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avvocati della famiglia ri- fiutano di partecipare a quella che la ...
Corriere della Sera Martedì 19 Febbraio 2013
Esteri 17
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Il progetto L’ambizioso piano decennale dovrebbe servire anche a sviluppare una «intelligenza artificiale»
Obama e la conquista del cervello umano Mappare la mente come già il genoma. E così curare l’Alzheimer
Usa non dovrebbe sborsare più di 300 milioni di dollari l’anno, 3 miliardi spalmati in un decennio. Per fare un raffronto, la mappatura del genoma umano, iniziata nel 1990 e completata nel 2003, è costata allo Stato 3,8 miliardi e da quel progetto sono scaturite attività economiche per un valore complessivo di 800 miliardi (calcolo fermo a fine 2010). Difficile, comunque, che il governo Usa possa tirarsi indietro. Anche perché, altrimenti, l’America rischierebbe una fuga dei suoi neuroscienziati verso l’Europa, che sta già investendo in quest’area. Lo Human Brain Project varato dalla Ue a fine gennaio con un stanziamento di oltre un miliardo di euro, segue un percorso diverso: l’obiettivo è costruire una vera e propria simulazione del cervello umano usando silicio e circuiti integrati. Secondo molti scienziati americani quella scelta dall’Europa è la strada sbagliata: meglio partire dai problemi concreti e da quel poco che gli esperti già sanno. Nel
Paragone Il progetto vuole essere l’eqivalente dell’Apollo Program voluto da John Kennedy DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK — Trovare finalmente una cura per malattie degenerative fin qui impossibili da battere come Alzheimer e Parkinson, ma anche individuare meccanismi del funzionamento della mente da trasferire nei computer per sviluppare una «intelligenza artificiale» sempre più simile a quella dell’uomo. È l’ambizioso obiettivo di Brain Activity Map, un progetto decennale di ricerca per venire a capo dei misteri del cervello che Barack Obama intende lanciare nei prossimi giorni, inserendolo nella proposta di bilancio che presenterà al Congresso all’inizio di marzo.
La storia
Un progetto che ha l’ambizione di essere per la medicina e le tecnologie digitali quello che l’Apollo Program voluto da John Kennedy fu per l’avventura dell’uomo nello spazio negli anni Sessanta: verrà finanziato con fondi federali e metterà insieme istituti di ricerca pubblici e privati, strutture sanitarie e aziende tecnologiche come Google, Microsoft e Qualcomm che, come ha rivelato ieri il New York Times, hanno già partecipato a una riunione preparatoria tenutasi a metà gennaio in California. Ieri la Casa Bianca non ha voluto confermare ufficialmente le indiscrezioni di stampa, ma lo stesso Obama aveva accenna-
to all’iniziativa una settimana fa: nel discorso sullo Stato dell’Unione si era soffermato sulla necessità di non far mancare fondi alla ricerca pur nella necessaria politica di risanamento del bilancio. E aveva citato esplicitamente il cervello umano come una delle aree di ricerca nelle quali vale la pena di scommettere: un filone promettente capace di produrre non solo idee innovative, ma anche di far crescere intere nuove aree di attività scientifica, dalla optogenetica al «fluorescent imaging». E quindi nuove speranze per la medicina, ma anche nuove aree di attività economica capaci di creare molti posti di lavoro.
Parole dirette al Congresso dove i repubblicani, che sono maggioranza alla Camera, non vogliono sentir parlare di nuovi, costosi piani d’investimento del presidente. Obama ha già messo le mani avanti notando come ogni dollaro speso per sostenere il progetto di mappatura del genoma ha prodotto 140 dollari di attività economiche. Col cervello la Casa Bianca vorrebbe seguire lo stesso schema, anche se, spiegano gli esperti, il funzionamento della mente umana è materia molto più complessa del dna. E ci sono già dubbi come quelli sollevati da Gary Marcus, un docente della New York University, secondo il quale la materia è troppo
Iniziativa Il presidente americano Obama, 51 anni (Afp)
intricata e ha troppi aspetti diversi per essere affidata ad un unico piano di studio centralizzato: meglio creare diversi filoni di ricerca indipendenti per decifrare il linguaggio usato dal cervello nell’impartire i comandi, capire come i neuroni sono organizzati in circuiti cerebrali, individuare il modo in cui i ge-
ni contenuti nelle cellule influenzano il comportamento. L’eventuale contestazione del piano del governo, se ci sarà, avrà a che fare con la sua genericità e coi timori relativi allo sviluppo di cervelli elettronici «troppo umani», più che con i costi: stando alle indiscrezioni, infatti, il contribuente
caso della memoria, ad esempio, sappiamo in che modo e in quali sue parti il cervello seleziona e archivia i ricordi, ma non il modo in cui vengono codificati. Ma, giusto o sbagliato che sia, il progetto della Ue è destinato ad attirare anche esperti da Oltreoceano, se gli Stati Uniti non si danno un programma altrettanto ambizioso. Il campanello d’allarme è già suonato quando uno scienziato di CalTech, l’università californiana che è il punto di riferimento accademico per le neuroscienze negli Usa, ha salutato tutti e se n'è andato a lavorare in Europa.
Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel 2011 il Consiglio per i Diritti umani del Cremlino aveva stabilito che il legale anti corruzione era stato arrestato illegalmente e picchiato in cella
Processo all’avvocato morto in carcere Farsa macabra nella Russia di Putin Dopo la «guerra sulle adozioni», l’ultimo sfregio alla memoria di Magnitsky MOSCA — Avevano già provveduto a nominare la madre «rappresentante legale del difeso deceduto». Adesso hanno anche deciso di assicurare un difensore d’ufficio a Sergej Magnitsky, morto tre anni fa mentre era in prigione e dal 2011 sottoposto a processo per evasione fiscale. Una storia che non ha precedenti in Russia e che richiama alla mente l’esecuzione postuma di Oliver Cromwell nel 1661 e le Anime Morte dell’omonimo ro-
La truffa Tra i funzionari coinvolti nella truffa scoperta da Magnitsky c’erano personaggi legati ai vertici del Servizio federale delle tasse manzo di Nikolaj Gogol. Visto che gli avvocati della famiglia rifiutano di partecipare a quella che la madre di Sergej ha definito «una macabra farsa», il magistrato ha ordinato di andare avanti e ha concesso al difensore d’ufficio fino al 4 marzo per studiare le carte. Non quelle del caso di corruzione che coinvolgeva decine di funzionari pubblici denunciati da Magnitsky. E neppure quelle relative alla sua morte durante la carcerazione preventiva, inflittagli da coloro che aveva accusato e che erano stati incaricati del suo «caso». No, si procede-
rà proprio sulle accuse sollevate contro di lui successivamente e che, a parere di molti esperti, sono servite unicamente per mettere a tacere la questione della corruzione. Sergej Magnitsky aveva 37 anni ed era l’avvocato di una società finanziaria, la Hermitage. Si accorse che un gruppo di funzionari aveva usato un complesso schema di società fantasma (che erano state della Hermitage) per ottenere dallo
Stato rimborsi fiscali fasulli per 170 milioni di euro. Nessuna inchiesta venne aperta e invece l’avvocato fu subito arrestato con l’accusa di aver evaso le tasse, assieme al capo della Hermitage, William Browder, che scappò all’estero. Tra i funzionari coinvolti nella truffa c’erano personaggi legati ai vertici del Servizio federale delle tasse guidato all’epoca da Anatolij Serdyukov, poi diventato ministro della Difesa e recentemente «dimis-
sionato» per presunti legami con un altro scandalo finanziario. In prigione le condizioni fisiche di Magnitsky sono peggiorate, ma lui non è mai stato curato, nemmeno nelle ultime ore prima della morte. Nel luglio del 2011 il Consiglio per i Diritti umani dello stesso Cremlino ha pubblicato un suo rapporto sulla vicenda nel quale si afferma che Magnitsky fu picchiato, detenuto illegalmente, indaga-
Ostaggi
La legge Il presidente Vladimir Putin ha firmato a dicembre una legge, votata all’unanimità, che vieta ai cittadini americani di adottare bambini russi (nella foto Reuters bimbi in un orfanotrofio di Rostov sul Don)
Il romanzo di Gogol La storia del processo postumo a Magnitsky non ha precedenti in Russia e semmai richiama alla mente la trama delle «Anime Morte», il romanzo satirico del grande scrittore Nikolaj Gogol. Nel libro del 1842 il malvagio Chichikov acquistava a buon prezzo servi della gleba deceduti. Il titolo si riferiva anche agli irreprensibili funzionari, ai notabili e al loro vuoto morale (immagini: a sinistra Gogol, a destra la tomba di Magnitsky a Mosca)
Rappresaglia Il testo reagisce alla legge Usa «Magnitsky Act», che impone sanzioni ai funzionari russi sospettati di violazioni dei diritti umani
to da alcuni degli stessi funzionari che aveva denunciato. Uno di questi, Olga Stepanova (è nella lista, ma non ha indagato su Magnitsky), è poi passata alla Difesa con Serdyukov, come top manager di una società ministeriale (Rosoboronpostavki) che si occupa di forniture militari e civili. Dal caso Magnitsky è nata una legge Usa contro le violazioni dei diritti umani che porta il suo nome: per rappresaglia il Cremlino ha poi vietato le adozioni di bimbi russi da parte di cittadini americani. La madre e la moglie di Magnitsky hanno ripetutamente chiesto che fosse aperto un procedimento sulla morte di Sergej e sulle cose che lui aveva denunciato. Ma nulla è stato fatto. Invece è partito il processo contro il defunto che la legge russa ammette solo quando siano i parenti a chiederlo per poter riabilitare il loro congiunto. Ma i Magnitsky hanno rifiutato di chiedere la riapertura del processo. Secondo quanto denunciato dai loro legali, le autorità avrebbero lasciato cadere il caso solo se la famiglia avesse affermato di non aver alcun desiderio di «proteggere l’onore e la dignità del deceduto». Le Anime Morte erano per Gogol i servi deceduti che il malvagio Chichikov acquistava. Ma il titolo si riferiva anche agli irreprensibili funzionari, ai notabili e al loro vuoto morale. Oggi lo scrittore russo inserirebbe probabilmente nel suo romanzo anche chi ha deciso di processare un defunto.
Fabrizio Dragosei @Drag6 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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