Unità di apprendimento 1 I modelli della letteratura fantastica. La Perfida Strega
... Il regno di Oz si rivela un mondo meraviglioso abitato da personaggi curiosi ...
M.R. Tabellini, P. Fertitta, F. Tozzi, Le opere e il tempo [G.B. Palumbo Editore]
Narrativa on line 15
pagina
1
Modulo 4 Il romanzo fantastico e il fantasy Unità di apprendimento 1 I modelli della letteratura fantastica
L. Frank Baum
Il Mago di Oz L’opera Il Mago di Oz È l’avventura fantastica di una bambina, Dorothy, che, insieme al suo fido cagnolino Toto, è trasportata magicamente da un ciclone in una terra lontana dal mondo conosciuto. Dorothy vuole tornare al suo paese, il Kansas, e, siccome può aiutarla soltanto il Mago di Oz, si avvia verso la Città di Smeraldo in cui risiede il mago. Lungo la via si uniscono alla bambina e a Toto tre compagni di viaggio anch’essi alla ricerca di qualcosa: lo Spaventapasseri che desidera un cervello, l’Uomo di Latta che vorrebbe un cuore e il Leone Codardo che cerca il coraggio. Il regno di Oz si rivela un mondo meraviglioso abitato da personaggi curiosi che a turno aiuteranno o ostacoleranno la stravagante compagnia in viaggio. Dopo molte avventure tutti otterranno Il testo Sembra davvero una combriccola male assortita quella che la perfida dal mago quello che desistrega dell’Ovest vede in lontananza con il suo occhio telescopico. Sarà derano. una sfida tra il bene e il male, ma alla fine Dorothy e i suoi amici potranno riprendere il cammino attraverso il regno di Oz.
da L. Frank Baum, Il Mago di Oz, a cura di A. Cagidemetrio, traduzione di S. M. Sollors, Marsilio, Venezia 2004
La Perfida Strega dell’Ovest aveva un occhio solo, ma era potente come un telescopio, e vedeva ovunque. Quindi, mentre stava seduta sulla porta del suo castello, le capitò di guardarsi intorno e vide Dorothy addormentata, circondata dai suoi amici. Erano molto lontani, ma la Perfida Strega si arrabbiò vedendoli nel suo regno; quindi fece un fischio con un fischietto d’argento che aveva attorno al collo. Corse immediatamente verso di lei, da ogni direzione, un branco di lupi giganteschi. Avevano delle zampe lunghe e occhi feroci e denti aguzzi. «Andate da quella gente», disse la Strega, «e fateli a pezzi». «Non li vuoi fare schiavi?» domandò il capo dei lupi. «No», rispose, «uno è di latta,1 e uno di paglia,2 una è una ragazzina e un altro un leone.3 Non sono buoni a nulla, quindi tanto vale che li facciate a pezzettini». «Va bene», disse il lupo, e corse via il più veloce possibile, seguito dagli altri. Fortunatamente lo Spaventapasseri e l’Uomo di Latta erano svegli e sentirono i lupi arrivare. «Questa è la mia battaglia», disse l’Uomo di Latta; «mettiti dietro di me e li affronterò man mano che arrivano». Prese l’ascia, che aveva affilato ben bene, e quando il capo dei lupi si avvicinò, l’Uomo di Latta alzò il braccio e gli separò la testa dal corpo, cosicché morì subito. Ebbe appena il tempo di alzare l’ascia di nuovo che arrivò un altro lupo, e cadde anch’esso sotto la lama aguzza dell’arma dell’Uomo di Latta. C’erano quaranta lupi, e quaranta volte fu ucciso un lupo; di modo che alla fine ci fu un mucchio di lupi morti davanti all’Uomo di Latta. Quindi mise giù l’ascia e si sedette accanto allo Spaventapasseri, che disse: «È stata una buona battaglia, amico». Aspettarono che si svegliasse Dorothy al mattino. La ragazzina si spaventò molto vedendo il mucchio di lupi irsuti, ma l’Uomo di Latta le spiegò tutto. Lo ringraziò per averli salvati, fece colazione, dopodiché si misero in cammino.
1 uno è di latta: si tratta del Boscaiolo di Latta, un tempo uomo in carne ed ossa fatto fare a pezzi dalla sua stessa scure per opera di un incantesimo
della strega malvagia. Viene ricostruito di latta ma rimane privo di cuore. 2 uno è di paglia: è lo Spaventapasseri, imbottito di paglia
anche nella testa e, pertanto, privo di cervello. 3 un altro è un leone: è il Leone Codardo.
M.R. Tabellini, P. Fertitta, F. Tozzi, Le opere e il tempo [G.B. Palumbo Editore]
Narrativa on line 15
pagina
2
Modulo 4 Il romanzo fantastico e il fantasy Unità di apprendimento 1 I modelli della letteratura fantastica L. Frank Baum Il Mago di Oz
La situazione Un libro di successo. Il primo Natale del Novecento, moltissimi bambini americani trovarono sotto l’albero Il Mago di Oz. Al successo del libro contribuì la collaborazione tra lo scrittore Baum e il suo illustratore. Il racconto è infatti pubblicato da una piccola casa editrice di Chicago e raccoglie bellissime tavole a colori ispirate alle stampe giapponesi allora in voga e all’arte decorativa della cosiddetta Art Nouveau, un modo “nuovo” di decorare e di dipingere con eleganti e stilizzati motivi naturali come fiori e frutta. Questa intersezione tra parole e immagini sconfinerà qualche anno dopo nel mondo dello spettacolo; il primo adattamento del Mago di Oz in forma di musical sarà infatti curato da Baum stesso nel 1902. L’autore L. Frank Baum è uno scrittore statunitense nato nel 1856 e divenuto popolarissimo per la produzione di testi teatrali e letterari per bambini e adulti, ma anche per avere sperimentato nuove tecniche d’intrattenimento di massa. La sua fama è, tuttavia, legata ai quattordici romanzi scritti e ambientati nel paese di Oz, il primo dei quali, e più conosciuto, è appunto quello presentato in questa pagina. Baum morì nel 1919 e il suo ultimo libro della serie fu pubblicato nel 1920. La serie di Oz sarà poi continuata da altri autori.
Illustrazione di William Wallace, disegnatore della prima edizione del Mago di Oz.
Guida alla lettura Le forme Il passo è tradotto, ma la organizzazione sintattica è ugualmente visibile. La struttura del discorso è semplice e lineare, con periodi brevi. Semplificata è anche la relazione di causa ed effetto, ad esempio: «gli separò la testa dal corpo, cosicché morì subito». Frequenti sono le parti dialogate, ma anch’esse sono costituite da battute veloci. Lo stile è quindi quello proprio delle favole indirizzate, al primo livello almeno, ad un pubblico infantile.
I temi Nei racconti fantasy ha grande spazio la magia, che
può essere al servizio delle forze del bene o di quelle del male. La lotta tra queste due entità, come avviene anche nelle fiabe, è dunque un tema ricorrente. Nel Mago di Oz sono anticipati questi elementi che diverranno tipici del genere fantasy. Dorothy e i suoi compagni di viaggio, infatti, sono più volte vittime di incantesimi e si trovano costretti in diverse occasioni ad affrontare le forze del male. In questa battaglia l’Uomo di Latta riesce, grazie alla propria virtù, a sconfiggere i lupi inviati dalla perfida Strega dell’Ovest, dimostrando che, anche se la lotta è spesso faticosa e difficile, il bene, che si identifica nella protagonista e nei suoi aiutanti, alla fine trionfa.
M.R. Tabellini, P. Fertitta, F. Tozzi, Le opere e il tempo [G.B. Palumbo Editore]
Narrativa on line 15
pagina
3
Modulo 4 Il romanzo fantastico e il fantasy Unità di apprendimento 1 I modelli della letteratura fantastica L. Frank Baum Il Mago di Oz
Lavorare sul testo Per comprendere Chi racconta la storia? A
B C
D
un personaggio interno alla storia che narra in terza persona il protagonista che racconta in prima persona un narratore che narra dall’esterno ma interviene nella narrazione con giudizi e pensieri un narratore che racconta soltanto i fatti e gli avvenimenti
Chi sono L’Uomo di Latta, lo Spaventapasseri e il Leone? Perché sono insieme a Dorothy?
Cosa accade mentre Dorothy dorme? E come si conclude l’episodio?
Per interpretare Come in tutta la letteratura fantasy, i protagonisti sono costretti a scontrarsi con nemici spesso dotati di poteri magici. Cosa rappresenta la battaglia tra l’Uomo di Latte e i lupi?
«È stata una buona battaglia, amico». Chi pronuncia questa frase? A chi si rivolge? Perché?
Per scrivere Per rendere più semplice e lineare la struttura del discorso l’autore esplicita la reazione di causa effetto tra i fatti. Prova a rintracciare questi passi e riscrivili aggiungendo i particolari che ritieni più opportuni ed efficaci al fine di rendere più ricco e articolato il racconto.