Margherita Hack, chi guarda alle stelle guarda lontano - Airc

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Margherita Hack, ottantotto anni, la cui ultima battaglia è in favore della ricerca contro il cancro. È infatti una delle testimonial della campagna lasciti della FIRC ...
LASCITI Un’astrofisica per FIRC

Margherita Hack, chi guarda alle stelle guarda lontano Anche lei, come molti personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e della scienza, ha aderito alla campagna lasciti a favore della ricerca sul cancro. La sua partecipazione conferma l’importanza di investire sul futuro a cura di NICLA PANCIERA iamo abituati a vederla sempre in prima fila, impegnata in molte battaglie civili. Il suo caschetto di capelli grigi e le sue lunghe dita sempre in movimento, quasi a dare il tempo alla sua parlata toscana, sono familiari alla maggioranza di noi. È l’astrofisica Margherita Hack, ottantotto anni, la cui ultima battaglia è in favore della ricerca contro il cancro. È infatti una delle testimonial della campagna lasciti della FIRC, alla quale ha aderito in prima persona.

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Decifrare lo spettro delle stelle ci permette di NON VA ricavare molte informazioni CONTRA sulla loro composizione. STATA MA Non crede sia un po’ come la AIUTATA ricerca contro il cancro, ovvero un lungo lavoro che richiede sacrifici? La scienza è come una gara sportiva. Bisogna sapere dosare interesse e curiosità, devozione e fatica, un duro allenamento e una sana competizione, mancanza di pregiudizi e buone capacità di cadere e rialzarsi. È importante cercare di prevenire e combattere una malattia come il cancro, che ancora

LA SCIENZA -

26 | FONDAMENTALE | DICEMBRE 2010

oggi può costare la vita, e questo non è possibile se non attraverso la ricerca, che va sostenuta, difesa e finanziata. Ho deciso di impegnarmi per questa campagna anche perché l’impresa scientifica è una battaglia contro l’ignoranza di chi non riconosce l’importanza della scienza, non solo dal punto di vista dei suoi risultati concreti ma anche dal punto di vista spirituale. Parlo della lotta contro la paura e le superstizioni. La scienza non è contro nessuno ed è a favore di tutti. Io penso che debba essere libera da intromissioni ideologiche, il che non vuol dire che non abbia un’etica. È un concetto a cui tengo particolarmente e che ribadisco spesso anche nei miei libri. Instancabile, si presta a ogni sorta di intervista, e ogni volta affronta il tema dell’etica. Perché è così importante per lei? Perché sono una laica e un’atea convinta. “Dio? È un’ipotesi di cui non ho bisogno” diceva il fisico Laplace. E io concordo pienamente. C’è addirittura chi pensa che un’etica senza Dio sia priva di fondamento. Ce l’ha eccome. Ed è l’imperativo di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Le assicuro che, anche senza la prospettiva divina, non mi sento sola e non mi sento triste. E aderire a campa-

UN LASCITO PER LA RICERCA hi sono gli eredi e come vengono stabiliti? Quali sono le quote di riserva a favore dei figli e del coniuge? Come si redige un testamento?

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Effettuare un lascito testamentario è molto semplice: – testamento olografo: basta scrivere su un foglio di proprio pugno cosa si vuole destinare (per esempio una somma di denaro) e a chi, datarlo e firmarlo. Il testamento potrà essere poi affidato a una persona di fiducia o a un notaio; – testamento pubblico: viene ricevuto dal notaio alla presenza di due testimoni e poi custodito dal notaio stesso. Con la Guida al testamento, aggiornata secondo le leggi vigenti, effettuare un lascito testamentario è diventato un gesto semplice. E lo può diventare per tutti: basta richiederla gratuitamente contattando tel. 02 79 47 07 www.fondazionefirc.it

gne come quella della FIRC, che prevede di lasciare una parte di ciò che si è accumulato in vita per garantire un futuro migliore alle generazioni a venire non mi fa affatto tristezza, anche se non credo in un’esistenza che vada oltre quella che sto vivendo. Lei non abbandona mai quel pizzico di provocazione tipicamente toscano. È una tecnica per indurre alla riflessione anche i più sordi alle argomentazioni logiche? Aiuta nella lotta a tutti i tipi di pregiudizi, che non deve avere confini, dalla lotta a quelli contro le donne a quelli contro gli animali. Un esempio per tutti: ci si ostina a ripetere che senza carne non si può crescere. Sono vegetariana dalla nascita e, fino a pochi anni fa, percorrevo chilometri e chilometri in bicicletta; in gioventù, inoltre, giocavo a pallavolo e gareggiavo nell’atletica leggera a livello agonistico. Sono stata selezionata per i campionati europei, a cui non ho partecipato per lo scoppio della guerra. Oggi si è diffusa una maggior sensibilità

verso gli animali, ma solo quelli da compagnia. Gli altri sono macchine da carne, che sottoponiamo a sofferenze atroci. Chi ci autorizza a trattarli come oggetti? È una battaglia di civiltà. Ha citato le donne. A 26 anni lei era assistente presso l’osservatorio astronomico di Arcetri e dopo due anni entrò di ruolo. Ben lungi dall’avere raggiunto la parità, alle donne è ancora assegnata una parte subalterna. Perché? Anche la scienza è un’impresa dalla quale le donne sono state escluse per troppo tempo. Oggi ci sono dei cambiamenti nella società, ma non si può pretendere troppo da qualche decennio di battaglie contro una situazione di soggezione così radicata, che dura da secoli. Molto ancora bisogna fare. Le donne mancano di competitività e coraggio perché così viene insegnato loro da piccole. Quello giocato dalla famiglia è un ruolo decisivo nella formazione delle bambine. Io sono stata molto fortunata, in casa i miei genitori si dividevano equamente tutti i tipi di com-

piti ed erano intellettualmente alla pari. Oggi vedo giovani ricercatrici determinate e agguerrite, con grande fiducia in loro stesse e nelle proprie capacità, tratti caratteriali utili alla ricerca scientifica e che lo sport, per esempio, aiuta a sviluppare. Lei non ha l’aspetto dello scienziato pazzo, che mette in pericolo l’umanità con la sua tracotanza in grado di scatenare l’ira degli dei. Anzi, si è impegnata fin dagli inizi della sua carriera nella divulgazione di una scienza difficile come l’astrofisica. Perché? La divulgazione scientifica è essenziale per la formazione di un’opinione pubblica, ma non mi stancherò mai di sostenere che giova prima di tutto allo scienziato, che viene forzato a riflettere sulle questioni generali. Solo chi ha capito a fondo la materia, riesce a spiegarla con parole semplici. La conoscenza è uno dei primi passi che gli individui possono compiere verso la libertà, perché nell’ignoranza non può esistere nessuna capacità di giudizio critico.

La ricerca va sostenuta, difesa e finanziata