I FRATELLI KARAMAZOV - Teatro di Messina

10 downloads 140 Views 105KB Size Report
I FRATELLI KARAMAZOV dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Ponticelli con Valentina Banci, Francesco ...
I FRATELLI KARAMAZOV dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Ponticelli con Valentina Banci, Francesco Borchi, Daniel Dwerryhouse, Corrado Giannetti, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni, Paolo Meloni, Silvia Piovan, Cesare Saliu, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli scene Lorenzo Banci e Federico Biancalani costumi Zaira De Vincentiis musiche Mario Borciani luci Loïc François Hamelin regista assistente Rosalba Ziccheddu regia Guido De Ponticelli coproduzione Teatro Stabile della Sardegna-Teatro Metastasio Stabile della Toscana

"I fratelli Karamazov", ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij (pubblicato a puntate nel 1879), è un grande palcoscenico dove il tema del male e dell'esistenza di Dio si fanno rovente dibattito nell'incontro fra i tre fratelli, l'evangelico Alesa, il passionale Dimitrij e il tormentato e raziocinante Ivan, sullo

sfondo

di

un

terribile

delitto:

l'uccisione del padre, figura buffonesca e filistea. Intorno ai fratelli e alla torbida e divorante azione in cui sono implicati, si dibatte una miriade di creature, intrappolate nell'eterna lotta fra il bene e il male. Ma in Alesa - attraverso un lacerante viaggio nell'"umano"- si incarna il sogno e il presagio, che il regno di Cristo si instaurerà sulla terra e l'amore universale vincerà il dolore.

Un manipolo di bambini scorrazza per le pagine dei Fratelli Karamazov. Sono lo specchio di un'innocenza spesso oltraggiata e violata, che farà dire a Ivan Karamazov al fratello Alësa: «...se le sofferenze dei bambini servissero a raggiungere la somma delle sofferenze necessarie alla conquista della verità, allora io dichiaro che tutta la verità non vale quel prezzo». I fratelli Karamazov, ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij (pubblicato a puntate su "il Messaggero russo" a partire dal gennaio 1879, lo scrittore riuscì a completare l'ultimo capitolo solo pochi mesi prima di morire) sono un grande palcoscenico dove il tema del male si dibatte e viene dibattuto in tutte le sue varianti, in una "orchestrazione polifonica" - secondo la definizione di Bachtin - che mette a nudo e dispiega una pluralità di concezioni etiche, filosofiche, sociali e politiche. Sullo sfondo la figura luminosa di padre Zosima, presso il cui monastero il giovane Alësa fa il suo noviziato. Ma Alësa viene mandato nel mondo dal suo padre spirituale, lontano dalla dolcezza del maestro, dove c'è più bisogno di lui, là dove si consuma un'azione divorante e torbida in cui sono implicati i fratelli e il padre e una miriade di altre

creature

intrappolate

nell'eterna lotta tra il bene e il male: è appunto un lacerante viaggio

nell'"umano"

nel

quale la conoscenza che il giovane, dotato di amore evangelico, fa dei fratelli Dmitrij, assatanato dall'eros come il padre, ma anche capace di grande nobiltà, e Ivan, preda di una libido della ragione che lo porta a farsi negatore di Dio - si fa frutto amaro e insieme dolcissimo di rinnovamento spirituale. Ivan vuole restituire a Dio il biglietto per quel paradiso che costi la sofferenza anche a un solo bambino. Ma in Alësa, che eredita la parola di padre Zosima, si incarna il sogno di Dostoevskij, e il presagio che il regno di Cristo si instaurerà sulla terra e non in un ipotetico aldilà, perché l'amore universale vincerà il dolore e la morte e la terra tornerà come alle origini. Guido De Monticelli