”Le anime morte” è il geniale poema di Gogol' che narra di un mediocre
protagonista che si fa strada nella società russa ottocentesca acquistando anime
da.
progetto Comunità Pastorale SS. Redentore e S. Gregorio Magno - Parrocchia SS. Redentore
n°1 - Gennaio 2013
42° anno
di Comunità aperta
Famiglia e vita
Le Anime Morte
Cristo circondato da angeli musicanti di Hans Memling, 1480 circa.
Temi forti del periodo post-natalizio morte” è il geniale poema ”Ledi anime Gogol’ che narra di un mediocre
protagonista che si fa strada nella società russa ottocentesca acquistando anime da proprietari terrieri. Chi possedeva anime, cioè contadini, contava. Più possedeva più contava. Ma gli elenchi non venivano aggiornati depennando i defunti e le tasse venivano sbadatamente pagate sul numero totale. Il vanesio eroe non si fa scrupolo nell’acquistare a costo zero le anime morte, sgravando del peso residuo gli elenchi
In Questo Numero ✔ Famiglia e vita Dalla penna di don Natale ✔ Cantate al signore un canto nuovo Il parere di don Luigi ✔ Iniziative della CP Signore insegnaci a pregare ✔ Calendario parrocchiale Tutti gli appuntamenti del mese ✔ Festa della Famiglia Tutti insieme ✔ Paura La tregiorni adolescenti e diciottenni ✔ Archivio parrocchiale Chi arriva, chi si sposa, chi ci lascia ✔ Preghiera col decanato venezia La giornata della vita consacrata ✔ Adozioni a distanza Amore senza confini ✔ Freschi di stampa Libri appena usciti letti per voi ✔ Sintesi da Atlantide Rapporti di coppia ✔ Cineforum I nostri film ✔ 35° giornata per la vita L'uomo segno di Dio ✔ Indirizzi utili
dei proprietari. Per un certo tempo appare come un possidente di anime in crescita finchè, scoperto l’imbroglio, viene svergognato davanti a quelli che si erano fatti ammaliare dalla sua meschina finzione. Questa storia si ripete anche oggi per esempio negli stormi del cielo virtuale. Chi cinguetta in Twitter può far mostra dei cosiddetti follower, cioè di coloro che lo seguono leggendone i messaggi. Più alto è il numero di follower più il blog è considerato. Succede che per pochi euro si possano comperare elenchi sterminati di follower da far apparire come reali nel proprio elenco. Il meccanismo delle anime morte si presta in nuova forma a sostenere la vanità moderna. Così qualsiasi protagonista nano dell’opinione può mostrarsi con il suo stormo nutrito di seguaci. Reali? Finti? A chi importa? Appaio quindi sono! Riprendiamo dunque il tema del reale e del virtuale di qualche mese fa. Finchè la comunicazione è virtuale si può campare di imbrogli. Ma c’è un ambito della società in cui la comunicazione, se è virtuale, non regge: la famiglia. Genitori, figli, nonni, pa➲ Segue nella seconda pagina
Cantate al Signore un canto nuovo!
sa da dove arrivi. ”Nessuno Né da dove, né come, né
‘perché’. Tutti però la sentiamo scendere dentro di noi fino a profondità inimmaginabili e, una volta lì, la sappiamo capace di compiere prodigi per chiunque altro impensabili. La musica, intendo. La lingua più alta. Probabilmente l’unica che ci consente di appoggiare l’orecchio al petto del tempo e percepire il flebile pulsare dell’infinito.” Così scrive Claudio Baglioni, ➲ Segue nella seconda pagina
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rentado, dinamica di coppia: o si comunica o si scoppia. Non c’è spazio per anime morte nella cellula della società e della Chiesa che è la famiglia. Come può un coniuge durare nella menzogna al cospetto dell’altro coniuge, la cui verità è carne della propria carne? Come può un padre vantare continuamente le proprie qualità di fronte al figlio, la cui verità è il desiderio di crescere in quelle qualità? Queste relazioni hanno le ore contate, non per dissolversi, ce lo auguriamo, ma per redimersi nella verità. La famiglia ammette solo la comunicazione nella verità, tra anime vive e quindi usa un’unica parola nel suo vocabolario: la parola “vita”. E’ la vita che è vera. La verità si poggia su anime vive come l’apparenza ha bisogno di anime morte. Pensiamo alle parole del Papa nel suo messaggio per la giornata della pace: “Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. La fuga dalle responsabilità, che svilisce la persona umana, e tanto più l’uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicità o pace. … Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale. Questi principi non sono verità di fede. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro “affiliazione religiosa”. Famiglia, vita: sono realtà iscritte nella natura umana. Se si custodisce la loro vera natura ci si salva dal destino delle anime morte e dalle loro false relazioni. Per questo la Chiesa ci offre nel mese di gennaio e febbraio due domeniche speciali, una dedicata alla famiglia e l’altra alla vita. Le anime che celebrano queste realtà sono anime vive. Don Natale
all’inizio del libretto che accompagna le canzoni più care della sua giovinezza. Da sempre i cristiani si sono distinti per il fatto di cantare. La testimonianza storica più antica in cui si parla dei cristiani, risale a Plinio il Giovane, che ha scritto all’imperatore Traiano per chiedergli come doveva comportarsi con i cristiani. Egli ha presentato i cristiani come la gente del canto, coloro che “si riuniscono in un giorno fissato per cantare un inno a Cristo chiamandolo come Dio”. Il cantare però non nasce con i cristiani; cantare è un atto profondamente umano. E’ importante cantare per i cristiani perché è importante cantare per l’uomo. In realtà il canto appartiene all’uomo come prima forma di comunicazione, una comunicazione che potremmo definire ‘allo stato puro’, al punto che, appena nato, il bambino si esprime in una delle forme più semplici di canto: il grido. Il canto è un segno rivelativo di una particolare situazione in cui si trova una persona. Si canta per comunicare. Il canto e la musica sono particolarmente adatti ad esprimere la dimensione ‘spirituale’ della persona, la parte più interiore e profonda di noi, una specie di linguaggio dell’anima. Questo spiega perché ogni volta che l’uomo, di tutti i tempi e di tutte le culture, ha cercato di raccontare, ricordare o celebrare qualcosa di importante della sua vita, non si è accontentato della semplice parola, ma ha sentito il bisogno di un linguaggio più forte, capace di esprimere l’indicibile. E spesso ha utilizzato il canto. Tutti i riti religiosi, di qualsiasi religione, prevedono la presenza del canto. La musica e il canto, in particolare,
segnano costantemente la vita del popolo ebraico, prima, e del popolo cristiano poi, fin dai suoi primi passi. Quando il popolo d’Israele sente di vivere un momento importante della sua storia, del suo rapporto con Dio sgorga il canto. Pensiamo ai Salmi: essi sono nati tutti per essere cantati, e alcuni di essi contengono un esplicito invito a lodare Dio con il canto e l’ausilio degli strumenti: “Cantate al Signore un canto nuovo, cantate inni al Signore con l’arpa...” (Sal. 97/98). I Vangeli annunciano la nascita del Dio Bambino a Betlemme con il canto degli angeli: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli” (Lc. 2,14). Più avanti, quando Gesù entrerà per l’ultima volta a Gerusalemme, viene accolto dal popolo che acclama “Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore” (Gv. 12,13). Nel contesto della Pasqua ebraica, Gesù celebra l’ultima cena: “E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli ulivi” (Mt. 26,30). Nel canto biblico c’è una costante: si tratta sempre di un canto destinato a coinvolgere l’intero popolo riunito. Ciò che conta è il fatto stesso del cantare, vissuto come espressione della unanimità della fede. E’ questo il significato autentico del canto liturgico che la Chiesa fin dalle origini ha tramandato e al quale la Riforma iniziata dal Concilio Vaticano II° ha cercato di ridare fiato. Il Concilio afferma che il canto non è anzitutto un elemento estetico nella liturgia; esso diventa un linguaggio privilegiato per la preghiera del cristiano. Si canta perché, se l’eucaristia è esperienza di comunione, il canto è il linguaggio più forte che ci permette di fare comunione. Non esiste linguaggio che alla pari del canto riesca ad unire le persone fino a questo punto. Come dice Sant’Agostino: “Chi canta, prega due volte”. Don Luigi Parisi
Calendario parrocchiale Gennaio
Una bella iniziativa della Comunità Pastorale
Signore, insegnaci a pregare (Lc 11,1) N
ella nostra Chiesa, soprattutto durante le ore in cui è poca frequentata, al mattino e nei giorni feriali, si ha l’occasione di vedere fedeli immersi in preghiera, inginocchiati per terra davanti agli altari della Madonna di Loreto o del Crocefisso e di S. Cristina o abbandonati sulle panche con il volto tra le mani, che ci fanno pensare che abbiano una Fede ben più grande della nostra o magari che siano soggetti a tribolazioni o a prove ben più pesanti delle nostre. Noi comunque preghiamo ogni giorno, talvolta insieme per figli e nipoti, per le nostre famiglie, parenti e amici, per le persone malate e abbandonate; più spesso da soli in modo diverso, meditando la Parola. Io, Feli, preferisco isolarmi nel silenzio dinnanzi a un bel Crocefisso, guardando le immaginette dei nostri cari defunti, recitando ormai a memoria le preghiere di alcuni santi a me più vicini o quelle insegnatemi dai miei nonni, leggendo i salmi o brani di Vangelo. Io, Roberto, recito le preghiere della tradizione cristiana e poi apro a caso una pagina delle Sacre scritture, leggendo e rileggendo il testo fino a trovarne un insegnamento per la giornata che dovrò affrontare. Per entrambi è però difficile mantenere a lungo la concentrazione, ad esempio durante l’ora di esposizione Eucaristica; i pensieri mondani legati all’attività quotidiana tendono ad insinuarsi subdolamente nelle nostre menti, allontanadoci dalla comunione con Dio. Sentiamo allora il bisogno di un ausilio,
che troviamo puntualmente nei libretti della Parrocchia con i testi dei salmi, dei canti o delle preghiere. Abbiamo quindi particolarmente apprezzato l’iniziativa della nostra Comunità Pastorale di distribuire un sussidio nel periodo di Avvento per aiutarci a pregare. Ritirato il foglietto, l’abbiamo applicato alla lettera, accendendo anche un vecchio cero natalizio che produceva una fiamma viva e robusta e diffondeva un lieve tepore per scaldare la nostra Fede. Ci siamo alternati nel leggere i brani, una volta come voce guida e l’altra come coro, poi siamo rimasti in silenzio a meditare secondo le indicazioni del testo, sia sulle parole Bibliche sia sul brano del pensatore cattolico scelto. Alla fine,. quando ci siamo alzati per riprendere le nostre attività, eravamo restii a spegnere il lume quasi fosse un cattivo presagio; poi sorridendo, per aver avuto contemporaneamente questo strano pensiero, abbiamo soffiato insieme sulla candela pensando che tanto l’avremmo potuta riaccendere l’indomani. Il lavoro quotidiano ci è sembrato meno pesante e più motivato. Abbiamo compreso ancor meglio che affidandoci totalmente a Lui, il buon Dio ci aiuterà e ci darà la forza per combattere sempre la buona battaglia e per conservare la Fede anche quando verrà il momento di sciogliere le vele (2 Tm 4, 6-7). Feli e Roberto Bosisio
Venerdì 18-Venerdì 25 Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Domenica 20 II dopo l’Epifania Venerdì 25 alle 20.45 al Cinema Palestrina, 5°incontro di formazione adulti “Passi verso la fede”. Domenica 27 Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
Febbraio Venerdì 1 Beato Andrea Carlo Ferrari, fondatore delle due parrocchie della Comunità Pastorale -1° venerdì del mese Sabato 2 Presentazione del Signore, alle 9.30 Benedizione delle candele Domenica 3 - Penultima domenica dopo l’Epifania-Giornata per la vita - alle 10.00 S. Messa e memoria del Battesimo dei bimbi da 1 a 3 anni. Lunedì 4 alle 16.00 S. Messa e inizio della Settimana eucaristica. Mercoledì 6 alle 20.45 Consiglio Pastorale della Com. Past. al SS. Redentore. Venerdì 8 alle 20.45 al Cinema Palestrina, 6° incontro di formazione adulti. Sabato 9 alle 18.30 S. Messa e conclusione della Settimana eucaristica. Domenica 10 Ultima domenica dopo l’Epifania – domenica del Perdono. Mercoledì 13 alle 20.45, in cappella, preghiera per le persone separate.
Tutti insieme per rivivere lo spirito del Family 2012 Sabato 26 gennaio
E’ ancora vivo in noi il ricordo dell’esperienza fatta dalla nostra Comunità Pastorale e da tutta la Diocesi durante l’incontro mondiale delle famiglie a Milano, il Family 2012.
I partecipanti dello scorso anno al pranzo con “ospiti a sorpresa” iniziativa dell’oratorio SS Redentore e che quest’anno si ripete.
L
a parrocchia del SS Redentore nel suo piccolo aveva ospitato 136 pellegini, sei preti, due suore, due vescovi e famiglie da Ecuador, Porto Rico, Guinea Bissau, Spagna, Mali, Camerun, Colombia, Francia ed Italia. E’ ancora nella nostra mente la gioia e la disponibilità con cui i volontari e le famiglie ospitanti hanno vissuto quei giorni di inizio giugno 2012, testimoniati in seguito da tanti articoli anche su questa stessa testata o sul sito. E’ ancora viva la gioia che è scaturita in tutta la Comunità della parrocchia nell’assaporare la bellezza dell’accoglienza e dell’apertura, nonchè dalla partecipazione alle Feste e alla Messa con il Papa Benedetto XVI. Molti ci avevavo riportato quanto sia importante, staccare dal tran-tran quotidiano, da affanni e corse per potersi concentrare sull’essenza della nostra esistenza. E’ infine stato bella la riconoscenza delle famiglie e dei pellegrini ospitati, che han-
no testimoniato quanto sia importante e non difficile entrare in sintonia sulla base del collante comune dell’insegnamento di Gesù Cristo, quello dell’amore. E’ proprio per fare memoria di tutto questo, per non perdere traccia di quella spinta poderosa alla nostra spiritualità derivata da saper far posto all’altro e per coltivare quel senso di Comunità che dovrebbe distinguerci come cristiani in parrocchia, che si vuole organizzare per sabato 26 gennaio un ritrovo di tutte le famiglie ospitanti, dei volontari coinvolti, dei sacerdoti ed in generale di tutte le famiglie che desiderano cercare di formare una comunità reale. Quindi tutte le famiglie della Comunità Pastorale “SS.Redentore e San Gregorio Magno”, sono invitate nella chiesa di San Gregorio per presenziare alla S.Messa comunitaria delle 18,00, con il momento simbolico della distribuzione del pane alle famiglie presenti e di una preghiera particolare dedicata alla famiglia. L’incontro proseguirà nell’Oratorio di Via
Settala 25/27 con un happy hour (detta anche “merenda cinoira” in torinese) con lo scopo di conoscenza e socializzazione tra le famiglie stesse. Il cibo sarà in condivisione, secondo lo spirito di fraternità cristiana; ciascuno porterà qualcosa di appetitoso da mettere in comune con gli altri. Si passerà poi nel Teatro Gregorianum per assistere alle 20,45 alla serata musicale dei due Gruppi Parrocchiali “ Vejet” e “ Sarabanda”, riuniti per l’occasione in un unico organico. Si tratta di persone ben note per l’impegno di volontariato nelle nostre Parrocchie, che ci divertiranno con la loro bravura e il loro vasto repertorio come già avvenuto in altre due occasioni. La Domenica 27 è incentrata sulla partecipazione alle S. Messe nelle proprie Parrocchie, in ciascuna delle quali si metterà l’accento sull’importanza della famiglia per la crescita cristiana e per la missione nella nostra città e nel mondo. Per la Parrocchia del SS. Redentore si ripeterà inoltre l’iniziativa dello scorso anno e cioè il pranzo con “ospiti a sorpresa”. E’ richiesto unicamente di iscriversi nell’Oratorio di Via Palestrina 7, dando la propria disponibilità ad ospitare le famiglie della nostra Parrocchia, quelle che accettano di essere ospitate in casa di altri. I nominativi delle famiglie ospitanti e ospitate verranno abbinati con sorteggio, fatto sempre in Oratorio, così da evitare i pranzi consueti tra amici e di facilitare invece l’accoglienza e la conoscenza di persone nuove da far entrare nella nostra consolidata cerchia di amicizie. Anche qui tutto si basa sul principio di condivisione fraterna; ognuno porterà qualcosa per il gruppo, sia che sia ospite sia ospitato. Nel Gruppo Famiglia della nostra Comunità fervono i preparativi per far sì che questa occasione non vada perduta, ma riscuota i consensi di tutti con lo stesso entusiastico spirito del Family 2012. Nicola Bonzanino e Il Gruppo Famiglia
dall’archivio parrocchiale Sono rinati battezzati in Cristo Sofia Rolfi Davide Arrigoni Leonardo Maggioni Gabriele Cassaro Flavio Garrì
La tre giorni Adolescenti e diciottenni
U
Paura...
n tema che non si affronta con facilità, perché non si ama parlarne. Eppure costituisce il nucleo della Tregiorni adolescenti e diciottenni 2013. Proprio perché è difficile capire di cosa si ha davvero timore e, in secondo luogo, ammetterlo, gli educatori hanno scelto di approfittare di questi ultimi giorni di vacanza per allontanarci fisicamente e mentalmente dalla vita quotidiana e caotica con l’intento di scoprire le nostre paure e provare ad affrontarle. Ciascuno di noi ha potuto intraprendere il percorso più adatto a lui, scegliendo due tra i quattro punti proposti: paura del futuro, paura del silenzio/ solitudine, paura di soffrire e paure di
non essere all’altezza. Il primo giorno quindi, alternando momenti di gioco alle catechesi, ci siamo divisi in gruppi e ognuno ha riflettuto sulle paure scelte: abbiamo capito cosa sono, da cosa sono causate, gli effetti che producono, quando ne siamo soggetti… La paura del futuro, che si distingue in paure relazionali o personali, può comprendere tutte le altre, ed è l’unica che non si può completamente superare, perchè nasce dall’incertezza sugli eventi che non conosciamo e che non potremo mai conoscere fino al loro compimento! Fortunatamente le nostre riflessioni non si sono fermate alla paura, ma abbiamo affrontato i quattro concetti
UNA GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA Nella vigilia della Festa della Presentazione del Signore si terrà VENERDI’ 1 FEBBRAIO 2013, la celebrazione dei primi vespri della presentazione al tempio del signore. Ore 18,45 ritrovo - ore 19,00 inizio presso il MONASTERO S. BENEDETTO Via Bellotti, 10 - Milano Sono invitati tutti i fedeli laici e in modo particolare tutti i Consacrati e le Consacrate del Decanato Venezia insieme al Presbiterio decanale. Sarà valorizzata l’ icona della Presentazione al Tempio. Inoltre sarà dato spazio nella celebrazione alla Commemorazione del battesimo.
Si sono sposati in Cristo: Giancarlo Penna e Soccorsa Nardino Simone Ermini e Stefania Co’ Ci hanno preceduto nella casa del Padre: Aldo Porrati di anni 77 Teresina Aiello “ 84 Renato Suttora “ 84 Francesco Repossi “ 78 Clelia Bolzani “ 102 Filomena Anna Maggiore “ 51 Rosa Garoli “ 86 Rita Angela Santi “ 89 Ernesto Calonghi “ 91 Ester Scaramuccia “ 88 Franco Medinger “ 91 Luisa Anna Maria Migliavacca 94 Renata Franchini “ 83 sotto l’aspetto del coraggio. Nei vari gruppi siamo arrivati a capire da dove esso nasce, come trovarlo, perché è necessario. Inoltre abbiamo scoperto il profondo legame che sussiste tra il coraggio e la Fede: affidandoci a Dio, Egli ci accompagna, ci tranquillizza, ci aiuta a vedere positività anche se circondati da timore e a superare le nostre paure. Gesù ci dà un chiaro esempio di fiducia in Dio, grazie al quale possiamo trovare tranquillità anche riguardo alla paura del futuro, affrontando la morte (la paura peggiore e comune a tutti) con estremo coraggio. Siamo tornati a casa fiduciosi grazie a una frase del Vangelo con la quale gli educatori hanno voluto concludere questa Tregiorni spirituale: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.” (Mt 28,20) Giulia Campaniello
Amore Senza Confini Adozioni a distanza
O
vita e a non diventare ragazzi di strada. In Mozambico una famiglia sostiene due sorelline e un’altra un seminarista, Celso, che sta studiando per diventare sacerdote. Ultimi arrivati nella nostra grande “famiglia” due bimbi birmani. Ogni progetto è seguito sul posto da operatori che coordinano i supporti a distanza e mantengono i contatti e in Italia dalle “case madri” dei missionari. Anche se non è facile da questi paesi lontani e spesso privi dei moderni mezzi di comunicazioni, almeno una volta all’anno, di solito per Natale, giungono gli auguri e le fotografie dei bimbi e ragazzi. Alcuni sono già giunti agli studi superiori, qualche ragazza si è sposata, mentre i più piccoli sorridono dalle foto che testimoniano la loro crescita. Per parlare a tutti e in particolare alle famiglie “adottanti” del sostegno a distanza, verrà tra noi sabato 9 febbraio alle 16 padre Mario Meda, missionario del PIME, tanti anni trascorsi in missione e “Ambrogino d’oro” per la sua opera, che chiama le adozioni a distanza (di cui è stato l’iniziatore nel lontano 1958) “adodi Maria Bambina per essere nutriti e zioni d’amore”. Quale definizione migliore studiare; sempre in Bangladesh, attra- per questo gesto di carità in risposta al verso il progetto denominato “adotta un comandamento di Gesù, che è per tutti, malato”, è sostenuta l’opera iniziata da “amatevi gli uni gli altri…come io vi ho suor Silvia Gallina per dare modo ai nu- amato”? merosissimi malati di tubercolosi di essere curati e aiutati a rimettersi in forze. Gruppo Missionario SS. Redentore In Camerun è seguita da anni l’opera portata avanti attualmente da padre Al- (Per informazioni rivolgersi al Gruppo fonso Ruiz, gesuita, ma iniziata da suor missionario, nella sede di Via Palestrina Paola Vizzotto, che molti dei parrocchia- 7, porta a sinistra sotto l’androne, tutti i luni conoscono, che aiuta i minori della nedì dalle 15,30 alle 18,30 dal 14 gennaio terribile prigione di Yaoundé a rifarsi una alla fine di febbraio)
rmai da molti anni, precisamente dal 1995, alcuni parrocchiani, tramite il gruppo missionario, si sono impegnati a sostenere l’opera di alcuni missionari e missionarie attraverso ”l’adozione a distanza” di bambini e progetti. Tutto ciò si traduce in rapporti sistematici e durevoli di amicizia con alcune comunità in Bangladesh, Camerun, Birmania e Mozambico. In Bangladesh, a Saidpur, sono stati “adottati” 23 bambini consentendo loro di essere accolti nell’ostello delle suore
Freschi di stampa
I libri consigliati in questa rubrica sono disponibili al Banco della Buona Stampa situato in chiesa.
Bruno Maggioni Le parabole San Paolo edizioni pp. 68, € 16,00 Della serie ‘Se non diventerete come i bambini’, le più belle parabole del Vangelo raccontate ai bambini da Bruno Maggioni e illustrate da Tommaso D’Incalci.
Domenico Cravero L’educazione alla solitudine Messaggero di Padova edizioni. pp. 172, € 10,50 Un breve saggio che suggerisce come affrontare le nuove solitudini di oggi e come fare della solidarietà il punto di riferimento per promuovere lo sviluppo morale della società.
Alfredo Luciani La spiritualità del lavoro Paoline edizioni pp. 168, € 13,50 La riscoperta della dimensione spirituale del lavoro che non è soltanto un mezzo necessario per vivere, ma un modo per esprimere la propria personalità e per collaborare al piano creativo di Dio.
Sergio Versini Fantagiallino Segno edizioni pp. 96, € 10,00 Uno strano racconto di fantasia misto alla fantascienza riservato ai ragazzi ed agli eterni ragazzi.
un problema o una via di realizzazione? Il rapporto tra marito e moglie
Ospitiamo ogni mese sui nostri fogli, un estratto dal giornale di opinione che da molti anni viene esposto all’interno della nostra chiesa e sul sito web della nostra parrocchia; temi che affrontano e discutono la realtà e l’attualità che ci circonda, perchè talvolta soffermarsi e approfondire il pensiero aiuta la fede e la nostra coscienza.
Costanza Miriano autrice di “Sposala e muori per lei”: un libro sulla virtù cristiana della Costanza quotidiana.
L
a coppia imperfetta”, della neuropsichiatra Mariolina Ceriotti Migliarese, e “Sposala e muori per lei”, della giornalista Costanza Miriano, sono due libri che approfondiscono in maniera arguta e seria il rapporto tra i coniugi nelle famiglie odierne. Questa è la prima epoca storica in cui l’uomo e la donna hanno maggiore parità – ha evidenziato la dott.ssa Migliarese – e potrebbe essere il momento favorevole per il pieno compimento del loro rapporto; ma la cultura moderna “confonde un po’ le acque”, e così rischiamo di non vedere la ricchezza nell’altro. Tendiamo a dare più spazio ad emozioni forti e a soddisfazioni immediate e rischiamo di non cercare più con il cuore, la ragione e la volontà il segreto scritto dentro di noi. Invece, se alimentiamo la nostra ragione e non permettiamo alle nostre emozioni di tra-
Cineforum
volgere il pensiero, l’altra persona cessa di esserci estranea e diviene luogo nel quale scoprire noi stessi, alleata nella crescita reciproca. A questo proposito Benedetto XVI, durante il recente incontro mondiale delle famiglie, aveva sottolineato questo fondamento per il rapporto tra marito e moglie: «è bello questo sentimento dell’amore, ma deve essere purificato: devono unirsi ragione, sentimento e volontà. Nel rito del matrimonio la Chiesa non dice: “Sei innamorato?”, ma “Vuoi?”, “Sei deciso?”». Ricordiamoci che in quel “lo voglio” che la Chiesa ci fa pronunciare c’è la promessa di allenarsi quotidianamente per mantenere vivo il rapporto. È un sollievo pensare che è nel sì detto ogni giorno che viene
costruito il “per sempre” della relazione. Considerazioni molto vicine a queste ha sviluppato Costanza Miriano, con un’ironia che ottiene l’effetto di riportare alle giuste dimensioni difficoltà, che invece spesso vengono ingigantite fino a essere considerate insormontabili. Una lezione di realismo che ci dice che «L’amore vero c’è, e regge, quando supera la disillusione reciproca che viene dal capire che l’unione simbiotica, facile, spontanea non esiste. Quando tu però ce la metti tutta e accetti di morire a tutto quello che desideravi, di portare questa ferita sempre aperta, di lavorare sui tuoi difetti – la donna sulla volontà di dominio, l’uomo sull’egoismo - allora ci si può amare al di là delle proprie intenzioni. [...] Solo salendo di un gradino, guardando dall’orizzonte dell’Eterno, la parete scabrosa diventa un bassorilievo audace e definitivo». Per fare questo passo, superando la normalità di tutte le proprie istintive aspettative, marito e moglie potranno contare sempre sull’aiuto di Colui che ha benedetto la loro unione. E quando arriverà, come alle nozze di Cana, il momento in cui il vino finisce, sarà sempre possibile scoprire un vino migliore che farà ripartire la festa: a patto che Gesù sia tra i convitati al banchetto. La Redazione di Atlantide
I film selezionati e proiettati questo mese nelle sale della nostra Comunità Pastorale.
Cinema PALESTRINA Via Palestrina, 7 Milano - proiezione pomeridiana h. 17.00 - proiezione serale con presentazione e dibattito h. 21.00 a cura di G. Zappoli (My Movies) e A. Autieri (Box Office).
Sala GREGORIANUM Via Settala, 27 Milano - proiezione domenicale h. 16.00 - proiezione del martedì con presentazione e dibatitto h. 21.00. info: www.gregorianum.com
Martedì 22 gennaio Reality di Matteo Garrone con A. Arena, L. Simioli, N. 17 gennaio la guerra è dichiarata Paone, G. Marina, N. Iorio 24 gennaio i colori della passione Italia, 2012, 115 min. Dramm. 31 gennaio on the road 7 febbraio Reality Martedì 29 gennaio 14 febbraio Monsieur Lazhar Il rosso e il blu di
Giuseppe Piccioni con M. Buy, R. Scamarcio.Italia, 2012, 98 min. Comm. Martedì 5 febbraio Argo di Ben Affleck con B. Affleck, B. Cranston, A. Arkin, J. Goodman, V. Garber. USA, 2012, 120 min. Dramm. Martedì 12 febbraio Tutti i santi giorni di Paolo Virzì con L. Marinelli, M. Azzurro, C. Pallitto, S. Felicioli, F. Gargia Italia, 2012, 102 min. Dramm.
2 febbraio, 35° Giornata per la vita
L’uomo, segno di Dio L’uomo si scopre come presenza del Dio assente, come segno di Lui, come espressione in cui Egli si manifesta, pur essendo l’inesprimibile. L’uomo in questo senso è parola di Dio”.
C
osì scriveva nel 1981 il card. Martini. Queste parole dell’indimenticabile cardinale, che trovo bellissime e medito spesso, specialmente adesso che sono nonna, forse ancor più di quando ero mamma affannata attorno a tre bambini piccoli, mi erano venute in mente quando mi furono mostrate
le immagini della prima ecografia della mia nipotina, di quando cioè era ancora nel grembo materno, ma già… “completa” nel suo essere donna. Ricordo il mio stupore di fronte a ciò che mi era apparso un vero miracolo, il miracolo della vita, così si è soliti dire. Alla luce delle parole del card. Martini l’espressione
PARROCCHIA SS. REDENTORE Orari S. Messe Feriali: 7.15 - 9.30 - 16.00 - 18.30 Prefestivi: 18.30 Festivi: 8.30 - 10.00 - 11.00 - 12.15 18.30
SACERDOTI della COMUNITA’ PASTORALE Don Natale Castelli (Parroco) 026694498 3478517657 Don Gigi Colombo (Vicario Parrocchia SS. Redentore) 0267384114 3478033042 Don Sergio Tomasello (Vicario Parrocchia S. Gregorio) 0229409888 3392752279 Don Alessandro Noseda (Vicario Oratorio SS. Redentore) 0267384112 3288861369 Don Piero Denna (Residente Parrocchia SS. Redentore) 026705691 Don Luigi Parisi (Residente Parrocchia SS. Redentore) 0267384113
Segreteria Parrocchiale 9.30-12.00 da lunedì a sabato 15.30 - 18.30 solo il mercoledì Tel 026694498 Fax 026697251
[email protected] Oratorio 16.00-19.00 da lunedì a sabato 11.00-12.00 e 16.00-19.00 domenica Tel 0297384393
[email protected] Scuola materna Suore Rosminiane Tel 026704677 Fax 0266986082 Centro Ascolto Caritas Martedì e Giovedì: 16.00-18.00 Tel 026705181
RIFERIMENTI PARROCCHIA SS. REDENTORE www.parrocchiaredentore.it Sul sito gli altri indirizzi mail. RIFERIMENTI PARROCCHIA San GREGORIO MAGNO Consulta il sito www.sangregoriomilano.it
“miracolo della vita” mi era sembrata allora, e mi sembra anche oggi, assai riduttiva rispetto a cos’è per noi cristiani ogni uomo fin dal suo concepimento: un valore unico, una speranza, una gioia, segno di Dio, espressione in cui Lui si manifesta, addirittura Sua parola. Dunque, pur consapevoli della difficoltà che incontra oggi chi vuole costruirsi una famiglia, non stanchiamoci di ripetere ai nostri giovani che si deve pensare che ogni vita, anche se ancora piccolissima, è dono gratuito di Dio e accogliamo le parole dei nostri Vescovi che, in occasione della 35° Giornata della Vita, dicono, tra l’altro, nel loro messaggio: ”La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare la vita, l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine della verità dell’esistere, dell’amare e del generare”, insomma di scoprire in ogni uomo la presenza di Dio. Annalisa Morelli
progetto
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