Scarica il libretto della veglia di preghiera - Webdiocesi

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la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; ma se fate distinzione di ..... Canto finale: La tua dimora - Daniele Ricci, 2005. La tua dimora , la tua ...
Arcidiocesi di Trento Commissione diocesana “Giustizia e Pace”

Accoglienza della Marcia della Pace Canto: Se cambio io Se cambio anch’io, il mondo cambia se vivo semplicemente, se non spreco, se non consumo che il necessario Se non deturpo la natura Se faccio in modo che tutto venga riusato, se rispetto ogni cosa Se ammiro la semplicità Se tratto l’uomo con lo stesso amore che voglio per me, io vivo da vivo. Se cambio io il mondo ha cominciato a cambiare se cambio io, il mondo ha cominciato a cambiare. Se cambio anch’io il mondo cambia se vivo semplicemente, se non spreco, se rispetto ogni cosa…

Guida: Siamo giunti al terzo momento di questo pomeriggio nel quale celebriamo la 42a Giornata Mondiale della Pace dal tema “Combattere la povertà, costruire la Pace”. Il desiderio di essere costruttori di pace si realizza anche nella preghiera per la riconciliazione dei cuori e per poter accogliere la ricchezza dell’Amore di Dio, che si è fatto concreto nella nascita a Betlemme del Suo Figlio unigenito. Dio si è fatto povero per arricchirci con la sua grazia. Infatti, la povertà da sconfiggere, che è una causa di divisioni e di conflitti, ci ricorda Benedetto XVI, non è solo materiale, ma anche di relazione, morale e spirituale. Il canto che ci ha accolti ci chiede di iniziare da noi stessi a cambiare lo stile di vita per riuscire a stabilire significative relazioni con Dio, con gli altri, con le cose e con il creato. Accogliamo con il canto il nostro Arcivescovo Mons. Luigi Bressan che presiederà questa veglia di preghiera

Veglia di preghiera 2

Saluto dell’Arcivescovo

Canto: Come l’aurora verrai

Arcivescovo: Preghiamo

Come l’aurora verrai le tenebre in luce cambierai Tu per noi, Signore. Come la pioggia cadrai sui nostri deserti scenderai scorrerà l’amore

Dio della pace, non ti può comprendere chi semina la discordia, non ti può accogliere chi ama la violenza: dona a chi edifica la pace di perseverare nel suo santo proposito, e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio che lo tormenta, perché tutti si ritrovino in te, che sei la vera pace. Per Cristo nostro Signore.

Tutti i nostri sentieri percorrerai tutti i figli dispersi raccoglierai chiamerai da ogni terra il Tuo popolo in eterno Ti avremo con noi

Investire in fraternità Guida: In questo momento di insicurezza, innescato dalla crisi dei mercati finanziari con il rischio di una recessione che sta coinvolgendo milioni di famiglie, la fede cristiana ha una parola chiara che aiuti a fare verità e crei speranza per rispondere alle attese della gente? Se sappiamo affrontare una crisi scoprendone le cause, può nascere una grande opportunità. Il mondo economico e finanziario, con la mentalità ormai consolidata della speculazione ad ogni costo, ha esagerato: troppa avidità, incapacità di accettare i limiti, mancanza di regole e di etica. L’avidità e la superbia possono essere ‘perdonate’ se si mettono a servizio con iniziative che abbiano il respiro della giustizia e del bene comune. L’apostolo Giacomo ci aiuta a capire questo.

Re di giustizia sarai le spade in aratri forgerai ci darai la pace. Lupo ed agnello vedrai insieme sui prati dove mai tornerà la notte Tutti i nostri sentieri percorrerai…

Dalla Lettera di Giacomo (2, 1—13 )

Dio di salvezza Tu sei e come una stella sorgerai su di noi per sempre. E chi non vede, vedrà chi ha chiusi gli orecchi, sentirà canterà di gioia Tutti i nostri sentieri percorrerai… Come l’aurora verrai Arcivescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Arcivescovo: Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, da Gesù Cristo, la fonte della salvezza, il principe della pace. Tutti: E con il tuo spirito. 3

Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria. Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d`oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: "Tu siediti qui comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti in piedi lì", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello", non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo 4

la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori. Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio. Parola di Dio Guida: Alla Luce della Parola di Dio che illumina la nostra coscienza su ciò che rende la nostra vita arida e senza amore, proviamo a intravedere con Lui il cammino della conversione verso nuovi atteggiamenti e stili di vita. Dall’ascolto della Parola Creatrice nasce l’obbedienza, il pieno compimento della gloria di Dio nel nostro vivere, che si può aprire al servizio agli altri e alla perfetta letizia.

(Silenzio) Canto: Il Signore ti ristora

(Musica: Taizè; Testo: S. Ambrogio di Milano)

Il Signore ti ristora Dio non allontana Il Signore viene ad incontrarti, Viene ad incontrarti Richiesta di perdono (Mt. 5,3-11) Lettore 1 : Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Lettore 2 : Siamo poveri Signore, poveri e stanchi di correre, di non essere amati, stanchi di essere traditi nella fiducia, oppressi da chi ci usa, ingannati da chi studia i nostri comportamenti e i nostri sensi di colpa solo per farci consumare di più. Abbi pietà della nostra povertà! Tutti : Signore pietà

Ritornello: Il Signore ti ristora Lettore 1: Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Lettore 2: Signore, Tu sei venuto a portare il fuoco del tuo Amore per tutti gli uomini. Amore che può cambiare il nostro cuore e la realtà che ci circonda, se noi viviamo il Tuo invito ad essere sale e luce della terra. Perdona la nostra fatica a cambiare mentalità e stile di vita. Solo perdonati, possiamo perdonare. Solo perdonati possiamo vivere nella pace e giustizia che solo il Tuo Amore ci può indicare. Cristo pietà! Tutti : Cristo pietà Ritornello: Il Signore ti ristora Lettore 1: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è vostra la ricompensa nei cieli. Lettore 2: Non esiste convivenza senza sacrificio, convivenza senza dolore. L’umano inizia con la gratuità. E’ indissolubile il legame presente in ogni autentico rapporto umano tra “ferita” e “benedizione”.1 Perdona la nostra difficoltà ad allargare il cuore al dono della tua Carità, che ci rende liberi e puri come colombe, capaci di amare con gratuità. Signore Pietà. Tutti : Signore pietà Ritornello: Il Signore ti ristora

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L. BRUNI, La ferita dell’Altro, Ed. Il Margine, 2007.

Guida: Il perdono di Dio donatoci attraverso il Cristo morto e risorto e la riconciliazione fraterna sono un passo indispensabile per sentirci una sola famiglia nella quale si condividono i beni e le ricchezze morali e spirituali. Questo porta a voler eliminare ogni povertà per divenire costruttori di pace. Il Santo Padre Benedetto XVI ci invita ad essere aperti al vissuto di tutta l’umanità e a conoscere le povertà che minano la crescita solidale e fraterna di tutta la gente che abita questa terra. a

Dal messaggio di Benedetto XVI per la 42 Giornata mondiale della pace

«…combattere la povertà implica un'attenta considerazione del complesso fenomeno della globalizzazione. Tale considerazione è importante già dal punto di vista metodologico, perché suggerisce di utilizzare il frutto delle ricerche condotte dagli economisti e sociologi su tanti aspetti della povertà. Il richiamo alla globalizzazione dovrebbe, però, rivestire anche un significato spirituale e morale, sollecitando a guardare ai poveri nella consapevole prospettiva di essere tutti partecipi di un unico progetto divino, quello della vocazione a costituire un'unica famiglia in cui tutti – individui, popoli e nazioni – regolino i loro comportamenti improntandoli ai principi di fraternità e di responsabilità. In tale prospettiva occorre avere, della povertà, una visione ampia ed articolata. Se la povertà fosse solo materiale, le scienze sociali che ci aiutano a misurare i fenomeni sulla base di dati di tipo soprattutto quantitativo, sarebbero sufficienti ad illuminarne le principali caratteristiche. Sappiamo, però, che esistono povertà immateriali, che non sono diretta e automatica conseguenza di carenze materiali. Ad esempio, nelle società ricche e progredite esistono fenomeni di emarginazione, povertà relazionale, morale e spirituale: si tratta di persone interiormente disorientate, che vivono diverse forme di disagio nonostante il benessere economico. Penso, da una parte, a quello che viene chiamato il “sottosviluppo morale”2 e, dall'altra, alle conseguenze negative del “supersviluppo”3. Non dimentico poi che, nelle società cosiddette “povere”, la crescita economica è spesso frenata da impedimenti culturali, che non consentono un adeguato utilizzo delle risorse. Resta comunque vero che ogni forma di povertà imposta ha alla propria radice il mancato rispetto della trascendente dignità della

persona umana. Quando l'uomo non viene considerato nell'integralità della sua vocazione e non si rispettano le esigenze di una vera “ecologia umana”4 si scatenano anche le dinamiche perverse della povertà, com'è evidente in alcuni ambiti sui quali soffermerò brevemente la mia attenzione»5.

Guida: Madre Teresa diceva: «In Francia, come a New York e dovunque, quanti esseri hanno fame di esser amati: è una povertà terribile, questa, senza paragone con la povertà degli Africani e degli Indiani. Non è tanto quanto si dà, ma è l'amore che mettiamo nel dare che conta. Pregate perché ciò cominci nella vostra propria famiglia. I bambini non hanno spesso nessuno che li accolga, quando tornano da scuola. Quando si ritrovano con i genitori, è per sedersi davanti alla televisione, e non scambiano parola. È una povertà molto profonda ... Dovete lavorare per guadagnare la vita della vostra famiglia, ma abbiate anche il coraggio di dividere con qualcuno che non ha, forse semplicemente un sorriso, un bicchier d'acqua, di proporgli di sedersi per parlare qualche istante; scrivete magari soltanto una lettera ad un malato degente in ospedale».6. Di fronte alle povertà sentiamo anche la nostra fragilità e debolezza nel trovare percorsi per poterle superare. Chiediamo l’aiuto del Padre con la seguente preghiera che faremo a due cori: il primo alla vostra destra ed il secondo alla vostra sinistra. La Preghiera della pace (E. Olivero ed i Giovani della pace) Dio, creatore e unica speranza di tutte le donne e gli uomini del nostro tempo, del passato e di domani. Speranza intima di ogni donna e di ogni uomo che solo in Te hanno potuto sperare. Solo in Te le loro sofferenze hanno trovato consolazione. Dio, aprici il cuore e la mente, perché crediamo in Te, aprici a Te, perché vediamo il mondo con i tuoi occhi, aprici a te perché ci riconosciamo come fratelli e sorelle. Dio onnipotente, in questo nostro tempo noi scegliamo, per noi e per i nostri figli, il nostro futuro: amore o odio? Pace o guerra? Giustizia od Ingiustizia? Perdono o vendetta? Solo con Te comprendiamo cos’è amore, cos’è pace. 4

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Cfr. Popolorum Progressio, n. 19. 3 Cfr. Sollicitudo Rei Socialis, n. 28.

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Centesimus Annus, n. 38. Ibidem, n. 2. Madre Teresa di Calcutta.

Aiutaci ad essere i Tuoi strumenti. […] Davanti a noi c’è il bene ed il male. Fa’, o Dio, che scegliamo il bene, non solo per noi.

Guida: E’ possibile coniugare fede ed economia? E’ possibile agire da cristiani in questo settore lavorando sempre e solo per il bene della persona? Nella conferenza pubblica con la quale abbiamo iniziato questa Giornata mondiale per la pace abbiamo ascoltato l’economista Luigino Bruni che ci ha aiutati a trovare questo percorso. Anche il nostro Papa Benedetto XVI ci stimola in questo senso.

Davanti a noi c’è benedizione e maledizione: vogliamo con tutto il cuore, con tutto noi stessi, scegliere la benedizione.

Dal messaggio di Benedetto XVI per la 42a giornata della pace

Intorno a noi c’è ricchezza e miseria. Fa’, o Dio, che tutti insieme scegliamo che la ricchezza sia usata per il bene, per la vita.

«Mettere i poveri al primo posto comporta, infine, che si riservi uno spazio

Tutti: Ci benedica Dio con la Sua misericordia e conduca ogni donna ed ogni uomo a Lui.

Povertà ed implicazioni morali Guida: Il papa Benedetto XVI vuole sfrondare alcune precomprensioni a riguardo delle soluzioni alla povertà. Una di queste è la correlazione posta tra sviluppo demografico e povertà. Ma ciò non è vero: perché nazioni con notevole sviluppo demografico hanno anche attuato un’uscita maggiore dalla povertà. Si vogliono limitare le nascite, ma non liberare le proprietà intellettuali di medicine che potrebbero diminuire notevolmente molte malattie pandemiche. Si vogliono meno persone, ma non meno spese per gli armamenti. Lo spreco di risorse umane e materiali per i conflitti e le guerre impediscono lo sviluppo di intere nazioni. Altro aspetto è l’idea che non ci sia cibo per tutti. Ma anche in questo settore il problema non è il numero delle persone ma la difficoltà di accesso al cibo e la speculazione sui prezzi degli alimentari. Ascoltiamo ancora l’apostolo Giacomo che ci invita a scegliere il bene delle persone. Dalla Lettera di Giacomo (2, 14-18.26) A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

adeguato a una corretta logica economica da parte degli attori del mercato internazionale, ad una corretta logica politica da parte degli attori istituzionali e ad una corretta logica partecipativa capace di valorizzare la società civile locale e internazionale. Gli stessi organismi internazionali riconoscono oggi la preziosità e il vantaggio delle iniziative economiche della società civile o delle amministrazioni locali per la promozione del riscatto e dell'inclusione nella società di quelle fasce della popolazione che sono spesso al di sotto della soglia di povertà estrema e sono al tempo stesso difficilmente raggiungibili dagli aiuti ufficiali. La storia dello sviluppo economico del XX secolo insegna che buone politiche di sviluppo sono affidate alla responsabilità degli uomini e alla creazione di positive sinergie tra mercati, società civile e Stati. In particolare, la società civile assume un ruolo cruciale in ogni processo di sviluppo, poiché lo sviluppo è essenzialmente un fenomeno culturale e la cultura nasce e si sviluppa nei luoghi del civile7. (n. 12) Come ebbe ad affermare il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, la globalizzazione «si presenta con una spiccata caratteristica di ambivalenza»8 e quindi va governata con oculata saggezza. Rientra in questa forma di saggezza il tenere primariamente in conto le esigenze dei poveri della terra, superando lo scandalo della sproporzione esistente tra i problemi della povertà e le misure che gli uomini predispongono per affrontarli. La sproporzione è di ordine sia culturale e politico che spirituale e morale. Ci si arresta infatti spesso alle cause superficiali e strumentali della povertà, senza raggiungere quelle che albergano nel cuore umano, come l'avidità e la ristrettezza di orizzonti. I problemi dello sviluppo, degli aiuti e della cooperazione internazionale vengono affrontati talora senza un vero coinvolgimento delle persone, ma come questioni tecniche, che si esauriscono nella predisposizione di strutture, nella messa a punto di accordi tariffari, nello stanziamento di anonimi finanziamenti. La lotta alla povertà ha invece bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano. (n. 13)

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Cfr. Compendio della dottrina sociale della Chiesa, n. 356. Giovanni Paolo II, Discorso nell’udienza a Dirigenti di sindacati di lavoratori e di grandi società, 2 maggio 2000.

Parola di Dio

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Guida: Il canto risuonato nell’alto dei cieli per celebrare la gloria di Colui che ha assunto la nostra realtà umana per salvare gli uomini e dare gloria al Padre suo diventa ora canto alla benevolenza di Dio, che sale dagli abissi della terra, dalla voce degli uomini che cercano il Suo volto nel servizio ai fratelli. Gli angeli che cantano la gloria di Dio, vedono che la celeste Gerusalemme è formata da tutti i popoli del mondo. Di questa opera ineffabile dell’amore divino, di cui tanto gioiscono gli angeli nella loro altezza, quanto non deve rallegrarsi l’umanità nella sua miseria!9

Lotta alla povertà e solidarietà globale Guida: Siamo chiamati ad essere segno, un segno fisico della tenerezza e della fedeltà del Padre. Siamo chiamati a rivelare a colui che ha fame d’amore che egli è amato da Dio. Chiediamo al Padre nella preghiera di compiere in noi ciò a cui ci chiama. Preghiamo a due cori, il primo nella bancata alla vostra destra ed il secondo in quella alla vostra sinistra.

Preghiera Gloria dal basso della terra (Ser.mi.g.2005)

Signore Gesù, oggi come ieri ci chiami a seguirti, a camminare sulle tue tracce. Ci chiami ad essere dei risorti, chiunque siamo, ovunque siamo, qualsiasi cosa pensiamo di noi stessi.

Gloria dal basso della terra, gloria dal più infame degli stermini. Gloria nella carestia, gloria nella guerra più atroce.

Ci chiami a credere nell’amore misericordioso del Padre, a vivere come hai vissuto Tu, vicino ai poveri, ad amare come Tu hai amato, con quell’amore preferenziale per i piccoli e gli umili,

Gloria, gloria, gloria, solo tu hai la forza con la tua gloria di asciugare le lacrime, di portare nella tua gloria nell’alto dei cieli i vinti della terra, i vinti della terra, i vinti della terra

a parlare come Tu hai parlato, ad offrire la nostra vita come tu hai offerto la Tua, a fare ciò che tu hai fatto e anche cose più grandi, perché Tu sei ritornato al Padre. Tutti : Da soli questo è impossibile. Dona il tuo Spirito a ciascuno di noi, alle nostre comunità, alla tua Chiesa; così potremo vivere e amare come Te, essere il tuo volto, le tue mani, il tuo cuore, il tuo corpo, penetrare nel corpo spezzato e sofferente dell’umanità e formare insieme un solo corpo, un solo gregge.10

(strumentale)

Gloria dal basso della terra, gloria dal più infame degli stermini. Gloria nella carestia, gloria nella guerra più atroce.

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S. Leone Magno, Disc.1 per il Natale, 1-3. 11

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Preghiera di Jean Vanier, CS, 69-70.

Guida: Accogliamo la Parola del Signore con il canto dell’Alleluja. Ci alziamo in piedi.

Alleluia per il sì Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia. Per il bene che porta bene e l’amore per la pace che porta pace e il perdono. Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, Alleluia, per chi del suo “Sì” fa “il sempre” della sua vita.

dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’ essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: quello non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me” E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”. Parola del Signore Riflessione di S. E. Mons. Luigi Bressan

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt.25,31-45) Quando il figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sua sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?” E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” Poi 13

Raccolta offerte Guida: compiamo ora un gesto di fraternità con l’offerta che è frutto del nostro impegno alla sobrietà e di uno stile di vita che non spreca. Il denaro raccolto sarà devoluto per l’iniziativa del Centro Missionario diocesano di Trento a sostegno del Centro Giustizia e Pace Giovanni Paolo II di Kampala, in Uganda, per iniziativa di alcune congregazioni religiose allo scopo di promuovere una cultura della giustizia, della pace e della ricerca del bene comune in un paese martoriato da violenze e conflitti. Un’altra iniziativa che appoggiamo oggi è il centro universitario Sophia di Loppiano del Movimento Opera di Maria dei Focolari sui “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”, in quanto l’80 per cento degli studenti proviene da paesi poveri.

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Arcivescovo: introduzione al Padre nostro

Canto: Come fuoco per il mondo Il mondo che nasce ogni giorno alla vita, il mio sguardo non lo conterrà, il mondo che cresce e come un seme germoglia il mio cuore non lo porterà, il mondo che ha fame, lotta e cerca giustizia la mia vita non lo salverà… ma se alzo lo sguardo ed allargo il mio cuore questo mondo Lui mi affiderà

Benedizione

Dio cerca te, come fuoco per il mondo, Santo come Lui, per cambiare il male in bene! Dio vuole te! Appassionato fino in fondo, per la Vita di ogni uomo, che con te, Lui salverà… Pregare col cuore, è un gran gesto d’amore, sono uomo e ho bisogno di Te… Fatica e dolore, è costruire la Storia: il mio posto nel mondo qual è? Dare la Vita con tutti i miei doni, fedele nella Carità! Gioco la Libertà, obbediente alla Vita: il Suo Spirito mi accenderà!

Arcivescovo:

Nel cammino di questa vita, Dio vi renda saldi nella fede, gioiosi nella speranza, operosi nella carità.

Tutti:

Amen

Arcivescovo:

Dio, che nel suo Figlio fatto uomo ha congiunto la terra al cielo, vi riempia della sua pace e del suo amore.

Tutti:

Amen

Arcivescovo:

Dio, vi faccia veri discepoli del Cristo Signore, annunciatori della sua verità, testimoni della sua pace.

Tutti:

Amen

Arcivescovo:

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

Tutti:

Amen

Dio cerca te, come fuoco per il mondo, Santo come Lui, per cambiare il male in bene! Dio vuole te! Appassionato fino in fondo, per la Vita di ogni uomo, che con te, Lui salverà…

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Canto finale: La tua dimora - Daniele Ricci, 2005

Le offerte di quest’anno

La tua dimora, la tua città è sopra un fondamento che non si spezza: apostoli, profeti e come pietra angolare Gesù che dona vita e bellezza

Progetto “bene comune” A Kampala, in Uganda, nel 2006 è nato il Centro Giustizia e Pace Giovanni Paolo II, per iniziativa di alcune congregazioni religiose allo scopo di promuovere una cultura della giustizia, della pace e della ricerca del bene comune in un paese martoriato da violenze e conflitti. Le principali attività sono: ricerca, studio e documentazione; formazione nei villaggi; sussidi per le scuole; collaborazione con l’università per formare la futura classe dirigente; preparazione di mediatori per il reinserimento dei profughi; programmi per radio e Tv locali. Referente del progetto è p. Giuseppe Filippi, di Baselga del Bondone, missionario comboniano in Uganda dal 1975.

La tua dimora, la tua città non conosce porte chiuse e cancelli, qui concittadini dei santi e familiari di te, ci ritroviamo fratelli Fai di noi il popolo tuo che parla ogni istante con te chiamandoti “Padre”. Noi, figli di te, la vera famiglia di te, raccolta da Te nella tua casa La tua dimora, la tua città è il richiamo della gioia infinita, coro di fratelli uniti nello stesso Spirito che riempie il cuore di vita

Per ulteriori informazioni:

Centro missionario diocesano, Via S. Giovanni Bosco, n. 7 – 38100 Trento Tel. 0461 891270 - Fax 0461 891277 [email protected] www.diocesitn.it

Fai di noi il popolo tuo La tua dimora, la tua città dove il Verbo splende della tua luce, Verbo che è fratello e che ci ha dato di abitare con te nel dono della sua pace

Progetto “Istituto Universitario Sophia (IUS)” Sono iniziate il 13 ottobre scorso le lezioni del primo corso dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), il nuovo centro accademico del Movimento dei Focolari che ha sede nella cittadella internazionale di Loppiano (Firenze) e che offre agli studenti una Laurea magistrale della durata di due anni in “Fondamenti e prospettive di una cultura

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dell’unità” e il corrispondente dottorato. Si sono iscritti ai corsi 40 studenti di 16 Paesi. L’Istituto – si legge in una nota – nasce come “laboratorio di dialogo fra i popoli, le culture e i saperi”. Preside è mons. Piero Coda, docente di Teologia trinitaria presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e presidente dell’Associazione Teologica Italiana. “La scommessa di Sophia? Recuperare in Gesù la radice sapienziale dei saperi – afferma Piero Coda - nella valorizzazione delle loro espressioni culturali e scientifiche, per rispondere alla sfida dell’oggi”. Nato da un’intuizione di Chiara Lubich, lo IUS offrirà nel primo anno corsi in quattro aree fondamentali: teologia, filosofia, scienze del vivere sociale e razionalità logico-scientifica. Nel secondo anno sarà possibile scegliere fra l’indirizzo teologico-filosofico e quello politico-economico. Per ulteriori informazioni:

Istituto Universitario Sophia Via San Vito 28, Loppiano - 50064 Incisa in Val d'Arno (FI) Banca Toscana IBAN IT 89C0340037850000000823249 Codice BIC TOSCIT3F229 Specificando come causale del versamento: IU-SOPHIA Sito internet: http://www.iu-sophia.org/

Il messaggio integrale di Sua Santità si può trovare:

Messaggio integrale di S.S. Benedetto XVI per la 42a Giornata mondiale della pace 2009 “Combattere la povertà, costruire la pace”: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messag es/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20081208_xliiworld-day-peace_it.html

Arcidiocesi di Trento Ufficio per i Problemi Sociali, il Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato 38100 Trento – Via Barbacovi, 4 tel. 0461/891324 – fax 0461/891325 E-Mail: [email protected] Sito internet: www.diocesitn.it/lavoro

Ciclostilato in proprio su carta ecologica – ad uso interno 19

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