
Gli strumenti del jazz Louis Armstrong La vie en rose
Charlie Parker Drifting on a Reed Miles Davis Thriving on a Riff Charles Lloyd Georgia Edwin Hawkins Oh Happy Day! Keith Jarrett Encore
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VERSO LE COMPETENZE
366
Partitura
Benny Goodman Saint Louis Blues Partitura
XV Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
LABORATORIO DELLE COMPETENZE
La lezione-concerto Gli strumenti musicali visti da vicino Il suono delle Nazioni Gli Inni nazionali nel giornale di classe No al razzismo Un concerto jazz, la musica che supera le differenze di razza INDICE degli AUTORI
XVI Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
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COMPETENZE • Conoscere e saper distinguere le forme musicali: sinfonia, concerto, melodramma, balletto, musical e colonna sonora. • Conoscere e saper distinguere le caratteristiche delle principali forme di musica da ballo. • Conoscere l’evoluzione della canzone dagli anni Cinquanta a oggi.
Unità
PARTE
FORME e GENERI
La scrittura musicale
Unità
La musica della grande orchestra
La sinfonia e il concerto Per entrare nel clima di una sinfonia o di un concerto bisogna calarsi nella giusta atmosfera, come può essere, per esempio, quella di un teatro. Immaginare di veder schierati tutti i componenti dell’orchestra (in alcuni casi arrivano anche a cento!), provare a riconoscere i vari strumenti presenti (a corda, a fiato, a percussione…). Individuare quindi il direttore d’orchestra e, nel concerto, il solista: il musicista che con il suo strumento dialoga con l’intera orchestra e che – proprio come il direttore – resta al centro del palco per tutto lo spettacolo. Questa cornice così suggestiva è l’ambiente ideale dove poter ascoltare e apprezzare una sinfonia o un concerto. 2 Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
Unità
La musica della grande orchestra
La sinfonia La struttura La sinfonia è una composizione musicale per orchestra, la cui struttura più ricorrente è la seguente. La sinfonia è generalmente divisa in più tempi che prendono il nome di movimenti. Si hanno sinfonie con 3 e, più di frequente, 4 movimenti. Il primo movimento è quasi sempre un Allegro: nel linguaggio musicale questo significa che ha una velocità abbastanza sostenuta. Il secondo movimento è un Andante, cioè ha una velocità meno sostenuta, un andamento più tranquillo e rilassante. Il terzo movimento, che generalmente è anche quello di minor durata, molto spesso è un minuetto, brano derivato da un’antica danza francese. Il suo andamento corrisponde al termine Allegretto. Il quarto movimento è grintoso e veloce (definito anch’esso Allegro). Una delle caratteristiche più evidenti della sinfonia è che l’esecuzione è affidata all’intera orchestra e non a uno strumento solista. Si ha quindi una valorizzazione dell’intero gruppo di musicisti. I diversi strumenti vengono proposti singolarmente solo per brevi momenti, creando così un vero e proprio dialogo musicale. Altra caratteristica della sinfonia è che non è previsto il canto né di voce solista, né del coro: in realtà questa regola è stata più volte infranta dai compositori, i quali hanno talvolta inserito le voci tra gli strumenti, creando effetti emozionanti. Un esempio tra tutti è Beethoven che fa cantare al coro l’Inno alla gioia nella sua Nona sinfonia.
La storia
Rappresentazione della IX Sinfonia di Beethoven in una litografia del XIX secolo.
Nel corso dei secoli la sinfonia ha subito notevoli cambiamenti ed evoluzioni. Nel Seicento era chiamata sinfonia la composizione strumentale che fungeva da introduzione di altre forme musicali come, ad esempio, l’opera teatrale. Lo sviluppo di questa forma musicale come composizione strumentale autonoma e con una struttura definita avvenne nella prima metà del Settecento grazie ai compositori della scuola di Mannheim (Germania) e a quelli italiani di Milano e Venezia. Sammartini a Milano e Vivaldi a Venezia diedero il loro forte contributo alla nascita della sinfonia vera e propria che prevedeva la proposta di più temi musicali, una sezione di strumenti a fiato nell’orchestra e l’utilizzo delle variazioni graduali d’intensità (da piano a forte). Nella seconda metà del Settecento la sinfonia assunse un’importanza ancora maggiore nel panorama delle composizioni musicali grazie a compositori del calibro di Haydn, Mozart e successivamente Beethoven. La sua struttura si basò sempre di più sulla forma sonata, con le caratteristiche tre parti: esposizione (presentazione di due temi diversi tra di loro), sviluppo (rielaborazione di elementi dell’esposizione) e ripresa (ulteriore proposta dei temi iniziali). 3 Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
PARTE 1
Forme e generi Ma la vera innovazione epocale si ebbe con Beethoven che compose 9 sinfonie nelle quali: • aumentò il numero degli strumenti dell’orchestra e la durata della composizione (arrivò a oltre un’ora con la Nona); • in alcuni casi sostituì il Minuetto (terzo movimento) con lo Scherzo, brano dal carattere ancora più veloce e incalzante; • inserì elementi descrittivi (come nella Sesta, con la descrizione del viaggio in mezzo alla natura), facendo assumere alla sinfonia un ruolo musicalmente più impegnato che non era più solo quello di intrattenimento musicale; • inserì il coro in una struttura che aveva tra le principali caratteristiche quella di essere una composizione strumentale. Nell’Ottocento la sinfonia continuò la sua evoluzione, grazie all’opera di tanti altri musicisti tra i quali ricordiamo Schubert, Mendelssohn, Schumann, Brahms e Mahler. Il Novecento propose un’ulteriore mutazione nella struttura della sinfonia: non più la composizione “colossale” con orchestre formate da 100 elementi, ma una forma più contenuta nella durata e nel numero dei musicisti.
Wolfgang Amadeus Mozart dalla CD 1 DVD A
traccia 1 traccia 1
1o movimento, Allegro molto Mozart compose la Sinfonia in Sol minore n. 40 K 550 nel 1788 a pochi mesi dalla scomparsa del padre a cui era molto legato. È questa una delle pagine più dolci e malinconiche tra le tante scritte dal grande compositore austriaco.
K 550 Mozart intento a comporre al pianoforte.
Ascolta e rispondi 1 L’inizio del brano è caratterizzato da: a una prima parte lenta b c
£ £ una prima parte eseguita da uno £
strumento solista una prima parte veloce
2 È presente una parte del brano dove 3 L’alternarsi dei vari gruppi di struspicca uno strumento solista? menti (a corda e a fiato da 0.49) dea
£ Sì, si tratta di uno strumento a
b
£
c
£
d
£
fiato Sì, si tratta di uno strumento a corda No, suonano sempre molti strumenti assieme Sì, si tratta di uno strumento a percussione
termina: a £ un dialogo musicale tra strumenti b £ un abbassamento di volume nella composizione c £ un aumento della velocità del brano d £ una sensazione di allegria
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Unità
La musica della grande orchestra
4 Mozart compose questa sinfonia man- 5 Quale triste evento portò Mozart a tenendo una struttura strumentale. comporre questa pagina così malinQuale tipologia di esecuzione non è presente? .............................................................
conica? ............................................................. .............................................................
Gustav Mahler dalla CD 1 DVD A
traccia 2 traccia 2
3o movimento, Marcia funebre Mahler compose questa sinfonia tra il 1885 e il 1888. Per il titolo «Il titano» s’ispirò a un romanzo dello scrittore tedesco Jean Paul. Il terzo movimento è un’ironica parodia di uno strano corteo funebre. Un cacciatore è accompagnato nel suo ultimo viaggio dagli animali della foresta.
Ascolta e rispondi 1 Il brano inizia con: a leggeri colpi di timpani (grossi
£
b
£
c
£
tamburi) veloci scale di trombe (strumenti a fiato) suoni di violini (strumenti a corda) e flauti (strumenti a fiato) che si alternano
2 L’andamento risulta: a veloce b c
£ £ lento £ moderato
Frontespizio della Sinfonia n. 1 «Il titano».
3 A cosa ti fa pensare il brano fin dalle prime note? a b c d
£ A una festa di carnevale £ A un funerale £ A una parata militare £ A una discoteca
b c d
4 La melodia è molto simile a quella, fa mosissima, di Fra Martino. In che cosa si differenzia? ............................................................. ............................................................. 5 Quale caratteristica contraddistingue tutta la prima parte (fino a 2.06)? a
£ Lo stesso tema viene riproposto di continuo
6
£ I temi sono due e si alternano £ I temi sono molti e non vengono £
mai ripetuti Non c’è alcun tema principale
Quale sensazione si ha nella seconda parte del brano (da 2.33 a 2.49)? a £ La melodia risulta sempre più cupa e triste b £ Il ritmo sostenuto dalle percussioni rende il brano più allegro c £ Il ritmo fa pensare a un ballo scatenato d £ L’assenza di ritmo crea nel brano un’atmosfera da sogno
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Video completo
VIDEO
Una serata con la grande orchestra: la Nona Sinfonia Ludwig van Beethoven dalla
4o movimento, Inno alla gioia Orchestra: Orchestra sinfonica della Radio Bavarese Direttore: Leonard Bernstein Coro: Coro della Radio Bavarese e coro di voci bianche della Filarmonica di Dresda Soprano: June Anderson Mezzo-soprano: Sarah Walker Tenore: Klaus König Basso: Jan-Hendrik Rootering Registrazione: Teatro di Berlino; 25 Dicembre 1989
La Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125 è l’ultima composta da Beethoven. Fu pubblicata ed eseguita a Vienna nel 1824 e riscosse immediatamente un grande successo. È caratterizzata dal fatto di non essere solo strumentale, ma di presentare l’intervento del coro che canta il famoso Inno alla gioia.
© 1989 Unitel. Artwork & Editorial © 2009 EuroArts Music International
VIDEO
Prima sequenza
Quella a cui assistiamo è l’esecuzione di una sinfonia. La sinfonia è una composizione musicale per grande orchestra, e lo si può notare dall’elevato numero di musicisti presenti sul palcoscenico. In questo caso l’organico è arricchito anche dalla presenza del coro. L’opera eseguita è la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven, una delle più celebri di tutta la storia della musica. L’applauso scrosciante del pubblico del Teatro di Berlino sottolinea l’entrata del direttore, il maestro Leonard Bernstein: tutti gli orchestrali si alzano in piedi e il maestro, prima di salire sulla pedana, saluta il pubblico. Quando poi si volge verso l’orchestra i musicisti tornano a sedere e l’applauso termina. Da questo momento le note di Beethoven sono le protagoniste della serata. Il silenzio del pubblico è assoluto e la concentrazione degli esecutori è totale. VIDEO
Seconda sequenza
La prima parte è solo strumentale, poi interviene il coro. L’inizio è caratterizzato da un crescendo che Beethoven realizza facendo entrare i vari strumenti in modo progressivo. L’esecuzione iniziale viene affidata ai contrabbassi e ai violoncelli che eseguono tutti la stessa melodia. Quando il tema viene ripetuto è affidato alle viole. Da questo momento la melodia si arricchisce di altre note proposte sempre da violoncelli e contrabbassi. In mezzo a tutti questi strumenti a corda emerge un fagotto. Infine, il tema passa ai violini che lo eseguono con note più alte (acute). Tutto questo in un continuo crescendo che sfocia in una potente esecuzione dello stesso tema da parte di tutta l’orchestra.
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Unità VIDEO
Terza sequenza
Guarda, ascolta e rispondi 1 Che cosa sottolinea l’applauso iniziale?
....................................................................................................................................
2 Con quale gesto il maestro saluta i musicisti?
....................................................................................................................................
3 Da quale posizione dirige l’orchestra il direttore? a Seduto accanto a un violinista b c d
£ £ Seduto al centro del palco £ In piedi su una pedana di fronte all’orchestra £ In piedi dietro l’orchestra
4 Qual è il principale effetto musicale utilizzato da Beethoven?
....................................................................................................................................
5 A quali strumenti è affidata la prima frase musicale?
....................................................................................................................................
6 Quale strumento a fiato emerge in mezzo a quelli a corda?
....................................................................................................................................
7 Quale tipo di esecuzione viene proposta nell’ultima parte del video? a Esecuzione vocale b c
£ £ Esecuzione strumentale £ Esecuzione vocale e strumentale
8 A quale voce viene affidato l’inizio della parte cantata? a Al basso b c d
£ £ Al tenore £ Al mezzo-soprano £ Al soprano
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VIDEO
È il rullo dei timpani che annuncia l’ingresso delle voci: sullo sfondo puoi notare i ragazzi del coro di voci bianche della Filarmonica di Dresda, vestiti di bianco e rosso, che si alzano in piedi. Il coro di adulti è disposto alle spalle dell’orchestra e dei solisti. Il primo a cantare è il basso che esegue da solista l’inno. Seguono altri solisti e infine il coro.
PARTE 1
Forme e generi
Il concerto La struttura Il concerto è generalmente formato da tre movimenti. Il primo è un termine Allegro e ha quindi un andamento abbastanza rapido ed energico. Il secondo può essere un Adagio o un Largo: in entrambi i casi il suo andamento è lento e rilassante. Il terzo è di nuovo un Allegro, per chiudere il concerto in modo vivace ed energico. Quando l’orchestra accompagna un singolo strumento, il concerto prende il nome di concerto solista. Quando invece il dialogo avviene tra l’intera orchestra e un piccolo gruppo di strumenti (ad esempio due violini e un violoncello), allora prende il nome di concerto grosso.
La storia Il concerto nacque nel Seicento. Fu proprio in questo periodo che prese il nome di concerto grosso o concerto solista a seconda del numero dei solisti impiegati. Lo strumento al quale vennero dedicati il maggior numero dei concerti solisti fu il violino. Nel Settecento il concerto solista trovò, oltre che nel violino, un grande protagonista anche nel pianoforte. Nel Seicento l’alternanza tra solista e orchestra era più netta: se suonava l’orchestra non suonava il solista e viceversa. In seguito si ricercò soprattutto il dialogo musicale tra gli strumenti al fine di raggiungere una maggiore espressività. Il pianoforte rimase tra i principali protagonisti del panorama concertistico anche nell’Ottocento. In questo periodo il concerto solista si arricchì di passaggi di notevole difficoltà tecnica. Eseguirlo diventò sempre più difficile e gli unici strumentisti che riuscivano in queste imprese erano i cosiddetti “virtuosi”. Tra i principali protagonisti dell’epoca ricordiamo Liszt e Paganini. Nel XX secolo furono composti concerti per orchestra nei quali si limitava l’alternanza tra i solisti e il gruppo e si prediligeva l’esecuzione strumentale d’insieme. Dipinto del Settecento raffigurante un quartetto d’archi.
8
Unità
La musica della grande orchestra
Antonio Vivaldi da CD 1 DVD A
traccia 3 traccia 3
La primavera: 1o movimento, Allegro Le quattro stagioni, dalle quali è tratta La primavera, sono quattro concerti dedicati alle stagioni dell’anno. La musica descrive, evocando i gorgheggi degli uccellini e lo scorrere dei ruscelli, l’arrivo della bella stagione. Il clima festoso è turbato solo momentaneamente da un temporale. A ognuno dei concerti è abbinato un sonetto che aiuta l’ascoltatore a comprendere i momenti descritti.
Nilson, Quattro stagioni: la primavera. XVIII secolo, tecnica a gouache.
Ascolta e rispondi 1 Quale sensazione ti comunica l’inizio del brano? a b c d
£ £ £ £
Tristezza e malinconia Allegria e spensieratezza Aggressività e rabbia Paura
£
Ci sono solo strumenti a percussione Viene proposto lo stesso tema a volumi diversi: prima forte poi piano Il tema viene eseguito prima dagli strumenti a fiato poi da quelli a corda
2 Quale caratteristica compositiva emer ge fin dalle prime battute? a b
£
c
£
3 Se questo brano facesse parte della colonna sonora di un film, quale scena potrebbe accompagnare? a £ Una rapina in banca b £ Un inseguimento in automobile
c d
£ Una gita di famiglia vicino a un £
lago L’invasione di extraterrestri
4 Quando rimangono i violini da soli (0.32), a quale verso di animale ti fanno pensare quei suoni acuti e veloci? ............................................................. 5 Quando la musica cambia anda mento (1.48), quale sensazione ti comunica? a £ Gioia b £ Tristezza c £ Timore d £ Rabbia
6 Quale caratteristica compositiva ci fa capire che il brano sta terminando? a b c d
£ La melodia accelera £ La melodia rallenta £ La melodia sfuma £ La melodia viene interrotta bruscamente
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Video completo
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Una serata a concerto: Brahms Johannes Brahms dal
1o movimento, Allegro non troppo Orchestra: Berliner Philharmoniker (Filarmonica di Berlino) Direttore: Claudio Abbado Solista: Gil Shaham Registrazione: Teatro Massimo; Palermo, 1 maggio 2002 © 2007 EuroArts Music International GmbH
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Il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 77 è oggi universalmente riconosciuto come una delle composizioni più riuscite di Johannes Brahms e rappresenta uno dei concerti per violino più famosi nella storia della musica. Composto nell’estate del 1878, venne presentato per la prima volta a Lipsia nel 1879 e dedicato da Brahms al compositore Josef Joachim, suo amico fraterno e grande autorità nel campo violinistico.
Prima sequenza
Il momento che precede l’inizio di un concerto è sempre magico: l’orchestra Berliner Philharmoniker, una delle più prestigiose del mondo, è già disposta sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo. Gli orchestrali e il pubblico attendono in rispettoso silenzio l’entrata dei due protagonisti della serata: il direttore d’orchestra, Maestro Claudio Abbado, e il solista, il violinista Gil Shaham. Entrambi prendono posto: Abbado sale sul podio, in modo tale da essere ben visto da tutti i musicisti, Shaham al suo fianco.
VIDEO
Seconda sequenza
Il brano che stiamo per ascoltare è un concerto, forma musicale strumentale eseguita da un’orchestra di grandi dimensioni. Il brano inizia con l’intera orchestra che esegue una dolce e tranquilla melodia che sembra voler preparare gli ascoltatori all’ingresso del solista. Guidato dall’intervento di due oboi, inizia un breve crescendo; l’atmosfera diventa via via più solenne e austera. Con un breve intervento dei corni, seguito da altri strumenti a fiato, la melodia si fa più delicata fino a scomparire dopo una frase ripetuta più volte, per ultimo dal violoncellista. Il ritorno dell’intera orchestra con frasi dai toni marcati annuncia l’ingresso del violino solista, che entra con sicurezza nel discorso musicale.
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Unità VIDEO
Terza sequenza
Guarda, ascolta e rispondi 1 Da cos’è caratterizzato l’inizio del concerto?
....................................................................................................................................
2 In quale parte del palcoscenico si posiziona il solista?
....................................................................................................................................
3 Cosa ha nella mano destra il direttore d’orchestra?
....................................................................................................................................
4 Come inizia il brano?
....................................................................................................................................
5 Che toni assume la musica prima dell’ingresso del solista?
....................................................................................................................................
6 Quando entra il solista suona: a £ da solo b 7 Il solista suona: a dialogando con l’orchestra b c d
£ con l’orchestra
£ £ sempre da solo £ alternandosi al flauto £ alternandosi al violoncello
8 Nella parte centrale il violino esegue: a passaggi molto difficili b c
£ £ note acute
d
£ note gravi £ una semplice melodia
9 In quale parte del brano il violino ha maggiore libertà espressiva? a All’inizio b c d
£ £ Nell parte centrale £ Verso la fine £ Durante tutto il brano
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Il violino da solo esegue una frase dal carattere energico alla quale risponde l’intera orchestra, in un dialogo serrato. Dopo di che il solista, attraverso un intervento virtuosistico, introduce elementi di maggiore compostezza ripresi poi dal flauto e dal fagotto. La situazione, ora profondamente cambiata, permette al violino di manifestare tutte le sue doti espressive e, attraverso dolci e toccanti melodie, esprimere emozioni e sentimenti.
PARTE 1
Forme e generi
VERSO LE COMPETENZE
✓
1 Come si chiamano le varie parti della sinfonia? a Tempi b c d
Movimenti Settori Atti
2 Quale parte ha l’andamento più lento?
..............................................................................................................................................................
3 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. 1 Nella sinfonia l’esecuzione principale è affidata a un solista. 2 3 4 5
Ci sono sinfonie che hanno parti cantate. Nel Seicento la sinfonia aveva la funzione di introdurre l’opera teatrale. Nella prima metà del Settecento la sinfonia si sviluppò a Roma e Napoli. Mozart non compose mai sinfonie.
V V V V V
F F F F F
4 Quali sono i maggiori cambiamenti che Beethoven apporta alla sinfonia? a Un maggior numero di strumenti e una durata maggiore b c d
Un minor numero di strumenti e una durata minore L’esecuzione solo all’aperto L’esecuzione con il solo pianoforte
5 Con che cosa sostituisce il terzo movimento Beethoven?
..............................................................................................................................................................
6 Quale novità introdusse Beethoven nella Nona sinfonia? a L’utilizzo degli strumenti a fiato b c d
L’utilizzo degli strumenti ad arco L’utilizzo del coro L’utilizzo del pianoforte
7 Dalla Sinfonia n. 40 di Mozart traspare un senso di: a allegria e spensieratezza b c d
tristezza e nostalgia rabbia e aggressività stupore e sorpresa
8 Nel terzo movimento della Sinfonia n. 1 di Mahler chi è il personaggio defunto?
..............................................................................................................................................................
9 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. 1 Nel concerto solista l’orchestra non è presente. 2 3 4 5 6
Nel concerto grosso l’orchestra risponde a un piccolo gruppo di strumenti. Nel concerto solista è presente la figura del direttore d’orchestra. Il concerto è diviso in 5 movimenti. Vivaldi non ha composto mai concerti. Delle Quattro stagioni di Vivaldi solo La primavera è abbinata a un sonetto.
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Unità
Unità
La musica sul palcoscenico
La musica sul palcoscenico
Il melodramma e il balletto Anche in questo caso, come per la sinfonia e il concerto, il luogo ideale per rappresentare un melodramma o un balletto è il teatro. Questa volta però, quando si apre il sipario, non ci sono gli orchestrali schierati sul palco. Al loro posto appare invece la scenografia, formata da quella serie di strutture che servono a ricreare l’ambiente in cui si sviluppa la storia. I cantanti o i ballerini arrivano sul palco con i costumi di scena, mentre i musicisti prendono posto davanti al palco in una zona più bassa. Insomma, il luogo è quello della sinfonia e del concerto ma l’impatto è totalmente diverso. È come stare al cinema, ma in questo “film” gli attori recitano, cantano o ballano dal vivo e anche la colonna sonora è eseguita dall’orchestra in tempo reale.
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PARTE 1
Forme e generi
Il melodramma La struttura
Il Teatro alla Scala di Milano, inaugurato nel 1778, in una stampa dell’Ottocento.
Il melodramma, detto anche opera lirica, è uno spettacolo teatrale in musica che narra una vicenda attraverso il canto e la recitazione. I cantanti si muovono sulla scena come gli attori di teatro. Cantano accompagnati dall’orchestra che si trova nella “buca” (detta anche golfo mistico) davanti al palcoscenico. Il melodramma generalmente inizia con una parte strumentale eseguita dall’orchestra. Questa introduzione prende il nome di ouverture o preludio. La storia è divisa in atti. Elemento di fondamentale importanza è il libretto, nel quale è riportato il testo scritto della storia rappresentata, con tutte le parti cantate e le indicazioni di scena. Durante la rappresentazione ci sono momenti in cui il testo viene cantato (arie) e momenti in cui il testo viene declamato (recitativi). I cantanti lirici si presentano sul palcoscenico con i costumi di scena, indossando l’abito del personaggio che devono rappresentare. Vista la natura “musicale” dello spettacolo, viene a loro richiesto non tanto di essere dei bravi attori, quanto di essere eccellenti cantanti. Nei teatri minori, dove l’allestimento dell’intero spettacolo non può essere troppo costoso, la scenografia è ridotta, mentre nei più importanti teatri delle grandi città la scenografia è grandiosa e realizzata con minuzia di particolari. Tutto questo comporta un enorme lavoro anche da parte di chi non è presente sul palco perché opera “dietro le quinte” (falegnami, fabbri, elettricisti, costumisti ecc.).
La storia Le origini del melodramma risalgono ai primi anni del Seicento, quando un gruppo di studiosi fiorentini (la Camerata de’ Bardi), cercò di far rivivere le antiche tragedie greche, creando spettacoli teatrali che, come quelle, fossero anche cantati. Nacque il recitar cantando, dove musica, poesia, costumi e scenografie si fondevano in un unico avvenimento. Nel 1637, a Venezia, venne inaugurato il primo teatro pubblico. Subito dopo l’esempio di Venezia, molte altre città italiane inaugurarono teatri pubblici e, nell’arco di qualche anno, il melodramma italiano cominciò a diffondersi in tutta Europa. Anche nel secolo successivo l’italiano rimase la lingua ufficiale del melodramma. I melodrammi del Seicento si ispiravano al mondo della mitologia e della storia antica. Verso la fine del Seicento gli autori, per intrattenere e divertire il pubblico, cominciarono a inserire tra un atto e l’altro gli intermezzi musicali, brevi scenette che narravano in modo comico episodi tratti dalla vita quotidiana. Questo tipo di intrattenimento era molto gradito al pubblico e, nell’arco di poco tempo, diede origine a un nuovo genere teatrale: l’opera buffa. Rispetto all’opera seria, l’opera buffa era più libera da schemi e i compositori si ispiravano a vicende legate alla vita di tutti i giorni che il pubblico capiva con maggior facilità, riuscendo a identificarsi nei personaggi. 14 Guarda che musica! Più A - Petrini © 2013 De Agostini Scuola SpA – Novara
Bozzetto della scenografia di Andrè Delfau per la rappresentazione de La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo di Rossini all’Opera di Parigi nel 1971.
Unità
La musica sul palcoscenico
Nel Settecento si cominciò a sentire il bisogno di maggior semplicità, realismo ed equilibrio fra testo e musica. Il rinnovamento del melodramma nella seconda metà del secolo fu opera, in particolare, del tedesco Christoph Willibald Gluck (1714-1787). Nel 1762 egli mise in scena Orfeo ed Euridice con rilevanti novità musicali: il canto era più semplice e lineare, i recitativi ridotti e accompagnati dall’orchestra. Il coro e l’orchestra acquistarono maggiore importanza, intervenendo con brani che arricchivano il racconto. Il melodramma del Settecento raggiunse i vertici del capolavoro assoluto con le opere di Wolfgang Amadeus Mozart. Nelle sue opere musica e testo si fondevano perfettamente in un equilibrio mai raggiunto prima. Nell’Ottocento l’opera lirica non era più solo uno spettacolo mondano: gli spettatori andavano a teatro per “partecipare” ai drammi proposti dalla vicenda, soffrivano con i protagonisti, si riconoscevano nelle loro sventure e ammiravano la loro capacità di vivere in modo appassionato e intenso. I musicisti cominciarono a comporre i melodrammi nella propria lingua e cercavano di inserirvi elementi tratti dalla cultura e tradizione del loro Paese. Il melodramma tedesco – portato ai massimi livelli da Richard Wagner – era legato alla letteratura e alla mitologia. Quello italiano, invece, si ispirava principalmente a tematiche sentimentali, morali e politiche. La figura emergente nel panorama italiano fu Giuseppe Verdi, il musicista simbolo del Risorgimento italiano: le sue opere furono rappresentate con grandissimo successo e partecipazione di pubblico. L’opera buffa, pur non scomparendo del tutto, nell’Ottocento andò progressivamente declinando, perché non rispondeva più al nuovo gusto del pubblico; tra i compositori che ancora si dedicavano all’opera buffa il più importante fu Gioachino Rossini. Un’ulteriore evoluzione del melodramma si ebbe verso la fine dell’Ottocento, quando gli autori cominciarono a mettere in scena vicende sempre più tormentate e tragiche, spesso ambientate presso le classi più povere. Per questo il melodramma tardoromantico venne definito verista in Italia, realista negli altri Paesi europei. In Italia i principali musicisti del Verismo furono Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini, mentre in Francia il maggior esponente del Realismo fu George Bizet. Durante il Novecento, anche nel melodramma i musicisti sperimentarono le nuove correnti musicali: uno dei maggiori compositori fu l’austriaco Alban Berg che seguì principalmente la corrente della musica atonale (vedi p. 322) e dodecafonica (vedi p. 323). Continuarono tuttavia a essere di riferimento l’opera wagneriana e quella verdiana. Nei primi decenni del secolo un vasto esodo di scrittori e musicisti verso gli Stati Uniti favorì lo sviluppo del teatro musicale americano. Il compositore George Gershwin scrisse la prima opera lirica americana, caratterizzata da uno stile molto vicino alla più originale musica del nuovo continente: il jazz.
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