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3 dic 2011 ... Diversi artisti, nostrani e non, hanno fornito nel corso del secolo scorso e ..... rappresentano l'unica porta aperta verso i suoi pensieri che ... termo- fluidodinamica e tiene corsi di fisica tecnica e trasmissione del calore. .... Il termine "vino" ha origine dal verbo sanscrito  ...
OPENWEEK2011 streetartpiu FANTASIA, INVENZIONE, CREATIVITÀ Progetto Felice Terrabuio Roberto Spadea Comitato organizzatore Luca Pietro Acquati Paola Emanuela Aromando Angelica Fossati Bellani Andrea Ebbi Marco Enea Stefano Paolo Giussani Daniela Lusardi Davide Mazza Luca Onniboni Roberto Spadea(presidente) Felice Terrabuio Silvia Vago Andrea Zago Segreteria organizzativa Daniela Lusardi Angelica Fossati Bellani Silvia Vago Paola Emanuela Aromando

Progetto allestimenti Studio Acquati Felice Terrabuio Robero Spadea Luca Onniboni Progetto grafica Beatrice Spadea Roberto Spadea Segreteria amministrativa Andrea Zago

OPENWEEK2011 streetartpiu FANTASIA, INVENZIONE, CREATIVITÀ APPROFONDIMENTO PROGRAMMA, CONTRIBUTORS E ARGOMENTI “L’ARTISTA E LA REALTÀ’” di Valerio Sormani Diatta L'arte “informale” muta totalmente la concezione di rappresentazione che si aveva prima. Diversi artisti, nostrani e non, hanno fornito nel corso del secolo scorso e fino ai giorni nostri parecchie innovazioni per esprimere la propria arte. Il punto focale di queste nuove tecniche rappresentative ha come fondamento l'espressione della realtà. Non è più la realtà espletata con gli occhi dell’artista e trasmessa con perizia, precisione e sentimento. Alcuni grandi critici azzardano definire l'arte contemporanea come “arte artista”, con annessi i suoi sogni, le sue fantasie e il suo subconscio che vengono rappresentata nella maniera più spontanea possibile. Si teorizza che non sia più fondamentale il bello estetico, ma piuttosto il significato che ciascuno gli attribuisce. L'artista, calato in un contesto storico come quello odierno, in cui la rapidità di comunicazione e di interazione sono fondamento di qualsivoglia relazione, tenta di esprimere un concetto di benessere e tranquillità con forme semplici e nette spesso riconducibili all' infanzia. Tutto ciò non è frutto solamente di una pulsione irrefrenabile di espressione; vi è spesso anche uno studio ed un percorso alle spalle. Perfino nelle performance di realizzazione dal vivo, l'improvvisazione ha un ruolo che attiene solamente all'esecuzione; infatti il concetto è già elaborato nella mente dell'artista spesso addirittura inconsciamente. “la mia arte è mutevole e cangiante a seconda dell'avvenimento, dell'osservatore , del mio umore e dello spazio con cui si relaziona” M. Schifano

sabato 26 novembre(INSTALLAZIONI, PERFORMANCE) ore 16.00 Anteprima apertura di OPENWEEK2011 streetartpiu ore 16.00 Roberto Spadea, Resinart... installazione live Roberto Spadea, autore di diversi quadri in resina TEKNAI, con Andrea Genovese forniranno una dimostrazione live e dal carattere “interattivo” degli impieghi decorativi delle resine. Roberto Spadea, Artista astrattista monzese,con spiccati interessi artistici per l’architettura, la fotografia e una forte passione per la natura. Dipinge dal 1990 trasformando con la sua arte semplici segni in esplosioni di colore. La gestualità istintiva guida l’intensità del colore puro e genera un virtuosismo artistico carico di movimento e energia che penetra nell’anima: un artista gestuale estremamente poliedrico, lavora a tutto campo su ogni tipo di materiale.

Svolge la professione di imprenditore nel campo dell’edilizia. ore 16.00 Flavio Pellerito, Proiezione Performar(T)e performace artistica itinerante Flavio Pellerito Mi chiamo Flavio Pellerito Alias Tratti Discontinui, sono nato a Milano nel '67 e realizzo manufatti in cartone dal 2000, dopo una laurea in architettura e dopo essermi impiegato in numerose collaborazione professionali con il sociale e l'edilizia. Appartengono alla mia poetica la partecipazione, la condivisione, la mutualità, il riuso. Nella realizzazione delle performance e degli eventi, ho scelto, come referente principale di ogni iniziativa, il Territorio, inteso come entità astratta, che si esprime nelle persone e negli enti che lo amministrano e nei luoghi che lo compongono. Tali lavori hanno già in se una quota di “partecipazione”, sono infatti composti da cartoni che recupero in strada prima dell'arrivo degli autocopattatori. Nell'ultimo periodo i lavori che realizzo sono in cartone e appartengono a due famiglie. Le “Scatole” vere e proprie, imballi recuperati di cartone, rivestiti di ritagli di giornali, colorati e decorati e utilizzati nelle Performance stradali; i “Robottini”, (Popolo di Carta), sono una serie di piccoli manufatti in cartone di recupero ma di grammatura diversa rispetto alle Scatole, con parvenze antropomorfiche, con forme rettangolari, finiti a smalto e chiusi in gabbie metalliche. L'obiettivo principale della mia attività è raggiungere ogni luogo e realizzare performance creando un circolo virtuoso, per cui anche altri realizzino cose e facciano performance con materiali a portata di mano. Forse in questo modo la società, nel suo insieme, riuscirà a vedere le “cose” del quotidiano da diversi punti di vista, tanto da poter guardare i mie cartoni da imballo riciclati con occhi diversi. In ciò realizzo non prendo molto seriamente la tecnica, la fisicità, la durevolezza, preferisco enfatizzarne la caducità.

ore 18.00 Apertura ufficiale di OPENWEEK2011 streetartpiu con tutte le “opere”(pitture, sculture, installazioni artistiche, videoarte, pubblicazioni, ...) : da vedere, da toccare, da annusare... ore 18.30 Eleonora Rossi e Maria Guarnieri, “MAKE-UP CINEMATOGRAFICO” Eleonora Rossi e Maria Guarneri hanno frequentato insieme il corso di Laurea Triennale in Scenografia all'Accademia di Brera laureandosi nel 2009. Subito dopo vengono selezionate per il corso per scenografi e costumisti realizzatori dell'Accademia Teatro Alla Scala che si è svolto nel biennio 2009-2011. Nei mesi di giugno e luglio 2011 hanno collaborato come stagiste nel reparto di attrezzeria de Teatro Real di Madrid. Presentazione della performance " MAKE-UP CINEMATOGRAFICO Durante la serata realizzeremo delle prove di trucco cinematografico. Mediante l'uso di lattice, carta e pochi altri elementi andremo ad intervenire sul viso delle persone per modificarne i tratti, ottenere effetti di invecchiamento o ferite. Mostreremo come sia possibile con pochi elementi stravolgere la fisionomia di una persona per trasformarla in un vecchio o in un mostro, proprio come avviene sui set cinematografici. ore 18.30 Carlo Guzzi, “PAX oggetti dalla memoria”... installazione artistica abitata dalla performance musicale di Andrea Pizzamiglio Titolo installazione: PAX oggetti dalla memoria “Presenze impalpabili che abitano la stanza dei ricordi…oggetti testimoni e impronte di un'assenza” Installazione artistica di Carlo Guzzi_figure antropomorfe in ferro cotto, iuta, oggetti e ombra. Carlo Guzzi (Cernusco Sul Naviglio 1970), lavora la carta, il ferro, il legno, l'argilla e la sua anima. Un percorso dove l'attenzione si concentra sull'uomo nella sua accezione più pura: uomo che si fa albero antico, impronta nell'aria, assenza o presenza silenziosa. Ma comunque uomo. Non c'è il desiderio di dominare la materia o di farla propria ma semmai il tentativo di comprenderla attraverso carezze leggere. Diplomato in Scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera - Milano, espone dal 1994. Vive e lavora a Paina di Giussano (Monza). Andrea Pizzamiglio, Nato a Como il durante il Gennaio del 1971, da quasi dieci anni vive a Palanzo, un paesino sul lago. Dopo lo studio della chitarra classica in età scolastica, nel 2002 inizia lo studio dell'organetto sotto la guida del maestro Bruno Venturini. Dal Gennaio 2007 collabora stabilmente con il gruppo di teatro di figura Fata Morgana di Como quale musicista e responsabile della parte musicale durante gli spettacoli teatrali, e nei laboratori svolti nelle scuole. Collabora con il gruppo teatrale della Svizzera Italiano I GIULLARI DI GULLIVER. Tiene laboratori di musica per bambini in età scolare nella Svizzera Italiana e nella provincia di Milano. ore 18.30 Fabrizio Maurizio e Marco Enea Spilimbergo, 2011 Haircut Ex/tension 2011 Haircut Ex/tension On the (H)air Desperate digital appeal Addicted to world wide wellness Iniziazione tra stati vaghi amplificati dall'irriconoscibilità Spiriti spettinati spiritati

Vanità nei gesti su una patina di sovrapposizioni Diventando pseudonimi nel riflesso di un riflesso Narcisi indecisi affetti da cosmesi d'autore Inganni nel miracolo di luci mimetiche Audace sorgente di nuove vellutate inclinazioni Multipla eccentrica euforia di mutazioni Emulsioni libere nel piacere di non capire. Avvenenza evaporata, sempre meno autorizzata a piacersi In the (hair)cut.(Vittorio Raschetti) "LA FOTOGRAFIA CATTURA IL TEMPO... LA NOSTRA VITA è SCANDITA DA TANTE FOTOGRAFIE MESSE IN SEQUENZA L'UNA DOPO L'ALTRA... NOI ABBIAMO CHIAMATO IL TEMPO, INTESO COME CONSEGUENTE ORDINE DI EVENTI, CIO’ CHE MISTERIOSAMENTE CI PERMETTE DI RACCONTARE E DI VIVERE LA NOSTRA VITA... QUESTA INSTALLAZIONE E’ UNA RIFLESSIONE SUL CONCETTO DI TEMPO E SU PORZIONI DELLO STESSO... ATTRAVERSO UN SOFTWARE ( PURE DATA ) POSSIAMO COMBINARE E MESCOLARE LE "FOTOGRAFIE" CATTURATE DALLE WEB-CAM E RANDOMICAMENTE REINSERIRLE NEL FILMATO... L'EFFETTO E’ STRANIANTE E FRENETICO, MA CI DA LA POSSIBILITA’ DI COGLIERE ASPETTI CHE NORMALMENTE NON RIUSCIAMO A VEDERE POICHÈ’ SFUGGONO AL NOSTRO SGUARDO O NON SONO MOMENTANEAMENTE NEL NOSTRO CAMPO VISIVO..."(M. E. Splilimbergo)

Fabrizio Maurizio, MFcarefactory Organic Hairpharm nel centro storico di Monza per la cura, la bellezza, l’equilibrio emozionale. Il viaggio nello stile. Il tocco della fantasia, nel gioco di simmetrie, nella proporzione dei volumi, nella metamorfosi della bellezza. Il futuro sostenibile della cosmesi organica. Il segreto della rinascita interiore. Il privilegio della lentezza nel dono della cura. Unicità, stile e personalità. Dedizione, dettaglio, discrezione. Divagare nelle variazioni di una bellezza ancora senza nome. Una filosofia organica di bellezza e trattamenti a base di pure essenze naturali. Atmosfera sensoriale per bellezza non convenzionale. MF è evoluzione contemporanea dell’immagine Marco Enea Spilimbergo, Nato 11-11-1990, vive a Monza - frequentato istituto statale d'arte a Monza (indirizzo design) - adesso è al 2 anno dell'accademia di Brera a Milano ( indirizzo "Nuove Tecnologie per l'Arte") - appassionato di musica e di fotografia - grande sportivo. Fabrizio Maurizio e Marco Enea Spilimbergo con 2011 Haircut Ex/tension saranno presenti anche sabato 3 dicembre 2011, dalle ore 18.30 -Sarà presente MW.RADIO con interviste... volanti

domenica 27 novembre (VIDEOARTE, WRITER) ore 16.00 Ruggero Maggi e autori vari, PADIGLIONE TIBET videoarte Ruggero Maggi Artista e direttore dal 1973 del Milan Art Center. Ha partecipato alla 49. Biennale di Venezia, alla 16. Biennale d'arte contemporanea di San Paolo nel 1980 e, dal 1973 ad oggi, a numerosi eventi artistici in tutto il mondo. Nel 2006 realizza “Underwood” intervento site-specific per la Galleria d'Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 - promemoria per Pierre” alla 52.Biennale di Venezia; nel 2008 presenta il progetto “Profondità 45 Michelangelo al lavoro” sul rapporto Arte -Tecnologia. Nel 2009 cura l'evento “Prima o poi ogni muro cade” all'interno di PLAZA: OLTRE IL LIMITE 1989-2009 XX Anniversario della caduta del Muro di Berlino, nel 2010 “GenerAction - un promemoria per le generazioni” progetto di Mail Post.it Art presso la Galleria di Arti Visive dell'Università del Melo - Gallarate. Nel 2011 presenta a Venezia “Padiglione Tibet”. www.ruggeromaggi.it www.camera312.it www.padiglionetibet.com [email protected] Padiglione Tibet progetto di Ruggero Maggi La dignità di un popolo può essere evidenziata anche attraverso un progetto artistico. Nel 2011 la Biennale di Venezia ha ospitato il maggior numero di presenze nazionali mai registrate nella sua storia ormai centenaria. Una forma di riscatto culturale voluto fortemente da molti paesi e che, per Padiglione Tibet - un padiglione per un paese che non esiste - ha assunto addirittura una valenza socio-politica. Padiglione Tibet non potrà, almeno per ora, trovare una collocazione ufficiale all'interno della Biennale stessa per la semplice ragione che il Tibet non può essere riconosciuto come Paese sovrano. Ogni padiglione nazionale è per sua stessa natura un grande contenitore d'arte…..mentre Padiglione Tibet è già Arte nella sua concezione!

ore 18.00 “OLO creative farm si racconta” Ci racconteremo partendo dalle videoinstallazioni esposte in occasione di Street Art Più: "intimità violata" e "ad tensa". Parleremo, assieme al coautore e compositore musicale Omar Dodaro, di come siano nate entrambe e del progetto di trittico che ci stiamo accingendo a terminare con la sua preziosa collaborazione. Racconteremo aneddoti, modalità di realizzazione dei video sopra narrati, scelte estetiche e concettuali, percorso e strutturazione degli storyboard che ci hanno portato alla realizzazione dei due video e della scelta musicale compositiva adottata. Proseguiremo narrando di come sia nato il nostro studio, il perchè del nome, il nostro percorso ed i nostri obbiettivi. Parleremo di documentari video per eventi, documentari musicali, esperienze collezionate durante la realizzazione dei nostri cortometraggi ed i premi conseguiti. Ci soffermeremo a parlare del "Mercante di Sogni", ultimo cortometraggio di nostra realizzazione e al quale Omar Dodaro ha partecipato in qualità di compositore della colonna sonora del film. Racconteremo le videoinstallazioni interattive e le sperimentazioni e le applicazioni effettuate nel corso degli anni fino ad oggi. Continueremo parlando della nostra esperienza nel videomapping e nelle proiezioni su grandi superfici. Parleremo di visual e di viaggi avventurosi intrapresi con zaini e telecamere per realizzarli. OLO creative farm nasce nel gennaio 2005 per opera di Mattia Amadori, Andrea Corti e Max de Ponti, in una mansarda di un edificio nel centro della città di Como. Lo studio si propone di sperimentare tecniche e rappresentazioni audiovisive e grafiche attraverso la sinergia creativa di tre designer della comunicazione. Dalla band dei MUSE ad Ericsson, da Hugo Boss a Police Eyewear, da Mantero al Comune di Como, dal Milano Film Festival al gruppo australiano dei Jet, per citare solo alcune delle realtà con cui OLO collabora. OLO creative farm, infatti, è una realtà poliedrica che realizza videoclip musicali, documentari, spot pubblicitari, video commerciali e videoinstallazioni artistiche. Negli ultimi anni, lo studio ha espanso la sua versatilità creativa sviluppando AME, la tecnologia innovativa dedicata al projection mapping, con cui ha realizzato proiezioni su palazzi e scenografie. La forte propensione verso le arti della cinematografia spinge da sempre lo studio ad ideare e scrivere sceneggiature e a realizzare corti e lungometraggi. ore 20.00 Street art: selezioni di video internazionali La passione per i graffiti. Ci sono muri in città dove è legale fare graffiti e altri dove è illegale. Ma non su tutti i muri, cercare a ogni costo l’illegalità è a volte segno di immaturità artistica. Tutti gli artisti che hanno ambizione e vogliono avere successo non hanno nessun desiderio di rimanere sconosciuti a lavorare per strada quando hanno + di 40 anni. Ci può essere e deve essere un futuro in altri luoghi...

martedì 29 novembre (NEUROESTETICA/ARTE E CERVELLO) ore 20.00 Matilde Vaghi e Stefano Sandrone, Neuroestetica: il bello di “specchiarsi” nell’opera d’arte Che l’arte sia un aspetto connaturato alla natura umana lo sappiamo fin da quando l’uomo è apparso sulla Terra. Quali siano le aree del cervello che si attivano di fronte ad un’opera d’arte, invece, è una delle conquiste recenti delle neuroscienze cognitive, sebbene già Cezanne dicesse di non essere interessato “a finire un lavoro perché esso si completa nella mente dello spettatore”. Dal Partenone al neurone, dalle Grotte di Lascaux alle volte della cappella Sistina michelangiolesca (all’interno del cui Dio il neurologo Frank Lynn Meshberger ha ritrovato l’anatomia del cervello), delle illusioni ottiche fino alla fisiologia dei neuroni specchio: un breve viaggio -in bilico tra bellezza oggettiva e percezione soggettiva- alla ricerca delle nuove frontiere della Neuroestetica. Per scoprire, una volta di più, quanto sia bello specchiarsi con il cervello nell’opera d’arte. Matilde Vaghi e Stefano Sandrone, sono studenti di Psicologia per Neuroscienze Cognitive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Volontari di BergamoScienza, fanno parte dell’Associazione per la Cultura SINAPSI.

Mercoledì 30 novembre(ARCHITETTURA) ore 18.00 Fabio Fornasari, live in your head - abitare le immagini Il nostro è un vivere tra le cose. Le cose parlano di noi e con noi. Poniamo delle cose tra noi e l'ambiente facendo diventare quest'ultimo uno spazio. Governiamo tutto questo con la produzione di immagini nella mente che restituiscono al tutto un senso. Il mio lavoro si occupa di questo: "costruire" immagini e "organizzare" visioni all'interno degli spazi per condividerli con altre persone. Fabio Fornasari, Architetto e artista Svolge la propria attività occupandosi di progetti che pongono il mostrare e il raccontare al centro del proprio lavoro: allestimenti museografici, progetti di installazioni. Partecipa a progetti crossmediali che studiano il ruolo delle immagini nella cultura dell'uomo in un continuo rapporto tra arte e scienza. Suo l'allestimento del Museo dell'Ottocento-Galleria d'Arte Moderna (2006) Via Palestro - Milano.

Recente l'inaugurazione del Museo del Novecento (2010) a Milano presso l'Arengario. Collabora con il CNR-IRPPS di Roma e il CERN di Ginevra realizzando installazioni sul racconto della ricerca. Alterna la pratica professionale con la didattica presso la NABA - Nuova Accademia di Belle Arti - di Milano e la Facoltà di Sociologia di dell'Università di Urbino “Carlo Bo”. Ha insegnato presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna

giovedì 1 dicembre(DESIGN) ore 18.00 ghigos ideas, "Indagini tra decor e decus" Uno strano quanto curioso poliziotto indaga tra Decor e Decus. Ispezionando a regola d’arte la scena del fatto compiuto, esaminando gli indizi e interrogando le parti in causa il nostro investigatore giungerà a una soluzione che, in queste righe – poichè il mistero vuole la sua parte – è coperto dal riserbo. An odd and very curious policeman is investigating Decor and Decus. inspecting the scene of the event with expertise, examining the clues and questioning the interested parties, our investigator will reach a verdict that in these lines – since mystery plays an important part in this – will remain confidential. ghigos ideas, Nato nel 1998 per creare un punto di confronto e qualificarsi tramite lo scambio di reciproche competenze, il gruppo ghigos da allora porta avanti una ricerca ad ampio respiro, perseguendo la dissoluzione dei confini disciplinari come occasione di riflessione critica e progettuale. Ha realizzato mostre, installazioni e numerosi progetti che sono stati segnalati in concorsi nazionali o internazionali e sono pubblicati sulle principali realtà editoriali italiane. Diventato studio nel 2004, ancora oggi ghigos si caratterizza per una marcata interdisciplinarietà, affrontando di volta in volta progetti ad una diversa scala: dall’ exhibit alla grafica, dal design fino all’architettura, “salutando da vicino” l’arte.

venerdì 2 dicembre(CONSAPEVOLEZZA, CREATIVITÀ’, LETTERATURA ) ore 17.00 Alessio Tavecchio, “Consapevolezza: vivere con una marcia in più” si dice spesso che noi Esseri Umani siamo qui sulla Terra per imparare da questa scuola che è la vita. E se invece non fosse così? E se invece non c’è nulla da imparare, ma semplicemente da sperimentare la perfezione che brilla in noi? Una conoscenza più profonda di noi stessi e del potenziale racchiuso nel nostro cuore ci permetterà di trovare la risposta giusta e di scoprire così una consapevolezza capace di trasformare la nostra vita…. in meglio naturalmente!!! Alessio Tavecchio, all'età di 23 anni ha avuto un grave incidente motociclistico che ha cambiato radicalmente la sua vita. I medici non gli hanno dato alcuna speranza di tornare come prima, ma in lui è successo qualcosa di così grande e importante da permettergli di non rassegnarsi di fronte a questo limite. Ha cominciato subito a nuotare e a vincere i campionati Italiani fino ad arrivare alle Paralimpiadi di Atlanta 1996, giungendo sempre in finale. Ha ideato il Progetto VITA per insegnare la prevenzione stradale nelle scuole di tutta Italia, www.alessioprogettovita.it e non solo; è attivo nel sociale con un grande sogno nel cassetto da realizzare: la Fondazione da lui creata e che porta il suo nome, si prefigge di costruire l'OPEN VILLAGE MONZA, un Centro di Riabilitazione, Formazione e Sport unico nel suo genere in Italia. Ha scritto due libri di grande successo “Cronaca di una guarigione impossibile” (oltre 70.000 copie vendute) e “Con una marcia in più” (prefazione di Valentino Rossi, Michael Schumacher, Felipe Massa e Candido Cannavò). Rappresenta inoltre la Fondazione Tavecchio, in qualità di presidente, presso istituzioni, aziende, privati e coordina le attività di fundraising per la realizzazione del progetto Open Village Monza, un progetto di oltre 20 milioni di euro, prossimo all' “inizio lavori”. www.alessio.org ore 18.00 Claudio Achilli, “Stay hungry, stay foolish” Un per-corso visivo, uditivo, cinestesico attraverso le parole di Steve Jobs. Il potere della curiosità. Claudio Achilli, toscano di Sansepolcro, attraversa negli anni il mondo del lavoro in contesti nazionali ed internazionali, interpretando ruoli diversi. Da selezionatore a gestore risorse umane, da consulente aziendale a formatore/coach. Al centro la relazione con le persone. I corto circuiti emotivo/relazionali stimolano la sua vitalità. Collabora con GRAM (Gruppo di Ricerca applicata al Management) di Torino e P&P (People and Performance) di Milano. ore 20.00 Stefano Paolo Giussani, L’ultima onda del lago(ROMANZO) MILANO: Durante la seconda guerra mondiale, una ragazza ebrea cerca di salvare il fratello sordocieco dai bombardamenti e dal campo di concentramento. L’unico amico in città, rimasto solo dopo l’arresto del compagno, si offre di guidarli nella fuga verso la Svizzera. MONTI TRA COMO E LUGANO: Un ragazzo insegue il sogno di costruire un sommergibile per contrabbandare indisturbato lungo il confine mentre le pattuglie naziste setacciano i boschi alla ricerca di partigiani e fuggiaschi. Fuga e sfida si intrecciano fino a un capanno sul lago, in un paesaggio grandioso

che neppure le atrocità del conflitto riescono a sminuire. E’ lì che la guerra personale di anna, Davide, Sebastiano e valerio troverà il suo epilogo. Stefano Paolo Giussani (1966), è giornalista e autore di documentari. Ha scritto per il Corriere della Sera e per i Viaggi di Repubblica. Attualmente viaggia e scrive per Grand Tour dell’Istituto Geografico De Agostini e per i progetti televisivi di Agenzia Geografica. Per Bellavite Editore ha pubblicato Sentieri di Fede. L’ultima onda del lago è il suo primo romanzo.

sabato 3 dicembre(FASHION, PERFORMACE, MUSICA) ore 16.00 Street stylist: una “passerella” vera e... virtuale Ohi, ohi, che strani comportamenti accadono nel campo della moda. Ragazzi e ragazze con indosso pantaloni, gonne di jeans. pieni di buchi, fori, slabbri, sfilacciamento nel tessuto in + parti ,rammendi... visibili, tessuto in parte scolorito,ma, non vecchi indumenti usati e strausati, ma nuovi, nuovi appena acquistati. Qualcuno dice che è la moda. La moda è rottura, la moda ti porta a nuovi comportamenti, la moda è creatività... ore 18.30 Fabrizio Maurizio e Marco Enea Spilimbergo, 2011 Haircut Ex/tension ore 20.00 Silvia Del Zoppo + Dav e Umbi - Deum, Incontro, “scontro” fra musiche di ieri e di oggi! MUSICA DI IERI - BEETHOVEN, CHOPIN E LISZT Silvia Del Zoppo, 12 Luglio 1986, Monza Avvicinatasi allo studio del pianoforte con la prof. Elvira Aymar, la sua formazione avviene presso il Liceo Musicale « Vincenzo Appiani » di Monza, con il M° Erminio Della Bassa, sotto la cui guida consegue brillantemente il Diploma di Pianoforte, in qualità di privatista. Successivamente ammessa al Conservatorio di Milano, frequenta attualmente il Master di Specializzazione in Pianoforte a Indirizzo Concertistico e il Corso Intermedio di Composizione. Si è esibita nell’ambito di diversi concerti e manifestazioni e ha rappresentato la sua scuola nell’ambito del MusES (Music European Students), un progetto di scambi internazionali che coinvolge allievi del Liceo Musicale di Monza e studenti dei Conservatori Europei. Le è stata inoltre assegnata una Borsa di Studio dall’Assessorato alle Politiche Giovanili « per l’impegno dimostrato e i risultati raggiunti ». MUSICA DI OGGI - IMPROVVISAZIONE, SPERIMENTAZIONE E TECNOLOGIA Dav e Umbi - Deum Dav Del Zoppo, 4 Aprile 1990, Monza – tastierista e bassista (bass synthetizer) dei Deum (www.deum.it). Da sempre pianista classico trasporta nella musica moderna le sonorità melodiche e complesse, con l'ausilio dell'innovazione tecnica digitale. Da qualche anno studente di pianoforte jazz all'Accademia. Umbi Cattaneo, 14 Febbraio 1990, Monza - è il frontman dei Deum (www.deum.it), ha studiato chitarra acustica/ritmica e improvvisazione blues con Claudio Bazzari. Grazie all’esperienza acquisita suonando come musicista solista nei villaggi turistici e nei locali fin da molto giovane è in grado di tenere il palco con una forte presenza scenica e un gran coinvolgimento degli spettatori.

ore 22.00 Chiusura ufficiale di OPENWEEK2011 streetartpiu Accensione dell’ illuminazione natalizia della “Casa della luna rossa” via Lambro 1, Monza e inizio proiezione su megaschermo vetrina , 24 ore su 24 ore, immagini dedicate al Natale.

Partecipano a OPENWEEK2011 streetartpiu Claudio Achilli Luigi Colombo Giò Romano Colonna Fabio Fornasari Stefano Paolo Giussani ghigos ideas OLO creative farm Stefano Sandrone Alessio Tavecchio Matilde Vaghi ARTISTI Andrea Balzano Paolo Bazzana Omar Canzi Barbara Cardamone F.p. Clein Francesca Crippa Luca Dagliano Deum(Dav e Umbi) Silvia Del Zoppo Omar Dodaro Andrea Ebbi Marco Enea Federico Floridi (e autori vari) Angelica Orsetta Fossati Bellani Simone Gatto Maria Guarnieri Fabrizio Guglielmi Carlo Guzzi Marco La Rocca Ruggero Maggi (e autori vari) Gianfranco Maggio Fabrizio Maurizio Davide Mazza Giulia Meregalli Daniele Misani Alessandro Mitola Riccardo Morra Elisabetta Oneto Luca Onniboni Enrica Passoni Andrea Pagano Flavio Pellerito Marco Pittaluga Antonio Pistillo Andrea Pizzamiglio Antonella Prota Giurleo Sara Radaelli Elena Redaelli Vlad Robu Eleonora Rossi Sergio Sansevrino Monica Scardecchia Roberto Spadea Marco Enea Spilimbergo Felice Terrabuio Micaela Tornaghi Salvatore Tulipano Caterina Zacchetti Francesco Zaninoni

APPROFONDIMENTO PARTECIPANTI Paolo Bazzana Paolo Bazzana nasco a Milano nel 1981, all'eta di 14 anni vengo colpito dal mondo dei graffiti rimanendoci vittima per molti anni a seguire. Durante questo percorso inizio ad applicare le regole dei graffiti al mondo della grafica contemporanea ottenendo dinamiche e forme d'impatto visivo semplici ma dettagliate. Lavoro nel campo dell'editoria dove apprendo sempre più tecniche nuove utili da applicare nei miei lavori. il mio lavoro si chiamerà: "SENZA TITOLO" descrizione: il lavoro si sviluppa dalla disgregazione di una massa di vettori provocando glitch e distorsioni mirate in funzione alla riuscita della mutazione grafica voluta. Andrea Balzano Balzano Andrea nasce a Milano nel 1979, nel 1995 abbandona il 3° anno dell'Istituto statale d'arte di Monza per immergersi a tempo pieno nella pittura e nella fotografia. Dopo una piccola serie di mostre personali e collettive nel 2005 da inizio al progetto "Puppettini" tornando in parte alle sue prime passioni, il fumetto e l'illustrazione. Puppettini diventa un marchio vero e proprio con a seguito una produzione di articoli artigianali realizzati interamente a mano con l'utilizzo delle paste sintetiche. In quest'ultimo anno lo studio di nuovi soggetti/oggetti e la ricerca di nuove funzioni da abbinare ad essi lo porta a sviluppare nuove forme di arte creando installazioni che rappresentano un mondo onirico e surreale. Descrizione opera : Tipo: installazione Materiale: legno Titolo: marionette's boy Misure: 250cm x 150cm x 100cm (indicativamente) Puppettini by Andrea Balzano Omar Rame Canzi Le tele di Omar Rame Canzi nascono da quell’ impulso informale tipico di molte correnti artistiche passate che già sperimentarono l’abolizione della figurazione in favore di un’espressione più libera e diretta. L’impulso espressivo si traduce direttamente in colori e sovrapposizione di materie, in un flusso creativo nel quale, insieme agli elementi della soggettività, rientrano anche le suggestioni del sostrato urbano dell’artista. Ne derivano quindi opere che non lasciando spazio alla figurazione, riescono a raggiungere una comunicatività forte e diretta, grazie ad una mescolanza e ad una sintesi di colori, materiali e residui di graffiti. Testo critico a cura di Erika Carminati Barbara Cardamone Nata a Geldrop, in Olanda, Barbara manifesta fin da giovane una spiccata sensibilità per l’arte nelle sue varie forme che la porta, negli anni, a cimentarsi in sfide sempre nuove, spaziando dalla letteratura al teatro, dalla moda alla pubblicità, per giungere fino alle sue creazioni di manufatti preziosi: oggetti che mescolano pietre e materiali provenienti da viaggi nei paesi che Barbara ama visitare. La donna a cui si rivolge Barbara è lo specchio della sua personalità: vulcanica, passionale, comunicativa, estroversa e curiosa. Testimone e voce - al tempo stesso dolce e incisiva - di un universo tutto al femminile interamente dominato dal fuoco della passione, capace di divampare con violenza, come pure di ardere sotto le braci (controllate) dalla temperanza. Barbara Cardamone e Roberto Spadea STRUTTURE DIVERSE: una coppia di opera, composta da un quadro di Roberto Spadea e da una seconda tela dell’artista, che prende vita intorno ad un gioiello creato da Barbara Cardamone. La pittura astratta di Roberto Spadea si realizza nella gestualità istintiva attraverso l’intensità del colore puro che genera un virtuosismo artistico carico di energia. La creazione di Barbara Cardamone, gioielli composti da pietre e materiali molto diversi tra loro, riflettono il suo stile eclettico e il suo gusto spiccato per il contrasto. STRUTTURE DIVERSE rappresenta la confluenza di due espressioni artistiche differenti che trovano un punto d’incontro nel colore e nella materia, realizzando in tal modo una nuova sintesi armonica.

F. P. Clein F. P. Clain nasce a Monza nel 1977, da padre e madre siciliani, costretti a emigrare nel '60. Sin da giovane è attratto dal mondo dell’arte, ma viene suo malgrado iscritto a una scuola tecnica.L’artista F.P.Clain cresce al di fuori del mondo accademico: fin dalla giovane età di 14 anni frequenta assiduamente gli studi di artisti che hanno segnato il territorio lombardo. In quegli anni stringe amicizia con un giovane pittore milanese Samuele Polacco Paolucci con cui decide di dividere lo studio e le idee. Hanno scritto di loro:"Sono artisti irregolari, emarginati, folk, naif, visionari. Persone che operano solitarie, al di fuori del condizionamento di canoni, movimenti, mercati e che traggono dalla propria personalità opere eccezionali nel concetto, nell'oggetto, nelle tecniche, nei contenuti". Le notizie su Clain sono sempre molto rade, strigliate, quasi fumose, perchè sembra che ci sia una volontà da parte dell'artista lissonese di concentrare l'attenzione sulla produzione artistica e il suo intimo significato. Il silenzio di Clain è indice della volontà di non interferire con l'osservatore, non suggerire la lettura delle opere e soprattutto è indicatore del desiderio di farsi semplice messaggero del proprio ego che è perspicace cantore della libertà espressiva. Le creazioni di Clain rappresentano l'unica porta aperta verso i suoi pensieri che smettono di sfuggire per dare principio a un evolutivo processo di individuazione, destinato a confluire in una comunione empatica. La Si Fa...Mi La Do (note musicali) Questa istallazione è un invito a gestire gli insediamenti umani in equilibrio con la natura che li circonda. L'insediamento deve essere parte del paesaggio e deve essere partecipe alla compensazione del tessuto verde del paesaggio. La precarietà della natura influisce sulla qualità di vita dell'essere umano. I volumi di verde devono essere proporzionali all'opera umana e devono soddisfare le esigenze di benessere dei cittadini. L'opera è rivolta ai potenti identificati dalle figure (o non figure) dipinte sulle sei facciate della cassa. All'interno della cassa è presente una scultura rappresentante un tronchetto di legno appesa ad un vecchio e sottile spago a indicare la precarietà della natura che sta per essere immersa nel cemento identificato dal mastello di gesso. L'istallazione è divisa in due parti: la cassa e il gruppo elettrogeno. La cassa posizionata in altezza consiglia uno sviluppo in verticale urbanistico che permette di svuotare le aree circostanti dando così più spazio alle distese di verde identificate dal tappetino posizionato sotto le opere. La cassa in sé ha già vita propria, nei silenzi e nei giochi di ombre così come l'insediamento deve avere vita propria nel recupero e nella produzione di energia. Il gruppo elettrogeno identifica l'attuale sistema urbanistico sviluppato in orizzontale. Le aree verdi sono più ridotte e l'inquinamento atmosferico, dovuto alla combustionedi idrocarburi per la produzione di energia, sonoro e luminoso hanno la meglio. I tappetini sono di colore viola a indicare il passaggio fra due tinte che esprimono pensiero profondo: il rosso e il blu. La scelta è umana, ma non dimentichiamo che la natura è più forte e la sua ribellione genera, da come vediamo in questi giorni in tv, morte e malessere. Un concetto più armonico difende l'uomo! L'opera è studiata per toccare tutti e 9 i sensi umani: la vista, l'udito, l'olfatto, il gusto, il tatto, la termopercezione, il dolore, la propriocezione, l'equilibrio. Usatela! www.gigarte.com/fpclain Luigi Pietro Mario Colombo Luigi Pietro Maria Colombo nasce a Milano nel novembre del 1973. Dopo la maturità classica, conseguita presso il liceo ginnasio B. Zucchi di Monza, si laurea in ingegneria elettronica biomedica al Politecnico di Milano. Segue poi, nello stesso ateneo, il corso di dottorato di ricerca in energetica. Nel 2005 diventa ricercatore di ruolo presso il dipartimento di energia, dove tuttora svolge attività di ricerca nel campo della termo-fluidodinamica e tiene corsi di fisica tecnica e trasmissione del calore. A dispetto della sua formazione tecnologica, nelle lezioni non saprebbe mai rinunciare a lavagna e gessetto: anche per questo, l’amico architetto Felice Terrabuio, da sempre affascinato dall’armonia delle relazioni matematiche che descrivono i fenomeni fisici, gli ha commissionato una lezione speciale, su una parete “imbrattata” da quel linguaggio con cui, secondo il Galilei, è scritto il libro della natura. Giò Romano Colonna Nato in Sicilia e adottato dalla città di Milano, ingegnere industriale, designer ed imprenditore, ha sfruttato la sua esperienza nel settore dello stampaggio delle materie plastiche per creare moderne linee di prodotti dell’abitare quotidiano. Le sue proposte vogliono esprimere essenzialità, allegria e funzionalità. E’ fondatore di SLIDE. “Tutti insieme appassionatamente” Una colonia di pinguini è piombata dalle nostre parti per stare stretti, stretti, uniti nell’abbraccio natalizio.

Francesca Crippa Francesca fotografa immagini per esigenza, esigenza di comunicare, di carpire, di raccontare. Le piace scrutare gli altrui sguardi da una lente ottica cercando di carpirne significato e bellezza. E’ una fotografia istintiva, sentimentale, romantica e soprattutto terapeutica. Presentazione fotografie Un percorso fotografico concentrato sulla relazione imprescindibile con l'altro, relazione di cui ogni singolo individuo non può fare a meno, fonte di positività o negatività estrema, nascosta in un gioco tra volti e luci. Luca Dagliano Luca Dagliano, Milano 11/05/1988 Studi presso liceo artistico statale U. Boccioni. NABA Nuova accademia di belle arti I lavori presentati sono principalmente realizzati con smalti acrilici e spray ogni singola tela cerca di suscitare un emozione particolare nell'osservatore tramite forme molto forti e ben riconoscibili. I fattori principali sono il riutilizzo di tecniche della street art riadattate su tela, dai contorni alle colorazioni piuttosto che dall'utilizzo di stencil. Questa mescolanza di tecniche di colore e di realizzazione sviluppano un'alchimia ben omogenea di forme geometriche che vanno a sviluppare volti e macchie cromatiche che danno una linearità di visione della composizione. Federico De Cicco Zumar7 è un’ illustratore & grafico designer freelance; in illustrazione, le sue ricerche si concentrano sulla realizzazione di immagini fatte a mano, con uso di inchiostri & mix media. Inoltre la passione per la grafica, spinge Zumar7 a realizzare anche tavole e poster più puliti e concettuali, rispetto ai lavori pubblicati per il settore editoriale. Forti sono i suoi interessi per i muri colorati, le macchie d’inchiostro e gli animali venuti dallo spazio; per maggior informazioni www.zumar7.com Descrizione opere : Tipo: Illustrazioni Materiale: 10 illustrazioni su vari tipi di carta da disegno Titolo: vari Misure: formato variabile da A5 a A2 Andrea Ebbi Studente di design. Interessato allo studio e alla ricerca dei linguaggi artistici e di design. Andrea Ebbi e Luca Onniboni Descrizione opera Lo spazio viene negato a favore di una visione distorta e immaginaria della realtà, grazie alla quale è possibile guardare le cose come mai ci capita. Riscoprendo i dettagli. Federico Floridi e autori vari Angelica Orsetta Fossati Bellani 7 Febbraio 1991 – Monza Angelica è studente presso la Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano. Disegnatrice e fotografa, ha lavorato in giovane età al teatro binario 7 a Monza. La sua grande valvola di sfogo è il disegno dalle influenze simboliste e psichedeliche,alcuni lavori fotografici sono stati inseriti nel libro “volti e parole” una raccolta di storie milanesi. Scatole Nere, 2011 installazione, cartone vegetale differenti dimensioni Riprendendo il concetto di scatola nera degli aerei ho realizzato un' installazione di sette scatole nere, all'interno vi sono disegni e testi realizzati dall'età di quindici anni fino ad oggi, come se codeste fossero archivi immemori del nostro vissuto. E' importante il rapporto tra contenuto e contenitore, l'inserimento caotico dei disegni è paragonabile al caos della mia mente. Simone Gatto Nato il 13 Luglio 1991 a La Spezia, ho conseguito il diploma di perito aziendale in un istituto tecnico della mia città. All'età di 15 anni mi sono avvicinato al mondo dei graffiti e da allora ho continuato a sviluppare questa passione, assimilando gli stimoli esterni per tradurli qualcosa di estremamente personale che è, ancora oggi, in via di sviluppo. Altre passioni, quali quella per la grafica, per la fotografia e per la comunicazione visiva in generale mi hanno spinto a proseguire gli studi e a tentare l'ammissione in uno dei pochi istituti pubblici italiani ad esse inerenti, l'ISIA di Urbino, dove attualmente frequento il secondo anno del triennio in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva.

Gianfranco Maggio Gianfranco Maggio è nato il 06 novembre 1975. Ha studiato fotografia allo IED e al C.F.P Riccardo Bauer di Milano. La sua ricerca artistica si concentra nell'indagine della trasformazione della città contemporanea, da luogo dei legami sociali, degli affetti e delle passioni, a luogo della singolarizzazione e alienazione. Nel 2010 col progetto Vù Cumprà è uno dei vincitori del bando Mobilità, Movimento, Velocità e Tempo, indetto da Polifemo , presso la Fabbrica del Vapore di Milano. Ha partecipato a FotoGrafia, Festival Internazionale della Fotografia di Roma nell' edizione 2010, c/o il Museo Macro di Roma, nel 2011 il suo progetto Wannabe ha vinto l'argento nella categoria Fine Art del Prix de la Photographie, Paris. Collabora con riviste italiane e straniere. www.gianfrancomaggio.viewbook.com

Marco La Rocca Marco La Rocca classe 1991. Giovane artista nato tra la sabbia e il mare del golfo di Policastro e cresciuto tra i verdi campi della Brianza. Sono il quarto figlio, il più piccolo ed il più coccolato. Da piccolo ho frequentato lezioni di musica per parecchi anni, ed ho studiato la poesia del pianoforte e la forza della batteria. Intanto imbrattavo i muri dei paesini confinanti al mio, con scritte simpatiche e disegni infantili. Grazie a qualche familiare e qualche professore ho conosciuto l'arte, quella delle tele e delle sculture. Crescendo ho comprato libri, riviste , navigato in internet, visitato musei e questo mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze e capire quel che "avrei voluto fare da grande". Il mio studio è il sottotetto del garage, uno spazio piccolo ma capiente. La prima personale risale al settembre del 2009. I miei colori sono vivaci e felici, e canto l'amore per la vita. Il mio stile di vivere e creare si chiama "orribijusepa". http://www.laroccamarco.com http://www.flickr.com/photos/marcolaroccartista Il Progetto: “CANTINA LA ROCCA” Il termine "vino" ha origine dal verbo sanscrito vena ("amare"). In questi ultimi tempi non è una cosa da poco provare emozioni sincere , forti , pure. Ho scelto di realizzare una CANTINA , con i suoi vini e i suoi assaggi... perché volevo giocare con lo spazio, con la fantasia e con l'ironia. Le bottiglie,i salami non sono veri ma sono dipinti sul legno. Questo è un gioco simpatico tra la realtà e la finzione. Non sono di certo il primo artista a giocare con questi ultimi due termini, ma ho cercato di dare un interpretazione personale e originale. Il vino ubriaca, diverte ....fa uscire ciò che siamo realmente.... IN VINO VERITAS. E' inutile nascondere la nostra vera personalità dietro maschere... dietro finte identità. Ruggero Maggi (descrizione presente in APPROFONDIMENTO PROGRAMMA, CONTRIBUTORS E ARGOMENTI) “Underwood” di Ruggero Maggi performance di Kappa con la collaborazione di Sarah Pini. musica: Gioia Fruttini videomaker: Gianmarco Gaviani “… è il manifestarsi improvviso della vita nelle sue varie forme, dinanzi all'occhio incredulo dell'uomo… “Underwood” rappresenta l'altare sul quale il prodigio si moltiplica, colpendo ripetutamente il vuoto fino a stordirlo. E il vuoto rilascia lo spazio, che raggiunge così la sua forma definitiva in un'alternanza ignota alla mente ma nutrimento vitale per la coscienza”. Roberto Baracchini(poeta e scrittore) Daniele Misani Daniele Misani vive e lavora a Bellusco, in Brianza. Dopo aver completato gli studi artistici, diploma al liceo artistico “Preziosissimo Sangue” di Monza e Laurea con lode in Scenografia all'Accademia di Brera con una tesi su Fabrizio De Andrè, ha lavorato come scenografo realizzatore presso un teatro di posa a Milano, dal 2009 lavora come libero professionista in vari ambiti dell'arte (design, pittura, decorazione e grafica). E' la seconda collezione di opere a tema dopo la serie “Faremo gli occhiali così”, dedicata alle opere di Fabrizio De Andrè, del 2007. La ricerca artistica di Daniele Misani è orientata alla scoperta di nuovi linguaggi e materiali finalizzata al “raccontare” e “illustrare” grandi personaggi e grandi storie. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi artistici e attualmente è impegnato in alcuni progetti per alcune gallerie. Coordinate spaziali e oltre. Un'installazione che tende all'alto, un'installazione che avrà il compito di sintetizzare l'intento narrativo di un'intera serie di opere a tema. La serie in questione si chiama “Coordinate spaziali” e racconta di piccole figure umane e della loro intenzione di realizzarsi. L'obiettivo delle piccole figure umane riviste decostruite secondo il gusto dell'autore è sempre in alto, il suo raggiungimento richiede il contributo di tutti, perché, l'uomo, da solo, non potrebbe nemmeno ambire alla meta. Ecco perché l'elevarsi del singolo è inteso come successo collettivo, come a dire che l'uno, senza gli altri, non può nulla. La miseria del singolo uomo diventa, invece, ricchezza infinita con l'aiuto della comunità, tanto da permettere il raggiungimento di una meta che trascende, che va oltre il limite estremo, oltre le nuvole. Gli attori, invece, sono sempre gli stessi: singoli uomini, che appartengono a una comunità più grande che li sostiene e li incoraggia ad osare, a sfidare l'altezza. E' proprio l'altezza la protagonista dei quadri, un'altezza che può essere alla portata oppure

irraggiungibile; il cielo, che si protende verso l'infinito invita gli uni e gli altri alla collaborazione e al reciproco sostegno. Giulia Meregalli, Francesco Peyronel(marito), Chiara Peyronel(figlia) + Marco La Rocca Titolo: "ho lasciato uscire le farfalle che ho in testa" (non è un problema, ne nascono continuamente di nuove,bisogna saperle regalare all'aria che ce le ha portate) Autori: Giulia Meregalli, Francesco Peyronel, Chiara Peyronel (la figlia) + Marco La Rocca. Chi siamo: giovani architetti monzesi con base INSTUDIO www.instudiomonza.it, ovvero: una famigliola con progenie creativa descrizione opera: volano, frusciando, solleticando le sinapsi dei nostri pensieri, escono farfalle: mimetiche e sgargianti, come le isterie creative dei nostri mattutini ciclici risvegli l'iride ne specchia i riflessi e così ritornano non volano via, ci volano intorno accudiscono quelle nuove che nasceranno con la pioggia di stagione le farfalle/idee Alessandro Mitola Alessandro Mitola 24 anni, Milano. Ama la fotografia per la sua capacità di sintetizzare i pensieri riconducendoli alla loro essenza più autentica, mantenendo una forza di impatto stupefacente. Descrizione opere: Queste immagini sono parte di un progetto realizzato a New York nel periodo che va da febbraio a luglio 2011. Un percorso che mostra percezioni, sensazioni e paure incontrare nella città che non dorme mai. Riccardo Andrea Morra Nato nel 1981 a Milano, grafico impaginatore a tempo pieno si diletta nel disegno come studio personale, particolarmente nell'utilizzo di tempera su muro e di software per disegno grafico vettoriale. Molto legato alla cultura dei Graffiti ed ai vari aspetti del suo movimento, a questo punto della propria ricerca ritorna ad utilizzare le basi della grafica e del writing; cercando di ricreare una "caotica pulizia estetica" coinvolgente all'occhio dell'osservatore. Descrizione opera: Titolo: Vandam Tipo: Pittura Materiali: Polipropilene, tempera acrilica, inchiostro OLO e Omar Dodaro OLO creative farm(descrizione presente in APPROFONDIMENTO PROGRAMMA, CONTRIBUTORS E ARGOMENTI) Omar Dodaro - compositore Nato a Como nel 1976, diplomato in Composizione, Educazione Musicale e laureato in Psicologia, è compositore e docente, oltre psicologo esperto in attività musicoterapeutiche e della comunicazione. Studia composizione con I. Fedele ed attualmente si sta perfezionando frequentando corsi specialistici e stage di composizione, direzione d'orchestra e musica elettronica con I. Fedele, G. Giuliano, S. Bo, S. Fermani, G. Cospito e R. Sinigaglia. In campo compositivo ottiene riconoscimenti ed esecuzioni di propri brani. Con l' Ensemble Elettroacustico di R. Sinigaglia realizza la sonorizzazione de La chute de la Maison Usher. Dal 1995 è attivo nel campo musicale in diversi ambiti, dalla direzione artistica, al teatro, alla produzione multimediale, elettronica ed audiovisiva. Titolo: “Intimità violata” - ”ad tensa” “Intimità violata" vuole essere una rappresentazione della frenesia di una società senza passione, unita dall'incomunicabilità. L'opera realizzata in collaborazione con il compositore musicale Omar Dodaro, è stata esposta in occasione della mostra "Allarmi 2" nello stesso luogo in cui è stata realizzata. Anno: 2006 Durata: 8 min 30sec Formato: DVD 4/3 Supporto: MiniDvi “ad tensa” Seconda opera facente parte, insieme a "Intimità violata", di un progetto di trittico, la videoinstallazione ideata da OLO e Omar Dodaro e rappresentata dalla performer Laura Luchetta, sviscera il concetto dell'attesa e dello spazio, intesi come dimensione interiore del principio primo e di se stessi. Anno: 2008 Durata: 2 min 50sec Formato: DVD 4/3 Supporto: DVDPro HD+adattore 35mm Suono: Dolby Digital 5.1

Elisabetta Oneto Nata a Santa Margherita Ligure ora vive e lavora vicino a Monza .Parte dalla pittura per passare a mezzi espressivi come l'installazione site specific, foto, video ect per arrivare a descrivere la propria e l'altrui vita emotiva nella normalita' e nell'anormalita' cercando di globalizzare la percezione,così' come negli ultimi lavori di arte visuale tradotti in braille. Ama lavorare provocando reazioni e stimolando l'interazione , sempre e comunque con poesia. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero www.onetoarte.it

Installazione artistica titolo: dulcis mortes L' installazione prevede la composizione di materiale dolciario (biscotti e dolci) atta a formare una dolce proposta con un forte retrogusto amaro. L'opera non supererà ' le dimensioni di cm70x70x70cm e verrà posizionata su di un piedistallo dalla forma di parallelepipedo alto circa 60/70 cm che avrà la funzione oltre che di supporto anche di offerta. HANDMADE video dvd Il video e' un video di erotismo poetico durante il quale un uomo e una donna si amano con l'emozione della passione, che in questo caso però traspare solo ed esclusivamente dal tocco delle mani. La mano e' il canale tattile per eccellenza, quindi uno dei più' grandi conduttori di emozione. Luca Onniboni Giovane studente di architettura. Interessato allo studio e alla ricerca dei linguaggi architettonici e artistici. Andrea Pagano Andrea T. Pagano, nato nel 78, di origini siciliane; dai Veicoli ai Guerrieri dell'adolescenza, l'esplosione surrealista dei 18 anni e le esposizioni collettive, la ricerche prospettiche e quelle travagliate di un percorso di vita non legato all'arte; gli esperimenti con il linguaggio materico e con l'arredo d'interni, lo studio del gesto e dei concetti matematici applicati al sogno, l'artista si interroga intensamente sulla sua attività come espressione "astratta" del bisogno di una sintesi del sapere umanistico e tecnologico dell'umanità. Enrica Passoni Vive e lavora a Monza. Ha grande interesse per la figura come costruzione di ciò che manca nella realtà. La ricerca di Passoni appare, attraverso tele a olio, carta e matita, collage, fotografia, materiali di recupero (legno, fil di ferro, scatole di cartone…), e restituisce come una proposta di relazione col mondo. Nel suo percorso , ultimo, di migrazioni, ora propone un istallazione di figure (cartone ) nell'atto stesso del viaggio. Antonio Pistillo Fotografo di terza generazione si dedica alla fotografia sin da giovanissimo lavorando nello studio di famiglia. Presto comincia a viaggiare e scattare per conto proprio dedicandosi con passione anche allo studio della letteratura e delle lingue. Si laurea tra l'Italia e l'Inghilterra e dopo alcuni anni vissuti tra l'Europa e il Sud America, passati a leggere, scrivere, disegnare e fotografare, elabora un proprio stile fotografico con il quale sintetizzare il proprio eclettismo artistico-culturale e il suo costante studio del sociale. "Quando scatto cerco di dare forma iconografica ai versi poetici e alle frasi dei romanzi che hanno dato tempo e spazio ai miei sogni". Il progetto “Ego”: Video sequenza fotografica sull'egotismo imperante nella società occidentale . Antonio Pistillo Marco Pittaluga Fotografo di cose piccole - residente a Monza Descrizione opera: Tipo : fotografie Materiale : 3 stampe da file digitali Titolo Opera: La fine del Mondo Descrizione Opera: Piccoli esseri al limite della loro comparsa in questo mondo Antonella Prota Giurleo Nata a Milano, ha frequentato Brera. Ha insegnato Ed.artistica dal 1968 al 1991. Dal 1996 pratica la pittura, realizza installazioni ed espone. Lavora a partire dall'appartenenza di genere e dal senso che per lei hanno le relazioni con le altre persone e con il mondo; esprime la possibilità di costruire vita e arte in armonia con sé stessa, con le persone, con la natura. Cura per il sito d'arte di Oltreluna http://www.women.it/oltreluna la rubrica Natura e cultura. Artista e curatrice, ha esposto in numerose personali in Italia e all’estero. www.antonellaprotagiurleo.it Mani dicenti DVD, 2009, durata 11', 30'' Immagini e regia: Antonella Prota Giurleo Montaggio: Enrico Franchi Musiche: Fanny Mendelsoohn, pianoforte Lorena Portaluppi Tradizionali indiane, registrazione Lahari Recording Co di Bangalore Il dvd Mani dicenti di Antonella Prota Giurleo è costituito da una successione di fotografie scattate tra India e Italia e aventi come soggetto le mani di diverse donne. I gesti del sapere femminile sono stati ripresi dalla vita quotidiana e da opere pittoriche e scultoree. Le immagini raccolte sono state riordinate secondo una scansione che rimanda all'arco di una giornata. Dalle attività del mattino, che rendono il senso della cura per la propria e per le altre persone (lavarsi, preparare la colazione, vestirsi, accompagnare i figli e le figlie a scuola, dove un'altra donna si prenderà cura di loro) si arriva al lavoro svolto fuori casa ( una varietà grande

di possibilità e di professionalità) e, finalmente, alla pausa pranzo. Il dopo pranzo è segnato da attività spirituali ( l'aspetto religioso) e artistiche ( la musica, la danza) passando attraverso la capacità di ascolto, per tornare ad altri aspetti del lavoro fuori casa (spesso molto faticoso non solo per la difficoltà di comporre i tempi di vita ma anche dal punto di vista fisico) e all'impegno sociale ( manifestazione). Si arriva quindi al momento della cena e delle attività connesse, a quello della distensione ( il gioco, il ricamo, la lettura, il riposo) e, finalmente, degli affetti e dell'amore. Sara Radaelli Mi chiamo Sara. Fin da quando ero molto piccola pennelli e matite mi hanno sempre affascinato. Ricordo che giocavo a comporre immagini con qualsiasi cosa, anche con le bucce dei mandarini. Da allora le cose non sono molto cambiate. Mi sono diplomata all’Istituto d’Arte Sperimentale in Comunicazione Visiva, ma poi ho scelto un percorso universitario molto diverso. Mi sto laureando in Scienze Umanistiche per la Comunicazione/curriculum storico approfondendo la storia dell’arte contemporanea e del cinema. La mia “altra” grande passione è infatti il cinema, dal 2009 collaboro con il Milano Film Festival. Dall’anno scorso mi occupo della selezione dei cortometraggi in concorso. Quest’estate ho investito le mie vacanze in corsi di illustrazione con Carll Cneut e di scrittura creativa con Davide Calì perché ho deciso che voglio cambiar(mi) e ricominciare a fare ciò che mi appassionava fin da piccina… Pasticciare con i miei adorati pennelli. Vi presento le mie Madamin: In piemontese Madamin significa Signora ma è un termine usato per riferirsi alle “zitelle”. Le mie Madamin proprio come zitelle che incontriamo durante la nostra vita, possono essere infelici, sentirsi sole, ma anche incontrare l’amore dopo un po’ di attesa. Le potete conoscere, vi racconto chi sono, potete guardarle negli occhi e scoprire quanto di voi rivedete in loro.

Elena Redaelli Chi siamo: Il gruppo artistico : “7 DI PICCHE” nasce nell'ambito di un'esperienza pluriennale di laboratorio creativo presso P.L.O.C.R.S. Casa Alloggio La Sorgente, di Como. È composto da: Daniele, Elena, Marina, Mimmo, Paola, Harua, Flavio. Con l'aiuto di Valeria Codara ll progetto: “The Tree of Knowledge” Installazione 300x130x269 cm Legno, carta, fili riciclati, colore. La nostra opera nasce dalla volontà di indurre lo spettatore a riflettere sull' importanza della cultura, tema rilevante e molto attuale. Assistendo impotenti ad un generale degrado culturale: in televisione, nella scuola, nella vita di ogni giorno, ci poniamo come fautori di cultura attraverso l'atto artistico. Vogliamo stimolare lo spettatore a pensare. La nostra installazione presenta un suolo realizzato stratificando legno triturato dal quale nasce un albero con radici forti che vogliono emergere sotto i trucioli. L'albero cresce su un suolo arido ma non muore, anzi, protendere i suoi rami rigogliosi verso l'azzurro circostante: la libertà. Le fronde non sono cariche di frutti ma di libri e delle loro pagine che riempiono prolifiche tutto lo spazio. Il nostro albero, alimentato dalle pagine, diviene simbolo della cultura che aiuta a vivere. Cultura come contenitore di idee utili, di svago e di aiuto. La scelta di installare il lavoro nella vetrina e di renderla un ambiente chiuso e isolato, che lo spettatore può solamente osservare, veicola chiaramente il senso di fragilità della nostra opera e del suo significato: l'albero della conoscenza diviene un vero e proprio ecosistema da proteggere.

Vlad Robu Il mio nome è Vlad Robu, sono nato nel 1993 e arrivato in italia nel 2008. Mi piace allargare gli orizzonti della mia conoscenza in tutte le direzioni, sono una natura allegra e curiosa, a cui piace apprendere cose nuove. Da piccolo avevo una notevole inclinazione per il disegno, che sono riuscito a sviluppare attraverso la pratica. Trovo che l'arte sia parte dell'uomo, e l'uomo che ignora l'arte ignora se stesso. I miei tre disegni rappresentano il tempo e il fatto che l'uomo ha sempre provato ad evadere dal tempo ma non ci è mai riuscito; il secondo rappresenta la natura della donna, la donna primordiale in modo astratto il terzo è un autoritratto ispirato a Picasso. Sergio Sansevrino Sempre rischioso rimettere mano a pagine scritte in anni lontani, che appartengono ad una fase ormai superata della propria vita: la tentazione di far scivolare il commento sul piano inclinato dei sentimenti - di qualunque genere, dal rimpianto all'esecrazione passando per tutti i possibili gradi intermedi - è costantemente in agguato. Che ne è allora della mia vita e della mia arte oggi? Hanno una parte di inconsapevole, stabilito in maniera sicura al di fuori di me. Vivo con la mia famiglia tra Milano e il lago di Como, e con la loro comprensione ho trovato il mio ubi consistam. Sergio sansevrino. Attraverso gli aspetti di un recupero progressivo del passato sulla base di una struttura volta a ricostruire gli sviluppi di un flusso di coscienza che procedendo a ritroso si perde negli anfratti più reconditi della mente. Una documentazione di mondi che rappresentano e inducono a loro volta a diversi stadi di coscienza. Molteplici i riferimenti, le suggestioni, i simboli: dalla letteratura alla favola, dalla storia all'utopia. Così potrebbe definirsi la ricerca di Sergio Sansevrino milanese di nascita (1965). L'anno seguente la maturità tecnica decide che la pittura sarà il suo impegno totale. Si iscrive alla Scuola Superiore degli Artefici di Brera, seguendo i corsi con i docenti: Sabina Capraio Colantuoni (disegno), Luciana Manelli (tecniche del disegno) e con Luca Vernizzi (disegno per figura). Vive con la sua famiglia tra Milano e il lago di Como. Ha esposto in un centinaio di mostre, tra collettive personali e rassegne, i suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private.

Monica Scardecchia Abruzzese, è nata il 28 maggio 1981. Ha studiato fotografia all'Istituto D'Arte O. Licini di Ascoli Piceno e al C.F.P. Riccardo Bauer di Milano. E' laureata in Scienze dei Beni Culturali con indirizzo teatrale, e si sta specializzando in Scienze dello Spettacolo e della Comunicazione Multimediale. La sua indagine artistica si dirige verso la Fotografia, il Video, l'installazione e la Performance, interpellando i differenti limiti che contraddistinguono ogni singolo linguaggio e le possibili contaminazioni che possono emergere. Dal 2010 porta avanti una personale indagine artistica sul tema della memoria e dell'appartenenza. www.monicascardecchia.carbonmade.com Falling in Love: video installazione site-specific di arte partecipata e condivisa Di Monica Scardecchia Falling in Love è il corpo di una balena, un ventre per nuovi e moderni profeti fuggiaschi. Forse un utero dove si fondono gli unici universi esistenti: interiorità e mondo esteriore, microcosmo e macrocosmo, un luogo protettivo e rassicurante ma, allo stesso tempo, possessivo e vorace. La video installazione è stata concepita appositamente per lo spazio del sottoscala della location a disposizione per l’evento. Consisterà principalmente nella riproduzione di alcuni video realizzati nel 2011, ma sarà agita direttamente dagli spettatori che, in questo modo, ne diventeranno il fulcro e i principali attori. Allo spettatore sarà richiesto di lasciare una propria traccia su un post- it bianco da lasciare sulle pareti, diventando così l’animatore finale dell’installazione. ALBUM - RICORDI IN CONSERVAINSTALLAZIONE DI VECCHIE FOTO DI FAMIGLIA DI GIANFRANCO MAGGIO E MONICA SCARDECCHIA Non si tratta dei tradizionali ritratti di famiglia, ma di conserve di ricordi, ricordi custoditi nei nostri personali album di famiglia. Conservare significa mantenere un soggetto nell'essere suo, custodirlo, salvaguardarlo da tutto ciò che potrebbe alterarlo o distruggerlo._Si possono conservare gli alimenti, le fotografie e i ricordi._Ci siamo chiesti se fosse possibile “conservare” un ricordo per sempre, se possano anche per i nostri ricordi esistano delle “date di scadenza”. Riflettendo sui due ambiti della fotografia e della conservazione alimentare, il nostro progetto interroga l'archetipo che si nasconde dietro al gesto di conservare. Anno di realizzazione: 2011 Materiali di realizzazione: stampa fotografica su acetato, vetro e soluzione liquida. Dimensione: 2lt, 1lt e 1/2lt

Tiratura: n. 1/7 (gli autori garantiscono che per ogni esemplare saranno realizzate due prove d'artista e sette copie di dimensioni identiche) Roberto Spadea Artista astrattista monzese, con spiccati interessi artistici per l’architettura, la fotografia e una forte passione per la natura. Dipinge dal 1990 trasformando con la sua arte semplici segni in esplosioni di colore. La gestualità istintiva guida l’intensità del colore puro e genera un virtuosismo artistico carico di movimento e energia che penetra nell’anima: un artista gestuale estremamente poliedrico, lavora a tutto campo su ogni tipo di materiale. Svolge la professione di imprenditore nel campo dell’edilizia. Felice Terrabuio Architetto creativo residente a Monza, opera nel campo dell’architettura di interni/esterni, restauri, Industrial Design, Internet, Eventi. Dipinge e scrive per tutti... Opera a tutto campo e lavora per TUTTIQUELLICHE non si accontentano delle solite cose. “WHAT TIME IS IT? Un campione di orologio per TUTTIQUELLICHE osano... chiedere l’ora. Un GRANDE OROLOGIO senza tempo nel tempo, con le lancette fatte di buon pane di “allora” (ben seccato e ben colorato) con il solito cordone ombelicale, con appeso una targhetta che comunica “WHAT TIME IS IT?”. Un progetto curioso&intrigante per tutti gli uomini e le donne di.... TANTA fede! Felice Terrabuio e Roberto Spadea “FIFTEEN PUZZLE”(Il gioco del 15) land art... Monza, città aperta a nuovi orizzonti culturali e di visibilità, una città che si proietta verso il futuro, una città che vuole internazionalizzarsi, molto amata da TUTTINOI, per dare il benvenuto alla prossima ristrutturazione della Villa Reale, per 90 giorni (dal 21 marzo 2012 al 21 giugno 2012) ospiterà una curiosa&intrigante land art “FIFTEEN PUZZLE” nell’aiuola spartitraffico del viale Cesare Battisti. Una land art realizzata con balle di fieno decorate e numerate, posizionate lungo l’aiuola spartitraffico, culminanti in un portale, il portale di Monza, un GRANDE PORTALE in metallo realizzato sempre con balle di paglia numerate; balle di paglia recuperate dalle vicine cascine del Parco Reale. Qualcuno dice che, se da via Lario guardi verso viale Cesare Battisti, vedi la Grande imponenza della Villa Reale, se poi guardi dalla Villa Reale, vedi un nuovo edificio, in via Lario, dei giorni nostri, un monumento... al commercio e servizi, con il conseguente cannocchiale prospettico ultra centenario irrimediabilmente annullato. “FIFTEEN PUZZLE” una grande land art, temporanea, interposta fra la Villa Reale e il nuovo edificio di via Lario, per fare da arbitro a tempo... alla strana competizione architettonica, per fare esaltare maggiormente e fare sicuramente vincere la disputa, la Villa Reale. Un gioco delle parti, il gioco del 15... per NOI GRANDI(e piccoli) , un omaggio ai grandi artisti della land art, il grande Christo, Richard Long, Barry Flanagan, Robert Smithson, Dennis Oppenheim, Walter De Maria, Wines... Un viale... ”reale” per un’opera dei nostri tempi. “FIFTEEN PUZZLE” richiamerà molti, molti fruitori, i soliti che ogni giorno percorrono il viale Cesare Battisti, nei due sensi di marcia, e nuovi, nuovi fruitori per questa curiosa&intrigante opera d’arte: un segno, un GRANDE segno di speranza, di gioia, di vita. Micaela Tornaghi Artista e Designer, attraverso l’uso di materie disparate ricerca la sua poetica umanistica, applicata a pitture, gioielli, sculture e installazioni. Nasce a Milano nel 1961, vive a Monza, studia al Liceo Classico, seguito poi da SPDesign con Nino Di Salvatore, Munari, Hsiao, Nangeroni, Garau. Dopo anni di studio, segue il suo cuore, segna la tela con due matite, rossa e nera, Istinto e Progetto. da quel momento parte alla scoperta. www.micaelatornaghi.com Salvatore Tulipano Nasce a Milano il 08.06.1985; vive e lavora a Milano Formazione 2010 Diploma di II Livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo Corso di Scultura (Prof. Ciriaco Campus) Accademia di Belle Arti di Napoli Tesi di Laurea: Zaha Hadid e il MAXXI di Roma. Tre proposte plastiche per una grande impresa architettonica Relatore: Prof. Ciriaco Campus Il lavoro di Salvatore Tulipano si articola, fin dagli inizi del suo percorso scolastico, in termini di alto profilo artistico. Questo perché Tulipano è riuscito a coniugare fin dall'inizio la necessità del metodo progettuale che la ricerca deve riflettere e la salvaguardia della libertà creativa che un eccessivo rigore formale può limitare. La ricerca di Tulipano ruota da subito attorno alla rilettura di quel linguaggio definitosi attorno alla Minimal americana ed europea degli anni '60/'70 con la differenza, rispetto a quella esperienza, di aver aggiunto all'aspetto plastico/oggettuale della scultura una visione più “architettonica”, nel senso di opere che si pongono come modelli in scala di costruzioni complesse di grandi dimensioni. Da questo punto di vista

sono convinto che Tulipano possiede gli strumenti linguistici per diventare un architetto plastico di primissimo piano. Prof. Ciriaco Campus Docente di Scultura (Spazio e Comunicazione ) Titolo: Ipotesi costruttiva for MAXXI 2010 Genere: Scultura Materiale: Cartone pressato, cartoncino verde fluorescente, cemento Dimensioni: cm 87 x 26,6 x 34 Anno: 2010 Titolo: Plastica architettonica for MAXXI 2010 Genere: Scultura Materiale: Cartone pressato, cartoncino verde fluorescente, cemento Dimensioni: cm 67 x 54,5 x 48 Anno: 2010 Ipotesi costruttiva for MAXXI 2010 e Plastica architettonica for MAXXI 2010 sono due dei tre progetti plastici realizzati per la Tesi di Laurea in Scultura sull'architetto anglo-iracheno Zaha Hadid , da collocare in via ipotetica nel piazzale antistante il MAXXI - Museo delle Arti del XXI Secolo di Roma. Si tratta di due progetti plastico-architettonici che, a partire dalla Scultura, si estendono entro l'ambito architettonico e sono pensati come modelli in scala di complesse costruzioni architettoniche; in tal senso, il rivestimento in cemento colloca le due proposte entro un discorso maggiormente legato all'Architettura. Di fondamentale importanza, inoltre, è l'aspetto legato alla fruizione delle proposte presentano delle aperture al fine di consentire all'uomo di entrarvi all'interno e rapportarsi con la strutturazione complessiva. Caterina Zacchetti Caterina Zacchetti nasce a Milano nel 1979, diplomata al Liceo artistico U. Boccioni a Milano, si laurea all'Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Scultura e consegue una borsa di studio presso l'Academia de Bellas Artes Miguel Hernandez, ad Altea, Spagna. Si trasferisce a Formentera, poi a Barcellona. La sua poetica artistica è incentrata sulla figura femminile: “Le figure che modello prendono forma improvvisamente appena le mie mani entrano in contatto con la terra morbida e malleabile. Corpi pieni di vita emergono passo a passo dalla massa inerte, la morbida curva di un seno, un imponente fondo schiena, un' accattivante torsione del busto, ed ecco che dal niente mi trovo di fronte a Loro, come sensuali apparizioni, elogi alla bellezza e all'incanto della donna. Curve dolci ma provocanti, caratteristiche della figura femminile. Vita esile, di un'apparente fragilità. Assenza quasi totale della testa, perché le donne sono sognatrici. Ma gambe robuste e sinuose, perché nonostante i sogni la donna è forte, indipendente, caparbia, piena di risorse di fronte alla sfida della vita.

Francesco Zaninoni I lavori di Frart nascono e si sviluppano, spontaneamente, dagli impulsi che il reale offre all'artista. Lo spray della street art, elementi di grafica, figurazioni pop e suburbane, si mescolano e formano soggetti visivi in grado di richiamare alla mente un codice - quello pop - già paradigma comune della sensibilità attuale e, allo stesso tempo, di far emergere invenzioni originali e personali. È il caso, per esempio, delle tele in cui la ripetizione del logo Frart, forma una tessuto dal quale emergono ritratti di impostazione fortemente warholyana .Così, la ripetizione del soggetto, da la possibilità d'infinite, uniche variazioni su uno di quei soggetti che più prepotentemente si è ritagliato uno spazio nella memoria e nella viscidità collettiva. Con le tavole e i dischi avviene l'irruzione dell'arte nel quotidiano, nella realizzazione di oggetti funzionali e allo stesso tempo portatori di creazione artistica.Testo di E.O.Carminati