Dipartimento di Ing. Elettronica corso di. ELETTRONICA APPLICATA. Ing. Rocco
Giofrè. Esercizi su semiconduttori e. Esercizi su semiconduttori e diodi. I / 1 ...
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Dipartimento di Ing. Elettronica corso di ELETTRONICA APPLICATA Ing. Rocco Giofrè
Esercizi su semiconduttori e diodi
I/1
ESERCIZIO - GIUNZIONE P-N POLARIZZATA Una giunzione pn, a cui è applicata una polarizzazione diretta, conduce una corrente I=2.2µA. La giunzione ha una concentrazione di accettori NA=1016cm-3 e una concentrazione di donori ND=1015cm-3 e un’area A=400µm2. Nelle due zone si può assumere, alla temperatura di 20°C, µp=480 [cm2 V-1 s-1 ], µn=1350 [cm2 V-1 s-1 ], τp =20*10-9 [s], τn =45*10-9 [s], ni =1010 [cm-3 ]. a) Si trovi la tensione di polarizzazione VA che produce la corrente specificata e la corrispondente tensione di barriera. b) Si calcolino le cariche in eccesso immagazzinate nelle zone p ed n e la carica complessiva. c) Si determini d t i i la l capacità ità di diffusione diff i nelle ll condizioni di i i specificate. ifi t
Si ricorda che la corrente di saturazione inversa in un diodo è data dalla:
A cura dell’Ing. R. Giofrè
⎛ DP Dn ⎞ ⎟⎟ + I S = Aqni2 • ⎜⎜ ⎝ N D LP N A Ln ⎠ I/2
PUNTO A La corrente che circolante in un diodo è data (come è noto!) dalla formula:
⎛ VVA ⎞ I = I s • ⎜ e T − 1⎟ ⎜ ⎟ ⎝ ⎠
⎛I ⎞ VA = VT • ln⎜⎜ + 1⎟⎟ Dove: VT = KT = 25.23 mV q ⎝ Is ⎠
Per risolvere l’equazione di cui sopra è necessario prima determinare la corrente di saturazione inversa:
⎛ DP Dn ⎞ ⎟⎟ I S = Aqni2 • ⎜⎜ + ⎝ N D LP N A Ln ⎠
È necessario determinare D P D n e LP Ln
Per determinare DP e Dn si può ricorrere alle relazioni di Einstein:
DP
μP
= VT =
A cura dell’Ing. R. Giofrè
Dn
μn
Dn = VT • μ n = 34,08 cm 2 / s DP = VT • μ P = 12,12 cm 2 / s
Attenzione alle unità di misura
I/3
PUNTO A Per determinare LP e Ln si può ricorrere alle relazioni di Einstein:
LP = DPτ P = 12,12 • 20 • 10 −9 = 492,3 • 10 −6 cm = 4,923μm
Ln = Dnτ n = 34,08 • 45 • 10 −9 = 1238,4 • 10 −6 cm = 12,38μm Noto il valore di tali grandezze e ricordando il valore della superficie della giunzione A=400μm2 e il valore della concentrazione intrinseca ni=10cm-3
⎛ DP Dn ⎞ ⎟⎟ = 1,98 • 10 −15 A + I S = Aqn • ⎜⎜ ⎝ N D LP N A Ln ⎠ 2 i
Attenzione alle unità di misura
NOTA: L’effettiva corrente che si ha nel diodo con polarizzazione inversa è molti ordini di grandezza maggiore del valore teorico dato dall’eq a ione usata. dall’equazione sata A tale corrente teorica si sommano infatti diversi fattori non previsti dal semplice modello assunto per la giunzione, ma soprattutto gli effetti delle correnti che si generano nelle zone di confine, confine dove la giunzione raggiunge la superficie del semiconduttore. A cura dell’Ing. R. Giofrè
I/4
PUNTO A Si può quindi calcolare la tensione di polarizzazione esterna che dà la corrente I = 2.2 µA (si noti che I è 1.1*109 volte la corrente di saturazione Is) −6 ⎛I ⎞ ⎛ ⎞ 2 , 2 10 • −3 + 1⎟⎟ = 525,83 mV VA = VT • ln⎜⎜ + 1⎟⎟ = 25,25 • 10 • ln⎜⎜ −15 ⎠ ⎝ 1,98 • 10 ⎝ Is ⎠
La tensione di barriera è data da Vj =V0 –VA. Il valore di V0 all’equilibrio (senza polarizzazione) si ricava dalla seguente espressione:
⎛ N AND ⎞ ⎟⎟ = 640 mV V0 = VT • ln⎜⎜ 2 ⎝ ni ⎠ e quindi, nelle condizioni considerate, la tensione di barriera Vj è
V j = V0 − VA = 0,640 − 0,52 = 114,17 mV
A cura dell’Ing. R. Giofrè
I/5
PUNTO B L’espressione L’ i d ll carica della i Qp in i eccesso nella ll zona neutra N e analogamente la carica Qn in eccesso nella zona neutra P (fuori della zona di svuotamento o regione di carica spaziale) sono le seguenti: (slide 25 e 15)
⎛ VVA ⎞ Q p = AqL p pn 0 ⎜ e T − 1⎟ = I p • τ p ⎜ ⎟ ⎝ ⎠
⎛ VVA ⎞ Qn = AqL q n n p 0 ⎜ e T − 1⎟ = I n • τ n ⎜ ⎟ ⎝ ⎠
L’espressione p della corrente di lacune nella zona N e analogamente g la corrente di elettroni nella zona P si desume dalle equazioni di continuità (slide 25 e 15): :
I p = A• J
diff p
⎛ VVA ⎞ Dp = Aq pn 0 ⎜ e T − 1⎟ ⎜ ⎟ Lp ⎝ ⎠
I n = A • J ndiff
⎛ VVA ⎞ Dn = Aq n p 0 ⎜ e T − 1⎟ ⎟ ⎜ Ln ⎝ ⎠
C id Con datiti specificati ifi ti sii h ha:
( )
2
ni2 1010 5 −3 pn 0 = = = 10 cm ND 1015 A cura dell’Ing. R. Giofrè
( )
2
n p0
ni2 1010 4 −3 = = = 10 cm NA 1016 I/6
PUNTO B D i valori Dai l i determinati d i i è ora possibile ibil calcolare l l l due le d correnti: i
I p = A • J pdiff
I n = A • J ndiff
⎛ VVA ⎞ = Aq A pn 0 ⎜ e T − 1⎟ = 2 μA ⎜ ⎟ Lp ⎝ ⎠ Dp
VA ⎛ ⎞ Dn V T = Aq n p 0 ⎜ e − 1⎟ = 0,2 μA ⎜ ⎟ Ln ⎝ ⎠
come sii vede, d sii ha h corrente t maggiore i nella ll zona N, N che h è la l meno drogata. d t E’ utile verificare che la somma delle due correnti dà la corrente totale specificata, cioè Ip +In = I =2.2 µA. Infine, dai valori delle correnti e tenendo conto che τp =20*10-9 s e τn =45*10-9 s, si ottiene:
Q p = I p • τ p = 40 • 10
−15
C
Qn = I n • τ n = 8,9 • 10 −15 C
QTot = Q p + Qn = 48,9 • 10 −15 C A cura dell’Ing. R. Giofrè
I/7
PUNTO C L capacità La i à di diff diffusione i èd data d da:
τT I T CD = ηVT
D Dove:
• • • •
I = è la corrente totale calcolata in precedenza τT = è il tempo di vita medio totale delle cariche η = è il fattore di idealità VT = è l’equivalente in tensione della temperatura VT =
Come calcoliamo il tempo di vita totale delle cariche???
kT ≅ 25 mV q
rappresenta t la l media di pesata t ttra i ttempii di vita it medi di d deglili elettroni l tt i e d delle ll llacune Qual’è la grandezza che è direttamente di tt t legata l t aii tempi di vita medi??
C Corrente o carica!
τT =
τp I p + τ n I n IT
= 22.7 ns
e quindi per una corrente IT=2.2µA =2 2µA e una tensione VA=0.52V =0 52V
CD =
τI = 1.98 pF ηVT
A cura dell’Ing. R. Giofrè
I/8
ESERCIZIO SUI DIODI (Metodo degli Scatti)
Determinare la transcaratteristica vout(vin) del seguente circuito R Vout Vin Dati del problema
• VR = 5V • Ro = 1 k Ω • R = 10 Ω • VZ = -8V
•V٧ = 0.7V •rD = 0 Ω •rZ = 0 Ω •ri = ∞ Ω
DZ
D
Ro
VR
Metodo degli scatti Si determinano i punti di scatto di ogni diodo nel circuito imponendo la condizione id=0A e vd=v٧ ( nel caso ideale id=0A e vd=0V ). Nel piano della curva di trasferimento v0=f(vi) si riportano i punti di scatto così individuati e si uniscono con tratti di retta. I lati estremi della caratteristica linearizzata si determinano calcolando la pendenza delle semirette, con origine nei punti di scatto estremi, per vi0 . A cura dell’Ing. R. Giofrè
I/9
Circuito equivalente di un diodo zener +
_ + VAB VA
_ Vγ
VB IDZ
VAB
IDZ VA
VB |VZ|
Il circuito equivalente del diodo Zener si ottiene in tre semplici passaggi:
1. 1 2. 3.
Due diodi D di di ideali id li antiparalleli ti ll li Un generatore di tensione |V٧| in serie al diodo che ha la punta nello stesso verso del diodo zener e con il polo positivo verso il polo negativo del diodo (regione n) Un generatore di tensione |Vz| in serie al diodo che ha la punta nel verso opposto del diodo zener e con il polo negativo verso il polo positivo del diodo (regione p) (praticamente il ramo superiore invertito) Perchè?
1. 2.
Lo zener conduce come un diodo "normale" normale quando VAB>V V٧ (ramo sup.) Si comporta come un diodo nel verso opposto quando VAB V٧ lo zener si comporta come una batteria di valore V٧
IDZ
Nella regione 2 e quindi per VAB< -|V |VZ| lo zener si comporta come una batteria di valore -|VZ| per VAB>0 entrambi i diodi sono in conduzione diretta è Vout=VR+V٧ + Vin
VDZ
IDZ
Vout = ( vR + v γ )
_
R Vγ VZ
ID
D
vout
Vout
vout-S1 Ro
Iout
VR
perchè ID=0 A valida fino a quando Vin> Vin-S1
vin-S1 come calcolo Vin-S1???
Al p punto di scatto si ha ID=0A e q quindi si p può scrivere:
vin − v γ − RI out − R 0 I out = 0
I out =
vin − v γ R + R0
R0 vin − v γ ) = vR + v γ = vout − S1 = 5 + 0.7 = 5.7 V ( R + R0 ⎛ R0 ⎞ R0 vin = VR + Vγ ⎜ 1+ = vin − S1 = 6.45 V ⎟ R + R R + R 0 ⎠ 0 ⎝
vout = R 0 I out =
A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 13
vin
ESERCIZIO SUI DIODI (Metodo degli Scatti) S2: (cioè per Vin V٧) il diodo zener scatta in pol. pol dir. dir mentre il diodo di uscita è interdetto i =V VDZ
+ Vin
_
vout
R
IDZ
Vout
Vγ VZ
ID
vin = v γ
D
Ro
Iout
VR
R0 R + R0
I DZ = 0A = I out Vout = 0 V
vout-S1
vin-S2
vout − S 2 = 0 V
vin-S1
vin − S 2 = v γ
per Vin-S2 Vin-S1
vin
come calcolo Vin-S1???
Al punto di scatto si ha IDZ=0A e quindi si può scrivere:
vin = + v γ + R1I + V0 ut
vin − v γ − R1I − R 0 I = 0
I=
vin − v γ R1 + R 0
R0 vin − v γ = − v Z − v γ = vout − S1 = 6.1− 0.6 = 5.5 V R1 + R 0 ⎛ R0 ⎞ R0 ⎛ 1⎞ 2 vin = − V + V − 1 = − − 6 . 1 + 0 . 6 = viin − S1 = 8.85 V ( ) ⎜− ⎟ ⎟ i Z γ⎜ R + R R + R 3 3 ⎝ ⎠ 0 1 0 ⎝ 1 ⎠ vout = R 0 I =
A cura dell’Ing. R. Giofrè
(
)
I / 47
ESERCIZIO SUI DIODI S2: (cioè per Vin V٧) il diodo zener è interdetto mentre il diodo di uscita si interdice i =V Vin
R1
ID
VA
vout
Vout vout-S1 Ro I
vin = v γ
Vγ
VZ
R0 R1 + R 0
I D = 0A = I Vout = 0 V
vin-S2
vout − S 2 = 0 V
vin-S1
vin − S 2 = v γ
per Vin-S2 0
VCE = 7.5V il BJT è in regione attiva!!
A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 76
ESERCIZIO 3
+VCC
Dato il circuito a lato, determinare tramite il metodo grafico, i valori dei resistori RB ed RC, grandezze ICQ, VCEQ. conoscendo i valori delle g
RC RB
Dati :
VBB
Vout
•VCC=12 V IE(mA)
•ICQ= 16 mA •VCEQ= 4.5 V
IC (mA)
•BJT al silicio •VBB=1.6V VCE (V)
VBE (V)
•IBQ=80μA
Soluzioni: RC=461Ω 461Ω RB=10K 10KΩ A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 77
SVOLGIMENTO ESERCIZIO 3
1/2
IC
0.120mA
30 mA
VCC I 27.5 mA = C25 mA RC
0.110mA 0.100mA 0 090mA 0.090mA
22.5 mA
0.080mA
20 mA
0.070mA
ICQ17.5 mA
0.060mA
15 mA
12.5 mA
0.050mA
10 mA
0.040mA
7.5 mA
0.030mA
5 mA
0 020 A 0.020mA
2.5 mA
0.010mA
1
RB
+VCC RC
VBB
A cura dell’Ing. R. Giofrè
Vout
2
3
4 5 VCEQ
6
7
8
9
10
IB=0
11 12 13 VCE VCC
VCC − RC I C − VCE = 0
VCC 12 = I C → I C ≅ 26mA ⇒ RC = = 461.5Ω RC 0.026 II / 78
SVOLGIMENTO ESERCIZIO 3
2/2
IB 300 μA 275 μA 250 μA 225 μA
VBB RB
200 μA
=IB
175 μA 150 μA 125 μA
IBQ
100 μA 75 μA 50 μA 25 μA
0.1
+VCC RC
RB VBB
A cura dell’Ing. R. Giofrè
Vout
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8 0.9
1
1.1
1.2
1.3
1.4
VBEQ
1.5 1.6
VBB
VBB − RB I B − VBE = 0
I BQ ≅ 80μA ⇒ RB =
1.6 = 10.322 KΩ 6 155 ⋅10 ⋅10 II / 79
1.7
1.8
VBE
ESERCIZIO 4
+VCC
Dato il circuito a lato, determinare il valore del resistore R1.
RC Dati :
R1
•VCC=12 V
Soluzioni: R1=149, 149,78 KΩ
•IIE= 2 mA
R2
•R2=47 KΩ
RE
•RC=2,7 =2 7 KΩ •RE=180 Ω •h hFE=135 135 •BJT al silicio
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 80
ESERCIZIO 4 Svolgimento
I E = I C + I B = I B (1 + hFE ) ⇒
+VCC
IE 2 ⋅10 −3 IB = = = 14,7 μA 1 + hFE 1+ 136
I RC
⇒ I C = I B ⋅135 = 1,98mA
⇒ Pr ova : I E = I B + I C = 1,9992 mA I R2 =
VBE + VRE = 22,55μA R2
I R1 = I R 2 + I B = 37,25μA
I R1
R1
I R2
R2
IB
RC
IC
I E RE
VR 2 = VBE + VRE ⇒ VR1 = VCC − VRC − VR 2 = 5,58V
R1 =
VR1 5,58 = = 149,78 KΩ −6 I R1 37,25 ⋅10
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 81
ESERCIZIO 1
Dato il circuito a lato, determinare:
+VCC
1. Il tipo di connessione 1 connessione. 2. I valori delle grandezze del punto di riposo IBQ, ICQ,VCEQ.
RB Vin
Re
Dati :
Vout
•RB=400 KΩ •RE= 4 KΩ
Soluzioni: IBQ=14μ 14μA ICQ=1.4mA VCEQ=6.3V
•V VCC=12 12 V •hFE=100 •BJT al silicio
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 82
SVOLGIMENTO ESERCIZIO 1
+VCC
2.
RB Vin
I BQ =
1.
Re
La connessione è del tipo collettore comune, visto che il segnale in ingresso è applicato tra base e collettore, e l’uscita è prelevata tra emettitore e collettore collettore Per determinare la corrente di base, si considera la tensione presente ai capi del resistore RB, e si
ricava la corrente IB. Per determinare la caduta di tensione ai capi del resistore RB, è però necessario
Vout
determinare la caduta di tensione sul resistore Re. Ricordando che : IE=(1+h hFE)IIB La tensione tra la giunzione di base e quella di emettitore (V VBE),per un dispositivo al silicio è pari a 0.7 v, si ha :
VCC − VBE = 14.054 μA RB + (1 + h fe )RE
I CQ = hFE ⋅ I BQ = 1.405mA VCC = VCE + V RE ⇒ VCE = 12 − ( RE ⋅ I E ) = 12 − (4000 ⋅ ( I C + I B )) = 12 − (4000 ⋅14.195 ⋅10 −3 ) ≅ 6.321V
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 83
ESERCIZIO 2
Dato il circuito a lato, determinare i valori dei resistori RB ed RE, grandezze conoscendo i valori delle g del punto di riposo IBQ, ICQ,VCEQ.
+VCC RB
Dati :
Vin
Re
Vout
•VCC=12 V •IICQ= 3 mA
Soluzioni: IBQ=25μ 25μA RE=2314Ω 2314Ω RB=172 172K KΩ
•VCEQ= 5 V •hFE=120 •BJT al silicio
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 84
SVOLGIMENTO ESERCIZIO 2
+VCC
1.
RB Vin
Re
Vout
Per determinare la corrente di base a riposo, basta dividere il valore della corrente ICQ per l’h hFE del transistore. Si può allora procedere alla determinazione della resistenza di emettitore RE, considerando la caduta di tensione sul resistore stesso, e sapendo quanto vale la corrente di emettitore. Possiamo ora con i valori dei resistori determinati, calcolare il valore del resistore RB. IE=(1+h hFE)IIB La tensione tra la giunzione di base e quella di emettitore (V VBE),per un dispositivo al silicio è pari a 0.7 v, si ha :
I BQ =
RE = RB =
I CQ hFE
3 ⋅10 −3 = = 25μA 120
12 − 5 = 2314Ω (1 + 120) I BQ VCC − V BE − V RE I BQ
A cura dell’Ing. R. Giofrè
=
12 − 0.7 − ( RE ⋅ ( I B + I C )) 12 − 0.7 − 6.99 = = 172 KΩ I BQ 25 ⋅10 −3 II / 85
ESERCIZIO 2
VCC R1
RC
Dato il circuito a lato, determinare i valori dei resistori incogniti.
Dati :
•VCC=-9 V
R2
•IICQ= -1 1 mA
RE
Soluzioni: RE=1093 Ω R1=57, 57,6 KΩ R2=15175 Ω
•IR1= 20 IB •RC=3,9 =3 9 KΩ •VCEQ= -4 V •h hFE=160 •BJT al silicio
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 86
ESERCIZIO 2 Svolgimento ⎛ I CQ ⎞ ⎛ − 10 −3 ⎞ ⎟⎟ = 20⎜⎜ ⎟⎟ = −125μA I R1 = 20 ⋅ I B = 20⎜⎜ ⎝ 160 ⎠ ⎝ hFE ⎠
IC 10 −3 −3 I E = IC + I B = IC + = 10 + = 1,006mA hFE 160
VCC RC
R1
VRC = RC ⋅ I C = 3,9V PNP
VRE = VCC + VRC + VCE = −1,1V RE =
VRE = 1093Ω IE
R2
RE
VR1 = VCC + VRE + VBE = −7,2V R1 =
VR1 = 57,6 KΩ I R1
I R 2 = I R1 − I B = 118,75μA R2 =
VR 2 VRE + VBE = = 15175Ω I R2 I R2
A cura dell’Ing. R. Giofrè
II / 87
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Dipartimento di Ing. Elettronica corso di ELETTRONICA APPLICATA Prof. Franco GIANNINI
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET
I / 88
CURVE LINEARIZZATE I-V DEL FET
Analizziamo A li i l caratteristica la i i I V di uscita I-V i e la l transcaratteristica, i i entrambi linearizzate a tratti
VDS
IDS
IDS VGS
VT
La corrente IDS dipende dalla differenza tra VGS e VT ma anche da VDS a causa della pendenza delle curve I-V (rosse). Si noti la differenza con il BJT dove p solo da IB la corrente di collettore IC dipende attraverso hFE e non da VCE. Inoltre, per essere in regione attiva si deve avere la condizione 2, mentre nel BJT si ha semplicemente VCE>V Vsat, con tensione di emettitore costante. Si noti che nella 2 possono variare sia VG che VD. A cura dell’Ing. R. Giofrè
VDS
VGS
Il FET risulta nella regione attiva nelle seguenti condizioni:
VGS > VT
1
VDS > VGS − VT
⇒
VT > VGD I / 89
CIRCUITO EQUIVALENTE
Dall’analisi della caratteristica I-V di uscita si ricava il modello equivalente LINEARIZZATO del FET in DC
G
D + VGS -
gm(VGS-VT)
rDS
S Il FET risulta nella regione attiva nelle seguenti condizioni:
VGS > VT VDS > VGS − VT A cura dell’Ing. R. Giofrè
⇒
VT > VGD I / 90
POLARIZZAZIONE DEL FET
VDD
VDD
R1
Rd
Rgen + -
vs
R2
Rg + -
Rs
RL
R2
Rd Rs
R g = R1 // R2
Rd
VGG R s
A cura dell’Ing. R. Giofrè
R1
VDD
+ -
VGG = VDD
R2 R1 + R2
VGG = VDD A A < 1 I / 91
POLARIZZAZIONE DEL FET A SOURCE COMUNE
G + -
Rg
D
+ VGS -
VGG
gm(VGS-V VT) S Rs
+ VGG
D G
+V - GS μ(VGS-VT) Rs
A cura dell’Ing. R. Giofrè
+ -
rDS
+ -
VDD
IDS Rd
Rg
rDS
Rd
Applico Thevenin al circuito equivalente del FET
VDD + -
VGG = I G R g + VGS + I D Rs
IDS
IG = 0
VDD = I DS [(RS + Rd ) + rDS ] + μ (VGS − VT )
μ = −g mrDS
I / 92
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET
Partendo dal set di equazioni, si determina il punto di lavoro, con Rd=600Ω, Rs=100 Ω, gm=1mA/V , rDS=5kΩ, VDD=15V, A=0.4, VT=2V,
VGG = VGS + I DS Rs
VDD = I DS [(RS + Rd ) + rDS ] + μ (VGS − VT ) VDS = μ (VGS − VT ) + I DS rDS
μ = −g mrDS determinando le tre variabili: IDS, VGS e VDS. Inoltre bisogna verificare che il FET sia in zona di saturazione (o attiva) verificando le condizioni:
VGS > VT VDS > VGS − VT A cura dell’Ing. R. Giofrè
⇒
VT > VGD I / 93
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET
Per prima cosa determino IDS
VGS = VGG − I DS R s
VDD = I DS [(RS + Rd ) + rDS ] + μ [(VGG − I DS R s ) − VT ] I DS [(RS + Rd ) + rDS − μR s ] = VDD − μ (VGG − VT ) I DS
VDD − μ (VGG − VT ) = 5.6 mA = (RS + Rd ) + rDS − μRs
E quindi trovo VGS e VDS applicando le formule ben note
VGS = 5.4 V VDS = 11.1 V Ch rispettano Che i tt le l condizioni di i i del d l FET in i regione i attiva tti A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 94
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET (BLACK-BOX)
G Rg + -
VGG
D
+ V GS Rs
VDS
+ -
S
Rd VDD
+ -
IDS
Ricordando che nella giunzione gate-source non scorre corrente DC, si può scrivere:
VGG = I G R g + VGS + I DS Rs VDD = I DS (RS + Rd ) + VDS
IG = 0
Dimensionare Rs, e Rd affinché si abbia: VDS=10V, VGS=5V e IDS=10mA, con VDD=20V e A=0.3 A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 95
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET
Soluzione:
VGG − VGS AVDD − VGS Rs = = = 100 Ω I DS I DS VDD − VDS Rd = − Rs = 900 Ω I DS
IDS
IDS
VT VGS
VDS
VGG = I DS Rs + VGS
VDD = I DS (Rs + Rd ) + VDS A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 96
POLARIZZAZIONE DEL MOSFET
U ulteriore Un lt i complicazione li i sta t nell ffatto tt di d determinare t i lla relazione l i analitica che lega IDS a VGS, ovvero:
I DS = g m (VGS − VT ) + gm 2 (VGS − VT ) + K 2
IDS VT VGS
A cura dell’Ing. R. Giofrè
I / 97