2 dic 2012 ... Marketing Salvagnini Italia - oppure di un risparmio di almeno 1.500 euro sui
costi dell'energia all'anno,. È una questione di KinEtica.
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È una questione di KinEtica Il messaggio è arrivato forte e chiaro: KinEtic è ormai la filosofia produttiva perseguita da Salvagnini per ogni ambito tecnologico della lavorazione lamiera. Dalla piegatura lamiera, contesto che, per primo, ha visto con le piegatrici della serie B3 l’introduzione di questi concetti etico tecnologici, al taglio laser fino alle linee di produzione FMS. Si tratta dell’integrazione dei principi tradizionali della logistica manifatturiera, quali efficienza, prestazioni, qualità, dinamiche, con quelli etici, come sostenibilità, sicurezza e rispetto delle risorse. È ormai una prerogativa da cui Salvagnini non prescinde visti gli innumerevoli vantaggi prodotti. di Fabrizio Garnero uando parliamo di vantaggio per l’utente intendiamo riduzioni superiori al 20% negli assorbimenti energetici nel caso della linea S4+P4 per la produzione di pannelli di lamiera - afferma Francesca Zanettin, Responsabile Marketing Salvagnini Italia - oppure di un risparmio di almeno 1.500 euro sui costi dell’energia all’anno,
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Anche la linea S4+P4, uno dei più efficienti FMS nella produzione di pannelli di lamiera, è diventata KinEtic.
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senza contare il ritorno derivante da una maggiore produttività, nel caso delle piegatrici B3 impegnate su produzioni standard su due turni di lavoro, o ancora di dinamiche e accelerazioni elevate a bassissimi consumi nel caso del taglio laser con il nuovo sistema L5 KinEtic”. La nuova frontiera dell’FMS KinEtic era quindi la parola d’ordine allo stand Salvagnini reso ancor più elegante dall’accattivante estetica delle macchine in mostra che giocosamente potremmo definire “belle fuori e innovative dentro”. Ma vediamole nel dettaglio una per una partendo dalla più grossa, ovvero la linea S4+P4, che è stata definita la nuova frontiera dell’FMS Salvagnini. “Anche la linea S4+P4, uno dei più efficienti FMS nella produzione di pannelli di lamiera, è diventata KinEtic, grazie al KERS e al nuovo controllo SiX” spiega Francesca Zanettin. “Lo sviluppo continuo e la costante ricerca di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia hanno consentito alla linea S4+P4 di raggiungere importanti traguardi in termini di efficienza, produttività e precisione, riducendo nel contempo l’impatto ambientale e garantendo massima sicurezza. Grazie ai nuovi azionamenti, al protocollo di comunicazione digitale ad alta velocità e al controllo proprietario SIX e al sistema di recupero dell’energia KERS, acronimo di Kinetic Energy Recovery System, si raggiungono riduzioni superiori al 20% negli assorbimenti energetici. Il principio di funzionamento prevede che l’energia di frenata di un azionamento non sia dispersa in resistenze ed eliminata per raffreddamento ma sia invece recuperata e riutilizzata all'interno della macchina in altri azionamenti o immagazzinata in un condensatore, per usi successivi. Le innovazioni hanno consentito anche di rendere il sistema ancora più silenzioso, a vantag-
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Un posto d’onore nella skyline dello stand Salvangini ad Hannover era riservato alla P1 KinEtic.
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gio del comfort dell’operatore e di azzerare i consumi in stand-by, pur garantendo la disponibilità immediata di potenza a pieno carico”. I cicli di accelerazione, frenata e punzonatura della punzonatrice-cesoia S4 sono stati rivisti e ottimizzati. Non è più necessaria la ripresa per lamiere di grande formato, (3.000 x 1.500 o 3.000 x 1.700 mm) grazie all’aumentata corsa del manipolatore; è possibile il nesting senza sfrido di presa, grazie alla funzione proprietaria Punch&Cut.
È la reale alternativa alla tradizionale pressa piegatrice Un posto d’onore nella skyline dello stand Salvangini ad Hannover era riservato alla P1 KinEtic, la nuova proposta, a ridotto ingombro e bassissimo consumo d'energia, che estende il campo di applicazione a produzioni finora non realizzabili con una pannellatrice. Per l'elevata produttività, l'estrema precisione di ripetibilità e i costi contenuti, la nuova P1 rappresenta oggi la soluzione ideale per la pro-
I centri di pannellatura P4 garantiscono alta precisione di lavorazione, grazie all’algoritmo di piegatura proprietario: la macchina effettua una misura molto precisa dello spessore della lamiera in lavorazione e, tramite opportuni sensori rileva durante la prima piega il carico di rottura della lamiera e il corrispondente ritorno elastico. L’algoritmo definisce la forza necessaria e invia questa informazione al controllo Six, che confrontando il valore nominale con quello misurato, fornisce la correzione da inserire nella formula di piegatura, a garanzia che il primo pezzo è quello buono. Il sistema di bombatura del premilamiera è automatico: le eventuali deformazioni sono pertanto compensate dalla macchina per una precisione di piegatura ineguagliabile.
duzione di pannelli, di spessore fino a 1,25 mm, anche a semplice profilo (per esempio piani di scaffalatura), e si propone come la reale alternativa alla tradizionale pressa piegatrice. Per piegare materiali di vario spessore e con differenti raggi di pieghe, le pressopieghe tradizionali necessitano di un numero non trascurabile di utensili, che generalmente vanno da 15 a 25 m di lunghezza totale. P1 invece utilizza solo utensili standard, che, non richiedendo allestimento o riattrezzaggio, contribuiscono al raggiungimento di elevati standard in termini di tempi e costi. Il ciclo di lavorazione è semplice: l'operatore si limita a posizionare la lamiera sui riscontri meccanici e avvia la macchina; le porte si chiudono per garantire la massima sicurezza e la macchina centra il foglio
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La linea FMS S4+P4 Salvagnini in mostra ad Hannover.
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Incontri ■ in modo automatico e lo piega secondo la sequenza stabilita. “P1 è un vero concentrato di tecnologia essendo il risultato della decennale esperienza Salvagnini nel processo di lavorazione della lamiera” spiega ancora Francesca Zanettin. “P1 nasce dallo studio approfondito di analisi FEM che hanno simulato oltre 720.000 differenti condizioni e che hanno fornito come risultato una macchina; P1 appunto, ottimizzata in tutti i suoi aspetti: dalla geometria ottimale degli utensili di piega, al dimensionamento dei motori. Le tecnologie più innovative disponibili sul mercato sono state impiegate nel controllo, nei motori, nei sensori e nei materiali costruttivi; il protocollo di comunicazione è ora esclusivamente digitale e il trasferimento dati avviene via Ethercat, a vantaggio di una drastica riduzione dell’impiantistica
Salvagnini considera la nuova P1 come la reale alternativa alla tradizionale pressa piegatrice.
circuitale. Unendo i risultati dell’analisi FEM allo studio di migliaia di studi di fattibilità e a un’attenta analisi di mercato, sono state ottimizzate anche le dimensioni e gli ingombri della macchina. Infatti si è visto che, ipotizzando di piegare lamiere con spessore compreso tra 0,4 a 1,25 mm e con lunghezza massima 1.250 mm e altezza massima 127 mm, si raggiungevano gli obiettivi prefissati all’inizio del progetto: realizzare una pannellatrice altamente flessibile, molto versatile, completamente automatica, contenuta nel prezzo, nelle dimensioni e nei consumi e facile da installare e trasportare. Infatti con il suo ingombro di 6 m2, la P1 può essere trasportata su un container; l’installazione richiede solo il prelievo dal container e il posizionamento nella fabbrica del cliente e non richiede procedure di assemblaggio. La possibilità di piegare fino a 1,25 mm ha consentito inoltre di realizzare una macchina completamente elettrica e di rinunciare
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a qualsiasi azionamento idraulico, fondamentale nel caso di alti spessori per garantire velocità e precisione. I vantaggi che ne derivano sono la drastica riduzione dei consumi, non superiori a 6 kW, e la silenziosità, anche nelle fasi di piegatura. Grazie alla cinematica di piegatura brevettata che consente di effettuare pieghe a oggi non realizzabili su un centro di pannellatura P4, con movimenti veloci e precisi (fino a 2 s a piega), P1 amplia l’universo dei pezzi fattibili e realizza pieghe finora elaborate solo in presso piegatura”. Tutti i centri di piegatura della Salvagnini, dalla P1 alla P4, garantiscono alta precisione di lavorazione grazie all’algoritmo di piegatura proprietario, che riduce al minimo anche il ritorno elastico. Il lato della lamiera in appoggio sulla macchina viene tenuto piatto dal premilamiera e gli utensili piegatori, con un movimento di srotolamento, si avvicinano moltissimo alla linea di piega. La macchina non lascia così alla lamiera alcun margine per il ritorno elastico rendendo superfluo qualsiasi sistema di misurazione angolare. Per portare al massimo la precisione e poter soddisfare le richieste più complesse, P1, rileverà la forza necessaria all'atto della prima piegatura. In tempo reale, il controllo SiX comparerà il valore di misura con il valore nominale di calcolo, fornendo la tolleranza della resistenza a trazione del materiale. Se, per esempio, una lamiera dovesse presentare una resistenza a trazione di 440 N/mm2 anziché i 400 N/mm2 indicati, cosa che la normativa consente, ciò sarà rilevato dal controllo SiX con corrispondente correzione della formula di piegatura. La macchina compensa automaticamente il maggior carico della struttura e tutte le deformazioni connesse, potendo così piegare con grande precisione persino in caso di ondeggiamenti del materiale.
La P1 KinEtic Salvagnini è la nuova proposta, a ridotto ingombro e bassissimo consumo d'energia, che estende il campo di applicazione a produzioni finora non realizzabili con una pannellatrice.
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All’EuroBLECH 2012, Salvagnini ha presentato L5 KinEtic, completamente rivista nel design ed equipaggiata con una nuova testa di taglio.
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Dinamiche e accelerazioni elevate ma a bassissimi consumi L5 è per sua natura una macchina di taglio con laser in fibra ad alte dinamiche che sono diretta conseguenza dell’originale struttura brevettata a compasso. Tale struttura è resa possibile dall’assenza del percorso ottico ed è azionata da una coppia di motori rotativi che permettono di muovere la testa di taglio sul piano X-Y, in un intorno di 170 mm, con dinamiche fino a 5g e con bassissimi consumi, grazie alle esigue masse da muovere. Il compasso rappresenta il cuore della soluzione meccanica brevettata da Salvagnini poiché garantisce dinamiche simili a quelle dei motori lineari mantenendo ridotti i consumi e i costi di esercizio. All’EuroBLECH 2012, Salvagnini è però andata oltre presentando L5 KinEtic, completamente rivista nel design. Le nuove carterature hanno consentito di integrare all’interno della struttura l'armadio elettrico e la sorgente, a vantaggio di un lay-out più compatto e di un’installazione ancora più semplice e veloce. La sostituzione delle porte scorrevoli con una cappottatura apribile verso l'alto, ha consentito invece di mantenere il totale accesso al piano di lavoro, anche in presenza del compasso. Con L5 KinEtic si amplia anche la scelta delle sorgenti a fibra a disposizione completando la gamma da 2 e 3 kW con il nuovo modello da 4 kW che aumenta considerevolmente le prestazioni della macchina in quanto consente di tagliare ancor
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più velocemente e con migliore qualità lamiere di spessori medio-elevati; le sorgenti da 2 e 3 kW mantengono invece il loro primato sugli spessori sottili, garantendo performances e qualità di taglio elevati, grazie alle già elevate velocità di taglio. “Come gli altri prodotti, L5 implementa la strategia KinEtic” spiega ancora Francesca Zanettin. “Integra quindi i principi tradizionali della logistica manifatturiera, quali efficienza, prestazioni, qualità, dinamiche, con quelli etici, come sostenibilità, sicurezza e rispetto delle risorse. Nel caso specifico, Salvagnini propone con L5 una macchina a dinamiche e accelerazioni elevate ma a bassissimi consumi. Ciò è reso possibile dalla struttura meccanica brevettata, che non richiede l’utilizzo di motori lineari, componenti generalmente costosi e ad alto assorbimento. I movimenti dei braccetti del compasso, consentono alla macchina di eseguire, infatti, molto velocemente tagli e forature, senza muovere il portale; inoltre, grazie alla caratteristiche della
Con L5 KinEtic si amplia anche la scelta delle sorgenti a fibra a disposizione completando la gamma da 2 e 3 kW con il nuovo modello da 4 kW.
Il principio di funzionamento della B3 riprende in modo adattato e ottimizzato quello delle pannellatrici P4, in cui grandi masse sono movimentate in modo altamente efficiente, preciso e con altissime dinamiche.
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Incontri ■ fibra e all’assenza del percorso ottico, essi sono di carbonio, molto leggeri, e questo si traduce in un’ulteriore riduzione del peso e quindi delle masse da movimentare. Il risultato è una struttura meccanica brevettata che pur raggiungendo i 5 g di accelerazione consuma meno di 1 kW. La tecnologia dei motori lineari consentirebbe di raggiungere dinamiche più elevate sui tagli rettilinei, ma il loro utilizzo risulta spesso ridondante nel taglio delle lamiere. I tagli lungi rappresentano, infatti, mediamente una minima parte delle lavorazioni, che invece sono per la maggior parte costituite da tagli di profili filigranati e piccoli fori. A ulteriore sfavore di questa tecnologia, per quanto riguarda il taglio piano, va sottolineato il fatto che i motori lineari richiedono un’elevata potenza di raffreddamento e una manutenzione piuttosto onerosa; tutto ciò rende quasi nullo il vantaggio sulle dinamiche rispetto alla soluzione meccanica brevettata Salvagnini, che risulta essere inferiore di un fattore 3, a parità di potenza della sorgente di quella normalmente installata nelle soluzioni con motori lineari”. Innovazione ed etica in piegatura Chiudiamo questa finestra aperta suo mondo Salvagnini e in particolare sulle soluzioni KinEtica proposte ad Hannover alla EuroBLECH 2012 parlando di quelle che sono poi state le capostipiti di questa filosofia produttiva ovvero le presso-piegatrici B3. “Disponibile in taglie da 100, 135, 220 o 320 t, questa macchina rappresenta una soluzione unica nel mercato: garantisce produttività e massima precisione di lavorazione, elevati standard di sicurezza e, al contempo, mantiene contenuti i consumi” spiega Zanettin. “La caratteristica distintiva è data dalla tecnologia proprietaria, che unisce i vantaggi delle piegatrici elettriche e tradizionali ed è sviluppata sul know-how dell’azienda. Il principio di funzionamento della B3 riprende, infatti, in modo opportunamente adattato e ottimizzato, il principio di funzionamen-
to delle pannellatrici P4, in cui grandi masse sono movimentate in modo altamente efficiente, estremamente preciso e con altissime dinamiche. Le piegatrici B3 presentano un innovativo sistema, il direct drive, include il KERS con riciclo d’energia ed è comandata dal controllo numerico SIX proprietario. Grazie poi al sistema Lazersafe, che garantisce massima sicurezza di lavorazione, il pestone scende con una velocità di 250 m/min fino a una distanza di 2 mm, assumendo istantaneamente la velocità di piegatura: il passaggio tra veloce e lento avviene quindi in modo diretto e senza tempi di attesa, a vantaggio della produttività. Per poter raggiungere dinamiche di 250 m/min (le massime consentite dalla legislazione corrente), B3
La pressa piegatrice B3 135-3000 KinEtic esposta ad Hannover.
Salvagnini propone con L5 KinEtic una macchina a dinamiche e accelerazioni elevate ma a bassissimi consumi.
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utilizza azionamenti idraulici, ma non monta o include serbatoi e valvole proporzionali eliminando cosi gli eventuali inconvenienti tipici dell’idraulica. Nella B3, infatti, l’olio, presente solo all’interno dei cilindri, funge da ingranaggio liquido nella piegatura lineare, che è però comandata da una pompa a motori brushless e regolatore di velocità. Sono quindi sufficienti 100 l di olio in una pressa da 220 t, 1/6 rispetto a quello richiesto in un modello equivalente tradizionale. B3 garantisce una precisione di 2 µm e mantiene i consumi inferiori del 76% rispetto ai similari modelli B2 a funzionamento idraulico. Tali risultati sono possibili poiché B3 sfrutta anche i vantaggi della tecnologia elettrica, eludendone al contempo gli inconvenienti. Le soluzioni che prevedono l’esclusivo utilizzo degli azionamenti elettrici, infatti, richiedono generalmente motori di grossa taglia e sono fortemente limitate nei movimenti lineari. Grazie alla tecnologia proprietaria nella B3, invece, i brevi movimenti e la piegatura di lamiere sottile sono gestiti utilizzando forza ridotte, alte dinamiche e ridotti consumi di energia. Il sistema di recupero dell’energia KERS (Kinetic Energy Recovery System) contribuisce a raggiungere questi importanti traguardi consentendo di utilizzare l'energia liberata durante la discesa del pestone per accelerare i movimenti di risalita. Test sul campo hanno dimostrato che il KERS, su produzioni standard in 2 turni, consente di risparmiare almeno 1.500 euro di costi d'energia all'anno, senza contare il ritorno derivante da una maggiore produttività”. Il contributo del sistema di misurazione dell’angolo “A raggiungere elevati livelli di produttività contribuisce anche il sistema di misurazione dell’angolo proprietario AMS, grazie al quale si raggiungono precisioni estremamente elevate” prosegue la spiegazione Francesca Zanettin. “L’AMS, il cui funzionamento è indipendente dalla dimensione della matrice, impiega più raggi laser per ottenere misurazioni precise anche in presenza di fori e cavità. Inoltre è in grado di calcolare il ritorno elastico, a prescindere dall’inserimento o meno dei i parametri del materiale nel programma macchina, e di calcolare l’angolo effettivamente ottenuto al termine della piegatura. A richiesta, il sistema fornisce anche report contenente le misure dei pezzi prodotti e dei rispettivi angoli effettivamente piegati. AMS è utilizzabile anche come un encoder, per misurare in tempo reale l’angolo di piega. Grazie, infatti, alla potenza del controllo SiX sono possibili misurazioni estremamente veloci che si traducono in azioni istantanee di correzione, qualora il controllo ne verificasse la necessità. La piegatura avviene cioè a circuito chiuso e questo contribuisce a raggiungere la velocità e la precisione di piegatura dichiarate. Gli studi approfonditi e le numerose prove condotte sul campo hanno evidenziato che il ritorno DEFORMAZIONE
In mostra allo stand Salvagnini anche una pressa piegatrice elettrica E3-40/2000 KinEtic.
elastico non dipende dalla direzione di laminazione, mentre ne risente il raggio di piegatura. Inoltre si è potuto constatare che il 70% di tutte le imprecisioni in piegatura scaturisce soltanto da variazioni nello spessore del materiale. Per ovviare a tali inconvenienti, il controllo SiX Salvagnini misura lo spessore effettivo del materiale, nel momento stesso in cui il punzone si appoggia alla lamiera, e gestisce i movimenti della pressa con un sistema a controllo chiuso, utilizzando un database di valori di ritorno elastico e spessore. In tal modo non è più necessario pre-piegare, misurare l’angolo e quindi procedere nuovamente alla piegatura, ma automaticamente il sistema sovrapiega fino a un angolo tale per cui la lamiera, dopo il ritorno elastico, si deforma secondo l’angolo desiderato”. La struttura delle piegatrici Salvagnini è progettata a telaio chiuso e completamente saldato: tale soluzione garantisce alta stabilità e riduce al minimo le deformazioni che si verificano quando si piegano lamiere di alto spessore. B3 è una macchina ergonomica, di grande semplicità d’uso: il touch screen da 21” unisce massima produttività e precisione a uso semplicissimo, consentendo una facile comunicazione con altri sistemi Salvagnini e controlli di livello superiore; il software proprietario Presstudio consente una programmazione intuitiva e semplice sia grafica che testuale/numerica; manutenzione e ricerca guasti sono immediati grazie ai software proprietari Maintenance ■ Manager e Easy Data. L’ARTICOLO È DI VOSTRO INTERESSE? DITELO A:
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