22 ott 2013 ... sia l'occasione per scoprire dei lati rimasti ancora in ombra della musica di ... di
autori come Luciano Berio, Ludovico Einaudi, Giorgio Federico.
Società del Quartetto di Milano Stagione di concerti 2013 – 2014
Prove aperte introdotte da Oreste Bossini, musicologo e conduttore di Rai Radio Tre Riservate agli studenti delle scuole medie e superiori e delle università Ingresso gratuito (su prenotazione) Le nostre “prove aperte” sono ideate come momenti di incontro e conversazione con gli interpreti, i quali, oltre ad eseguire alcuni dei brani in programma, tracciandone una guida all’ascolto, si rendono disponibili a rispondere alle domande degli studenti e a dialogare con coloro che volessero conoscere ed approfondire più da vicino gli aspetti peculiari del repertorio affrontato di volta in volta.
Sala Verdi del Conservatorio di Milano via Conservatorio 12, Milano (metro San Babila)
Martedì 22 ottobre 2013, ore 15.30
Le Concert des Nations Jordi Savall direttore
I sei Concerti Brandeburghesi di Johann Sebastian Bach ‐ Concerto Brandeburghese n. 3 in sol maggiore BWV 1048
‐ Concerto Brandeburghese n. 5 in re maggiore BWV 1050
‐ Concerto Brandeburghese n. 2 in fa maggiore BWV 1047
‐ Concerto Brandeburghese n. 4 in sol maggiore BWV 1049
‐ Concerto Brandeburghese n. 6 in si bemolle maggiore BWV 1051
‐ Concerto Brandeburghese n. 1 in fa maggiore BWV 1046
Jordi Savall – di recente insignito dal governo francese della nomina di Chevalier de la Légion d'Honneur per i suoi meriti musicali e umani – è uno di quegli artisti che nel corso della carriera hanno saputo trovare forme sempre nuove per esprimere la loro visione della musica. Per questo è lecito immaginare che il nuovo progetto di Savall, che torna come direttore del suo storico ensemble di strumenti antichi, sia l’occasione per scoprire dei lati rimasti ancora in ombra della musica di Bach. I sei Concerti Brandeburghesi formano infatti un’eccezionale sintesi del linguaggio concertante sviluppatosi agli inizi del Settecento. La portata rivoluzionaria di questo ciclo è stata messa in luce da innumerevoli interpretazioni, ma l’istinto infallibile di Savall per il colore sonoro e lo stile fluente della sua natura musicale rappresentano le migliori premesse per una lettura fresca e non convenzionale del mondo dei Brandeburghesi.
Martedì 26 novembre 2013, ore 11.30
Quartetto Lyskamm Annedore Oberborbeck violino - Clara Franziska Schötensack violino Francesca Piccioni viola - Giorgio Casati violoncello
Schubert ‐ Quartettsatz in do minore D 703
Mozart ‐ Quartetto in re minore K 421
Schubert ‐ Quartetto n. 8 in si bemolle maggiore op. 168 D 112
Verdi ‐ Quartetto in mi minore
Fedele al principio di scoprire e promuovere i giovani artisti emergenti, la Società del Quartetto apre le porte della sua stagione a un nuovo quartetto formato da musicisti italiani e stranieri. Il Quartetto Lyskamm, che prende il nome da una delle cime del massiccio del Monte Rosa a cavallo tra Italia e Svizzera, si è segnalato negli ultimi anni come una delle formazioni più promettenti della nuova generazione. Il programma rispecchia bene l’idea di ponte tra il mondo latino e quello tedesco incarnato dal nome stesso del Quartetto, ispirando ai giovani musicisti un dialogo tra il repertorio classico di Mozart e Schubert e l’enigmatico Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, unico e tardo lavoro strumentale del grande protagonista del teatro musicale italiano dell’Ottocento.
Martedì 21 gennaio 2014, ore 11.30
Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro direttore Cristina Zavalloni soprano
G.F. Ghedini ‐ Adagio e Allegro da concerto (1936)
A. Gentilucci ‐ Le clessidre di Dürer (1985)
L. Einaudi ‐ The Apple Tree (1995)
C. Boccadoro ‐ Box of Paints prima esecuzione assoluta, commissione della Società del Quartetto L. Berio ‐ Folk Songs (1964)
Carlo Boccadoro si è distinto in questi anni nella scena italiana come il portavoce di una tendenza della musica d’oggi a inglobare nel proprio linguaggio stili ed espressioni sonore di varia provenienza, in un solare e ostentato eclettismo ascrivibile tra le varie forme di estetica post-moderna. Una delle caratteristiche della musica di Boccadoro è di rimanere sempre ben radicata nella prassi strumentale. Il legame della scrittura musicale con la concreta esperienza del far musica si riflette nella sua decisione, oltre quindici anni fa, di fondare e dirigere l’ensemble Sentieri Selvaggi. La scelta di un film cult come
nome per l’ensemble rivela allo stesso tempo l’influenza del linguaggio visivo sulla musica di Boccadoro e l’impellente necessità di raccontare delle storie attraverso i suoni. Per il suo primo concerto al Quartetto, Sentieri Selvaggi ha compilato un programma di musica italiana che potrebbe essere considerato una sorta di manifesto del gruppo. Oltre alla prima assoluta di un lavoro commissionato a Boccadoro, infatti, nella locandina trovano posto i nomi di autori come Luciano Berio, Ludovico Einaudi, Giorgio Federico Ghedini e Armando Gentilucci, del tutto lontani tra loro nel tempo, nello stile e negli orizzonti culturali, ma accomunati da un artigianato sapiente della scrittura musicale.
Martedì 1° aprile 2014, ore 11.30
Andrea Lucchesini pianoforte
Mozart ‐ Sonata in re maggiore K 284
Schubert ‐ 3 Klavierstuecke D 946
Brahms ‐ 3 Intermezzi op. 117
Richard Strauss ‐ Sonata in si minore op. 5
Vocazione europea, radici italiane: questo potrebbe essere considerato da sempre il motto del Quartetto. In una stagione così ricca di ospiti stranieri e di lavori del grande patrimonio della musica occidentale, è significativa la presenza di tanti musicisti italiani che rappresentano oggi l’alto livello raggiunto dalla nostra scuola. Il nome di Andrea Lucchesini è un eccellente esempio di come l’eleganza, la musicalità e l’equilibrio classico dell’interpretazione siano ancora le qualità dei musicisti italiani più riconosciute e apprezzate in ogni Paese. Il concerto si apre con una delle più belle Sonate del giovane Mozart, piena di brio teatrale, di gusto italiano e allo stesso tempo influenzata dai modelli della musica strumentale del nord Europa. Il programma presenta poi due temi principali. Il primo consiste in uno studio dell’evoluzione nel tardo Ottocento e nelle ricerche del primo Novecento del pezzo di carattere, una forma libera nata in pratica con il pianoforte di Schubert e fondamentale per gli sviluppi della musica romantica. Il secondo invece è legato all’anniversario della nascita di Richard Strauss (1864-1949), un autore prolifico e geniale anche nel regno della musica da camera. L’ascolto della sua Sonata giovanile risulterà senza dubbio per il pubblico una piacevole sorpresa, per non dire una vera e propria scoperta.
Martedì 15 aprile 2014, ore 11.30
Quartetto di Cremona Cristiano Gualco violino - Paolo Andreoli violino Simone Gramaglia viola - Giovanni Scaglione violoncello
Esecuzione integrale dei Quartetti per archi di Ludwig van Beethoven sesto e ultimo concerto
‐ Quartetto n. 13 in si bemolle maggiore op. 130
‐ Quartetto n. 15 in la minore op. 132
L’ultimo concerto del Quartetto di Cremona, che è stato per tre anni artista in residenza al Quartetto, rappresenta un atto di riconoscenza per la più leggendaria formazione di musica da camera della nostra storia, il Quartetto Italiano. L’omaggio, al termine di una lunga e complessa integrale come quella di Beethoven, vuol essere reso nella maniera più umile, senza la pretesa di proporsi come eredi o di suggerire paragoni artistici odiosi. Percorrendo la medesima strada a distanza di tanti anni, il Quartetto di Cremona s’inchina al ricordo della grande lezione umana e spirituale impartita dai loro illustri colleghi nei due lavori più profondi e monumentali di Beethoven. La “Cavatina” dell’op. 130 e la “Canzona di ringraziamento” del Quartetto in la minore op. 132 rimangono l’esito forse più alto dell’attività artistica del Quartetto Italiano, che grazie a queste insuperabili interpretazioni ha ispirato nuove generazioni di musicisti a imboccare l’arduo e faticoso cammino della vita quartettistica.
Martedì 13 maggio 2014, ore 11.30
Enrico Dindo
violoncello
Esecuzione integrale delle Suite di Johann Sebastian Bach per violoncello solo - II ‐ Suite n. 2 in re minore per violoncello solo BWV 1008
‐ Suite n. 4 in mi bemolle maggiore per violoncello solo BWV 1010
‐ Suite n. 6 in re maggiore per violoncello solo BWV 1012
L’Integrale delle Suites per violoncello solo di Enrico Dindo si conclude con l’esecuzione dei numeri pari del ciclo. La scelta di dividere il ciclo seguendo un criterio per così dire aritmetico permette di seguire meglio l’evoluzione della scrittura di Bach, che diventa in progressione sempre più complessa fino a sfociare nella quasi ineseguibile Suite in re maggiore finale. Per questo ultimo pannello del suo ciclo, Bach aveva indicato un tipo di strumento a cinque corde poi caduto in disuso. Trasportare questa scrittura, ricca di arpeggi e posizioni acute, su uno strumento tradizionale a quattro corde è un’impresa tra le più impegnative per l’interprete, sia per le difficoltà tecniche da superare, sia per la sensibilità musicale da dimostrare.
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Le prove aperte sono riservate agli studenti e docenti delle scuole medie e superiori e delle università, a ingresso gratuito, su prenotazione (per singoli o gruppi).
Per informazioni e prenotazioni: Società del Quartetto di Milano, via Durini 24, 20122 Milano tel. 02 76005500 / 02 795393 –
[email protected] - www.quartettomilano.it Si ringrazia il Fondo Morosini