27 nov 2012 ... Paola Cecchini, Carla Colella, Claudio Desideri (capo servizio), .... Il progetto
Ascolto giovani - Incontri con Paolo Crepet è un momento.
n . 3 d i c e m b r e 2 0 1 2 Periodico d’informazione dell’Assemblea Legislativa delle Marche
q Amministrazione trasparente q Province: Il Governo ha detto tre q Il Papa a Loreto q Nuova legge per le rinnovabili
AL /Periodico di informazione dell’Assemblea Legislativa delle Marche n. 3/2012 Registrazione Trib. An. n. 28/08 del 3 dicembre 2008 Poste Italiane - spedizione in abbonamento postale - 70% Commerciale Business Ancona n.68/2008
ISSN 1721-5269 Direttore editoriale Vittoriano Solazzi Comitato di direzione Paola Giorgi Giacomo Bugaro, Moreno Pieroni Franca Romagnoli, Direttore responsabile Maurizio Toccaceli Coordinamento generale Simone Socionovo
Dirigente Struttura Informazione e Comunicazione
Coordinamento redazionale di questo numero Anna Isidori, Luca Battistoni Redazione Paola Cecchini, Carla Colella, Claudio Desideri (capo servizio), Giuliano Gubinelli, Laura Volponi Impaginazione e grafica Maurizio Toccaceli Stampa ERREBI, Falconara Marittima
q La biblioteca del Consiglio
Ascolto giovani Quattro incontri con Paolo Crepet
Amministrazione aperta.................................................................pag. 4 Rendiconto sociale 2011: l’Assemblea legislativa risparmia e diventa più trasparente............................................pag. 6 In Consiglio....................................................................................... pag. 9 La buona politica per contrastare l’antipolitica.......................pag. 12 E se prima eravamo in cinque......................................................pag. 18 Il Governo ha detto tre................................................................. pag. 20 Il Consiglio regionale propone quattro Province.................... pag. 26 Biogas e biomasse: sulle energie rinnovabili il Consiglio cerca una sintesi........................................................pag. 31 Un mondo alla ricerca di serenità e pace. Benedetto XVI a Loreto per la terza volta nelle Marche sulle orme di papa Giovanni........................................................ pag. 38 Ascolto giovani Quattro incontri con Paolo Crepet............................................. pag. 48 Giovani marchigiani sognatori o schizzinosi?........................... pag. 50 Il mondo è dei giovani...se i vecchi lasciano spazio................. pag. 54 Dal disagio giovanile il sogno di un mondo migliore.............. pag. 56 Biblioteca forziere della conoscenza........................................ pag. 62 “Anche la fantasia per superare la crisi” ................................... pag. 70 Museo Nori De Nobili: inaugurato a Ripe il nuovo polo culturale..................................................................pag. 71 “Dobbiamo riappropriarci dei valori fondanti del nostro stato”..........................................pag. 72 Sensibilità crescente verso i settori più deboli della società....................................................................................pag. 74 “Una regione attenta agli ultimi”................................................pag. 75 L’impegno dell’Università per la pace:dal taglio delle spese militari ai diritti dei nuovi cittadini............................................pag. 76
n. 3 /dicembre2012 Periodico d’informazione dell’Assemblea Legislativa delle Marche
AL /Periodico di informazione dell’Assemblea Legislativa delle Marche n. 3/2012 Registrazione Trib. An. n. 28/08 del 3 dicembre 2008 Poste Italiane - spedizione in abbonamento postale - 70% Commerciale Business Ancona n.68/2008 ISSN 1721-5269 Direttore editoriale Vittoriano Solazzi Comitato di direzione Paola Giorgi Giacomo Bugaro, Moreno Pieroni Franca Romagnoli,
Al Corecom nuove funzioni...........................................................pag. 77 Direttore responsabile Maurizio Toccaceli Chiuso in redazione il 7 dicembre 2012
Coordinamento generale Simone Socionovo Dirigente Struttura Informazione e Comunicazione Coordinamento redazionale di questo numero Anna Isidori, Luca Battistoni Redazione Paola Cecchini, Carla Colella, Claudio Desideri (capo servizio), Giuliano Gubinelli, Laura Volponi Impaginazione e grafica Maurizio Toccaceli Stampa ERREBI, Falconara Marittima Falconara Marittima
Perché “Ascolto Giovani” Il progetto Ascolto giovani - Incontri con Paolo Crepet è un momento importante di una più ampia, articolata, ambiziosa azione della Presidenza dell’Asseemblea Legislativa, orientata a riservare un’attenzione prioritaria al mondo giovanile. “Ascolto Giovani”, “I Giovani e le Istituzioni”, la Scuola di alta formazione per i giovani amministratori, l’approvazione della legge regionale sui giovani, sono tutti tentativi di ridestare una nuova coscienza civica dei giovani, un nuovo sentimento di cittadinanza e poi di contribuire a migliorarne l’attuale, diffusa condizione di disagio, a creare un contesto che permetta ai giovani di esplodere le loro energie, le loro potenzialità per l’appagamento personale e per il contributo che ne deriverebbe alla crescita e all’ammodernamento del Paese. Il progetto Ascolto Giovani è nato dalla collaborazione fra l’Assemblea Legislativa delle Marche e l’Ufficio Scolastico regionale come luogo di confronto e di riflessione dei giovani, sui giovani. Ad Ancona, a Macerata ad Ascoli e a Pesaro ha avuto luogo un dibattito vero, non formale: migliore, in termini di comunicazione, di tanta convegnistica stucchevole in cui si parla di giovani ma dove i giovani sono assenti. Attorno al tema dibattuto della maturità, sono emerse le frustrazioni dei giovani, le loro paure, i bisogni: in specie di maestri, di punti fermi, di modelli. Si sono avvertiti sentimenti di rassegnazione e di ribellione, pulsioni di protagonismo e paure inibitorie. È venuto fuori uno spaccato vero della condizione giovanile, assolutamente articolato, complicato non sempre rispondente o parzialmente rispondente alle teorie sulla cultura e sulla società dei giovani di oggi. L’istigatore di questo dibattito è stato il Prof. Crepet le cui analisi lucide, attente e il linguaggio a tratti provocatorio hanno favorito un’ ambiente di confronto tutt’altro che scontato, hanno alimentato una tensione positiva e vivifica. I numeri del progetto Ascolto Giovani danno la misura del successo dell’ iniziativa e impongono la realizzazione di nuovi eventi o percorsi… dove siano sempre i giovani gli attori protagonisti. Vittoriano Solazzi Presidente del Consiglio regionale delle Marche
Ufficio di Presidenza
“In un momento come quello che stiamo vivendo in cui è così accentuato il distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni penso che siano necessari segnali chiari e mirati”. Sono le parole del Presidente dell’Assemblea legislativa, Vittoriano Solazzi, che nel corso di una conferenza stampa ha illustrato, insieme ai vicepresidenti del Consiglio regionale, Paola Giorgi e Giacomo Bugaro, e ai consiglieri segretari, Franca Romagnoli e Moreno Pieroni, i contenuti della pdl “Disposizioni in materia di amministrazione aperta”. “La nostra proposta di legge, importante e innovativa, è l’ultima tappa di un percorso - ha spiegato Solazzi - che l’Ufficio di presidenza ha intrapreso fin dal momento del suo insediamento lavorando per favorire la trasparenza, cercando di creare un nuovo rapporto con la collettività”. Nel dettaglio la proposta di legge, prevede che la Regione metta in rete, in formato aperto, tutti i dati a sua disposizione in modo da facilitare la consultazione, la rielaborazione e il riutilizzo. I cittadini potranno così controllare l’operato dell’amministrazione regionale e partecipare in modo informato alle scelte della Regione. Attraverso la modifica della legge regionale n.34/1988 tutta la rendicontazione dei gruppi dovrà essere messa online mensilmente (bilanci, resoconti, fatture, ricevu-
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Amministraz
Proposta di legge dell’Ufficio di Presidenza per favorire la tr della Regione e degli enti collegati. Tutti i cittadini pot
Undici articoli per aprire la s Disposizioni in materia di amministrazione aperta. È stata titolata così la proposta di legge di cui sono firmatari tutti i componenti dell’Ufficio di Presidenza (Vittoriano Solazzi, Paola Giorgi, Giacomo Bugaro, Franca Romagnoli e Moreno Pieroni). Una titolazione priva di esterofilismi linguistici che dà il segnale di una proposta che bada alla concretezza ed ai contenuti e poco alla estetica. A partire dalla stella polare della trasparenza che ogni amministrazione pubblica va ricercando da tempo e che purtroppo spesso risulta difficile garantire a causa di cervellotica burocrazia e giungle normative. La proposta di legge n. 257 ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, che si com-
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pone di undici articoli, ha la finalità di aprire definitivamente la strada alla pratica del “Governo aperto” secondo cui la Pubblica amministrazione deve essere trasparente a tutti i livelli e consentire un controllo continuo del proprio operato mediante l’uso delle nuove tecnologie. In base a tale assunto, un’amministrazione risulterà aperta quando i cittadini possono conoscere ed accedere a tutti gli atti, le decisioni ed i dati dell’ente attraverso il famigerato “colpo di clic”. Se ciò era auspicabile, ma decisamente più complesso nell’era analogica, oggigiorno diventa agevole e realizzabile attraverso la digitalizzazione e l’utilizzo dei mezzi informatici. Non soltanto la trasparenza, ma anche la partecipazione
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zione aperta
rasparenza. Prevista la digitalizzazione di tutti i documenti tranno accedere agli atti con un semplice “colpo di clic”
strada all’open government attiva e, compiendo un ulteriore passo in avanti, una reale collaborazione con gli altri soggetti legiferanti (per evitare duplicazioni, sovrapposizioni ed incongruenze) e con i cittadini, anche nelle loro forme associative. Tale contributo di trasparenza e modernizzazione si realizza concretamente attraverso la totale digitalizzazione dell’intera documentazione a disposizione dell’Ente Regione, ma anche dei soggetti “controllati” e/o concessionari, e l’inserimento di questo materiale all’interno di un unico sito web. I documenti così raccolti dovranno avere tutti una serie di caratteristiche quali la completezza, l’essenzialità, la tempestività (di inserimento e fruizione), l’accessibilità, la leggibilità, non discri-
minatori (in fatto di soggetti cui potranno accedervi), liberi ed in un formato “opensource”. In questo senso, il fatto che non dovrà occorrere uno specifico software per aprire i file, significa anche che non dovranno servire neppure licenze per l’eventuale riutilizzo della stessa documentazione. I restanti articoli del disegno di legge si occupano di individuare figure di controllo sull’attuazione del provvedimento (Dirigenti) e di monitoraggio (“annualmente il Presidente della Giunta o assessore delegato riferiscono al Consiglio regionale…”), ma, va da sé, che saranno la rete internet e quella partecipativa popolare a garantirne l’effettiva efficacia. L. B.
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Ufficio di Presidenza
te, ecc.) pena l’immediata sospensione dei contributi. Novità anche in tema di nuovi strumenti di democrazia diretta telematica: i cittadini potranno presentare proposte di legge (sottoscritte da almeno 5000 firme) o petizioni online. “La proposta di legge marchigiana - ha sottolineato Stefano Epifani, docente di Scienze della comunicazione all’Università la Sapienza di Roma - è la più coraggiosa, la più complessa e la più completa tra le leggi regionali in materia di governo aperto perché gli open data non sono un punto di arrivo ma di partenza coinvolgendo in modo attivo i cittadini nell’attività della pubblica amministrazione”. Tra le altre novità c’è anche l’istituzione di un Garante per la partecipazione che attraverso una piattaforma telematica svolgerà consultazioni pubbliche permanenti sulle proposte di legge regionale. Le norme contenute nella proposta di legge dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea si applicheranno non solo alla Regione, ma anche - attraverso meccanismi di premialità - a tutti quei soggetti controllati dalla pubbliche amministrazioni regionali o concessionari di pubblici servizi regionali e locali. L’obiettivo è quello di arrivare a creare un vero e proprio sistema regionale di “amministrazione aperta”. C. C.
Rendiconto sociale
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Rendiconto sociale 2011: l’Assemblea legislativa risparmia e diventa più trasparente In sei anni le spese di funzionamento del Consiglio regionale sono scese del 23,72% Trasparenza, collaborazione e contenimento delle spese. Così si può sintetizzare l’impegno dell’Assemblea legislativa nei confronti della comunità marchigiana che da quest’anno può contare su un nuovo strumento, il Rendiconto sociale, per monitorare l’azione del Consiglio regionale. “La crisi economica mondiale - ha spiegato il Presidente Vittoriano Solazzi durante la presentazione del dossier - ha prodotto cambiamenti epocali. Siamo di fronte sempre più a un distacco dei cittadini rispetto alla politica e ai partiti. Dobbiamo cercare che non si tramuti però in disaffezione verso le Istituzioni. Da qui la necessità di render quanto più trasparente l’azione amministrativa”. Attraverso il Rendiconto il Consiglio regionale offre ai cittadini, alle famiglie, alle imprese, alle associazioni e alle altre istituzioni pubbliche “uno strumento - ha proseguito il presidente - per migliorare la conoscenza del lavoro svolto dall’Assemblea, degli obiet-
tivi perseguiti e dei risultati raggiunti”. Il primo Rendiconto sociale arriva dopo un numero zero, realizzato l’anno scorso, e diventerà, nelle intenzioni della presidenza, una costante nelle prossime legislature. Un ulteriore passo, sarà quello di “andare
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oltre - ha affermato Solazzi - approfondendo strumenti legislativi che facciano della trasparenza non un fatto sporadico ma il sistema di governo della Regione”. L’obiettivo è quello di arrivare a un open government, creando le condizioni perché
7 “qualsiasi atto o procedimento sia pienamente disponibile a tutti i cittadini”. Nel dettaglio il Rendiconto sociale illustra la complessa attività dell’Assemblea fornendo informazioni sugli atti e le riforme approvate; sulle priorità assunte nell’allocazione delle risorse; sui servizi alla comunità e sull’attività svolta dagli organi di garanzia. “Il 2011 è stato caratterizzato - ha proseguito Solazzi - da una crisi economica che ha messo a dura prova la tenuta del modello economico, sociale, politico del nostro Paese producendo anche nella nostra comunità preoccupazione, incertezze, timori per il futuro. In questo quadro di riferimento sono convinto che il nostro Consiglio regionale abbia dimostrato l’adeguatezza della propria azione. Gli atti approvati, l’attività ispettiva svolta, le riforme adottate, le priorità assunte nell’allocazione delle risorse, il contenimento delle spese gestionali ne sono una prova”. I dati contenuti nel Rendiconto parlano da soli: dal 2005 al 2011 il Consiglio regionale è passato da una spesa complessiva di circa 18,18 milioni di euro a 16,485 milioni, con un risparmio in termini percentuali del 9,35 per cento. Particolarmente significativa la riduzione delle spese di funzionamento scese del 23,72%, grazie anche all’accorpamento delle vari sedi nel Palazzo delle ex Ferrovie, oggi Palazzo delle Marche. Per quanto riguarda l’attività legislativa, nel 2011 sono state presentate 106 proposte di legge e promulgate trenta normative. La funzione ispettiva e di controllo è stata esercitata dall’Assemblea attraverso l’approvazione di 31 mozioni, 15 ordini del giorno e 25 risoluzioni. Delle 357 interrogazioni presentate nel corso dell’anno (alle quali si aggiungono 14 interpellanze) 51 hanno ricevuto una risposta scritta e 306 orale. Il rapporto si conclude con alcuni capitoli dedicati alle autorità di garanzia (Ombudsman, Commissione regionale per le Pari opportunità e Corecom) e ai servizi alla comunità svolti dal Consiglio attraverso la Biblioteca regionale, l’attività editoriale e i tanti eventi organizzati o promossi nel corso dell’anno. C. C.
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In Consiglio
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a cura di Paola Cecchini
zo, attraverso l’adozione del Piano sociosanitario, alla Giunta regionale il compito di programmazione ed agli enti sanitari 11 settembre 2012 (Asur, aziende ospedaliere e Inrca) la geSOSPENSIVA AGLI IMPIANTI A BIOGAS stione operativa. Accanto al Piano socioL’Assemblea legislativa ha approvato a sanitario, che ha valenza triennale, trovano larga maggioranza (16 voti favorevoli, 9 spazio i Piani attuativi di area vasta che sacontrari ed 1 astenuto) la mozione, a firma ranno approvati dalla Giunta (su proposta del consigliere Segretario Moreno Pieroni, del Dipartimento della Salute) previo pasulla sospensione degli atti autorizzativi rere obbligatorio della competente comper la realizzazione degli impianti a bio- missione consiliare. gas sul territorio regionale quale forma di 25 settembre 2012 autotutela amministrativa. In Aula erano state presentate altre due proposte di mo- CARDIOLOGIA PEDIATRICA PRESSO L’AZIENDA zione a firma Daniele Silvetti (Fli) e Raffa“OSPEDALI RIUNITI” ele Bucciarelli (Federaz.Sinistra). L’Aula ha approvato la mozione n. 374 che impegna la Giunta regionale ad attivare tutte le iniziative utili alla realizzazione 18 settembre 2012 RIORDINO DEL SERVIZIO di un polo di cardiologia e cardiochirurSANITARIO REGIONALE gia pediatrica a livello interregionale e soVia libera alla proposta di legge n. 233 che vranazionale, presso l’Azienda “Ospedali modifica e puntualizza alcuni aspetti del Riuniti” di Ancona, nonché a relazionare riordino e la riorganizzazione del sistema entro sei mesi alla competente Commissanitario marchigiano. La legge attribuisce sione assembleare in merito allo stato di al Consiglio regionale un ruolo di indiriz- realizzazione del progetto.
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2 ottobre 2012
SEDUTA CONSILIARE TEMATICA DEDICATA AL CONTENIMENTO DEI COSTI DELLA POLITICA
Seduta monotematica sui costi della politica anche in relazione alle vicende nazionali che hanno coinvolto Giunta ed Assemblea regionale del Lazio. Sull’argomento si sono avvicendate le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e del Presidente dell’Assemblea Vittoriano Solazzi. Il governatore Spacca ha ribadito la volontà di diminuire gli emolumenti, ridurre il numero dei consiglieri ed assessori, limitare le spese dei gruppi con l’eliminazione di ogni forma di benefit, certificare le spese, ridurre i gruppi consiliari e il numero delle commissioni. Il Presidente Solazzi, da parte sua, ha ribadito la buona gestione economico-finanziaria del Consiglio regionale, confermata anche dalla recente indagine del “Sole24ore” e di altri autorevoli quotidiani nazionali.
12 9 ottobre 2012
L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA LA PROPOSTA SULLO IUS SOLI
Semaforo verde alla proposta di deliberazione n.9 (da inoltrare alle Camere) ad iniziativa della Giunta regionale, riguardante nuove norme in materia di cittadinanza (relatrici Rosalba Ortenzi del Pd per la maggioranza e Franca Romagnoli del Fli per la minoranza). In estrema sintesi, tale iniziativa integra la legge n.91/92 “estendendo la cittadinanza italiana ai “figli di immigrati nati in Italia, purché entrambi i genitori abbiano risieduto legalmente nel territorio della Repubblica per almeno 5 anni”. Il periodo di residenza può anche essere frazionato e non necessariamente continuativo. L’atto è stato approvato a larga maggioranza (23 favorevoli, 6 contrari ed 1 astenuto). 9 ottobre 2012
UNA LEGGE A FAVORE DEI GENITORI IN DIFFICOLTÀ
Via libera (astenuti Adriano Cardogna dei Verdi e Giacomo Bugaro del Pdl) alla proposta di legge bipartisan n.189 (abbinata alla n.16 ad iniziativa di Pieroni del Psi) sui genitori in difficoltà. Con il provvedimento - che interessa i coniugi separati o divorziati e quelli in fase di separazione o divorzio - la Regione promuove azioni per favorire il mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo dei figli con entrambi i genitori: sono previste misure di sostegno per gli ex coniugi in difficoltà economica mediante la creazione di centri di assistenza e mediazione familiare (in particolare per definire le modalità di affidamento congiunto dei figli), la formazione e l’aggiornamento degli operatori, interventi dei Comuni per il sostegno al reddito per fare fronte alle necessità abitative, l’istituzione di servizi informativi, la stipula di accordi e intese con il Ministero della Giustizia per garantire servizi di mediazione familiare nei tribunali.
La buona politica per contrastare l’antipolitica In Consiglio regionale approfondito dibattito sui costi di funzionamento del sistema elettivo “Se non recuperiamo credibilità non possiamo giocare la partita più importante: la ridefinizione dell’architettura istituzionale della Repubblica”. Chiaro il messaggio che arriva dal Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, come altrettanto deciso è quello lanciato dal Presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi: “La nostra grande sfida è quella di proseguire nell’attività di contenimento della spesa pubblica”. Al centro dell’attenzione, ovviamente, i costi della politica, attraverso due diverse comunicazioni svolte nel corso dei lavori dell’Assemblea legislativa, con riferimento a quanto emerso dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome italiane e da quella dei Presidenti dei Consigli regionali.
“L’ANTIPOLITICA SI COMBATTE CON LA BUONA POLITICA”
“L’antipolitica - specifica Spacca - si combatte solo con la buona politica, accorciando le distanze tra il dire e il fare, offrendo modelli virtuosi di comportamento. Tutti i Presidenti di Regione, al di là delle varie sensibilità politiche, hanno avvertito la drammaticità della situazione. Rispetto al sentimento dei
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cittadini servono comportamenti urgenti, visibili e percepibili.” Citando il documento approvato dalla Conferenza, Spacca fa presente che l’obiettivo è quello di concretizzare la diminuzione degli emolumenti; la riduzione del numero di consiglieri ed assessori, gruppi consiliari e commissioni; la limitazione delle spese degli stessi gruppi eliminando ogni forma di benefit; la certificazione delle spese. Sul versante delle spese di funzionamento, ricorda che la Regione ha avviato da tempo un percorso virtuoso, che ha portato a minori costi per 30 milioni di euro.
“BUONA GESTIONE ECONOMICO - FINANZIARIA DEL CONSIGLIO REGIONALE”
“Spiace essere stati accomunati dalla stampa a Regioni che sperperano”, ha evidenziato il Presidente Solazzi, ribadendo la buona gestione economico-finanziaria del Consiglio regionale delle Marche: “In riferimento ai tagli, abbiamo deciso in Ufficio di Presidenza di ridurre del 50% il trasferimento dei fondi ai gruppi consiliari, di eliminare quelli al di sotto delle tre unità, di ridurre il numero delle Commissioni portandole da 7 a 4 e deciso di chiedere l’abolizione degli assessori esterni.” Ed ancora: “Non dimentichiamo che
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le Marche è stata la prima Regione italiana che, con un provvedimento condiviso da tutti, ha abolito la reversibilità dei vitalizi, l’indennità di missione, ha introdotto una penalizzazione economica per chi non è in Aula per i due terzi della durata del Consiglio. Si può ancora migliorare, ma credo che siamo sulla buona strada, facendo attenzione a non confondere le prerogative con i privilegi”.
OPERAZIONE RIGOROSA EVITANDO L’EMOTIVITÀ
Ampio ed articolato, come prevedibile, il dibattito durante la seduta. Per Raffaele Bucciarelli (Federazione della Sinistra) esiste un problema di metodo: “Dopo 40 anni di vita delle Regioni, i presidenti si riuniscono e non decidono di rivolgersi ai Consigli regionali, bensì di abdicare al loro ruolo e chiedere addirittura un decreto al Governo”. Francesco Massi (Pdl) condivide l’operazione nel suo complesso, a patto che sia realmente rigorosa e venga seguita da tutte le altre Regioni”, mentre Giacomo Bugaro (Pdl) parla di “decisioni prese sulla base dell’emotività” e critica la “pavidità del Parlamento: prima si lancia l’osso delle Province, adesso quello delle Regioni, per quei disgraziati del Lazio. Queste fughe in avanti non mi sono
piaciute”. Roberto Zaffini (Lega Nord) spezza una lancia in favore dei monogruppi: “Il mio rappresenta il quarto partito delle Marche. È giusto che si tagli, ma vanno sicuramente salvaguardati i gruppi eletti dal popolo”.
NESSUN PARAGONE CON BATMAN, C’È CHI FA IL PROPRIO DOVERE
“Io non ci sto ad essere paragonato a Batman - esordisce Erminio Marinelli (Per le Marche) - o ad altre Regioni. Sono stato candidato da una lista civica come presidente delle Marche: difendo il mio gruppo e i miei collaboratori, non mi devo vergognare di nulla” ed anche per Daniele Silvetti (Fli) “i tagli non devono mortificare chi fa il proprio dovere”. Maura Malaspina (Udc) è convinta che “dobbiamo migliorare la nostra efficienza, ma remiamo controcorrente”, alle prese, secondo Paolo Perazzoli (Pd) “con un’opinione pubblica ormai incattivita: la generalizzazione è facile, il qualunquismo è dilagante. Abbiamo un problema reale, ma il finanziamento della politica è un costo giusto”. Per Franca Romagnoli (Fli) “la delega che le Regioni hanno dato al Governo per attuare il decreto, una sorta di cessione di
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sovranità, non sarebbe legittima se non preliminare ad un’ulteriore modifica del titolo V della Costituzione.” E andando avanti: “Soffro nell’essere equiparata a chi si trova al centro degli scandali. Non escludo la possibilità di costituirmi parte civile con altri colleghi e chiedere i danni in un eventuale processo a carico dell’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito”.
SALVARE LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI COMBATTENDO IL QUALUNQUISMO
“C’è una parola - afferma Mirco Ricci - che il Presidente Spacca ha evidenziato. Ha parlato di opinione pubblica sconvolta. Di questo dobbiamo tener conto. La fiducia nelle istituzioni sta toccando il punto più basso”. C’è una domanda, invece, che Giulio Natali (Pdl) vuole rivolgere ai rappresentanti del proprio partito: “Ma voi dove eravate quando Batman faceva quello che faceva? Io difendo la Minetti: prima di cacciare lei, occorre cacciare chi l’ha candidata e chi l’ha inserita nel listino” e Massimo Binci (Sel) rivendica il fatto che “i piccoli partiti, non schierati, autonomi rispetto alla maggioranza, permettono anche la trasparenza
14 e un percorso democratico della discussione politica, che è importante conservare”. “È il momento peggiore per fare il consigliere - conclude Adriano Cardogna (Verdi) - la gente ci vuole vedere tutti a casa”, mentre l’assessore Paolo Eusebi, intervenendo come presidente del gruppo Idv, tiene a precisare che “è stato commesso un errore grave, quello di non aver urlato più forte come la Regione Marche ha agito sul fronte degli sprechi. Siamo 22 volte più virtuosi del Molise e non so quante centinaia di volte rispetto rispetto a Lazio e Lombardia. Penso sia antidemocratico cancellare i gruppi eletti e che hanno una storia, penso che sia un errore non far ricorso a professionalità esterne, ma se è necessario fare sacrifici, allora è un dovere.”
L’IMPORTANZA DI QUELLO CHE SI PRODUCE E LE SCELTE DA COMPIERE NELL’IMMEDIATO
Secondo il giudizio di Giovanni Zinni (Pdl) “la Conferenza delle Regioni ha dimostrato in questi anni di essere organismo sterile e di poca spinta politica” e per quanto riguarda il numero dei consiglieri “accogliamo la sfida, ma è necessario anche mettere mano alla legge elettorale. Il problema dell’Assemblea non è tanto quello degli stipendi, ma quello che si produce”. Per Moreno Pieroni (Psi) “è giusto che i gruppi eletti abbiano una loro presenza” e Umberto Trenta ricorda che “il pubblico presente in Aula, che sta a rappresentare i cittadini marchigiani, aspetta una risposta precisa, che il Consiglio è tenuto a fornire in tempi stretti”. Il Presidente Solazzi, in chiusura, ha specificato che la riduzione dei trasferimenti ai Gruppi e la questione degli assessori esterni dovranno essere stabiliti con una proposta di legge regionale. La riduzione del numero dei Gruppi consiliari e delle Commissioni dovranno essere oggetto di esame da parte dell’Ufficio di Presidenza. A. Is.
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16 ottobre 2012
NUOVA LA LEGGE SULLE ENERGIE RINNOVABILI
L’Assemblea ha approvato la proposta di legge per l’individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti alimentati da biomasse o biogas (relatori Mirco Ricci del Pd e Massimo Binci del Sel). L’Aula è giunta al voto finale sul testo unificato (22 a favore e 17 contrari) al termine di un articolato dibattito cui hanno partecipato tutti i gruppi consiliari. Sono stati respinti tutti gli emendamenti- tranne quelli proposti dalla quarta Commissione “Ambiente e Territorio” - ed un ordine del giorno a firma della Vicepresidente Paola Giorgi. 22 ottobre 2012
IL CONSIGLIO SCEGLIE QUATTRO PROVINCE
Via libera alla proposta di deliberazione n.14 (a firma Comi, Sciapichetti e Giannini del Pd) che prevede l’indicazione al Governo nazionale di riorganizzare ammi-
nistrativamente il territorio marchigiano su quattro Province (Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno). Respinto l’emendamento della Romagnoli (Fli) inerente i cinque ambiti territoriali (con Fermo). La proposta di deliberazione ha ricevuto 19 voti favorevoli, 17 contrari, 1 astenuto. Sei gli assenti.
13 novembre 2012
LEGGI PER DISLESSIA ED APICOLTURA
Il Consiglio regionale ha approvato due proposte di legge. Una a sostegno dei soggetti affetti da disturbi e problemi relativi all’apprendimento ed un’altra sull’attività apistica, fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo delle produzioni agricole. Due iniziative di legge 6 novembre 2012 molto diverse tra loro ma che testimoniaGESTIONE DEI CORSI no la sensibilità dell’Assemblea a settori D’ACQUA e problematiche troppo spesso lasciati ai Via libera alla proposta di legge sulla ge- margini delle attenzioni della politica e stione dei corsi d’acqua. La pdl è stata li- delle Istituzioni. cenziata dall’Assemblea dopo un lungo e articolato dibattito con 26 voti a favore e 13 novembre 2012 14 contrari. APPROVATI Approvato anche l’emendamento presen- IL RENDICONTO GENERALE tato dal vicepresidente della giunta regio2011 E L’ASSESTAMENTO nale, Paolo Petrini, sulla valorizzazione del AL BILANCIO 2012 materiale litoide, ovvero la vendita della Il Rendiconto generale della Regione per ghiaia presente negli alvei dei fiumi per re- l’anno 2011 (pdl n.234) e l’Assestamento cuperare risorse finalizzate alla manuten- di Bilancio 2012 (pdl n.258) sono stati apzione dei corsi d’acqua. provati a maggioranza dopo un lungo di-
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16 battito. Incentivi per l’occupazione, tutela delle fasce più deboli e sostegno alle imprese sono i principali punti di forza rimarcati dal relatore di maggioranza Mirco Ricci (Pd). Il consigliere Giovanni Zinni (Pdl), relatore di minoranza, ha invece definito “assistenzialistico” l’approccio adottato dalla Giunta regionale nella stesura dei bilanci ed ha elencato una serie di settori trascurati nell’assegnazione delle risorse, tra cui turismo, sicurezza, artigianato e commercio. Via libera all’unanimità dei voti alla pdl n. 237 ad iniziativa della Giunta, riguardante interventi in materia di microzonazione sismica (relatori Enzo Giancarli del Pd e Daniele Silvetti di Fli) ed alla pdl n.191 a firma Silvetti e Giancarli (relatori Ortenzi del Pd e Marangoni di “Popolo e Territorio - Libertà e Autonomia”) relativa ad interventi per la valorizzazione del pensiero e l’opera di Maria Montessori.
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la in materia di sviluppo di mobilità cicliAPPROVATA LA LEGGE stica. PER IL RECUPERO Nella stessa seduta il Presidente delE LA DISTRIBUZIONE la Commissione politiche comunitarie, ECCEDENZE Adriano Cardogna, ha relazionato in meALIMENTARI E NON rito allo stato di attuazione delle politiche Via libera da parte dell’Assemblea le- europee e più in generale sull’attività che gislativa, alla proposta di legge sulla l’Assemblea svolge nell’ambito della propromozione dell’attività di recupero e cedura di partecipazione alla formazione distribuzione delle eccedenze alimentari del diritto europeo. e non, al fine di contrastare la povertà ed L’Aula ha infine approvato una risoluzione il disagio sociale. unitaria che impegna la Giunta a porre in Semaforo verde anche per la proposta di essere tutti gli adempimenti necessari all’ilegge ad iniziativa delll’Ufficio di Presi- stituzione di un “marchio ombrello” unico denza inerente l’istituzione del collegio regionale, capace di conferire immediata dei revisori dei conti della Regione Marche riconoscibilità all’intero territorio mar(relatori Giorgi dell’Idv per la maggioran- chigiano, estensibile a prodotti, attività za e Romagnoli del Fli per la minoranza). economiche e turistiche “ed in generale a Entrambi gli atti sono stati approvati all’u- tutti i servizi della Regione Marche, attrananimità. verso una strategia di comunicazione uniÈ stata, invece, votata a maggioranza quel- taria e condivisa”.
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E se prima eravamo in cinque... Salve le province di Ancona e Pesaro, accorpate Macerata, Fermo e Ascoli Piceno
Le Province
di Anna Isidori Tre, il Governo ha detto tre. Tante saranno le Province sul territorio marchigiano, con Pesaro, Ancona e la “simbiosi” Macerata - Fermo - Ascoli Piceno. “Tanto alla fine deciderà il Governo”, aveva detto il Presidente della Giunta, Gian Mario Spacca. Ed il Governo ha deciso. Non ha trovato fortuna la scelta compiuta dal Consiglio regionale per il ritorno alle quattro del passato, con buona pace di Fermo, che dopo rivendicazioni d’antica memoria e un ventennio di battaglie politiche e procedurali, rese possibili anche dal parere favorevole espresso nel 1990 dal Consiglio regionale, tre anni fa festeggiava la nascita della sua nuova Provincia. La decisione votata dall’Assemblea, in qualche modo aveva fatto balenare il dubbio che da un grande cambiamento potesse derivare un repentino ritorno al passato: quattro erano le Province marchigiane e quattro sarebbero tornate ad essere. Ma sarebbe stato, comunque, improprio ricorrere a Tommasi di Lampedusa ed alla saggia riflessione del suo principe di Salina. Perché tre, due, una… le Province non torneranno ad essere quelle fin qui conosciute, con lo stesso ruolo del passato e con la stessa importanza che nel passato ad esse è stata riconosciuta. A conferma del decreto “Salva Italia”, le funzioni saranno diverse, ci sarà solo un Consiglio provinciale e un
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Il Governo h
Rispettati i criteri stabiliti a livello nazionale, nessuna de
AL
21
ha detto tre
eroga per la proposta a “4” votata dal Consiglio regionale
AL
Presidente, nessuna giunta. Gli assessori tornano a casa! Usurate dal tempo, appannate nel ’70 dalla nascita delle Regioni, più volte chiamate in causa come ente da depennare per far quadrare i conti dello Stato, questa volta sotto la mannaia ci sono finite davvero, in nome di un improrogabile salvataggio nazionale. Vietato parlare di soppressione, eliminazione, colpo di spugna, altrimenti entrerebbe in gioco la Costituzione. Le Province si “accorpano”. E la storia degli ultimi mesi non potrebbe altrimenti essere definita, se non quella di una morte annunciata La deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012, ha fissato i requisiti minimi demo - territoriali necessari per il mantenimento di ogni singola Provincia: una superficie non inferiore a 2.500 chilometri quadrati e una popolazione residente pari a 350.000 abitanti. Fanno eccezione quelle in cui sono ubicati capoluoghi di regione; quelle confinanti soltanto con province di altre regioni e con province destinate a trasformarsi in città metropolitane; quelle di Trento e Bolzano. Sulla base di questi requisiti, e prendendo in considerazione i dati Istat relativi al censimento generale del 2011, nelle Marche, in prima battuta, si salvano soltanto Ancona e Pesaro. Per Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno il destino sarebbe, appunto, quello dell’“accorpamento”.
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Il servizio sul riordino delle Province è illustrato con mappe delle Marche dei secoli XVI-XVIII
Il Cal (Consiglio delle autonomie locali) è chiamato a formulare una prima ipotesi di riordino e decide che “il territorio della Regione Marche, sulla base dei dati di dimensioni territoriali e di popolazione come esistenti alla data del 20 luglio 2012, sia ripartito in quattro circoscrizioni provinciali corrispondenti ad ambiti di area vasta, che assicurino una distribuzione omogenea, equilibrata ed efficiente delle funzioni, dei servizi e delle reti infrastrutturali di competenza provinciale, così escludendosi ulteriori e diverse modalità di articolazione territoriale e, in particolare, quella collegata a due circoscrizioni provinciali”. Ed ancora: “La delimitazione delle singole circoscrizioni provinciali sia attuata sulla base della presente ipotesi di riordino, secondo il principio della conti-
nuità territoriale e nel rispetto delle procedure e delle competenze stabilite dalla Costituzione e dalle leggi”. Ma la proposta non incontra l’unanimità dei presenti e passa con 16 voti a favore, 7 contrari e 3 astenuti. “Ho cercato l’unità con un documento di sintesi, ma non l’ho trovata - dirà il Presidente del Cal, Fabrizio Giuliani Vivo tutto questo come una sconfitta e me ne assumo le mie responsabilità”. Mentre dai territori monta inevitabilmente la polemica, la patata bollente passa alla Commissione affari istituzionali, presieduta da Rosalba Ortenzi, che trova sul tavolo sei proposte di deliberazione. Quella sottoscritta dalla stessa Ortenzi e dai consiglieri Perazzoli, (Pd), Romagnoli e Silvetti (Futuro e Libertà) prevede la creazione delle macroprovince Marche Nord (con
AL
Ancona e Pesaro) e Marche Sud (con Macerata, Ascoli Piceno e Fermo); tre, invece, gli ambiti (Pesaro, Ancona e Piceno) ipotizzati da Cardogna (Verdi) e dalla Ciriaci (Pdl). Favorevoli alle quattro circoscrizioni, come previsto sostanzialmente dal Cal, le proposte della Giorgi (Idv), poi ritirata; di Comi, Sciapichetti e Giannini (Pd); di Marconi (Unione di centro). Infine, per Marangoni (Popolo e Territorio - Libertà e Autonomia) la scelta di nessuna provincia sul territorio regionale. Tre riunioni e diverse votazioni incrociate, ma nessuna delle proposte raggiunge la maggioranza di voti necessaria per la definitiva approvazione. Scenario ancora completamente aperto, la Giunta ha già optato per non ricorrere alla Corte Costituzionale, libertà ai territori. E tutto finisce in Consiglio regionale dove
Ascoli Piceno
24 inevitabilmente ci si deve destreggiare tra valutazioni “solide” e scelte meno coraggiose per non “tradire” le aspettative degli stessi territori d’appartenenza. Almeno due i passaggi iniziali degni di nota, prima di sciogliere le briglie del dibattito. Rosalba Ortenzi, Presidente della Commissione affari istituzionali e relatore di maggioranza sull’intera questione, pone la pregiudiziale sull’ipotesi a quattro, ritenendola illegittima in base a quanto previsto dal Governo. Con 14 voti favorevoli, 15 contrari ed un’astensione, anche la pregiudiziale cade nel dimenticatoio. Secondo passaggio: stabilire quale delle cinque proposte di deliberazione arrivate in Consiglio debba essere votata per prima al termine dello stesso di-
battito. Con 22 voti a favore e 11 contrari viene accolta la proposta avanzata dal Presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi, di scegliere quella più vicina all’ipotesi del Cal, ovvero quella sottoscritta dai consiglieri Francesco Comi, Angelo Sciapichetti e dall’assessore Sara Giannini, tutti del Pd. Lunghissimo il dibattito con conferme delle posizioni precedentemente assunte, rinunce in nome e per conto del “buon senso”, dubbi giuridici, o il provocatorio emendamento di Franca Romagnoli (“Futuro e Libertà”) per il ritorno a cinque province, teso a sostanziare un semplice quesito: “Perché schiaffeggiare un solo territorio, quello di Fermo?”. Per la proposta che vuole quattro Province
AL
sul territorio, arriva una maggioranza risicatissima e con voto trasversale: 19 favorevoli, 17 contrari, un astenuto, sei assenti, di cui alcuni giustificati, ed un paio (Carloni e la Foschi del Pdl) che hanno scelto di abbandonare l’Aula, in mancanza di “una riflessione più ponderata”. Con l’ultimo colpo di spugna, a conferma di quanto già precedentemente stabilito, il Governo ha ribadito la sua decisione di portare a tre la Province marchigiane. Nessuna deroga, nessuno sconto. E pensare che solo tre anni fa si dava il via libera alla quinta Provincia marchigiana. Ma la partita è veramente chiusa? Con le elezioni alle porte tutto è possibile. A.Is
Ancona
26
Il Consiglio regionale propone quattro Province Al termine di un dibattito lungo e complesso l’Assemblea vota l’ipotesi che prevede la ripartizione del territorio secondo la originaria configurazione postunitaria. Auspicata una fase di riflessione sui nuovi assetti Dunque, forti di riflessioni serie e ponderate, ma anche deboli nella consapevolezza di non poter “tradire” i territori d’appartenenza, i consiglieri marchigiani si sono avventurati in un dibattito molto complesso che è approdato alla scelta finale di favorire l’ipotesi delle quattro Province. Nel suo intervento iniziale, la relatrice di maggioranza Rosalba Ortenzi (Pd) ha illustrato la situazione complessiva a partire dalla decisione assunta del Governo, per poi passare all’ipotesi formulata dal Cal e terminare con la mancata decisione della Commissione. “Un’ipotesi - ha sottolineato - che appare monca, in quanto non vengono specificate neanche le denominazioni”. Intervenendo successivamente nell’ambito del dibattito non ha mancato di evidenziare che “in questa aula assistiamo ad una sorta di derby, tante posizioni trasversali, che sono, però, legittimamente portatrici delle istanze dei diversi territori. Comunque vada, è nostro dovere avviare fin da subito una seria riflessione sulle reali esigenze di quest’ultimi.” Per Francesco Massi (Pdl), relatore di minoranza, quello delle Province “è un grande pastrocchio” voluto dal Governo, con regole scritte da “persone incompetenti”. Lo stesso Massi ha criticato la Giunta per non aver scelto di presentare ricorso alla Corte Costituzionale e si è detto certo che il territorio marchigiano può ancora ten-
tare di ottenere le quattro Province, nonostante i paletti posti dal Governo. Giochi ormai fatti, invece, secondo Giacomo Bugaro (Pdl) che ha annunciato il suo voto alla proposta più vicina a quella del Governo: “Quella a quattro è un tampone per il modello Marche, mentre i cittadini chiedono serietà nelle decisioni e snellimento della burocrazia”. Secondo Raffaele Bucciarelli non si può
AL
“usare l’accetta” e pensare di “riorganizzare il Paese in base a due semplici criteri”, senza alcuna riflessione su servizi e competenze, mentre Maura Malaspina (Udc) ha chiesto coerenza, ritenendo l’ipotesi a quattro “un gioco illusionistico”. Deciso Erminio Marinelli (Per le Marche) nel definire l’intera questione “un teatrino ormai privo di senso”. “La politica è schizofrenica - ha detto - non sa gestire il territorio. Il riordino delle Province deve essere un atto responsabile”. “Questo iter - così si è espressa Franca Romagnoli (Futuro e libertà) - ha avuto altre logiche e diversi condizionamenti. Il Cal non è stato all’altezza della sua funzione. La Giunta è stata latitante…” Ed ha aggiunto: “Se si dovesse optare per l’ipotesi del Cal, sarò costretta a presentare un emendamento per ritornare alle cinque Province o, in alternativa, a votare la proposta che ne prevede tre, ritirando la mia firma da quella sottoscritta con altri consiglieri per le due mega province Marche Sud e Marche Nord.” Di altro avviso Francesco Comi (Pd): “L’assetto a tre è squilibrato, accettandolo si accetta una logica di forza… L’ipotesi a quattro non deve ritenersi illegittima perché il quadro giuridico non è chiaro. Ed è sicuramente la più credibile”. Dello stesso avviso Angelo Sciapichetti (Pd), che ha fatto soprattutto un appello al “buon senso”.
Fermo
28
“Siamo qui per dare un messaggio molto preciso - sono parole dell’assessore Paolo Petrini - per dire come intendiamo affrontare il futuro. Ormai quattro livelli di governo sono inaccettabili e il momento attuale ci impone di accelerare una riorganizzazione indispensabile”. Per Petrini quella delle quattro Province è “una proposta vintage”, mentre c’è bisogno di cambiamento. Per l’assessore Sara Giannini, invece, l’ipotesi del Cal, “emersa dal dibattito tra diversi amministratori, è quella che garantisce un maggiore equilibrio”. Un riordino sistemico e l’ottimizzazione delle risorse, secondo Enzo Giancarli (Pd), sono imprescindibili. “Se l’Assemblea andasse a far propria l’ipotesi del Cal, ma il Governo non dovesse accettarla - ha detto - sarà d’obbligo lavorare per la massima va-
lorizzazione delle peculiarità dei tre ambiti che si andranno a formare… Facciamo attenzione a non ridurre gli spazi democratici. Il riordino dovrà essere complessivo”. Contrario alla proposta a quattro, definita il “male assoluto”, Daniele Silvetti (Futuro e Libertà): “Se da questa aula non esce un intendimento unitario, forte e coeso - ha ammonito - il Governo non lo prenderà in considerazione”. Ancora un parere contrario alle quattro Province da parte di Moreno Pieroni (Psi), che ha stigmatizzato “la doppiezza dei parlamentari, che prima votano la legge voluta dal governo e poi vengono a dirci che non è giusta”. “Resta il fatto - ha proseguito - che è indispensabile essere uniti per dimostrare ai cittadini che le Province continueranno ad esistere anche dopo i cambiamenti che andranno a
AL
concretizzarsi”. “Disegnare i nuovi confini provinciali con le forbici ed il righello è antistorico”: questo il parere di Roberto Zaffini (Lega Nord), che ha contestato le decisioni assunte dal Governo, appoggiando l’ipotesi a quattro. Secondo Mirco Ricci (Pd) “il Parlamento deve capire che l’ipotesi del Cal, parte dal basso, dalla volontà dei sindaci e per questo deve essere tenuta nella dovuta considerazione”; il consigliere Giulio Natali (Pdl) ha invitato a seguire “la logica del territorio” e non “gli ordini di scuderia dei partiti”. Perentorio Giovanni Zinni (Pdl): “Quello del Governo è un fiume in piena che travolgerà tutto. Le Province, poi le Regioni, a seguire i parlamentari. La politica deve offrire soluzioni prima che accada l’irrepa-
Pesaro
30 rabile. Il dibattito odierno è ormai sterile.” La proposta a quattro non incontra il parere favorevole di Graziella Ciriaci (Pd) ed un richiamo all’unità, anche sulla votazione finale, arriva da Mirco Carloni (Pdl) ed Elisabetta Foschi (Pdl), che hanno invitato a “trovare una proposta seria, magari con un supplemento di riflessione”. Enzo Marangoni (Popolo e Territorio) ha illustrato la sua ipotesi di “rinuncia” delle Province sul territorio delle Marche: “Sarebbe un atto di coraggio in risposta ad un pasticcio giuridico, amministrativo e politico”. Per Gianluca Busilacchi (Pd) era necessario intervenire prima, evitando di “mortificare” alcuni territori: “Attualmente la proposta meno negativa è quella a quattro”. Nel lungo dibattito sono intervenuti ancora Umberto Trenta (Pdl) che si è soffermato sul fatto che “qualcuno decide a prescindere”; Francesco Acquaroli (Pdl), con una valutazione negativa delle Province nel loro complesso, ma nella circostanza attuale con una scelta nella direzione delle quattro unità; Valeriano Camela (Udc), che non ha condiviso il percorso effettuato dal Cal per arrivare alla sintesi finale;
Massimo Binci (Sel) per il quale “l’assetto che crea meno problemi è quello a quattro, già sperimentato”; l’assessore Paolo Eusebi, che ha ribadito la linea nazionale del partito, contraria alle stesse Province: “Il Governo non riorganizza, non risparmia, toglie semplicemente il controllo democratico dei cittadini su questi enti”. Secondo Paolo Perazzoli (Pd), invece, si parla solo delle Province, ma nessuno spende una parola sulla futura organizzazione dello Stato. “Tutti i territori sono importanti - ha proseguito - ma alcuni, a volte, sono tenuti in minor considerazione di altri”. Il consigliere ha ritirato la sua firma dalla proposta a due, pur dichiarando la propria contrarietà sull’ipotesi a quattro. Infine, per l’assessore Luca Marconi (firmatario della seconda deliberazione con la proposta a quattro) un problema di non secondaria importanta è “l’evidente squilibrio se si andasse a creare una grande Provincia con Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno”. Conclusioni affidate al Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca. “Libertà assoluta per tutti di esprimere le proprie idee”, ha esordito sottolineando
AL
quella che è stata la posizione della stessa Giunta in ordine alle varie proposte di riordino delle Province. Il mancato ricorso alla Corte Costituzionale? “Abbiamo raccolto pareri che in maggioranza hanno consigliato di non seguire questa strada.” Perché nessuna proposta da parte dell’esecutivo? “Si è ritenuto opportuno lasciare la scelta al territorio, alla sensibilità complessiva di una comunità. Il Consiglio può esprimere le sue valutazioni e noi le accettiamo”. Illegittimo presentare una proposta che non risponde ai criteri previsti dal Governo? “Non esiste alcuna illegittimità. Semmai la contraddizione, inaccettabile, sta nel fatto che proprio il Governo si lascia andare ad annunci molto discutibili, dichiarano che non saranno prese in considerazione le deliberazioni dei diversi Consigli regionali”. “Subito dopo questa fase - ha concluso Spacca - dovremo avviare una riflessione più generale su come affrontare la specificità dei ruoli sul territorio. Solo così non vanificheremo il grande lavoro fin qui portato avanti per la crescita della nostra Regione”. A.Is.
Macerata
32
I Comuni delle Marche Denominazione comune
Superficie territoriale totale (kmq)
popolazione
PS
Monte Porzio
18,36
2.803
AN
Cerreto d’Esi
16,60
3.970
PS
Orciano di Pesaro
23,78
2.157
AN
Chiaravalle
17,39
14.883
PS
Peglio
20,20
736
AN
Corinaldo
48,32
5.110
Pergola
113,46
6.564
AN
Cupramontana
26,89
4.839
Pesaro
126,58
94.165
AN
Fabriano
269,61
31.155
PS
Acqualagna
50,74
4.497
PS
PS
Apecchio
103,26
2.014
PS
PS
Auditore
20,30
1.625
PS
Petriano
11,32
2.815
AN
Falconara Marittima
25,46
26.817
Piagge
8,64
1.020
AN
Filottrano
70,25
9.630
Piandimeleto
39,96
2.150
AN
Genga
72,35
1.882
PS
Barchi
17,24
1.002
PS
PS
Belforte all’Isauro
11,99
789
PS
PS
Borgo Pace
55,95
643
PS
Pietrarubbia
13,05
689
AN
Jesi
107,72
40.367
PS
Piobbico
48,16
2.111
AN
Loreto
17,69
12.549
PS
Cagli
226,16
9.022
PS
Cantiano
83,10
2.362
PS
Saltara
9,97
6.783
AN
Maiolati Spontini
21,42
6.189
San Costanzo
40,70
4.847
AN
Mergo
7,26
1.083
San Giorgio di Pesaro
20,88
1.448
AN
Monsano
14,29
3.359
PS
Carpegna
28,31
1.672
PS
PS
Cartoceto
23,16
7.859
PS
PS
Colbordolo
27,43
6.178
PS
San Lorenzo in Campo
28,69
3.503
AN
Montecarotto
24,08
2.081
Sant’Angelo in Lizzola
11,80
13.028
AN
Montemarciano
22,09
10.129
Sant’Angelo in Vado
67,44
13.028
AN
Monterado
10,31
2.138
PS
Fano
121,27
63.209
PS
PS
Fermignano
43,27
8.618
PS
PS
Fossombrone
106,68
9.864
PS
Sant’Ippolito
19,74
1.576
AN
Monte Roberto
13,51
3.031
Sassocorvaro
66,52
3.460
AN
Monte San Vito
21,63
6.714
Sassofeltrio
20,87
1.447
AN
Morro d’Alba
19,12
1.980
PS
Fratte Rosa
15,60
1.021
PS
PS
Frontino
10,74
315
PS
PS
Frontone
36,01
1.348
PS
Serra Sant’Abbondio
32,78
1.099
AN
Numana
10,74
3.750
PS
Serrungarina
22,98
2.585
AN
Offagna
10,53
1.882
PS
Gabicce Mare
4,85
5.856
PS
Gradara
17,52
4.764
PS
Tavoleto
11,99
896
AN
Osimo
105,42
34.245
Tavullia
42,33
7.871
AN
Ostra
46,59
6.751
Urbania
77,79
7.080
AN
Ostra Vetere
29,87
3.461
PS
Isola del Piano
23,05
635
PS
PS
Lunano
14,62
1.528
PS
PS
Macerata Feltria
40,23
2.075
PS
Urbino
228,07
15.534
AN
Poggio San Marcello
13,53
731
TOTALE
2.564,21
376.306
AN
Polverigi
24,63
4.334
4.873
AN
Ripe
15,04
4.405
PS
Mercatello sul Metauro
68,59
1.437
PS
PS
Mercatino Conca
14,47
1.109
AN
Agugliano
21,68
PS
Mombaroccio
28,22
2.134
AN
Ancona
123,71
100.768
AN
Rosora
9,42
1.995
AN
Arcevia
126,40
4.916
AN
San Marcello
25,52
2.070
PS
Mondavio
29,48
3.932
PS
Mondolfo
22,69
11.742
AN
Barbara
10,83
1.408
AN
San Paolo di Jesi
10,07
904
Belvedere Ostrense
28,91
2.289
AN
Santa Maria Nuova
18,04
1.576
Camerano
19,81
7.223
AN
Sassoferrato
135,21
7.541
PS
Montecalvo in Foglia
18,24
2.682
AN
PS
Monte Cerignone
18,04
678
AN
PS
Monteciccardo
25,86
1.687
AN
Camerata Picena
11,64
2.422
AN
Senigallia
115,77
44.432
Castelbellino
5,92
4.764
AN
Serra de’ Conti
24,52
3.723
Castel Colonna
13,31
1.040
AN
Serra San Quirico
49,12
2.973
PS
Montecopiolo
35,74
1.178
AN
PS
Montefelcino
38,69
2.730
AN
PS
Monte Grimano Terme
24,01
1.169
AN
Castelfidardo
32,70
18.678
AN
Sirolo
16,68
3.874
Castelleone di Suasa
15,83
1.702
AN
Staffolo
27,66
2.292
Castelplanio
15,07
3.486
AN
TOTALE
1.940,16
472.414
PS
Montelabbate
19,60
6.722
AN
PS
Montemaggiore al Metauro
13,04
2.815
AN
AL
33 MC
Acquacanina
26,71
AP
123
Monteprandone
26,38
12.199
MC
Apiro
53,65
2.427
AP
Offida
49,22
5.232
MC
Appignano
22,70
4.221
AP
Palmiano
12,57
214
AP
Ripatransone
74,16
4.353
MC
Belforte del Chienti
15,93
1.870
MC
Bolognola
25,86
164
AP
Roccafluvione
60,81
2.064
MC
Caldarola
29,09
1.842
AP
Rotella
27,20
937
AP
San Benedetto del Tronto
25,31
46.988
MC
Camerino
129,69
6.924
MC
Camporotondo di Fiastrone
8,83
589
AP
Spinetoli
12,41
7.123
MC
Castelraimondo
44,92
4.756
AP
Venarotta
30,01
2.150
AP
TOTALE
1.228,23
209.887
MC
Castelsantangelo sul Nera
70,71
312
MC
Cessapalombo
27,78
546
FM
Altidona
12,93
3.241
MC
Cingoli
147,98
10.503
FM
Amandola
69,42
3.704
MC
Civitanova Marche
45,80
39.408
FM
Belmonte Piceno
10,58
665
MC
Colmurano
11,17
1.281
FM
Campofilone
12,10
1.953
MC
Corridonia
62,02
15.320
MC
Esanatoglia
47,82
2.148
MC
Fiastra
57,57
580
MC
Fiordimonte
21,22
209
MC
Fiuminata
76,67
1.503
MC
Gagliole
24,06
659
MC
Gualdo
22,11
834
MC
Loro Piceno
32,49
2.482
MC
Macerata
92,73
42.474
MC
Matelica
81,04
10.185
MC
Mogliano
29,26
4.778
MC
Montecassiano
32,99
7.190
MC
Monte Cavallo
38,62
152
MC
Montecosaro
21,68
6.922
MC
Montefano
34,12
3.561
MC
Montelupone
32,74
3.664
MC
Monte San Giusto
19,99
8.061
MC
Monte San Martino
18,50
792
MC
Morrovalle
42,60
10.312
MC
Muccia
25,65
929
MC
Penna San Giovanni
28,18
1.155
MC
Petriolo
15,63
1.980
MC
Pievebovigliana
27,33
846
MC
Pieve Torina
74,85
1.486
MC
Pioraco
19,48
1.251
MC
Poggio San Vicino
12,91
297
MC
Pollenza
39,47
6.593
MC
Porto Recanati
17,32
11.525
MC
Potenza Picena
47,62
15.879
MC
Recanati
102,77
21.444
MC
Ripe San Ginesio
10,11
861
MC
San Ginesio
77,72
3.645
MC
San Severino Marche
193,77
13.028
MC
Sant’Angelo in Pontano
27,43
13.028
MC
Sarnano
62,94
3.378
MC
Sefro
42,31
433
MC
Serrapetrona
37,56
1.015
MC
Serravalle di Chienti
95,81
1.089
MC
Tolentino
94,86
19.986
MC
Treia
93,07
9.760
FM
Falerone
24,53
3.400
FM
Fermo
124,17
37.098
FM
Francavilla d’Ete
10,24
1.013
FM
Grottazzolina
9,25
3.291
FM
Lapedona
14,81
1.177
FM
Magliano di Tenna
7,82
1.429
FM
Massa Fermana
7,74
1.002
FM
Monsampietro Morico
9,62
682
FM
Montappone
10,37
1.752
FM
Montefalcone Appennino
15,98
447
FM
Montefortino
78,31
1.222
FM
Monte Giberto
12,67
819
MC
Urbisaglia
22,80
2.714
MC
Ussita
55,22
425
MC
Visso
99,89
1.187
FM
Montegiorgio
47,41
6.952
Montegranaro
31,25
13.152
Monteleone di Fermo
8,13
436
MC
TOTALE
2.773,75
330.726
FM
AP
Acquasanta Terme
138,06
3.057
FM
AP
Acquaviva Picena
20,90
3.858
FM
Montelparo
21,56
863
1.853
FM
Monte Rinaldo
7,78
398
Monterubbiano
32,14
2.355
Monte San Pietrangeli
18,29
2.551
AP
Appignano del Tronto
22,98
AP
Arquata del Tronto
92,32
1.297
FM
AP
Ascoli Piceno
160,51
49.315
FM
AP
Carassai
22,33
1.117
FM
Monte Urano
16,72
8.289
Monte Vidon Combatte
10,91
459
Monte Vidon Corrado
5,99
780
AP
Castel di Lama
10,97
8.475
FM
AP
Castignano
38,89
2.949
FM
AP
Castorano
14,08
2.324
FM
Montottone
16,44
1.011
AP
Colli del Tronto
5,94
3.573
FM
Moresco
6,32
606
AP
Comunanza
54,04
3.207
FM
Ortezzano
6,99
796
AP
Cossignano
15,05
1.017
FM
Pedaso
3,65
2.770
AP
Cupra Marittima
17,19
5.367
FM
Petritoli
23,76
2.440
AP
Folignano
14,77
9.313
FM
Ponzano di Fermo
14,38
1.713
AP
Force
34,19
1.433
FM
Porto San Giorgio
8,58
15.960
AP
Grottammare
17,66
15.604
FM
Porto Sant’Elpidio
18,14
25.354
AP
Maltignano
8,16
2.474
FM
Rapagnano
12,49
2.046
AP
Massignano
16,35
1.659
FM
Santa Vittoria in Matenano
25,97
1.576
AP
Monsampolo del Tronto
15,49
4.564
FM
Sant’Elpidio a Mare
50,37
16.975
AP
Montalto delle Marche
34,11
2.264
FM
Servigliano
18,46
2.352
AP
Montedinove
11,90
505
FM
Smerillo
11,31
391
AP
Montefiore dell’Aso
28,07
2.182
FM
Torre San Patrizio
11,92
2.079
AP
Montegallo
48,59
582
FM
TOTALE
859,50
175.199
AP
Montemonaco
67,61
638
MARCHE
9.365,85
AL
1.564.532
Energie rinnovabili
34
Biogas e biomasse:
sulle energie rinnovabili il Consiglio cerca una sintesi di Luca Battistoni
gionale è stato chiamato a decidere sulla individuazione delle aree non idonee alla Cinque proposte di legge sul tavolo della installazione degli impianti per la produCommissione Ambiente. Un Testo unifi- zione di energia a partire dalla combustiocato (composto di pochi articoli) in Aula. ne di biomasse o biogas. Si aggiungano poi ricorsi e richieste di pareri ad uffici legali ed Avvocature varie. QUINDICI IMPIANTI Questi gli ingredienti della tormentata NELLE MARCHE vicenda legata alla realizzazione delle cen- Si diceva di un testo unificato che, in estretrali termoelettriche alimentate a biogas ma sintesi, andava a deliberare in primo o biomasse in numerose zone della regio- luogo sui tempi (quaranta giorni dalla enne. Tante quelle già realizzate, altrettante trata in vigore della legge) entro i quali la quelle autorizzate e quelle il cui iter per il Regione sarebbe stata chiamata a decidere rilascio del nulla osta non si è ancora con- sulla individuazione delle aree non idocluso. Nel mentre, l’attesa per una legge nee e, in secondo luogo, su quella quota che aveva (o avrebbe avuto) l’obiettivo di di nuovi impianti il cui processo di autoregolamentare e normare la proliferazione rizzazione non sia stato neppure iniziato. di questi impianti. In più (e non poco) il In questo caso la legge sancisce l’imposfiato sul collo da parte dei comitati (circa sibilità di autorizzarli fino all’attuazione una trentina quelli sorti spontaneamente di quanto disposto dal primo articolo. sul territorio in corrispondenza di altret- La partita dell’acceso dibattito in Aula si tante ipotesi di centrale) a soffiare su un è giocata prevalentemente sui circa quinpentolone già oltremodo ricco di ingre- dici impianti che si trovavano nel limbo dienti. Un pressing attivo e preoccupato, autorizzatorio, a metà tra le disposizioni quello dei movimenti cittadini, che hanno previste dal primo e dal secondo articolo seguito passo dopo passo lo sviluppo del- della legge. Ad esordire i due relatori di le vicende e, in ultimo, assiepato gli spazi maggioranza, Mirco Ricci, e di minorand’Aula riservati al pubblico nel giorno in za, Massimo Binci. Per “Trovare forme e cui (martedì 16 ottobre) il Consiglio re- modi ottimali per dare più incisività alle
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scelte del territorio” – ha affermato il consigliere Ricci, illustrando la proposta di legge. Per Binci occorre “valutare al di là del limite dimensionale e di potenza (la soglia minima prevista per evitare alle Società l’obbligo di Valutazione di impatto ambientale era quella di 1 Megawatt), ma tenendo conto degli impatti sulla salute, sull’ambiente e sull’economia”.
LA “PROPOSTA DI SINTESI”
Dopo l’intervento dell’assessore regionale all’Energia, Sandro Donati, che ha parlato di “proposta di legge di sintesi che ha l’obiettivo fondamentale della tutela della salute e dell’ambiente”, prima ad intervenire nel lungo dibattito, la consigliera del Pdl Graziella Ciriaci che ha invitato, anzitutto, a fare chiarezza per garantire i cittadini. Successivamente sono intervenuti il consigliere della Lega nord, Roberto Zaffini (“Non si può far finta che non esista un problema per la salute e l’ambiente”), la consigliera dell’Udc, Maura Malaspina, (“È compito dello Stato normare sulla materia, adeguandosi alle disposizioni europee”) e Raffaele Bucciarelli, Federazione della Sinistra, che ha chiamato in causa le responsabilità della Giunta regionale (“la
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Cos’è il Biogas
materia è stata trattata dall’Esecutivo regionale con la grazia di un elefante”). Per il consigliere del Pdl, Mirco Carloni, “l’Aula deve svolgere il proprio compito legiferante, ascoltando le istanze del territorio”. Il consigliere Dino Latini (Api) ha richiamato l’esigenza di regolamentare la materia attraverso una legge che sappia tutelare la salute e l’ambiente. “Una legge lontanissima dall’andare incontro alle esigenze del territorio e dei cittadini” - ha affermato la consigliera del Pdl, Elisabetta Foschi, alla quale ha fatto eco l’intervento del collega di partito, Giovanni Zinni, che ha pesantemente criticato l’operato della Giunta regionale sul piano delle relazioni con il territorio. Al termine dell’intervento del Vicepresidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, hanno ripreso la parola i consiglieri regionali. Per Luca Acacia Scarpetti (Idv) il vero crimine ambientale è rappresentato dallo spreco di energia di questi impianti termoelettrici, le cui emissioni, per altro, dovrebbero essere meglio valutate da tecnici e professionisti del settore. Il consigliere del Pdl, Francesco Acquaroli, ha messo in guardia dagli attacchi modaioli alla vocazione agricola e turistica di questa regione alla luce del proliferare di
Con il termine Biogas si intende una miscela di vari tipi di gas (per la maggior parte metano) prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell’agro-industria. L’intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano (metanizzazione dei composti organici). Il biogas si forma spontaneamente nelle discariche. Le discariche di rifiuti urbani ne sono quindi grandi produttori, visto che normalmente il 30-40% del rifiuto è appunto materiale organico; tale gas deve essere captato per evitarne la diffusione nell’ambiente e può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica. A titolo di esempio, da una discarica di circa un milione di metri cubi che cresce di 60 mila metri cubi ogni anno, si possono estrarre quasi 5,5 milioni di metri cubi di biogas all’anno (oltre 600 metri cubi ogni ora). Sono state sviluppate tecnologie ed impianti specifici (appunto le centrali Biogas) che, tramite l’utilizzo di batteri in appositi “fermentatori” chiusi (da non confondere con gassificatori) e sono in grado di estrarre grandi quantità di biogas dai rifiuti organici urbani (preferibilmente da raccolte differenziate) e dal letame prodotto dagli allevamenti intensivi, o anche dai fanghi di depurazione e dai residui dell’agroindustria. Gli impianti di biogas idonei al trattamento di matrici prevalentemente solide sono chiamati “a secco” e cioè non hanno bisogno di liquami per il loro funzionamento. In questo caso l’acqua necessaria al processo è legata all’umidità del materiale utilizzato per alimentare l’impianto. Il gas prodotto in questo processo (biogas) può essere quindi utilizzato per la combustione in caldaie da riscaldamento o per produrre energia elettrica e/o calore; il biogas è formato prevalentemente da metano, pertanto con un necessario processo di depurazione e separazione di altri componenti (per esempio, anidride carbonica e zolfo), può essere usato come biometano per autotrazione (auto e veicoli a metano). Quest’ultima applicazione ha trovato buon successo in Paesi del centro Europa quali Svizzera, Germania, Svezia ecc., e in via sperimentale anche in Italia, costituendo una delle più concrete promesse nel campo della mobilità eco-sostenibile. Esistono varie tipologie di impianti di produzione di biogas indirizzati a trattare matrici organiche differenti, liquide o solide. Caratteristiche principali di un impianto sono il sistema di miscelazione matrici all’interno del fermentatore/digestore, il caricatore di matrici solide così come il sistema di filtrazione del biogas prodotto. fonte: Wikipedia
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36 impianti industriali di ogni genere. Nette le parole del consigliere di Popolo e Territorio, Enzo Marangoni, “Un testo inutile, se non accompagnato dall’approvazione di alcune proposte emendative in senso migliorativo”.
UN NUOVO SISTEMA DI CONTROLLI
La Vicepresidente dell’Assemblea, Paola Giorgi, unitamente al consigliere Segretario, Moreno Pieroni, ha posto l’esigenza che questa legge contenga la sospensione delle autorizzazioni in corso. Ultimi ad intervenire, in ordine di tempo, i consiglieri del Pd, Paolo Perazzoli, che ha sottolineato il valore ed il ruolo degli incentivi che sostengono il settore, Enzo Giancarli (Presidente della quarta Commissione
Ambiente), che ha parlato di una legge che ha la potenzialità di fornire una risposta concreta ai soggetti interessati, e Francesco Comi che ha illustrato gli emendamenti presentati, finalizzati a rimuovere le ragioni di presunta incostituzionalità, i contenziosi ed inserire un attento sistema di controlli che garantisca il territorio ed i cittadini.
trollare”. Dopo gli interventi dell’Udc, Valeriano Camela, (“Piena condivisione del testo che ho contribuito ad elaborare in Commissione”), del capogruppo del Pdl, Francesco Massi (“Una grave battuta d’arresto nei rapporti tra la Giunta regionale ed i cittadini”) e dell’assessore Sara Giannini (“Volontà di rispondere alle tante istanze con una legge concretamente applicabiVENTIDUE VOTI le”) l’Aula ha sospeso i lavori, prima di riFAVOREVOLI prendere con l’esame dell’articolato della In seguito, l’intervento del consigliere proposta di legge e dei circa trenta emendell’Idv, Paolo Eusebi che ha annunciato damenti presentati (sul tavolo anche un voto favorevole alla proposta di legge e ordine del giorno sulla sospensiva della Viagli emendamenti illustrati dal consiglie- cepresidente Giorgi) in funzione del voto re Comi. Giulio Natali del Pdl ha rilevato finale che ha fatto registrare 22 favorevoli che “il laboratorio politico marchigiano è e 17 contrari per un via libera ad una legge diventato troppo ampio e difficile da con- davvero molto sofferta.
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Un mondo alla ricerca di serenità e pace Benedetto XVI a Loreto per la terza volta nelle Marche sulle orme di Papa Giovanni
Il Papa a Loreto
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Il Papa a Loreto per l’apertura dell’Anno della Fede Benedetto XVI prega per uno speciale tempo di grazia per la Chiesa e per una nuova evangelizzazione. Nelle sue parole l’invito a non aver paura del futuro di Laura Volponi Inizia poco dopo le 9.30 la giornata di Papa Benedetto XVI a Loreto, la terza nelle Marche dall’inizio del suo pontificato. L’ultima visita fu in occasione del Congresso eucaristico, con la Santa Messa conclusiva celebrata alla Fincantieri di Ancona, simbolo amaro di una crisi occupazionale profonda. Oggi, a distanza di un anno, la crisi è sempre lì, a tagliare il fiato a migliaia di famiglie, ma questa volta il Santo Padre sceglie Loreto per affidare alla Vergine questo “nostro mondo alla ricerca di serenità e pace”. Come fece cinquant’anni fa Giovanni XXIII, il Papa veste i panni del pellegrino e raggiunge la Santa casa, “un’abitazione aperta a tutti, sulla strada di tutti noi”. Allora il Papa Buono, alla vigilia di un importante stagione di rinnovamento, pregò per la riuscita del Concilio Vaticano II. Oggi, in un ideale passaggio del testimone, Papa Ratzinger prega nella Basilica loretana per “uno speciale tempo di grazia per la Chiesa”: l’apertura dell’anno della fede e il sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione. Dopo l’arrivo in elicottero a Montorso, il tragitto a bordo della papamobile fino all’ingresso nella piazza della Madonna, dove lo attendono diecimila persone. Bambini, anziani, famiglie, tante autorità. Una folla composta e attenta, attorno alla quale operano con discrezione le forze
dell’ordine e della Gendarmeria vaticana, la protezione civile con 250 volontari, la Croce rossa con 90 operatori, ai quali si aggiungono 150 soccorritori tra medici e infermieri. Loreto crocevia della cristianità che per un giorno unisce tante generazioni diverse e tanti modi diversi di servire la Chiesa. Davanti al palco allestito all’in-
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gresso della Basilica siedono numerosi rappresentanti istituzionali, autorità civili, religiose e militari. A rappresentare il Governo c’è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. In prima fila ci sono il Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, il Vicepresidente Giacomo Bugaro, il Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e una nutritra delegazione di consiglieri regionali e parlamentari marchigiani. Sul sagrato, illuminato da uno splendido sole, il Santo padre riceve i saluti del primo cittadino, Paolo Nicoletti, e dell’arcivescovo Monsignor Giovanni Tonucci. Poi il momento più intimo, l’ingresso nel Santuario, il raccoglimento e la preghiera, in ginocchio, di fronte alla dimora di Maria. “Senza Dio l’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore, le cose materiali sui valori, l’avere sull’essere. Con Dio anche nei momenti difficili, di crisi, non viene meno l’orizzonte della speranza”- scandisce il Papa durante l’omelia, di fronte a una piazza che vuole far tesoro di questa visita per ritrovare fiducia. Nelle sue parole l’invito a non avere paura nel domani, in una stagione segnata da mille incertezze. E infine un appello “alla Santissima madre di Dio per i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, per i desideri dei giovani che si aprono alla vita, per le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarietà e di amore”.
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L’uomo ritorni ad essere uomo... Nella crisi attuale che interessa non solo l’economia, ma vari settori della società, l’incarnazione del Figlio di Dio ci dice quanto l’uomo sia importante per Dio e Dio per l’uomo. Senza Dio l’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore, le cose materiali sui valori, l’avere sull’essere. Bisogna ritornare a Dio perché l’uomo ritorni ad essere uomo. Con Dio anche nei momenti difficili, di crisi, non viene meno l’orizzonte della speranza: l’Incarnazione ci dice che non siamo soli, Dio è entrato nella nostra umanità e ci accompagna….. …. È la fede, allora, che ci dà una casa in questo mondo, che ci riunisce in un’unica famiglia e che ci rende tutti fratelli e sorelle. Contemplando Maria, dobbiamo doman-
darci se anche noi vogliamo essere aperti al Signore, se vogliamo offrirgli la nostra vita perché sia una dimora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra libertà, e se vogliano riservarci una parte della nostra vita, in modo che possa appartenere soltanto a noi. Ma è proprio Dio che libera la nostra libertà, la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono in sé, dell’amore, che si fa servizio e condivisione…. …. Cari fratelli e sorelle, in questo pellegrinaggio che ripercorre quello del Beato Giovanni XXIII - e che avviene, provviden-
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zialmente, nel giorno in cui si fa memoria di San Francesco di Assisi, vero “Vangelo vivente” - vorrei affidare alla santissima Madre di Dio tutte le difficoltà che vive il nostro mondo alla ricerca di serenità e pace, i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani che si aprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarietà e di amore. Vorrei affidare alla Madre di Dio anche questo speciale tempo di grazia per la Chiesa, che si apre davanti a noi….. Tu, Madre del “sì”, che hai ascoltato Gesù, parlaci di Lui, raccontaci il tuo cammino per seguirlo sulla via della fede, aiutaci ad annunciarlo perché ogni uomo possa accoglierlo e diventare dimora di Dio. Dal discorso di Benedetto XVI
“
Senza Dio l’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull’amore
”
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Un importante momento di rifles VITTORIANO SOLAZZI Presidente Assemblea legislativa
Credo che la visita del Papa e le sue parole di saluto alla comunità marchigiana in un momento così difficile rap-
presentino un momento di riflessione sui temi di questo nostro tempo, un tempo attraversato da una crisi economica profondissima, ma purtroppo anche da una crisi di valori. Una crisi etica, una crisi che rischia di marginalizzare proprio i soggetti più deboli, quelli verso i quali questo pontefice e la Chiesa guardano con maggiore attenzione.
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GIACOMO BUGARO Vicepresidente Assemblea legislativa
È la seconda volta che il Santo Padre in un anno viene nelle Marche, lo scorso anno ad Ancona, oggi a Lore-
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ssione sui temi del nostro tempo to. Due visite molto importanti che ci accompagnano nel nostro futuro, ci danno la speranza della sua parola per il nostro futuro. Speriamo sia migliore, di ripresa, e di maggior conforto per quanti oggi sono in grande difficoltà e vivono questa crisi economica, che sta attanagliando le famiglie, che affrontano la situazione quotidiana con grande ansia.
FRANCA ROMAGNOLI Consigliere segretario
Questa visita di oggi ci riempie di gioia, tutto il mondo la sta guardando perchè si apre l’anno della fede.
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Dobbiamo esserne orgogliosi, dobbiamo apprezzare e ritenere davvero una benedizione questo santuario. E’ una giornata di fede, ma anche di osservatorio di tutto il mondo su Loreto, sulle Marche. Le radici cristiane delle Marche sono forti. Io sono davvero emozionata e felice di essere oggi al cospetto del Santo Padre.
46 MAURA MALASPINA Capogruppo Udc In un momento così difficile anche per la politica, in un momento di crisi, soprattutto di valori, ci aspettiamo dal Papa parole di conforto, parole che ci aiutino a superare questo momento e a riacquistare questi valori che abbiamo perduto nel tempo. FR ANCESCO MASSI Capogruppo Pdl Giustamente dalla Chiesa è arrivato un richiamo ai valori della solidarietà, un monito importante. Lo spirito di servizio è una questione che riguarda credenti e non credenti. Chi è credente deve dare ancora di più.
ENZO MARANGONI Capogruppo Popolo e territorio Accogliamo il Papa con grande partecipazione, come politici e come gente comune. È un momento molto importante. Deve partire da qui, da Loreto, dalla nostra regione un senso di riscoperta non solo della fede, ma anche dei valori etici che dovrebbero essere alla base della politica, quindi la logica del bene comune, la logica del servizio per la popolazione, per tutti, e non certo per gli stessi politici. ENZO GIANCARLI Consigliere regionale Il mio pensiero va a quello che ha rappresentato la visita di Papa Giovanni XXIII cinquant’anni fa. Io ricordo poco perchè ero bambino, ma quel viaggio ha rappresentato una svolta storica per il nostro Paese e per la Chiesa stessa. MORENO PIERONI Consigliere segretario Oggi da Loreto, dal santuario di Loreto, parte un grande messaggio, un messaggio di vicinanza a chi ha più bisogno, ai più deboli. E soprattutto un messaggio di vicinanza a tante famiglie, in questo momento di grande difficoltà. Le istituzioni a tutti i livelli dovranno fare il loro dovere per far sì che questa crisi forte sia ridotta e le famiglie, con tutto quello che ruota intorno a loro dal punto di vista sociale, possano vivere in maggiore serenità.
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DAVID FAVIA Deputato Una giornata importantissima. La venuta del Santo Padre in questa capitale della cristianità è un lustro per la nostra regione. Le sue parole ci richiamano alla spiritualità che, soprattutto in un momento di crisi come questo, è un punto di riferimento importante, ma dovrebbe esserlo comunque e sempre per ognuno di noi. GIAN MARIO SPACCA Presidente Regione Marche È la terza volta che il Santo Padre viene nella nostra regione. Questo è un segno di grande attenzione e di grande affetto per la nostra gente che lo ricambia con altrettanta devozione e spiritualità. Sicuramente questa visita è un forte r a f f or z a m ento per la nostra vita di comunità e noi lo ringraziamo tantissimo per averci voluto onorare di questa sua visita. Un giorno di gioia in un momento difficile anche per tante famiglie della nostra regione, quindi non possiamo far altro che ringraziarlo e sentirci commossi per questa sua partecipazioe.
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Ascolto giovani Quattro incontri con Paolo Crepet Avviato il progetto dell’Ufficio di Presidenza in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Solazzi: “Dobbiamo ripartire dai giovani”
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Ascolto giovani
Giovani marchigiani so
Un dialogo franco e diretto con 2500 studenti di 49 istituti. Paolo Crepet ha invitato di Carla Colella Come facciamo a sognare se la Fornero ci chiede di non essere schizzinosi? Come possiamo trovare la nostra strada? Non è meglio restare in Italia e ricostruire il nostro Paese, piuttosto che andare all’estero? Sono solo alcune delle numerose domande che i giovani studenti marchigiani hanno rivolto al noto psicologo e psichiatra Paolo Crepet nel corso dei quattro incontri del progetto “Ascolto Giovani”, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea legislativa
in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. L’iniziativa - avviata ad Ancona il 24 ottobre, proseguita ad Ascoli il 26 ottobre e il 7 novembre a Macerata, per chiudersi l’8 novembre al Teatro Sperimentale di Pesaro - ha coinvolto 49 istituti scolastici, per un totale di oltre 2500 studenti delle ultime classi delle scuole superiori. Giovani pieni di dubbi e perplessità, alle prese con il difficile passaggio dall’adolescenza alla maggiore età. “Il bilancio, al di là dei numeri e delle presenze, è estremamente positivo - ha sottolineato,
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al termine dell’ultima tappa del progetto, il Presidente dell’Assemblea legislativa, Vittoriano Solazzi - per la forte partecipazione dei giovani e per le problematiche affrontate. Un’esperienza interessante e costruttiva che auspichiamo possa continuare”. Concetto condiviso dal professor Paolo Crepet: “Un’iniziativa unica nel suo genere e qualificante - ha affermato lo studioso - per le istituzioni che l’hanno promossa e sostenuta”. Con “Ascolto Giovani” l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa prosegue
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ognatori o schizzinosi?
o i giovani a non fidarsi degli adulti e a ribellarsi alla rassegnazione dei loro genitori il percorso intrapreso a inizio legislatura per avvicinare le giovani generazioni alle istituzioni. “Il nostro Paese - ha spiegato Solazzi - non vive solo una fortissima crisi economica, ma anche una profonda crisi culturale. Ci sono grandi preoccupazioni, è vero, ma anche grandi opportunità che vanno colte ripartendo proprio dai giovani”. Nel corso dei quattro incontri Crepet ha aperto un dialogo franco e diretto con gli studenti marchigiani, rispondendo senza peli sulla lingua, spesso anche in modo provocatorio, alle numerose domande in-
viate tramite sms, il mezzo di comunicazione più diffuso tra la generazione 2.0, garanzia di riservatezza e libertà di espressione. Tante le storie, le citazioni, gli esempi di vita che hanno catturato l’attenzione dei ragazzi. Crepet ha esortato i giovani a non fidarsi degli adulti e a ribellarsi alla rassegnazione dei propri genitori. “Non rassegnatevi a una vita - ha detto - che non vi soddisfa: ribellatevi!” . E ancora: “Gli adulti sono come gli istruttori di volo ma tocca a voi volare. La cloche della vita è nelle vostre mani. Il volo, è vero, prevede
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sempre dei rischi, ma può anche dare tante soddisfazioni. Non tirate il freno a mano della vita”. Durante le quattro tappe il noto psichiatra ha spronato i giovani studenti marchigiani all’ottimismo, a costruirsi un futuro osando, senza dipendere più dalla famiglia, dai genitori. Ha esortato i ragazzi a viaggiare, ad essere curiosi: “Credete in voi stessi - ha detto - e utilizzate al meglio il dono della libertà che caratterizza la vostra giovane età. Restate sempre affamati di curiosità”. Come diceva Steve Jobs: “Stay hungry!”
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Il mondo è dei giovani ...se i vecchi lasciano spazio Ricordi, esperienze, esempi di vita. Ad Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro il professor Crepet ha risposto alle domande e ai dubbi dei giovani. La politica deve trovare il coraggio di porsi su un piano aperto e sincero con le giovani generazioni Una raffica di domande e non a salve. Forti, taglienti, incisive, dirette al cuore. Tante, tantissime le perplessità e le questioni esposte dai giovani maturandi delle scuole marchigiane che hanno partecipato agli incontri con il professor Crepet. Perplessità e domande, troppo spesso e troppo a lungo rimaste a covare all’interno di questi giovani, senza possibilità di risposte adeguate, che, quasi magicamente, ragazzi e ragazze hanno trovato il coraggio di far affiorare sull’onda della lectio magistralis del professore psicologo. In verità, qualcosa di davvero diverso da una lezione universitaria: un dialogo amichevole, paterno e confidenziale. Non dei moniti, tantomeno delle sentenze definitive, ma veloci ed incisivi esempi di vita vissuta e da vivere ancora, ricordi ed esperienze
personali, immedesimazioni empatiche e rapidi “spot” per la libertà, l’esistenza ed il coraggio di vivere compiendo scelte ed assumendosi responsabilità. Allora va da sé che i giovani alunni delle quinte marchigiane si siano sentiti a loro agio di fronte ad una figura così rassicurante e vicina, capace soprattutto di ascoltare, più che far piovere consigli su consigli. Di conseguenza, a piovere sono state le domande… “Come posso fare a scegliermi un percorso di studi, se non sono libero neanche di scegliermi uno sport?”, “Se non si hanno i soldi, come si fa ad essere liberi?”, “Come si fa a dire che il mondo è dei giovani se i vecchi non lasciano mai una briciola del loro spazio?”, “Come faccio a vincere le mie paure, se non sono capace neanche di affrontare un compito in
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classe?”.In un clima sempre più favorevole, si sono susseguite poi le domande inerenti anche la sfera personale, come la sessualità, sempre nel rispetto della riservatezza garantita dall’invio delle questioni attraverso messaggi sms ad un numero di cellulare a disposizione del professor Crepet. Il reale e crescente interesse dei ragazzi rispetto al progetto “Ascolto Giovani” - hanno avuto modo di sottolineare numerosi insegnanti - è stato evidente già da prima dell’incontro con il professore, considerato l’entusiasmo manifestato in classe nei giorni precedenti l’evento. Certamente ci sarà un seguito di approfondimento anche nei giorni a venire, nel tentativo, anche da parte degli insegnanti, di creare un rapporto sempre più aperto con giovani alle prese con il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Un qualcosa di grande che potrà aver ripercussioni positive anche nelle famiglie se i giovani troveranno il coraggio di trasferire all’interno delle mura domestiche l’esperienza di apertura e dialogo vissuta durante gli incontri con il professore. E la politica? Anche la politica troverà il coraggio e le capacità di porsi su un piano più diretto, confidenziale, aperto e sincero con i giovani, non soltanto nel momento di chiedere la “preferenza”, ma fornendo risposte concrete? È probabilmente un auspicio generale. Il progetto “Ascolto Giovani”, voluto fortemente dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, è certamente un passo importante in questa direzione. L. B.
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Giacomo Bugaro, vicepresidente Assemblea legislativa “Con questo progetto abbiamo voluto cercare di capire fino in fondo i desideri, le ansie, le aspettative dei giovani. Abbiamo voluto cercare di infondere in loro la fiducia nel futuro. I giovani devono cominciare a credere in loro stessi”
Paola Giorgi, vicepresidente Assemblea legislativa “Credo sia fondamentale che le istituzioni ascoltino i bisogni e le esigenze dei giovani spronandoli a non aver paura dei propri sogni, a coltivare le proprie passioni, ad avere il coraggio di rompere gli schemi, guardando al futuro senza abdicare mai alle proprie idee”
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56 di Maurizio Toccaceli Pesaro, 8 novembre, ultima tappa del programma “Ascolto giovani” promosso dall’Assemblea legislativa delle Marche e dall’Ufficio scolastico regionale. Professor Crepet una prima riflessione su questo ciclo di incontri. Quali richieste vengono dal mondo giovanile, quali sono le problematiche che le nuove generazioni avvertono con maggiore intensità? C’è una specificità marchigiana in questo loro dialogo con il mondo degli adulti? Prima di tutto mi sento di dire che questa esperienza non è stata fatta da nessuna altra Regione. È la prima volta che si fa una cosa del genere in maniera continuativa e diffusa sul territorio. Un plauso alla Regione, al Consiglio, a chi ha voluto, a chi ci ha creduto. Chiudiamo qua con un senso di soddisfazione e con l’auspicio che questa iniziativa si possa ripetere. Dalla partecipazione di questi giovani viene un segnale non scontato... Potrei essere il loro padre e non è facile instaurare un dialogo con una persona che non hanno mai conosciuto, stabilire un rapporto che non vuole essere una lezione. Ogni nuova generazione che arriva alla maturità ha bisogno di una rimescolata di idee. Di queste cose non si parla, quella che viene impartita ai giovani è una preparazione scolastica, non alla vita. Noi parliamo di cose che hanno a che vedere con la vita. Questo è il punto di partenza. C’è chi rimprovera alla scuola italiana un eccesso di razionalità a fronte di una carenza di emozioni. C’è anche chi sostiene il contrario e vede il nostro sistema scolastico arretrato rispetto alla modernità tecnicoscientifica... Ci vogliono tutte e due le cose: la scuola troppo sentimentale diventa una sorta di accademia di arte drammatica. La scuola deve essere anche razionalmente intesa come luogo che ti prepara o ti dovrebbe preparare a un futuro anche professionale. Oggi è tutto molto più complicato per il mercato del lavoro… ci sono professioni
Dal disagio gio di un mond
A colloquio con Paolo Crepet dopo i quattro incontri con gli stu o passione devi corrergli dietro e qu
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57 nuove. Credo che alcuni punti fermi siano importanti per qualsiasi tipo di scelta: coraggio, voglia di fare qualcosa di nuovo resistenza, verso quelli che ti fanno desistere dai sogni e dalle passioni. E sono tanti. Compresi i genitori. Corro il rischio di inimicarmi qualche papà o qualche mamma... In questi incontri lei ha parlato più volte di ribellione... A diciannove anni se hai qualche interesse o passione devi corrergli dietro non seguire paturnie e svolazzi. Devi fare una scelta ponderata quando c’è e questo non succede tantissime volte. È questo il senso del suo invito alla ribellione? Se uno è impiegato in qualche ufficio rischia di finire come nei film di Totò. Guardiamo all’America e alla lezione che proprio in questi giorni ci viene da quel Paese. Sono stati i giovani che hanno votato Obama, non l’establishment, questa è la più grande fucina di democrazia del mondo. Negli Stati Uniti nessun diciannovenne si porrebbe il problema di cosa dice sua nonna se va a Boston o a New York... quello ci va… prende l’autobus va a fare il cameriere. Non tollero idea che c’è una ragazza qui a Pesaro che avrebbe voglia di fare, che avrebbe un progetto in testa, che non lo fa perché pensa di fare un torto a qualcuno. Un torto si fa quando si rinuncia a vivere… un genitore dovrebbe arrabbiarsi del contrario. Quello che diciamo ai ragazzi, in parte, è dedicato ai genitori e agli insegnanti. Anche gli insegnanti dicono: dove vai cosa fai...
ovanile il sogno do migliore
udenti marchigiani. “A diciannove anni se hai qualche interesse uesto non succede tantissime volte”
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Se ci si guarda intorno è facile chiedersi se negli ultimi anni il disagio giovanile sia aumentato o sia soltanto diventato più manifesto e percepibile anche in forme che creano allarme sociale... Il disagio non è una malattia, è anche una opportunità, è come la noia. Quando senti la noia hai voglia di cambiare; un ragazzo si deve sentire a disagio, a diciotto anni deve sognare un mondo migliore...
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Il disagio come motore interiore... Certo è un motore: mi sento a disagio a fare sempre le stesse cose e mi invento qualcosa… quello che va bene a noi adulti va bene per i nostri figli? È capitato a tutti io mi sono sentito a disagio nella mia città di provincia, il disagio porta a voler conoscere il mondo a interessarsi di una cosa che non avevi previsto. Il problema di oggi è l’agio, se c’è un difetto oggi è che c’è troppo agio, sia economico sia esistenziale. La nostra generazione è uscita di casa perché certe cose in casa non le potevamo fare... Rimane sempre la dimensione più clamorosa ed eclatante del disagio... Non guardiamo i balordi, ci sono sempre stati, non guardiamo le foglie esterne del carciofo. Certo disagio di oggi è anche quello che vediamo sulle locandine dei giornali. Quello è il disagio dell’agio che è figlio del surplus di denaro, della noia, di una visione della vita molto conservativa. Non mi interessa niente... è tutto un disastro... Perché ci si ubriaca? Perché ci si
annoia. Perché ci si droga? Perché si pensa per nuove società. Cerchiamo di stimolare che senza sostanza non c’è la festa... start up, facciamo in modo che si mettano insieme. Noi abbiamo fatto gli start up senC’è un giudizio diffuso che porta a conside- za saperlo. Mio nonno a diciotto anni facerare i giovani di oggi come soggetti apatici e va il ceramista e si metteva sul mercato… senza emozioni... Vediamo prima di tutto cosa dobbiamo Ci sono insegnanti preparati e di provata fare noi. Ci sono tanti adulti che parla- esperienza che si sentono sconsolati e disarno dei giovani ma poi non hanno alcuna mati, non capiscono le generazioni di oggi e voglia di mettersi a cambiare cose per fa- sentono di non avere gli strumenti adeguati vorirli… io sono per cambiare, sono per ri- per confrontarsi con i giovani... conoscere il diritto voto a 16 anni… come È un fenomeno che riflette la nostra perdiin buona parte d’Europa. ta di speranze, ma non dobbiamo generaCrediamo nei giovani? Un giovane torna lizzare la perdita di speranza nella politica, alle cinque del mattino? Sia responsabi- nella amministrazione della cosa pubblica, le... è responsabile per le birre per la droga nella morale. È da irresponsabili. Se io ho e non per il voto? Diamo cittadinanza a già perso speranze nel mio orizzonte facquesti ragazzi dobbiamo avere noi il corag- cio fatica a galvanizzare altri più giovani di gio. Non partiamo da loro, facciamo pri- me. ma il nostro dovere senza prenderli in giro I miei maestri erano già al lavoro alle otto senza fare i contratti cocoricò... Ne abbia- mi comunicavano voglia di fare di invenmo fatte tante per sfruttarli, per prenderli tarsi… io mi sentivo a disagio perché non in giro perché ci faceva comodo. Facciamo ero capace cercavo di imitarli e di seguirli. cose che siano per loro, finanziamenti per Se avessi avuto maestri che mi dicevano: europrogetti, credito da parte delle banche qui è tutto uno schifo, non si cambia nien-
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te, qui si va a rotoli, che aria avrà respirato sulla scheda Altafini o Sophia Loren. quel ragazzo?? Questi votano e cosa votano devono chieForse abbiamo insegnanti preparatissimi derlo al papà come facevano le donne cinma non sufficientemente preparati ad inse- quanta anni fa? Allora era comprensibile. gnare... Adesso che un giovane non abbia idee proLo dico da tanti anni che la scuola è un prie non ci credo. Fosse così sarei molto grande capitolo che va rivisto e aggiorna- rammaricato. to anche con molto coraggio… il recente progetto del governo - quello sull’aumen- Cosa stiamo facendo perché ciò non accada to dell’orario di insegnamento - è stato e quale deve essere il ruolo delle istituzioni immediatamente subissato di critiche con pubbliche nella costruzione del tessuto demanifestazioni di piazza. Non accetto che mocratico e sociale? si rimetta tutto dentro un cassetto e la Se io vado in Emilia Romagna o in Umbria scuola continui ad andare così, qualsiasi o nel Lazio una iniziativa di ascolto come tentativo può anche essere sbagliato, ma questa che abbiamo avuto qui, non c’è. non accetto che non si propongano anche altre ricette…. C’ in questo una specificità marchigiana? Ancora una volta torna il disagio come for- C’è ed è positiva. Se le istituzioni pubbliza propulsiva... che si incontrano con la società civile, in La forza critica è fondamentale. Ce lo sia- questo caso Paolo Crepet, ci si confronta mo scordati quando ci hanno detto che viene fuori un progetto. Dal confronto di non si votava più a 21 anni, ma a 18? Sia- idee si colma un vuoto... non è una cosa famo andati tutti a votare nessuno ha scritto raonica costa meno di tre cene di Batman
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(Fiorito n.d.r.)... Lei è fiducioso nel futuro e nelle nuove generazioni? Sono molto fiducioso. Mi danno fastidio quelli che si lamentano e basta. Fiducioso non significa essere ingenuo o ottimista a oltranza ma vedere le cose tutti i giorni... Con intelligenza, curiosità e creatività... Occorre ridare valore al merito, non mandare figli in istituti dove basta respirare che ti danno il diploma, una volta diventava fabbro chi aveva imparato a fare il fabbro, era ceramista quello che sapeva fare il ceramista... È necessario un moto di ribellione anche da parte dei genitori? Certo, noi proponiamo e loro accettano, ma io mi sento responsabile a metà. I giovani devono saper rifiutare proposte sbagliate... bisogna insegnare che il no non è solo ad alcol e droga e velocità, ma è anche un sì alla vita.
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Gli adulti sono come gli istruttori di volo, ma tocca a voi volare
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Biblioteca forziere della conoscenza La struttura del Consiglio entra nel sistema bibliotecario nazionale AL
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La biblioteca
Nella biblioteca del Consiglio
la storia e la cultura del nostro territorio
La sezione giuridica dispone di un patrimonio di oltre 30 mila monografie, 500 periodici, banche dati online e offline. Acquisito il fondo storico del professor Enzo Santarelli con oltre 6500 documenti sul Novecento marchigiano di Claudio Desideri Un piccolo forziere di conoscenza è custodito nel Palazzo della Marche, sede del Consiglio regionale. È la Biblioteca dell’Assemblea legislativa che dalla sua costituzione, avvenuta nel 1970, raccoglie documenti, libri e periodici marchigiani. Nata per essere di supporto all’attività dei Consiglieri regionali e delle strutture assembleari è divenuta nel tempo un prezioso punto di riferimento per i cittadini, gli studenti, i soggetti pubblici e privati che possono così soddisfare le loro esigenze informative, culturali e di ricerca. Contemplata nel Regolamento interno del Consiglio, la Biblioteca è soggetta ad una Commissione di vigilanza, presieduta dalla Vice Presidente del Consiglio regionale, Paola Giorgi e composta dai Consiglieri regionali Gianluca Busilacchi, Maura Malaspina, Giovanni Zinni. La Presidente Giorgi ha affermato in più occasioni che: “La Biblioteca del Consiglio regionale rappresenta un’istituzione di grande rilevanza nel mondo della conoscenza e della cultura giuridica, storica e culturale della regione. Per questo sarà attivata una serie di iniziative atte a farla conoscere maggiormente nelle sue collezioni e nelle elevate opportunità che è in grado di offrire alla ricerca e all’informazione.” Saranno
quindi organizzati a alcuni eventi e mostre per fare in modo che il patrimonio, di cui dispone la Biblioteca, possa essere ancora più conosciuto dai cittadini e messo a completa disposizione della comunità regionale. Nell’attuare le sue finalità la Biblioteca ha organizzato la propria struttura in sezioni, per meglio rispondere ai diversi interessi della comunità in ambito giuridico, economico, storico e culturale. La sezione giuridica, specializzata nel diritto costituzionale, pubblico, amministrativo, regionale e comunitario, dispone di un patrimonio di oltre 30.000 monografie, 500 periodici, banche dati on line e off line. La sezione locale ha circa 12.000 documenti e 350 periodici correnti. Questa sezione è in continua espansione grazie alla legge regionale che obbliga gli editori marchigiani a consegnare copia di ogni pubblicazione che riguarda la regione. Questo a tutela della memoria culturale, storica e sociale delle Marche. La Biblioteca ha inoltre acquisito il fondo storico del Prof. Enzo Santarelli, composto da oltre 6.500 documenti riguardanti in prevalenza la storia del Novecento e espressamente donato alla Regione per essere fruito da ricercatori e dalle nuove generazioni. Da anni la Biblioteca sostiene le iniziative di formazione professionale promosse dall’AIB (Associazione italiana biblioteche) mettendo a disposizione i suoi
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spazi in cui si svolgono incontri cui partecipano bibliotecari provenienti da tutta la regione. In particolare la Biblioteca collabora con l’Associazione Biblioteche su due importanti progetti: “Nati per leggere” (utilizza il libro come strumento di interazione e di contatto tra il mondo del bambino e quello dell’adulto) e il “Progetto di sistema regionale delle biblioteche carcerarie” (la biblioteca in carcere come momento di interazione, svago, cultura e informazione per i detenuti). Entro la fine del 2012 la Biblioteca aderirà al Polo SBN ANA (polo provinciale di Ancona) e di fatto entrerà nel sistema bibliotecario nazionale ottenendo così una visibilità, statale e internazionale, per il proprio catalogo. Per la realtà bibliotecaria regionale questo è un momento importante perché la Regione sta dotando i vari Poli provinciali di una nuova piattaforma operativa completamente web based. Questo porterà a una migliore performance di tutte le attività di Polo tra cui la catalogazione bibliografica in Indice (Catalogo collettivo nazionale delle Biblioteche Italiane) e il prestito interbibliotecario. La Biblioteca del Consiglio regionale prosegue il suo cammino di ampliamento e specializzazione per essere sempre al passo con i tempi e le nuove tecnologie e per offrire un servizio sempre più efficiente alla comunità marchigiana.
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66 L’archivio regionale della produzione editoriale marchigiana La legge 106 del 2004 sul deposito legale ha portato ad istituire l’Archivio regionale della produzione editoriale marchigiana. Una norma di estremo interesse perché prevede la creazione di due archivi della produzione editoriale italiana, uno nazionale in cui convergono due copie di quanto pubblicato in Italia, e uno regionale in cui convergono due copie di quanto pubblicato nella regione. La Biblioteca del Consiglio regionale è stata designata come depositaria, per l’intero territorio marchigiano, della seconda copia d’obbligo dei documenti stampati quali: libri, opuscoli, pubblicazioni periodiche, carte geografiche e topografìche, atlanti, manifesti ecc. La Biblioteca per questo provvede annualmente a pubblicare i dati relativi all’editoria regionale per offrire un quadro esaustivo della produzione e della attività editoriale di tutto il territorio di competenza. L’ultimo report del 2012, consultabile nel sito del Consiglio regionale, link Biblioteca, elenca gli editori e tutte le opere depositate offrendo un quadro preciso della situazione. Sono 215 gli editori privati e pubblici che hanno adempiuto al deposito garantendo così una archiviazione e conservazione della cultura sociale, economica e politica delle Marche. A questo propositio è intenzione della Biblioteca organizzare una serie di incontri tematici per valorizzare il patrimonio della Biblioteca quali: personaggi, luoghi d’arte, eventi storici, cultura di genere, tradizioni, letteratura nelle Marche. Ogni editore marchigiano può consultare le modalità attuative del disposto legale sul sito del Consiglio regionale, link Biblioteca, che contiene tutta la documentazione normativa e la modulistica necessaria ad adempiere alla legge. Per informazioni consultare il sito www. consiglio.marche.it
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Civitanova Marche
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“Anche la fantasia per superare la crisi” Il Presidente Solazzi all’inaugurazione di “Cartacanta” a Civitanova Marche. Dal 2013 la manifestazione dedicata al mondo della carta si sposta a Fabriano Civitanova Marche, XIV edizione della manifestazione dedicata al mondo della carta. Solazzi: “Un appuntamento importante, un invito a usare la fantasia per superare la crisi”. “Essere giunti alla XIV edizione di Cartacanta è segno del crescente successo che ha registrato questa idea originale e intelligente che ruota intorno alla carta. Questo elemento prezioso che si declina in mille modi e che ha costruito qui nelle Marche, un appuntamento fieristico che ormai si inserisce tra le manifestazioni più importanti.” Queste le parole del Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Vittoriano Solazzi, che ha inaugurato, con l’assessore regionale Sara
Giannini, la XIV edizione di Cartacanta. “Non si può tralasciare - ha proseguito Solazzi - che le Marche, attraverso Fabriano, sono una regione che ha fatto della carta un elemento importante dal punto di vista dell’arte, della storia, della cultura ma anche dell’economia che ruota attorno a questo elemento. Cartacanta rappresenta, con i suoi eventi, un appuntamento importante nel momento di crisi che stiamo vivendo e che può essere superato anche grazie alla fantasia,” Convegni, laboratori, mostre e workshop hanno animato la Fiera di Civitanova Marche, seguendo il percorso tematico della Carta coniugata in tutte le sue forme e usi. L’esposizione è stata, infatti, anche festival expo, graphicfest e
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mercato della carta dove cogliere il libro e la cartolina introvabili, il francobollo o il fumetto rari. Ma il libro è rimasto sicuramente il soggetto privilegiato con una serie di presentazioni di volumi di autori marchigiani come Giancarlo Trapanese o Patrizia Caporossi. Subito dopo il taglio del nastro il Presidente Solazzi è intervenuto al convegno “A Fabriano nel mondo e ritorno. Cartacanta verso Fabriano 2013” di cui è stato relatore il Prof. Franco Mariani, già Direttore dell’ISIA di Urbino. Dal prossimo anno, infatti, la manifestazione si trasferirà a Fabriano per proseguire il suo cammino di proposta e di originalità. C. D.
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Ripe
Museo Nori De Nobili: inaugurato a Ripe il nuovo polo culturale dedicato alla grande artista marchigiana Dal 7 ottobre il villino Romualdo ospita la prestigiosa collezione delle opere dell’artista. Curatore Carlo Emanuele Bugatti “Quando una comunità apre uno spazio culturale, apre nuove opportunità e speranze per il proprio presente e per il futuro.” Così il Sindaco di Ripe, Fausto Conigli, ha presentato al Senato l’apertura del nuovo polo museale dedicato alla grande artista marchigiana Nori De Nobili. Il museo, inaugurato lo scorso ottobre a Ripe, raccoglie le opere di questa grande artista del Novecento italiano in un contenitore di rilevante bellezza, il villino Romualdo, già centro studi sulla donna nelle arti visive contemporanee. Adriana Celestini, Presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità, ha posto l’accento sull’esempio che Nori De Nobili può rappresentare per tutte le donne. “La sua volontà di autodeterminazione - ha detto la Celestini - che non è stata supportata dal contesto sociale di appartenenza si è chiusa in una solitudine esistenziale. Può essere un monito a portare avanti, insieme, le battaglie verso una reale possibilità di autodeterminazione femminile che non si è consolidata per tutte le donne. Forse, è ora di ammettere che troppo spesso si è confusa l’autodeterminazione con l’evoluzione dei costumi che, più subita che interiorizzata dalle donne, ha portato a far perdere di vista un percorso di crescita di genere
che se non si è ben vigili si rischia di frenare o paradossalmente di annullare.” Presente alla presentazione del museo anche il curatore del Centro studi Nori De Nobili, Carlo Emanuele Bugatti, che ha parlato dei dipinti e delle poesie dell’artista: “diario di un calvario, doloroso sia nei momenti di tormento sia della sosta, che si esprime in evasioni attraverso fasi oniriche minimali, il cui esito è sempre divorante.” Nata nelle Marche, in una famiglia benestante, giovane di leggiadro aspetto, colta, versata nelle lingue (scriveva con abilità in francese ed inglese), si era inserita armoniosamente nell’ambiente artistico toscano, reso frizzante dalle dispute estetiche tra Novecentisti e post-novecentisti. Però il distacco obbligato e prematuro da quella dimensione culturale aveva segnato l’inizio di una lenta ed inesorabile frantumazione della sua condizione fisica e mentale. Nori De Nobili aveva vissuto in maniera distruttiva, e non poteva essere altrimenti, Nori De Nobili la sua emarginazione (in quanto donna, in (Pesaro,1902 - Modena,1968) quanto artista e, in seguito, in quanto ma- Nasce a Pesaro da Carlo De Nobili e Luisa Augusti è la di quattro figli Bice,Alberto,Guido.Trascorre la lata). Allo stesso incontro di presentazione maggiore fanciullezza tra Pesaro e Brugnetto.Negli anni del ginnasio sono intervenute anche le senatrici Emma segue a Fano le lezioni del pittore Giusto Cespi che ne intuile qualità.Nel ‘20 si trova a Roma almeno sino al 1922, Bonino, Cinzia Bonfrisco, Silvana Amati sce serenamente studia disegno e inglese.Nel 1924 si trasferie Patrizia Casagrande Commissario della sce a Firenze con la famiglia vi resta, salvo brevi ritorni a Brugnetto sino al 1937.Questo periodo segna un momento Provincia di Ancona tra i più intensi della sua attività artistica. Frequenta il C. D. vecchio Ludovico Tommasi superstite dei Macchiaioli che
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Nori considera il suo primo vero maestro.
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Ex consiglieri
“Dobbiamo riappropriarci dei valori fondanti del nostro stato” A Ostra l’assemblea annuale della associazione ex consiglieri regionali. Micci: “Conoscere il passato per comprendere il presente e progettare il futuro”. Solazzi: “Riaffermare il primato della politica” “Nonostante la crisi, anzi proprio di fronte ad essa, è necessario riappropriarci dei valori fondanti del nostro Stato se non vogliamo perdere la nostra identità e rischiare lo smarrimento e la lacerazione del tessuto sociale”. Con queste parole Luigi Micci, presidente della associazione degli ex consiglieri regionali delle Marche, ha aperto a Ostra la tradizionale assemblea annuale della associazione. Micci ha tracciato un bilancio delle iniziative svolte lo scorso anno in occasione del 150° dell’ Unità d’Italia: numerose conferenze nelle scuole, la riunione ad Ancona dei presiden-
ti delle associazioni ex consiglieri di tutta Italia, il convegno di Jesi sul Risorgimento. “Conoscere il passato per comprendere il presente e progettare il futuro”. Da questa consapevolezza nasce la proposta degli ex consiglieri di pubblicare un volume fotografico sulla storia della Regione Marche dal 1970 al 2010. Per quanto riguarda la situazione presente, dalla relazione di Micci è venuta una riflessione attenta e preoccupata sui fenomeni di crisi che percorrono il sistema politico italiano. “L’antipolitica è quasi una costante della storia italiana, è il frutto amaro di una società che ha co-
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nosciuto tardivamente lo Stato visto come avversario da combattere e frodare”. Per riacquistare credibilità - ha aggiunto - non è sufficiente una nuova stagione di marketing, come il cambio di nomi e di simboli, ma serve un ripensamento profondo perché la crisi della politica è vera e radicale.” E di fronte alla crisi che investe l’Italia e l’Europa serve un “terzo risorgimento nel quale dobbiamo guardare concretamente non soltanto i diritti particolari del cittadino, ma i diritti universali dell’uomo”. Attorno alla peculiarità del momento che stiamo vivendo si è sviluppata l’analisi del
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L’Ombudsman
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Sensibilità crescente per i settori più deboli della società Il programma 2013 dell’Ombudsman regionale Italo Tanoni. Una campagna informativa capillare con il coinvolgimento di diverse realtà municipali Saranno tre le linee fondamentali d’indirizzo che nel corso del 2013 andranno a caratterizzare l’attività complessiva messa in cantiere dall’Ombudsman regionale, Italo Tanoni: maggiore apertura ai bisogni ed alle esigenze del territorio e dei cittadini marchigiani; revisione di competenze e funzioni per adeguarle alle nuove istanze sociali: attenzione sempre più puntuale nei confronti dei settori più deboli della società. Un ampio ventaglio di proposte, che abbraccia tutti i campi d’intervento dell’Ombudsman, presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo delle Marche. “La struttura che fa capo all’Ombudsman - ha evidenziato il Presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi - è ormai indispensabile per attenuare i morsi di criticità che si fanno sentire anche in una regione sana come le Marche. Sono stato sempre convinto che la molteplicità delle funzioni assunte andasse nella giusta direzione e la conferma arriva proprio dall’attenzione dimostrata dai cittadini che hanno fatto ricorso a questa stessa struttura. Da parte della presidenza è garantito il pieno sostegno a tutte le iniziative che si andranno a concretizzare nel corso dei prossimi mesi.”L’obiettivo di una maggiore apertura verso la società - così come illustrato da Tanoni - passerà anche attraverso una campagna informativa capillare, con il pieno coinvolgimento di tutte le realtà municipali delle Marche, in base ad un accordo con Anci e Upi, e con l’apertura in diversi Comuni di uno spin-off per il cittadino, collegato allo alla banca dati del website dell’Ombudsman.
Importante, in tal senso, sarà l’utilizzo di uno specifico software open-source, concesso a titolo gratuito dal difensore civico della Lombardia, che renderà più semplice ed adeguato l’iter istruttorio dei fascicoli inerenti i settori della difesa civica, degli immigrati, dell’infanzia e adolescenza, dei detenuti. Tutto questo anche per colmare il vuoto venutosi a creare con l’abolizione del Difensore civico comunale e con la mancata istituzione di quello territoriale. La crisi del vissuto familiare, l’educazione alla cittadinanza ed alla legalità, la lotta alle dipendenze, il contrasto alle discriminazioni, rendono doverosa, una revisione delle competenze e delle funzioni attualmente delegate all’Ombudsman, in base alla legge regionale del 2008. La risposta più adeguata, secondo Tanoni, è l’elaborazione di una nuova proposta di legge sulle funzioni dell’Ombudsman, che quanto prima sarà presentata all’Ufficio di presidenza del Consiglio e alla Commissione Affari istituzionali per l’esercizio delle funzioni legislative. Sul fronte delle frange più deboli della società - con particolare attenzione a infanzia, anziani e detenuti - l’impegno per il 2013 si presenta più rilevante anche in termini di investimento nei singoli settori, con progetti mirati per quanto riguarda prevenzione e tutela della primissima infanzia e dell’adolescenza. Un’attenzione rivolta anche ai problemi dei minori stranieri non accompagnati e per la devianza dei minorenni che, a causa dei reati commessi, sono sottoposti all’istituto della messa in prova. A.Is.
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L’ascolto dei minori Sottoscritto dal Garante regionale per l’infanzia Italo Tanoni e dal Presidente dell’Unicef nazionale Giacomo Guerrera un protocollo d’intesa per promuovere l’attività d’informazione, formazione e mediazione tra istituzioni in favore dell’infanzia. L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro per la presentazione del volume “L’ascolto dei minori in ambito giudiziario”, pubblicato dal Comitato italiano dell’Unicef e frutto di un percorso di studio organizzato dal Consiglio superiore della magistratura. “L’ascolto dei minori è indispensabile per il corretto esercizio della giurisdizione”, ha sottolineato la Presidente del tribunale dei minorenni Ornella Riccio. “Oggi le forme di ascolto - ha proseguito - devono essere gestite con molta attenzione, i minori devono essere messi a proprio agio, informati, e nelle Marche siamo molto avanti da questo punto di vista. Da tempo nel nostro Tribunale è stata allestita una sala per le audizioni, con lo scopo di diminuire la distanza tra contesto di vita e contesto giudiziario e spesso siamo noi ad andare nelle strutture dove risiedono.”
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“Una regione attenta agli ultimi” Il responsabile nazionale dell’amministrazione penitenziaria in visita nelle Marche Le Marche regione “attenta agli ultimi, capace di pensare in termini lungimiranti”, con un tasso di criminalità tra i più bassi d’Italia che deve essere difeso e conservato. È questo il giudizio che esprime sulle Marche il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino al termine dell’incontro con l’Assemblea legislativa e il Garante regionale dei detenuti. Il Presidente Tamburino è stato accolto nell’Aula consiliare dalla Vicepresidente Paola Giorgi che ha ricordato l’attenzione costante del Consiglio regionale per i problemi delle carceri marchigiane, i sopralluoghi svolti dai consiglieri per prendere coscienza delle reali condizioni di vita dei detenuti e le soluzioni individuate, come la costruzione del nuovo carcere di Camerino, “un progetto che deve essere salvaguardato e difeso”. Sovraffollamento, carenza di personale e poche opportunità lavorative sono le principali criticità descritte dal Garante regionale dei detenuti Italo Tanoni, soprattutto
in considerazione degli ulteriori tagli imposti dal Governo. “Mentre si propone l’istituto della messa in prova - ha detto Tanoni - sotto la scure della spending review i nostri due uffici Uepe (ufficio esecutivo penale esterno) di Ancona e Macerata rischiano il completo declassamento”. E a questo si aggiunge il “paventato accorpamento del provveditorato marchigiano del Dap con quello dell’Abruzzo”. La Presidente della Prima commissione Rosalba Ortenzi ha posto l’attenzione sulle condizioni in cui versa il carcere di Fermo. Eppure in termini di cifre la Regione Marche nell’ultimo anno ha dimostrato concretamente la sua attenzione per la qualità della vita dietro le sbarre. “Sono raddoppiate le risorse previste per l’assistenza e la rieducazione - ha spiegato l’Assessore ai servizi sociali Luca Marconi - Già nel 2011 siamo passati da 440 mila euro a 800 mila, puntando soprattutto sull’assistenza dei minori e sull’inserimento lavorativo”. Il Presidente Tamburino ha ammesso che in
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Italia c’è “un ritardo grave, notevole, pesante” rispetto ad altri Paesi nell’ambito degli standard detentivi. “Sono qui perché l’amministrazione penitenziaria non può essere isolata. – ha aggiunto Tamburino - Nelle Marche si possono realizzare percorsi di recupero e trattamento, grazie al basso tasso di criminalità che va difeso in tutti i modi”. Sul fronte dell’edilizia penitenziaria, il Capo del Dap ha confermato che è in atto una “rimodulazione del Piano carceri” in scadenza il prossimo 31 dicembre. “Camerino non è stato escluso, ma manca una disponibilità finanziaria immediata - riconosce Tamburino - I criteri che adotterò per fare una valutazione saranno quelli dell’economicità, della buona amministrazione e degli interessi complessivi”. In Aula erano presenti i consiglieri regionali Giulio Natali, Giancarlo D’Anna, Adriano Cardogna e la consigliera Franca Romagnoli. L.V.
Università per la pace
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L’impegno dell’Università per la pace: dal taglio delle spese militari ai diritti dei nuovi cittadini Previsto l’avvio di un Osservatorio sui diritti umani. Iniziative per presentare proposte di legge su cittadinanza e voto a persone straniere Anche nei mesi estivi è proseguito con intensità il lavoro dell’Università per la pace nei diversi ambiti di attività. Un particolare impegno è stato dedicato alla sensibilizzazione degli enti locali e della cittadinanza marchigiana in relazione alle spese militari. Secondo la Campagna nazionale sulle spese militari proposta da diverse organizzazioni italiane, ad esempio, con il coso di uno solo dei 90 cacciabombardieri F35 che l’Italia si è impegnata ad acquistare si potrebbero pagare 32.000 borse di studio per studenti universitari, mettere in sicurezza 250 scuole, sostenere 18.500 ragazzi e ragazze in servizio civile, fornire indennità di disoccupazione a oltre 17.000 precari o acquistare 20 treni per pendolari. Non poco, in periodo di crisi. Circa un migliaio sono stati i cittadini marchigiani che nei banchetti organizzati da Università per la pace ed altre associazioni in alcune città ( Jesi, Senigallia, Ancona, Mondavio, Sant’Elpidio a mare, Fano) hanno firmato per richiedere il taglio di tali spese ed una revisione complessiva del sistema di difesa italiano in grado di renderlo compatibile con le possibilità economiche del Paese e coerente con una nuova idea di sicurezza e una nuova visione del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Oltre alla Regione Marche, inoltre, una quindicina i comuni che hanno risposto alla sollecitazione dell’Università chiedendo al Governo ed al Parlamento un impegno nella diminuzione delle spese militari: Senigallia, Montemarciano, San Lorenzo in Campo, Ortezzano, Pedaso,
Offida, Monte Porzio, San Benedetto del Tronto, Urbino, San Severino Marche, Osimo, Fossombrone, San Costanzo, Pieve Torina, Santa Maria Nuova. Altro importante ambito di impegno estivo è stato quello relativo al riconoscimento della cittadinanza italiana per persone straniere. Intenso, in questo senso, il lavoro fatto con i rappresentanti regionali della Campagna “L’Italia sono anch’io”, che ha proposto due leggi di iniziativa popolare su cittadinanza e voto amministrativo per persone straniere. Accanto all’approvazione della proposta di legge dell’Assessore Marconi sul tema della cittadinanza, un primo risultato di tale lavoro si è concretizzato nell’approvazione di un Ordine del Giorno del Consiglio regionale che impegna la Giunta a
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sollecitare il Governo italiano ed il Parlamento a procedere alla discussione in tempi brevi delle due proposte di legge avanzate dalla Campagna. Diverse, infine, le iniziative in cantiere di cui si darà conto prossimamente: dall’avvio di un Osservatorio sui Diritti Umani all’organizzazione dvi due incontri sul tema della legalità con il Procuratore palermitano Di Matteo, dalla presentazione di uno studio su nuovi indicatori di benessere alternativi al PIL in relazione al bilancio regionale all’avvio di tre percorsi di media education legati all’intercultura in altrettante scuole delle Marche e all’organizzazione di incontri formativi sul tema del dialogo fra religioni. Mario Busti Presidente Università per la pace
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Corecom
Al Corecom nuove funzioni: controversie telefoniche e vigilanza sulla programmazione Nel 2013 la convenzione per il trasferimento delle deleghe individuate nell’accordo nazionale stipulato da Agcom e Conferenza delle Regioni Ulteriori deleghe per il Corecom, agenda digitale e nuove forme di comunicazione al centro dell’attenzione dell’incontro tra il Presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi, quello dello stesso Corecom, Pietro Colonnella e il dirigente dell’Ufficio di Gabinetto dell’Agcom, Maria Pia Caruso. Tra il 2012 e il 2013 il Comitato marchigiano, infatti, intende sottoscrivere la convenzione per il trasferimento delle nuove deleghe, individuate nell’accordo stipulato nel 2008 tra l’Agenzia nazionale, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Le nuove funzioni delegate riguardano,
in primo luogo, la definizione delle controversie tra utenti e gestori telefonici. Il procedimento può essere attivato da uno delle due parti che ha tentato una soluzione conciliativa, con esito negativo. Si tratta di una procedura alternativa al ricorso giurisdizionale e si conclude con un provvedimento decisorio, che ha valore vincolante tra le stesse parti al pari di una sentenza. Altre funzioni che dovrebbero essere delegate al Corecom interessano direttamente la vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale (pubblicità, pluralismo, garanzia dell’utenza, tutela dei minori), con
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attività di ricerca e monitoraggio nei vari ambiti. Nello svolgere le sue funzioni di vigilanza, il Corecom procede anche con la fase istruttoria, finalizzata all’eventuale adozione di provvedimenti sanzionatori da parte dell’Agcom in caso di violazione della normativa vigente. Infine, la gestione delle posizioni degli operatori nell’ambito del Roc (Registro degli Operatori di Comunicazione). L’impegno comune espresso dai presenti è quello di una sempre più stretta collaborazione, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di nuove forme di comunicazione che vadano ad interessare l’intero territorio regionale e le diverse realtà economico - sociali che lo caratterizzano.
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La rassegna stampa
Le pubblicazioni
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La Struttura Informazione e Comunicazione del C
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Lo studio della web tv
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Consiglio regionale delle Marche - Ufficio Stampa