IL GRUPPO GENITORI SEPARATI LA FUNICOLARE. Dr.ssa Margherita Spalletti,
mediatrice familiare del Centro di Mediazione e Terapia familiare. Consorzi ...
SINERGIE DI APPROCCIO AI CASI DI SEPARAZIONE CONFLITTUALE IL GRUPPO GENITORI SEPARATI LA FUNICOLARE Dr.ssa Margherita Spalletti, mediatrice familiare del Centro di Mediazione e Terapia familiare Consorzi CISAP - CidiS - S.C. ASL TO31 Abstract Capita spesso di ritrovarsi in difficoltà quando i genitori, che chiedono aiuto ai servizi per gestire l'evento critico della separazione coniugale, manifestano problematiche collaterali. Gli operatori del Centro di Mediazione e Terapia Familiare di Orbassano (TO) e CollegnoGrugliasco (TO) hanno provato a rispondere in maniera più attenta alle nuove esigenze e fatiche dei genitori separati. In questo articolo viene illustrato come, accanto alla mediazione familiare, che si occupa della gestione della conflittualità coniugale nella separazione, il centro abbia realizzato nel corso degli anni continue sperimentazioni: l'avvio della psicoterapia familiare, la ricerca di una mediazione familiare più adatta alla contesto italiano del 2010, ma anche la realizzazione del gruppo rivolto a genitori separati "La funicolare". Non solo: la coesistenza di questi servizi ha dato il via a inedite sinergie che hanno costituito un nuova opportunità di approccio alle situazioni più complesse di separazione coniugale.
Come può comportarsi un centro di mediazione familiare con un papà separato che chiede di avviare un percorso condiviso di gestione delle conflittualità quando l'ex moglie non ne ha proprio intenzione? Con quali modalità è possibile aiutare una coppia separata che necessita di riorganizzare i tempi da trascorrere con i figli, ma che presenta altresì emozioni e difficoltà comunicative ancora troppo legate al conflitto di coppia? Quale risposta dare ai genitori separati che, lavorando sulla divisione dei mobili della casa, manifestano il bisogno di capire prioritariamente cosa non ha funzionato nel loro rapporto? Nel centro per la famiglia di Orbassano (TO), Collegno-Grugliasco (TO) ci si interroga da anni sulla complessità crescente delle famiglie che affrontano l'evento della separazione coniugale e ci si mette continuamente in discussione circa la propria identità e la tipologia dei servizi da proporre alle famiglie dei territori interessati.
Una prima risposta: la terapia familiare. Il Centro di Mediazione Familiare, nasce nell'anno 2000 proponendo ai genitori separati, divorziati o in fase di separazione, percorsi di gestione delle conflittualità coniugali. Decide nel 2008 di ampliare la tipologia di intervento, diventando Centro di Mediazione e Terapia Familiare. La terapia familiare lavora con i genitori separati o in via di separazione che intendono fare un percorso più approfondito, che li aiuti a capire meglio come si sia costituito e sviluppato il loro legame. Essa favorisce il confronto su ciò che, del passato, interferisce con la continuazione di un rapporto sereno come genitori, ma anche come individui. L'idea di inserire questo nuovo servizio scaturisce da una serie di attente riflessioni circa la 1 Con la collaborazione della Dr.ssa Rossana Castagnoli, psicoterapeuta familiare del Centro di Mediazione e Terapia familiare, per le parti riguardanti la terapia familiare
necessità di dare risposte adeguate ai diversi bisogni dei genitori separati, che accanto all'esigenza di gestire la conflittualità legata alla separazione, presentano altre problematiche: si pensi ad esempio alle difficoltà relative all'attuazione del legame genitoriale o ad un certo grado di indifferenziazione dai modelli della propria famiglia di origine.
Quale mediazione nell'Italia del 2010? Il tema della giornata di confronto è "la mediazione familiare ieri, oggi e domani": volgendo lo sguardo indietro, ci si accorge che la mediazione studiata e pensata alla fine degli anni Novanta quando, grazie ai finanziamenti della legge 285/97 aprirono molti centri di mediazione familiare pubblici, oggi non è più la stessa. Pur prestando la massima attenzione a non snaturare il proprio intervento, essa deve necessariamente tener conto di quali famiglie si rivolgono attualmente ai servizi, in quale fase dell'elaborazione della separazione esse si ritrovano e quali aspettative comunicano. Le stesse scuole italiane di mediazione familiare, che devono le proprie teorie alle esperienze realizzate oltre frontiera, propongono oggi aperture, riflessioni e nuove strategie di approccio, più adeguate alla realtà dei genitori separati di oggi nel contesto italiano.
Le sinergie di approccio alla separazione. Accanto dunque all'ampliamento della tipologia di strumenti ed alla ricerca di nuove strategie, il Centro di Mediazione e Terapia Familiare sta da circa un anno sperimentando, in situazioni particolari, interazioni tra i percorsi di mediazione e psicoterapia familiare. Ad alcuni genitori separati è stata per esempio proposta la terapia familiare a seguito di un lavoro in mediazione quando, nella riflessione sul qui ed ora, i genitori hanno mostrato l'esigenza di approfondire la storia di coppia o i modelli delle famiglie di origine che influenzavano pesantemente le dinamiche degli ex coniugi. La mediazione si è rivelata utile nelle situazioni in cui, a seguito di un lavoro terapeutico in cui si è compresa la strada migliore da intraprendere come coppia, si sia reso necessario un lavoro di accordo sulle questioni pratiche, legate alla riorganizzazione familiare nella separazione. Ultimamente, infine, la terapeuta e la mediatrice del centro hanno sperimentato con una coppia multiproblematica un percorso di consulenza cocondotto, finalizzato a meglio comprendere il tipo di percorso da avviare.
Il viaggio su La funicolare. La conduzione di un gruppo rivolto a genitori separati, avviato nel 2010 a partire da una breve esperienza dei primi tempi di apertura del centro, trova un senso all'interno di questi tentativi di evoluzione. "La funicolare" è parso un nome appropriato a questo gruppo, poichè lo si è immaginato come un insieme di persone intente a condividere un piccolo viaggio, in salita, verso un punto panoramico da dove è possibile vedere il luogo da cui si è partiti da un’altra prospettiva. Il gruppo si è incontrato per dieci volte ogni quindici giorni, chiudendosi rispetto all'inserimento di nuovi partecipanti dopo il terzo incontro. Una mediatrice familiare e uno psicologo, coadiuvati da un osservatore, hanno condotto La funicolare, su cui sono saliti nove genitori, di cui due papà. Su La funicolare ci si confronta e si condividono le esperienze, si ha uno spazio e un tempo per ripensarsi nel ruolo di genitori separati e per valorizzare le risorse personali. L'intreccio di tre fili conduttori ha guidato le discussioni degli incontri. Le aspettative e le tematiche
che i genitori hanno chiesto di affrontare hanno caratterizzato il primo filo: la solitudine del genitore separato, la gestione delle regole nella separazione, la spiegazione nel quotidiano della separazione ai figli, il dialogo tra genitori, le famiglie allargate, il conflitto tra fratelli nella separazione. Il secondo, quello proposto dai conduttori, parla di un viaggio nella "mappa relazionale" del genitore separato. Gli incontri però non hanno potuto prescindere da un terzo filo, formato dagli stimoli e dalle suggestioni che i partecipanti hanno di volta in volta portato al gruppo. Nonostante le numerose riflessioni prodotte durante la fase di progettazione rispetto a quale ruolo dovessero assumere i conduttori de La Funicolare, l'"identità" di questi è stata costruita attraverso l'interazione con i partecipanti, incontro dopo incontro. Il gruppo, a circa un terzo del percorso, ha attraversato una momento di stallo: i partecipanti apparivano rancorosi, sfiduciati rispetto alla possibilità di un reale aiuto da parte dei servizi sociali e delle istituzioni; si sentivano non compresi e per questo rifiutavano con forza il contributo dei conduttori e la proposta di rileggere le difficoltà o il rapporto con gli ex coniugi da un' altra prospettiva. Si è pertanto deciso di esplicitare ai genitori la funzione che i conduttori avrebbero potuto avere nel gruppo: non volevano dare consigli, ma avrebbero potuto aiutarli a rendere costruttive le loro riflessioni. Questa modalità ha permesso ai genitori di riflettere nuovamente non solo sul ruolo dei conduttori, ma anche su cosa rappresentasse per loro La funicolare e in quale direzione avrebbero voluto portarla: hanno deciso che il gruppo non poteva aiutarli a cambiare l'ex coniuge, ma poteva essere utile a modificare il proprio modo di approcciarsi alla separazione e di gestire la genitorialità nella separazione.
La risorsa del gruppo genitori separati. Attraverso "La Funicolare" è stato possibile dare spazio anche quei genitori separati che portano individualmente ai servizi territoriali una richiesta di sostegno: chi ad esempio non ha potuto contare sulla disponibilità dell'ex coniuge per un percorso di mediazione o terapia familiare, ma anche chi, pur avendolo seguito, lo aveva interrotto; o ancora chi, al termine dei colloqui, aveva manifestato il bisogno di
ulteriore supporto. Il gruppo ha
rappresentato un'utile risorsa per il singolo genitore protagonista di una separazione coniugale, ma ha anche preparato, o permesso di riconsiderare, un lavoro in coppia. Al termine degli incontri un genitore del gruppo e un ex coniuge di un altro partecipante, hanno fatto una nuova richiesta di mediazione familiare per riprendere un percorso che avevano interrotto. Quattro genitori hanno manifestato invece il desiderio di poter partecipare ad un nuovo gruppo, poichè sentivano ancora l'esigenza di condividere le proprie riflessioni con altre persone.
Le sperimentazioni del Centro di Mediazione e Terapia Familiare di Orbassano e CollegnoGrugliasco qui riportate costituiscono dunque il tentativo di fornire una risposta attenta e adeguata alle nuove domande che le famiglie pongono quando affrontano l'evento critico della separazione. La sfida come operatori sarà quella di non rinunciare mai a mettersi in ascolto e di ricordarsi che è bene di tanto in tanto mettere in discussione le proprie certezze, per poter aprirsi al nuovo con maggiore entusiasmo, facendo sempre tesoro della preziosa esperienza accumulata in oltre dieci anni.