Modulo 2 - Parte I - Provincia di Torino

62 downloads 331 Views 456KB Size Report
della norma CEN 13201-2, comprendente tutti i tipi di strada ed in particolare le ... La norma UNI EN 13201-2 “Illuminazione stradale – Parte 2: Prescrizioni ...
Seminario di aggiornamento sull’illuminazione esterna

Secondo Modulo

Paolo Soardo

Illuminazione esterna

1

Illuminazione della cittàStrade con traffico misto,pedonale e ciclistico Caratteristiche delle lampade

Illuminazione esterna Condizioni per la scelta di una lampada Fotometriche Dimensioni del bruciatore Efficienza luminosa Indice di resa dei colori Stabilità cromatica Temperatura di colore TC

Ambientali Livelli di illuminazione Parzializzazione Riaccendibilità Dimensioni della lampada

Economiche Costi unitario ed esercizio Durata Regolazione Smaltimento Telecontrollo

L’aggiornamento della UNI 10439 Nel corso del 2006 vedrà la luce la nuova UNI 10439 che terrà conto delle prescrizioni della norma CEN 13201-2, comprendente tutti i tipi di strada ed in particolare le situazioni conflittuali in presenta di autoveicoli, ciclisti e/o pedoni Il quadro normativo sta evolvendo come segue. • • • •

UNI 10439/06 “Illuminazione stradale” (entro il 2006) UNI EN 13201-2 “Prescrizioni prestazionali” UNI EN 13201-3 “Calcolo delle prestazioni” UNI EN 13201-4 “Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche”

La norma UNI EN 13201-3 La norma UNI EN 13201-2 “Illuminazione stradale – Parte 2: Prescrizioni prestazionali” prevede molte tabelle con le classi illuminotecniche per le varie strade Nella parte prima (per noi la UNI 10439/06) ciascun stato recepirà le tabelle di cui avrà bisogno. E’ prevedibile che la UNI 10439 assuma le seguenti. • • •

ME Strade con traffico motorizzato (come la UNI 10439) CE Strade conflittuali (negozi, incroci, rotatorie, ecc.) S Strade pedonali e ciclabili

Illuminazione esterna

2

EN 13201 – Le classi ME Strade con traffico motorizzato

EN 13201 – Serie ME di classi di illuminazione

UNI 10439 U0 [minimo] 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,35

Ul [minimo] 0,7 0,7 0,7 0,6 0,5 0,6 0,5 0,4

Abbagliam. debilitante TI [%] [massimo] 10 10 15 15 15 15 15 15

0,35

0,4

15

Luminanze manto stradale asciutto

6 5 4 3 2

ME1 ME2 ME3a ME3b ME3e ME4a ME4b ME5

L [cd/m2] [min mant.] 2,0 1,5 1,0 1,0 1,0 0,75 0,75 0,5

1

ME6

0,3

Classi

Illumin. ambiente SFfb [minimo] 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 -

Le classi CE Strade con traffico conflittuale

Classi CE Classe CE0 CE1 CE2 CE3 CE4 CE5

Prescrizioni Illuminam. medio 50 30 20 15 10 7,5

U0

0,4

Le classi S Strade pedonali e ciclabili Classi S Classe CE0 CE1 CE2 CE3 CE4 CE5

Illuminamenti medio 15 10 7,5 5 3 2

Illuminazione esterna

minimo 5 3 1,5 1 0,6

3

La nuova UNI 10439 Nel seguito sono riportate alcune tabelle che faranno probabilmente parte dell’aggiornamento della UNI 10439 Anche se non si tratta di testi definitivi, ci si può così rendere conto dello sviluppo normativo in corso

Tipo

Categorie illuminotecniche – Bozza

A1 A2 B

C

D E

Descrizione del tipo della strada

Autostrade extraurbane Autostrade urbane Strade di servizio alle autostrade Strade di servizio alle autostrade urbane Strade extraurbane principali Strade di servizio alle strade extraurbane principali Strade extraurbane secondarie (tipi C1 e C2 del DM 6792/01) Strade extraurbane secondarie Strade extraurbane secondarie con limiti particolari Strade urbane di scorrimento Strade urbane di quartiere Strade urbane interquartiere Strade locali extraurbane (tipi F1 e F2 del DM 6792/01) Strade locali extraurbane

F

Strade locali urbane (tipi FI e F2 del DM 6792/01) Strade locali urbane: centri storici, isole ambientali, zone 30 Strade locali urbane: altre situazioni Strade locali urbane: aree pedonali Strade locali urbane: centri storici (utenti principali: pedoni, ammessi gli altri utenti) Strade locali interzonali

-

Piste ciclabili DM 557/99 Strade art. 3.5 DM 6792/01: strade a destinazione particolare

Illuminazione esterna

Limiti di velocità [km h-1]

Categoria illuminotecnica di riferimento

130 - 150 130 70 – 90 50 110 70 – 90

ME1

70 - 90 50 70 - 90 70 50 50 50 70 - 90 50 30 50

ME2

50

CE1

30 5

CE2

ME3 ME2 ME3 S2 ME3

5 50 30 30

CE3

CE2

4

Analisi dei rischi - Bozza In base ad una analisi dei rischi il progettista potrà decidere di modificare la categoria illuminotecnica in base a vari parametri di influenza

Parametro di influenza

VARIAZIONE categ. ill.

Non si applica a

Compito visivo normale Condizioni non conflittuali Flusso di traffico < 50% rispetto al massimo Flusso di traffico < 25% rispetto al massimo Segnaletica attiva nelle zone conflittuali Pericolo di aggressione Prossimità di passaggi pedonali Prossimità di dispositivi rallentatori

-1

A1

-2 -1 +1

-

LA CATEGORIA ILLUMINOTECNICA NON PUÒ ESSERE RIDOTTA PIÙ DI 2 UNITÀ Si prevede che la nuova UNI 10493 richieda al progettista un’analisi dei rischi nella zone in cui si trova l’impianto di illuminazione in base alla frequenza di ciascuno dei potenziali tipi di rischio In conseguenza il progettista dovrà valutare il possibile contributo dell’illuminazione alla riduzione dei rischi Abbagliamento Qualunque sistema di illuminazione, naturale e/o artificiale, provoca un disturbo, denominato abbagliamento, che si manifesta in termini debilitanti (difficoltà e riduzione delle possibilità di visione) o molesti (fastidio anche senza impedimenti alla visione) Questo fenomeno è dovuto alla luminanza di velo che a sua volta deriva dalla diffusione sulla della luce periferica con la conseguente riduzione del contrasto delle immagini che riduce la visibilità degli oggetti e arreca fastidio

Illuminazione esterna

5

Luminanza di velo La luce che colpisce la retina in visione periferica subisce una diffusione all’interno dell’occhio con una conseguente luminanza di velo sulla fovea, che riduce il contrasto degli ostacoli. 30°

L SEQ = 9,2 ⋅



Lu

θ =1°

dE θ2

ce

L V = L SEQ + L ATM

pe

teta

a ric

Cristallino

e rif

Occhio

Latm



Fovea q L se

Luminanza di velo equivalente LSEQ è la luminanza di velo equivalente, ossia la luminanza sul piano dell’oggetto che porta allo stesso disturbo della visione provocato dalla luce periferica. Volendo misurare la LSEQ si può usare un apposito strumento oppure si può valutarla mediante un luminanzonetro normale misurando separatamente le luminanze delle sorgenti Fastidiose e introducendo le misure nella formula Riduzione del contrasto

Un oggetto è visibile se il suo contrasto di luminanza C C=

LS − L0 L0

supera la soglia di visibilità. La luminanza di velo si somma a tutte le luminanze e riduce il contrasto, ossia CV < C, ed anche la visibilità

CV =

LS − L0