Omaggio a Giovanni Guareschi - giuliocesaro.it

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dare Giovannino Guareschi, a quasi 40 anni dalla Sua scomparsa, diventa un dovero- ... E la Bassa era il mondo di Guareschi, quello spicchio di mondo che gli  ...
Si ringrazia per la collaborazione e contributi: • Comune di Busseto • Comune di Polesine Parmense

• Comune di Soragna

• Comune di ZibeUo • Amministrazione Provinciale di Parma

• IPAB Scuola Materna Meli Lupi ed A. Mambriani di Diolo di Soragna • Sig. Enrico Porcari

• Sig. Guido Rastelli • P.R. Massimo Michelotto

Comulle di B/lsselO

Comune di Polesine

Comune di Somg1lll



Comune di Zibello

OMAGGIO A

GIOVANNINO GUARESCHI

INDICE Il mondo piccolo

pago

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Ponte sullo Stirone

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la casa di G iovan ni Faraboli

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Casa di Socrate Pizzi

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Casa di nonna Filomena

le Roncole

Menelik e Giaròn Polesine Parmense

Crocilone, cosa dei Folini

Roncole Verdi Madonna dei Prati Guoreschi in riva al Pc

Fantasie della bionda

Il "Guzzino" di Guareschi Diolc, chiesa di Santa Caterina

Zibello, trono rio la Buca Casa natale di Faraboli

"Landini" infangoto

Maestà Diata "museo del Boscoccio"

Zibello, Madonna del Po Casa della maestra

lo "Bianchina" di Guareschi Boscone, casa dei nonni Marore, scuola di G iovannino

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Se è vero che la cultura è la memoria della civiltà e della convivenza, ecco che ricordare Giovann ino Guareschi , a quasi 40 anni dalla Sua scomparsa, diventa un doveroso a([o d'amore, un tributo d'affetto che affonda le sue radici nell'anima popolare della Bassa.

t: la nostra, una terra generosa ed ospitale, disseminata di paes i e frazioni, di rocche e castelli, di pievi e santuari, ricca di fortune gastronom iche, i osterie e ristoranti, animata da fes te, sagre e mercati, sopra([utto popolata da gente semplice, laboriosa, dal cara([ere forte. E la Bassa era il mondo di Guareschi, quello spicchio di mondo che gli aveva ispiraro le piacevoli vicende del parroco d'assalro e del sindaco rosso dal "cuore di marmellata", perso naggi semplici ed universali , capaci di strappare un sorriso in ogn i angolo del globo terrestre. I Comuni di Bussero, Soragna, Zibello e Polesine P.se voglio no ricordare il celebre scrittore, il coraggioso giornalista, il graffiante vignectista, soprattutto l' uomo Guareschi , attraverso l'omaggio pittorico firmato da G iuseppe Siccardi: 25 creazioni artistiche, uniche ed originali, che raccontano al cuore, prima che agli occhi, una storia di paesaggi, senrimenti. tradizioni e simbolismi dal fasci no intramontabile e dal sapo re antico. Ancora una volta Don Camillo e Peppone ci condurranno per mano lungo i maestosi argi ni del Po, ci porteranno a spasso nella campagna, o ra gel ida ora assolata, in sella al glorioso "G uzzino" o al volame dell'indimenticabile "Bianchi na", ci stuzzicheranno l'appetito co n il prel ibaro culatello e con gli altri sani prodotti della nostra terra. Sarà anche piccolo, ma questo mondo guaresch iano è davvero un'affresco inco nfondibi le, ovviamenre d i mirab ile bellezza ' l Sindaco di

BIill~to

Il Sindaco di Po/~sin~

~~ Il Sindaco di Soragna

JJ Sindaco di Zib~llo

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"OPERE"

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"Il territorio del Com une arriva dalla parte di mezzogiorno, fi no allo Stiron e, un to rrente da quanro soldi ma che correva tra due alti argini perchè andava a buttarsi nel grande fium e e, d urante le piene, c'era il grave pericolo del rigurgitO. Dall'altra riva del tOrrente incominciava il territo rio del Comune d i Castelpiano e, in li nea d'aria, tra il nostro borgo e quello di C ascelpiano c'erano sette ch ilometri . Però, se uno voleva arriva rci per via terra, doveva sciropparsi quas i dod ici chilometri"

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"Proseguiamo lungo la strada verso Fontanelle. Prima di inerpicarci sulla salita che conduce la strada all'altezza dell'argine lungo lo Stirone, prendiamo la stradina che c'è a sinistra e arriviamo alla casa di Giovanni Faraboli (Peppone}:" " La casa di Giovanni Faraboli a Fonranelle. Il paesaggio è quello della Bassa: calmo e solenne".

Valle di Fontanelle, 1952. La Casa di Giovanni Faraboli, subito dopo la chiusa. Ha resistito, nel 1922. all'incendio fascista ma non ha resistito all'incalzare del benessere cd è stata demolita per far pOSto a una nuova costruzione.

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" Giovannino è [OrnatO parecchie volte da Socrate Pizzi "poeta campagnolo di Roccabianca" (abbiamo scoperto alcune sue composizion i su giornali locali firmate "Erarcos Izzip .... "). Molte delle "storie" che gli ha raccontato di quella ZOlla sono diventate capitali del "Mondo Piccolo". E le testimonianze affettuose su Primo Augusto - ne siamo certi - lo han no aiuta ~ [Q parecchio a riscoprire suo padre c a provare (lo scriverà nello splendido racconto aurobi~ ografìco "Mai tardi", nel marw del '52 per la prima volta pietà per il padre C . . )"·

"c. ...)

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"Allora riempii alla pompa un secchio d'acqua e, con un grosso pezzo di pane SOtto il braccio, andai a cercare il filare dell'uva precoce. La ritrovai e, co me allora, come voleva nonn a Giuseppin a, colsi i grappoli dorati, li mondai e poi li burrai entro la secchia per rogliere il verde-rame. Pane fresco e uva: una colazione favolosa. Trovai anche un alberello di pesche: d i quelle pesche che nessuno vuole più perché sono squ isice ma brutte. Dalla casa lontana, una voce mi chiamò. "Vengo nonna!" risposi. "Ti sei lavato?" "S i, nonna" mencii spudoracamente. "Anche il collo e le orecchie.""

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"Le Roncole, 1952. Alla colonna della luce piantata di fronte alla Casa natale di Giuseppe Verdi è stato appiccicato un cartello molto polemico ma molto vicino alla realtà: la strada che passa davanti e di fianco alla casa natale è ancora "bianca" e quando passa qualche camion, magari il "Leopardo" del Crik, anche la casa natale si riveste di un bianco velo impalpabile di polvere di strada."

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"Foman elle, 1950. Scorcio della chiesa con il sagrato protetto dai colonnotti di pietra. Forse, scalpitando con gli zoccoli sull 'acciottolato del sagrato, Mend ik, il cavallo di G iaròn, era riuscito a richiamare r attcn'cione di don Camillo: "(. .. ) s'era appena messo a tavola per cenare ( . . .) andò a dare un'occhiara ( .. .) si trOvÒ davanti a Menelik ( ... )".

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"Pochi chilometri a ovest, risalendo il Po, incontriamo Polesine Parmense. Giovannino sale sull'argine maestro. Alle sue spalle si vedono il "Terrazzino", il campanile della piccola chiesa dedicata alla Madonna di Loreto - riproduzione, in piccolo, del celebre Torrazzo di Cremona - e il pilone del la linea dell'alta tensione. Dierro il cumulo d i pali, a piè dell'argi ne, una casa colo nica che porrebbe essere quella dello Scanini , il figl io dello Scattini, un ragazzino d i OttO ann i, ha tirato un ciorrolo in testa al fi glio di Peppone: i due ragazzi ni , capi di due opposte fazioni , so no vittime dell'odio che divide i loro genitori. Il vecchio Scarti ni aveva picchiato Peppone quando comandavano "lo ro". " La casa dello Scartioi era a piè della breve salita che portava sull'argine. Di là dall 'argine era piantato l'altissimo pilone in traliccio di ferro che faceva riscontro con altro identico pilone piantato dall'alrra parre del fiume che qui si distendeva nella sua massima ampiezza. E i due aerei pilo ni servivano per far superare la linea dell'alra tensione quella immensa campata. (. .. )"

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"Al C rocilone la vecchia casa dei Folini era ancora in piedi: non serviva più ad abitazione ma da magazzino foraggi e, ai piedi del muro, verso i campi , crescevano alte erbacce. I..:erbaccia fu falciata e il buco venne idemificaro. E chi, di sera, doveva passare per il Crocilone, pigiava forte sui pedali del biciclo o girava, se era in motocicletta. La manetta del gas ( ... )"

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" La situazione delle Roncole è la stessa di tutte le frazioni della Bassa: tu pianti una gamba del compasso nel bel mezzo della piazzetta, con l'altra tracci un cerchio di settanta o cento metri di raggio, e dentro il cerchio ci trovi tutto: la chiesa, il cimitero, la scuola, la cooperativa rossa, l'osteria - che però si chiama "paltà' e vende sigarette e generi commestibili -, la fermata della corriera, il forno, il mulino, la pesa ... "

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"Siamo ai giorni nostri. Fra pochi giorni passerà la mietitrebbia e si concluderà anche per noi "il ciclo del pane" . Siamo sulla strada che dalle Roncole conduce alla frazioncina della Madonna dei Prati. Il Santuario che si vede sulla sinistra è circondato da un mare di papaveri."

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"Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo perché è l'unico fium e rispettabile che csisra in h alia: e i fiumi che si risperrano si sviluppano in pianu ra, perché l'acqua è roba fana per rimanere orizzontale c soltanto quando è perfettamente oriz.z.ontale l'acqua conserva cutta la sua naturale dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone, come gli uomini che camminano sulle mani. (. .. ) G iovann ino si è messo il tabarro e arriva sulla sponda del grande fiume. È ora di rientrare, prima che scenda la nebbia. Lungo la srrada che ci conduce alle Roncole osserviamo la Bassa:"

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"E' fìnito l'anno di Giovannino alla Bassa assieme all'ann ata agricola, le viti hanno già dato il loro frutto, sono state tolte dagli oppi ai quali erano maritate e ora, pulite. sono pronte per essere sdraiate sul terreno e coperte con terra e fascine di "vidarol" per vincere il gelo umido del lungo inverno della Bassa.

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Il GUZZINO di Giovannino Guareschi

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DIOLO di Soragna: Chiesa di Santa Caterina

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ZIBELLO: Trarroria La Buca

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CENTRO DEL BOSCACCIO - Museo G. Guareschi

Casa Natale di Giovanni Faraboli - Valle di Sa n secondo (PR) Giova nni Faraboli fu, nei primi anni del 900. il fondatore delle Cooperative Rosse della Bassa. Era socialista. ,Processato, mandato al co nfine co n N enni , Saragat e gli altri .

Beppe Gualazzini - Guareschi EDITORIALE NUOVA (MI)

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"Non s'era mai visto un autunno cosl vigliacco e traditore: quando non pioveva a scroscio, piovigginava. E se, per miracolo, durante la mattinata veniva fuori una spera di sole. nel pomeriggio piombava giù una nebbia da tagliare col coltello. Una nebbia che bagnava piil dell'acqua. La terra era fradicia, marcia patocca, e rutti parevano matti perché non si riusciva a seminare il grano". "Le bestie si piantavano nelle colture fino alla pancia, i trattori macinavano a vuoto perché le ruote a gabbia si riempivano di terra e diventavano pesanti una tonnellata l'una".

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" La strada del rientro è dura: il sole barre a picco. Una brcve sosta di Giovannino alla prima maes tà (così vengono chiamate alla Bassa le cappelle votive). Sono un punto di preghiera, di orientamento, di rifugio."

"( ... ) Arrancò disperatamente e allorché,. finalmente, riuscì a raggiungere la maestà che sor· geva a cinquanta merri dalle prime case del paese, gli parve di essere sca mpato miracolosa· mente a un grosso pericolo. " La cappellcua dava un minimo d'ombra e, per goderla, bisognava rimanere appiccicati al muro, tanto era strena: Luomo si addossò al muro e gli ven ne in mente d i essere un naufra· go aggrappato a una magra zauera. Una zattera verticale."

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DIOLO: Torre campanaria, sede del Museo del Boscaccio ~ G iovannino G uareschi

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"A lle spalle della "Madonna del Po" - A piè dell'argine - una baracca col tetro in lamiera arrugginita: è il laboratorio, pUrtroppo inattivo da anni, dell'ultimo artigiano che fabbri cava le barche per il Po a Polesine Parmense. Della sua arte rimane il ricordo, del suo lavoro gl i attrezzi rudimental i."

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"C .. ) Da una parte dellaghetto c'è la casa della maestra, dall'altra un gran pioppo che non finisce più. C... ) "La mia casa non ha bisogno di guardia" aveva detto la vecchia maestra, par~ tendo, alla donnetta che veniva a fare le faccende C... )".

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ZIBELLO: Palazzo Pallavicino La "Bianchina" di Giovannino Guareschi

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"Ragazzola di Roccabianca, Agosto 1994. "II Boscone" visto da sud: dietro il pioppone si intravedono il rustico e il fico i cui frutti dolcissimi hanno favorevolmente influenzato la nostra scelta: si è questo il vero .. Bosco·..•.

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"Vecchio edificio scolastico di Marore, dove la Signora Maestra ha insegnaro dall'a nno scolastico 19 14- 191 5 fino al 1921. Cedifìcio esiste ancora. Marorc. anni Trenta: a destra il nuovo edificio delle Scuole dove ha insegnato daJ 192) al 1949. co n una pausa di un anno di pen sionamento intermedio (mal sopportato), la Signora Maesrra." "In primavera era facile vedervi G iovannino a cavaJcion i e co n una gamba fuori dalla finesrra suo nare la chitarra (il mandol ino, N.dA.) guardando la pianura che tanto amava."



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Giuseppe Siccard i è nato a T'orino il 3 novembre 1937, vive e lavora a Vigodarzere (Padova) con studio in Galleria Venezia, 27 - Te!. 049 8874018

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CRITICHE .. .Indubbiamente la forza (beninteso quella buona) esercita sempre un grande fascin o sull'uomo, gli suggerisce emulazione, lo stimola ad imprese grandi c nobili. Istanze presenti nello stesso Siccarcli il quale, dipingendo i propri quadri, non poche volte si ispira alla seducente potenza della natura, dando cosI aspetto ad acque mosse, a cieli carichi di tensioni, o grandi temporali, ad atmosfere pregne di drammaticità... Di tantO arduo impegno è ccrramcme consapevole Siccardi, il quale da decenni arrende ai suoi dipimi, o ltre che con abilità e destrezza, seguendo un'innata inclinazione, indagando ogni volla ndl 'csscm.a delle (ematiche trauate, nel pensiero umano, nel m istero dcl l'e(crnit~. Per trovare, a suo modo, adeguata risposta. Coslalllcmcnrc nella fiducia d i riuscirvi, cosi che nel suo d ialogo raffigurativo con gli altri possa risultare non ta ntO mero farto d i piacevolC7.1.3, ma evento, ed essere q uindi di aiuto, di utilità nell'opera dcll'uomo. PaoUJ 7ill!t f1 ... l'arrendo dalle soggestioni iniziali, che andavano dalle aspirazioni del Surrealismo, con echi degli "orologi moll i" d i Salvator Dali c della geologia lunare di Tanguy, ma anche dalle illustrazioni per libri, la pi ttura di Siccardi è approdata ad una singolare esp ressività, soprattutto d i tipo "iconografico". Egli ama infaui fonemente la notte, regno del silenzio e del mistero, dove tuUO è sospeso e instabile; e secondo questa sua particolare inclinazione, q uasi saturnina, predilige dipingere paesaggi sospesi, lembi d i territorio che appanengono a nessuna d imensione precisa, ma sono ritagliati e posti a vagare peren nemenre nell'atmosfera. In lui è quasi p resente il ricordo dci romanw "La storia infinita d i Ende", d ove il Nulla avanzava consu mando cose e persone, case e paesaggi; così la pittura di Siccard i - artista pi ù di intelletto che d i sensi - propone assemblaggi di edifici perfettamenre costruiti, con singolare ars combinatoria che galleggiano in un infinito, costruito fisicamenre con una tersa penndara, mentre le porzioni di montagne e gli alberi volanti son definiti con fiamm eggiante perizia. Le radiografie dell'inconscio sono Spl;!SSO riso lte con iron ica caratterizzazione, con segni che siglano COli humour singolare le sue composizioni: può essere l'acqua d'un canale che scorre sotto u n ponticello ritagliato nello spazio, divenendo così strano arabesco, oppu re il fil o d 'un capzioso gomirolo. G iuseppe Siccardi è inoltre un interessante autore di ~ n ature morte", in cui gl i echi di Caravaggio e di Seiltian d iventano iro nicamellle pop-art,