L'AVVENTURA DELLA STORIA. 260. GUIDA ALLA LETTURA La metamorfosi.
262. ATTIVITÀ. 263. TUTTO D'UN FIATO 5 La confessione di Henry Jekyll:.
Maria Zioni
Elefteria Morosini
Il laboratorio del lettore Antologia italiana per i bienni
Narrativa
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Principato libro
LiM misto
© Casa Editrice Principato
Maria Zioni
Elefteria Morosini
Il laboratorio del lettore Antologia italiana per i bienni
Narrativa
Principato © Casa Editrice Principato
Direzione editoriale: Franco Menin Redazione: Emanuele Bonati, Matteo Gorla Progetto grafico e copertina: Enrica Bologni Impaginazione: Marinella Carzaniga In copertina: Jean-Honoré Fragonard, Ragazza che legge, particolare, 1776, Washington, National Gallery of Art
FONTI ICONOGRAFICHE L’Editore ha provveduto alla notifica presso l’Ufficio della Proprietà Letteraria Artistica e Scientifica ai sensi delle leggi sul diritto d’autore ed è a disposizione degli aventi diritto per eventuali lacune od omissioni.
I disegni sono di Studiomela. Il progetto e la realizzazione dell’opera sono frutto del lavoro comune delle autrici; Maria Zioni si è occupata in particolare del volume di Narrativa, Elefteria Morosini di Poesia Teatro Cinema. I box L’IMMAGINE sono stati curati da Giuliano Patti. Le autrici desiderano ringraziare Fabio Cioffi ed Emanuele Bonati per l’attenta collaborazione e i preziosi consigli e il dottor Franco Menin per l’incoraggiamento. La sigla LR indica Libri progettati anche nella prospettiva della Riforma della Secondaria Superiore
ISBN 978-88-416-1663-5 NARRATIVA + POESIA TEATRO CINEMA ISBN 978-88-416-1664-2 NARRATIVA Prima edizione: marzo 2010 Ristampe 2015 2014 2013 2012 VI V IV III II
2011 2010 I *
Printed in Italy © 2010 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail
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Casa Editrice G. Principato S.p.A. Via G.B. Fauché 10 - 20154 Milano
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Stampa: Arti Grafiche Battaia- Zibido san Giacomo (Mi) © Casa Editrice Principato
Il laboratorio del lettore Questo volume de Il laboratorio del lettore è dedicato al testo narrativo. Le diverse sezioni del LABORATORIO Leggere un testo narrativo ti aiutano ad avvicinarti con autonomia e sicurezza al testo letterario, guidandoti nell’attività di comprensione delle tecniche e di analisi delle varie componenti. Il percorso prende avvio dalle attività di comprensione e smontaggio del testo narrativo più facilmente intuitive per arrivare all’analisi e all’interpretazione del testo, cogliendo le sfumature e i diversi linguaggi che caratterizzano la produzione narrativa. Le spiegazioni sono sempre esemplificate con testi di autori italiani e stranieri dell’Ottocento e del Novecento. Ciascuna sezione è arricchita da esercitazioni guidate su testi d’autore. Il percorso prevede inoltre un ampio ventaglio di verifiche intermedie e finali, così da consentire l’acquisizione sicura e autonoma delle competenze utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del testo. I diversi percorsi che compongono l’ANTOLOGIA (Conoscere le forme della narrativa, Conoscere i generi della narrativa, Un mondo di racconti) offrono un’ampia scelta di brani di romanzo e di racconti completi di autori della narrativa italiana e straniera. Tutti i percorsi sono completi e autonomi, ricchi di spiegazioni, approfondimenti, attività, spunti per l’approfondimento. All’interno di ciascun percorso vengono privilegiati testi narrativi avvincenti e appassionanti dell’Ottocento e del Novecento, significativi per l’alto valore letterario, vicini alla sensibilità di un giovane di oggi e con tematiche ricche di spunti per la riflessione e il confronto costruttivo. Si è posta inoltre particolare attenzione alla varietà delle proposte, accostando testi di giovani autori contemporanei a testi di autori moderni o di autori del passato che hanno caratterizzato significativamente la letteratura italiana e straniera. Completano il volume Strategie per imparare, una sezione finalizzata all’acquisizione di un metodo di studio sicuro, e Leggere il presente, per guidarti a capire te stesso e gli altri e ad analizzare temi di attualità. Il testo presenta diversi approfondimenti, oltre che sugli scrittori e le loro opere (LA TRAMA e L’AUTORE), su tematiche, personaggi e aspetti particolari (LINK), sulla comuni-
cazione visiva e audiovisiva, con la proposta di dipinti, film, fumetti (L’IMMAGINE), e proposte di ulteriori letture, ma anche di film e fumetti, collegati ai testi e agli argomenti trattati nel volume. On line
Nella sezione RISORSE ON LINE / ITALIANO del sito www.principato.it relativa a Il laboratorio del lettore troverai per ogni sezione o percorso del volume ulteriori testi, materiali multimediali, link utili, approfondimenti, per proseguire nell’esplorazione del mondo della lettura. © Casa Editrice Principato
III
Leggere un testo narrativo
Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali23 La storia123 Storie vere e storie inventate123 L’autore e il narratore123 L’autore Il narratore interno e il narratore esterno Il lettore123
3 3 4 4 4 4
Link
Link
VERITÀ O INVENZIONE?123
3
UNA LETTURA ATTIVA
5
Leggiamo insieme
Gli elementi di base della storia123 La comprensione del contenuto123
2
Narratore interno ed esterno
Antonio Tabucchi, da Donna di Porto Pim
7
Link
6 7 7
LA REGOLA DELLE “CINQUE W”123
LA COMUNICAZIONE LETTERARIA123
ON LINE Individua le “cinque W”
Link ESERCITAZIONE ESERCITAZIONE
Mauro Corona, Maestri speciali racconto completo 10 Lo scaffale I LIBRI DI MAURO CORONA 12 Ernest Hemingway, Un giorno di attesa racconto completo 14
Riconoscere la struttura23
La struttura tipo123 Gli elementi di base della struttura Il nodo e lo scioglimento
18 19 19 20
Leggiamo insieme
8 ATTIVITÀ ATTIVITÀ
13 17
Nodo ed epilogo
La gita di mezzanotte, da 101 storie zen racconto completo 20
La costruzione del racconto I diversi tipi di ordine La fabula e l’intreccio L’analessi e la prolessi La costruzione a cornice
21 21 22 22 23
Le macrosequenze e le sequenze Le unità narrative I tipi di sequenze
25 25 26
Link Link
UNA NARRAZIONE IN MEDIAS RES: LE AVVENTURE DI ULISSE 22 DUE CLASSICI DELLA COSTRUZIONE A CORNICE: IL DECAMERON E LE MILLE E UNA NOTTE 24
Leggiamo insieme
Le sequenze del racconto
Eduard Osmont, La governante a giornata racconto completo 27
Vittorio Zucconi, Il turista racconto completo 31 Julio Cortázar, Casa occupata racconto completo 34 ˇ echov, Fiasco racconto completo 40 VERIFICA INTERMEDIA Anton C ESERCITAZIONE
Analizzare i personaggi e gli ambienti 44 Le coordinate spazio temporali L’ambientazione I personaggi e gli ambienti La descrizione
44 44 44 47
La caratterizzazione dei personaggi I personaggi in azione: tratti distintivi, psicologia, evoluzione Il sistema dei personaggi: ruolo e funzione Il ritratto diretto e indiretto
48 48 50 52
ATTIVITÀ
33 38
ATTIVITÀ
42
ATTIVITÀ
Link GLI STEREOTIPI LETTERARI Leggiamo insieme Il paesaggio e il personaggio
45
Banana Yoshimoto, da Kitchen
48
Link LE FUNZIONI PRINCIPALI DEI PERSONAGGI Leggiamo insieme Il ritratto diretto
51
Guy de Maupassant, da Le avventure di Walter Schnaffs 52 Leggiamo insieme
La messa in scena dei personaggi Tre tipologie del personaggio
54 54
Il ritratto indiretto
Doris Lessing, da Alba sul veld Leggiamo insieme
Il personaggio si presenta
Cesare Pavese, da Lavorare è un piacere Leggiamo insieme
53 54
Un narratore interno presenta il personaggio
Gianni Celati, da Com’è cominciato tutto quanto esiste Leggiamo insieme
Clara Sereni, da Atrazina
IV
55
Un narratore esterno presenta il personaggio 56 © Casa Editrice Principato
I temi e i significati Temi, intento comunicativo, significato simbolico
57 57
Leggiamo insieme Leggiamo insieme
Stefano Benni, L’indovina racconto completo Barbara Garlaschelli, Un colpo ben assestato
58
racconto completo
Francesco Piccolo, Dal lato della strada racconto completo 60 Primo Levi, In fronte scritto racconto completo 66 Franz Kafka, Il cruccio del padre di famiglia racconto completo 74 VERIFICA INTERMEDIA Jerome K. Jerome, Il ginocchio della lavandaia (da Tre uomini in barca) 78
64 72 ATTIVITÀ 75 ATTIVITÀ 82
ESERCITAZIONE
Analizzare stile e linguaggio 84 Lo stile: il ritmo narrativo 84 Ritmo narrativo e punto di vista narrativo 85 Il tempo della storia e il tempo del discorso 85 Come individuare il tempo della storia 86 La velocità narrativa 86
59
ATTIVITÀ ATTIVITÀ
Leggiamo insieme Il ritmo narrativo in Joyce: il discorso narrativo accelerato
James Joyce, La signora Mooney, da Gente di Dublino
88
Il discorso narrativo rallentato Link
I trucchi del mestiere: la suspense e il colpo di scena Lo stile: il punto di vista narrativo L’individuazione del punto di vista Il punto di vista onnisciente
90
James Joyce, Il signor Duffy, da Gente di Dublino I CONNETTIVI DI TEMPO
Leggiamo insieme
89 90
Il colpo di scena
Giorgio Scerbanenco, Verso mezzanotte racconto completo 91 92 92 93
Leggiamo insieme
Il punto di vista onniscente
Charles Dickens, da Le avventure di Oliver Twist
Il punto di vista interno
96
Leggiamo insieme
94
Il punto di vista interno: la prospettiva
di una bambina Natalia Ginzburg, da Lessico famigliare
96
Il punto di vista interno: la prospettiva di un animale Link
Il punto di vista esterno
101
L’arte di raccontare: le voci e i pensieri dei personaggi 103 Il discorso diretto e il discorso indiretto 103 In forma di discorso diretto o citazione 104 Il discorso diretto legato 104 Il discorso diretto libero 104 Le parole e i pensieri dei personaggi: dialogo, monologo, monologo interiore, soliloquio, flusso di coscienza 106 In forma di discorso indiretto o resoconto 107 Il discorso indiretto 107 Il discorso indiretto libero 108 Il discorso raccontato 108
Virginia Woolf, da Flush. Biografia di un cane I VOLTI DELLA VERITÀ: RASHOMON
Leggiamo insieme
Il narratore esterno
Leonardo Sciascia, da Il giorno della civetta Link
MIMÈSI E DIEGÈSI
Link
DIFFERENZE TRA DISCORSO INDIRETTO E DISCORSO
102 103
109
INDIRETTO LIBERO
Leggiamo insieme
98 100
Un dialogo
Aldo Buzzi, Lei legge libri? Da Un debole per quasi tutto racconto completo
Leggiamo insieme
L’arte di raccontare: le scelte linguistiche Lessico, figure retoriche, sintassi
112 112
110
Un monologo interiore
Arthur Schnitzler, da Il sottotenente Gustl
111
Link I CAMBIAMENTI LINGUISTICI NEL TEMPO Leggiamo insieme Una banda di predoni
114
Lev Tolstoj, da Guerra e pace
114
© Casa Editrice Principato
V
L’arte di raccontare: i registri stilistici Tanti linguaggi Le varietà di stile
116 116 117
Link Link
COME VARIA IL LINGUAGGIO? L’USO DEI REGISTRI STILISTICI NEI PROMESSI SPOSI
Leggiamo insieme
117 119
Variazioni di stile
Raymond Queneau, Sulla S, in un’ora di traffico, da Esercizi di stile
Luis Sepúlveda, Ero molto giovane, allora (da Il mondo alla fine del mondo) 124 VERIFICA IL PERCORSO Dino Buzzati, Troppo Natale! racconto completo 130 ESERCITAZIONE
121
128 ATTIVITÀ 133 ATTIVITÀ
Strategie per imparare
Leggere bene: tecniche e metodi di lettura 136 La lettura silenziosa 137 Leggere con gli occhi e con la mente 137 La lettura integrale 137 La lettura selettiva 138 Leggere attivamente 138 La lettura ad alta voce 139 Le lettura on line 140 Il linguaggio del web 140 Link CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE ON LINE Modalità e abilità 140 Link UNA COMUNICAZIONE GLOBALE Una transizione storica 141 Link COME EFFETTUARE UNA RICERCA ON LINE ESERCITAZIONE Verifica le tue abitudini di lettura 144 Vitaliano Brancati, Poche e molte parole racconto completo 144 Analizzare una descrizione La costruzione dell’immagine I tratti descrittivi, l’ordine e il linguaggio I tratti descrittivi
148 149 149 149
140 141 142
Gli elementi sensoriali da Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve
150
La caratterizzazione psicologica da Ángeles Mastretta, Le proiezioni di Don Lino
L’ordine
150
Il significato
Il linguaggio
152
Il linguaggio figurato
150
da Francesco Recami, Il correttore di bozze
151
da Joseph Roth, La marcia di Radetzky
152
da Robert Louis Stevenson, L’isola del tesoro da Guido Gozzano, Verso la cruna del mondo da Italo Calvino, Le città invisibili da Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi
153 154 156 159
DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO
166
Analizza tu l’immagine 153 Analizza la descrizione di un personaggio Analizza la descrizione di un paesaggio Analizza la descrizione di luoghi fantastici, irreali Analizza una descrizione “classica”
ESERCITAZIONE
Riassumere un testo narrativo Il riassunto Che cosa significa «riassumere»? ESERCITAZIONE
162 163 163
Link
Percorso guidato: riassumere un racconto 167 Alberto Moravia, Mario racconto completo 167 Link
Esprimere un’opinione motivata: la recensione 176 Informare e commentare 177 Che cos’è la recensione? 177 Quali sono le sue caratteristiche principali? 177 Qual è il suo scopo? 177 Com’è il linguaggio? 177 VI
ATTIVITÀ
BEPPE SEVERGNINI, DIRLO BREVEMENTE (DA L’ITALIANO, LEZIONI SEMISERIE)
ON LINE Com’è fatto un giornale
© Casa Editrice Principato
173 174
L’importanza del titolo
178
Link
LA SCHEDA DI LETTURA
179
ON LINE Scheda di lettura
Leggiamo insieme
Una recensione
Antonio D’Orrico, Si possono ancora scrivere storie di fantasmi? Yes Lo scaffale DALLA RECENSIONE AL LIBRO Link I CONSIGLI DI UNO SCRITTORE Giovanni Raboni, La recensione che desidero leggere ESERCITAZIONE
180 180 182
Italo Calvino, L’avventura di una bagnante racconto completo 184 Daniela Origlia, La recensione 191
Conoscere le forme della narrativa Il racconto Le caratteristiche del racconto Un’antica forma di componimento Una forma autonoma di narrazione Gli sviluppi nell’età moderna e contemporanea
194 195 195 196 197
Lo scaffale
I MAESTRI DEL RACCONTO
Un racconto di oggi Stefano Benni, Lo scienziato racconto completo 199 Lo scaffale
198
L’autore 201 202
I RACCONTI SULL’AFRICA DI DORIS LESSING
ON LINE Stefano Benni
GUIDA ALLA LETTURA Le tecniche narrative; Il linguaggio e i temi ATTIVITÀ
Un racconto “classico” 12 Anton Cˇechov, Lo specchio curvo racconto completo 206 GUIDA ALLA LETTURA Realtà e finzione; Misteri e suspense Lo scaffale
IL MAESTRO DEL RACCONTO RUSSO
ATTIVITÀ
Un racconto commovente Mario Rigoni Stern, Un uomo e una mula nella neve racconto completo 212 Link
LA CAMPAGNA DI RUSSIA
GUIDA ALLA LETTURA Un alpino; Una figura esemplare ATTIVITÀ
203 204
L’autore 208 209 209 210
L’autore 215 216 218 219
Una novella medievale Giovanni Boccaccio, Chichibìo e la gru racconto completo (con la versione di Aldo Busi) 221 12 L’opera Decameron 221 Gli autori 225
ON LINE Giovanni Boccaccio
GUIDA ALLA LETTURA L’ingegno e la fortuna; Il linguaggio comico-realistico ATTIVITÀ VERIFICA IL PERCORSO
226 227
Racconti a confronto 229
Il romanzo Le caratteristiche del romanzo Le fonti classiche e il romanzo “cortese” Il romanzo nel Rinascimento e nell’età barocca Il romanzo moderno Il secolo d’oro del romanzo: l’Ottocento Il romanzo del Novecento e il romanzo contemporaneo
230 231 231 233 233 234 236 © Casa Editrice Principato
VII
Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde 239 TUTTO D’UN FIATO 1 La casa del ricatto
239 L’opera Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde 239 L’autore 241 GUIDA ALLA LETTURA Il discorso narrativo 243 Lo scaffale L’AVVENTURA DA STEVENSON A OGGI 243 ATTIVITÀ 244
TUTTO D’UN FIATO 2 Una promessa Lo scaffale
246
GLI ALTRI JEKYLL
GUIDA ALLA LETTURA Il dottor Jekyll ATTIVITÀ
TUTTO D’UN FIATO 3 L’ultima notte
252
GUIDA ALLA LETTURA Un “giallo” particolare; La conclusione dell’inchiesta ATTIVITÀ
TUTTO D’UN FIATO 4 Il racconto del dottor Lanyon Lo scaffale
248 249 250
L’AVVENTURA DELLA STORIA
GUIDA ALLA LETTURA La metamorfosi ATTIVITÀ
TUTTO D’UN FIATO 5 La confessione di Henry Jekyll: Un bivio fatale
255 256 258 260 262 263 265 267 268
IL DOPPIO L’immagine Jekyll al cinema Lo scaffale
Una minaccia incombente
269 GUIDA ALLA LETTURA Il tema del doppio; I significati del romanzo: il messaggio morale; I significati del romanzo: la critica alla società vittoriana 271 L’immagine L’incredibile Hulk 272 ATTIVITÀ 273
ON LINE Stevenson, Jekyll, Hyde VERIFICA IL PERCORSO
Questionario 275
Conoscere i generi della narrativa La narrativa d’avventura Il genere avventuroso Tecniche narrative e linguaggio I grandi classici
279 279 279 279
Lo scaffale
L’AVVENTURA “CLASSICA”
Le immagini Tex Willer
Il genere avventuroso oggi
282
Lo scaffale
UN EROE AVVENTUROSO E ROMANTICO
280 281 282
Un’avventura africana Kuki Gallmann, La ballata degli elefanti racconto completo 283
L’autrice 285 GUIDA ALLA LETTURA L’avventura; Il discorso narrativo; Notti africane290 ATTIVITÀ 291 Lo scaffale AVVENTURE IN PAESI LONTANI 293 Le immagini Tarzan, l’uomo scimmia 293
Un’avventura classica Alexandre Dumas, Il giovane d’Artagnan (da I tre moschettieri) 294
L’autore 296 La trama I tre moschettieri 297 GUIDA ALLA LETTURA Il giovane d’Artagnan; La suspense; Il discorso narrativo 298 ATTIVITÀ 299 Lo scaffale NOBILI CAVALIERI, VALENTI SPADACCINI 301
VIII
© Casa Editrice Principato
Un’avventura “cappa e spada” Giuseppe Ferrandino, In cerca di d’Artagnan (da Spada) 302
L’autore 304 La trama Spada 305 GUIDA ALLA LETTURA Il romanzo; Le tecniche narrative; Il colpo di scena 306 ATTIVITÀ 307 Lo scaffale ALTRE AVVENTURE 309
La narrativa poliziesca Il genere poliziesco Il poliziesco classico La struttura narrativa Il poliziesco d’azione Il noir
310 311 311 313 313 314
Link
ALTRE SFUMATURE DI GIALLO
312
Un giallo classico Georges Simenon, Il commissario Maigret va a Messa (da Il caso Saint-Fiacre)
315 L’autore 317 L’immagine Il maestro del brivido: Alfred Hitchcock 320 GUIDA ALLA LETTURA Il commissario Maigret; Il romanzo; Il centro del romanzo 322 Lo scaffale UN GIOVANE MAIGRET 322 Link OLTRE IL GIALLO 322 ATTIVITÀ 323 Link LE REGOLE PER SCRIVERE UN POLIZIESCO 325
Un giallo moderno Andrea Camilleri, L’odore del diavolo racconto completo 326
L’autore 329 GUIDA ALLA LETTURA Un giallo contemporaneo; Antonietta e Clementina; Il commissario Montalbano 332 ATTIVITÀ 334
Un noir italiano Carlo Lucarelli, Stazione Ostiense racconto completo 336
L’autore 338
ON LINE Lucarelli on line
Le immagini Detective Conan
341
ON LINE Detective Conan on line
La narrativa fantastica Il genere fantastico Le origini La narrativa dell’orrore I temi I grandi autori
GUIDA ALLA LETTURA Un thrilling; Il bisogno di normalità ATTIVITÀ 346 347 347 349 350 351
Link
VAMPIRI IERI E OGGI
342 343
348
Link MONDI FANTASTICI: LA FANTASCIENZA Lo scaffale UNA SAGA FANTASY ITALIANA Link MONDI FANTASTICI: IL FANTASY
352 352 353
ON LINE Dal romanzo al film: la fantascienza
Il fantastico quotidiano Dino Buzzati, Una goccia racconto completo 354
L’autore 356 GUIDA ALLA LETTURA Il fantastico nella quotidianità; La suspense; Il linguaggio; La conclusione 357 ATTIVITÀ 359 L’immagine Il fantastico nell’arte: il Surrealismo 362
Un “classico” del fantastico Franz Kafka, Il risveglio di Gregor Samsa (da La metamorfosi)
364 La trama La metamorfosi 365 L’autore 366 GUIDA ALLA LETTURA L’incredibile risveglio; Un insetto enorme; I temi 369 ATTIVITÀ 373
Un horror italiano Nicoletta Vallorani, Mater terribilis racconto completo 374
L’autrice 375 GUIDA ALLA LETTURA Un horror macabro; Il discorso narrativo 378 Lo scaffale NARRAZIONI FANTASTICHE 378 ATTIVITÀ 379 Link IL PIACERE DELLA PAURA 381 © Casa Editrice Principato
IX
La narrativa umoristica Il genere L’umorismo nella narrativa moderna L’arte di far ridere I meccanismi del comico
382 383 384 385 386
Link UMORISMO SPICCIOLO E UMORISMO SOTTILE Leggiamo insieme
385
Un’iperbole “Don Chisciotte e i mulini a vento” (da Miguel de Cervantes)
386
Un understatement “Restrizioni del traffico” (da István Örkény)
386
Un equivoco Il pesce stupido (da Achille Campanile)
387
Un malinteso In tribunale (da Achille Campanile)
388
L’assurdo La questione degli orsi bianchi (da Alphonse Allais)
388
L’humor nero In guerra
390
La parodia di un linguaggio settoriale Arancia (da Bruno Munari)
390
La parodia dell’incipit di un romanzo Il vecchio e il mare di Hemingway 391 Link GIOCARE CON LE PAROLE: LE “FRASI MATTE DA LEGARE” DI STEFANO BARTEZZAGHI 392 L’autore 392 ATTIVITÀ Lo scaffale
393 394
NARRAZIONI UMORISTICHE
Un classico dell’umorismo Lawrence Durrell, Spentola la bandiera (da Le avventure di Antrobus) 395
L’autore 397 GUIDA ALLA LETTURA Il racconto; Il linguaggio comico; L’ironia 399 ATTIVITÀ 400
Un racconto assurdo nel Medioevo Tonino Guerra, Luigi Malerba, Millemosche, Pannocchia e Carestia (da Storie dell’anno Mille) 402
La trama Storie dell’anno Mille 403 Gli autori 404 GUIDA ALLA LETTURA I meccanismi del comico; Lo stile e le tecniche narrative 406 Lo scaffale MEDIOEVO COMICO 407 ATTIVITÀ 408
Un racconto umoristico-grottesco Fëdor Dostoevskij, Il coccodrillo: un caso straordinario 410 La narrativa realistico-sociale La narrativa realistico-sociale Il romanzo sociale Il naturalismo e il verismo La svolta del Novecento Il genere oggi
L’autore 418 GUIDA ALLA LETTURA Il racconto; L’umorismo; Un’interpretazione polemica 419 ATTIVITÀ 421
424 425 425 426 427 429
Link
IL REALISMO
425
Link Link
LA STAGIONE DEL NEOREALISMO
428 429
IL ROMANZO DI FORMAZIONE
Un racconto di formazione Marco Lodoli, Il Mister (da I professori e altri professori) racconto completo 430
L’autore 433 GUIDA ALLA LETTURA Un racconto realistico-sociale; Una storia di formazione; Le scelte stilistiche 435 Lo scaffale QUATTRO STORIE DI FORMAZIONE 436 ATTIVITÀ 437
La terra e la memoria Cesare Pavese, La Langa (da Feria d’agosto) racconto completo Link
X
UN PAESAGGIO INTERIORE: LA LANGA
440 440 L’autore 443
© Casa Editrice Principato
Lo scaffale
NARRAZIONI REALISTICO-SOCIALI DEL NOVECENTO 443
GUIDA ALLA LETTURA Il racconto; Le tecniche narrative e i temi; Il narratore ATTIVITÀ
444 445
La scoperta del mondo Elsa Morante, Un bambino felice (da La Storia) 447 La narrativa storica e di testimonianza La narrativa storica Le origini Il romanzo storico nell’Ottocento Il modello manzoniano L’eredità del romanzo storico La narrativa di testimonianza
La trama La Storia 447 L’autrice 449 GUIDA ALLA LETTURA Il romanzo; La scoperta infantile del mondo; Il linguaggio; Un romanzo complesso 452 ATTIVITÀ 454
456 457 457 458 458 459 460
Link
CARATTERISTICHE DEI PROMESSI SPOSI
Link
CONFRONTO FRA NARRAZIONE STORICA E TESTIMONIANZA 460
Un romanzo storico Alessandro Manzoni, Gli effetti devastanti della peste (da I Promessi Sposi) Link Link
LA PESTE LA PESTE DEL 1630
459
461 461 464
Alessandro Manzoni, Una scena di umana pietà: la madre di Cecilia (da I Promessi Sposi)
465 L’autore 466 Lo scaffale IL ROMANZO STORICO OGGI 467 GUIDA ALLA LETTURA Renzo entra a Milano; Le devastazioni; Una scena di umana pietà: la madre di Cecilia 468
ON LINE La storia della Colonna Infame
Link
CONOSCERE I PROMESSI SPOSI
ATTIVITÀ
470 472
Un’autobiografia romanzata Melania G. Mazzucco, Un’infanzia d’artista (da La lunga attesa dell’angelo)
475 La trama La lunga attesa dell’angelo 475 Link LA BIOGRAFIA 476 L’autrice 480 Lo scaffale PITTORI E ROMANZI 481 L’immagine Sono Jacomo Robusti, detto il Tintoretto 482
ON LINE L’Ultima Cena
GUIDA ALLA LETTURA Un’autobiografia romanzata; L’arte dei colori 484 ATTIVITÀ 485
Una testimonianza Primo Levi, Avevo ventiquattro anni (da Se questo è un uomo) 487
L’autore 488 La trama Se questo è un uomo 489 Lo scaffale TESTIMONIANZA E MEMORIA 490
ON LINE Conoscere per ricordare
Link PRIMO LEVI RISPONDE AGLI STUDENTI 492 L’immagine Primo Levi: una biografia 493 GUIDA ALLA LETTURA La testimonianza; In viaggio verso la morte; Il messaggio morale; Il linguaggio 494 ON LINE Il Giorno della Memoria
ATTIVITÀ
496
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XI
Un mondo di racconti Racconti leggeri
500
Lo scaffale
LE TANTE FACCE DEL BUONUMORE
502
Un racconto umoristico Saki, La finestra aperta (da La reticenza di Lady Anne) racconto completo 503
L’autore 504
ON LINE Il cortometraggio e l’originale inglese
Lo scaffale
I MAESTRI DELLA NARRATIVA BREVE
506 507 508
GUIDA ALLA LETTURA Il discorso narrativo ATTIVITÀ
Un racconto sociale Italo Calvino, Luna e Gnac (da Marcovaldo) racconto completo 510
La trama Marcovaldo 511 L’autore 512 Lo scaffale DUE ROMANZI UMORISTICI 515 GUIDA ALLA LETTURA Il racconto; Il “mestiere del narratore” 516 ATTIVITÀ 517
Un racconto fantastico Conrado Nalé Roxlo, Storia diabolica (da Diabolico Rio de la Plata) racconto completo Lo scaffale Link
519 520 L’autore 521 522 523 524
UN CAPOLAVORO DELL’UMORISMO SURREALE
IL MITO DI NARCISO
GUIDA ALLA LETTURA Un racconto circolare ATTIVITÀ VERIFICA IL PERCORSO
Racconti a confronto 525
Racconti straordinari
526
Due racconti di fantascienza Fredric Brown, Questione di scala e Sentinella (da Le meraviglie del possibile)
racconto completo 528
Lo scaffale
L’autore 529 529
TRA GIALLO E FANTASCIENZA
ON LINE La narrativa di Fredric Brown
GUIDA ALLA LETTURA L’incontro con gli alieni; Le tecniche narrative 531 ATTIVITÀ 532 Lo scaffale STORIE STRAORDINARIE 534
Un racconto umoristico Achille Campanile, La scoperta dell’Europa (da Vite di uomini illustri) racconto completo
535 535 L’autore 539 GUIDA ALLA LETTURA Una fantasticheria; Un’avventura umoristica 540 ATTIVITÀ 541 Link
UNA LINGUA INVENTATA
Un racconto fantastico Jorge Luis Borges, Il Libro di Sabbia (da Il libro di sabbia. Tredici racconti straordinari)
racconto completo 543
GUIDA ALLA LETTURA I significati; Infinite combinazioni ATTIVITÀ Link
BORGES, I LIBRI, LA FELICITÀ
L’autore 546 548 549 551
Racconti a confronto 552
Racconti di giovani protagonisti 552 Una storia d’amore e di timidezza Laura Mancinelli, Amelio e Amelia (da Un misurato esercizio della cattiveria) racconto completo 554 VERIFICA IL PERCORSO
GUIDA ALLA LETTURA Il soggetto; La struttura Lo scaffale
STORIE D’AMORE
ATTIVITÀ
L’autrice 555 558 558 559
Vita scolastica e classi sociali Janet Frame, La signorina Gibson e la soffitta (da La laguna e altre storie) racconto completo 561 L’autrice 563 GUIDA ALLA LETTURA Sparare bugie a raffica; L’arte della scrittura 564 ATTIVITÀ 565
Un racconto fantascientifico Isaac Asimov, Chissà come si divertivano (da Il meglio di Asimov) XII
racconto completo
© Casa Editrice Principato
567
GUIDA ALLA LETTURA Un futuro “probabile” ATTIVITÀ VERIFICA IL PERCORSO
L’autore 569 570 571
Racconti a confronto 573
Racconti d’amore
574
La scoperta dell’amore Hermann Hesse, Sul ghiaccio (da Racconti) racconto completo 576
L’autore 578 GUIDA ALLA LETTURA Un racconto di formazione; La struttura 580 Lo scaffale AMORE E MUSICA 580 ATTIVITÀ 581
Un amore morboso Dacia Maraini, Madre e figlio (da Mio marito) racconto completo 584
L’autrice 587 GUIDA ALLA LETTURA Il tema del mammismo; I personaggi; Una conclusione surreale 589 ATTIVITÀ 590
Un amore costante Guy de Maupassant, La felicità (da Racconti) 592 GUIDA ALLA LETTURA Una struttura circolare ATTIVITÀ Lo scaffale VERIFICA IL PERCORSO
STORIE D’AMORE
L’autore 594 597 598 600
Racconti a confronto 601
Capolavori della narrativa breve 602 Un classico dell’orrore Edgar Allan Poe, Il gatto nero (da Racconti) racconto completo 604 L’immagine Poe al cinema Link
IL “MITO” DI POE
L’autore 608 610 612
ON LINE Poe nella letteratura, nella musica, nei fumetti, al cinema
GUIDA ALLA LETTURA Un perfetto meccanismo narrativo; Il «demone dell’intemperanza»; La conclusione
615
ON LINE Poe, The Black Cat
Lo scaffale
EDGAR ALLAN POE
616 617
ATTIVITÀ
Un capolavoro verista 1 Giovanni Verga, «Era un ragazzo malizioso e cattivo» (da Rosso Malpelo) racconto completo 620 Link
IL VERISMO
621
ON LINE Giovanni Verga fotografo
Link
L’autore 624
IL LAVORO MINORILE NELLE ZOLFATARE SICILIANE NEL 1876 627
GUIDA ALLA LETTURA La novella; I fatti devono svolgersi da sé; Le tecniche narrative; I personaggi L’immagine Verga al cinema: La terra trema di Visconti ATTIVITÀ Lo scaffale
LE NOVELLE DI VERGA
Un capolavoro verista 2 Giovanni Verga, «Sua madre non aveva mai pianto per lui» (da Rosso Malpelo)
628 629 630 632 633
ON LINE Rosso Malpelo: il film e il lavoro minorile nel mondo
L’immagine Fotografia e società: condizione dei ragazzi e lavoro minorile nell’Ottocento italiano
639
GUIDA ALLA LETTURA La lotta per i bisogni materiali; L’atteggiamento dei personaggi; La conclusione della storia
640
ON LINE Giovanni Verga, Il corvo di Mizzaro
ATTIVITÀ Lo scaffale
Un maestro del grottesco Luigi Pirandello, La patente (da Novelle per un anno) racconto completo 644 Link
641 643
LE NOVELLE DI VERGA
PIRANDELLO E L’UMORISMO
L’autore 645 647
ON LINE La patente: un film con Totò
GUIDA ALLA LETTURA Un’ingiusta persecuzione; La maschera da iettatore; L’intento comunicativo; I meccanismi narrativi e il linguaggio 651 Lo scaffale PIRANDELLO AL CINEMA 652 ATTIVITÀ 653 VERIFICA IL PERCORSO
Racconti a confronto 656 © Casa Editrice Principato
XIII
Leggere il presente
Adolescenti oggi 658 Leggere l’adolescenza 659 Lo scaffale STORIE DI ADOLESCENTI 659 Inversioni di rotta123Monica Vignale, Ragazzi “tutto e subito” 660 LETTURA ATTIVA 662 Lettera a un settimanale123Silvia Vegetti Finzi, La solitudine del venerdì 663 LETTURA ATTIVA 664 Educare alla collaborazione123Paola Tavella, Questa casa non è un albergo! 665 LETTURA ATTIVA 666 Fermare i violenti123Deborah Ameri, Lotta al cyber-bullismo. Arriva la prima condanna 667 Il rapporto con gli altri e con il mondo 670 Leggere l’attualità 671
Link
COME DIFENDERSI DAL BULLISMO
Lo scaffale
LETTURA ATTIVA 668 669
L’ALTRA FACCIA DEL LAVORO
672
Comunicare123Alessandra Ricciardi, L’importanza della gestualità 672 LETTURA ATTIVA 673 La difesa della natura123Folco Quilici, Così ho imparato a stare dalla parte degli squali 674 Link Dichiarazione universale dei diritti dell’animale 676 Lo scaffale
ANIMALI DA SALVARE
Vivere oggi123Alessandra Mangiarotti, Quando il robot risponde al telefono 678 Lavoro e tempo libero123Francesco Moscatelli, “Io condannato a lavorare in paradiso” ON LINE Il video di Ben
Opinioni e commenti123Dacia Maraini, «Figlia mia ricorda: non esistono razze» Lo scaffale
STORIE DI RAZZISMI
677 LETTURA ATTIVA 677 LETTURA ATTIVA 679 679 LETTURA ATTIVA 682 683 685 LETTURA ATTIVA 685
ON LINE Una società multietnica
Glossario Indice degli autori XIV
686 690 © Casa Editrice Principato
IO AT OR OR LA B
Leggere un testo
narrativo
Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali Antonio Tabucchi, Mauro Corona, Ernest Hemingway
Riconoscere la struttura
101 storie Zen, Isvan Orkény, Vittorio Zucconi, Julio Cortázar, Anton Cechov
Analizzare personaggi e ambienti
Banana Yoshimoto, Guy de Maupassant, Doris Lessing, Cesare Pavese, Gianni Celati, Clara Sereni, Franz Kafka, Jerome K. Jerome, Stefano Benni, Barbara Garlaschelli, Francesco Piccolo, Primo Levi, Franz Kafka
Analizzare stile e linguaggio
James Joyce, Charles Dickens, Natalia Ginzburg, Virginia Woolf, Leonardo Sciascia, Aldo Buzzi, Arthur Schnitzler, Lev Tolstoj, Raymond Queneau, Luis Sepúlveda, Dino Buzzati
OBIETTIVI Distinguere l’autore e il narratore Conoscere le diverse tecniche che presiedono la costruzione del testo narrativo Individuare gli elementi di base della storia e le coordinate temporali e spaziali Cogliere il contenuto globale del testo Riconoscere la struttura e i legami logici che percorrono la storia
Riconoscere i temi e l’intento comunicativo dell’autore Analizzare i personaggi individuando ruolo, funzione, caratterizzazione e messa in scena Analizzare le scelte stilistiche e il linguaggio di un autore Sviluppare il piacere della lettura © Casa Editrice Principato
1
Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
Distinguere autore e narratore Distinguere gli elementi di base del testo narrativo: fatti, personaggi, tempo
SCOPO R P INCIPALE
TAGS
lettore narratore autore storia fatti personaggi tempo spazio
2 Leggere un testo narrativo
© Casa Editrice Principato
PERCORSO La storia
L’autore e il narratore
Gli elementi di base della storia
ANTONIO TABUCCHI
LO SCAFFALE
Esercitazioni
M. CORONA, E. HEMINGWAY
I libri di Mauro Corona
LA STORIA Storie vere e storie inventate Raccontare storie, ascoltarle, divertirsi o sognare attraverso esse è un’esperienza comune a tutti noi. Così come tutti noi sappiamo distinguere fra una storia vera, che riferisce avvenimenti realmente accaduti, e una storia inventata, frutto dell’immaginazione e della creatività di un autore. Sono narrazioni vere i racconti di vite, fatti, azioni, persone, avvenimenti reali, realmente accaduti: le biografie, le autobiografie, i libri di memorie; sono invece, in genere, narrazioni inventate quelle che raccontano vicende, fatti e persone inventati, più o meno realistici ma non necessariamente reali. A quest’ultima categoria appartengono gran parte dei testi letterari e le vicende rappresentate a teatro, al cinema o in televisione: tragedie, commedie, film, telefilm, telenovele…
LINK
Verità o invenzione? A volte, una storia inventata può sembrare vera. Un caso rimasto famoso è quello di una trasmissione radiofonica ideata dall’attore e regista americano Orson Welles nel 1938: la lettura del romanzo La guerra dei mondi di H.G. Wells. Il romanzo racconta l’invasione della Terra da parte dei Marziani, che sbarcano dalle loro navicelle spaziali cilindriche vicino a Londra. I tentativi di comunicare con loro sono inutili: i Marziani
inceneriscono coloro che si avvicinano, e iniziano l’invasione utilizzando macchine da combattimento a tre gambe... L’adattamento di Orson Welles raccontava la vicen-
da come una cronaca radiofonica, in modo realistico, con finti collegamenti con gli inviati sul fronte dell’invasione aliena nel corso di una “normale” trasmissione radio: e una parte dei
radioascoltatori credette che ci fosse veramente un’invasione in corso, nonostante gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma, dando vita a vere e proprie scene di panico.
© Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
3
Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali L’autore L’autore è una persona fisica, realmente vissuta; è lo scrittore o la scrittrice che ha creato la storia.
L’AUTORE E IL NARRATORE
Tutti i testi narrativi sono creati da un autore : una persona (o un gruppo di persone) che ha inventato e scritto la storia che noi leggiamo o ascoltiamo. Per esempio, il romanzo I Promessi Sposi è stato scritto nella prima metà dell’Ottocento dall’autore Alessandro Manzoni.
Il narratore interno e il narratore esterno Il narratore è la voce che racconta la storia.
Ogni storia, vera o immaginaria, è costituita da una serie di avvenimenti che si svolgono nel tempo, raccontati da un narratore . Se non ci fosse questa voce narrante, non sarebbe infatti possibile leggere o ascoltare una storia. Le tipologie di narratore presenti in un racconto o in un romanzo possono essere due: narratore interno e narratore esterno. Il narratore interno compare nella storia come protagonista o testimone: è la persona che parla e che racconta quello che succede. Il narratore esterno è assente dalla storia, non ne fa parte: racconta e commenta vicende a cui non ha partecipato direttamente. La distinzione fra narratore interno e narratore esterno è segnalata nel testo anche dai verbi. Il narratore interno è il personaggio che dice “io” e usa la prima persona singolare. Il narratore esterno usa la terza persona: “egli”, “loro”. Nei testi che raccontano vicende realmente accadute, come per esempio i racconti di memorie, la figura del narratore coincide con quella dell’autore, il quale racconta in prima persona i fatti che gli sono accaduti personalmente o di cui è stato testimone. Nei testi di fantasia, invece, la figura del narratore viene creata dall’autore: il narratore non è una persona realmente esistente ma, semplicemente, la “voce” che racconta i fatti.
Il lettore In un’opera letteraria il narratore può avere caratteristiche profondamente diverse dall’autore. Per esempio, nel romanzo Il nome della rosa il narratore è un monaco medievale, mentre l’autore, Umberto Eco, è uno scrittore italiano vivente. In questo caso anche un lettore ingenuo è portato non confondere l’autore con il narratore. In altri casi, invece, il narratore presenta caratteristiche molto simili a quelle dell’autore reale, fungendo quasi da suo alter ego immaginario. Per esempio, nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto dello scrittore francese del Novecento Marcel Proust l’ambiguità è massima, cioè si può essere in dubbio se il narratore sia Proust o un personaggio inventato, anche perché il
4 Leggere un testo narrativo
© Casa Editrice Principato
protagonista e narratore dice in alcune occasioni di chiamarsi Marcel, proprio come Proust, e afferma di essere l’autore del libro. Nel corso della lettura, un lettore ingenuo, sprovveduto, è facilmente portato a non fare molte differenze fra autore e narratore. Ma un lettore consapevole sa che sono molti i modi con cui uno scrittore può simulare la realtà, riconosce quando si trova davanti a un personaggio largamente autobiografico ma, appunto, un personaggio: un narratore da non confondere con l’autore. La persona che legge, sia essa sprovveduta o consapevole, è appunto una persona vera, reale. Viene definito lettore reale l’insieme dei lettori che realmente legge l’opera dell’autore. Il lettore ideale invece è l’insieme dei lettori che l’autore ha immaginato come destinatari della sua opera. In base ai suoi lettori ideali, l’autore sceglie come scrivere il testo, quale stile utilizzare, quali parole, quale livello di lingua (un linguaggio ricercato o popolare, per esempio). Il lettore reale e quello ideale non sempre coincidono: fra i lettori reali possono esserci persone che lo scrittore non ha neppure ipotizzato al momento della stesura del testo.
TESTO NARRATIVO
AUTORE
Lo scrittore, la persona reale che scrive
Il contenuto, la vicenda narrata nel testo
ideale la persona a cui si rivolge l’autore
NARRATORE esterno racconta ma è assente dalla storia
LETTORE
La voce che racconta la vicenda
interno
reale
compare e partecipa alla storia
la persona reale che legge il testo
LINK
Una lettura attiva
Una narrazione, come tutte le altre forme della letteratura, è innanzitutto una comunicazione linguistica. Perciò, per comprendere con sicurezza la storia narrata, occorre leggere in modo attivo, cooperando con il testo e prestando par-
ticolare attenzione al linguaggio. In presenza di una parola o di un’espressione “difficile”, il cui significato non è chiaro o potrebbe ostacolare la comprensione del contenuto, è consigliabile superare l’ostacolo inter-
rompendo la lettura del racconto o del romanzo per leggere le eventuali note poste accanto al testo o per consultare il dizionario. Solo così si può poi procedere spediti, sicuri di avere ben capito ciò che si sta leggendo.
© Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
5
Autore
giamo insieme g e L Narratore interno ed esterno
Antonio Tabucchi
Opera
in Donna di Porto Pim
Edizione
Sellerio, Palermo 2003
Il narratore è interno
Questo breve testo, tratto da Una storia, un racconto dello scrittore italiano Antonio Tabucchi, è ambientato nelle isole Azzorre, un arcipelago portoghese situato al centro dell’Oceano Atlantico.
왖 L’isola di Flores, nelle Azzorre.
Eravamo tre fratelli, e io ero il più giovane. Mio padre era un uomo lento, misurato nei gesti e nelle parole, con gli occhi così chiari che parevano d’acqua... Mio padre era baleniere, come lo era stato suo padre, ma in una certa epoca dell’anno, quando le balene non passano, praticava la pesca alle murene, e noi andavamo con lui, e anche nostra madre. Ora non si usa più così, ma quando io ero bambino [...].
Attività 1 Chi è il personaggio che parla di sé, della sua famiglia e dice “io”?
쏔 Uno dei figli del baleniere. 쏔 L’autore del racconto, Antonio Tabucchi.
Anche questo brano di Tabucchi, tratto dal racconto Altri frammenti, è ambientato nelle isole Azzorre. Il narratore è esterno
1. lavagna: un minerale, detto anche ardesia. 2. scoscese falesie: coste rocciose con pareti a picco.
Nell’aprile 1839 due cittadini britannici sbarcarono nell’isola di Flores, che assieme a Corvo è l’isola più sperduta e solitaria dell’arcipelago delle Azzorre. Li conduceva la curiosità, che è sempre un’ottima guida. I due inglesi attraversarono un paesaggio incredibile: una lastra di lavagna1 fiorita che improvvisamente si spalancava in paurosi abissi, in dirupi, in scoscese falesie2 sul mare. A metà del viaggio si fermarono per passare la notte in un paesino di pescatori. Era un minuscolo villaggio [...].
Attività 2 Quale voce narra e commenta il viaggio?
쏔 La voce di uno dei due viaggiatori britannici sbarcati alle Azzorre. 쏔 La voce di qualcuno che non è né protagonista né testimone.
6 Leggere un testo narrativo
© Casa Editrice Principato
GLI ELEMENTI DI BASE DELLA STORIA La comprensione del contenuto Gli elementi essenziali, gli “ingredienti” del contenuto di un testo narrativo, della storia, sono i fatti, i personaggi, il tempo e lo spazio. GLI “INGREDIENTI” DELLA STORIA
I FATTI
I PERSONAGGI
IL TEMPO
LO SPAZIO
I fatti o avvenimenti costituiscono in un certo senso la materia prima con cui viene costruito il racconto. È l’autore che sceglie quali fatti narrare, in che modo, e come ordinarli nella trama del racconto («due cittadini britannici sbarcarono [...] attraversarono un paesaggio incredibile [...] si fermarono»).
I personaggi sono tutti coloro che compiono le azioni o si trovano in qualche modo coinvolti negli avvenimenti narrati. Spesso l’autore dà particolare rilievo a uno dei personaggi, facendone il protagonista della storia («Eravamo tre fratelli,e io ero il più giovane»).
Ogni storia ha sempre una propria durata,costituita dall’arco di tempo nel quale si svolge la vicenda narrata. Le indicazioni di tempo («Nell’aprile 1839», «Quel giorno», «Un mese dopo», «Un anno fa») permettono al lettore di seguire lo sviluppo della storia e il concatenarsi degli avvenimenti.
Ogni storia si colloca in luoghi più o meno definiti e riconoscibili, con riferimenti agli ambienti naturali e umani in cui si svolgono le azioni descritte. Le indicazioni dei luoghi («si spalancava in paurosi abissi,in dirupi,in scoscese falesie», «In una città di provincia», «In una piazza alberata») permettono al lettore “vedere” in quale spazio agiscono i personaggi e come entrano fisicamente in rapporto fra di loro.
LINK Per comprendere con sicurezza il contenuto di una narrazione può essere utile individuare nel testo la risposta alle seguenti cinque domande relative alla storia.
On line
La regola delle “cinque W” Sono le cosiddette “cinque W” (perché nella lingua inglese iniziano tutte con la “W”), così chiamate perché vennero inizialmente proposte dai giornalisti statunitensi per narrare correttamente una storia di cronaca.
W W W W W
Chi sono i personaggi che agiscono?
ho?
Chi?
hat?
Che cosa? Che cosa fanno i personaggi?
here?
Dove?
In quali luoghi e in quale epoca è ambientata l’azione?
hen?
Quando?
Quando si svolgono i fatti narrati?
hy?
Perché?
Perché i personaggi agiscono in quel modo?
Individua le cinque “W” © Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
7
LINK
La comunicazione letteraria Un’opera letteraria si inserisce in un circuito comunicativo, cioè un insieme di rapporti che legano l’autore e il lettore, in cui è possibile individuare alcuni elementi costanti. Osserviamoli insieme prendendo come esempio il romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, di cui probabilmente conosci, almeno a grandi linee, la storia.
Autore reale La persona “storica”, realmente vissuta; è colui che ha immaginato e scritto l’opera.
Lettore reale Tutti i lettori effettivi dell’opera.
Autore implicito L’immagine “ideale” dell’autore che il lettore desume dalle informazioni che si possono ricavare dall’opera, da quello cioè che il lettore immagina leggendo il testo.
Lettore implicito Il pubblico “ideale” al quale l’opera è destinata, quello che un autore ha in mente quando scrive (di solito, i suoi contemporanei).
8 Leggere un testo narrativo
Alessandro Manzoni, nato a Milano il 7 marzo 1785; sposato con Enrichetta Blondel; autore degli Inni Sacri e del romanzo I Promessi Sposi; morto a Milano il 22 maggio 1873.
Tutti i lettori del romanzo I Promessi Sposi, di ogni tempo: dai contemporanei di Manzoni, fino a noi che lo leggiamo oggi.
L’autore implicito dei Promessi Sposi viene convenzionalmente definito “Manzoni” e coincide con il narratore di primo grado, cioè con la voce che svolge il filo principale della storia. Leggendo I Promessi Sposi il lettore si crea l’immagine di un autore implicito pacato, sereno, equilibrato, sottilmente ironico. Tale immagine, però, corrisponde solo in minima parte a quella dell’autore reale, così come è possibile ricostruirla dai dati biografici secondo i quali Manzoni soffriva di crisi di nervi, era spesso inquieto e tormentato dai dubbi. Il destinatario del romanzo I Promessi Sposi è l’ampio pubblico della borghesia ottocentesca. Tale indicazione è desumibile sia dalle scelte linguistiche, stilistiche e di contenuto all’interno dell’opera (l’autore usa un italiano/toscano colto, che poteva essere capito dalla borghesia, mentre il popolo non sapeva leggere e parlava dialetto), sia dalle dichiarazioni teoriche, di poetica, di Alessandro Manzoni stesso.
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basa sulle caQuesta analisi si iche fissate og tol tegorie narra our Chatman ym Se o tic cri l da rso. La strutin Storia e disco l romanzo e ne a tiv tura narra Parma 1994. , he nel film, Pratic
Per conoscere più in dettaglio la trama dei Promessi Sposi vedi pag. 470
Narratore. Il narratore, ossia la “voce” che narra la storia, talvolta può essere più di uno e, a seconda dei casi, essere interno o esterno alla vicenda.
Il narratore interno è presente nella storia ed è la persona che parla e racconta quello che succede. Il narratore esterno, invece, non fa parte della storia e racconta eventi a cui non ha partecipato direttamente. Nel romanzo I Promessi Sposi abbiamo tre narratori, concatenati.
Renzo, un personaggio del romanzo che, nel Seicento, ha narrato oralmente la storia all’Anonimo: «[Renzo] soleva raccontar la sua storia molto per minuto, lunghettamente anzi che no (e tutto conduce a credere che il nostro anonimo l’avesse sentita da lui più di una volta)» (Cap. XXXVII).
Narratario Il personaggio che, eventualmente, compare nel testo come il destinatario del narratore.
L’Anonimo, colui che
Il narratore di primo grado (o narratore principale,
ha ascoltato la storia da Renzo e poi l’ha narrata per iscritto per il pubblico del Seicento nel manoscritto ritrovato dal narratore principale.
o autore implicito), colui che, due secoli dopo, “trova” un manoscritto opera di un Anonimo e lo riscrive per il pubblico dell’Ottocento. Nel romanzo il narratore di primo grado è un narratore esterno alla vicenda, onnisciente, che interviene nel racconto con commenti, interpretazioni, valutazioni: «la povera Lucia» (Cap. XX); «La sventurata rispose» (Cap. X); «Una delle più gran consolazioni della vita è l’amicizia» (Cap. XI).
Nel romanzo I Promessi Sposi il narratario: • è u ninterlocutore diretto, spesso chiamato in causa dal narratore di primo grado: «Pensino ora i miei venticinque lettori» (Cap. I); «Risparmio al lettore i lamenti, le condoglianze, le accuse, le difese» (Cap. II); «Lascio poi pensare al lettore come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù» (Cap. III); «Questioni importanti; ma che il lettore risolverà da sé, se ne ha voglia» (Cap. VI) • è u nlettore smaliziato: «In vero, non è cosa da presentare a lettori d’oggigiorno: son troppo ammaliziati, troppo disgustati da questo genere di stravaganze» (INTRODUZIONE). © Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
9
ESERCITAZIONE
Autore
Mauro Corona
Opera
Maestri speciali, in Nel legno e nella pietra
Edizione
«Oscar» Mondadori, Milano 2003
racconto montagna natura formazione autobiografia
TAGS
Il narratore introduce il racconto con alcune riflessioni sull’educazione ricevuta.
PRIMA “lezione”, impartita dal nonno.
SECONDA “lezione”, impartita da un boscaiolo.
Maestri speciali Mauro Corona
RACCONTO COMPLETO
In questo racconto autobiografico lo scrittore Mauro Corona rievoca alcuni episodi della sua infanzia in Friuli-Venezia Giulia e della sua età più adulta. Mauro Corona, «uomo dei boschi e delle montagne», nato da genitori friulani a Pinè, in Trentino, nel 1950, dopo l’infanzia è tornato con la famiglia nel loro paese d’origine, Erto, in provincia di Pordenone, un pugno di case incassato nella valle del torrente Vajont. Scrittore, scultore in legno, è anche un esperto alpinista.
Una volta , quando ero piccolo, l’educazione dei bambini all’esperienza e ai trucchi della vita veniva impartita in modi quasi brutali, senza fronzoli o aggiramenti, in maniera diretta, a volte mettendo a rischio la stessa incolumità degli educandi.I miei maestri,spesso tormentati da dolorose solitudini e ancora più spesso patologicamente incapaci di amare chicchessia,1 rea- 5 givano ai loro patemi2 chiudendosi in silenzi impenetrabili. Parlavano a stento sputando solo l’essenziale. Per insegnarmi qualcosa non aprivano quasi bocca, si comportavano e basta. Quando erano magnanimi,3 al massimo bofonchiavano4 un sì o un no a seconda delle situazioni. Una volta mio nonno , stando in piedi accanto a me, si accorse che cercando di usa- 10 re l’ascia con la mano sinistra mettevo a repentaglio la punta dell’indice destro. Affinché ciò non accadesse, mentre s’accendeva il toscano5 disse: «No così» e fumò tranquillo. Dopo nemmeno un minuto la prima falange del mio dito penzolava nel vuoto sostenuta solo da un brandello di pelle. «Ti avevo avvertito – brontolò il vecchio senza scomporsi – adesso arrangiati.» 15 Mi ricucì il dottor Paolo Gallo nell’ambulatorio di Erto,6 dal quale mi recai da solo perché il nonno, avendomi avvertito, non si degnò di accompagnarmi. Un’altra volta , assieme al boscaiolo Carle de Furlan stavo scendendo dalla montagna. Ero molto giovane, ancora non conoscevo bene il carattere dei maestri. Ad un certo punto per accorciare il percorso tagliai di- 20 retto lungo il bosco puntando al passo Sant’Osvaldo. Carle mi vide deviare e disse: «No da quella parte». Non gli detti retta e filai verso il basso. Lui seguitò per il sentiero. Dopo una buona mezz’ora di discesa mi trovai sopra una fascia di rocce alta un centinaio di metri. Scendere di là non era nem1. chicchessia: qualunque persona. 2. patemi: ansie, paure. 3. magnanimi: generosi. 4. bofonchiavano: borbottavano.
10 Leggere un testo narrativo
5. toscano: tipo di sigaro. 6. Erto: i luoghi nominati nel racconto sono quelli dei paesi e delle montagne del Vajont (nella regione del Friu-
li-Venezia Giulia), dove l’autore vive e dove ha trascorso parte della propria infanzia.
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왗 Lo scrittore durante una scalata.
왘 Particolari di due sculture in
legno di Mauro Corona (foto Giovanni Bonfanti).
TERZA “lezione”, impartita da un pastore.
QUARTA “lezione”, impartita da un amico.
meno pensabile. Provai a spostarmi qua e là per trovare un passaggio su 25 terreno meno impervio7 ma non ci fu nulla da fare. Dovetti rifarmi in salita tutto il percorso e rimettermi sul sentiero conosciuto. Quando raggiunsi Carle, già da un pezzo giunto alla carrozzabile8 gliene dissi di tutti i colori. Non si scompose. «Ti avevo avvertito» disse sorridendo. «Ma potevi specificare che di là non si passava!» ribattei seccato. «Ti ho detto “Non da 30 quella parte” e questo, a uno intelligente, deve bastare.» Poi non parlò più. Un’altra volta , quando ero su alla malga9 Bedìn a fare il pastore, il malgaro10 mi vide imboccare un sentiero in disuso invaso dagli sterpi. «Non entrare lì» disse quasi sottovoce. Io ci andai lo stesso. Tornai veloce come un razzo. Una ventina di vespe mi avevano punto sulla testa e sul collo. La vac- 35 ca Colomba, passando, aveva sfasciato il loro nido. Le vespe, infuriate, si vendicavano su chiunque transitasse di là. Il malgaro aveva detto no. Secondo lui non serviva specificare altro. Potrei raccontare centinaia di episodi che hanno contribuito alla mia formazione. Devo dire che se sono ancora vivo, con tutti gli arti a posto, scampato quasi indenne al metodo educativo dei 40 maestri, è stata pura fortuna. Ripensare a quelle lezioni impregnate di cinismo11 mi fa ancora rabbia. Ma credevo fossero finite. Invece un caso capitatomi qualche anno fa mi avvertì che così non era. Scendevo con l’amico Ottavio dalla cima Sterpezza. Eravamo andati a cercare fossili per venderli a un appassionato collezionista, un avvocato di Padova che ce li pagava be- 45 ne. «Prendere soldi a vendere sassi – commentò Otavi12 – robe da matti, nemmeno fosse oro, ma contento lui...» Il sole di luglio arroventava le pietre del secondo ghiaione13 come braci ardenti. Ci fermammo per una sosta 7. meno impervio: più facilmente transitabile. 8. carrozzabile: strada destinata al traffico di autoveicoli. 9. malga: costruzione rustica
dei pascoli alpini estivi e il pascolo alpino stesso. 10. malgaro: pastore. 11. cinismo: atteggiamento sprezzante.
12. Otavi: dialettale per Ottavio; «Ota», più sotto, è un diminutivo. 13. ghiaione: ammasso di rocce spigolose e scoscese.
© Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
11
Esercitazione
Il racconto si conclude con una riflessione.
nel fresco antro14 situato poco dopo la lama15 dei Tamer, sulla sinistra di chi sale. In quel buco tenevamo le scorte di caccia: lattine di birra, scatolette di 50 carne, qualche bottiglione di vino, sigarette e altro. Svelo oggi il nostro nascondiglio perché né io né Ota ormai andiamo più a caccia, di conseguenza nell’antro di scorte non ce ne sono più. Esistono ancora due sacchi a pelo militari che usiamo per coprirci quando andiamo ad ascoltare i forcelli,16 ma sconsiglio a chiunque di saltarvi dentro. Dopo esserci scolati due birre, 55 Otavi ed io lasciammo l’antro e proseguimmo nella discesa. Lui era davanti, io seguivo a trenta metri. Ad un certo punto vidi l’amico scartare impercettibilmente con i piedi mentre il suo corpo compiva un leggero movimento rotatorio, come quello del torero quando schiva il toro. Non ci badai. Conosco Otavi, so che ogni tanto cammina a scatti e zig-zag a uso i ca- 60 mosci.17 Ma quando raggiunsi il punto in cui lui si era impennato, saltai anch’io per aria. Il mio piede destro aveva calpestato una vipera dal corno la quale, sentendosi maltrattata, piantò i suoi denti nel bordo esterno della scarpa da ginnastica. Allora capii perché l’amico aveva imitato il torero. Ma non si penò di avvertirmi. Presi paura perché ero già stato morso a dicias- 65 sette anni da una bestiola simile. Molto seccato lo rimproverai per lo scherzo poco simpatico. L’amico, senza fermarsi e nemmeno voltarsi indietro, pacatamente rispose: «È cinquant’anni che vai per montagne, non avrai mica bisogno di me per accorgerti che c’è una vipera. E poi, perché avrei dovuto dirtelo? Devi pensarci tu a schivare i pericoli». Mi resi conto che non 70 era cambiato nulla. Dall’infanzia alla maturità, gli antichi maestri ancora mi impartivano lezioni a modo loro. 14. antro: grotta. 15. lama: parete rocciosa dal-
LO SCAFFALE Mauro Corona Le voci del bosco Mondadori
17. a uso i camosci: come fanno i camosci.
lo spigolo molto marcato. 16. forcelli: galli selvatici.
I libri di Mauro Corona «Sono venuto a conoscenza del linguaggio degli alberi, stagione dopo stagione, anno dopo anno, camminando dietro al mio vecchio e guardando prima con i suoi occhi e poi, un po’ alla volta, con i miei. È stato tutto naturale. Il passaggio tra larici, aceri, maggiociondoli, carpini e molti altri legni ha accompagnato la mia infanzia. Ogni albero ha una voce, un carattere, un uso.» Una passeggiata nei boschi del Trentino accompagnati da Mauro Corona
Mauro Corona Storie del bosco antico Mondadori
Durante le sue camminate nel silenzio delle valli e delle cime innevate, Mauro Corona raccoglie le fiabe che gli alberi raccontano a chi le sa ascoltare, e le racconta anche a noi, regalando loro una magia unica e inconfondibile.
12 Leggere un testo narrativo
Corona dà voce alle storie del bosco in una straordinaria lettura d’autore © Casa Editrice Principato
Attività La struttura
1 Nel volume Nel legno e nella pietra, di cui fa parte di questo racconto, Mauro Corona narra alcuni episodi della propria vita in montagna. Egli riferisce dunque, quasi sicuramente:
쏔 avvenimenti realmente accaduti 쏔 avvenimenti irreali, frutto della sua fantasia L’autore e il narratore
2 L’autore del racconto è:
3 La vicenda è narrata in prima persona dal protagonista. Il narratore è dunque:
쏔 interno Gli elementi di base della storia
쏔 esterno
4 La narrazione copre un arco di tempo molto lungo. Osserva: a quale diverse età del protagonista fanno riferimento le quattro lezioni?
PRIMA LEZIONE SECONDA LEZIONE TERZA LEZIONE QUARTA LEZIONE 5 In quali contesti avvengono le quattro lezioni? Indica di fianco a ogni luogo il numero della lezione corrispondente.
__ nei pressi di una malga __ scendendo a valle dopo aver raccolto fossili __ passando attraverso un bosco per accorciare la strada __ tagliando la legna 6 L’autore afferma: «se sono ancora vivo,con tutti gli arti a posto,scampato quasi indenne al metodo educativo dei maestri, è stata pura fortuna». Perché? Quale «metodo educativo» accomuna i quattro maestri? 7 Nel racconto sono presenti alcune espressioni che fanno parte del linguaggio comune. Spiega il significato delle espressioni evidenziate facendo riferimento al testo.
a. «Quando raggiunsi Carle, già da un pezzo giunto alla carrozzabile, gliene dissi di tutti i colori». b. «Tornai veloce come un razzo». c. «Prendere soldi a vendere sassi – commentò Otavi – robe de matti, nemmeno fosse oro». 8 L’autore, attraverso la narrazione di brevi episodi, delinea il ritratto di quattro «maestri speciali»: il nonno, il boscaiolo Carle, un malgaro, l’amico Ottavio. Ripercorri ciascun episodio evidenziando il comportamento di ciascun «maestro» e quello dell’autore. © Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
13
Esercitazione
Un giorno di attesa Ernest Hemingway
Autore
Ernest Hemingway (1899-1961)
Opera
Un giorno di attesa (1938), in Tutti i racconti
Edizione
Mondadori, Milano 1990
Traduzione VINCENZO MANTOVANI
TAGS
racconto adolescenza formazione America
La scala di misurazione della temperatura a cui si fa riferimento è quella dei gradi Fahrenheit, tutt’ora in uso negli Stati Uniti; 102 corrisponde a circa 39 gradi della nostra scala Celsius, dunque a una febbre alta, anche se non altissima.
RACCONTO COMPLETO
Ti proponiamo un breve racconto di Ernest Hemingway, uno dei più significativi narratori statunitensi del Novecento. Il personaggio protagonista è un bambino di nove anni, Schatz. Entrò nella stanza per chiudere le finestre mentre eravamo ancora a letto e vidi che aveva una brutta cera. Era pallido, scosso da brividi, e camminava lentamente come se muoversi gli riuscisse doloroso. «Che c’è, Schatz?» «Ho mal di testa.» 5 «Meglio che torni a letto.» «No. Sto bene.» «Va’ a letto. Mi vesto e sono da te.» Ma quando andai giù era vestito, seduto accanto al fuoco, con l’aria sbattuta di un ragazzo di nove anni che stava molto male. Quando gli misi la 10 mano sulla fronte capii che aveva la febbre. «Va’ a letto» dissi «sei malato.» «Sto benissimo» disse lui. Quando arrivò il medico gli misurò la temperatura. «Quanto ha» gli chiesi. 15 «Centodue.» Di sotto, il dottore lasciò tre diverse medicine in capsule di diverso colore con le istruzioni per somministrargliele. Una doveva far calare la febbre, l’altra purgarlo, e la terza combattere l’acidità. I germi dell’influenza possono esistere solo in ambiente acido, spiegò. Aveva l’aria di saper tut- 20 to dell’influenza e disse che se la febbre non saliva oltre i centoquattro1 non c’era nulla di cui preoccuparsi. Si trattava di una leggera epidemia2 influenzale e non c’era alcun pericolo, se evitavi di prenderti la polmonite.3 Tornato nella stanza, presi nota della temperatura del ragazzo e segnai l’ora in cui dovevo dargli le diverse capsule. 25 «Vuoi che ti legga qualcosa?» «D’accordo. Se credi» disse il ragazzo. Il suo viso era pallidissimo e sotto i suoi occhi c’erano delle aree scure. Lui giaceva immobile nel letto e sembrava molto distante da quello che succedeva. Lessi ad alta voce qualcosa del Libro dei pirati di Howard Pyle;4 ma 30 vedevo che non seguiva quello che leggevo. «Come ti senti, Schatz?» gli chiesi. «Sempre uguale, finora» disse lui. 1. centoquattro: circa 40 gradi Celsius. 2. epidemia: presenza diffusa di molti casi di una malattia contagiosa.
14 Leggere un testo narrativo
3. polmonite: grave infiammazione che colpisce i polmoni e che comporta febbre alta e dolori nella zona toracica.
4. Howard Pyle: autore e illustratore statunitense di libri per ragazzi (1853-1911).
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Il lettore apprende finalmente l’identità del narratore: è il padre del bambino.
왖 Acquarello di Andrew Wyeth (Collezione privata).
왖 Un’illustrazione di Howard Pyle per il suo Libro dei pirati (1921).
Mi sedetti ai piedi del letto a leggere per conto mio mentre aspettavo che venisse l’ora di dargli un’altra capsula. Sarebbe stato naturale che si 35 addormentasse, ma quando alzai gli occhi lui guardava verso i piedi del letto, con un’aria molto strana. «Perché non cerchi di dormire? Ti sveglio io per la medicina.» «Preferirei star sveglio.» Dopo un po’ mi disse: « Non sei mica obbligato a stare qui con me, 40 papà , se la cosa ti disturba.» «Non mi disturba affatto.» «No, volevo dire che non sei mica obbligato a stare qui se la cosa ti disturba.» Pensai che fosse un po’ stordito e, dopo avergli dato, alle undici, le 45 capsule prescritte,5 andai fuori per un po’. Era un giorno freddo e luminoso, col terreno coperto di un nevischio gelatosi in modo tale che sembrava che tutti gli alberi nudi, i cespugli, gli sterpi tagliati e tutta l’erba e il terreno spoglio fossero stati verniciati di ghiaccio. Portai il giovane 50 setter irlandese6 a fare una passeggiatina per la strada e lungo un ruscello ghiacciato, ma era difficile stare in piedi e camminare sulla vitrea superficie e il cane rosso scivolava e sdrucciolava e io caddi due volte, pesantemente, una volta mollando il fucile 55 che slittò via sul ghiaccio. Alzammo uno stormo di quaglie da sotto un’alta scarpata argillosa coperta di cespugli spioventi7 e io ne uccisi due mentre sparivano dietro la cima dell’argine. Alcune andarono a posarsi sugli alberi, ma 60 per la maggior parte si sparpagliarono tra i mucchi di sterpi,8 e bisognava saltare parecchie volte sui monticelli di sterpi coperti di ghiaccio prima che le quaglie volassero via. Il fatto che si alzassero mentre ti tenevi in equilibrio, traballando, sugli sterpi elastici e ghiacciati non facilitava la mira, e io ne uccisi due, cinque 65 ne mancai, e presi la strada del ritorno soddisfatto di aver trovato uno stormo di quaglie così vicino a casa e felice che ne fossero rimaste ancora tante da permettermi di riprendere la caccia un altro giorno. A casa mi dissero che il ragazzo si era rifiutato di far entrare chiunque in camera sua. 70 «Non potete entrare» diceva. «Non dovete prendere quello che ho io.» Salii da lui e lo trovai esattamente nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato, pallido in volto, ma con gli zigomi9 arrossati dalla febbre, ancora con lo sguardo, come prima, fisso ai piedi del letto. 5. prescritte: indicate dal medico. 6. setter irlandese: cane di media taglia, agile e robusto, adatto alla caccia.
7. spioventi: le cui foglie e rami sono piegati verso il basso (ha rami spioventi il salice piangente). 8. sterpi: arbusti e vegetazione secca e pungente.
9. zigomi: ciascuna delle due sporgenze ossee, più o meno pronunciate, situate nel viso, sotto le orbite oculari.
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Esercitazione
L’uomo si rende conto del tragico equivoco in cui è caduto suo figlio: ora cercherà di rassicurarlo, spiegandogli che non corre alcun pericolo.
Non è certo facile,a nove anni,trascorrere un’intera giornata con la convinzione di essere in punto di morte...
75 Gli misurai la temperatura. «Quant’è?» «Circa cento» dissi. Era cento due e quattro decimi. «Era centodue» disse lui. «Chi l’ha detto?» «Il dottore.» «La temperatura va benissimo» dissi io. «Non c’è da preoccuparsi.» 80 «Non mi preoccupo» disse lui «ma non posso far a meno di pensare.» «Non pensare» dissi. «Non te la prendere.» «Non me la prendo» disse lui e guardò dritto davanti a sé. Era evidente che si sforzava di non perdere la calma. «Prendi questa con un goccio d’acqua.» 85 «Credi che servirà a qualcosa?» «Certo.» Mi sedetti e aprii il Libro dei pirati e cominciai a leggere, ma vedevo che lui non mi seguiva e allora smisi. «A che ora credi che morirò?» chiese lui. 90 «Cosa?» «Quanto tempo passerà prima che io muoia?» «Tu non stai per morire. Che ti salta in mente?» «Oh, sì, sto per morire. L’ho sentito dire centodue.» «Non si muore con la febbre a centodue. Che sciocchezze stai dicen- 95 do?» «Si muore, invece. A scuola, in Francia, i ragazzi mi dicevano che con quarantaquattro gradi non si vive. Io ne ho centodue.» Era tutto il giorno che aspettava di morire, dalle nove del mattino. «Povero Schatz» dissi. «Povero vecchio Schatz. È come le miglia e i 100 chilometri. Non stai per morire. È un termometro diverso. Su quel termometro trentasette è normale. Su questo è novantotto.» «Sei sicuro?» «Assolutamente» dissi. «È come le miglia e i chilometri. Sai, come quanti chilometri facciamo quando con la macchina andiamo a settanta 105 miglia.» «Oh» disse lui. Ma i suoi occhi smisero a poco a poco di fissare i piedi del letto. E finalmente venne meno anche il dominio che aveva esercitato su se stesso, e il giorno dopo fu un giorno pigro e indolente, e lui piangeva facilmen- 110 te per piccole cose senza importanza.
왘 Winslow Homer, I ragazzi nel prato, 1874.
16 Leggere un testo narrativo
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Attività La storia
1 Il racconto Un giorno di attesa è un testo letterario, frutto della fantasia dello scrittore.
a. Spiega il significato del titolo: a che cosa si riferisce? b. Secondo te, la storia narrata è verosimile? Appartiene anche alla tua esperienza aver provato un forte spavento, per poi scoprire che ciò che ti aveva terrorizzato non era nulla di terribile e pericoloso? L’autore e il narratore
2 Chi è l’autore del racconto?
3 La vicenda è narrata in prima persona da un personaggio. Il narratore è dunque:
쏔 interno Gli elementi di base della storia CHI?
DOVE?
QUANDO?
CHE COSA? PERCHÈ?
쏔 esterno
4 Identifica gli elementi di base della storia.
a. Nel racconto sono presenti tre personaggi principali: un uomo, un bambino, un cane. Quale legame li unisce? Quali sono le particolarità di ciascun personaggio? b. L’azione è ambientata in due luoghi: quali? 쏔 in una stanza 쏔 in una grande città 쏔 in un ospedale 쏔 in un luogo esterno, in campagna
쏔 in un luogo aperto, in un parco pubblico
c. In quale stagione dell’anno si svolge la storia narrata? 쏔 Estate 쏔 Primavera 쏔 Autunno
쏔 Inverno
d. Riassumi la trama (in 8-10 righe), prestando particolare attenzione a spiegare con chiarezza due aspetti nodali della vicenda: • l’equivoco in cui è caduto il bambino • la conclusione del racconto (Qual è la sua reazione il giorno seguente? Perché si mostra pigro e piange facilmente, anche per piccole cose senza importanza? ) 5 Ti proponiamo alcune frasi tratte dal testo: scegli il significato corretto di ogni parola evidenziata.
a. «Pensai che fosse un po’ stordito e, dopo avergli dato, alle undici, le capsule prescritte, andai fuori per un po’.» 쏔 intontito, poco lucido a causa della febbre 쏔 stizzito, arrabbiato perché aveva la febbre b. «era difficile stare in piedi e camminare sulla vitrea superficie» 쏔 gelida, corrugata 쏔 liscia, scivolosa c. «il cane rosso scivolava e sdrucciolava e io caddi due volte, pesantemente» 쏔 correva e uggiolava 쏔 perdeva l’equilibrio, scivolava © Casa Editrice Principato Comprendere la vicenda nei suoi elementi essenziali
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Riconoscere la struttura
Riconoscere gli elementi di una struttura narrativa Distinguere le tecniche di costruzione del racconto
SCOPO PRINCIPALE
TAGS
prologo epilogo peripezie Spannung nodo in medias res fabula intreccio analessi prolessi
18 Leggere un testo narrativo
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PERCORSO La struttura tipo
101 storie Zen
La costruzione del racconto
Le macrosequenze e le sequenze
I. ORKÉNY
Esercitazioni
V. ZUCCONI, A. Cˇ ECHOV
LA STRUTTURA TIPO Gli elementi di base della struttura L’atto di raccontare può concretizzarsi in una storia più o meno breve, come in un racconto, o in storie lunghe e articolate, in cui la vicenda si protrae per pagine e pagine, come in un romanzo. Ma in tutti i testi narrativi, indipendentemente dalla loro lunghezza, è possibile individuare una struttura-tipo, utilizzata dall’autore per creare la storia che intende raccontare. L’autore, utilizzando – e spesso mescolando – gli elementi di base della struttura, racconta la sua storia, traccia i personaggi, illustra i fatti e gli ambienti. Gli elementi di base di una strutturaSITUAZIONE tipo sono: INIZIALE Una situazione iniziale di equilibrio (detta anche prologo). Un evento che rompe l’equilibrio iniziale e mette in moto l’azione vera e propria (questa rottura dell’equilibrio è anche detta crisi). Lo sviluppo della storia,anche articolato in più parti (in questo caso si parla anche di peripezie). Un momento di massima tensione e drammaticità, detto nodo, a cui seguono alcuni avvenimenti che portano allo scioglimento del nodo e a un nuovo equilibrio.
EVENTO DI ROTTURA
AZIONE PERIPEZIE
NODO
SCIOGLIMENTO
Una conclusione (detta anche epilogo).
CONCLUSIONE Riconoscere la struttura
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Riconoscere Il nodo e lo scioglimento la struttura Il nodo è un momento di massima drammaticità che si presenta nel corso Il nodo, il momento di massima tensione narrativa, è anche indicato con il vocabolo tedesco Spannung, “tensione”.
Opera
giamo insieme g e L Nodo ed epilogo
La gita di Mezzanotte, in 101 storie Zen,
(1957) Edizione
a c. di N. Senzaki e P. Reps, Adelphi, Milano 2008
Traduzione ADRIANA MOTTI
TAGS
della vicenda narrata: Cappuccetto Rosso viene mangiata dal lupo, due innamorati vengono divisi. A questo momento seguono in genere alcuni eventi che permettono lo scioglimento del nodo e determinano un nuovo equilibrio,non necessariamente di segno positivo,che determina la conclusione. Per esempio: una vicenda può concludersi bene (Cappuccetto Rosso e la nonna vengono salvate dal cacciatore, i due innamorati, superato numerosi ostacoli, finalmente si sposano), ma anche finire male (i due innamorati muoiono, o si dividono definitivamente) oppure rimanere in sospeso,lasciando all’immaginazione del lettore la formulazione di ipotesi su ciò che potrebbe accadere (i due innamorati riusciranno a sposarsi? saranno veramente felici?). Eventi, nodi e sviluppi possono susseguirsi e ripetersi.
racconto meditazione zen saggezza religione Oriente
Evento o azione. L’assenza dell’allievo è l’avvenimento che, modificando la situazione iniziale, mette in moto il susseguirsi delle azioni. Sviluppo. Il nodo, il momento di massima tensione, che determina la svolta verso l’epilogo. Conclusione o epilogo. L’equilibrio spezzato si ricompone. 1. scalava il muro... città: agli allievi non era concesso di uscire la notte.
La gita di mezzanotte Questo breve racconto ci immette con leggerezza nel cuore della filosofia Zen (una scuola religiosa buddhista sviluppatasi in Giappone a partire dal XIII secolo): i protagonisti sono un maestro e un allievo che vivono in un tempio, dedicandosi appunto alla meditazione. La narrazione dei fatti è lineare e segue un ordine cronologico. L’ambientazione spazio-temporale è vaga e indeterminata, per conferire al testo un messaggio morale universale.
Molti allievi studiavano meditazione sotto Situazione iniziale o prologo. la guida del maestro Zen Sengai. Uno di que- La situazione iniziale di equilibrio è presentata attraverso la vosti tutte le notti si alzava, scavalcava il muro ce di un narratore esterno. del tempio e andava a divertirsi in città.1 Una notte, nel fare un giro di ispezione nei dormitori, Sengai scoprì l’assenza dell’allievo, e trovò anche l’alto sgabello che egli aveva usato per scalare il muro. Sengai tolse lo sgabello e si appostò ai piedi del muro. Quando il nottambulo tornò, non sapendo che Sengai era lo sgabello, mise il piede sul capo del maestro e saltò nel giardino. Non appena scoprì ciò che aveva fatto rimase sgomento. Sengai disse: «La mattina presto fa molto freddo. Bada a non prenderti un raffreddore ». L’allievo non uscì più di notte.
Attività 1 Riassumi i contenuti del racconto rispondendo alle domande. Qual è la situazione iniziale? Quale evento rompe l’equilibrio iniziale? In che modo si sviluppa la storia? In che modo si conclude?
20 Leggere un testo narrativo
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LA COSTRUZIONE DEL RACCONTO I diversi tipi di ordine Uno scrittore ha a sua disposizione diversi strumenti per costruire l’intelaiatura di un racconto: può variare a suo piacimento la disposizione degli avvenimenti, anticipandoli o posticipandoli, può utilizzare diversi narratori, facendo raccontare loro parti diverse del racconto, può intrecciare storie diverse... L’autore può inoltre disporre il contenuto narrativo, la storia, secondo diversi tipi di ordine. Partendo da un’ossatura di base del racconto, costituita dagli eventi disposti nella loro sequenza “naturale”, di tipo logico (questo ha causato quello) e di tipo cronologico (questo è accaduto prima di quello) ogni scrittore è libero di ridisporre la catena di eventi in un ordine diverso, seguendo le proprie esigenze stilistiche: l’ordine cronologico può essere sconvolto, la causa può essere raccontata dopo il suo effetto.
L’ordine logico-cronologico
Un autore può scegliere di presentare gli avvenimenti seguendo l’ordine logico-cronologico con cui si svolgono nel tempo. È questo il modo più semplice di raccontare una storia: partire dal suo inizio, seguire mano a mano lo svolgersi dei fatti, per poi arrivare alla conclusione.
L’inizio in medias res
L’autore può scegliere di iniziare da un avvenimento cruciale rispetto all’evolversi della vicenda. Iniziare dal fatto centrale, quello più importante o più strano, può aumentare la suspense, sollecitando maggiormente la curiosità del lettore circa lo svolgersi degli avvenimenti.
L’ordine inverso
L’autore può anche scegliere di iniziare dalla conclusione, per poi ripercorrere a ritroso le tappe della storia; oppure può tacere un fatto, rivelandolo solo alla fine. Nei racconti polizieschi spesso la narrazione comincia proprio dalla fine, quando il delitto si è già consumato e il lettore ricostruisce insieme al detective l’identità dell’assassino e i fatti e le cause che hanno portato al delitto.
L’ordine tematico
L’autore può anche abbandonare l’ordine temporale e disporre gli avvenimenti seguendo un ordine tematico; in questo modo egli può muoversi liberamente nel tempo, ripercorrendo liberamente gli eventi.
Riconoscere la struttura
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Riconoscere La fabula e l’intreccio la struttura Nell’attività di comprensione di testo narrativo, in relazione alla successio-
ne con cui gli avvenimenti vengono narrati, si usa distinguere tra fabula e intreccio. G
La fabula è l’insieme degli elementi che compongono la storia: è costituita dagli avvenimenti ordinati secondo la loro sequenza logica e cronologica.
G
L’intreccio (o trama) è l’insieme dei medesimi elementi, ma nel modo e nell’ordine con cui vengono disposti dall’autore nel corso della narrazione. In alcuni testi narrativi, soprattutto in quelli più semplici, come la fiaba e le favole, la fabula e l’intreccio spesso coincidono. In altri, invece, soprattutto nella narrativa del Novecento, l’autore tende a non seguire l’ordine della fabula: “mette in intreccio” gli elementi della storia e struttura il racconto secondo una scansione temporale non cronologica.
L’analessi e la prolessi
Quando un autore vuole interrompere la narrazione cronologica degli avvenimenti ricorre soprattutto a due tecniche narrative: l’analessi e la prolessi. Con l’uso dell’analessi (o retrospezione o flashback = lampo all’indietro), il narratore torna indietro nel tempo, raccontando eventi precedenti, accaduti cronologicamente prima rispetto al punto della storia in cui si è giunti. Al contrario, con la prolessi (o anticipazione o flash-forward = lampo in avanti), il narratore riferisce in anticipo eventi che accadranno successivamente, cioè racconta prima un evento che si verificherà in futuro rispetto al punto della storia in cui si è giunti.
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Una narrazione in medias res: le avventure di Ulisse L’espressione latina “in medias res” (nel mezzo della situazione) viene usata per indicare un racconto che si apre con la narrazione di un episodio centrale della vicenda. Un celebre esempio di inizio in medias res è la vicenda di Ulisse narrata nell’Odissea. La narrazione delle sue avventure non segue l’ordine cronologico ma prende avvio dieci anni dopo la partenza di Ulisse da Troia, quando l’eroe è prigioniero ormai da sette an-
22 Leggere un testo narrativo
ni della ninfa Calipso (siamo nel libro V; nei primi quattro libri del poema, in cui si narra la situazione a Itaca, la patria di Ulisse, in cui la moglie Penelope è oggetto delle attenzioni dei pretendenti al trono, e si racconta il viaggio di Telemaco a cercare soccorso). Ulisse, grazie all’intervento degli dèi, riesce a sfuggire a Calipso, costruisce una zattera e parte con l’intenzione di ritornare a casa sua, all’isola di Itaca. Ma una tempesta lo spinge sul-
l’isola dei Feaci, dove trova ospitalità, e dove, nel corso di un banchetto, Ulisse stesso per tutta la notte narra al re Alcinoo – e al lettore – le vicende precedenti la sua cattura da parte di Calipso: la partenza da Troia, avvenuta dieci anni prima, l’incontro con Polifemo, l’incontro con le sirene e molte altre avventure. Terminata la narrazione delle proprie peripezie, la storia prosegue fino all’epilogo: i Feaci conducono Ulisse a Itaca ,dove l’eroe riuscirà a sconfiggere i propri nemici e a ricongiungersi con la moglie Penelope e il figlio Telemaco.
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La costruzione a cornice Come abbiamo visto,un autore può costruire un racconto seguendo una struttura di base lineare: vi è un narratore il quale racconta una storia, più o meno lunga, in cui è individuabile una situazione iniziale, uno svolgimento e una conclusione. Ma vi sono anche altre possibilità. Ad esempio, in un racconto o in un romanzo possono essere presenti più narratori e più storie: è il caso della costruzione a cornice, in cui sono individuabili almeno due livelli di narrazione. G
Nel primo livello della narrazione un narratore principale (o “narratore di primo grado”) racconta una storia che funge da “cornice”.
G
Nel secondo livello della narrazione subentra un altro narratore (il “narratore di secondo grado”), il quale racconta un’altra storia. La concatenazione dei narratori non si esaurisce necessariamente al secondo livello, ma può continuare, come quando un personaggio della storia prende la parola raccontando altre storie, e così via.
La vicenda di Ulisse LA FABULA libro v 1 Ulisse parte con i compagni da Troia
2 Ulisse è protagonista di molte avventure
3 Ulisse, per sette anni, è prigioniero di Calipso
4 Ulisse fugge e approda all’isola dei Feaci
5 Ulisse prende la parola e racconta la sua storia
6 Ulisse parte: torna ad Itaca e sconfigge i nemici
L’INTRECCIO libro v 3 Ulisse, per sette anni, è prigioniero di Calipso
4 Ulisse fugge e approda all’isola dei Feaci
5 Ulisse prende la parola e racconta la sua storia
6 Ulisse parte: torna ad Itaca e sconfigge i nemici
in medias res (analessi o flashback) 1 Ulisse parte con i compagni da Troia
2 Ulisse è protagonista di molte avventure
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Due classici della costruzione a cornice: il Decameron e le Mille e una notte
Il Decameron (XIV secolo) L’esempio più celebre di costruzione a cornice è il Decameron di Giovanni Boccaccio, una raccolta di cento racconti o “novelle”. STRUTTURA Primo livello della narrazione: nella cornice un narratore principale (il narratore di primo grado) racconta la vicenda di dieci giovani – una «lieta brigata» composta da sette fanciulle e tre ragazzi – i quali, per sfuggire alla peste che infuria a Firenze, si rifugiano in una villa in campagna. Secondo livello della narrazione: la «lieta brigata» rimarrà in campagna per dieci giorni, durante i quali ciascun giovane (ciascun narratore di secondo grado) racconterà a turno una novella, per un totale dunque di dieci narratori di secondo grado e di cento novelle.
Le Mille e una notte (IX secolo) Altrettanto celebre è la raccolta araba di novelle Mille e una notte (IX secolo), il classico della letteratura orientale più conosciuto in Occidente. Alcuni personaggi presenti in queste novelle fanno infatti parte dell’immaginario collettivo, come Alì Baba e i quaranta ladroni, o Aladino, con la sua lampada magica, o, ancora, i viaggi di Sindbad il marinaio. STRUTTURA Primo livello della narrazione: nella cornice un anonimo narratore (il narratore di primo grado) racconta la vicenda di un sultano il quale, dopo avere ucciso la moglie che lo tradiva, si vendica dell’intero genere femminile trascorrendo ogni notte con una fanciulla diversa che poi fa uccidere all’alba. La strage continua per tre anni fino a quando interviene una coraggiosa e astuta principessa, Sharazad. Secondo livello della narrazione: Sharazad, per non essere messa a morte dal vendicativo sultano, tiene desta la sua curiosità con una serie di racconti straordinari (narrazioni di secondo grado): la ragazza infatti ogni sera racconta al sovrano una storia, ma rimanda il racconto del finale al giorno successivo. Sharazad è il narratore di secondo grado. Terzo livello della narrazione: alcuni personaggi delle storie di Sharazad, poi, raccontano altre storie, fungendo da narratori di terzo grado. Molti racconti si presentano così rinchiusi l’uno nell’altro come in un sistema di scatole cinesi.
La conclusione: la vicenda si conclude dopo “mille e una notte”, quando finalmente l’odio del sultano per le donne sarà placato, e Sharazad avrà salva la vita.
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LE MACROSEQUENZE E LE SEQUENZE Le unità narrative Nel corso della lettura di un testo narrativo è possibile distinguere alcune unità o porzioni di testo: nei testi più complessi, come ad esempio i romanzi, la narrazione si distende in numerosi capitoli, ciascuno dei quali può comprendere azioni o episodi in sé conclusi, legati l’uno all’altro dal flusso narrativo. Nei testi più brevi, come i racconti, la costruzione è più semplice, ma anche in essi è possibile individuare alcune fasi, o momenti dello svolgimento della vicenda. Distinguere le unità narrative, pur essendo un’attività in parte soggettiva,può essere utile per rendersi conto del modo in cui l’autore ha aggregato gli avvenimenti, o per analizzare il contenuto della storia o riassumere il testo. Ogni testo di narrativa può essere diviso in porzioni di testo più lunghe (le macrosequenze), ciascuna delle quali può essere suddivisa in porzioni di testo più brevi (le sequenze). Le macrosequenze Le macrosequenze sono porzioni di testo estese: presenti soprattutto nel romanzo, possono coprire l’arco di più capitoli e si caratterizzano perché sviluppano un ampio nucleo tematico o narrativo. Per esempio: le vicende che riguardano un determinato periodo della vita di uno o più personaggi possono costituire un’unica macrosequenza, come accade per i primi otto capitoli del romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, dedicati alle vicende che Renzo e Lucia, i due personaggi protagonisti, vivono nel borgo d’origine; un’altra macrosequenza è quella che Manzoni dedica alla descrizione della peste a Milano (vedi pag. 461). Le sequenze Le sequenze sono porzioni di testo brevi; ciascuna sequenza si caratterizza per la presenza di uno dei seguenti elementi, che rimane costante (cioè è presente in tutta la sequenza): G i personaggi G il luogo dell’azione G il tempo in cui si svolge l’azione. Quando uno di questi elementi cambia, cambia anche la sequenza. Le sequenze sono le unità minime in cui è possibile scomporre un capitolo di un romanzo o un qualsiasi testo narrativo. Esse hanno un senso compiuto sia sul piano del significato sia linguisticamente; possono essere di lunghezza diversa e variare da poche parole a interi paragrafi. Riconoscere la struttura
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Riconoscere I tipi di sequenze la struttura Abitualmente, all’interno di un testo narrativo, si usa distinguere quattro principali tipologie di sequenze: narrative, dialogiche, descrittive, riflessive. In relazione allo svolgimento della storia, le sequenze narrative e quelle dialogiche si presentano, in genere, come sequenze dinamiche: contribuiscono infatti al procedere degli avvenimenti. Al contrario, le sequenze descrittive e le sequenze riflessive si presentano, in genere, come sequenze statiche: spesso infatti rappresentano una pausa nello sviluppo della storia. SEQUENZE DINAMICHE • Presentano fatti e azioni che determinano lo sviluppo del racconto. Sequenze narrative
• Forniscono informazioni indispensabili allo sviluppo della vicenda. • È possibile trovare, in successione, anche più di una sequenza narrativa.
Sequenze dialogiche
• Contengono un dialogo tra personaggi.
Rendono “dinamico”il ritmo della narrazione. Prevalgono nella narrativa d’azione.
• Riproducono,in maniera immediata,lo svolgersi un’azione.
SEQUENZE STATICHE Sequenze descrittive
Sono costituite dalla descrizione di un personaggio, di un luogo, di un periodo storico, di un ambiente, di una situazione, di un oggetto ecc.
Tendono a “rallentare” il ritmo della narrazione.
Sequenze riflessive
Sono costituite dalle riflessioni, dalle opinioni e dalle considerazioni del narratore o di un personaggio.
Prevalgono nella narrativa psicologica.
L’individuazione dei tipi di sequenze non va comunque intesa rigidamente: un autore può infatti inserire, in una sequenza di un certo tipo, una porzione di testo appartenente a un’altra tipologia.Oppure può scegliere di scrivere un racconto usando unicamente una tipologia (ad esempio solo sequenze narrative) o solo alcune (ad esempio solo sequenze narrative dialogiche).
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giamo insieme g e L Le sequenze del racconto
RACCONTO COMPLETO
Edouard Osmont, La governante a giornata
Questo racconto, scritto da un maestro dell’umorismo nero, Edouard Osmont, propone una vicenda che sfocia nell’assurdo, nel surreale. Il narratore è esterno. PRIMA SEQUENZA
Inizio della prima sequenza: il luogo è la casa del protagonista
È l’avvenimento che modifica la situazione iniziale e dà il via alla vicenda
Autore Opera Edizione
Edouard Osmont (1855-1909) La governante a giornata in Umorismo nero, a cura di Bruno Tasso, Garzanti, Milano 1961
Traduzione BRUNO TASSO
TAGS
umorismo racconto assurdo
La sequenza si chiude con una riflessione del narratore il quale esprime la propria opinione rivolgendosi direttamente al lettore SECONDA SEQUENZA
Inizio della seconda sequenza: il luogo è il bar
Dovendo battersi in duello l’indomani mattina e essendo particolarmente ansioso di uccidere il suo avversario, il signor Tapinois si allenava a sparare alla pistola nella sala da pranzo. Che cosa successe? È piuttosto difficile immaginarlo. Fatto sta che, invece di centrare il ber- 5 saglio, la pallottola ammazzò, netta e precisa, la governante a giornata, che stava lavorando piuttosto lontana, in cucina, in fondo al corridoio, verso il cortile. Seccatissimo, il signor Tapinois versò da principio qualche lacrima sul triste destino della governante a giornata. Le era affezionato, davvero; 10 e questa ragazza gli riusciva, per essere sinceri, proprio preziosa. Poi le possibili conseguenze di quello che aveva fatto lo atterrirono. La presenza di una governante a giornata in casa di un celibe ancora in gamba può dar luogo a commenti piuttosto maligni. Non c’erano dubbi: nel quartiere qualcuno avrebbe insinuato, certo, che si trattava di un de- 15 litto passionale. E il gesto, in tutto e per tutto involontario, del signor Tapinois sarebbe anche potuto essere interpretato come un delitto premeditato. Il signor Tapinois sentì correre un brivido giù per la schiena. La soluzione più semplice gli parve quella di nascondere il cadavere e 20 di simulare così un ratto.1 Prelevò da un armadio un grosso baule, cancellò accuratamente dalla placca di ottone il proprio nome, tutto scritto in maiuscole, prese fra le braccia il cadavere della governante a giornata, lo sistemò come meglio gli riuscì nel baule, abbassò il coperchio, strinse accuratamente le cinghie di sicurezza e, per sentirsi più a posto, chiuse accuratamente la doppia serra- 25 tura. Non so se ve ne siete già resi conto, ma niente al mondo dà una sete maggiore di quella che si prova quando si è ammazzato una governante a giornata, anche se non lo si è fatto apposta. Assetato com’era, il signor Tapinois scese in strada e andò a piazzarsi 30 davanti a un bicchiere di birra, nel bar all’angolo. E intanto ne approfittò per riflettere. Cominciò a chiedersi in quale paese lontano avrebbe potuto trasferire il suo baule per farne sparire il contenuto. Poi pensò, non senza una punta di amarezza, chi mai gli avrebbe portato il caffè a letto, l’indomani mat- 35 tina. 1. ratto: rapimento.
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Riconoscere Si disse anche che, se nel corso del duello fosse rimasto ferito, il mela struttura dico, i padrini e gli spettatori che non sarebbero certo mancati non avreb-
TERZA SEQUENZA
Inizio della terza sequenza: il luogo è nuovamente la casa del protagonista “Nodo”
bero potuto fare a meno di scoprire il cadavere e che da ciò sarebbero derivate conseguenze non certo simpatiche per la sua tranquillità perso- 40 nale. Lo preoccupava inoltre la prospettiva di doversi lucidare da solo le scarpe l’indomani mattina. Era ancora in questo stato d’animo quando tornò a casa. Allentò le cinghie, aprì il baule, prese una lanterna per vedere meglio e si piegò in 45 avanti. Maledizione! Il cadavere della governante a giornata era scomparso. Il signor Tapinois soffocò un grido di terrore e lasciò cadere la lanterna che finì in mille pezzi. 50 Fu costretto a accendere un’altra lanterna. Poi, pensando che forse qualche ladro si era introdotto clandestinamente in casa durante la sua breve assenza, fece il giro dell’appartamento. Niente. Passando davanti a uno specchio, vide la propria immagine. 55 Era invecchiato di dieci anni. Non capiva più nulla, sentiva il bisogno di riposare in vista del duello, e decise allora di coricarsi. Entrò nella stanza e andò accanto al letto per prepararlo. Orrore! 60 Dentro c’era il cadavere della governante a giornata. Il signor Tapinois soffocò un grido di terrore e lasciò cadere la lanterna che finì in mille pezzi. Due lanterne avevano sempre rappresentato il suo limite, e dovette di conseguenza accontentarsi di un moccolo.2 65
왗 M.C. Escher, Mani che disegnano.
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Il mistero si infittisce
La vicenda assume un andamento surreale
2. moccolo: mozzicone di candela. 3. un recipiente... volgare: un vaso da notte, per orinare. 4. montare: caricare.
Tornò accanto al letto. Il cadavere della governante a giornata era scomparso. Il signor Tapinois si guardò nello specchio. Era invecchiato di altri dieci anni. 70 Poi si spogliò. Non so se l’avete già notato, ma sono molti quelli che, prima di coricarsi, hanno l’abitudine di prendere qualche piccola precauzione. Il signor Tapinois volle adattarsi a tale abitudine. Aprì il comodino e prese un recipiente di maiolica dall’aspetto piuttosto volgare.3 75 Orrore! In fondo c’era il cadavere della governante a giornata. Il signor Tapinois soffocò un grido di terrore e si lasciò sfuggire di mano il recipiente che finì in mille pezzi. 80 Intanto il cadavere della governante a giornata era già scomparso. Il signor Tapinois si guardò nello specchio. Era invecchiato di altri dieci anni. Scoccò la mezzanotte. Il signor Tapinois fu scosso da un brivido. Poi si ricordò di avere dimenticato di montare4 l’orologio. Andò a cer- 85 carlo nel taschino del panciotto. Era un vecchio orologio a chiave, che aveva ereditato dal nonno. Il signor Tapinois aprì la cassa. Orrore! 90 Dentro c’era il cadavere della governante a giornata. Il signor Tapinois soffocò un grido di terrore e lasciò cadere l’orologio che finì in mille pezzi. Intanto il cadavere della governante a giornata era già scomparso. Il signor Tapinois si guardò nello specchio. Era invecchiato di altri dieci anni. 95 Non sentendosela più di dormire, incominciò a passeggiare avanti indietro nell’appartamento. Ma i suoi pensieri erano lugubri. Non si divertiva affatto. Anzi, si sentiva piuttosto abbattuto. 100 Al punto di sbadigliare. Sbadigliando aprì la bocca. Orrore! Dentro c’era il cadavere della governante a giornata. Il signor Tapinois soffocò un grido di terrore, poi lasciò cadere la boc- 105 ca che finì in mille pezzi. Intanto il cadavere della governante a giornata era scomparso. Il signor Tapinois si guardò nello specchio. Era invecchiato di altri dieci anni. Vedendosi tanto vecchio, tanto vecchio, decise di fare testamento. 110 Si mise a sedere alla scrivania prese una penna e scrisse: Riconoscere la struttura
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