Bilancio consolidato Gruppo Cattolica 2011

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019 - Impresa autorizzata all'esercizio delle assicurazioni a norma dell'art. 65 R.D.L. numero 966 del 29 aprile 1923 www.cattolica.it. Bilancio Consolidato.
Bilancio Consolidato Esercizio 2011

SOCIETÀ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE - SOCIETÀ COOPERATIVA - Sede legale: Lungadige Cangrande,16 - 37126 Verona (Italia) - Tel. 045 8 391 111 - Fax 045 8 391 112 - C.F./P.I. e numero di iscriz. al registro delle imprese di Verona 00320160237 - R.E.A. della C.C.I.A.A. di Verona n. 9962 - Società iscritta all’Albo delle Società Cooperative al n. A100378 - Albo Imprese presso ISVAP n. 1.00012 Capogruppo del gruppo Cattolica Assicurazioni, iscritto all’Albo dei gruppi assicurativi al n. 019 - Impresa autorizzata all’esercizio delle assicurazioni a norma dell’art. 65 R.D.L. numero 966 del 29 aprile 1923

www.cattolica.it

I principali passaggi dell’esercizio

IL GRUPPO CATTOLICA

OPERAZIONI DI RILIEVO DELL’ESERCIZIO E PARTNERSHIP

• Il Gruppo comprende dodici società assicurative, una società immobiliare, quattro società di servizi, due fondi comuni di investimento immobiliare e un fondo comune di investimento mobiliare. Nel corso dell’esercizio l’area di consolidamento è variata rispetto al 31 dicembre 2010 per il consolidamento integrale di Cattolica Assicurazioni Business School, C.P. Servizi Consulenziali (già Uni One Servizi in liquidazione) e Car Full Service.

Il 28 gennaio l’assemblea dei soci di Duomo Uni One ed il consiglio di amministrazione della Capogruppo, ottenute le necessarie autorizzazioni, hanno approvato in via definitiva l’operazione di scissione parziale proporzionale che ha avuto efficacia il 29 aprile.

• La quota di mercato del Gruppo si attesta al 4,47% nei rami danni, nei rami vita è del 3,13%. • I premi lordi consolidati alla chiusura dell’esercizio ammontano a 3.778 milioni. Considerando anche i contratti di investimento, la raccolta complessiva si attesta a 3.961 milioni (-17,8%) rispetto all’esercizio precedente. I premi lordi del lavoro diretto dei rami danni si attestano a 1.627 milioni, registrando un incremento del 2,1% e costituiscono il 43,2% del totale del lavoro diretto (36% nel 2010). I premi lordi del lavoro diretto dei rami vita ammontano a 2.137 milioni (2.836 nel 2010); il totale della raccolta ammonta a 2.320 milioni (-27,7%). La raccolta premi del lavoro indiretto (danni e vita) ammonta a 14,6 milioni. • Il personale del Gruppo è composto da 1.470 collaboratori.

Il 15 aprile Cattolica e Cassa di Risparmio di San Miniato, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, hanno perfezionato l’accordo per la distribuzione in esclusiva sino al 2020 di prodotti assicurativi tramite le filiali della banca. Cattolica contestualmente ha acquistato il 34% del capitale sociale di San Miniato Previdenza arrivando a detenerne il controllo totale. Il 13 maggio, è stata deliberata la fusione di San Miniato Previdenza, autorizzata dall’ISVAP in data 13 ottobre. La fusione ha avuto efficacia civilistica il 26 febbraio 2012, mentre gli effetti contabili e fiscali delle operazioni dell’incorporata saranno imputabili al bilancio dell’incorporante a far data dal 1° gennaio 2012. Il 29 luglio l’assemblea straordinaria di Uni One Servizi s.r.l. in liquidazione ha deliberato la revoca dello stato di liquidazione, la nomina di un amministratore unico per gli esercizi 2011-20122013 ed il cambio di denominazione sociale in C.P. Servizi Consulenziali s.r.l.. Il 4 novembre la Capogruppo, che ha acquisito la partecipazione in C.P. Servizi Consulenziali s.r.l. a seguito della scissione di Duomo Uni One, ha ceduto a Cattolica Previdenza il 49% di C.P. Servizi Consulenziali s.r.l.. La società ha ricevuto, in data 12 agosto, mandato agenziale da parte di Cattolica e Cattolica Previdenza, e dall’inizio di novembre ha iniziato a svolgere attività di raccolta premi nei rami vita, avvalendosi di sub agenti precedentemente consulenti previdenziali di Cattolica Previdenza. Dal 1° dicembre tutte le attività formative per i dipendenti, unitamente a quelle per le reti distributive, sono confluite nella società consortile Cattolica Assicurazioni Business School, costituita nel novembre 2010. La nuova società nasce come Scuola di Alta Formazione di Gruppo Cattolica che, attraverso la ricerca continua di modelli e processi innovativi, si pone come obiettivi lo sviluppo di competenze distintive di settore e la creazione di una cultura condivisa. Sulla base dei valori fondanti del Gruppo Cattolica, valorizzerà le competenze, consentendo al Gruppo stesso di sviluppare e far crescere professionisti specializzati che potranno offrire ai clienti, agli agenti e ai propri collaboratori le risposte più adeguate rispetto alle esigenze espresse. Nell’ambito del rinnovo della partnership con la Banca Popolare di Vicenza, i consigli di amministrazione di BPVI Fondi SGR e Cattolica Immobiliare hanno approvato il progetto di scissione asimmetrica non proporzionale della prima a favore della seconda. La scissione è stata perfezionata il 14 marzo 2012 con efficacia dal 1° aprile 2012. A Cattolica Immobiliare sarà assegnato un compendio patrimoniale comprendente, tra l’altro, i mandati di gestione degli attivi finanziari dell’attività vita e danni delle compagnie del Gruppo (esclusi gli attivi finanziari di ABC Assicura, Berica Vita e di Cattolica Life raccolti dalle reti del Gruppo BPVI, la cui gestione è attribuita alla società scissa), nonché i mandati di gestione dei fondi pensione. A partire dal 1° aprile 2012 Cattolica Immobiliare ha modificato la propria denominazione in Cattolica Gestione Investimenti s.p.a..

IL SISTEMA DISTRIBUTIVO DI GRUPPO • La raccolta premi del lavoro diretto è così suddivisa: agenzie 42,6%, banche 40,5%, broker 6,9%, consulenti previdenziali 1%, promotori finanziari 0,8% e altri canali 8,2%. • Le agenzie sono 1.398, così distribuite: 54,2% nel nord Italia, 25,2% nel centro e 20,6% nel sud e isole. • Gli sportelli che veicolano i prodotti dell’area Previdenza sono 5.990 rispetto ai 5.888 del 2010. • I promotori finanziari che distribuiscono prodotti delle società del Gruppo sono 973. • La rete distributiva facente capo a Cattolica Previdenza, a partire dagli ultimi mesi dell’anno è rappresentata da 301 unità di cui 46 consulenti previdenziali e 255 subagenti.

Indice RELAZIONI E BILANCIO Struttura del Gruppo e partecipazioni bancarie

11

Scenario di riferimento

15

Relazione sulla gestione

23

Il Gruppo nel 2011

25

Principali indicatori dell’andamento della gestione del Gruppo Cattolica

28

Modalità di diffusione dell’immagine e delle informazioni del Gruppo

34

Andamento della gestione

37

Sintesi dell’andamento della gestione

39

Gestione assicurativa e altri settori di attività

42

Gestione patrimoniale e finanziaria

53

Risk management

57

Gestione del rischio

59

Rischio assicurativo - Segmento danni

59

Rischio assicurativo - Segmento vita

60

Rischio di mercato

62

Rischio operativo, legale e reputazionale

66

Personale e rete distributiva

69

Personale

71

Rete distributiva

72

Fatti di rilievo e altre informazioni

75

Operazioni di rilievo dell’esercizio

77

Altre informazioni

84

Fatti di rilievo dei primi mesi del 2012

88

Evoluzione prevedibile della gestione

89

Prospetti Consolidati

91

Stato Patrimoniale

92

Conto Economico

94

Conto Economico Complessivo

95

Rendiconto Finanziario

97

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto

98

5

6

Raccordo tra Patrimonio Netto e risultato d’esercizio della Capogruppo e Patrimonio Netto e risultato d’esercizio consolidati

101

Note Illustrative

107

Parte A - Criteri generali di redazione e area di consolidamento

109

Parte B - Criteri di valutazione

119

Parte C - Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico consolidati

141

Parte D - Altre informazioni

187

Attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

193

Relazione della Società di Revisione

195

Indice sommario delle tavole TAVOLE Tav. 1 - Principali indicatori economici

28

Tav. 2 - Principali indicatori patrimoniali

29

Tav. 3 - Dipendenti e rete distributiva

29

Tav. 4 - Stato Patrimoniale consolidato riclassificato

30

Tav. 5 - Conto Economico consolidato riclassificato

31

Tav. 6 - Conto Economico consolidato riclassificato per segmento di attività

32

Tav. 7 - Principali indicatori

33

Tav. 8 - Totale raccolta

45

Tav. 9 - Raccolta vita

46

Tav. 10 - Esposizione del Gruppo verso i riassicuratori suddivisa per classe di rating

60

Tav. 11 - Stratificazione del portafoglio sulla base della data di scadenza

64

Tav. 12 - Stratificazione del portafoglio obbligazionario per rating

65

Tav. 13 - Organico del Gruppo

71

Tav. 14 - Indicatori per azione

88

Tav. 15 - Area di consolidamento (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

114

Tav. 16 - Stato Patrimoniale per settore di attività (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

144

Tav. 17 - Attività immateriali

145

Tav. 18 - Avviamento - movimentazione di periodo

146

Tav. 19 - Altre attività immateriali - movimentazione di periodo

148

Tav. 20 - Attività materiali

149

Tav. 21 - Immobili ed altre attività materiali - movimentazione di periodo

150

Tav. 22 - Dettaglio delle riserve tecniche a carico dei riassicuratori (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

151

Tav. 23 - Investimenti

151

Tav. 24 - Investimenti immobiliari - movimentazione di periodo

152

Tav. 25 - Dettaglio degli attivi materiali ed immateriali (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

153

Tav. 26 - Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

153

Tav. 27 - Dettaglio delle partecipazioni non consolidate (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

154

7

Tav. 28 - Dati di sintesi delle controllate, collegate e joint venture non consolidate

154

Tav. 29 - Investimenti finanziari

155

Tav. 30 - Dettaglio delle attività finanziarie (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

156

Tav. 31- Fair value degli investimenti posseduti sino alla scadenza e dei finanziamenti e crediti

157

Tav. 32 - Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

158

Tav. 33 - Esposizione in titoli di debito governativi greci

159

Tav. 34 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività finanziarie disponibili per la vendita

159

Tav. 35 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

159

Tav. 36 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività detenute fino a scadenza 159 Tav. 37 - Dettaglio delle attività e delle passività finanziarie per livello (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

160

Tav. 38 - Dettaglio delle variazioni delle attività e passività finanziarie del livello 3 (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

160

Tav. 39 - Dettaglio delle attività e passività relative a contratti emessi da compagnie di assicurazione allorché il rischio dell’investimento è sopportato dalla clientela e derivanti dalla gestione dei fondi pensione (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) 161

8

Tav. 40 - Crediti diversi

161

Tav. 41 - Altri elementi dell’attivo

162

Tav. 42 - Attività fiscali differite e correnti

162

Tav. 43 - Altre attività

163

Tav. 44 - Patrimonio netto

164

Tav. 45 - Accantonamenti

165

Tav. 46 - Accantonamenti - movimentazione di periodo

165

Tav. 47 - Dettaglio delle riserve tecniche (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

166

Tav. 48 - Passività finanziarie

167

Tav. 49 - Dettaglio delle passività finanziarie (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

169

Tav. 50 - Debiti

170

Tav. 51 - Trattamento di fine rapporto e premi di anzianità

171

Tav. 52 - Altri elementi del passivo

171

Tav. 53 - Passività fiscali differite e correnti

171

Tav. 54 - Altre passività

172

Tav. 55 - Suddivisione della raccolta relativa al lavoro diretto e indiretto

174

Tav. 56 - Suddivisione della raccolta per aree geografiche

175

Tav. 57 - Gestione assicurativa

175

Tav. 58 - Dettaglio delle spese della gestione assicurativa

176

Tav. 59 - Gestione finanziaria

177

Tav. 60 - Proventi ed oneri finanziari e da investimenti (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

178

Tav. 61 - Imposte sul reddito d’esercizio

180

Tav. 62 - Riconciliazione dell’aliquota fiscale - dettaglio

181

Tav. 63 - Dettaglio delle altre componenti del conto economico complessivo nette (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

182

Tav. 64 - Conto Economico per settore di attività (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

183

Tav. 65 - Dettaglio delle voci tecniche assicurative (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

184

Tav. 66 - Dettaglio delle spese della gestione assicurativa (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

184

Tav. 67 - Titoli di proprietà emessi dal Gruppo Banca Popolare di Vicenza

190

9

Struttura del Gruppo e partecipazioni bancarie

Scenario di riferimento

Scenario di riferimento Scenario Nel corso dell’anno la crisi finanziaria ha continuato a pesare sui mercati mondiali, soprattutto macroeconomico in Europa, dove a fronte della crescita registrata in Germania si è assistito ad una profonda recessione per i paesi periferici(1) ed al possibile fallimento dello stato Ellenico. La Banca Centrale Europea, ad inizio 2011, ha rialzato i tassi di riferimento di 50 punti base, nel timore di un incremento dell’inflazione, salvo poi rivedere le proprie stime di crescita del tasso di inflazione a seguito del rallentamento economico e dell’evidente difficoltà di accesso al credito per gli istituti bancari. Le politiche di austerità richieste ai vari paesi dell’eurozona, al fine di ridurre il debito pubblico hanno depresso ulteriormente la loro domanda interna, portando ad adottare una politica monetaria espansiva riportando i tassi di interesse dell’inflazione nel secondo semestre al minimo storico dell’1% e varando ulteriori misure straordinarie di liquidità bancaria. In Italia la crisi si è manifestata appieno nel secondo semestre, con il peggioramento della situazione del debito pubblico dovuto anche alle mancate riforme strutturali. I titoli governativi sono stati oggetto di speculazione sui mercati finanziari rendendo gravoso il peso del rifinanziamento per il Paese. L’economia statunitense ha registrato una sostanziale tenuta dell’attività industriale, nonostante un rallentamento evidenziatosi durante il primo semestre, grazie alla ripresa della domanda interna e dell’attività manifatturiera stimolate dalla politica monetaria espansiva della Federal Reserve, la quale ha continuato a mantenere i tassi di riferimento fermi allo 0,25% ed ha varato un’ulteriore operazione di riacquisto di titoli governativi per garantire liquidità al sistema. La disoccupazione ancora elevata, i consumi ridotti e un mercato immobiliare fragile condizionano però la crescita economica. In Giappone ed Asia si è assistito ad una diminuzione dell’attività economica, legata soprattutto al rallentamento del settore immobiliare cinese ed a quello industriale indiano, oltre alle conseguenze del terremoto in Giappone a marzo. Tutto ciò ha portato ad una contrazione dei prezzi delle materie prime, eccezion fatta per il petrolio su cui pesa la crisi mediorientale. L’inflazione globale ha mostrato significativi sintomi di decelerazione a partire dal mese di dicembre. Mercati obbligazionari Sui mercati obbligazionari, nonostante numerose riduzioni dei rating registrate sulle emissioni governative mondiali, il rendimento dei titoli statali decennali dei paesi core (Germania, USA e UK) si è portato su livelli minimi sia per la curva statunitense (1,88%) sia per quella tedesca (1,83%), mentre le scadenze brevi hanno registrato addirittura tassi negativi. Durante l’anno si è confermata inoltre la tendenza all’allargamento del differenziale tra il rendimento dei titoli di stato dei paesi europei rispetto ai bund tedeschi, con livelli record su tutte la curve, costringendo la Banca Centrale Europea e le banche nazionali ad intervenire massicciamente sul mercato con operazioni temporanee di riacquisto di obbligazioni, soprattutto quelle dei paesi periferici. Solo con la fine di dicembre il differenziale ha cominciato a ridursi pur mantenendosi, per la maggior parte dei paesi, su livelli record. A causa dell’elevata avversione al rischio, il settore delle emissioni societarie ha registrato, con il quarto trimestre, una contrazione complessiva del 40%.

(1)

I paesi periferici sono Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna.

17

Mercati azionari I mercati azionari sono stati caratterizzati da una forte volatilità, guidata soprattutto dai settori bancario e industriale. L’evidente differenza fra lo scenario macroeconomico statunitense e quello europeo ha fatto registrare tassi di perdita differenti. I listini hanno mantenuto un atteggiamento positivo per quasi tutto il primo semestre, con l’eccezione del mese di marzo dopo il terremoto in Giappone, salvo poi scendere in estate con l’aumentare del timore degli investitori per le sorti dell’Unione Europea. Durante l’autunno i listini maggiormente sovra pesati sul comparto bancario, come il FTSEMib, hanno subito perdite elevate, mentre il comparto tecnologico e farmaceutico si sono confermati i settori più difensivi. Solo a fine anno i compratori sono rientrati parzialmente sul mercato attratti dagli elevati dividendi riconosciuti sui listini. Su base annuale, negli USA, l’indice S&P 500 ha chiuso a -1,12% ed il Nasdaq a -3,21%, mentre in Europa il Dax ha chiuso a -15,61%, l’Eurostoxx50 a -18,41% ed il FTSEMIB a -26,16%. In Asia l’indice Hang Seng è diminuito del 21,34% ed il Nikkei ha chiuso l’anno con una perdita del 18,68%. Mercati dei cambi I timori della recessione economica in Europa hanno portato l’euro a perdere valore sia nei confronti del dollaro, con un deprezzamento del 3%, sia nei confronti dello yen, che ha guadagnato l’8,74% sulla moneta unica. La decisione della Fed di mantenere estremamente liquido il mercato per lungo tempo ha permesso al dollaro di svalutarsi anche nei confronti della moneta nipponica del 5,91%.

Settore assicurativo

Si riportano nei grafici che seguono alcuni dati riepilogativi pubblicati dall’ANIA per il settore assicurativo per il periodo 2006-2010. Principali dati economici del settore assicurativo Euro/Milioni 140.000 120.000 33.054 100.000

33.790 35.474 35.471

80.000

34.327 60.000 90.592 40.000

81.409

70.815 61.555

54.829

20.000 0 2006

2007

2008

Premi diretti e indiretti vita

18

2009

2010

Premi diretti e indiretti danni

Principali indici settore assicurativo % 6,0% 5,0%

5,5% 4,5%

4,9%

4,7%

4,0% 3,4% 3,0%

3,0% 2,0% 1,0% 0,0%

-0,5%

-1,0%

-0,6%

-2,0% -2,2% -3,0%

-2,9%

-4,0% 2006

2007

Risultato tecnico/premi lavoro diretto e indiretto

2008

2009

2010

Risultato esercizio/premi lavoro diretto e indiretto

Sulla base della Lettera circolare ISVAP del 19 marzo 2012 avente ad oggetto i premi lordi contabilizzati a tutto il quarto trimestre 2011 dalle imprese di assicurazione nazionali e dalle Rappresentanze per l’Italia delle imprese di assicurazione estere, la raccolta premi realizzata complessivamente nei rami vita e danni dalle imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. durante l’anno 2011 ammonta a 110.234,4 milioni, con un decremento del 12,5% rispetto al 2010 (-12,2 % su basi omogenee). In particolare, i premi vita, pari a 73.892,6 milioni, registrano una riduzione del 18%, con un’incidenza sul portafoglio globale vita e danni che si attesta al 67% (71,5% nel 2010); il portafoglio danni, che totalizza 36.341,8 milioni, si incrementa dell’1,4% (+2,5% su basi omogenee), con un’incidenza del 33% sul portafoglio globale (28,5% nel 2010). L’incidenza della raccolta premi sul PIL nel 2011 è pari al 7% (in riduzione rispetto all’8,1% nel 2010); in particolare la riduzione è ascrivibile ai rami vita, per i quali l’incidenza sul PIL si attesta al 4,7% (5,8% nel 2010), mentre è pari al 2,3% per i rami danni (stabile rispetto al 2010). Con riferimento ai rami vita, il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana) con 56.608,1 milioni di euro, registra un decremento del 16,4% rispetto al 2010; il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento) con 12.496,3 milioni di euro, si riduce del 18,9% rispetto al 2010; la raccolta del ramo V operazioni di capitalizzazione) ammonta a 3.131,4 milioni di euro, con un decremento del 39,2%. Tali rami incidono sul totale premi vita rispettivamente per il 76,6%, per il 16,9% e per il 4,3% (rispettivamente il 75,2%, il 17,1% e il 5,7% nel 2010). Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 1.508,8 milioni) rappresentano il 2% della raccolta vita (1,9% nel 2010). La ripartizione per canale distributivo della raccolta premi mostra che gli sportelli bancari e postali intermediano il 54,8% del portafoglio vita (60,3% nel 2010). Seguono i promotori finanziari (18,3% rispetto al 15,8% nel 2010), le agenzie con mandato (16,4% rispetto al 15,2% nel 2010),

19

le agenzie in economia e gerenze (9,2% rispetto al 7,4% nel 2010), i broker (1%, come nel 2010) e le altre forme di vendita diretta (0,3%, come nel 2010). Con riferimento ai rami danni, il portafoglio premi dei rami r.c. autoveicoli terrestri e r.c. veicoli marittimi, lacustri e fluviali ammonta complessivamente a 17.793,7 milioni (+4,7% rispetto al 2010), con un’incidenza del 49% sul totale rami danni (47,4% nel 2010) e del 16,1% sulla raccolta complessiva (13,5% nel 2010). Tra tali rami, quelli con raccolta più elevata sono: infortuni con l’8,4% (8,5% nel 2010), r.c. generale con l’8,1% (8,6% nel 2010), corpi di veicoli terrestri con il 7,9% (8,3% nel 2010), altri danni ai beni con il 7,3% (come nel 2010), incendio ed elementi naturali con il 6,4% (6,6% nel 2010) e malattia con il 6% (6,1% nel 2010). L’analisi per canale distributivo continua a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, anche se la stessa è in contrazione rispetto al 2010. Infatti, tale canale colloca l’81,6% della globalità del portafoglio danni (82,4% nel 2010) e l’88% del portafoglio relativo al solo ramo r. c. auto (89,5% nel 2010). Da segnalare, inoltre, la crescita della quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta, sia con riguardo alla globalità del portafoglio danni (5% rispetto al 4,1% nel 2010), sia con riferimento al solo ramo r.c. auto (7,2% rispetto al 6,1% nel 2010). Le percentuali di variazione dei premi del Gruppo si confrontano con quelle pubblicate dall’ISVAP. Sulla base dei dati suddetti la quota di mercato del Gruppo nel comparto danni sarebbe in linea con il 2010 (4,47%) e nel comparto vita passerebbe dal 3,56% al 3,13%. Quota totale di mercato detenuta dal Gruppo % 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0

4,48%

4,47% 3,56%

3,82%

2010

2011 Rami danni

20

3,57% 3,13%

Rami vita

Totale

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione Il Gruppo nel 2011 Andamento della gestione Risk management Personale e rete distributiva Fatti di rilievo e altre informazioni

Relazione sulla gestione

Il Gruppo nel 2011 Il Gruppo Cattolica chiude l’esercizio con un risultato consolidato di 41,8 milioni rispetto ai 70,4 milioni dell’esercizio precedente. Il risultato netto di Gruppo è pari a 37,4 milioni (62 milioni al 31 dicembre 2010). Tale risultato è stato influenzato: • dalle svalutazioni(2) su titoli di Stato della Repubblica Ellenica per 30 milioni e su altri titoli azionari ed obbligazionari per 63 milioni; • dagli effetti non ripetibili dell’allineamento civile e fiscale dei maggiori valori delle partecipazioni di controllo, iscritte nel bilancio consolidato per 162 milioni e del disavanzo di scissione iscritto nel bilancio di Cattolica per 134 milioni, a fronte di un’imposta sostitutiva del 16% per 47 milioni, con un effetto positivo a conto economico per 54 milioni, originato dall’iscrizione della fiscalità anticipata di 101 milioni(3); • dagli effetti straordinari della maggiorazione dell’aliquota IRAP per 8 milioni. Escludendo gli effetti di cui sopra l’utile consolidato si attesterebbe a 89 milioni e il risultato netto di Gruppo a 69 milioni. Nel corso del 2011 il Gruppo, nonostante la difficile congiuntura economica e l’instabilità dei mercati finanziari dell’area euro che hanno caratterizzato il periodo, migliora la già positiva gestione industriale dei rami danni con un combined ratio del lavoro conservato pari al 96,9% rispetto ai 97,7% del 2010. Il 29 aprile ha avuto effetto la scissione parziale proporzionale da Duomo Uni One Assicurazioni (in seguito Duomo Uni One) alla Capogruppo. Tale operazione rappresenta un’ulteriore tappa del processo di riorganizzazione del Gruppo con la finalità di semplificarne la struttura, rendendola più efficiente e competitiva. Nel settore vita è stata formalizzata la fusione per incorporazione di San Miniato Previdenza in Cattolica, che ha avuto effetto il 26 febbraio 2012. La raccolta dei rami danni cresce del 2,1% anche per il continuo impegno produttivo delle agenzie a conferma della strategia attuata negli ultimi esercizi di rafforzamento e consolidamento della rete distributiva come asse portante dello sviluppo del Gruppo. La raccolta dei rami vita risente della contrazione del mercato e diminuisce del 27,7% passando da 3.208,7 a 2.319,2 milioni con premi del comparto tradizionale per 1.351,9 milioni, unit e index linked per 397,7 milioni, capitalizzazione per 393,3 milioni e fondi pensione per 176,2 milioni. La gestione finanziaria, con l’esclusione degli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati, chiude con un risultato, al lordo degli effetti fiscali, pari a 262,1 milioni contro i 432,8 milioni al 31 dicembre dell’esercizio precedente, per effetto di maggiori minusvalenze nette da valutazione che crescono da 21,6 a 178,5 milioni, di minori utili netti da realizzo che passano da 60,7 a 12,8 milioni; gli interessi netti crescono da 371,6 a 410,3 milioni. Per quanto riguarda la struttura patrimoniale, gli investimenti passano da 16.310,6 a 15.094,5 milioni, le riserve tecniche lorde dei rami danni da 2.941 a 2.956,8 milioni, le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, passano da 13.105,3 milioni a 12.303,2 milioni, il patrimonio netto consolidato passa da 1.223,5 a 1.353,2 milioni.

(2) (3)

Al netto delle imposte e dell’effetto della shadow accounting. D.l. 29 novembre 2008, n. 185, convertito con legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modifiche e integrazioni.

27

Sulla base dei dati di mercato dei premi al 31 dicembre 2011, pubblicati dall’ISVAP con Lettera Circolare del 19 marzo 2012, la quota di mercato del Gruppo nel comparto danni sarebbe in linea con il 2010 (4,47%) e nel comparto vita passerebbe da 3,56% a 3,13%. A conferma della solidità patrimoniale il margine di solvibilità di Gruppo è pari a circa 1,4 volte il minimo regolamentare (1,25 volte al netto dei regolamenti anti crisi). Il margine di solvibilità, con riferimento alle quotazione del 16 marzo 2012, è pari a 1,40, senza alcun contributo derivante dai suddetti regolamenti. Tali dati si confrontano con il margine relativo al 2010 che era 1,46 volte il minimo regolamentare(4).

PRINCIPALI INDICATORI DELL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE DEL GRUPPO CATTOLICA Nei prospetti che seguono sono riportati, secondo i principi contabili internazionali, rispettivamente gli indicatori più significativi dell’andamento della gestione, i dati relativi ai dipendenti e alla rete distributiva, lo stato patrimoniale ed il conto economico consolidati riclassificati, il conto economico consolidato riclassificato per segmento di attività e i principali indicatori raffrontati con quelli dell’esercizio precedente. Nel bilancio consolidato con il termine raccolta si intende la somma dei premi assicurativi (come definiti dall’IFRS 4) e degli importi relativi ai contratti di investimento (come definiti dall’IFRS 4 che ne rinvia la disciplina allo IAS 39).

Tav. 1 - Principali indicatori economici

(importi in migliaia)

Variazione Val. assoluto

2011

2010

3.960.534

4.816.583

-856.049

-17,8

Premi lordi contabilizzati

3.778.268

4.443.750

-665.482

-15,0

Lavoro diretto danni

1.626.769

1.593.955

32.814

2,1

Lavoro diretto vita

2.136.936

2.835.899

-698.963

-24,6

14.453

13.767

686

5,0

110

129

-19

-14,7

182.266

372.833

-190.567

-51,1

Risultato di periodo netto consolidato

41.805

70.443

-28.638

-40,7

Risultato di periodo netto di Gruppo

37.448

62.047

-24.599

-39,6

Totale raccolta

%

di cui

Lavoro indiretto danni Lavoro indiretto vita di cui Contratti di investimento

(4)

Ante dividendi proposti dalla Capogruppo e dalle società incluse nel consolidamento per la quota di pertinenza di terzi. Tenendo conto delle proposte di dividendo il margine di solvibilità nel 2010 era di 1,40 volte il minimo regolamentare.

28

Relazione sulla gestione

Tav. 2 - Principali indicatori patrimoniali

(importi in migliaia)

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

Investimenti

15.094.533

16.310.579

-1.216.046

-7,5

Riserve tecniche al netto della quota a carico dei riassicuratori

13.941.214

14.765.559

-824.345

-5,6

Passività finanziarie relative ai contratti di investimento

1.004.277

1.035.791

-31.514

-3,0

Patrimonio netto consolidato

1.223.466

1.353.227

-129.761

-9,6

2011

2010

1.398

1.389

9

0,6

331

268

63

23,5

Tav. 3 - Dipendenti e rete distributiva

(numero)

Variazione Val. assoluto

%

Rete diretta: Agenzie di cui plurimandatarie Reti partner: Sportelli bancari

5.990

5.888

102

1,7

Promotori finanziari

973

1.103

-130

-11,8

Consulenti previdenziali

301

420

-119

-28,3

Dipendenti

1.470

1.489

-19

-1,3

Dipendenti Full Time Equivalent

1.410

1.428

-18

-1,3

29

Tav. 4 - Stato Patrimoniale consolidato riclassificato

(importi in migliaia)

2011

2010

157.958

160.959

Variazione Val. assoluto %

Voci schemi obbligatori (*)

Attivo Investimenti immobiliari Immobili

-3.001

-1,9

4.1

18.778

18.037

741

4,1

2.1

103.108

119.308

-16.200

-13,6

4.2

1.516.516

1.290.424

226.092

17,5

4.4

285.481

74.325

211.156

n.s.

4.3

Attività finanziarie disponibili per la vendita

8.512.235

9.253.906

-741.671

-8,0

4.5

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

4.093.219

4.807.840

-714.621

-14,9

4.6

407.238

585.780

-178.542

-30,5

7

15.094.533

16.310.579

-1.216.046

-7,5

Attività immateriali

327.612

327.086

526

0,2

Riserve tecniche a carico dei riassicuratori

640.453

606.286

34.167

5,6

3

1.858.993

1.543.212

315.781

20,5

(**)

17.921.591

18.787.163

-865.572

-4,6

980.976

1.081.737

-100.761

-9,3

37.448

62.047

-24.599

-39,6

1.018.424

1.143.784

-125.360

-11,0

200.685

201.047

-362

-0,2

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture Finanziamenti e crediti Investimenti posseduti sino alla scadenza

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti Investimenti

Crediti diversi, altre attività materiali e altri elementi dell'attivo TOTALE ATTIVO

1

Patrimonio netto e passività Capitale e riserve di Gruppo Risultato del periodo di Gruppo Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo Capitale e riserve di terzi Risultato del periodo di pertinenza di terzi

1.1

4.357

8.396

-4.039

-48,1

205.042

209.443

-4.401

-2,1

1.2

1.223.466

1.353.227

-129.761

-9,6

1

625.694

595.972

29.722

5,0

2.331.070

2.345.047

-13.977

-0,6

2.956.764

2.941.019

15.745

0,5

3

Riserve tecniche lorde vita

11.298.929

12.069.529

-770.600

-6,4

3

Altre riserve tecniche lorde danni

2.300

3.107

-807

-26,0

3

323.674

358.190

-34.516

-9,6

3

1.254.072

1.291.813

-37.741

-2,9

4

1.004.277

1.035.791

-31.514

-3,0

862.386

770.278

92.108

12,0

17.921.591

18.787.163

-865.572

-4,6

Patrimonio netto di pertinenza di terzi Totale Capitale e riserve Riserva premi Riserva sinistri Riserve tecniche lorde danni

Altre riserve tecniche lorde vita Passività finanziarie di cui depositi verso assicurati Accantonamenti, debiti e altri elementi del passivo TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

(*) Sono indicate le voci dei prospetti del bilancio consolidato ex regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7. (**) Crediti diversi, altri elementi dell’attivo e altre attività materiali (voci di stato patrimoniale attività = 5 + 6 + 2.2). (***) Accantonamenti, debiti e altri elementi del passivo (voci di stato patrimoniale passività = 2 + 5 + 6).

30

(***)

Relazione sulla gestione

Tav. 5 - Conto Economico consolidato riclassificato

(importi in migliaia) Premi netti Oneri netti relativi ai sinistri Spese di gestione

2011

2010

Variazione Val. assoluto %

Voci schemi obbligatori (*)

3.439.405

4.140.218

-700.813

-16,9

1.1

-3.194.241

-4.118.631

924.390

22,4

2.1

-441.508

-454.056

12.548

2,8

di cui provvigioni e altre spese di acquisizione

-305.869

-316.467

10.598

3,3

di cui altre spese di amministrazione

-135.639

-137.589

1.950

1,4

2.5.3

-9.897

-54.978

45.081

82,0

1.6 - 2.6 1.3

Altri ricavi al netto degli altri costi (altri proventi e oneri tecnici) Proventi netti derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico di cui classe D

26.935

217.092

-190.157

-87,6

16.843

213.638

-196.795

-92,1

2.5.1

Proventi netti derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

-15.693

1.077

-16.770

n.s.

1.4 - 2.3

Proventi netti derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

280.993

443.448

-162.455

-36,6

1.5 - 2.4

410.308

371.558

38.750

10,4

1.5.1 - 2.4.1

36.404

32.727

3.677

11,2

1.5.2 - 2.4.2

di cui interessi netti di cui altri proventi al netto degli altri oneri di cui utili netti realizzati di cui utili netti da valutazione Commissioni attive al netto delle commissioni passive

12.777

60.752

-47.975

-79,0

1.5.3 - 2.4.3

-178.496

-21.589

-156.907

n.s.

1.5.4 - 2.4.4

1.132

-1.544

2.676

n.s.

1.2 - 2.2

-14.382

-13.596

-786

-5,8

2.5.2

72.744

159.030

-86.286

-54,3

-51.759

-38.999

-12.760

-32,7

RISULTATO DI PERIODO PRIMA DELLE IMPOSTE

20.985

120.031

-99.046

-82,5

Imposte

20.804

-52.991

73.795

n.s.

RISULTATO DI PERIODO AL NETTO DELLE IMPOSTE

41.789

67.040

-25.251

-37,7

16

3.403

-3.387

-99,5

41.805

70.443

-28.638

-40,7

4.357

8.396

-4.039

-48,1

37.448

62.047

-24.599

-39,6

Spese di gestione degli investimenti RISULTATO GESTIONE ASSICURATIVA E FINANZIARIA Altri ricavi al netto degli altri costi (esclusi gli altri proventi e oneri tecnici compresi nella gestione assicurativa)

RISULTATO DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE RISULTATO DI PERIODO CONSOLIDATO Risultato di periodo di pertinenza di terzi RISULTATO DI PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO

1.6 - 2.6

3

4 (**)

(*) Sono indicate le voci dei prospetti del bilancio consolidato ex regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7. (**) Con riferimento al periodo precedente, a seguito delle cessioni delle partecipazioni in Polo Finanziario e in Apogeo Consulting Sim avvenute rispettivamente il 24 giugno 2010 e il 7 luglio 2010, i dati economici delle due società al 31 dicembre 2010 sono riclassificati nella voce “4 Utile (perdita) delle attività operative cessate” ai sensi dell’IFRS 5 (parr. 33 e 35).

31

Tav. 6 - Conto Economico consolidato riclassificato per segmento di attività

(importi in migliaia) Premi netti Oneri netti relativi ai sinistri Spese di gestione di cui provvigioni e altre spese di acquisizione di cui altre spese di amministrazione Altri ricavi al netto degli altri costi (altri proventi e oneri tecnici) Proventi netti derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

DANNI 2011 2010 1.362.054 -990.681

1.353.942

VITA 2011 2.077.351

2010

ALTRO 2011 2010

TOTALE 2011 2010

2.786.276

0

0

-963.218 -2.203.560 -3.155.413

0

0 -3.194.241 -4.118.631

3.439.405

4.140.218

-328.504

-333.079

-113.001

-120.725

-3

-252

-441.508

-454.056

-236.031

-239.667

-69.838

-76.800

0

0

-305.869

-316.467

-92.473

-93.412

-43.163

-43.925

-3

-252

-135.639

-137.589

-230

-25.880

-9.667

-29.098

0

0

-9.897

-54.978

1.551

-1.783

0

0

di cui classe D

25.384

218.875

16.843

213.638

26.935

217.092

16.843

213.638

Proventi netti derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

-9.430

618

-6.263

459

0

0

-15.693

1.077

Proventi netti derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

21.773

91.702

252.620

347.060

6.600

4.686

280.993

443.448

-57

-1.166

1.189

-378

0

0

1.132

-1.544

Spese di gestione degli investimenti

Commissioni attive al netto delle commissioni passive

-3.523

-3.514

-6.444

-5.748

-4.415

-4.334

-14.382

-13.596

RISULTATO GESTIONE ASSICURATIVA E FINANZIARIA

52.953

117.622

17.609

41.308

2.182

100

72.744

159.030

-35.638

-34.971

-15.792

-4.849

-329

821

-51.759

-38.999

Altri ricavi al netto degli altri costi (esclusi gli altri proventi e oneri tecnici compresi nella gestione assicurativa) RISULTATO DI PERIODO PRIMA DELLE IMPOSTE

17.315

82.651

1.817

36.459

1.853

921

20.985

120.031

Imposte

23.227

-30.612

-2.531

-21.702

108

-677

20.804

-52.991

RISULTATO DI PERIODO AL NETTO DELLE IMPOSTE

40.542

52.039

-714

14.757

1.961

244

41.789

67.040

16

142

0

0

0

3.261

16

3.403

40.558

52.181

-714

14.757

1.961

3.505

41.805

70.443

RISULTATO DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE RISULTATO DI PERIODO CONSOLIDATO

32

Relazione sulla gestione

Tav. 7 - Principali indicatori 2011

2010

Claims ratio (Oneri netti relativi ai sinistri / Premi netti)

72,7%

71,2%

G&A ratio (Altre spese di amministrazione / Premi netti)

6,8%

6,9%

Indicatori danni lavoro conservato

Commission ratio (Spese di acquisizione / Premi netti)

17,3%

17,7%

Total Expense ratio (Spese di gestione / Premi netti)

24,1%

24,6%

Combined ratio (1 - (Saldo tecnico / Premi netti))

96,9%

97,7%

72,4%

73,1%

Indicatori danni lavoro diretto Claims ratio (Oneri relativi ai sinistri / Premi di competenza) G&A ratio (Altre spese di amministrazione / Premi di competenza)

5,8%

6,0%

Commission ratio (Spese di acquisizione / Premi di competenza)

18,5%

18,8%

Total Expense ratio (Spese di gestione / Premi di competenza)

24,2%

24,8%

Combined ratio (1 - (Saldo tecnico / Premi di competenza))

96,8%

99,8%

Indicatori vita G&A ratio (Altre spese di amministrazione / Raccolta)

1,9%

1,4%

Commission ratio (Spese di acquisizione/ Raccolta)

3,0%

2,4%

Total Expense ratio (Spese di gestione / Raccolta)

4,9%

3,8%

3,4%

2,9%

Indicatori totali G&A ratio (Altre spese di amministrazione / Raccolta) Nota: con "totale raccolta" dei rami vita si intende la somma dei premi lordi assicurativi e dei contratti di investimento.

33

MODALITÀ DI DIFFUSIONE DELL’IMMAGINE E DELLE INFORMAZIONI DEL GRUPPO Il bilancio sociale

Cattolica pubblica annualmente il bilancio sociale che è predisposto secondo lo standard GBS. Nella prima sezione (identità) sono proposti i valori distintivi del Gruppo. Nella seconda (dati economici) l’operato sociale del Gruppo è rappresentato in termini quantitativi. Il fulcro del bilancio sociale si trova nella terza sezione (relazione sociale), dove una dettagliata mappa degli stakeholder disegna il quadro complessivo delle relazioni sociali.

La funzione Investor Relations

La funzione Investor Relations ha mantenuto un costante dialogo con la comunità finanziaria, con rapporti improntati alla chiarezza e trasparenza, nell’ottica di assicurare al mercato visibilità sui risultati e sulle strategie del Gruppo. Cinque società seguono con analisi e commenti il titolo Cattolica; periodicamente sono organizzati incontri individuali con gli analisti per approfondimenti in merito all’andamento aziendale. Il 23 giugno Cattolica ha incontrato la comunità finanziaria italiana ed estera in occasione della presentazione del piano d’impresa 2011-2013. La presentazione è poi proseguita a Milano e Londra con incontri con investitori istituzionali.

Rating

Nel mese di gennaio l’agenzia di rating AM Best ha confermato il rating “A” del Gruppo Cattolica relativo al rischio di credito di lungo termine e la solidità finanziaria, rivedendo la previsione da “negativo” a “stabile”. A sostegno di tale giudizio l’agenzia ha evidenziato il significativo miglioramento e l’aspettativa del raggiungimento di una sostenibile redditività tecnica nei rami danni, la diversificazione del portafoglio assicurativo e il mantenimento di una consolidata posizione di mercato. Nel mese di settembre Standard & Poor’s ha confermato il rating “A-” e la previsione “stabile” del Gruppo Cattolica relativamente al rischio di credito di lungo termine e alla solidità finanziaria. A sostegno della valutazione sono state evidenziate la forte e sostenibile performance operativa danni, la forte posizione competitiva nel mercato assicurativo italiano e la capacità del management di conseguire risultati anche in presenza di un contesto difficile di mercato. La previsione “stabile” riflette le aspettative dell’agenzia in merito al mantenimento di un forte risultato operativo nei rami danni e al graduale miglioramento del NBV/APE (New Business Value/Annual premium equivalent). Nel mese di gennaio 2012 Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso il rating di 16 Paesi della zona euro tra cui quello dell’Italia con una diminuzione di due gradini da A a BBB+ con previsione negativa. Conseguentemente l’agenzia ha adottato il medesimo rating action su 15 compagnie assicurative europee incluso il Gruppo Cattolica. Il 27 gennaio 2012 l’agenzia ha portato il rating del Gruppo a “BBB” con previsione negativa seguendo la propria visione per cui il perdurare di uno sfavorevole andamento economico e finanziario del mercato in Italia e nella zona euro potrebbe influenzarne la capitalizzazione.

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Relazione sulla gestione

PIANO D’IMPRESA PER IL TRIENNIO 2011-2013 Il 23 giugno, come riportato, è stato presentato a Milano, alla comunità finanziaria, il nuovo piano d’impresa 2011-2013. Dal punto di vista industriale, il piano si sviluppa lungo chiare linee direttrici, la prima delle quali è il miglioramento della redditività dei rami vita, tramite: l’ottimizzazione del modello operativo, la riduzione dei costi, lo sviluppo di nuovi prodotti, l’aumento della redditività delle partnership bancarie, l’eliminazione delle riserve a bassa redditività. Il Gruppo intende innovare il prodotto vita in ottica Solvency II e promuovere un’offerta ad alto contenuto assicurativo-previdenziale e volta alla protezione della persona. Il piano mira inoltre al consolidamento dell’eccellenza tecnica e della redditività dei rami danni, tramite una riduzione dei costi, un miglioramento della gestione sinistri, un’innovazione della tariffazione e dei processi di sottoscrizione. È prevista la crescita dei premi grazie a progetti mirati sulle piccole medie imprese, al rafforzamento della rete agenziale ed allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi assicurativi nell’ottica della centralità del cliente, valore fondamentale per il Gruppo. Per contenere la crescita del costo medio dei sinistri al di sotto della dinamica del mercato il Gruppo opera mediante un miglioramento del livello di servizio al cliente, il completamento del sistema automatico di compagnia di rilevazione dei sinistri sospetti, l’aumento della canalizzazione alla rete di carrozzerie convenzionate, la revisione dei sistemi di contributi agli agenti, l’aumento dell’efficienza mediante la realizzazione del fascicolo elettronico e il rafforzamento del sistema di controllo interno sulla qualità di liquidazione dei sinistri. Un’altra linea seguita dal Gruppo è quella del potenziamento della capacità distributiva, tramite l’ulteriore rafforzamento della rete agenziale, con l’aumento della dimensione media per agenzia e la riqualificazione delle reti proprietarie in termini di competenze tecniche, capacità di relazione e servizio al cliente. Altre iniziative sono: il consolidamento della presenza nei centri di piccola e media dimensione della provincia italiana, la formazione commerciale e lo sviluppo di strumenti tecnologici per aumentare l’efficienza operativa e la capacità di interazione con i clienti. Di rilievo per la riuscita del piano inoltre, è il rafforzamento delle competenze tecnicoprofessionali di tutto il personale del Gruppo con la valorizzazione della mobilità/rotazione tra le diverse funzioni aziendali e la formazione tecnica per circa quattro mila giorni uomo prevista per ogni anno. La riduzione strutturale dei costi sarà resa possibile grazie all’azione di riduzione delle spese generali, al completamento del percorso di ammodernamento dei sistemi IT che si concluderà nel 2013, con conseguente riduzione dei costi di esternalizzazione ed alla razionalizzazione di processi operativi, organizzazione e sedi. Infine il Gruppo mirerà al miglioramento del livello di comunicazione, intensificandone il livello e la trasparenza sui risultati e sulle strategie, nei confronti della base sociale, degli azionisti e della comunità finanziaria al fine di aumentare il numero di soci e di attrarre nuovi azionisti. Il Gruppo orienterà le scelte di affari in ottica Solvency II con una forte attenzione al presidio della solidità patrimoniale e della gestione del rischio, unita ad una gestione degli investimenti prudente, ma proattiva su titoli selezionati in base ai fondamentali.

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Relazione sulla gestione Il Gruppo nel 2011 Andamento della gestione Risk management Personale e rete distributiva Fatti di rilievo e altre informazioni

Relazione sulla gestione

Andamento della gestione SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE Il Gruppo per principali aggregati di bilancio Premi

I premi lordi consolidati (che rispondono quindi alla definizione di contratto assicurativo dell’IFRS 4) alla chiusura dell’esercizio ammontano a 3.778,3 milioni. Considerando anche i contratti di investimento, la raccolta complessiva si attesta a 3.960,5 milioni, con un decremento di 856 milioni (-17,8%) rispetto all’esercizio precedente. I premi lordi del lavoro diretto dei rami danni si attestano a 1.626,8 milioni, registrando un incremento del 2,1% e costituiscono il 43,2% del totale premi del lavoro diretto (35,9% nel 2010). I premi lordi del lavoro diretto dei rami vita ammontano a 2.136,9 milioni (2.835,9 nel 2010); il totale della raccolta ammonta a 2.319,2 milioni (-27,7%). Si conferma la prevalenza dei contratti assicurativi dei rami vita sul totale del lavoro diretto (56,8% nel 2011 rispetto al 64% nel 2010).

La raccolta premi del lavoro diretto è così articolata per canale distributivo: agenzie 42,6%, banche 40,5%, broker 6,9%, consulenti previdenziali 1%, promotori 0,8% e altri canali 8,2%.

39

Il Gruppo per segmenti

Settori di attività

L’attività del Gruppo si articola secondo tre aree di affari: danni, vita ed altro. L’attività principale del Gruppo, facente capo a Cattolica Assicurazioni, società che esercita i rami danni e i rami vita, è ripartita tra il segmento danni (ABC Assicura, BCC Assicurazioni, Car Full Service, Duomo Uni One Assicurazioni, in seguito “Duomo Uni One”, e TUA Assicurazioni) e il segmento vita (BCC Vita, Berica Vita, Cattolica Life, Cattolica Previdenza, C.P. Servizi Consulenziali, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza e San Miniato Previdenza). Nelle altre attività sono compresi i servizi immobiliari di Cattolica Immobiliare e i servizi operativi, strumentali allo svolgimento dell’attività del Gruppo, di Cattolica Services e Cattolica Business School. Per l’analisi del risultato per segmento di attività si rimanda alla Tavola 6, nella quale ogni segmento è rappresentato al netto delle relative elisioni intersettoriali. Nelle note illustrative sono riportate le tavole relative ai segmenti di attività, previste dal regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7 (al lordo delle elisioni intersettoriali).

Segmento danni Il segmento danni chiude con un risultato netto consolidato di 40,6 milioni (52,2 nel 2010) ed è caratterizzato da un combined ratio del lavoro conservato pari al 96,9% in miglioramento rispetto al 97,7% del 31 dicembre 2010.

Segmento vita

Il segmento vita chiude l’esercizio con una perdita di 714 mila euro (utile di 14,8 milioni nel 2010) e risente del decremento della raccolta premi e del risultato della gestione finanziaria che, con esclusione della classe D, passa da 346,6 milioni a 249,6 milioni.

Segmento altro

Le altre attività svolte dal Gruppo, correlate e funzionali all’attività assicurativa, sono in particolare relative a servizi finanziari di gestione immobiliare e servizi operativi, tra questi due fondi comuni immobiliari e un fondo comune mobiliare che investe in energie alternative. Il risultato del segmento altro alla chiusura dell’esercizio è di 2 milioni rispetto ai 3,5 milioni dell’esercizio precedente.

Settore per aree La raccolta premi, che si sviluppa sul territorio italiano, è prevalentemente effettuata nell’Italia geografiche centro-settentrionale, area omogenea in termini di rischio e rendimento e quindi non significativa ai sensi della segmentazione secondaria prevista dallo IAS 14.

Altre spese di Le altre spese di amministrazione ammontano a 135,6 milioni contro i 137,6 milioni, con un amministrazione decremento dell’1,4%. L’incidenza delle altre spese di amministrazione sul totale della raccolta si attesta al 3,4% rispetto al 2,9% del 2010, principalmente per effetto della riduzione della raccolta premi.

40

Relazione sulla gestione

Risultato dell’esercizio

L’esercizio si è chiuso con un utile netto consolidato di 41,8 milioni, attribuibile al comparto danni per 40,6 milioni (52,2 nel 2010), al comparto vita con una perdita di 714 mila euro e per 2 milioni (3,5 nel 2010) al segmento altro. L’utile netto di Gruppo si attesta a 37,4 milioni (62 nel 2010).

Investimenti

Gli investimenti, che comprendono gli investimenti immobiliari, le partecipazioni in controllate, collegate e joint venture, i finanziamenti e i crediti, gli investimenti posseduti fino alla scadenza, le attività finanziarie disponibili per la vendita, le attività finanziarie a fair value, le disponibilità liquide e gli immobili strumentali, alla chiusura dell’esercizio ammontano a 15.094,5 milioni rispetto ai 16.310,6 del 2010 (-7,5%). In particolare gli investimenti immobiliari ammontano a 158 milioni rispetto ai 161 milioni del 31 dicembre 2010 e sono riferibili principalmente agli immobili detenuti dal Fondo Macquarie Office Italy. Le attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico scendono da 4.807,8 a 4.093,2 a milioni (-14,9%), le attività finanziarie disponibili per la vendita passano da 9.253,9 a 8.512,2 milioni (-8%) e i finanziamenti e crediti da 1.290,4 a 1.516,5 milioni (+17,5%). Il risultato della gestione finanziaria, con l’esclusione degli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati e al lordo degli effetti fiscali, si attesta a 262,1 milioni rispetto ai 432,8 del 2010. I proventi netti relativi ad altri strumenti finanziari ed investimenti immobiliari hanno raggiunto i 281 milioni (443,4 milioni al 31 dicembre 2010), principalmente per effetto di minusvalenze da valutazione per 178,5 milioni (di cui riduzioni di valore per 179,2 milioni) contro i 21,6 milioni al 31 dicembre 2010. I proventi netti da realizzo sono passati da 60,8 a 12,8 milioni.

Riserve tecniche Le riserve tecniche dei rami danni (premi e sinistri) ammontano a 2.956,8 milioni, rispetto ai 2.941 dell’esercizio precedente.

Le riserve tecniche dei rami vita (riserve matematiche comprensive della shadow accounting) ammontano a 11.298,9 milioni rispetto ai 12.069,5 alla chiusura dell’esercizio precedente. Considerando anche le passività finanziarie relative ai contratti di investimento, le riserve tecniche e i depositi dei rami vita ammontano a 12.303,2 milioni, con un decremento del 6,1% rispetto al 2010.

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Le riserve tecniche dei rami vita comprendono la riserva shadow accounting che tiene conto della quota attribuibile agli assicurati delle plusvalenze e minusvalenze latenti sugli attivi afferenti le gestioni separate.

Patrimonio netto Il patrimonio netto consolidato al termine dell’esercizio ammonta a 1.223,5 milioni contro i 1.353,2 del 2010. Le quote di patrimonio netto di pertinenza di terzi ammontano a 205 milioni rispetto ai 209,4 dell’esercizio precedente. Nel patrimonio netto di Gruppo sono iscritte perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita per 167,8 milioni rispetto ai 63,2 milioni alla chiusura dell’esercizio precedente. Nel patrimonio netto di terzi sono iscritte perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita per 68,8 milioni rispetto ai 25,8 milioni alla chiusura dell’esercizio precedente.

GESTIONE ASSICURATIVA E ALTRI SETTORI DI ATTIVITÀ Sintesi dell’attività svolta dalle società del Gruppo

L’area di consolidamento comprende oggi, oltre alla Capogruppo assicurativa, undici società assicurative, una società immobiliare, quattro società di servizi, due fondi comuni immobiliari ed un fondo comune di investimento mobiliare. Rispetto al 31 dicembre 2010 sono state consolidate integralmente Cattolica Assicurazioni Business School, Car Full Service e C.P. Servizi Consulenziali (già Uni One Servizi in liquidazione). Le partecipazioni in TUA Assicurazioni, TUA Retail e C.P. Servizi Consulenziali, detenute in precedenza da Duomo Uni One, per effetto della scissione in Cattolica sono ora direttamente detenute dalla Capogruppo. Duomo Uni One, che deteneva l’8,8%, mantiene una partecipazione dello 0,005% in Cattolica Services. Società Cattolica di Assicurazione – Società Cooperativa, opera su tutto il territorio nazionale nei rami danni e nei rami vita, indirizzandosi preferenzialmente alla fascia medio-alta del segmento persona, è la Capogruppo delle seguenti società:

Società assicurative del segmento danni • ABC Assicura, è autorizzata ad operare nel comparto danni e distribuisce con la rete di sportelli derivanti dall’accordo di partnership con Banca Popolare di Vicenza. La Capogruppo detiene il 60% del capitale sociale;

42

Relazione sulla gestione

• BCC Assicurazioni, è autorizzata ad operare nei rami danni e distribuisce con la rete di sportelli derivanti dall’accordo di partnership con ICCREA Holding. La Capogruppo detiene il 51% del capitale sociale; • Duomo Uni One Assicurazioni, è autorizzata ad operare nei rami danni e nel mese di aprile 2011 ha avuto efficacia la scissione parziale proporzionale in Cattolica. A seguito della scissione resta in capo alla società il portafoglio assicurativo relativo ad un’agenzia, il portafoglio di polizze direzionali e quello relativo al lavoro indiretto; • TUA Assicurazioni, esercita l’attività assicurativa nei rami danni offrendo al mercato una gamma specialistica di prodotti/servizi assicurativi e finanziari in grado di rispondere positivamente alle esigenze della linea persona. Per effetto della scissione del ramo d’azienda di Duomo Uni One (che deteneva in precedenza il 97% del capitale sociale) la medesima partecipazione, al 31 dicembre, è detenuta da Cattolica.

Società assicurative del segmento vita • BCC Vita, è autorizzata allo svolgimento dell’attività assicurativa nei rami vita e distribuisce tramite la rete degli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo del Gruppo bancario ICCREA. È controllata da Cattolica che ne detiene il 51%; • Berica Vita, è autorizzata allo svolgimento dell’attività assicurativa nei rami vita e distribuisce con la rete di sportelli derivanti dall’accordo di partnership con Banca Popolare di Vicenza. La Capogruppo detiene il 60% del capitale sociale; • Cattolica Life Limited, è una compagnia assicurativa vita con sede sociale a Dublino, Irlanda, specializzata nella strutturazione di index e unit linked per segmenti di clientela. La Capogruppo detiene il 60% del capitale sociale; • Cattolica Previdenza, è autorizzata all’esercizio dell’attività nei rami vita, e nel comparto danni limitatamente ai rami infortuni e malattie nell’ambito previdenza e assistenza collettiva. Si avvale di primarie società di brokeraggio, di 46 consulenti previdenziali e, a partire dal mese di novembre, con l’avvio dell’attività di C.P. Servizi Consulenziali, di una rete formata da 255 subagenti. È controllata da Cattolica che ne detiene l’80,14%; • Lombarda Vita, è autorizzata all’esercizio dell’attività nei rami vita distribuendo tramite la rete degli sportelli del Gruppo UBI Banca. La Capogruppo detiene il 60% del capitale sociale; • Risparmio & Previdenza, svolge l’attività assicurativa nei rami vita e nel comparto danni, limitatamente ai rami infortuni e malattia, per offrire una gamma di prodotti completa per la previdenza, avvalendosi degli sportelli del Gruppo UBI Banca e di altre banche. È controllata da Cattolica che ne detiene il 95,17%; • San Miniato Previdenza, offre prodotti assicurativi vita, previdenza e risparmio finalizzato tramite gli sportelli del Gruppo Carismi. Con effetto 26 febbraio 2012 è stata fusa per incorporazione in Cattolica, che ne detiene il 100%.

43

Società del segmento altro

Società immobiliari

• Cattolica Immobiliare, svolge attività di sviluppo e valorizzazione degli attivi immobiliari e quelle tipiche di servizi immobiliari. È controllata al 100% da Cattolica.

Fondi immobiliari chiusi

• Fondo Euripide, è un fondo comune di investimento immobiliare chiuso al quale Cattolica Immobiliare ha conferito tutti gli immobili. Cattolica ne detiene il 78,7% e Lombarda Vita il 21,3%; • Fondo Macquarie Office Italy, è un fondo comune di investimento immobiliare chiuso che è stato acquisito al 100% dalle società del Gruppo. Detiene il complesso immobiliare City Central di via Lepetit a Milano. Cattolica ne detiene il 61,83%, BCC Vita il 10,36%, Cattolica Previdenza il 4,14%, Lombarda Vita il 17,75% e Risparmio & Previdenza il 5,92%.

Fondi mobiliari chiusi

• Fondo Networth, è un fondo comune di investimento mobiliare chiuso riservato ad investitori qualificati che investe prevalentemente in società attive nel mercato della produzione di energia da fonti rinnovabili. Cattolica ne detiene il 97,32% e San Miniato Previdenza il 2,43%.

Società di servizi • Cattolica Assicurazioni Business School, società consortile, è stata costituita nel novembre 2010 ed è destinata ad essere un polo di formazione idoneo ad assicurare la gestione integrata e l’ottimizzazione dei costi, permettendo di utilizzare le competenze sviluppate all’interno a favore di tutti i collaboratori del Gruppo. La partecipazione di Cattolica è del 97,8%, Cattolica Service ne detiene l’1% e le altre società del Gruppo (ABC Assicura, BCC Assicurazioni, BCC Vita, Berica Vita, Cattolica Immobiliare, Cattolica Previdenza, C. P. Servizi Consulenziali, Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza e TUA Assicurazioni) ne detengono rispettivamente lo 0,1% ciascuna; • Car Full Service, è la società del Gruppo dedicata allo sviluppo di prodotti e servizi legati al mondo dell’auto compresa l’attività di riparazione a supporto della liquidazione dei sinistri. Si avvale di un organico qualificato proveniente da diversi settori del mondo dell’auto. Cattolica Services detiene l’82% della società; • Cattolica Services, società consortile che svolge attività di servizi per il Gruppo. Una divisione della società si occupa della progettazione, realizzazione e gestione di applicazioni informatiche e processi operativi e dei servizi relativi ai sistemi di telecomunicazione; l’altra gestisce la liquidazione sinistri del Gruppo ad eccezione dei rami cauzione, grandine e trasporti. È controllata da Cattolica che ne detiene il detiene il 99,95%, la restante parte è posseduta dalle altre società del Gruppo (ABC Assicura, BCC Assicurazioni, BCC Vita, Berica Vita, Cattolica Previdenza, C.P. Servizi Consulenziali, Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza e TUA Assicurazioni) in uguale percentuale (0,005%); • C. P. Servizi Consulenziali, nel corso dell’esercizio ha cambiato la denominazione da Uni One Servizi in liquidazione s.r.l. in C.P. Servizi Consulenziali s.r.l.. La società ha ricevuto, in data 12 agosto, mandato agenziale da parte di Cattolica e Cattolica Previdenza, e con il mese di novembre ha iniziato (per ora solo con il mandato di Cattolica Previdenza) a svolgere attività di raccolta premi nei rami vita, avvalendosi di sub agenti in precedenza consulenti previdenziali di Cattolica Previdenza. La partecipazione di Cattolica, a seguito della scissione del ramo di Duomo in Cattolica, è del 51% e quella di Cattolica Previdenza del 49%.

44

Relazione sulla gestione

Gestione assicurativa I premi assicurativi sono riportati, con l’indicazione del peso percentuale sul totale del lavoro diretto e con le variazioni percentuali rispetto all’esercizio precedente, nel prospetto che segue, unitamente ai contratti di investimento.

Tav. 8 - Totale raccolta Rami (importi in migliaia)

Variazione Val. assoluto

2011

% sul tot.

2010

% sul tot.

01 - Infortuni

131.755

3,5

132.503

3,0

-748

02 - Malattie

101.935

2,7

107.170

2,4

-5.235

-4,9

03 - Corpi di veicoli terrestri

109.761

2,9

110.044

2,5

-283

-0,3

07 - Merci trasportate

% -0,6

6.612

0,2

5.630

0,1

982

17,4

08 - Incendio ed elementi naturali

112.415

3,0

112.502

2,5

-87

-0,1

09 - Altri danni ai beni

123.314

3,2

112.845

2,5

10.469

9,3

10 - R.c.autoveicoli terrestri

817.175

21,7

776.607

17,5

40.568

5,2

13 - R.c. generale

144.058

3,8

164.879

3,7

-20.821

-12,6

424

0,0

3.657

0,1

-3.233

-88,4

15 - Cauzioni

13.233

0,4

12.987

0,3

246

1,9

16 - Perdite pecuniarie

28.505

0,8

21.315

0,5

7.190

33,7 -0,5

14 - Credito

17 - Tutela legale

11.835

0,3

11.897

0,3

-62

18 - Assistenza

20.830

0,6

19.047

0,4

1.783

9,4

4.917

0,1

2.872

0,1

2.045

71,2

Totale rami danni

1.626.769

43,2

1.593.955

35,9

32.814

2,1

Assicurazioni sulla durata della vita umana - ramo I

1.351.931

35,9

1.837.308

41,5

-485.377

-26,4

379.197

10,1

129.970

2,9

249.227

n.s.

89

n.s.

39

n.s.

50

n.s.

393.316

10,5

855.576

19,3

-462.260

-54,0

Altri rami (1)

Assicurazioni sulla durata della vita umana connesse con fondi di investimento - ramo III Assicurazione malattia - ramo IV Operazioni di capitalizzazione - ramo V Fondi pensione - ramo VI

12.403

0,3

13.006

0,4

-603

-4,6

Totale rami vita

2.136.936

56,8

2.835.899

64,1

-698.963

-24,6

Totale lavoro diretto

3.763.705

100,0

4.429.854

100,0

Lavoro indiretto Totale premi assicurativi Assicurazioni sulla durata della vita umana connesse con fondi di investimento - ramo III

-666.149

-15,0

14.563

13.896

667

4,8

3.778.268

4.443.750

-665.482

-15,0 -37,9

18.505

10,2

29.821

8,0

-11.316

Fondi pensione - ramo VI

163.761

89,8

343.012

92,0

-179.251

-52,3

Totale contratti di investimento

182.266

100,0

372.833

100,0

-190.567

-51,1

-856.049

-17,8

TOTALE RACCOLTA

3.960.534

4.816.583

n.s. = non significative. (1) Comprende corpi di veicoli ferroviari, aerei, marittimi, lacustri e fluviali e r.c. aeromobili e veicoli marittimi, lacustri e fluviali.

45

In particolare la raccolta vita è così suddivisa per ramo (tenuto conto sia dei premi assicurativi sia dei contratti di investimento): Tav. 9 - Raccolta vita Rami (importi in migliaia)

2011

% sul tot.

2010

% sul tot.

1.351.931

58,3

1.837.308

57,2

-485.377

-26,4

397.702

17,1

159.791

5,0

237.911

n.s.

89

n.s.

39

n.s.

50

n.s.

Operazioni di capitalizzazione - ramo V

393.316

17,0

855.576

26,7

-462.260

-54,0

Fondi pensione - ramo VI

176.164

7,6

356.018

11,1

-179.854

-50,5

2.319.202

100,0

3.208.732

100,0

-889.530

-27,7

Assicurazioni sulla durata della vita umana - ramo I Assicurazioni sulla durata della vita umana connesse con fondi di investimento - ramo III Assicurazione malattia - ramo IV

Totale raccolta vita - lavoro diretto n.s. = non significative.

Rami danni Premi

I premi del lavoro diretto rami danni passano da 1.594 a 1.626,8 milioni con un incremento del 2,1%. L’evoluzione della raccolta premi danni è caratterizzata dalla crescita del 4,5% dei rami auto e da un decremento dell’1,1% dei rami non auto: in particolare aumentano i premi relativi agli altri danni ai beni che ammontano a 123,3 milioni (+9,3%), quelli delle merci trasportate a 6,6 milioni (+17,4%), cauzioni a 13,2 milioni (+1,9%), perdite pecuniarie a 28,5 milioni (+33,7%) e assistenza a 20,8 milioni (+9,4%).

46

Variazione Val. assoluto

%

Relazione sulla gestione

La raccolta del lavoro diretto dei rami danni si sviluppa tramite il canale agenziale con 1.464,1 milioni (+1,2%), il canale bancario con 52,7 milioni (+28,2%), i broker con 55,9 milioni (+8%), i consulenti previdenziali con 50 mila euro ed altri canali con 54 milioni (+0,5%). I premi dei rami danni sono attribuibili alla Capogruppo per 1.313,2 milioni, ad ABC Assicura per 21,9 milioni, a BCC Assicurazioni per 15,8 milioni, a Duomo Uni One per 135 milioni, a TUA Assicurazioni per 120,2 milioni, oltre ai premi dei rami infortuni e malattia di Cattolica Previdenza e Risparmio & Previdenza rispettivamente per 16,8 e 3,9 milioni.

Rami danni Attività di ricerca e sviluppo: nuovi prodotti

Nel quadro del progressivo rinnovo del catalogo prodotti e dell’unificazione del medesimo a livello di Gruppo sono state effettuate le seguenti attività. Capogruppo Nel corso dell’esercizio sono stati sviluppati un prodotto infortuni, un prodotto globale fabbricati e uno dedicato al segmento delle piccole e medie imprese industriali. ABC Assicura Nel corso dell’esercizio la società ha consolidato la gamma dei prodotti della linea persone già in vendita presso le banche. ABC Assicura ha rimodulato l’offerta aggiornando il prodotto “Protezione Prestiti” assimilandolo nella logica di offerta a “CPI Compass” per agevolarne la proposizione alla clientela. Nel comparto Credit Protection Insurance è stata sviluppata una nuova polizza destinata alla clientela che ha sottoscritto in passato un mutuo ma non un’adeguata copertura; il prodotto sarà lanciato nel 2012. Il forte impulso dato all’attività di ricerca e sviluppo ha portato alla pianificazione di specifiche soluzioni destinate ai segmenti: agricoltura, salute e abitazione. La compagnia ha realizzato e proposto ai partner distributivi un importante progetto per il lancio della linea salute nel prossimo esercizic con un prodotto che si basa su una diaria da ricovero svilupperà due specifiche soluzioni. BCC Assicurazioni Nel corso dell’esercizio è iniziata la commercializzazione di cinque nuove polizze per i clienti delle Banche di Credito Cooperativo: • BCC Credito Consumo-Conto F.R.I. (Fido a Ricarica Istantanea); • BCC CREDITO CONSUMO-CPI Prestiti Personali: il contratto è in forma collettiva ed il premio unico è anticipato e finanziato nel prestito; • CPI PROTEZIONE MUTUO DB, prodotto collegato alla convenzione sottoscritta con Deutsche Bank Mutui s.p.a.; • PROTEZIONE MUTUO (Emilbanca) prodotto collegato alla convenzione in forma collettiva sottoscritta con Emilbanca Credito Cooperativo.

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TUA Assicurazioni Nel corso del 2011 TUA ha rivisto alcuni importanti prodotti rivolti al mondo del lavoro autonomo ed ha consolidato ed affermato la polizza TUA Ti Guida, la soluzione in Italia con una struttura del tipo ‘payasyou drive’ (paghi per come guidi) che, grazie alla scatola nera, è in grado di misurare lo stile di guida del conducente prevedendo riduzioni di premio al rinnovo se il comportamento è stato virtuoso. L’evoluzione della polizza TUA Impresa (la soluzione di protezione per l’artigiano, il commerciante e per gli operatori dei servizi e del terziario) ne ha modernizzato la struttura aggiungendo alcune nuove sezioni e garanzie. Nel mese di settembre è stato riorganizzato il catalogo aggiungendo una nuova linea di prodotti, TUA Tecnologici, ottenuta facendo confluire le soluzioni TUA Energia, C.A.R. (polizza allrisk riferita alla realizzazione di opere edili), E.A.R. (polizza all risk riferita al montaggio di impianti e strutture) e guasti macchine (polizza all risk riferita ai guasti di macchinari). Questa è stata anche l’occasione per l’aggiornamento del prodotto TUA Energia, che ora prevede anche la nuova sezione biomasse.

Rami vita Premi

I premi assicurativi dei rami vita nel lavoro diretto sono pari a 2.136,9 milioni, nel lavoro indiretto ammontano a 110 mila euro. La raccolta relativa ai contratti di investimento è pari a 182,3 milioni. La raccolta complessiva vita lavoro diretto, pari a 2.319,2 milioni, è in diminuzione del 27,7% rispetto ai 3.208,7 di fine 2010. Il segmento vita ha evidenziato un decremento della raccolta delle polizze di tipo tradizionale che, in una situazione di forte competizione sui rendimenti offerti da altre forme alternative di investimento, hanno visto ridurre la loro appetibilità. Di segno totalmente opposto è l’andamento della raccolta dei prodotti linked, in particolare index linked che hanno ritrovato interesse tra i sottoscrittori che privilegiano flussi cedolari e che sono attenti al meccanismo di rendimento variabile legato all’andamento di uno o più indici di riferimento. Inoltre l’attenzione che il Gruppo pone sulla componente previdenziale ha portato allo sviluppo della raccolta di piani di accumulo finalizzati e a prodotti di previdenza complementare. La raccolta del lavoro diretto dei rami vita si sviluppa tramite il canale agenziale con 217,5 milioni (-15,3%), il canale bancario con 1.545,3 milioni (-30,6%), i broker con 214,8 milioni (-3,9%) i consulenti previdenziali con 41 milioni (+5,1%), i promotori finanziari con 32 milioni ed altri canali con 268,7 milioni, principalmente rappresentati dalla raccolta dei fondi pensione (-40%).

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Relazione sulla gestione

La raccolta vita è attribuibile alla Capogruppo per 592,3 milioni (860,8 nel 2010), a BCC Vita per 190,5 milioni (420,8 nel 2010), a Berica Vita per 282,5 milioni (401,4 nel 2010), a Cattolica Previdenza per 85,3 milioni (93 nel 2010), a Lombarda Vita per 893,3 milioni (1.181 nel 2010), a Risparmio & Previdenza per 35,1 milioni (67,1 nel 2010), a San Miniato Previdenza per 52,5 milioni (64,3 nel 2010) e a Cattolica Life per 187,7 milioni (120,3 nel 2010).

Il Gruppo ha registrato nel ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana) un decremento dei premi assicurativi che passano da 1.837,3 a 1.351,9 milioni (-26,4%). Tale risultato risente della forte competizione sui rendimenti offerti da altre forme alternative di investimento che hanno beneficiato della crescita significativa dei rendimenti dei titoli di stato. La raccolta totale di ramo III ammonta a 397,7 milioni rispetto ai 159,8 milioni del 2010. La raccolta dei prodotti linked, in particolare index linked, come già riportato, ha ritrovato slancio tra i sottoscrittori che privilegiano flussi cedolari e meccanismi di rendimento variabile legati all’andamento di indici di riferimento. La raccolta complessiva di ramo V (capitalizzazione) è pari a 393,3 milioni rispetto agli 855,6 del 2010. Nel corso dell’esercizio non sono stati emessi contratti di investimento. La raccolta di ramo VI (fondi pensione) passa da 356 a 176,2 milioni, principalmente per i contratti di investimento che passano da 343 a 163,8 milioni. Con riferimento ai premi raccolti nell’ambito dell’attività relativa alla gestione delle risorse di fondi pensione negoziali e preesistenti di ramo VI con garanzia di restituzione del capitale, al dato relativo al 2010 concorreva anche il conferimento iniziale di 205,6 milioni – pari all’ammontare da riconoscere in base a quanto previsto dalla convenzione scaduta – che era seguito al rinnovo del mandato con il Fondo Pensione Cometa. Inoltre si segnala che, a seguito delle vicende che hanno interessato le forme pensionistiche complementari del personale del Gruppo Montepaschi, parte del patrimonio del comparto garantito del fondo pensione FAP Antonveneta è stato conferito al “Fondo pensione complementare per i dipendenti della Banca Monte dei Paschi di Siena spa divenuti tali dall’1.1.1991”. Con tale Fondo pensione è stata stipulata una nuova convenzione per la gestione delle risorse, alle medesime condizioni di quella in essere con FAP Antonveneta, con effetto da inizio 2011. L’importo del conferimento, pari a 7,87 milioni, costituisce il premio iniziale della nuova convenzione. Al netto dell’effetto sui premi riconducibile alle due operazioni, la variazione della raccolta nell’esercizio è positiva per 11,9%.

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Rami vita Attività di ricerca e sviluppo: nuovi prodotti

Si è ampliato il catalogo realizzando prodotti specificamente dedicati alla esigenze assicurative, di protezione e di risparmio/investimento dei clienti. Capogruppo, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza e Cattolica Previdenza Nel corso dell’esercizio l’attività è stata incentrata al consolidamento di quanto realizzato nel 2010, mentre l’innovazione ha interessato in maniera particolare il comparto dei prodotti di protezione, di risparmio e di investimento, con il restyling dei prodotti attuali e lo sviluppo di un nuovo modello di approccio al business del segmento legato sia all’investimento sia a coperture di protezione, studiando nuove soluzioni assicurative. L’offerta assicurativa collocata dalla rete distributiva agenziale della Capogruppo è stata ampliata con lo sviluppo di diverse polizze di ramo I, realizzati con lo scopo di offrire un competitivo mix dei prodotti a catalogo. Sono state realizzate infatti otto assicurazioni miste a premio unico con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte, di cui una con periodo di collocamento limitato; una rivolta alle agenzie che intendono svolgere attività di reinvestimento di somme derivanti da contratti già in essere presso altre compagnie; una dedicata esclusivamente al reinvestimento di capitali provenienti da polizze precedentemente sottoscritte con la Capogruppo; un’altra che prevede la corresponsione di una cedola annuale, senza però consentire, a differenza delle altre, la possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi. È stato dedicato esclusivamente ai Soci di Cattolica un prodotto di ramo I di durata pari a sei anni, collegato ad un attivo specifico fino a una data predefinita e, successivamente, ad una gestione separata. Il contratto è stato offerto in una tranche con periodo di collocamento limitato. Per quanto riguarda i prodotti di ramo V, l’offerta è stata ampliata con la realizzazione di un contratto di capitalizzazione finanziaria che consente, versando un premio unico, di costituire un capitale rivalutabile annualmente in funzione del rendimento ottenuto dalla gestione interna separata. Un’altra polizza in forma collettiva a premio unico ricorrente, consente di costituire un capitale rivalutabile annualmente in funzione del rendimento ottenuto dalla gestione interna separata cui il contratto è collegato, al fine di favorire la costituzione di accantonamenti a copertura del trattamento di fine rapporto. Per quanto attiene alla rete bancaria della Capogruppo e delle controllate, oltre a quella dei consulenti previdenziali e dei broker, l’offerta assicurativa è stata ampliata con nuovi prodotti di ramo I di diverse tipologie: • quattro assicurazioni miste a premio unico con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte, una delle quali prevede anche la corresponsione di una cedola; • tre assicurazioni caso morte a vita intera a premio unico e premi unici aggiuntivi con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte, delle quali una con opzione di cedola annuale; • una assicurazione caso morte a vita intera a premio annuo costante e prestazione rivalutabile; • una assicurazione temporanea caso morte che prevede due tariffe: una a premio annuo e capitale costante ed una a premio annuo costante limitato e capitale decrescente; • un’assicurazione temporanea caso morte a capitale e premio annuo costante;

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Relazione sulla gestione

• un’assicurazione a termine fisso a premio annuo costante e prestazione rivalutabile; • un’assicurazione collettiva mista a premio unico ricorrente e premi unici aggiuntivi, con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte, dedicata specificamente alle imprese. Per le reti distributive della Capogruppo sono stati realizzati anche numerosi prodotti di assicurazione connessi all’erogazione di mutui e altri contratti di finanziamento con le relative coperture assicurative in caso di morte ed altri eventi; a tal fine sono state sviluppate assicurazioni temporanee in caso di morte a capitale decrescente. Per quanto riguarda i prodotti di ramo III, è stata collocata una nuova unit linked a fondi esterni che prevede la possibilità di investire in quote di 53 fondi esterni, rappresentati da altrettanti fondi comuni di investimento e comparti di SICAV armonizzati, sottoscrivibili nell’ambito di dieci diverse linee di investimento, dal cui valore dipendono le prestazioni finanziarie e assicurative del contratto. Si tratta di un prodotto innovativo perché la Capogruppo svolge una gestione attiva, in piena autonomia ma in coerenza con le scelte strategiche compiute dall’investitore-contraente. Sono stati sviluppati anche quattro prodotti index linked a premio unico con l’obiettivo di cogliere le possibilità di incremento del valore del capitale investito, tutelandolo comunque, alla scadenza, da eventuali andamenti negativi di mercato e prevedendo una copertura per il caso di decesso dell’assicurato durante la vigenza del contratto. L’offerta di prodotti di ramo V per la rete bancaria è stata ampliata con tre prodotti a premio unico e premi unici aggiuntivi collegati ad una gestione interna separata che offrono un rendimento minimo garantito per tutta la durata contrattuale. Per soddisfare le esigenze delle aziende, è stata sviluppata una capitalizzazione a premio unico ricorrente e premi unici aggiuntivi, con rivalutazione annua del capitale. Sono state realizzate diverse polizze di capitalizzazioni dedicate a investitori-contraenti istituzionali che permettono di costituire un capitale rivalutabile annualmente in funzione del rendimento ottenuto dalla gestione interna separata; anche in questo caso Cattolica garantisce un rendimento minimo ed il consolidamento del capitale rivalutato. BCC Vita La compagnia ha studiato soluzioni assicurative di tipo tradizionale legate alla gestione separata BCC Vita Garantita che possano offrire alla propria clientela un risparmio finalizzato sia alla sicurezza del capitale ed a un rendimento minimo garantito e sia a soluzioni orientate alla protezione della persona. Nel corso del primo semestre è iniziata e conclusa la commercializzazione della rivisitazione della gamma prodotti linea BASIC. In particolare: • “BCC Vita Gold” che consiste nella riedizione del vecchio prodotto “BCC Vita Privilege”; • “BCC Vita Basic. 4.0” che consiste nella riedizione del vecchio prodotto “BCC Vita Basic. 3.0” offerto in versione a premio unico e a premio ricorrente; • “BCC Vita Basic 3.0”; • “BCC Vita Diamond”, è un prodotto a vita intera nuovo, e affianca la linea “Basic.”; • “BCC Vita – PiùReddito”, “BCC Vita – Planning” e “BCC Vita – Idea 10/20112”; • “BCC Vita – Idea 12/2011”. Si è avuta inoltre, la commercializzazione, in data 14 aprile, della versione rivisitata del prodotto “Bcc Vita Master”.

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Per quanto concerne i prodotti “collettive”, nel periodo sono state oggetto di studio, progettazione e commercializzazione i seguenti prodotti: “Protezione Mutuo – Deutsche Bank Mutui S.p.A.”; “CPI Prestiti Personali” e “CPI Conto F.R.I.”. Berica Vita Per i prodotti di ramo I è stata realizzata un’assicurazione mista a premio unico con rivalutazione annua del capitale e prestazione addizionale per il caso di morte, con periodo di collocamento limitato. L’offerta di prodotti di ramo V è stata integrata con due nuove polizze, una a premio unico, l’altra a premio unico ricorrente. Cattolica Life Nel 2011 la società ha continuato la commercializzazione di “Ensemble” e “Nova Ensemble”, prodotti unit linked che permettono di destinare il capitale conferito ad un paniere composto da cinque proposte di investimento diversificate per profilo di rischio, che spaziano dalla protezione del capitale alla possibilità di investire in fondi gestiti a prevalenza azionaria. Nel mese di novembre è stato lanciato un nuovo prodotto unit linked con caratteristiche simili ai precedenti, destinato a quattro banche del gruppo UBI (Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banca di Valle Camonica e Banco di San Giorgio) denominato “Symphony Ubi Edition”, all’interno del quale è presente un fondo protetto che prevede un obiettivo di rendimento entro la data del 29 gennaio 2018. Nel corso dell’anno sono stati lanciati sette nuovi fondi protetti destinati alla rete del gruppo BPVi i quali prevedono un obiettivo di rendimento entro l’orizzonte temporale consigliato. La compagnia ha inoltre rivisto i prodotti unit linked dedicati al segmento private, introducendo un nuovo gestore specializzato per il prodotto private insurance (collegato a fondi hedge) ed aggiornando le condizioni contrattuali del prodotto “Personal Portfolio Insurance”, la unit linked ideata in via esclusiva per clienti di elevata condizione, che abbina vantaggi assicurativi e fiscali ad un’elevata flessibilità delle strategie di investimento e della gestione del patrimonio sottostante.

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Relazione sulla gestione

GESTIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA

Investimenti immobiliari e immobili

In un contesto già deteriorato, il mercato immobiliare europeo deve confrontarsi con una nuova crisi finanziaria legata ai problemi del debito pubblico di diversi paesi europei, che rendono difficile la ripresa economica. In aggiunta a questo ci sono altri fattori che rendono incerte le prospettive degli investimenti sul mercato italiano, in primis, il quadro legislativo come dimostrano i diversi cambiamenti del testo del decreto legge sulla fiscalità dei fondi immobiliari. I dati congiunturali evidenziano il calo delle compravendite, la flessione della domanda e, non ultimo, la difficoltà di accesso al credito. Acquisizioni e operazioni immobiliari varie Non sono state effettuate acquisizioni nel periodo anche se proseguono approfondimenti e valutazioni di possibili investimenti immobiliari. A partire dal mese di maggio è operativa la sede secondaria del Gruppo in Verona, via Fermi 11/b, dove sono stati concentrati alcuni uffici precedentemente dislocati in varie sedi distaccate. L’immobile è di proprietà di terzi. Nel mese di dicembre sono iniziati i lavori di ristrutturazione della parte del complesso immobiliare della sede originariamente destinato ad uso abitativo. Alienazioni Nel corso dell’esercizio non sono state effettuate cessioni immobiliari.

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Investimenti mobiliari

L’attività di investimento è stata condizionata dalla necessità di rispondere in modo adeguato al clima di incertezza dei mercati finanziari soprattutto sul fronte delle obbligazioni statali. Nella gestione degli investimenti del settore danni si è ridotta considerevolmente la componente a tasso variabile, dato il probabile mantenimento per lungo periodo dei tassi d’interesse a breve su livelli particolarmente bassi. Anche la componente azionaria è stata sottopesata rispetto alla media degli investimenti. Contestualmente è stata posta in essere un’attenta attività di riposizionamento sulle emissioni governative italiane con acquisto di titoli di nuova emissione e con acquisti sul mercato secondario quando i differenziali dei tassi hanno raggiunto livelli interessanti. A dicembre la durata finanziaria del portafoglio è stata ulteriormente ridotta visto l’appiattimento delle curve dei rendimenti. Nella gestione degli investimenti del comparto vita, si è ridotta l’esposizione alla componente azionaria, privilegiando in ogni caso investimenti con distribuzione del dividendo. All’inizio dell’esercizio si sono sovrappesati i portafogli obbligazionari sul settore bancario dati gli elevati rendimenti riconosciuti. Durante l’estate la forte volatilità ha consigliato un maggior investimento in titoli di emittenti non finanziari, previa un’accurata valutazione dei relativi profili di rischio rendimento. Nel secondo semestre è stato effettuato un consolidamento del portafoglio in titoli di stato italiani a seguito dell’allargamento del differenziale fra btp e bund, e sono stati aumentati gli investimenti in obbligazioni emesse da società là dove si riscontravano opportunità di mercato. A fine dicembre, con la diminuzione del differenziale fra btp e bund, si è venduta parte dei buoni del tesoro poliennali reinvestendo la liquidità in strumenti a brevissima scadenza. Per quanto concerne la durata finanziaria, si è tenuto primariamente conto dei vincoli dell’asset liability management: ciò ha comportato il mantenimento di investimenti coerenti con le garanzie offerte, riducendo ulteriormente la durata finanziaria del portafoglio, dato il forte appiattimento delle curve di tasso. Il portafoglio è denominato esclusivamente in euro. Gli emittenti si collocano prevalentemente in Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti.

Andamento del Il risultato di Gruppo al 31 dicembre beneficia di un apporto del quarto trimestre positivo per circa quarto trimestre 2 milioni, mentre il risultato consolidato del quarto trimestre è di un milione. Plusvalori e minusvalori latenti

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A fine esercizio si registrano, minusvalenze latenti al netto degli effetti fiscali sugli investimenti posseduti fino a scadenza per 27,5 milioni e sul portafoglio valutato al costo ammortizzato per 168,2 milioni, relative a finanziamenti e crediti (loans & receivables). Tali minusvalenze non sono ritenute perdite durevoli di valore. Il fair value complessivo degli investimenti posseduti fino a scadenza e dei finanziamenti e crediti al 31 dicembre ammonta a 1.504,1 milioni. Al netto degli effetti fiscali le plusvalenze latenti sugli immobili e sugli investimenti immobiliari, sulla base di stime effettuate da esperti esterni incaricati, ammontano a 19,6 milioni. Il fair value complessivo degli immobili e investimenti immobiliari ammonta a 206,6 milioni.

Relazione sulla gestione Il Gruppo nel 2011 Andamento della gestione Risk management Personale e rete distributiva Fatti di rilievo e altre informazioni

Relazione sulla gestione

Risk management GESTIONE DEL RISCHIO Tale attività è svolta dalla funzione di risk management, della quale si tratta nel paragrafo “Controlli interni”.

RISCHIO ASSICURATIVO - SEGMENTO DANNI Rischio di tariffazione, di selezione di proposta e del processo di stima per accantonamento

Le funzioni di “tariffa auto agenti” e “tariffa auto banche” e “rami elementari”, collocate all’interno del servizio attuariato danni di Gruppo, predispongono tariffe con basi tecniche prudenziali e opportuni caricamenti di sicurezza a seconda della tipologia di rischio. Esse svolgono inoltre una costante attività di monitoraggio per verificare eventuali scostamenti tra i valori osservati e le basi tecniche utilizzate. Ciascuna compagnia del Gruppo, nella realizzazione della propria missione, deve garantire la propria stabilità e solidità, assicurando un soddisfacente rapporto rischio/rendimento. Per limitare la volatilità del rischio a beneficio della solidità patrimoniale, il Gruppo utilizza politiche unitarie di selezione e di assunzione del rischio e definisce una struttura riassicurativa tesa a ridurre la variabilità nei risultati del portafoglio entro limiti definiti. Nell’ambito delle politiche assuntive è posta significativa attenzione alle concentrazioni di rischio relative ai portafogli acquisiti; in particolare, con riferimento ai rischi catastrofali (terremoto ed alluvione), sono monitorati i cumuli di rischio, suddivisi per zone territoriali e misurati tramite le somme assicurate ed i limiti di indennizzo, per quantificare l’esposizione complessiva. Al fine della determinazione degli oneri prevedibili dei sinistri per la riserva sinistri, sono controllate le risultanze dell’inventario tramite l’impiego di metodologie statistico-attuariali basate sull’analisi delle serie storiche. Questi dati costituiscono la base informativa necessaria alla definizione delle ipotesi sulle quali si fondano le strutture metodologiche utilizzate, con particolare riferimento allo sviluppo del costo medio ed al tasso d’inflazione endogena della sinistralità. Su tali variabili sono periodicamente effettuate simulazioni per stimarne l’effetto sulla riserva, verificandone anche la coerenza con le scelte adottate per il bilancio annuale. Per ottimizzare il processo di corretta riservazione a costo ultimo dei sinistri, particolare attenzione è riservata all’analisi e al monitoraggio dei sinistri di punta.

Rischio di credito

Il Gruppo ha adottato una politica prudente di riassicurazione e coassicurazione nel comparto danni con delega altrui, privilegiando riassicuratori e delegatarie di adeguato rating. Non si rilevano perdite significative per insolvenza.

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Tav. 10 - Esposizione del Gruppo verso i riassicuratori suddivisa per classe di rating Rating (importi in migliaia)

esposizione

% sul tot.

AAA

7.394

1,3

AA+

13.595

2,5

AA

7.978

1,4

AA-

154.440

27,9

A+

27.084

4,9

A+*

41.244

7,5

A

196.527

35,5

A-

90.692

16,4

BBB+

1.315

0,2

BBB

6.096

1,1

BBBNR TOTALE

594

0,1

5.940

1,1

552.898

100,0

* Collegato ad un ente pubblico

Rischio di non correlazione (mismatching)

Il settore assicurativo danni, per la peculiarità del suo processo che prevede la corresponsione dei premi (ricavi) anteriore al sostenimento dei sinistri (costi), è caratterizzato dalla necessaria correlazione tra attivi e passivi. Gli investimenti a copertura delle riserve tecniche dei rami danni hanno come obiettivo l’ottimizzazione del profilo rischio/rendimento, tenendo conto del profilo temporale delle obbligazioni verso gli assicurati, in un’ottica di gestione congiunta dell’attivo e del passivo.

RISCHIO ASSICURATIVO - SEGMENTO VITA Rischio di tariffazione, di selezione di proposta, di mortalità/ longevità/ invalidità e del processo di stima per accantonamento

Per la determinazione dei premi puri delle tariffe assicurative vita, le compagnie del Gruppo adottano ipotesi prudenti in termini di tavole demografiche e garanzie finanziarie prestate. Le tariffe sono periodicamente aggiornate per tenere conto di variazioni della mortalità della popolazione italiana, o di quella del portafoglio in essere e della variazione dei tassi di interesse. Questo permette un adeguamento costante all’evoluzione demografica e finanziaria, nonché eventuali tempestivi adattamenti a repentine variazioni dei medesimi fattori. Per il portafoglio preesistente sono accantonate, quando opportuno, riserve aggiuntive che coprono eventuali variazioni peggiorative delle ipotesi adottate in sede di tariffazione. I prodotti collocati dalle compagnie del Gruppo, in particolare quelli con rilevante componente di puro rischio, prevedono modalità assuntive articolate in base alle caratteristiche anagrafiche degli assicurati ed alle garanzie prestate. Questo limita i fenomeni di antiselezione. I rischi assicurativi del segmento vita sono di tipo demografico (rischio di mortalità, longevità e invalidità), di insufficienza delle basi di primo ordine rispetto ai costi di gestione del portafoglio (rischio spese) e di decadenza anticipata del portafoglio polizze (rischio riscatto).

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Relazione sulla gestione

Le riserve matematiche sono determinate impiegando le basi tecniche di primo ordine, cioè quelle utilizzate per il calcolo dei premi puri, in conformità ai principi contabili nazionali. Sono accantonate, quando necessario, riserve aggiuntive per fare fronte all’eventuale insufficienza (stimata sulla base di simulazioni di scenari relativi allo smontamento dei portafogli di riferimento per effetto di decessi o riscatti e alla propensione all’esercizio a scadenza delle opzioni di rendita vitalizia) delle basi demografiche e tecniche rispetto alle garanzie prestate ed agli impegni. Annualmente si confrontano i decessi effettivi con quelli previsti dalle basi demografiche adottate per il calcolo dei premi puri delle tariffe collocate. Negli ultimi esercizi la mortalità effettiva è stata complessivamente non superiore al 50% di quella prevista, stimata con basi demografiche aggiornate, con eventuali punte di mortalità dovute ad eventi non ripetibili e statisticamente non rilevanti. Le ipotesi di tipo tecnico, quali le propensioni all’esercizio delle opzioni contrattuali (per es.: scadenza e rendita), le incidenze di mortalità, l’esercizio dei riscatti anticipati, sono assunte sulla base delle serie storiche rilevate sui portafogli delle compagnie e con un confronto con i dati di mercato. Tali ipotesi sono poi corrette per effetto di valutazioni qualitative, quali l’analisi degli accordi commerciali con i collocatori, le modifiche normative e la tipologia dei nuovi prodotti in collocamento. I principi contabili internazionali prevedono che le compagnie valutino l’adeguatezza delle proprie passività assicurative, con riconoscimento a conto economico dell’eventuale insufficienza. A tal fine il liability adequacy test verifica che le riserve siano adeguate a coprire i flussi di cassa futuri relativi ai contratti assicurativi finanziari con discretionary partecipation feature, secondo ipotesi che definiscono lo scenario ritenuto migliore e più coerente per la rappresentazione della realtà aziendale. Dall’analisi effettuata emerge una congruità delle passività assicurative del Gruppo al 31 dicembre 2011. Tale risultato si riscontra sia a livello di singola compagnia sia a livello aggregato. Non risulta pertanto necessaria alcuna integrazione di riserva ai sensi del liability adequacy test.

Rischio di credito

Il Gruppo ha adottato una politica prudente di riassicurazione e coassicurazione privilegiando riassicuratori e delegatarie di adeguato rating. Non si rilevano perdite significative per insolvenza.

Rischio di Il settore assicurativo vita, per la peculiarità del suo processo che prevede la corresponsione dei non correlazione premi (ricavi) anteriormente al sostenimento delle relative prestazioni (costi), è caratterizzato (mismatching) dalla necessaria correlazione tra attivi e passivi. Ciò implica un potenziale rischio di disallineamento che è affrontato con le tecniche di asset liability management (ALM) grazie alle quali il Gruppo adotta politiche di investimento delle attività a copertura delle riserve correlate alla durata finanziaria ed al rendimento. Le riserve tecniche sono influenzate dal tasso di interesse. Al fine di fronteggiare il rischio di insufficienza dei tassi, sono accantonate, ai sensi della normativa nazionale, riserve aggiuntive che richiedono simulazioni di scenari di andamento dei tassi di interesse e ipotesi sulle strategie di reinvestimento o vendita delle attività a copertura delle riserve matematiche. Le ipotesi di tipo finanziario, quali le curve di tassi di interesse o le strategie utilizzate ai fini dei reinvestimenti, sono adottate sulla base di tassi di interesse pubblicati da primari fornitori di informazioni di tipo finanziario e del confronto tra la durata finanziaria di attività e passività in

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ottica ALM. Mediante quest’ultimo processo, nelle sue varie articolazioni, il Gruppo controlla il rischio di liquidità e di non correlazione, in funzione degli obblighi contrattuali residui.

Analisi di sensitività / risk disclosure

Le ipotesi adottate nelle varie valutazioni e stime sono solitamente modificate per verificarne l’effetto sulle valorizzazioni ed eventualmente ricavarne indicazioni per successive strategie. In particolare sono adottati scenari di shock positivi e negativi dei tassi di interesse, variazione della propensione all’esercizio delle opzioni a scadenza, variazione del ricorso ai riscatti anticipati, variazioni della mortalità degli assicurati e variazione delle ipotesi di spesa per la gestione del portafoglio polizze. In particolare nel contesto del liability adequacy test è condotta un’analisi di sensitività sui principali fattori di rischio aventi effetto sulla valutazione delle passività. Lo scenario di ipotesi best estimate, adottato come base per la determinazione dell’eventuale disavanzo da contabilizzare a conto economico, è modificato adottando un secondo scenario di ipotesi worst case per tutti i fattori di rischio ritenuti potenzialmente significativi. Con riferimento ai rischi di mercato si simula sia una variazione dei tassi di rendimento prevedibile delle prestazioni sia la variazione della curva risk free utilizzata per lo sconto dei flussi di cassa futuri. Per l’analisi dei rischi demografici, fondamentalmente rischio di mortalità e di longevità, si adottano tavole di mortalità o tavole di sopravvivenza aggravate nella misura del 10%. Le ipotesi di propensione al riscatto sono modificate del 50%, in incremento o riduzione in via differenziata per sottoportafogli in un’ottica di prudenzialità. Infine si adotta un’ipotesi di aggravio del 10% delle spese di gestione annua del portafoglio polizze. La misura degli shock adottati è consistente con analoghi scenari peggiori adottati in sede di analisi di mercato condotte nell’ambito dei Quantitative Impact Studies di Solvency II. La valutazione delle passività ottenuta in questo secondo scenario prudenziale consente di stimare la riduzione del margine di adeguatezza delle passività, o l’eventuale disavanzo che dovrebbe essere rilevato a conto economico, qualora si realizzassero contestualmente le ipotesi di shock estremo simulate su tutti i fattori di rischio rilevanti.

RISCHIO DI MERCATO L’attività di risk management relativa agli investimenti è finalizzata all’identificazione, valutazione e controllo dei rischi di mercato, ossia la probabilità di subire perdite a causa di: • mutamenti nelle condizioni dei mercati finanziari (tassi d’interesse, corsi azionari, differenziali di credito, tassi di cambio, ecc.); • disallineamenti tra i profili temporali degli attivi e dei passivi; • fabbisogni non previsti di liquidità che impongano la liquidazione di portafogli di attivi, al fine di preservare la solvibilità della Capogruppo e delle società appartenenti al Gruppo. La base del sistema di controllo è delineata dalle delibere quadro approvate dai consigli di amministrazione che disciplinano l’attività di investimento delle singole compagnie del Gruppo. In particolare in ciascuna delibera sono definiti i limiti qualitativi e quantitativi degli investimenti per ciascuna tipologia di strumenti finanziari, distinguendo fra rami vita, rami danni e patrimonio libero. La gestione del portafoglio titoli è svolta in parte all’interno del Gruppo e in parte da gestori

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Relazione sulla gestione

professionali esterni. In quest’ultimo caso i mandati di gestione sono formalizzati in modo tale da incorporare integralmente i limiti di investimento stabiliti dai consigli di amministrazione nelle delibere quadro, al fine di garantire omogeneità, correttezza, prudenza e rispetto della normativa nelle politiche di gestione degli investimenti. La stretta collaborazione fra le funzioni preposte alla gestione degli attivi e dei passivi di ciascuna compagnia garantisce un’attenzione continua agli obiettivi di ottimizzazione e stabilizzazione dei risultati operativi e costituisce la base per l’adozione delle strategie di gestione finanziaria e commerciale.

Rischio tasso d’interesse

La politica di investimento del Gruppo è focalizzata sull’ottimizzazione dei risultati di gestione e sulla riduzione della volatilità degli stessi, tenendo conto delle esigenze di asset liability management. Nella prima parte dell’anno è proseguita la riduzione dei titoli obbligazionari a tasso variabile, date le prospettive di mantenimento dei tassi d’interesse su livelli eccezionalmente bassi, mentre è stata sovrappesata la componente finanziaria dati gli elevati premi al rischio riconosciuti su scadenze brevi; a partire dalla metà del terzo trimestre il peggioramento della crisi degli stati sovrani ha posto in essere un attento riposizionamento sulle emissioni governative italiane sfruttando gli interessanti livelli di spread raggiunti, mentre sono stati aumentati gli investimenti in emissioni societarie non finanziarie là dove si riscontravano evidenti mispricing di mercato e al fine di decorrelare il rischio sui portafogli. Verso la fine dell’anno, la diminuzione degli spread Italia-Germania ha consentito di vendere parte della componente BTP, reinvestendo la liquidità in strumenti a brevissima scadenza. La componente più rilevante è riconducibile a titoli di Stato italiani, mentre il resto del portafoglio è diversificato per settore ed emittente al fine di ottenere rendimenti compatibili con le garanzie prestate agli assicurati. In particolare nel settore vita è monitorata la non correlazione temporale fra le passività verso gli assicurati (riserve) e gli attivi a copertura, tenuto conto che le passività incorporano minimi garantiti. Il Gruppo utilizza una procedura di gestione dell’esposizione ai tassi d’interesse che considera: • gli attivi afferenti ciascuna gestione separata e tutti i flussi futuri ad essi connessi; • le passività rappresentate dall’aggregazione delle polizze in essere per singola tariffa e dai premi ricorrenti che queste svilupperanno. Il sistema, impostate le variabili di scenario dei tassi d’interesse, simula il rendimento annuale della gestione separata vita, tenendo conto sia degli smontamenti dei passivi sia degli eventuali reinvestimenti della liquidità generata dagli attivi finanziari. Per illustrare l’esposizione del Gruppo al rischio di tasso d’interesse si è proceduto ad una stratificazione del portafoglio per scadenza. Dall’analisi che segue emerge che il portafoglio è per il 50,1% investito in titoli con scadenza inferiore a cinque anni e cumulativamente per circa 88,4% in titoli con scadenza inferiore a dieci anni. La tavola che segue e le successive del presente capitolo non comprendono gli investimenti legati a polizze index e unit linked e fondi pensione in quanto per la quasi totalità di essi il rischio è sopportato dagli assicurati.

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Tav. 11 - Stratificazione del portafoglio sulla base della data di scadenza

Finanziamenti e crediti

(importi in migliaia)

Investimenti posseduti fino alla scadenza

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Totale

% sul tot.

Entro un anno dalla data del bilancio

91.843

0

469.014

354.330

915.187

9,2

Tra 2 e 3 anni dalla data di bilancio

191.694

14.924

2.153.858

5.699

2.366.176

23,9

Tra 4 e 5 anni dalla data di bilancio

57.592

21.412

1.581.212

24.613

1.684.830

17,0

Tra i 6 e i 10 anni

621.078

122.788

3.041.794

15.003

3.800.664

38,3

Tra gli 11 e i 15 anni

434.916

111.802

243.920

2.260

792.899

8,0

Oltre i 15 anni

100.263

14.554

237.531

907

353.255

3,6

1.497.387

285.481

7.727.330

402.812

9.913.010

100,00

TOTALE

Analisi di sensitività

L’analisi di sensitività sul tasso d’interesse è stata effettuata ipotizzando shock paralleli sulla curva dei tassi. Sono stati considerati due scenari, uno negativo, con l’ipotesi di un incremento dei tassi pari a 75 punti base, e uno positivo, con un decremento dei tassi di 75 punti base. Si è utilizzata la grandezza della durata finanziaria modificata per quantificare, titolo per titolo, l’ammontare dello scostamento del valore di mercato ante e post shock. In questa stima, per alcune tipologie particolari, prudenzialmente, si è ritenuto più rappresentativo il dato di durata residua del titolo. Dai risultati ottenuti emerge che, al netto della componente fiscale, l’effetto dello shock negativo ipotizzato sarebbe pari a circa 130 milioni sul patrimonio netto ed a circa 910 mila euro milioni sul risultato. Con riferimento ai finanziamenti e crediti l’effetto sarebbe pari a circa 27 milioni di minusvalenze latenti e con riferimento agli investimenti posseduti fino a scadenza esso sarebbe pari a circa 8 milioni. L’effetto sarebbe speculare in caso di shock positivi di tasso. L’analisi di sensitività evidenza una concentrazione di esposizione al rischio tasso, per l’ampia quota di investimenti detenuti dalle società nel comparto obbligazionario, a tasso fisso e variabile.

Rischio azionario

Nel corso dell’esercizio, in un’ottica di politica di investimento di medio/lungo periodo, si è mantenuta una posizione limitata, su azioni con solidi fondamentali e con ragionevoli prospettive di dividendo, frazionando l’investimento nel corso dell’esercizio. Sono stati privilegiati gli emittenti italiani e, in misura ridotta, di altri paesi dell’Unione Europea, scelti sulla base delle prospettive individuali di crescita in un’ottica di diversificazione settoriale e di sostenibilità del dividendo.

Analisi di sensitività

L’analisi di sensitività sulla componente azionaria è stata effettuata ipotizzando un primo shock del 5% e un secondo shock del 25% sugli indicatori del mercato azionario. Dai risultati ottenuti emerge che, al netto della componente fiscale, l’effetto del primo shock sarebbe pari a circa 19 milioni sul patrimonio netto ed a circa 308 mila euro sul conto economico; quello del secondo shock sarebbe pari a circa 96 milioni sul patrimonio netto ed a circa 1,5 milioni di euro sul conto economico. Anche in questo caso la maggiore volatilità sul patrimonio netto deriva dalla classificazione dei titoli per la quale si rimanda alle note illustrative. Con riferimento agli investimenti totali di Gruppo, la minore componente di investimenti in azioni e O.I.C.R. riconducibili al comparto azionario comporta una contenuta esposizione a tale rischio.

64

Relazione sulla gestione

Rischio di credito

Nel corso del 2011 l’esplodere della crisi del debito sovrano si è tradotto in una forte volatilità dei differenziali sul rischio di credito. È stata comunque fatta costante due diligence per monitorare la bontà degli investimenti rilevanti in essere. Al fine di limitare il rischio, si è attuata una costante diversificazione settoriale del portafoglio, privilegiando l’investimento in emittenti dal buon profilo di rischio, rispettando le direttive delle Delibere Quadro che fissano limiti precisi in termini di qualità creditizia del portafoglio e di esposizione verso un singolo emittente. Per le informazioni rispetto a quanto operato con riferimento ai titoli dello stato ellenico si rimanda alle note illustrative e alle tavole ivi contenute. La misura dell’esposizione del portafoglio obbligazionario al rischio di credito è espressa dalla seguente stratificazione per rating. Dalla tavola si evince la buona qualità creditizia del portafoglio di Gruppo che risulta investito per la quasi totalità in titoli con rating non inferiore ad A.

Tav. 12 - Stratificazione del portafoglio obbligazionario per rating

(importi in migliaia) AAA

Finanziamenti e crediti

Investimenti posseduti fino alla scadenza

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Totale

% sul tot.

0

0

154.193

31.142

185.334

1,9

109.921

15.097

303.911

838

429.767

4,3

1.093.908

220.870

6.191.136

341.816

7.847.731

79,2

276.055

29.738

889.211

17.235

1.212.239

12,2

BB

0

14.924

115.323

1.519

131.767

1,3

B

0

4.851

30.139

0

34.990

0,4

AA A BBB

CCC

0

0

38.646

1.720

40.366

0,4

17.502

0

4.458

439

22.399

0,2

In default

0

0

314

8.104

8.418

0,1

TOTALE

1.497.387

285.481

7.727.330

402.812

9.913.010

100,0

Privi di rating

Analisi di sensitività

Per valutare il rischio di credito si è ipotizzato di applicare un margine pari allo scostamento tra i rendimenti di una curva di riferimento e una curva di rating inferiore di due notch. Come curva di riferimento è stata considerata la curva A/A+, in quanto rappresentativa del livello medio di rating del nostro portafoglio investimenti. In questa analisi è stato considerato solo lo scenario negativo, che prevede una transizione dalla curva A/A+ a quella BBB; non è stato ipotizzato lo scenario positivo, con transizione dalla curva A/A+ a quella superiore. Dai risultati ottenuti emerge che, al netto degli effetti fiscali, lo shock negativo ipotizzato sarebbe pari a circa 55,8 milioni sul patrimonio netto ed a circa 196 mila euro sul conto economico. Con riferimento ai finanziamenti e crediti l’effetto, al netto della componente fiscale, sarebbe pari a circa 45,3 milioni di minusvalenze latenti e con riferimento agli investimenti posseduti fino a scadenza l’effetto sarebbe pari a circa 851 mila euro.

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Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è connesso alla possibilità che le attività in portafoglio risultino difficilmente smobilizzabili o che tale difficoltà si traduca in una minusvalenza. Il Gruppo gestisce questa tipologia di rischio seguendo le linee guida adottate nelle delibere quadro. In particolare è previsto, come già riferito, che il portafoglio sia investito in strumenti finanziari quotati con un adeguato rating, sulla base di limiti quantitativi e qualitativi prefissati per favorire il rapido smobilizzo degli strumenti finanziari.

Derivati

L’utilizzo di prodotti derivati all’interno del Gruppo risponde ad esigenze di ottimizzazione del profilo di rendimento e rischio degli attivi a copertura delle riserve, tenendo conto dei vincoli posti dalla struttura del passivo. Si tratta principalmente di opzioni call legate ai contratti index linked.

RISCHIO OPERATIVO, LEGALE E REPUTAZIONALE Rischio operativo, legale e reputazionale

Il rischio operativo, legale e reputazionale misura la probabilità di subire delle perdite a causa di inefficienze di persone, processi e sistemi, da eventi esterni (quali la frode o l’attività di fornitori), da difficoltà ad adeguarsi agli sviluppi della normativa o da comportamenti che possono danneggiare l’immagine aziendale. Il sistema di Operational Risk Management si prefigge l’obiettivo di ridurre e di prevenire le perdite derivanti dai rischi operativi attraverso la corretta identificazione, misurazione, mitigazione e controllo dei rischi operativi, la valutazione periodica dell’esposizione ai rischi operativi delle compagnie del Gruppo e la diffusione sistematica di una cultura coerente ed omogenea di gestione dei rischi operativi. Tale approccio consente di rafforzare il sistema dei controlli interni e di migliorare i processi gestionali. Nel corso del 2011 è continuata l’attività di valutazione dei rischi sui processi del Gruppo, tramite incontri con i referenti dei processi (risk owner) per la rilevazione dei rischi e dei relativi controlli. In particolare, è stata completata una ulteriore valutazione dei rischi operativi della Capogruppo. Inoltre è stata avviata una analisi funzionale per l’ulteriore evoluzione del framework di gestione dei rischi operativi.

Altre informazioni

Il margine di solvibilità disponibile della Capogruppo ai sensi del capo IV del codice delle assicurazioni private e del regolamento ISVAP 14 marzo 2008, n. 19, così come modificato dal provvedimento ISVAP 29 dicembre 2009, n. 2768, ammonta 776,2 milioni per i rami danni e a 297,4 milioni per i rami vita. Si è tenuto conto della riserva indisponibile nei limiti previsti dal regolamento ISVAP 17 febbraio 2009, n. 28. L’ammontare del margine di solvibilità richiesto è di 241,1 milioni per i rami danni e di 140,5 milioni per i rami vita. Quindi il margine di solvibilità è per i rami danni 3,2 volte quello voluto dalla legge, per i rami vita 2,1 volte. Il margine di solvibilità di Gruppo è pari a circa 1,4 volte il minimo regolamentare (1,25 volte al netto dei regolamenti anti crisi). Il margine di solvibilità, con riferimento alle quotazione del 16 marzo 2012, è pari a 1,40, senza alcun contributo derivante dai suddetti regolamenti. Tali dati si confrontano con il margine relativo al 2010 che era 1,46 volte il minimo regolamentare(5).

(5)

Ante didividendi proposti dalla Capogruppo e dalle società incluse nel consolidamento per la quota di pertinenza di terzi. Tenendo conto delle proposte di dividendo il margine di solvibilità nel 2010 era di 1,40 volte il minimo regolamentare.

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Relazione sulla gestione Il Gruppo nel 2011 Andamento della gestione Risk management Personale e rete distributiva Fatti di rilievo e altre informazioni

Relazione sulla gestione

Personale e rete distributiva PERSONALE Al 31 dicembre il personale del Gruppo è composto da 1.470 collaboratori rispetto ai 1.489 dell’esercizio precedente, così suddivisi: 40 dirigenti (+2), 247 funzionari (+6), 1.183 impiegati (-27). Il numero dei dipendenti del Gruppo full time equivalent è pari a 1.410 (era 1.428 al 31 dicembre 2010).

Tav. 13 - Organico del Gruppo Società del Gruppo (*)

Sede

2010

Aumenti

Decrementi

Variazione

ABC Assicura BCC Assicurazioni

2011

Verona

9

0

2

-2

7

Milano

7

1

0

1

8

BCC Vita

Milano

27

0

3

-3

24

Berica Vita

Vicenza

8

0

1

-1

7

178

696

Cattolica Assicurazioni

Verona

518

202

Cattolica Assicurazioni Business School

Milano

0

6

0

6

6

Cattolica Life

Dublino (Irlanda)

10

1

1

0

10

Cattolica Previdenza

Milano

138

8

27

-19

119

(1)

24

(2)

C.P. Servizi Consulenziali

Milano

0

1

0

1

1

Duomo Uni One Assicurazioni

Milano

197

1

191

-190

7

Lombarda Vita

Brescia

11

0

0

0

11

Risparmio & Previdenza

Verona

41

0

2

-2

39

San Miniato Previdenza

San Miniato (PI)

TUA Assicurazioni

Milano

4

0

0

0

4

43

7

1

6

49

Cattolica Immobiliare

Verona

7

0

1

-1

6

Cattolica Services

Verona

469

26

19

7

476

1.489

253

272

-19

1.470

Totale Gruppo

(*) Numero dei dipendenti relativo alle società consolidate integralmente escludendo le risorse in sostituzione di maternità. (1) 188 dipendenti passati da Duomo a Cattolica. (2) 6 dipendenti passati a Cattolica Assicurazioni Business School.

Formazione personale interno

Area formazione Investire nelle risorse umane, prestare la massima cura all’aggiornamento e allo sviluppo delle loro competenze, valorizzare le persone, sono elementi fondamentali della cultura d’impresa del Gruppo Cattolica, confermati anche nel corso del 2011 dal costante investimento per l’aggiornamento, lo sviluppo la valorizzazione delle capacità e competenze del personale. Sono state realizzate 4.192 giornate uomo, 259 giornate d’aula interne, coinvolgendo 939 persone. Per un maggiore dettaglio delle attività formative di Cattolica e del Gruppo si rimanda a quanto descritto nella Relazione sulla gestione di Cattolica.

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RETE DISTRIBUTIVA

Distribuzione agenzie

Il Gruppo chiude il periodo con un totale di 1.398 agenzie (1.389 nel 2010), così distribuite: 54,2% nel nord Italia, 25,2% nel centro e 20,6% nel sud e isole. Le agenzie della Capogruppo sono 1.010 (1.037 al 31 dicembre 2010). Nel corso dell’esercizio sono state aperte 19 agenzie Cattolica e 107 agenzie TUA Assicurazioni.

Distribuzione sportelli

Il canale di bancassicurazione è presidiato dalla Capogruppo con una strategia di partnership con gli operatori bancari basata sia su accordi commerciali con numerosi istituti per la vendita di prodotti assicurativi tramite gli sportelli bancari, sia su compagnie partecipate dalla Capogruppo, che ne detiene il controllo, e dai partner bancari. Gli sportelli che distribuiscono i prodotti del Gruppo Cattolica sono passati nel corso dell’esercizio da 5.888 a 5990. La partnership con ICCREA Holding, avviata il 1° luglio 2009, consentirà al Gruppo Cattolica di accedere, tramite BCC Vita e BCC Assicurazioni, ad una rete di oltre quattromila sportelli bancari (al 31 dicembre sono più di 3.600). L’accordo con la Banca Popolare di Vicenza, rinnovato nel corso dell’esercizio e prorogato fino al 2020, consente al Gruppo Cattolica di accedere alla rete di 639 sportelli.

Distribuzione promotori finanziari e consulenti previdenziali

La rete distributiva facente capo a Cattolica Previdenza, a partire dagli ultimi mesi dell’anno è rappresentata da 301 unità di cui 46 consulenti previdenziali, 217 relativi subagenti di C.P. Servizi Consulenziali e 38 subagenti Cattolica. C.P. Servizi Consulenziali è la società di distribuzione costituita nel corso dell’esercizio allo scopo di razionalizzare l’attività dei consulenti previdenziali nell’ambito delle reti del Gruppo. I promotori finanziari del Gruppo sono scesi a 973 rispetto ai 1.103 alla chiusura dell’esercizio precedente.

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Relazione sulla gestione Il Gruppo nel 2011 Andamento della gestione Risk management Personale e rete distributiva Fatti di rilievo e altre informazioni

Relazione sulla gestione

Fatti di rilievo e altre informazioni OPERAZIONI DI RILIEVO DELL’ESERCIZIO Si espongono di seguito i fatti rilevanti avvenuti nel corso dell’esercizio nell’ambito della gestione delle partecipazioni delle imprese del Gruppo, della riorganizzazione societaria e della conseguente razionalizzazione delle attività, oltre ad altri fatti di rilievo.

Cattolica e Gruppo

Società danni Il 28 gennaio, l’assemblea dei soci di Duomo Uni One ed il consiglio di amministrazione della Capogruppo, ottenute le necessarie autorizzazioni, hanno approvato in via definitiva l’operazione di scissione parziale proporzionale, secondo quanto in precedenza comunicato. Il 10 febbraio è stato pubblicato il documento informativo predisposto ai sensi dell’art. 70 del regolamento emittenti adottato con delibera CONSOB 11971 del 14 maggio 1999. L’operazione di scissione è stata perfezionata, decorsi i termini di legge, in data 20 aprile 2011 con la sottoscrizione dell’atto di scissione, ed ha avuto efficacia dalle ore 24:00 del 29 aprile con il trasferimento a Cattolica del compendio individuato nel progetto di scissione da Duomo Uni One, nel frattempo ricapitalizzata per circa 39,4 milioni. Conseguentemente, avendo la Società acquistato 7.322 azioni dagli azionisti di Duomo votanti che hanno esercitato nei termini previsti l’opzione di vendita loro riservata, sono state emesse 800 nuove azioni Cattolica, che sono state assegnate ai soci di minoranza di Duomo Uni One. Il 5 dicembre è stato concluso un accordo transattivo con il quale è stata composta la controversia arbitrale promossa il 24 luglio 2008 dalla Capogruppo e da Duomo Uni One contro Assicurazioni Generali in relazione alla compravendita nel 2005 di Uni One Assicurazioni. I termini della transazione hanno previsto il riconoscimento di 2,75 milioni da parte di Assicurazioni Generali a favore della Capogruppo; la somma è stata corrisposta nel mese di gennaio 2012. Società vita Con riferimento a Lombarda Vita, il 22 febbraio è stata richiamata una prima parte delle quote del Fondo Euripide sottoscritte nel mese di dicembre 2010, per un controvalore di 4,1 milioni. Nel mese di giugno è stato effettato un secondo richiamo per un controvalore di 3 milioni. Nel mese di settembre si è avuto il terzo richiamo per altri 3 milioni un totale di 10,1 milioni. Il 22 marzo Banca Popolare di Vicenza ha emesso un comunicato ai sensi dell’art. 102 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, relativo all’intenzione di promuovere un’offerta pubblica di scambio sulle polizze index linked emesse dalle compagnie Berica Vita e Vicenza Life (oggi Cattolica Life) con sottostanti titoli emessi da banche islandesi in stato di fallimento. L’11 maggio CONSOB ha approvato, ai sensi dell’articolo citato, il relativo documento d’offerta, comprensivo dei comunicati delle compagnie assicurative Berica Vita e Cattolica Life resi ai sensi dell’art. 103, comma 3, del succitato decreto e delle relative fairness opinion. Con comunicato del 23 giugno “Avviso sui risultati dell’offerta ai sensi dell’art. 41, comma 5, del Regolamento CONSOB 11971/1999”, la banca ha comunicato, tra l’altro, le adesioni raccolte durante il periodo di offerta (tra il 16 maggio ed il 10 giugno): • per le polizze Berica Indicazione 3 emesse da Berica Vita l’adesione è stata pari al 98,5% circa del numero massimo di polizze oggetto dell’offerta (corrispondente al 99% circa del valore nominale dei premi unici versati); • per le polizze Berica Indicazione 4 emesse da Berica Vita l’adesione è stata pari al 98,9% circa

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del numero massimo di polizze oggetto dell’offerta (corrispondente al 97,8% circa del valore nominale dei premi unici versati); • per la polizze Berica Indicazione 6 emesse da Berica Vita l’adesione è stata pari al 99,4% circa del numero massimo di polizze oggetto dell’offerta (corrispondente al 99,5% circa del valore nominale dei premi unici versati). Completato il previsto periodo di offerta, la Banca Popolare di Vicenza ha estinto le polizze portate in adesione all’offerta ed è divenuta titolare delle ragioni di credito derivanti dai titoli sottostanti le polizze adesione stesse, ciò al fine di gestire direttamente i rapporti con gli organi delle procedure liquidatorie delle banche islandesi. Il 15 aprile Cattolica e Cassa di Risparmio di San Miniato, in esecuzione dell’intesa siglata il 29 dicembre 2010 ed avendo ottenuto le necessarie autorizzazioni, hanno perfezionato l’accordo per la distribuzione in esclusiva sino al 2020 di prodotti assicurativi tramite le filiali della banca, secondo obiettivi prefissati. Cattolica contestualmente ha acquistato il 34% del capitale sociale di San Miniato Previdenza arrivando a detenerne il controllo totale. Il 13 maggio, è stata deliberata la fusione di San Miniato Previdenza, autorizzata dall’ISVAP in data 13 ottobre. Conseguentemente, il 27 ottobre e l’11 novembre, San Miniato Previdenza e la Società hanno assunto la delibera di fusione per incorporazione della prima nella seconda ai sensi dell’art. 2505 del codice civile. La fusione, come descritto più avanti, ha avuto efficacia civilistica a partire dalle ore 00:01 del 26 febbraio 2012, mentre agli effetti contabili e fiscali le operazioni dell’incorporata saranno imputabili al bilancio dell’incorporante a far data dal 1° gennaio 2012. Il 18 aprile il Register of Companies irlandese ha approvato la modifica della denominazione sociale della controllata Vicenza Life in Cattolica Life. In conseguenza dell’integrale liberazione della riserva rischio credito (art.2.7 del contratto di compravendita di BCC Vita), Cattolica ha corrisposto ad ICCREA un ulteriore importo di 269 mila euro ad incremento del prezzo della partecipazione in BCC Vita. Il 2 dicembre la Capogruppo ha corrisposto a ICCREA Holding l’importo di 2,194 milioni a titolo di aggiustamento del prezzo della partecipazione, come previsto dal contratto di compravendita di partecipazioni sottoscritto il 2 aprile 2010 con ICCREA Holding in relazione a BCC Assicurazioni e in forza di quanto emerso dalla situazione patrimoniale aggiornata di quest’ultima. Società non assicurative Il 15 marzo ISVAP ha emesso il provvedimento di autorizzazione all’assunzione, per il tramite della controllata Cattolica Services, della partecipazione di controllo (80%) nel capitale sociale di Car Full Services, a valore nominale. Il successivo 13 aprile, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha rilasciato il proprio nulla osta (provv. n. 22310) all’operazione. Il 16 dicembre Cattolica Services ha perfezionato, in esecuzione delle vigenti intese con gli altri soci, l’acquisto della quota di maggioranza in Car Full Service venendo a detenere un’interessenza complessivamente pari all’82% del capitale sociale della società. Il 28 aprile Cattolica ha disposto il versamento, a favore di Cattolica-BPVI Mediazione Creditizia in liquidazione, della somma di 50 mila euro, quale quota di spettanza dei fondi necessari all’estinzione di tutte le passività residue. Il 25 ottobre, previa revoca della messa in liquidazione di Cattolica-BPVI Mediazione Creditizia s.p.a., Cattolica ha ceduto a terzi l’intera partecipazione detenuta nella partecipata per un corrispettivo di 45 mila euro. Nella seconda metà del mese di aprile, nell’ambito del rinnovo della partnership con la Banca

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Relazione sulla gestione

Popolare di Vicenza, i consigli di amministrazione di BPVI Fondi SGR e Cattolica Immobiliare hanno approvato il progetto di scissione asimmetrica non proporzionale della prima a favore della seconda, secondo quanto previsto dal Nuovo Accordo Quadro concluso tra Cattolica e BPVI il 30 luglio 2010 e successivamente integrato. In esito alla scissione che, come riportato nei fatti successivi, è stata perfezionata in data 14 marzo 2012 e avrà efficacia 1° aprile 2012, a Cattolica Immobiliare sarà assegnato un compendio patrimoniale comprendente, tra l’altro, i mandati di gestione degli attivi finanziari dell’attività vita e danni delle compagnie del Gruppo (esclusi gli attivi finanziari di ABC Assicura, Berica Vita e di Cattolica Life raccolti dalle reti del Gruppo BPVI, la cui gestione è attribuita alla società scissa), nonché i mandati di gestione dei fondi pensione. Nel contesto dell’operazione non vi sarà l’assegnazione di nuove azioni, in quanto Cattolica continuerà a detenere la totalità del capitale sociale di Cattolica Immobiliare (che muterà la propria denominazione sociale in “Cattolica Gestione Investimenti s.p.a.”), mentre BPVI non risulterà assegnataria di azioni della società beneficiaria. Le azioni di BPVI Fondi di pertinenza di Cattolica saranno interamente annullate, con conseguente riduzione del capitale della SGR e contestuale assunzione del controllo integrale da parte di BPVI. In data 1° luglio è stato rimborsato integralmente il finanziamento per 500 mila euro concesso da Cattolica a Cattolica Immobiliare nel mese di ottobre 2009. In relazione alla possibilità di ulteriore sviluppo economico della società all’interno del Gruppo, il 29 luglio l’assemblea straordinaria di Uni One Servizi in liquidazione ha deliberato: 1) la revoca dello stato di liquidazione (in cui versava per conforme delibera del 28 gennaio 2011); 2) la nomina di un amministratore unico per gli esercizi 2011-2012-2013; 3) il cambio di denominazione sociale in C.P. Servizi Consulenziali. Il 1° settembre il Registro delle Imprese di Milano ha iscritto il cambio di denominazione sociale di Uni One Servizi in C.P. Servizi Consulenziali, mentre dal 28 settembre hanno assunto piena efficacia le ulteriori delibere testè menzionate. Il 4 novembre la Capogruppo, che ha acquisito la partecipazione in C.P. Servizi Consulenziali, la società di distribuzione costituita nel corso dell’esercizio allo scopo di razionalizzare l’attività dei consulenti previdenziali nell’ambito delle reti del Gruppo, a seguito della scissione di Duomo Uni One, ha ceduto a Cattolica Previdenza il 49% della stessa. Il 28 ottobre si è tenuta l’asta pubblica relativa al bando di gara n. 59/11 del Comune di Verona, all’esito di questa è stata assegnata alla Capogruppo una quota di partecipazione pari al 6,5% del fondo di dotazione dell’Ente Autonomo per le Fiere di Verona per un prezzo complessivo di 9,165 milioni. L’operazione di acquisto è stata perfezionata il 23 novembre. In data 7 dicembre, in esecuzione di quanto deliberato dal consiglio di amministrazione nella seduta dell’11 novembre, Cattolica ha ceduto alle controllate ABC Assicura, BCC Vita, BCC Assicurazioni, Berica Vita, Cattolica Immobiliare, Cattolica Previdenza, Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza, TUA Assicurazioni e CP Servizi Consulenziali, a valore nominale, quote del capitale sociale di Cattolica Assicurazioni Business School, nella misura dello 0,1% per ciascuna. Nella stessa data, BCC Vita e C.P. Servizi Consulenziali si sono consorziate in Cattolica Services, acquistando ciascuna da Cattolica a valore nominale una quota di partecipazione pari allo 0,005% del capitale sociale. In data 29 dicembre, Cattolica ha ceduto a Cattolica Services il credito nascente dal contratto

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sottoscritto con Car Full Service in data 12 settembre 2008 per l’ammontare di un milione oltre interessi. Successivamente, attese le necessità di patrimonializzazione della propria controllata, Cattolica Services ha rinunciato al rimborso dell’ammontare finanziato e agli interessi maturati e non ancora esatti, con contestuale conversione della somma a versamento in conto capitale. Car Full Service ha comunicato la propria accettazione in data 30 dicembre. Ricapitalizzazioni e aumenti di capitale Al fine di assicurare un adeguato livello di patrimonializzazione alle compagnie assicurative, anche in considerazione dei limiti di tolleranza al rischio che il Gruppo Cattolica ha prudenzialmente inteso darsi e delle non risolte incertezze nell’andamento dei mercati finanziari, nel corso del periodo la Capogruppo e i partner bancari hanno effettuato versamenti in conto capitale a favore di alcune controllate: • BCC Vita: la Capogruppo ha effettuato con valuta 30 settembre un versamento di 7,65 milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi quindici milioni; con valuta 30 dicembre la stessa ha versato 6,12 milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi dodici milioni; • Berica Vita: la Capogruppo con valuta 11 aprile ha versato tre milioni a titolo di quota parte di un versamento in conto capitale di complessivi cinque milioni; con valuta 30 settembre la stessa ha versato sei milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi dieci milioni e con valuta 30 dicembre ha versato 2,4 milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi quattro milioni; • Cattolica Previdenza: la Capogruppo con valuta 31 marzo ha effettuato un versamento in conto capitale per l’importo di sette milioni; con valuta 20 giugno la stessa ha versato la somma di quattro milioni; con valuta 22 settembre ha versato l’importo di sette milioni; con valuta 14 dicembre la Capogruppo ha versato l’importo di cinque milioni e con valuta 30 dicembre ulteriori due milioni; • Cattolica Services: la Capogruppo ha deliberato in data 11 novembre, un intervento di ricapitalizzazione, cui tutte le consociate hanno aderito pro quota, per l’importo complessivo di 48,5 milioni, di cui 48,479 milioni di spettanza della Capogruppo. Cattolica ha eseguito l’operazione compensando il credito derivante dal finanziamento concesso alla consortile il 31 maggio 2010 per 40,637 milioni e versando l’importo residuo di 7,842 milioni; • Duomo Uni One: la Capogruppo ha effettuato con valuta 23 dicembre un versamento in conto capitale per 2,5 milioni e successivamente con valuta 30 dicembre un ulteriore intervento di ricapitalizzazione per 500 mila euro; • Lombarda Vita: la Capogruppo con valuta 23 novembre ha versato sei milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi dieci milioni; con valuta 30 dicembre la stessa ha versato diciotto milioni a titolo di quota parte di versamento in conto capitale di complessivi trenta milioni; • San Miniato Previdenza: la Capogruppo con valuta 19 gennaio e Cassa di Risparmio di San Miniato hanno effettuato un versamento in conto capitale per un totale di quattro milioni, ripartito pro quota; con valuta 30 settembre la Capogruppo ha effettuato un versamento in conto capitale per un totale di tre milioni e con valuta 30 dicembre un ulteriore intervento per 2,5 milioni.

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In data 30 marzo la Capogruppo ha aderito all’aumento di capitale sociale di Compagnia Investimenti e Sviluppo sottoscrivendo ulteriori 100.000 azioni del capitale sociale per un importo di 200 mila euro. Altri fatti Il 3 gennaio, ottenute le autorizzazioni da parte delle competenti autorità, la Capogruppo ha perfezionato l’acquisizione dell’11,76% di Intermonte Sim, con la sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato per 5.333.333 azioni del valore nominale di un euro, con sovrapprezzo di 2,6 euro, per complessivi 19,2 milioni. Il 27 febbraio Cattolica ha celebrato i 115 anni dalla sua fondazione. Con riferimento alle polizze index linked emesse dalla Capogruppo con sottostanti titoli emessi da banche islandesi in stato di fallimento si informa che la stessa ha dato corso ad un’iniziativa che ha permesso di trasformare i termini contrattuali in un prodotto assicurativo di ramo I che, alla nuova data di scadenza, consentirà di conseguire il capitale originariamente sottoscritto, al netto delle somme già corrisposte. La Capogruppo ha deliberato l’affrancamento di avviamenti iscritti nel bilancio consolidato per circa 162 milioni e del disavanzo iscritto a seguito dell’operazione di scissione di Duomo Uni One per 134 milioni. L’operazione nel complesso comporterà un onere per imposta sostitutiva di complessivi 47 milioni, a fronte dell’iscrizione di imposte anticipate per circa 101 milioni. Nel corso dell’esercizio la Capogruppo ha erogato alla Fondazione Cattolica, in più tranche, contributi per 4,4 milioni. Autorità di controllo (ISVAP) Capogruppo Il 27 luglio, in relazione all’accertamento ispettivo ISVAP presso il centro di liquidazione di Torino, concluso in data 1° marzo, è stato notificato un atto di contestazione da parte dell’Istituto di Vigilanza per violazione della normativa in materia di risarcimento danni (ritardo od omessa formulazione dell’offerta od omessa comunicazione dei motivi del diniego). Tali violazioni possono determinare una sanzione complessiva da un minimo di 74 mila ad un massimo di 190 mila euro. A far data dal 14 novembre, ISVAP sta effettuando, ai sensi e per gli effetti dell’art. 189 del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209 “codice delle assicurazioni private”, accertamenti ispettivi presso la Società che, come anticipato dalla comunicazione dell’Istituto del 5 ottobre 2011 protocollo 2111-001266, hanno ad oggetto profili attinenti il governo societario (regolamento ISVAP 26 marzo 2008 n. 20), le attività svolte come Capogruppo, talune tempistiche contabili e relativi presidi organizzativi e alcuni aspetti specifici relativi al bilancio 2010. Agenzia delle Entrate Con riferimento agli avvisi di accertamento notificati dall’Agenzia delle Entrate ad alcune società del Gruppo attinenti i rilievi IVA per presunto mancato assoggettamento ad imposta delle commissioni di delega sui contratti di coassicurazione e delle prestazioni di servizi ausiliari

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infragruppo, si segnala che tali rilievi sono stati contestati da varie Direzioni Regionali nei confronti di diverse compagnie di assicurazioni. Le società del Gruppo hanno visto pienamente accolte le proprie tesi difensive presso tutte le Commissioni Tributarie adite. Con riferimento all’esenzione IVA relativa ai rapporti di coassicurazione, recente e numerosa giurisprudenza si è espressa a favore del comportamento tenuto dalle compagnie. Capogruppo In data 24 marzo le parti hanno sottoscritto l’accertamento con adesione, definendo tutte le pendenze in relazione al processo verbale di constatazione relativo al 2006 notificato dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Veneto in data 29 dicembre 2009. Tale definizione ha comportato un costo complessivo per imposte e sanzioni di 3,9 milioni (a fronte di rilievi accertati per 18,3 milioni che avrebbero generato una maggiore IRES di 6 milioni oltre a sanzioni di pari importo). Con riferimento agli avvisi di accertamento relativi all’anno 2005 notificati in data 31 dicembre 2010 dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Veneto e già riportati nel bilancio 2010, il 30 dicembre, con la sottoscrizione delle proposte di conciliazione, Cattolica ha definito contestazioni in materia di IRES, IRAP e sulla presunta omessa effettuazione di ritenute su alcune operazioni finanziarie realizzate. Tale definizione ha comportato per la Capogruppo un costo per imposte di circa 4 milioni (a fronte di un accertamento di oltre 7,5 milioni), oltre a sanzioni per 1,5 milioni ed interessi per 1,3 milioni. In data 30 dicembre è stato notificato alla Capogruppo l’avviso di accertamento relativo all’anno 2006 attinente i rilievi IVA in materia di rapporti di coassicurazione, di prestazioni di servizi ausiliari infragruppo e di rideterminazione della percentuale di pro-rata di deducibilità e il rilievo per le ritenute non effettuate sulle operazioni finanziarie “pronti contro termine” per un totale di 910 mila euro di maggiori imposte. Cattolica Services La società ha in corso i contenziosi tributari relativi agli anni dal 2004 al 2006 che vertono sulla presunta errata applicazione dell’esenzione IVA sulle prestazioni di servizi infragruppo. Come già riferito, numerose sono le sentenze a favore delle società del Gruppo emesse dalle Commissioni Tributarie Provinciali; di recente è stato anche rigettato un appello proposto dall’Ufficio avanti la Commissione Tributaria Regionale. Duomo Uni One L’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia ha notificato gli avvisi di accertamento che si riferiscono al processo verbale di constatazione notificato a conclusione della verifica fiscale relativa al 2006. Gli avvisi riportano una maggiore IRES per 1,9 milioni, una maggiore IRAP per 309 mila euro e maggiori ritenute per 538 mila euro. Nei termini è stata presentata istanza di accertamento con adesione; si è ora in attesa di essere convocati dalla DRE della Lombardia per iniziare la discussione. In relazione agli avvisi di accertamento per l’anno 2005, notificati in data 2 dicembre 2010 dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia, contenenti i rilievi che riguardano alcune operazioni finanziarie e l’applicazione dell’esenzione IVA ai rapporti di coassicurazione, nonché alle prestazioni di servizi infragruppo, sono stati presentati alla Commissione Tributaria Provinciale di Milano i ricorsi e definite da parte della Capogruppo le sanzioni irrogate.

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Attività di direzione e coordinamento ex art. 2497 e ss. del codice civile Cattolica Assicurazioni soc. coop. esercita, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 2497 e ss. del codice civile, l’attività di direzione e coordinamento nei confronti delle società: ABC Assicura, BCC Assicurazioni, BCC Vita, Berica Vita, C.P. Servizi Consulenziali (ex Uni One Servizi), Car Full Service, Cattolica Assicurazioni Business School, Cattolica Immobiliare, Cattolica Life, Cattolica Previdenza, Cattolica Services, Duomo Uni One Assicurazioni, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza, TUA Assicurazioni e TUA Retail. Di ciò dette società hanno dato riscontro nel loro bilancio. La Capogruppo, coerentemente con i ruoli assegnati alle singole società del Gruppo, ha esercitato i propri poteri di direzione e coordinamento nel rispetto dei principi di una corretta gestione societaria ed imprenditoriale. Con specifico riferimento alle operazioni espressamente influenzate dalla Capogruppo, oltre alle operazioni segnalate in altre parti della presente relazione, si segnala che le stesse hanno, tra l’altro, riguardato: • l’approvazione delle linee guida per la gestione dei rischi a livello di Gruppo, e l’operatività infragruppo; • l’adozione di presidi e approcci di governo e gestionali omogenei a livello di Gruppo; • la definizione delle direttive in materia di controlli interni; • operazioni e politiche gestionali coordinate; • la ridefinizione di linee evolutive dell’impostazione strategica; • le scelte in merito alla composizione ed alla remunerazione degli organi societari, del management e degli altri ruoli rilevanti sotto il profilo dell’assetto di governo. Le deliberazioni sono state assunte avuto particolare riguardo alla possibilità di realizzare sinergie operative e gestionali e alla opportunità di avvalersi di valutazioni e di orientamenti condivisi in situazioni di discrezionalità. Laddove potevano ravvisarsi situazioni di potenziale pregiudizio, sono stati attivati presidi e/o meccanismi compensativi ritenuti idonei ad assicurare il rispetto dei principi sopra richiamati. Consolidato fiscale Nel mese di giugno la Capogruppo ha comunicato all’Agenzia delle Entrate l’esercizio dell’opzione per il regime di tassazione del consolidato fiscale nazionale per le società ABC Assicura, Berica Vita e Cattolica Assicurazioni Business School e la conferma della tassazione di gruppo per le società BCC Assicurazioni, BCC Vita, Cattolica Immobiliare, Cattolica Previdenza, Cattolica Services, C.P. Servizi Consulenziali (già Uni One Servizi), Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza, TUA Assicurazioni e TUA Retail. Le motivazioni dell’esercizio dell’opzione risiedono nell’opportunità di compensare posizioni fiscali di segno opposto fra le società del Gruppo, ottimizzando, di conseguenza, gli aspetti finanziari. Al fine di regolamentare i rapporti economici derivanti dall’adesione al consolidato fiscale è stata sottoscritta da ciascuna società partecipante una convenzione con Cattolica. Con riferimento alle attribuzioni degli effetti economici connessi all’esercizio dell’opzione, le controllate trasferiscono alla Controllante le somme corrispondenti alle imposte ed agli acconti derivanti dalla propria situazione di imponibile fiscale; per converso, ricevono dalla Controllante la somma corrispondente alla minore imposta dalla stessa assolta per effetto dell’utilizzo delle perdite fiscali trasferite dalle controllate.

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ALTRE INFORMAZIONI CONTROLLI INTERNI Compliance

Nel corso dell’esercizio la funzione compliance ha promosso alcune attività volte a consolidare in azienda la cultura della conformità e dei controlli. Più in particolare la funzione ha istituito il tavolo operativo governance & control, che coinvolge, oltre alla stessa funzione di compliance, anche le funzioni risk management, revisione interna, organizzazione e affari legali e societari, e il tavolo operativo antiriciclaggio, terrorismo e criminalità organizzata (ATCO) al quale partecipano l’area mercato vita, il servizio operativo antiriciclaggio e l’IT. Attività ex ante (individuazione e gestione del cambiamento normativo ed interno) L’attività ex ante della funzione consiste nella valutazione preventiva degli effetti del cambiamento normativo sui processi e nell’esame delle iniziative aziendali di cambiamento interno, quali, ad esempio, l’introduzione di nuovi sistemi informatici, il lancio di nuovi prodotti, ovvero l’apertura di nuovi canali distributivi al fine di valutare la conformità dell’assetto proposto, assistere le funzioni di linea nell’individuazione delle soluzioni ottimali dal punto di vista della compliance e di momenti di controllo e verifica dell’adeguatezza delle soluzioni adottate. Attività nel continuo (monitoraggio degli indicatori di performance, di rischio e dell’avanzamento delle azioni correttive) La funzione svolge attività di monitoraggio nel continuo dell’andamento di alcuni indicatori, sia relativi alla performance (KPI’s, key performance indicator) sia relativi direttamente ai rischi (KRI’s, key risk indicator). Attività ex post (verifiche a distanza e verifiche in loco) L’attività ex post della funzione consiste, da una parte nelle verifiche a distanza, dall’altra nelle verifiche effettuate in loco, e cioè presso la funzione oggetto di verifica. Le verifiche hanno per oggetto sia la rilevazione del livello di conformità alle norme dei processi e delle prassi operative adottate, sia il rispetto delle raccomandazioni impartite dalla funzione e dello stato di avanzamento delle misure correttive pianificate. Attività consulenziali La funzione collabora con le aree di affari e a sostegno di quelle che necessitino di chiarimenti per la corretta applicazione ed interpretazione della normativa.

Revisione Interna

La funzione di revisione interna è incaricata di monitorare e valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema di controllo interno in ottemperanza alle disposizioni del regolamento ISVAP 26 marzo 2008, n. 20. Istituita in forma centralizzata presso la direzione audit della Capogruppo, presta i propri servizi alle imprese assicurative del Gruppo operanti in Italia sulla base di contratti di servizio previamente autorizzati dall’ISVAP. Nel corso dell’esercizio la funzione ha completato un percorso di miglioramento del proprio servizio, che si è articolato principalmente nei seguenti punti: • applicazione della metodologia “risk based approach” nella definizione del piano di attività annuale, che prevede l’esplicitazione dettagliata dei parametri di valutazione in base ai quali sono individuate le aree da assoggettare in via prioritaria ad audit; • revisione delle relazioni prodotte per gli organi istituzionali finalizzata a maggiore chiarezza e sinteticità;

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• avvio di un sistema di monitoraggio nel continuo delle raccomandazioni scaturite dalle attività di audit in luogo di programmate verifiche di follow up.

Risk Management

La funzione di risk management, ai sensi del capo IV del regolamento ISVAP 26 marzo 2008, n. 20, è posta a presidio del sistema di gestione dei rischi al fine di identificare, valutare e controllare i rischi più significativi, le cui conseguenze possono ridurre la solvibilità dell’impresa o costituire un ostacolo alla realizzazione degli obiettivi aziendali. Tale funzione ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema efficace per l’identificazione, la modellizzazione e la gestione del rischio in ottica di impiego efficiente del capitale e orientato alla generazione di valore. Nell’ambito del processo di gestione dei rischi, la funzione di risk management ha partecipato alle seguenti attività: • definizione delle politiche di assunzione e di gestione dei rischi anche in relazione al piano d’impresa; • analisi della mappatura dei rischi attuali e prospettici; • valutazione degli impatti delle analisi di stress di rischio; • definizione della tolleranza al rischio a livello di Capogruppo e di Gruppo e relativo monitoraggio; • analisi di sensitività rispetto alle soglie stabilite. Per quanto concerne gli effetti della nuova regolamentazione di Solvency II sono proseguite le attività relative al master plan di conformità elaborato internamente al termine di una approfondita gap analysis.

Dirigente preposto

Nel corso dell’esercizio, utilizzando un approccio volto ad assicurare una gestione nel continuo dei rischi e dei controlli interni afferenti la formazione dell’informativa contabile e finanziaria, coerentemente con quanto effettuato negli esercizi precedenti, sono state svolte le attività di: • revisione della valutazione del rischio su alcuni processi di business, di supporto e amministrativo-contabili al fine di verificare il mantenimento del livello copertura dei rischi. Ai fini dell’aggiornamento della valutazione del rischio sono state utilizzate anche delle metodologie di self assessment che contribuiscono alla diffusione della cultura del controllo; • aggiornamento della valutazione del rischio su alcuni processi aziendali che sono stati oggetto di innovazioni con riferimento alle modalità operative di svolgimento e/o degli applicativi utilizzati; • verifica di efficacia, ai fini del rilascio dell’attestazione da parte del dirigente preposto e dell’Organo Amministrativo Delegato, sulle attività di controllo svolte presso le diverse funzioni della Capogruppo. Sono state avviate poi alcune attività di verifica del modello di controllo interno per l’IT, modello di information system governance, in modo da esaminare la qualità dei controlli sui processi delle diverse componenti dell’architettura informatica utilizzando il framework COBIT v4.1. Tale framework fornisce un quadro di riferimento fatto di domini e processi e garantisce un metodo di valutazione per identificare eventuali criticità nei controlli sui processi di erogazione dei servizi IT estendendo la sua utilità anche ad aspetti di governo dell’IT.

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ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO Privacy e sicurezza informazioni

Sono proseguite le attività di aggiornamento normativo e di adeguamento della struttura dedicata alla gestione della normativa in materia di privacy all’interno del Gruppo in ottemperanza a quanto indicato nell’ultima relazione annuale sullo stato del sistema di protezione dei dati personali. Sono state predisposte pertanto iniziative per promuovere la più ampia collaborazione con le strutture centrali finalizzata ad individuare e realizzare le misure di sicurezza necessarie alla protezione dei dati. È stata sottoposta al consiglio di amministrazione la relazione annuale del titolare sullo stato del sistema a protezione dei dati personali. Nella relazione sono state illustrate le iniziative intraprese, gli aggiornamenti effettuati e il piano di intervento per l’anno contenuto nel documento programmatico per la sicurezza.

Servizio antifrode

Il servizio antifrode ha proseguito la sua attività nell’ambito del settore sinistri e dell’area assuntiva. A seguito degli esposti effettuati nei precedenti esercizi risultano essere state comminate, nel corso del 2011, 45 condanne a pene detentive (72 al 31 dicembre 2010) e sono stati ottenuti risarcimenti in favore delle società del Gruppo per 53 mila euro (128 mila euro al 31 dicembre 2010). Nell’area sinistri è stato possibile un risparmio di circa 3,5 milioni (5,8 milioni al 31 dicembre 2010) a seguito di attività investigative che hanno accertato frodi prima della liquidazione dei sinistri e per le quali sono stati formalizzati atti di querela all’autorità giudiziaria.

SERVIZIO RECLAMI Il servizio reclami di Gruppo monitora costantemente i reclami provenienti da coloro che fruiscono dell’attività assicurativa (clienti, danneggiati, legali, associazioni di consumatori) e si propone di individuare le aree sulle quali intervenire per fornire ai propri interlocutori risposte sempre più esaustive e celeri. Nel corso dell’esercizio si sono registrati complessivamente 4.846 reclami scritti, di cui ne sono stati accolti 2.302. Tali reclami sono stati evasi mediamente in 37,21 giorni. In particolare rispetto all’esercizio 2010 si è registrata una diminuzione del 10,72% dei reclami pervenuti.

SISTEMI INFORMATIVI Le azioni condotte nel periodo dalla divisione IT di Cattolica Services rientrano in un programma pluriennale di interventi finalizzato: • a far convergere progressivamente i diversi sistemi nelle piattaforme uniche di Gruppo con una rilevante semplificazione dell’attuale parco applicativo; in particolare nell’area danni è stato

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completato il passaggio in produzione del nuovo sottosistema rami elementari per la rete exDuomo ed è in fase di completamento il roll out per la rete Cattolica; • a passare da un’architettura informatica in cui i sistemi di agenzia e di direzione sono separati ed interagiscono con modalità asincrone ad un modello di compagnia interconnessa caratterizzato da una gestione integrata ed on line dei principali processi; • a portare alla dismissione delle tecnologie legacy ed abilitare il Gruppo all’utilizzo diffuso di tecnologie innovative a servizio degli affari; • a ridurre i costi IT principalmente con la razionalizzazione dell’architettura applicativa e dell’infrastruttura e l’internalizzazione della manutenzione del software in alcune aree chiave.

Azioni proprie della Controllante possedute da questa o da imprese controllate

Nessuna delle imprese del Gruppo detiene azioni della Capogruppo. Ai sensi dell’art. 2428 c.c. si dichiara di non aver acquisito o alienato nel corso dell’esercizio azioni proprie né direttamente nè tramite società fiduciaria o per interposta persona.

RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI Ai sensi dell’art. 89 bis, comma 5, del regolamento emittenti si informa che la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari prevista dall’art. 123-bis del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, è disponibile sul sito internet all’indirizzo “www.cattolica.it” nella sezione Corporate Governance.

RAPPORTI CON PARTI CORRELATE Ai sensi del regolamento CONSOB 12 marzo 2010, n. 17221, e successive modifiche e integrazioni, a partire dal 1° gennaio 2011, alle situazioni previste dal regolamento si applica la “Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate” approvata dal consiglio di amministrazione del 29 novembre 2010. Il documento relativo a tale procedura – cui si rinvia per i dettagli – è disponibile sul sito internet della Società – www.cattolica.it – nella sezione “Corporate Governance”. Con riferimento all’informativa sui rapporti con altre parti correlate si rimanda alla Parte D – Altre Informazioni delle note illustrative.

Operazioni atipiche o inusuali e eventi ed operazioni significative non ricorrenti

Ai sensi della DEM/6064293 CONSOB del 28 luglio 2006 si informa che non sono state poste in essere nel corso dell’esercizio operazioni atipiche e/o inusuali. Con riferimento agli eventi ed operazioni significative non ricorrenti si segnala l’operazione di affrancamento di avviamenti come riportato nelle operazioni di rilievo dell’esercizio.

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Andamento del titolo in Borsa

Nell’esercizio le azioni di Cattolica hanno registrato un prezzo minimo di 13,6 euro ed uno massimo di 20,3 euro. La capitalizzazione media in Borsa del titolo nel corso del 2011 è stata pari a 930 milioni. L’andamento del titolo, risentendo dell’incertezza dei mercati finanziari, in particolare nel settore degli emittenti bancari ed assicurativi, ha registrato una flessione pari al 20,8% rispetto ad un 23% dell’indice FTSE Mib e ad un -20,2% del FTSE Italia All-Share Insurance Index. La media giornaliera dei volumi di scambio nel corso del 2011 si è attestata a 51.176 pezzi.

Indicatori per azione

Di seguito si espone una sintesi dei principali indicatori per azione al 31 dicembre (si ricorda che il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre è suddiviso in 54.088.615 azioni ordinarie del valore nominale unitario di tre euro):

Tav. 14 - Indicatori per azione (importi in euro) Numero azioni Raccolta per azione (premi assicurativi e contratti di investimento) Utile di Gruppo per azione Patrimonio netto di Gruppo per azione

2011

2010

54.088.615

54.087.815

73,22

89,05

0,69

1,15

18,83

21,15

FATTI DI RILIEVO DEI PRIMI MESI DEL 2012 Con valuta 27 gennaio la Capogruppo ha provveduto ad effettuare un intervento di ricapitalizzazione di Duomo Uni One, per la somma di 7 milioni. Nel mese di gennaio 2012 Cattolica ha erogato alla fondazione Cattolica un contributo di 1,5 milioni. La fusione per incorporazione di San Miniato Previdenza nella Capogruppo ha avuto efficacia civilistica a partire dalle ore 00:01 del 26 febbraio 2012, mentre agli effetti contabili e fiscali le operazioni dell’incorporata saranno imputabili al bilancio dell’incorporante a far data dal gennaio 2012. Il 12 marzo la Capogruppo ha sottoscritto con la Fondazione Cassamarca l’accordo quadro relativo alla compravendita del complesso immobiliare denominato “Tenuta Ca’ Tron” e ubicato nei comuni di Roncade, in provincia di Treviso e Meolo, in provincia di Venezia, per una superficie di circa 1050 ettari. La Compagnia ha rilevato l’area agricola e gli immobili ivi insistenti, a fronte di un corrispettivo di 76 milioni, oltre imposte di legge. L’accordo quadro prevede che i pagamenti avvengano per tranche tra il 2012 ed il 2014. In esecuzione delle intese sottoscritte nel 2010 tra la Capogruppo e Banca Popolare di Vicenza nell’ambito del rinnovo della partnership strategica, in data 14 marzo è stato perfezionato l’atto di scissione parziale non proporzionale – asimmetrica – di B.P.Vi Fondi Sgr a beneficio di Cattolica Immobiliare. Cattolica Immobiliare ha quindi modificato la propria denominazione in Cattolica Gestione Investimenti s.p.a.. L’operazione avrà efficacia a partire dal 1° aprile 2012.

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Relazione sulla gestione

Cattolica Services ha provveduto a disporre, con valuta in data 21 marzo, un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore di Car Full Services, per un importo pari a 162.000 euro e un versamento in conto capitale per 238.000 mila. La Capogruppo ha aderito all’offerta di scambio sui titoli obbligazionari governativi emessi dalla Grecia. L’operazione ha comportato il concambio per ogni 1.000 euro di valore nominale dei vecchi titoli di 20 titoli del valore nominale complessivo di 315 euro con scadenza da 11 a 30 anni, 1 warrant indicizzato all’andamento del PIL Grecia, 150 euro di valore nominale suddiviso in 2 nuovi titoli emessi dal Fondo Europeo di stabilità finanziaria e 1 obbligazione emessa sempre dal Fondo Europeo di stabilità finanziaria con scadenza a 6 mesi.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Per l’esercizio 2012 si prevede un miglioramento del risultato della gestione danni e vita, atteso uno scenario di mercato in via di progressiva stabilizzazione. Particolare attenzione sarà dedicata ai rami vita in relazione alla complessa situazione di mercato, fermo restando il perseguimento di un’adeguata redditività. La gestione degli investimenti proseguirà secondo i consueti criteri di prudenza in un contesto di mercato che ha visto nei primi mesi del 2012 una significativa riduzione dei tassi di interesse dei titoli governativi italiani.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Verona, 21 marzo 2012

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Prospetti consolidati

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI STATO PATRIMONIALE - ATTIVITÀ (importi in migliaia)

2011

2010

1

ATTIVITÀ IMMATERIALI

327.612

327.086

1.1

Avviamento

206.594

206.325

1.2

Altre attività immateriali

121.018

120.761

2

ATTIVITÀ MATERIALI

27.868

28.281

2.1

Immobili

18.778

18.037

2.2

Altre attività materiali

3

RISERVE TECNICHE A CARICO DEI RIASSICURATORI

9.090

10.244

640.453

606.286

4

INVESTIMENTI

14.668.517

15.706.762

4.1

Investimenti immobiliari

157.958

160.959

4.2

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

103.108

119.308

4.3

Investimenti posseduti sino alla scadenza

285.481

74.325

4.4

Finanziamenti e crediti

1.516.516

1.290.424

4.5

Attività finanziarie disponibili per la vendita

8.512.235

9.253.906

4.093.219

4.807.840

4.6

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

5

CREDITI DIVERSI

786.896

714.503

5.1

Crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta

615.819

589.780

5.2

Crediti derivanti da operazioni di riassicurazione

113.476

86.776

5.3

Altri crediti

6

ALTRI ELEMENTI DELL'ATTIVO

6.1

Attività non correnti o di un gruppo in dismissione possedute per la vendita

6.2

Costi di acquisizione differiti

6.3 6.4

57.601

37.947

1.063.007

818.465

0

0

9.457

8.186

Attività fiscali differite

489.999

258.237

Attività fiscali correnti

333.279

344.868

6.5

Altre attività

230.272

207.174

7

DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI

407.238

585.780

17.921.591

18.787.163

TOTALE ATTIVITÀ

92

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI STATO PATRIMONIALE - PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ (importi in migliaia)

2011

2010

1

PATRIMONIO NETTO

1.223.466

1.353.227

1.1

di pertinenza del gruppo

1.018.424

1.143.784

162.266

162.263

1.1.1 Capitale 1.1.2 Altri strumenti patrimoniali

0

0

1.1.3 Riserve di capitale

678.672

690.917

1.1.4 Riserve di utili e altre riserve patrimoniali

310.386

291.617

1.1.5 (Azioni proprie)

0

0

1.1.6 Riserva per differenze di cambio nette

0

0

-167.806

-63.235

1.1.7 Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita 1.1.8 Altri utili o perdite rilevati direttamente nel patrimonio

-2.542

175

1.1.9 Utile (perdita) di pertinenza del gruppo

37.448

62.047

1.2

205.042

209.443

1.2.1 Capitale e riserve di terzi

di pertinenza di terzi

269.499

226.859

1.2.2 Risultati rilevati direttamente nel patrimonio

-68.814

-25.812

1.2.3 Risultati di pertinenza di terzi

4.357

8.396

2

ACCANTONAMENTI

27.736

44.180

3

RISERVE TECNICHE

14.581.667

15.371.845

4

PASSIVITÀ FINANZIARIE

1.254.072

1.291.813

4.1

Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

962.190

995.805

4.2

Altre passività finanziarie

291.882

296.008

5

DEBITI

402.612

379.548

5.1

Debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta

81.111

80.606

5.2

Debiti derivanti da operazioni di riassicurazione

112.351

96.482

5.3

Altri debiti

209.150

202.460

6

ALTRI ELEMENTI DEL PASSIVO

432.038

346.550

6.1

Passività di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita

0

0

6.2

Passività fiscali differite

239.693

192.248

6.3

Passività fiscali correnti

121.792

85.076

6.4

Altre passività

70.553

69.226

17.921.591

18.787.163

TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

93

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI CONTO ECONOMICO (importi in migliaia) 1.1

2011

2010

Premi netti

3.439.405

4.140.218

1.1.1 Premi lordi di competenza

3.752.933

4.415.914

-313.528

-275.696

1.1.2 Premi ceduti in riassicurazione di competenza 1.2

Commissioni attive

4.551

1.3

Proventi e oneri derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

7.466

26.935

217.092

1.4

Proventi derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

107

1.734

1.5

Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

550.119

575.650

1.5.1 Interessi attivi

430.647

388.009

1.5.2 Altri proventi

40.941

36.838

1.5.3 Utili realizzati

75.647

147.648

1.5.4 Utili da valutazione

2.884

3.155

95.683

82.326

4.116.800

5.024.486

1.6

Altri ricavi

1

TOTALE RICAVI E PROVENTI

2.1

Oneri netti relativi ai sinistri

-3.194.241

-4.118.631

2.1.1 Importi pagati e variazione delle riserve tecniche

-3.402.834

-4.343.404

208.593

224.773

-3.419

-9.010

2.1.2 Quote a carico dei riassicuratori 2.2

Commissioni passive

2.3

Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

2.4

Oneri derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari 2.4.1 Interessi passivi 2.4.2 Altri oneri 2.4.3 Perdite realizzate

2.5

-20.339

-16.451

-4.537

-4.111

-62.870

-86.896

-181.380

-24.744

Spese di gestione

-455.890

-467.652

2.5.1 Provvigioni e altre spese di acquisizione

-305.869

-316.467

2.5.3 Altre spese di amministrazione 2.6

Altri costi

2

TOTALE COSTI E ONERI

3

RISULTATO AL NETTO DELLE IMPOSTE

-14.382

-13.596

-135.639

-137.589

-157.339

-176.303

-4.095.815

-4.904.455

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE

20.985

120.031

Imposte

20.804

-52.991

41.789

67.040

16

3.403

RISULTATO CONSOLIDATO

41.805

70.443

di cui di pertinenza del gruppo

37.448

62.047

4.357

8.396

RISULTATO DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE

di cui di pertinenza di terzi

94

-657 -132.202

2.4.4 Perdite da valutazione

2.5.2 Spese di gestione degli investimenti

4

-15.800 -269.126

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO - Importi netti Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI (importi in migliaia) RISULTATO CONSOLIDATO Variazione della riserva per differenze di cambio nette

2011

2010

41.805

70.443

0

0

-147.573

-181.818

Utili o perdite su strumenti di copertura di un flusso finanziario

0

0

Utili o perdite su strumenti di copertura di un investimento netto in una gestione estera

0

0

-2.717

-233

0

0

Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita

Variazione del patrimonio netto delle partecipate Variazione della riserva di rivalutazione di attività immateriali Variazione della riserva di rivalutazione di attività materiali

0

0

Proventi e oneri relativi ad attività non correnti o a un gruppo in dismissione posseduti per la vendita

0

0

Utili e perdite attuariali e rettifiche relativi a piani a benefici definiti

0

0

Altri elementi

0

0

TOTALE DELLE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

-150.290

-182.051

TOTALE DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

-108.485

-111.608

di cui di pertinenza del gruppo

-69.840

-67.218

di cui di pertinenza di terzi

-38.645

-44.390

95

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI RENDICONTO FINANZIARIO SECONDO IL METODO INDIRETTO (importi in migliaia) Utile (perdita) dell’esercizio prima delle imposte Variazione di elementi non monetari Variazione della riserva premi danni netta Variazione della riserva sinistri e delle altre riserve tecniche danni Variazione delle riserve matematiche e delle altre riserve tecniche vita Variazione dei costi di acquisizione differiti netti

2011

2010

21.002

123.406

-291.331

209.212

21.760

27.221

-63.175

-63.024

-468.915

583.062

-5.159

4.556

Variazione degli accantonamenti

-16.444

2.945

Proventi e oneri non monetari derivanti da strumenti finanziari, investimenti immobiliari e partecipazioni

272.070

-247.068

Altre variazioni

-31.468

-98.480

Variazione crediti e debiti generati dall’attività operativa

-65.279

-214.340

Variazione dei crediti e debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta e di riassicurazione

-31.388

-60.756

Variazione di altri crediti/debiti, altre attività/passività

-33.891

-153.584

Imposte pagate

-16.431

-52.963

Liquidità netta generata/assorbita da elementi monetari attinenti all’attività di investimento e finanziaria

-37.741

-108.294

Passività da contratti finanziari emessi da compagnie di assicurazione

-31.514

-108.294

Debiti verso la clientela bancaria e interbancari

0

0

Finanziamenti e crediti verso la clientela bancaria e interbancari

0

0

Altri strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico TOTALE LIQUIDITÀ NETTA DERIVANTE DALL’ATTIVITÀ OPERATIVA Liquidità netta generata/assorbita dagli investimenti immobiliari Liquidità netta generata/assorbita dalle partecipazioni in controllate, collegate e joint venture Liquidità netta generata/assorbita da business combination

-6.227

0

-389.780

-42.979

-523

-100.182

610

-2.250

0

0

Liquidità netta generata/assorbita dai finanziamenti e dai crediti

-198.730

34.087

Liquidità netta generata/assorbita dagli investimenti posseduti sino alla scadenza

-193.228

-74.335

38.924

-547.565

Liquidità netta generata/assorbita dalle attività finanziarie disponibili per la vendita Liquidità netta generata/assorbita dalle attività materiali e immateriali

-13.626

18.823

Altri flussi di liquidità netta generata/assorbita dall’attività di investimento

608.556

702.245

TOTALE LIQUIDITÀ NETTA DERIVANTE DALL’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

241.983

30.823

Liquidità netta generata/assorbita dagli strumenti di capitale di pertinenza del gruppo

-14.417

23.627

Liquidità netta generata/assorbita dalle azioni proprie Distribuzione dei dividendi di pertinenza del gruppo Liquidità netta generata/assorbita da capitale e riserve di pertinenza di terzi Liquidità netta generata/assorbita dalle passività subordinate e dagli strumenti finanziari partecipativi Liquidità netta generata/assorbita da passività finanziarie diverse TOTALE LIQUIDITÀ NETTA DERIVANTE DALL’ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO Effetto delle differenze di cambio sulle disponibilità liquide e mezzi equivalenti DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL’INIZIO DELL’ESERCIZIO INCREMENTO (DECREMENTO) DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DELL’ESERCIZIO

0

0

-48.680

-45.975

32.352

-39.870

0

80.000

0

0

-30.745

17.782

0

0

585.780

580.154

-178.542

5.626

407.238

585.780

97

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO (importi in migliaia) Capitale Altri strumenti patrimoniali Riserve di capitale

Patrimonio Riserve di utili e altre riserve patrimoniali netto di pertinenza del (Azioni proprie) gruppo Utile (perdita) dell’esercizio Altre componenti del conto economico complessivo Totale di pertinenza del Gruppo Patrimonio netto di pertinenza di terzi

Capitale e riserve di terzi Utile (perdita) dell’esercizio Altre componenti del conto economico complessivo Totale di pertinenza di terzi

TOTALE

Capitale Altri strumenti patrimoniali Riserve di capitale

Patrimonio Riserve di utili e altre riserve patrimoniali netto di pertinenza del (Azioni proprie) gruppo Utile (perdita) dell’esercizio Altre componenti del conto economico complessivo Totale di pertinenza del Gruppo Patrimonio netto di pertinenza di terzi TOTALE

98

Capitale e riserve di terzi Utile (perdita) dell’esercizio Altre componenti del conto economico complessivo Totale di pertinenza di terzi

Esistenza 31.12.2009

Modifica dei saldi di chiusura

162.263

0

0

0

690.854

Rettifiche da riclassificazione a conto Imputazioni economico

Trasferimenti

Esistenza 31.12.2010

0

0

162.263

0

0

0

0

63

0

690.917

401.180

0

-63.588

-45.975

291.617

0

0

0

0

0

58.317

0

3.730

0

62.047

66.205

0

-109.595

-19.670

0

-63.060

1.378.819

0

-169.390

-19.670

-45.975

1.143.784

204.088

0

40.665

-17.894

226.859

9.856

0

-1.460

0

8.396

26.974

0

-47.257

-5.529

0

-25.812

240.918

0

-8.052

-5.529

-17.894

209.443

1.619.737

0

-177.442

-25.199

-63.869

1.353.227

Esistenza 31.12.2010

Modifica dei saldi di chiusura

Rettifiche da riclassificazione a conto Imputazioni economico

Trasferimenti

Esistenza 31.12.2011

162.263

0

3

0

162.266

0

0

0

0

0

690.917

0

-12.245

0

678.672

291.617

0

67.449

-48.680

310.386

0

0

0

0

0

62.047

0

-24.599

0

37.448

-63.060

0

-171.474

64.186

0

-170.348

1.143.784

0

-140.866

64.186

-48.680

1.018.424

226.859

0

44.918

-2.278

269.499

8.396

0

-4.039

0

4.357

-25.812

0

-68.283

25.281

0

-68.814

209.443

0

-27.404

25.281

-2.278

205.042

1.353.227

0

-168.270

89.467

-50.958

1.223.466

Raccordo tra Patrimonio Netto e risultato d’esercizio della Capogruppo e Patrimonio Netto e risultato d’esercizio consolidati

Relazione sulla gestione

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2011 Impresa: GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI RACCORDO TRA PATRIMONIO NETTO E RISULTATO D’ESERCIZIO DELLA CAPOGRUPPO E PATRIMONIO NETTO E RISULTATO D’ESERCIZIO CONSOLIDATI (importi in migliaia)

Capitale e riserve

Risultato di periodo

Patrimonio netto

Saldi della Capogruppo It Gaap

1.238.340

5.491

1.243.831

50.869

35.642

86.511

1.289.209

41.133

1.330.342

0

0

0

-320.718

0

-320.718

– risultati pro quota conseguiti dalle partecipate

0

-5.532

-5.532

– plusvalenze rilasciate nel consolidato per effetto di cessioni di partecipazioni

0

0

0

202.108

0

202.108

19.106

-5.712

13.394

8.305

-8.305

0

13

-13

0

0

0

0

Adjustment Ias/Ifrs Capogruppo Saldi della Capogruppo IAS/IFRS Adjustment Ias/Ifrs controllate Eliminazione del valore di carico delle partecipazioni consolidate: – differenza tra valore di carico e valore pro quota del patrimonio netto

– avviamento – valore del portafoglio Eliminazione degli effetti di operazioni compiute tra società consolidate: – dividendi da imprese consolidate – ripresa effetti cessioni partecipazioni – storno effetti operazioni immobiliari infragruppo – storno effetti fusioni fra società del Gruppo – storno effetti cessioni infragruppo rami d'azienda – ripresa svalutazioni Effetti fiscali relativi alle rettifiche di consolidamento sopra indicate

-36.671

206

-36.465

-175.965

3.105

-172.860

-9.000

9.000

0

6.372

-941

5.431

-2.884

5.608

2.724

1.101

-1.101

0

980.976

37.448

1.018.424

Effetti relativi alle imprese non consolidate: Risultati relativi alla valutazione delle imprese non consolidate Dividendi da imprese collegate Patrimonio netto e risultato di spettanza del Gruppo Patrimonio netto e risultato di spettanza dei terzi PATRIMONIO NETTO E RISULTATO CONSOLIDATI

200.685

4.357

205.042

1.181.661

41.805

1.223.466

103

Note illustrative

Note illustrative Parte A Criteri generali di redazione e area di consolidamento

Note illustrative

Parte A Criteri generali di redazione e area di consolidamento Riferimenti normativi

Il bilancio consolidato è stato predisposto dalla Capogruppo Società Cattolica di Assicurazione – Soc. Coop. ai sensi dell’art. 154-ter comma 1 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria”, nel rispetto delle disposizioni dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e delle interpretazioni SIC/IFRIC, avendo come riferimento quelli omologati dalla Commissione Europea entro il 31 dicembre 2011, ed è conforme alle istruzioni del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7 relativo alle forme tecniche del bilancio consolidato redatto in base ai principi IAS/IFRS ed alle sue modifiche successive apportate con il provvedimento ISVAP 8 marzo 2010, n. 2784. Sono state seguite inoltre le disposizioni previste dal regolamento Consob adottato con delibera del 14 maggio 1999, n. 11971, e successive integrazioni e modificazioni, e le raccomandazioni della Consob. Si è altresì tenuto conto delle raccomandazioni contenute nel Documento congiunto Banca d’Italia/Consob/ISVAP n. 4 del marzo 2010 in materia di applicazione degli IAS/IFRS.

Data di riferimento

Il bilancio consolidato è chiuso al 31 dicembre 2011, data coincidente con quella dei bilanci di tutte le società incluse nell’area di consolidamento. Per la redazione del bilancio consolidato sono stati utilizzati i prospetti predisposti secondo principi IAS/IFRS, approvati dai Consigli di Amministrazione, per le società per le quali non sussiste l’obbligo di adottare i principi contabili internazionali ai fini della redazione del bilancio d’esercizio. Cattolica Life ha redatto il bilancio di esercizio in conformità ai principi contabili internazionali.

TECNICHE DI CONSOLIDAMENTO a) Metodo del consolidamento integrale

Con il metodo del consolidamento integrale, ai sensi dello IAS 27, sono consolidate tutte le controllate di cui la Capogruppo possiede, direttamente o indirettamente più della metà dei diritti di voto, ovvero nei cui confronti la Capogruppo detenga il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali al fine di ottenere i benefici della loro attività, pur non disponendo di più della metà dei diritti di voto. Nel consolidamento integrale il valore contabile delle partecipazioni è eliminato contro la corrispondente parte di patrimonio netto a fronte dell’assunzione integrale delle attività e passività, incluse le passività potenziali, della società controllata. La differenza positiva che si genera tra il costo di acquisizione ed il fair value delle interessenze nette acquisite, autonomamente identificabili, con riferimento alla data di acquisizione del controllo della partecipazione, è iscritta nella voce “avviamento”. Tale valore è soggetto ad impairment test annuale così come disciplinato dallo IAS 36. Nei periodi successivi alla data di acquisizione del controllo, la differenza tra il valore contabile della partecipazione e la frazione di patrimonio netto di competenza del Gruppo è iscritta, per la parte eccedente l’allocazione sopra descritta riferita alla data di acquisizione, nella voce “riserve di utili e altre riserve patrimoniali”. Le quote di patrimonio netto, comprensive del fair value alla data dell’acquisto della partecipazione e del risultato economico di spettanza degli azionisti di minoranza, sono iscritte in apposite poste del conto economico e dello stato patrimoniale passivo.

111

b) Metodo del Il metodo del patrimonio netto, ai sensi dello IAS 28, si applica alle partecipazioni in società patrimonio netto collegate. Con tale metodo il valore contabile della partecipazione è adeguato nel bilancio consolidato per riflettere il valore del patrimonio netto contabile di pertinenza del Gruppo, rilevabile dall’ultimo bilancio della società partecipata e rettificato per l’ammontare dei dividendi corrisposti dalla società stessa. Qualora il costo sia superiore alla quota di pertinenza del patrimonio netto, la differenza che residua dall’imputazione ai beni ammortizzabili è identificata come “avviamento” soggetto ad impairment test così come disciplinato dallo IAS 36. Il metodo del patrimonio netto produce gli stessi effetti del consolidamento integrale sul patrimonio netto e sul risultato di esercizio di Gruppo.

c) Valutazione al costo

Sono valutate al costo le imprese controllate che per le loro dimensioni sono considerate non rilevanti (not material) ed il cui mancato consolidamento non pregiudica l’attendibilità della rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari del Gruppo.

d) Principali rettifiche di consolidamento

Le principali operazioni di consolidamento sono: • l’eliminazione dei saldi e delle operazioni infragruppo, compresi i ricavi, i costi e i dividendi incassati; • l’eliminazione degli utili e delle perdite derivanti da operazioni infragruppo compresi nel valore contabile di attività e passività; • la determinazione della fiscalità differita, nei modi previsti allo IAS 12, sulle differenze temporanee derivanti dall’eliminazione di utili o perdite originati da operazioni infragruppo; • la rettifica degli effetti rilevati nei bilanci individuali, generati da operazioni straordinarie infragruppo. Le riduzioni di valore emergenti a seguito di operazioni infragruppo sono mantenute nel bilancio consolidato.

AREA DI CONSOLIDAMENTO L’area di consolidamento include il bilancio della Capogruppo e quello delle società controllate ai sensi dello IAS 27, così come modificati dall’IFRS 5. Nel corso dell’esercizio l’area di consolidamento è variata rispetto al 31 dicembre 2010 per il consolidamento integrale di Cattolica Assicurazioni Business School, C.P. Servizi Consulenziali e Car Full Service. Al 31 dicembre l’area di consolidamento comprende dodici società assicurative, una società immobiliare, quattro società di servizi, due fondi comuni di investimento immobiliare e un fondo comune di investimento mobiliare.

112

Note illustrative

Oltre alle società incluse nell’area di consolidamento, il Gruppo comprende una società bancaria, due società di gestione del risparmio, due società di servizi. 1) Sono incluse nel bilancio consolidato, con il metodo del consolidamento integrale ai sensi dello IAS 27, le società: • Società Cattolica di Assicurazione – soc. coop. con sede in Verona, capitale sociale 162,266 milioni, Capogruppo; • ABC Assicura s.p.a. con sede in Verona, capitale sociale 8,925 milioni; esercita l’attività assicurativa nei rami danni. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 60%; • BCC Assicurazioni s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 14,448 milioni; esercita l’attività assicurativa nei rami danni. La partecipazione diretta della Capogruppo è pari al 51%; • BCC Vita s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 62 milioni; esercita l’attività assicurativa nei rami vita. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 51%; • Berica Vita s.p.a. con sede in Vicenza, capitale sociale 31 milioni; esercita l’attività assicurativa nei rami vita. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 60%; • Cattolica Assicurazioni Business School s.c.p.a. con sede in Milano, capitale sociale pari a 400 mila euro, si occupa della fornitura di servizi d’insegnamento e formazione. A seguito delle operazioni dell’anno citate nella relazione sulla gestione la partecipazione diretta della Capogruppo è pari a 97,8% e di Cattolica Services all’1% e il restante è detenuto singolarmente per lo 0,1% da ABC Assicura, BCC Assicurazioni, BCC Vita, Berica Vita, Cattolica Immobiliare, Cattolica Previdenza, C.P. Servizi Consulenziali, Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza e TUA Assicurazioni; • Cattolica Immobiliare s.p.a. con sede in Verona, capitale sociale 400 mila euro, esercita attività di sviluppo e valorizzazione degli attivi immobiliari e quelle tipiche di servizi immobiliari. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 100%; • Cattolica Life ltd con sede sociale a Dublino, Irlanda, capitale sociale 635 mila euro, esercita l’attività assicurativa nei rami vita. La partecipazione diretta della Capogruppo è pari al 60%; • Cattolica Previdenza s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 14,35 milioni, è autorizzata all’esercizio dell’attività nei rami vita e nel comparto danni limitatamente ai rami infortuni e malattia. È partecipata dalla Capogruppo all’80,14%; • Cattolica Services s.c.p.a. con sede in Verona, capitale sociale 20,954 milioni, svolge la propria attività per le società del Gruppo, da una parte, offrendo loro servizi informatici e di telecomunicazione e, dall’altra, gestendo la liquidazione dei sinistri ad eccezione dei rami cauzione, grandine e trasporti. La partecipazione diretta della Capogruppo è pari al 99,95% e il restante è detenuto singolarmente per uno 0,005% da ABC Assicura, BCC Assicurazioni, BCC Vita, Berica Vita, Cattolica Previdenza, C.P. Servizi Consulenziali, Duomo Uni One, Lombarda Vita, Risparmio & Previdenza, San Miniato Previdenza e TUA Assicurazioni; • Car Full Service s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 150 mila euro, è la società del Gruppo dedicata allo sviluppo dei prodotti e servizi legati al mondo dell’auto. La partecipazione diretta di Cattolica Service è pari all’82%; • C.P. Servizi Consulenziali s.r.l. con sede in Milano, capitale sociale pari a 15 mila euro, esercita l’attività di intermediazione nella raccolta premi nei rami danni e vita. A seguito delle operazioni effettuate nel periodo già citate nella relazione sulla gestione, la partecipazione diretta della Capogruppo è del 51% e quella di Cattolica Previdenza del 49%; • Duomo Uni One Assicurazioni s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 8,878 milioni, esercita l’attività assicurativa nei rami danni. La Capogruppo partecipa direttamente nella società al 99,99%; • Fondo Euripide, gestito dalla Finanziaria Internazionale Alternative Investment, è un fondo comune di investimento immobiliare chiuso. Cattolica ne detiene il 78,7% e Lombarda Vita il 21,3%;

113

• Fondo Macquarie Office Italy, gestito da CB Richard Ellis Investors, è un fondo comune di investimento immobiliare chiuso. Cattolica ne detiene il 61,83%, BCC Vita il 10,36%, Cattolica Previdenza il 4,14% Lombarda Vita il 17,75% e Risparmio & Previdenza il 5,92%; • Fondo Networth, gestito da Vegagest SGR, è un fondo comune di investimento mobiliare chiuso riservato ad investitori qualificati che investe prevalentemente in società attive nel mercato della produzione di energia da fonti rinnovabili. Cattolica ne detiene il 97,32% e San Miniato Previdenza il 2,43%; • Lombarda Vita s.p.a. con sede in Brescia, capitale sociale 185,3 milioni, esercita l’assicurazione sulla vita. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 60%; • Risparmio & Previdenza s.p.a. con sede in Verona, capitale sociale 73,75 milioni; esercita l’attività assicurativa nei rami vita e l’assicurazione danni limitatamente ai rami infortuni e malattia. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 95,17%; • San Miniato Previdenza s.p.a. con sede in San Miniato (PI), capitale sociale 10 milioni, esercita l’assicurazione sulla vita. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 100% a seguito dell’acquisto delle minorities come già citato nella relazione sulla gestione; • TUA Assicurazioni s.p.a. con sede in Milano, capitale sociale 15,66 milioni, esercita l’attività assicurativa nei rami danni. A seguito della scissione di Duomo Uni One in Cattolica, come già riferito nella relazione sulla gestione, la partecipazione del 97% è detenuta ora dalla Capogruppo. Tav. 15 - Area di consolidamento (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

% Partecipazione diretta

% Interessenza totale (3)

1

60,00%

60,00%

1

51,00%

51,00%

1

51,00%

51,00%

Stato

Metodo (1)

Attività (2)

Società Cattolica di Assicurazione - Soc. Coop.

086

G

1

ABC Assicura s.p.a.

086

G

BCC Assicurazioni s.p.a.

086

G

BCC Vita s.p.a.

086

G

Denominazione

% Disponibilità voti nell’assemblea ordinaria (4)

% di consolidamento

100% 51,02%

100% 100%

Berica Vita s.p.a.

086

G

1

60,00%

60,00%

100%

Car Full Service s.p.a.

086

G

11

0,00%

81,99%

100%

Cattolica Assicurazioni Business School s.c.p.a.

086

G

11

97,80%

99,74%

100%

C. P. Servizi Consulenziali s.r.l.

086

G

11

51,00%

90,27%

100%

Cattolica Immobiliare s.p.a.

086

G

10

100,00%

100,00%

100%

Cattolica Life l.t.d.

040

G

2

60,00%

60,00%

100%

Cattolica Previdenza s.p.a.

086

G

1

80,14%

80,14%

100%

Cattolica Services s.c.p.a

086

G

11

99,95%

99,99%

100%

Duomo Uni One Assicurazioni s.p.a.

086

G

1

99,99%

99,99%

100%

Fondo Euripide

086

G

10

78,70%

91,48%

100%

Fondo Macquarie Office Italy

086

G

10

61,83%

86,72%

100%

Fondo Networth

086

G

11

97,32%

99,76%

100%

Lombarda Vita s.p.a.

086

G

1

60,00%

60,00%

100%

Risparmio & Previdenza s.p.a.

086

G

1

95,17%

95,17%

100%

San Miniato Previdenza s.p.a.

086

G

1

100,00%

100,00%

100%

TUA Assicurazioni s.p.a.

086

G

1

97,00%

97,00%

100%

(1) Metodo di consolidamento: Integrazione globale =G, Integrazione Proporzionale=P, Integrazione globale per Direzione unitaria=U. (2) 1= ass italiane; 2= ass EU; 3= ass stato terzo; 4= holding assicurative; 5= riass UE; 6= riass stato terzo; 7= banche; 8=SGR; 9= holding diverse; 10= immobiliari 11= altro. (3) è il prodotto dei rapporti di partecipazione relativi a tutte le società che, collocate lungo la catena partecipativa, siano eventualmente interposte tra l'impresa che redige il bilancio consolidato e la società in oggetto. Qualora quest'ultima sia partecipata direttamente da più società controllate è necessario sommare i singoli prodotti. (4) disponibilità percentuale complessiva dei voti nell'assemblea ordinaria se diversa dalla quota di partecipazione diretta o indiretta.

114

Note illustrative

2) Sono valutate con il metodo del patrimonio netto ai sensi dello IAS 28, le seguenti società: Collegate • B.P.Vi. Fondi SGR s.p.a. con sede in Vicenza, capitale sociale 10 milioni; fornisce servizi di investimento. È partecipata direttamente per il 50% dalla Capogruppo e per il 50% dalla Banca Popolare di Vicenza, che ne detiene il controllo. Nella seconda metà del mese di aprile, nell’ambito del rinnovo della partnership con la Banca Popolare di Vicenza, B.P.Vi. Fondi SGR e Cattolica Immobiliare hanno approvato il progetto di scissione asimmetrica non proporzionale della prima a favore della seconda; • Cassa di Risparmio di San Miniato s.p.a. con sede in San Miniato (PI), capitale sociale di 140,216 milioni, esercita l’attività bancaria. La partecipazione diretta della Capogruppo è pari al 25%; • Prisma s.r.l. con sede in Milano, capitale sociale 120 mila euro, esercita l’attività di agenzia di assicurazione. La partecipazione diretta della Capogruppo è del 20%; • Vegagest SGR s.p.a. con sede a Milano, capitale sociale 23,541 milioni, è una società di gestione del risparmio indipendente, partecipata da partner bancari e assicurativi di grande affidabilità e primario standing. La Capogruppo ne detiene il 16,99%. 3) È valutata al costo nel bilancio consolidato, in quanto non rilevante (not material) e il cui mancato consolidamento non pregiudica l’attendibilità della rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari del Gruppo, la seguente società: Controllata • TUA Retail s.r.l. con sede in Milano, capitale sociale pari a 50 mila euro. È controllata integralmente da TUA Assicurazioni. Esercita l’attività di agenzia generale di TUA Assicurazioni; Segue il prospetto delle società del Gruppo con l’indicazione della metodologia di consolidamento adottata.

115

116

Note illustrative Parte B Criteri di valutazione

Note illustrative

Parte B Criteri di valutazione Forma

Lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario e le note esplicative sono redatti secondo gli schemi previsti dalle istruzioni del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7, così come modificato dal provvedimento ISVAP 8 marzo 2010, n. 2784.

Principi contabili

I principi contabili di riferimento adottati per la redazione del bilancio consolidato sono conformi a quanto previsto da ciascun principio IAS/IFRS e ciascun SIC/IFRIC avendo come riferimento quelli omologati dalla Commissione Europea.

Nuovi principi Miglioramenti agli IFRS e interpretazioni recepiti dalla UE Il 10 maggio 2010 lo IASB ha pubblicato “Miglioramenti agli IFRS” nel quadro del processo annuale di miglioramento volto a semplificare e chiarire i principi contabili internazionali. La maggior parte delle modifiche sono chiarimenti o correzioni degli IFRS esistenti, oppure modifiche conseguenti ai cambiamenti precedentemente apportati agli IFRS. Tre modifiche (due relative all’IFRS 1 ed una riguardante lo IAS 34) comportano cambiamenti alle disposizioni vigenti o forniscono ulteriori indicazioni in merito alla loro applicazione. Modifiche all’IFRS 7 Il 7 ottobre 2010 lo IASB ha pubblicato modifiche all’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative — trasferimenti di attività finanziarie”. Le modifiche mirano a consentire agli utilizzatori del bilancio di valutare meglio le esposizioni ai rischi connesse con il trasferimento di attività finanziarie e gli effetti di detti rischi sulla posizione finanziaria dell’entità. L’obiettivo è quello di promuovere la trasparenza dell’informativa sulle operazioni di trasferimento, in particolare le operazioni che comportano la cartolarizzazione delle attività finanziarie. Le modifiche si applicano a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano successivamente al 30 giugno 2011. È permessa un’applicazione anticipata.

Moneta di conto Il bilancio consolidato adotta come moneta di conto l’euro ed è redatto in migliaia di euro senza del bilancio cifre decimali, con gli arrotondamenti previsti dalla vigente normativa. Gli importi sono arrotondati per eccesso o per difetto all’unità divisionale più vicina. L’importo arrotondato dei totali e subtotali dello stato patrimoniale e del conto economico è ottenuto per somma degli importi arrotondati dei singoli addendi.

Poste in divisa

Ai sensi dello IAS 21 le attività e le passività monetarie in valuta estera ad eccezione degli strumenti finanziari, sono iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio ed i relativi utili e perdite su cambi sono imputati al conto economico. Ai sensi dello IAS 39 le attività e le passività finanziarie in valuta estera, sono iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio ed i relativi utili e perdite su cambi sono imputati a conto economico.

121

Sezione 1

Illustrazione dei criteri di valutazione I criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio consolidato sono i medesimi utilizzati per la redazione dei prospetti IAS/IFRS della Capogruppo e delle altre società del Gruppo per le quali non sussiste un obbligo di adozione dei citati principi contabili internazionali ai fini della redazione del bilancio d’esercizio. Cattolica Life ha redatto il bilancio d’esercizio in conformità ai principi contabili internazionali. Il bilancio consolidato è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti finanziari derivati e tutti gli altri strumenti finanziari posseduti per la negoziazione, per gli strumenti finanziari relativi ad investimenti di classe D e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore equo). La preparazione del bilancio del Gruppo richiede agli amministratori di effettuare valutazioni discrezionali, stime ed ipotesi che influenzano i valori di ricavi, costi, attività e passività, e l’indicazione di passività potenziali alla data di bilancio. Tuttavia, l’incertezza circa tali ipotesi e stime potrebbe determinare esiti che richiederanno, in futuro, un aggiustamento al valore contabile di tali attività e/o passività.

Continuità aziendale

Ai sensi di quanto previsto nel documento Banca d’Italia/CONSOB/ISVAP n. 2 del 6 febbraio 2009 si segnala che le aspettative economiche, pur con eventuali incertezze nella prospettiva, legate soprattutto all’andamento dei mercati e dei tassi, sono positive tenendo conto dei tempi e delle modalità di evoluzione dell’attuale situazione; la solidità dei fondamentali del Gruppo non genera né lascia dubbi circa la continuità aziendale.

STATO PATRIMONIALE ATTIVITÀ IMMATERIALI

Avviamento

La voce comprende l’avviamento acquisito nelle aggregazioni aziendali così come definite dall’IFRS 3. L’avviamento derivante dal consolidamento rappresenta il maggior valore del costo di acquisizione rispetto a quello delle attività, passività e passività potenziali, valutate al fair value, della controllata o della partecipazione a controllo congiunto alla data di acquisizione. L’avviamento è rilevato come attività ed è iscritto al costo al netto delle perdite di valore cumulate. Come prescritto dallo IAS 36, si effettua almeno una volta durante l’anno un impairment test, la cui procedura è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nel mese di marzo. Inoltre, in base a quanto prescritto dallo IAS 36, alla chiusura dell’esercizio, si verifica se, in connessione a specifici eventi, emerge evidenza che i flussi delle cash generating unit cui è attribuito l’avviamento non ne sostengono l’entità; se ciò si verifica il valore dell’avviamento è sottoposto ad un apposito impairment test, basato su tecniche di discounted cash flow. Se il valore contabile della cash generating unit, cui l’avviamento è riferito, risulta superiore al suo valore recuperabile, ovvero al maggiore tra il valore d’uso ed il fair value al netto dei costi di vendita, si rileva una perdita durevole di valore a riduzione del valore contabile dell’avviamento e residualmente delle altre attività della cash generating unit in proporzione al loro valore contabile. Qualora il costo di acquisto sia inferiore alla quota di pertinenza del Gruppo degli attivi netti della società acquistata, la differenza è rilevata a conto economico.

122

Note illustrative

In caso di cessione di un’impresa controllata o di una partecipazione a controllo congiunto, l’ammontare residuo dell’avviamento ad esse attribuibile è incluso nel valore di cessione e quindi nella determinazione della plusvalenza o minusvalenza da alienazione.

Altre attività immateriali

La voce comprende le attività definite e disciplinate dallo IAS 38. Include inoltre il valore dei portafogli assicurativi acquisiti nell’ambito di un’operazione di aggregazione aziendale ed esclude, invece, i costi di acquisizione differiti. Un’attività immateriale è iscritta nell’attivo, e quindi capitalizzata, solo quando è soggetta al controllo dell’impresa, è identificabile ed è probabile che genererà benefici economici futuri e quando il costo può essere determinato attendibilmente. Tali attività sono valutate al costo al netto del fondo di ammortamento e delle svalutazioni per perdite durevoli di valore. In bilancio non sono presenti attività immateriali a vita utile indefinita così come definite nello IAS 38. Il valore ammortizzabile è sistematicamente attribuito agli esercizi che compongono la vita utile dell’attività, a partire dal momento in cui questa è disponibile per l’uso, ossia si trova nel luogo e nelle condizioni necessarie per essere utilizzata secondo le intenzioni delle società. In generale, salvo casi specifici, la vita utile è fissata in cinque anni con un’aliquota di ammortamento pari al 20% annuo per tutti gli attivi immateriali ad esclusione dei portafogli assicurativi che hanno un periodo di ammortamento da quattro a undici anni. Le attività immateriali sono sottoposte, periodicamente, alla verifica della recuperabilità del valore contabile.

ATTIVITÀ MATERIALI

Immobili

In questa voce sono inclusi gli immobili destinati all’esercizio dell’impresa e gli immobili in corso di costruzione. La valutazione è al costo storico al netto del relativo fondo di ammortamento e di eventuali perdite di valore. Il costo comprende gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto ed alla messa in funzione del bene. Per gli stabili interi il valore del terreno è separato dal valore del fabbricato; quest’ultimo è ammortizzato. Per le porzioni condominiali la suddivisione dei due valori non è stata predisposta in quanto il beneficio in termini di informativa è inferiore rispetto al costo da sostenere per la determinazione del dato; pertanto è ammortizzata l’intera porzione. L’ammortamento dei fabbricati è calcolato, a quote costanti, in funzione della vita utile stimata in trentatre anni. I costi di manutenzione ordinaria sono imputati a conto economico; quelli che, invece, determinano un aumento di valore o della funzionalità o della vita utile dei beni, sono attribuiti ai cespiti e ammortizzati.

123

Gli immobili destinati all’esercizio dell’impresa sono sottoposti, periodicamente, alla verifica della recuperabilità del valore contabile e sono eliminati dal bilancio a seguito di dismissione o in caso di esaurimento dei benefici economici attesi. Gli immobili in corso di costruzione non sono ammortizzati, fatta salva la verifica di insussistenza di perdite durevoli di valore.

Altre attività materiali

In tale categoria sono inclusi i beni mobili, gli arredi e le macchine d’ufficio. La valutazione è al costo al netto del fondo di ammortamento e di eventuali perdite di valore. L’ammortamento è calcolato, a quote costanti, in funzione della vita utile stimata dei relativi cespiti secondo criteri economico-tecnici. Il valore contabile delle attività materiali è sottoposto a verifica per rilevarne eventuali perdite di valore.

INVESTIMENTI

Investimenti immobiliari

Tale voce include gli immobili detenuti per investimento (IAS 40), di proprietà dell’impresa, ed il cui possesso ha lo scopo di far percepire alla società canoni di locazione, o per incrementare il valore dell’investimento o entrambi. Sono compresi in questa categoria anche gli immobili destinati alla vendita, che comunque non rispondono ai requisiti previsti dall’IFRS 5, in quanto si tratta di beni originariamente detenuti al fine di trarre profitto dall’apprezzamento del capitale. Per gli stabili interi il valore del terreno è separato dal valore del fabbricato; quest’ultimo è ammortizzato. Per le porzioni condominiali la suddivisione dei due valori non è stata predisposta in quanto il beneficio in termini di informativa è inferiore rispetto al costo da sostenere per la determinazione del dato; pertanto è ammortizzata l’intera porzione. La valutazione è al costo storico al netto del relativo fondo di ammortamento e di eventuali perdite di valore. L’ammortamento dei fabbricati è calcolato, a quote costanti, in funzione della vita utile stimata in cinquant’anni. I costi di manutenzione ordinaria sono imputati a conto economico nell’anno in cui sono sostenuti; quelli che, invece, determinano un aumento di valore o della funzionalità o della vita utile dei beni, sono attribuiti ai cespiti e ammortizzati. Ciascun investimento immobiliare è sottoposto, periodicamente, alla verifica della recuperabilità del valore contabile ed è eliminato dal bilancio a seguito di dismissione o in caso di esaurimento dei benefici economici attesi.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

124

Nel determinare il rapporto di partecipazione, sono state utilizzate le definizioni di controllo, influenza significativa e controllo congiunto previste rispettivamente dagli IAS 27, 28 e 31. Sono incluse in tale voce anche le partecipazioni in controllate considerate, rispetto al Gruppo, di entità non rilevante (not material) e quelle non operative.

Note illustrative

Le partecipazioni in società controllate sono rilevate adottando il metodo del consolidamento integrale ai sensi dello IAS 27. Le partecipazioni in società collegate sono rilevate adottando il metodo del patrimonio netto. Il valore contabile è sottoposto a verifica per valutare eventuali perdite per riduzione permanente di valore. Le partecipazioni in entità a controllo congiunto, in ossequio a quanto previsto dallo IAS 31, sono rilevate adottando il metodo del consolidamento proporzionale. Le partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture sono eliminate dal bilancio quando, a seguito di alienazione o di altri eventi, mancano i requisiti previsti dagli IAS 27, 28 e 31 per la loro rilevazione.

ATTIVITÀ FINANZIARIE

La definizione di attività finanziaria comprende i crediti da attività di finanziamento, i titoli di debito e di capitale, le quote di fondi comuni di investimento, i prestiti su polizze, i depositi attivi di riassicurazione e altre attività. Il principale criterio di valutazione per le attività finanziarie è il fair value che è rappresentato: • dal prezzo rilevato al termine delle negoziazioni alla data di chiusura del periodo per le attività quotate su un mercato attivo; • dal valore determinato con tecniche di valutazione utilizzate comunemente, considerando anche i prezzi desumibili da recenti operazioni di mercato tra parti consapevoli ed indipendenti. Un’attività finanziaria è eliminata dal bilancio qualora a seguito della scadenza, della dismissione o di un altro evento siano trasferiti i diritti contrattuali sui flussi finanziari ad essa legati, nonché i rischi e benefici ad essa connessi. Per le attività finanziarie il fair value viene determinato attraverso l’utilizzo di prezzi acquisiti da quotazioni pubbliche, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l’utilizzo di modelli valutativi. Uno strumento è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi di quotazione sono prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società specializzate nel settore, servizi di quotazione o organismi regolatori e rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi in un adeguato intervallo di riferimento adattandosi prontamente alle variazioni di mercato. In mancanza di un mercato attivo od in assenza di un mercato che non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, il fair value viene determinato attraverso l’utilizzo di modelli di valutazione, generalmente applicati ed accettati dall’intero mercato, aventi l’obiettivo di determinare il prezzo di scambio di una ipotetica transazione avvenuta in condizioni di mercato definibile “normale ed indipendente”. Tali tecniche di valutazione prendono in considerazione: • valori desunti da un mercato attivo indirettamente collegabili per caratteristiche allo strumento da valutare; • input non desunti da variabili osservabili direttamente sul mercato per i quali si effettuano anche stime ed ipotesi. Nella definizione del fair value viene sempre attribuita la seguente priorità (gerarchia): • prezzi ufficiali desunti da un mercato definito come attivo (livello 1);

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• prezzi diversi da quelli desunti da un mercato definito come attivo (di cui al livello 1), che sono desunti direttamente attraverso almeno una valutazione di una controparte qualificata oppure indirettamente attraverso modelli di valutazione che hanno come dati di input parametri osservabili direttamente su un mercato attivo (livello 2); • prezzi basati su dati non osservabili direttamente sul mercato e che assumono ipotesi maggiormente discrezionali (livello 3). Sono considerati quotati in un mercato attivo, e quindi classificati come livello 1, i titoli azionari quotati su mercati regolamentati, i titoli obbligazionari quotati su circuiti nazionali ed internazionali per i quali sono rilevabili contribuzioni periodiche e con livelli di volatilità ritenuti congrui, i fondi ETF. Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato come fair value il prezzo “bid” dell’ultimo giorno di transazione disponibile alla data di valutazione. Sono classificati nella gerarchia del fair value come livello 2 gli strumenti finanziari diversi da quelli desunti da un mercato definito come attivo (di cui al livello 1), il cui prezzo è desunto direttamente attraverso almeno una valutazione di una controparte qualificata oppure indirettamente attraverso modelli di valutazione che hanno come dati di input parametri osservabili direttamente su un mercato attivo. In quest’ultimo caso le valutazioni non avvengono sulle quotazioni dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione ma sulla comparazione di prezzi, spread creditizi, tassi o altri fattori desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti finanziari che presentano caratteristiche sostanzialmente simili (comparable approach). Tali metodologie di calcolo consentono di riprodurre i prezzi degli strumenti finanziari senza includere parametri definiti come “discrezionali” tali da influire in modo significativo il prezzo finale di valutazione. Sono considerati strumenti di livello 2 le obbligazioni non quotate, le obbligazioni sottostanti alle polizze index linked, i fondi immobiliari quotati in mercati regolamentati, gli OTC option e swap, i coverad warrant ed i warrant, i mortage, le SICAV e gli Oicr Aperti, gli Hedge Funds, i Fondi Mezzanine. Il fair value dei titoli obbligazionari, compresi quelli delle obbligazioni sottostanti alle polizze index, privi di quotazioni espresse da mercati definiti come attivi sono determinati attraverso l’applicazione di credit spread individuati a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari quali ad esempio: medesimo rating, durata, emittente, ecc.. Gli OTC option e swap, se non scambiati su mercati regolamentati, vengono valutati attraverso appositi modelli di pricing alimentati da parametri di input osservabili su mercati quali curve di tasso, volatilità, cambi ecc.. Per gli strumenti finanziari di livello 3, la definizione del fair value avviene attraverso l’utilizzo di dati non osservabili direttamente sul mercato ovvero comportano l’adozione da parte del Gruppo di stime o ipotesi o di altre tipologie di informazioni desunte ad esempio da ricerche specializzate di settore (analisi o report di agenzie di rating). Sono inclusi nel livello 3 della gerarchia del fair value: • quote di fondi immobiliari chiusi non quotati e fondi di private equity il cui prezzo è determinato sulla base dei valori dei NAV calcolati dalle società di gestione; • titoli obbligazionari non quotati il cui fair value è stimato sulla base della tecnica dello sconto finanziario apportando opportune modifiche od integrazioni per tenere in considerazione altri fattori quali ad esempio fenomeni di illiquidità che li caratterizzano, qualità del credito, ulteriori adjustment prudenziali che trovano riscontro da giudizi di esperti o da controparti; • partecipazioni strategiche non quotate su mercati attivi il cui prezzo è stimato attraverso modelli, generalmente adottati nella prassi valutativa di mercato, tipicamente basati sulla attualizzazione dei flussi;

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Note illustrative

• titoli emessi da emittenti in default (obbligazioni Lehman Brothers ed obbligazioni emesse da banche islandesi) iscritti al presunto valore di recupero; • OTC option non valutabili attraverso appositi modelli di pricing alimentati da parametri di input osservabili su mercati; • cartelle Enel ANIA mantenute prudenzialmente, date le loro caratteristiche, al costo essendo il rendimento delle stesse superiore ai livelli di mercato. Per quanto riguarda le passività finanziarie valutate al fair value viene fatto riferimento al livello del corrispondente attivo.

Investimenti posseduti sino alla scadenza (Held to maturity)

In tale categoria sono classificate le attività finanziarie considerate ad utilizzo durevole, esclusi gli strumenti finanziari derivati, con scadenza prefissata e pagamenti fissi o determinabili, che le singole società del Gruppo hanno intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. La rilevazione iniziale avviene al costo comprensivo degli oneri e proventi direttamente imputabili. Successivamente gli investimenti sono valutati al costo ammortizzato, al netto di eventuali perdite durevoli di valore, utilizzando il tasso di interesse effettivo. La quota di ammortamento così calcolata è rilevata a conto economico. Ad ogni chiusura di bilancio si valuta se esistono evidenze obiettive di eventuali perdite di valore. Secondo quanto previsto dallo IAS 39 è possibile effettuare riprese di valore, qualora i motivi della perdita di valore siano stati rimossi, con il limite della precedente svalutazione. In caso di cessione anticipata o trasferimento in altra categoria, di un importo significativo e non giustificato da particolari eventi, l’intera categoria è riclassificata tra le attività disponibili per la vendita.

Finanziamenti e crediti (Loans & receivables)

In tale categoria sono classificate le attività, esclusi gli strumenti finanziari derivati, con scadenza prefissata e con pagamenti fissi o determinabili, non quotate in mercati attivi, che non sono iscritte in alcuna delle altre categorie. In particolare sono compresi tutti i prestiti e i finanziamenti, i depositi delle riassicuratrici presso le imprese cedenti e i titoli obbligazionari, non quotati su mercati attivi, considerati ad utilizzo durevole. I finanziamenti e crediti sono valutati al costo ammortizzato, al netto di eventuali perdite durevoli di valore, utilizzando il tasso di interesse effettivo. La quota di ammortamento così calcolata è rilevata a conto economico. Ad ogni chiusura di bilancio si valuta se esistono evidenze obiettive di eventuali perdite durevoli di valore.

Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available for sale)

In tale categoria sono compresi in via residuale tutti i titoli di capitale, i titoli di debito che non sono classificati come “finanziamenti e crediti”, “investimenti posseduti fino a scadenza”, o “attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico”. In generale i titoli di capitale classificati come disponibili per la vendita sono valutati al fair value con contropartita ad una riserva di patrimonio netto. Nel caso in cui i titoli di capitale non abbiano un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo e il cui fair value non possa essere determinato attendibilmente sono valutati al costo, così come gli eventuali derivati ad essi correlati. Per i titoli

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di debito, invece, è utilizzato il metodo di contabilizzazione misto, caratterizzato dalla coesistenza del metodo del costo ammortizzato e della valutazione a fair value (con contropartita la medesima riserva di patrimonio netto prevista per i titoli di capitale). La riserva di patrimonio netto rimane iscritta fino a quando le attività sono cedute o subiscono una perdita durevole di valore. Al verificarsi di tali eventi gli utili o perdite rilevati a riserva sono liberati ed iscritti a conto economico. In relazione alle attività disponibili per la vendita, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede l’identificazione delle attività che hanno perso valore tramite la verifica della presenza (per i titoli di capitale quotati in mercati regolamentati) di un andamento della quotazione del titolo inferiore di oltre il 40% rispetto al valore di iscrizione iniziale o una quotazione inferiore al valore di iscrizione iniziale per un periodo continuativo superiore ai 24 mesi, ovvero (per i titoli di debito quotati e di capitale non quotati in mercati regolamentati) a fattori endogeni alla società oggetto di valutazione – quali per esempio significative difficoltà dell’emittente con scostamenti rispetto ad obiettivi di budget, annuncio di piani di ristrutturazione, revisione al ribasso del “rating” attribuito da società specializzate sotto la classe “BB”.

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico (At fair value through profit or loss)

In tale categoria sono classificate tutte le attività finanziarie rientranti nell’attività di trading, compresi i derivati, e tutte quelle che, pur non essendo state acquisite per essere vendute nel breve periodo, vi rientrano, per volontà delle società del Gruppo, a partire dalla rilevazione iniziale. In particolare tra queste attività sono comprese attività finanziarie a copertura di contratti di assicurazione o di investimento per i quali il rischio dell’investimento è a carico dagli assicurati e relative alla gestione dei fondi pensione. La rilevazione iniziale avviene al costo inteso come fair value dello strumento al netto dei costi o proventi direttamente e indirettamente imputabili. Gli utili e le perdite da valutazione successiva emergenti da variazioni nel fair value sono rilevati direttamente a conto economico.

CREDITI DIVERSI In tale categoria sono classificati i crediti per premi verso assicurati non ancora incassati, i crediti verso agenti e broker di assicurazione e banche distributrici, verso compagnie coassicuratrici e riassicuratrici, crediti per franchigie ed altri crediti. Sono iscritti al valore nominale; trattandosi di crediti a breve termine non si fa ricorso a metodi di attualizzazione. Ad ogni chiusura di bilancio si valuta se esistano evidenze obiettive di eventuali perdite di valore ed eventualmente, a seguito dell’impairment test, si procede alla svalutazione.

ALTRI ELEMENTI DELL’ATTIVO

Attività non correnti o di un gruppo in dismissione possedute per la vendita

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In tale posta sono rilevate tutte le attività non correnti o in dismissione la cui vendita sia altamente probabile secondo quanto stabilito dall’IFRS 5. Le attività non correnti o facenti parte di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita sono rilevate al minore tra il loro valore contabile ed il fair value al netto dei costi di vendita (attualizzati in caso di vendite che si concluderanno oltre l’anno).

Note illustrative

Costi di acquisizione differiti

In tale categoria sono incluse le provvigioni di acquisizione relative a contratti assicurativi dei rami vita. Le provvigioni di acquisizione vita sono ripartite, al netto delle quote a carico dei riassicuratori, per un periodo non superiore alla durata dei contratti, con il limite massimo di dieci anni, e comunque entro il limite dei caricamenti presenti in tariffa. Le provvigioni di acquisizione relative a contratti assicurativi dei rami danni non sono ammortizzate per effetto del c.d. decreto Bersani bis che ha introdotto per il contraente la facoltà di recedere annualmente dal contratto avente durata poliennale, senza oneri e con preavviso di sessanta giorni.

Attività fiscali differite

Le attività fiscali differite sono rilevate, tranne i casi espressamente previsti dallo IAS 12, per tutte le differenze temporanee, nella misura in cui è probabile che sarà conseguito un reddito imponibile a fronte del quale le stesse potranno essere utilizzate. In presenza di perdite fiscali riportabili o di crediti d’imposta non utilizzati, sono rilevate attività fiscali differite nella misura in cui è probabile che sarà disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale potranno essere utilizzate le citate perdite fiscali od i crediti d’imposta inutilizzati. Le attività fiscali differite sono calcolate sulla base delle aliquote fiscali e della normativa fiscale vigente o di fatto vigente alla data di chiusura del bilancio e sono sottoposte a verifica di recuperabilità qualora siano intervenute modifiche della normativa fiscale di riferimento.

Attività fiscali correnti

Tra le attività fiscali correnti sono classificate le attività relative ad imposte correnti così come definite e disciplinate dallo IAS 12. Tali attività sono iscritte sulla base delle aliquote fiscali in vigore.

Altre attività

Le altre attività comprendono prevalentemente le commissioni passive differite (deferred acquisition cost) relative a contratti di investimento ed ratei e risconti attivi. Le commissioni passive differite sono ripartite in relazione alla vita attesa dei contratti secondo una percentuale costante del valore attuale dei redditi generati dalle polizze di investimento per tutto il periodo della loro permanenza nel portafoglio. Il margine reddituale determinato al momento dell’emissione di contratti è verificato con cadenza periodica e gli eventuali scostamenti sono registrati direttamente a conto economico come maggiori ammortamenti di costi di acquisizione capitalizzati.

DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI In tale categoria sono classificate le disponibilità liquide ed i depositi a vista iscritti al valore nominale.

PATRIMONIO NETTO

Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo

La macrovoce comprende gli strumenti rappresentativi di capitale, le componenti rappresentative di capitale comprese in strumenti finanziari composti, come le obbligazioni convertibili e le passività subordinate, le connesse riserve patrimoniali di pertinenza del Gruppo.

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Capitale sociale

Le azioni ordinarie sono iscritte al loro valore nominale come capitale sociale.

Riserve di capitale

La voce comprende, in particolare, la riserva sovrapprezzo azioni della Capogruppo.

Riserve di utili e altre riserve patrimoniali

La voce comprende:

Azioni proprie

La voce comprende, ove presenti, ai sensi di quanto previsto dallo IAS 32, gli strumenti rappresentativi di capitale dell’impresa che redige il consolidato posseduti dall’impresa stessa e dalle società consolidate.

Riserva per differenze di cambio nette

La voce comprende le differenze di cambio da imputare a patrimonio netto, ai sensi dello IAS 21, derivanti da operazioni in valuta estera.

Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita

La voce comprende gli utili o le perdite derivanti dalla valutazione di attività finanziarie disponibili per la vendita, come precedentemente descritto nella corrispondente voce degli investimenti finanziari. Gli importi sono esposti al netto delle corrispondenti imposte differite e della quota di pertinenza degli assicurati.

Altri utili o perdite rilevati direttamente nel patrimonio

La voce comprende la riserva derivante da variazioni nel patrimonio netto delle partecipate ai sensi dello IAS 28.

• gli utili o le perdite derivanti dalla prima applicazione dei principi contabili internazionali ai sensi di quanto previsto dall’IFRS 1; • gli utili o le perdite per errori determinanti e cambiamenti dei principi contabili o delle stime contabili; • le riserve catastrofali e le riserve di perequazione non ammesse tra le passività tecniche ai sensi dell’IFRS 4; • le riserve previste prima dell’adozione dei principi contabili internazionali; • le riserve di consolidamento.

Patrimonio netto La macrovoce comprende gli strumenti e le componenti rappresentative di capitale che di pertinenza costituiscono il patrimonio netto di pertinenza di terzi. In particolare, la macrovoce comprende gli di terzi “utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita” riferibili al patrimonio di pertinenza di terzi.

ACCANTONAMENTI Gli accantonamenti sono rilevati quando si ritiene di dover far fronte ad un’obbligazione (legale o implicita) derivante da un evento passato e per la quale è probabile un impiego di risorse il cui ammontare possa essere attendibilmente stimato.

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Note illustrative

RISERVE TECNICHE Le riserve tecniche sono asseverate dall’attuario incaricato.

RISERVE RAMI VITA

La voce comprende le riserve tecniche correlate a contratti assicurativi, a contratti assicurativi con partecipazione discrezionale agli utili (discretionary partecipations features) ed a contratti d’investimento con partecipazione discrezionale agli utili (discretionary partecipations features). Annualmente, in chiusura di esercizio, è effettuata la valutazione dell’adeguatezza di tali riserve per mezzo del liability adequacy test. Il test è condotto confrontando le riserve matematiche, al netto dei costi di acquisizione differiti e del valore di eventuali altri attivi immateriali correlati, con il valore attuale dei futuri flussi di cassa attesi dal portafoglio. Tali flussi sono ottenuti proiettando i flussi attesi alla data della valutazione sulla base di ipotesi, ritenute ragionevoli, relative all’andamento degli storni, delle spese, dei riscatti e della mortalità. Per i contratti di investimento senza partecipazione discrezionale agli utili, si effettua la separazione della componente relativa al rischio assicurativo ove presente. Le riserve tecniche, disciplinate dall’art. 36 del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209, per l’esercizio delle assicurazioni private sulla vita, sono state valutate sulla base dei principi attuariali previsti dal regolamento ISVAP 28 marzo 2008, n. 21. Esse risultano adeguate alla copertura degli impegni nei confronti degli assicurati; le basi tecniche di calcolo adottate sono coerenti con il disposto dei titoli IV, V e VI del regolamento citato. Le riserve aggiuntive costituite per coprire rischi di mortalità, o altri rischi, quali le prestazioni garantite alla scadenza o i valori di riscatto garantiti, sono comprese nelle riserve matematiche. Sono state applicate le disposizioni degli artt. 36 e ss. del regolamento ISVAP 28 marzo 2008, n. 21, riguardanti la determinazione del rendimento prevedibile delle riserve aggiuntive per rischio finanziario, e degli artt. 50 e ss., riguardanti la costituzione e il calcolo di una riserva aggiuntiva per rischio demografico. È stato applicato, inoltre, l’art. 55 del suddetto regolamento che prevede la copertura del rischio di credito dei contratti index linked con prestazioni a scadenza garantite dalle società. Le riserve relative alle accettazioni sono calcolate in funzione dei criteri previsti dal titolo I, capo II, sezione I della parte III del regolamento ISVAP 10 marzo 2010, n. 33. Le riserve a carico dei riassicuratori comprendono gli importi lordi di loro competenza e sono determinate conformemente agli accordi contrattuali di riassicurazione, in base agli importi lordi delle riserve tecniche ai sensi dell’art. 36, comma 6, del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209.

Riserve per somme da pagare

Le riserve per somme da pagare, costituite dalle somme necessarie a far fronte al pagamento di capitali e rendite maturati, riscatti e sinistri da pagare, sono iscritte ai sensi dell’articolo 36, comma 3, del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209.

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Riserve tecniche allorché il rischio dell’investimento è sopportato dagli assicurati e riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione

Le riserve relative a polizze index, unit linked e fondi pensioni sono state calcolate tenendo conto sia degli impegni contrattuali, sia delle attività finanziarie legate a tali polizze.

Shadow accounting

L’applicazione dei principi IAS/IFRS comporta disallineamenti tra le modalità di valutazione degli attivi e quelle dei relativi passivi, eccezion fatta per i contratti di tipo linked. I disallineamenti sono riconducibili alla contabilizzazione sia delle minusvalenze sia delle plusvalenze da valutazione degli attivi valutati al fair value a fronte di passività che non risentono di tali variazioni. Relativamente ai contratti vita legati a gestioni separate, l’IFRS 4, tramite una tecnica contabile denominata shadow accounting, consente di limitare gli effetti di tali disallineamenti. Tale tecnica permette di trasferire sulle riserve tecniche legate a gestioni separate parte delle variazioni di fair value dei relativi attivi a copertura.

Riserva per rischio di insolvenza (default) e liquidità

È stata accantonata una riserva aggiuntiva, in base all’art. 55 del regolamento ISVAP 28 marzo 2008, n.21 per la copertura del rischio di insolvenza che costituisce un accantonamento volto a salvaguardare la compagnia dal rischio di fallimento di emittenti titoli posti a copertura di riserve tecniche di contratti con garanzia a scadenza prestata dalla compagnia.

Sono costituite ai sensi del titolo VI del regolamento ISVAP 28 marzo 2008, n. 21 e dell’art. 38 del d.lgs. 26 maggio 1997, n. 173 e coprono gli impegni derivanti dall’assicurazione dei rami vita il cui rendimento è determinato in funzione di investimenti per i quali l’assicurato ne sopporta il rischio o in funzione di un indice.

In base all’art. 54 del suddetto regolamento è stata anche verificata la necessità di un accantonamento a fronte del rischio di liquidità degli attivi a copertura delle riserve dei contratti di tipo index-linked.

RISERVE RAMI DANNI

La voce comprende le riserve tecniche correlate a contratti assicurativi.

Riserva premi

La riserva premi delle assicurazioni dei rami danni comprende, ai sensi dell’art. 37, comma 4 del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209 la riserva per frazione di premio e la riserva per rischi in corso. La riserva per frazione di premi è calcolata analiticamente con il metodo del pro rata temporis (titolo II, capo I, sezione I del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16) sulla base dei premi lordi contabilizzati, come definiti nell’art. 45 del d.lgs. 26 maggio 1997, n. 173, dedotte soltanto le provvigioni di acquisizione e le altre spese di acquisizione, limitatamente ai costi direttamente imputabili, comprese le provvigioni in corso di ammortamento, per la quota imputabile all’esercizio.

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Note illustrative

Il valore contabile così ottenuto è stato integrato dalle riserve delle cauzioni, della grandine, delle altre calamità naturali e dei danni derivanti dalla energia nucleare, calcolate secondo i criteri previsti dal titolo II, capo I, sezione III del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16. La riserva per rischi in corso è calcolata per ramo e rappresenta il valore da accantonare, a copertura dei rischi incombenti sulle singole società dopo la fine dell’esercizio, per far fronte a tutti gli indennizzi e spese derivanti dai contratti di assicurazione stipulati entro la chiusura dell’esercizio, qualora il loro ammontare superi quello della riserva per frazioni di premi ed i premi che saranno esigibili in virtù di tali contratti, ai sensi del titolo II, capo I, sezione II, del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16. Le riserve premi relative alle cessioni ai riassicuratori sono state calcolate, ai sensi dell’articolo 37, comma 11, del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209 sulla base di metodi coerenti con quelli del lavoro diretto e, comunque, conformemente agli accordi contrattuali di riassicurazione. Le riserve premi relative alle accettazioni sono calcolate, in funzione dei criteri previsti dal titolo I, capo III, sezione I della parte III del regolamento ISVAP 10 marzo 2010, n. 33.

Riserva sinistri

La riserva sinistri è determinata, ai sensi dell’articolo 37, comma 5, del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209, sulla base di una prudente valutazione, fondata su elementi obiettivi, dei sinistri avvenuti nell’esercizio stesso o in quelli precedenti e non ancora pagati, nonché delle relative spese di liquidazione. Le società hanno fatto riferimento, nella definizione delle riserve sinistri, al concetto di costo ultimo prevedibile, individuando tale valore, conformemente alle disposizioni impartite dall’ISVAP con regolamento 4 marzo 2008, n. 16 (titolo II, capo II, sezione I), secondo un sistema di valutazione mista. In particolare, le società hanno adottato, nella determinazione dell’onere relativo ai sinistri, un procedimento costituito da due fasi nella prima delle quali, applicata per tutti i rami di attività, si procede alla valutazione separata di ciascun sinistro (metodo dell’inventario), basato sull’analisi della documentazione relativa ad ogni singola pratica di danno, effettuata dal personale addetto alla liquidazione dei sinistri. Nella seconda, adottata dove siano presenti i requisiti per una significatività e congruenza sotto il profilo metodologico, conformemente alle disposizioni dell’art. 27, comma 4 del regolamento citato si attua un’ulteriore valutazione mediante procedimenti statistico-attuariali. Per quanto riguarda la valutazione del costo della generazione corrente la Società si avvale, come previsto dal comma 5 dell’art. 27, del criterio del costo medio (ad eccezione dei rami credito e cauzioni). Con riferimento ai rami credito e cauzione la riserva sinistri è costituita in base a quanto disposto dal titolo II, capo II, sezione IV del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16. Ai sensi dell’art. 37, comma 6 del d.lgs 7 settembre 2005, n. 209, la riserva comprende la valutazione dei sinistri avvenuti ma non denunciati alla data di chiusura dell’esercizio determinata sulla base delle disposizioni impartite dall’ISVAP con regolamento 4 marzo 2008, n. 16 (titolo II, capo II, sezione II). La riserva sinistri dei sinistri Card e No Card del ramo r.c. autoveicoli terrestri è definita sulla base dell’art. 33 del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16, comma 1, nel caso la Società sia gestionaria, e comma 2, nel caso la Società sia debitrice. L’importo complessivo della riserva sinistri è calcolato in relazione a quanto disposto dall’art. 34 dello stesso regolamento.

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Le quote delle riserve sinistri a carico dei riassicuratori sono determinate ai sensi dell’art. 37, comma 11, del d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209 con gli stessi criteri utilizzati per le riserve del lavoro diretto e tengono conto delle clausole contrattuali dei trattati. Le riserve sinistri relative alle accettazioni sono calcolate in base ai criteri previsti dal titolo I, capo III, Sezione II della parte III del regolamento ISVAP 10 marzo 2010, n. 33.

Altre riserve tecniche

Comprendono la riserva di senescenza del ramo malattia per l’accrescersi dell’età degli assicurati ai sensi dell’art. 45 e ss. del regolamento ISVAP 4 marzo 2008, n. 16 e del titolo I, Capo III, Sezione IV della Parte III del regolamento ISVAP 10 marzo 2010, n. 33.

PASSIVITÀ FINANZIARIE In questa macrovoce sono incluse le passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico e passività finanziarie al costo ammortizzato.

Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Tale voce comprende le passività finanziarie rientranti nell’attività di trading, e le passività relative ai contratti di investimento index e unit linked, dove il rischio degli investimenti è a carico degli assicurati. La valutazione è al fair value e gli utili e le perdite che emergono sono rilevati a conto economico.

Altre passività finanziarie

La voce comprende le passività finanziarie definite e disciplinate dallo IAS 39 non incluse nella categoria passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico, ma valutate al costo ammortizzato. Sono classificate in tale voce le passività subordinate, per le quali il diritto di rimborso da parte del creditore, nel caso di liquidazione dell’impresa, può essere esercitato soltanto dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori ed i prestiti obbligazionari. Sono, inoltre, inclusi i depositi ricevuti da riassicuratori, gli altri finanziamenti ottenuti e le riserve legate ai contratti con specifica provvista di attivi.

DEBITI

La voce comprende debiti derivanti da operazioni assicurative e non. In particolare sono compresi i debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta e indiretta. Sono incluse, inoltre, le passività connesse con i piani a beneficio definito a favore dei dipendenti che comportano erogazioni successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro e gli altri benefici a lungo termine (ivi compreso il trattamento di fine rapporto) che, in conformità allo IAS 19, sono sottoposti a valutazione di natura attuariale mediante utilizzo del cosiddetto “project unit credit method”. Secondo tale metodologia, la passività viene determinata tenendo conto di una serie di variabili (quali la mortalità, la previsione di future variazioni retributive, il tasso di inflazione previsto, il prevedibile rendimento degli investimenti, ecc.). La passività iscritta in bilancio rappresenta il valore attuale dell’obbligazione prevedibile, al netto di ogni eventuale attività a servizio dei piani, rettificato per eventuali perdite o utili attuariali non ammortizzati. L’attualizzazione dei flussi di cassa futuri è effettuata sulla base del tasso d’interesse di titoli corporate di elevata qualità. Le ipotesi attuariali utilizzate sono periodicamente riesaminate per confermarne la validità.

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Note illustrative

Gli altri benefici a lungo termine riguardano i premi di anzianità che maturano al 25° e 35° anno di servizio presso alcune società, come previsto dai relativi CCNL. La frequenza delle valutazioni e il metodo di contabilizzazione sono simili a quelli utilizzati per i piani pensionistici a benefici definiti. In seguito alla riforma dell’istituto del TFR, culminata con i decreti attuativi della Legge Finanziaria 2007 in materia di conferimento del TFR e Previdenza complementare (G.U. 1° febbraio 2007, n. 26), l’applicazione del metodo sopra citato varia a seconda che la società oggetto di valutazione abbia un numero di dipendenti inferiore o almeno pari a 50. In base alla legge n. 296/06, per le imprese con almeno 50 dipendenti è previsto il trasferimento delle quote del TFR ad un apposito Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS. In linea con quanto indicato dall’OIC nell’appendice alla Guida operativa n. 1 per la transizione ai principi contabili internazionali (capitolo 13), non si è proceduto al calcolo attuariale relativamente al TFR maturando dal 1° gennaio 2007 per le società con almeno 50 dipendenti. Ciò equivale a considerare il TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 come un piano a benefici definiti (e quindi soggetto a calcolo attuariale) e il TFR destinato dal 1° gennaio 2007 al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS come un piano a contribuzione definita (e quindi non soggetto a calcolo attuariale). Relativamente al TFR maturato sino al 31 dicembre 2006, essendo interamente maturato il periodo contributivo, viene meno la ponderazione degli esborsi. Per le società con meno di 50 dipendenti, l’intera passività, in assenza di trasferimento al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS dei contributi successivi al 31 dicembre 2007, è stata considerata come un piano a benefici definiti. Per tutte le società del Gruppo sono stati rilevati a bilancio gli utili e le perdite attuariali emerse nel corso dell’esercizio.

ALTRI ELEMENTI DEL PASSIVO

Passività di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita

In tale posta, sono rilevate tutte le passività non correnti o facenti capo a un gruppo in dismissione la cui vendita sia altamente probabile.

Passività fiscali correnti e differite

Le imposte correnti sono calcolate sulla base del reddito imponibile di periodo. I debiti per imposte correnti sono contabilizzati per l’importo che si prevede di pagare applicando le aliquote e la normativa fiscale vigenti. Sono comprese le imposte differite originate dalle differenze temporanee tassabili dovute al differimento nell’imponibilità di componenti positivi di reddito realizzati e iscritti nel conto economico, che saranno liquidate negli esercizi successivi quando i suddetti ricavi saranno tassati.

Le passività non correnti o facenti parte di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita sono rilevate al minore tra il loro valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita (attualizzati in caso di vendite che si concluderanno oltre l’anno).

Quando i risultati delle operazioni sono rilevati direttamente a patrimonio netto, le imposte correnti e le passività per imposte differite sono anch’esse imputate al patrimonio netto.

Altre passività

Le altre passività comprendono prevalentemente i ricavi differiti (DIR – deferred income reserve) relativi a contratti di investimento. I principi IAS/IFRS prevedono una diversa modalità di determinazione e di rappresentazione della

135

riserva per spese di gestione; in particolare la componente riferita ai contratti non più classificati come assicurativi ma di investimento (DIR – deferred income reserve) è inserita tra le altre passività ed è attribuita al conto economico in base alla distribuzione temporale dei costi sostenuti per la gestione dei contratti.

CONTO ECONOMICO RICAVI

Premi netti

Tale posta comprende i premi di competenza relativi a contratti di assicurazione e strumenti finanziari con partecipazione discrezionale agli utili (discretionary partecipation features), al netto delle cessioni in riassicurazione.

Proventi e oneri derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

In tale posta sono compresi gli utili e le perdite realizzati, gli interessi, i dividendi e le variazioni positive e negative di valore delle attività e delle passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico. Sono incluse, inoltre, le variazioni delle passività finanziarie legate a contratti di investimento.

La macrovoce comprende i proventi originati dalle partecipazioni in controllate, collegate e joint Proventi venture iscritte nella corrispondente voce dell’attivo. derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

Altri ricavi

136

I proventi da strumenti finanziari e altri investimenti comprendono quelli derivanti da strumenti finanziari non valutati a fair value rilevati a conto economico e dagli investimenti immobiliari. In particolare, sono inclusi: gli interessi attivi rilevati su strumenti finanziari valutati con il metodo dell’interesse effettivo; gli altri proventi da investimenti, comprendenti i dividendi e i ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, degli immobili destinati all’investimento; gli utili realizzati a seguito della vendita di un’attività o di una passività finanziaria e di investimenti immobiliari; le variazioni positive derivanti dalla ripresa di una perdita durevole di valore (reversal of impairment).

Negli altri ricavi sono comprese le commissioni attive per i servizi finanziari prestati, i ricavi derivanti dalla vendita di beni, dalla prestazione di servizi diversi da quelli di natura finanziaria e dall’utilizzo da parte di terzi delle attività materiali e delle altre attività dell’impresa. Sono compresi inoltre gli utili realizzati e i ripristini di valore relativi agli attivi immateriali e agli altri attivi, le differenze di cambio da imputare al conto economico ai sensi dello IAS 21 e gli altri proventi tecnici netti connessi a contratti di assicurazione. In particolare sono incluse le commissioni attive legate ai contratti di investimento.

Note illustrative

COSTI

Oneri netti relativi ai sinistri

Gli oneri relativi ai sinistri comprendono le somme pagate nel periodo per sinistri, scadenze e riscatti nonché l’ammontare relativo alle variazioni delle riserve tecniche, al netto dei recuperi e delle cessioni in riassicurazione. Sono comprese, inoltre, la componente da imputare a conto economico della variazione delle passività differite verso gli assicurati e la variazione della riserva per rischio di insolvenza.

Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

La voce comprende gli oneri originati dalle partecipazioni in controllate, collegate e joint venture iscritte nella corrispondente voce dell’attivo.

Oneri derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

La voce comprende gli oneri derivanti da strumenti finanziari non valutati a fair value con effetto a conto economico e gli oneri derivanti da investimenti immobiliari. In particolare, tra i costi relativi agli investimenti immobiliari sono iscritte le spese condominiali e le spese di manutenzione e riparazione non portate ad incremento del valore degli investimenti immobiliari, le perdite realizzate a seguito dell’eliminazione di un investimento immobiliare, gli ammortamenti e le riduzioni di valore (impairment). Tra gli oneri derivanti da strumenti finanziari sono compresi gli interessi passivi rilevati utilizzando il criterio dell’interesse effettivo, le perdite rilevate a seguito dell’eliminazione di un’attività o di una passività finanziaria e le riduzioni di valore (impairment). Sono incluse, inoltre, le spese di amministrazione, comprendenti le spese generali e quelle per il personale, nonché quelle relative alla gestione degli strumenti finanziari, degli investimenti immobiliari e delle partecipazioni.

Spese di gestione

Le spese di gestione comprendono, per le società assicurative, le provvigioni, le altre spese di acquisizione e le spese di amministrazione relative a contratti rientranti nell’ambito dell’IFRS 4 o a strumenti finanziari senza partecipazione discrezionale agli utili. Sono comprese inoltre le spese amministrative delle società che non esercitano attività assicurativa.

Altri costi

La voce comprende le commissioni passive per i servizi finanziari ricevuti, gli altri oneri tecnici netti connessi a contratti di assicurazione, le differenze di cambio da imputare a conto economico ai sensi dello IAS 21, le quote di accantonamento dell’esercizio, le perdite realizzate, le riduzioni durevoli di valore e gli ammortamenti relativi agli attivi materiali che non costituiscono investimenti immobiliari ed a quelli immateriali.

Imposte correnti

In tale voce sono iscritte le imposte sul reddito calcolate secondo la normativa vigente. L’adesione all’istituto del consolidato fiscale non determina deroghe o variazioni ai criteri sopra esposti.

137

Imposte differite

La voce include le imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri relative a differenze temporanee imponibili o deducibili.

Utile (perdita) delle attività operative cessate

In tale posta, sono rilevati gli utili (perdite) non correnti o facenti capo a un gruppo in dismissione la cui vendita sia altamente probabile.

138

Note illustrative Parte C Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico consolidati

Note illustrative

Parte C Premessa Il bilancio consolidato dell’esercizio 2011 è redatto in base ai principi contabili internazionali. *** A seguito della cessione della partecipazione in Cattolica-B.P.Vi. Mediazione Creditizia il 25 ottobre 2011, si sono classificati, ai sensi dell’IFRS 5 (par. 33), i dati economici della società fino a tale data nella voce “4 Utile (perdita) delle attività operative cessate”. Tale riclassificazione è stata operata anche con riferimento ai dati economici del corrispondente periodo dell’esercizio precedente ai sensi dell’IFRS 5, (par. 34). Indice di sintesi dell’informativa fornita nelle Note Illustrative STATO PATRIMONIALE

pag. 144

Attività

pag. 144

1

Attività immateriali

pag. 145

2

Attività materiali

pag. 149

3

Riserve tecniche a carico dei riassicuratori

pag. 151

4

Investimenti

pag. 151

5

Crediti diversi

pag. 161

6

Altri elementi dell'attivo

pag. 162

7

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

pag. 163

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

pag. 164

1

Patrimonio netto

pag. 164

2

Accantonamenti

pag. 165

3

Riserve tecniche

pag. 166

4

Passività finanziarie

pag. 167

5

Debiti

pag. 169

6

Altri elementi del passivo

pag. 171

CONTO ECONOMICO

pag. 174

1.1

Premi netti

pag. 175

1.2

Commissioni attive

pag. 180

1.3

Proventi e oneri derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

pag. 177 pag. 177

1.4

Proventi derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

1.5

Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

pag. 177

1.6

Altri ricavi

pag. 180

2.1

Oneri netti relativi ai sinistri

pag. 175

2.2

Commissioni passive

pag. 180

2.3

Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

pag. 177

2.4

Oneri derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

pag. 177

2.5

Spese di gestione

pag. 176

2.6

Altri costi

pag. 180

3

Imposte

pag. 180

4

Risultato delle attività operative cessate

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

pag. 181 pag. 182

143

Parte C Stato Patrimoniale - Attività ATTIVO

Ai sensi del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7 si riporta di seguito lo stato patrimoniale per settore di attività.

Tav. 16 - Stato Patrimoniale per settore di attività (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia)

Gestione Vita 2011 2010

1 ATTIVITÀ IMMATERIALI

173.514

35.160

54.847

56.570

93.074

85.294

6.177

150.062

327.612

327.086

21.822

22.073

661

914

5.385

5.294

0

0

27.868

28.281

563.005

540.724

96.178

78.714

0

0

-18.730

-13.152

640.453

606.286

2 ATTIVITÀ MATERIALI 3 RISERVE TECNICHE A CARICO DEI RIASSICURATORI 4 INVESTIMENTI 4.1 Investimenti immobiliari

2.606.735

2.862.711 12.805.257 13.746.289

176.120

167.005

-919.595

0

159.250

161.328

-1.292

-1.292

658.919

241.144

391.080

127

4

-801.326

37.619

180.168

36.706

0

0

0

331.159

297.735

1.185.077

1.031.344

280

1.723

1.480.598

1.804.748

7.132.151

7.542.086

16.463

3.950

923

4.2 Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

663.163

4.3 Investimenti posseduti sino alla scadenza

105.313

4.5 Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.6 Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

2010

0

0

4.4 Finanziamenti e crediti

Altro 2011

Elisioni intersettoriali 2011 2010

Gestione Danni 2011 2010

Totale 2011 2010

-1.069.243 14.668.517 15.706.762 157.958

160.959

-930.695

103.108

119.308

0

285.481

74.325

0

-40.378

1.516.516

1.290.424

-116.977

-96.878

8.512.235

9.253.906

26.502

62.767

4.066.717

4.745.073

0

0

0

0

4.093.219

4.807.840

5 CREDITI DIVERSI

729.804

670.194

130.226

161.465

16.787

11.794

-89.921

-128.950

786.896

714.503

6 ALTRI ELEMENTI DELL'ATTIVO

374.851

298.921

677.485

504.758

5.540

4.526

5.131

10.260

1.063.007

818.465

0

0

9.457

8.186

0

0

0

0

9.457

8.186

374.851

298.921

668.028

496.572

5.540

4.526

5.131

10.260

1.053.550

810.279

37.626

164.159

354.933

408.947

14.679

12.674

0

0

407.238

585.780

4.593.942 14.119.587 14.957.657

311.585

286.587

-1.016.938

6.1 Costi di acquisizione differiti 6.2 Altre attività 7 DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI TOTALE ATTIVITÀ

4.507.357

-1.051.023 17.921.591 18.787.163

1 PATRIMONIO NETTO

964.143

1.139.455

973.874

959.198

187.580

125.753

-902.131

-871.179

1.223.466

1.353.227

2 ACCANTONAMENTI

19.990

19.055

6.553

24.648

1.193

477

0

0

27.736

44.180

3 RISERVE TECNICHE

2.977.795

0

0

-23.939

77.421

78.238

0

0

1.254.072

1.291.813

4 PASSIVITÀ FINANZIARIE 4.1 Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

82.169

2.957.278 11.627.811 12.427.719 73.115

1.094.482

1.140.460

-13.152 14.581.667 15.371.845

0

0

962.190

995.805

0

0

0

0

962.190

995.805

82.169

73.115

132.292

144.655

77.421

78.238

0

0

291.882

296.008

5 DEBITI

328.715

308.818

120.908

158.848

42.698

79.421

-89.709

-167.539

402.612

379.548

6 ALTRI ELEMENTI DEL PASSIVO

134.545

96.221

295.959

246.784

2.693

2.698

-1.159

847

432.038

346.550

4.593.942 14.119.587 14.957.657

311.585

286.587

-1.016.938

4.2 Altre passività finanziarie

TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

144

4.507.357

-1.051.023 17.921.591 18.787.163

Note illustrative

1. ATTIVITÀ IMMATERIALI Tav. 17 - Attività immateriali

(importi in migliaia)

Variazione Val. assoluto

%

206.325

269

0,1

120.761

257

0,2

21.886

28.998

-7.112

-24,5

69.750

72.434

-2.684

-3,7

1.953

1.598

355

22,2

2011

2010

Avviamento

206.594

Altre attività immateriali:

121.018

portafogli assicurativi software modelli e progettazioni diritti di brevetto, marchi e diritti simili immobilizzazioni in corso Totale

403

401

2

0,5

27.026

17.330

9.696

55,9

327.612

327.086

526

0,2

1.1 Avviamento L’incremento rispetto allo scorso esercizio è riferibile all’aggiustamento prezzo, allocato integralmente ad avviamento, per la liberazione della riserva per rischio di credito di BCC Vita, secondo gli accordi con ICCREA Holding durante l’acquisizione di BCC Vita per 269 mila euro, come già riportato nel paragrafo “Operazioni di rilievo dell’esercizio”. L’avviamento, come esplicitato nei criteri di valutazione, è iscritto al relativo costo al netto delle eventuali perdite di valore secondo quanto previsto dall’IFRS 3, paragrafo 54.

145

Tav. 18 - Avviamento - movimentazione di periodo (importi in migliaia) Importo lordo al 31.12.2010 Fondo amm.to cumulato al 31.12.2010 Perdite durevoli cumulate al 31.12.2010 Importo netto al 31.12.2010 Incrementi per: business combination altro Decrementi per: business combination altro Importo lordo al 31.12.2011 Altre variazioni del fondo ammortamento Fondo amm.to cumulato al 31.12.2011 Perdite durevoli di valore Perdite durevoli cumulate al 31.12.2011 Importo netto al 31.12.2011

Avviamento 229.519 23.194 0 206.325 269 269 0 0 0 0 229.788 0 23.194 0 0 206.594

Il fondo ammortamento cumulato nella tavola precedente si riferisce ad ammortamenti antecedenti l’applicazione dei principi internazionali. Ai fini della verifica di eventuali perdite durevoli di valore, l’avviamento è stato assegnato alle unità generatrici di flussi finanziari (cash generating unit) o a gruppi di unità nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione, che comunque non può superare la singola area di affari (danni, vita e altro). Nell’assegnazione dell’avviamento alle unità generatrici di flussi finanziari, quindi, è stato considerato il livello minimo al quale l’avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno, tenuto conto che le operazioni di riorganizzazione societaria avvenute nel corso degli anni non consentono di tracciare in futuro il valore dei singoli avviamenti che erano in precedenza assegnati alle unità generatrici di flussi finanziari identificate in C.I.R.A., Duomo Previdenza, Duomo Uni One Assicurazioni, Eurosav e Persona Life. Le unità di business cui è stato assegnato l’avviamento coincidono con le seguenti società incluse nel perimetro di consolidamento: • 122,638 milioni sono relativi all’unità generatrice di flussi di cassa denominata Cattolica Danni, derivanti, come sopra riportato, dalla scissione di Duomo Uni One Assicurazioni che include la quota di avviamento derivante dall’acquisizione di Uni One Assicurazioni successivamente fusa con la stessa Duomo; • 43,308 milioni sono relativi all’unità generatrice di flussi di cassa denominata Cattolica Vita, derivanti, come sopra riportato, dalle fusioni di Duomo Previdenza e Persona Life nella Capogruppo; • 22,487 milioni derivanti dall’acquisizione del 51% di BCC Vita (di cui 269 mila di aggiustamento prezzo rilevato nel corso del 2011); • 4,54 milioni relativi alla unità generatrice di flussi di cassa Risparmio & Previdenza, che, come sopra riportato, derivano dalla fusione di Eurosav nella società medesima; • 4,486 milioni derivanti dall’acquisto del ramo d’azienda UBI; • 3,257 milioni derivanti dall’acquisizione del 50% di Cattolica Life; • 2,977 milioni imputabili all’acquisto del 50% di Berica Vita; • 2,644 milioni derivano dall’acquisizione, effettuata in più fasi, della controllata BCC Assicurazioni; • 257 mila euro derivanti dall’acquisizione dell’ulteriore 50% di Cattolica Previdenza. Gli impairment test condotti al 31 dicembre 2011 si basano sui risultati dell’esercizio 2011 e sulle previsioni di risultato 2012-2014 per ciascuna CGU approvate dal consiglio di amministrazione della Capogruppo; esse tengono

146

Note illustrative

conto del track record dei risultati tecnici di ciascuna società e, per la stima delle ipotesi di raccolta e redditività, dei trend che vanno evidenziandosi negli scenari di mercato, assicurativo e finanziario. Il valore recuperabile di tutte le compagnie assicurative – basato sul valore d’uso – è stato stimato sulla base del criterio di valutazione dell’economic capital a due o tre stadi, ad eccezione delle CGU Cattolica Danni (valutata sulla base di un dividend discount model) e TUA Assicurazioni (valutata sulla base di un criterio reddituale). Nell’applicazione del metodo dell’economic capital, il primo stadio è rappresentato dall’attualizzazione degli economic profit (rispettivamente calcolati sulla base dei RoEV – return on embedded value – per le compagnie vita, ovvero sulla base della redditività dell’embedded value, e sulla base dei RoNAV – return on net asset value – per le compagnie danni, ovvero sulla base della redditività del patrimonio netto rettificato al netto degli attivi immateriali) desunti dalle proiezioni di cui sopra. Il secondo stadio è ottenuto ipotizzando la convergenza lineare dell’economic profit dell’ultimo anno di piano verso il livello sostenibile in perpetuo. Il terzo stadio è dato dal terminal value (valore finale) dell’unità di business, ottenuto capitalizzando l’economic profit sostenibile in perpetuo con un appropriato tasso di capitalizzazione. Con riferimento alla partnership in Cattolica Life si è tenuto conto di un piano decennale, così come previsto dagli accordi rinnovati nel corso dell’esercizio; anche con riferimento a Cattolica Previdenza, società in start-up, si è utilizzato un piano decennale essendo l’orizzonte temporale triennale troppo breve per poter rappresentare le prospettive di redditività futura dell’iniziativa. Con riferimento a TUA Assicurazioni, società che ha portato a termine con successo la fase di start-up ma che non è ancora caratterizzata da un modello di business con una stabilità tale da consentire la proiezione attendibile dei risultati oltre l’usuale orizzonte di pianificazione, si è utilizzato un algoritmo di valutazione basato sull’attualizzazione delle previsioni di risultato 2012-2014 e di un terminal value desunto da un multiplo P/NAV normalizzato. Per il calcolo dei valori finali (terminal value) si è fatto ricorso a stime di lungo periodo di due variabili chiave: il tasso di rendimento contabile sull’economic capital (RoEC) e il saggio di crescita nominale di lungo periodo. Le ipotesi di base alle quali il valore d’uso (value in use) di ciascun gruppo di unità è risultato più sensibile sono: • il combined ratio per le cash generating unit rientranti nel segmento danni e il new business value per le cash generating unit rientranti nel segmento vita; • il costo del capitale proprio (Rs); • il RoEC di lungo termine (il RoEC è il rapporto tra l’economic profit e l’economic capital); • il tasso di crescita di lungo termine (“g”). Il costo del capitale è stato stimato utilizzando il CAPM – capital asset pricing model. I parametri utilizzati ai fini della stima del valore in uso sono: il coefficiente beta per ramo di attività, formulato sulla base dei beta di mercato delle compagnie d’assicurazione europee; il premio di rischio azionario (equity risk premium), in linea con il valore di consenso rilevato nelle relazioni degli analisti di mercato; il tasso privo di rischio (risk free). Sulla base di questi elementi è stato stimato il costo del capitale proprio (Rs) per ciascuna unità di business, pari al 9,69% per le società assicurative vita e al 7,89% per le società assicurative danni. Il saggio di crescita nominale di lungo termine “g” è stato invece posto pari al 2% per tutte le CGU. Tali assunti di base, oltre ad essere in linea con il tasso di crescita nominale di lungo termine del PIL italiano, sono anche coerenti con i valori utilizzati dagli analisti finanziari del settore assicurativo. Dai test effettuati non sono emerse perdite durevoli di valore. Sono state inoltre svolte analisi di sensitività con riferimento al costo del capitale (+/-0,5%) ed al saggio di crescita (+/-0,5%). Adottando lo scenario worst (Rs +0,5% e g -0,5%) il valore recuperabile risulta superiore al valore di iscrizione in bilancio per tutte le CGU ad eccezione di Cattolica Vita, BCC Vita, BCC Assicurazioni e San Miniato Previdenza.

147

1.2 Altre attività immateriali Nella voce sono compresi, ai sensi dello IAS 38, gli attivi che sono autonomamente identificabili e che genereranno benefici economici futuri in termini di risparmio di costi o di futuri proventi. La voce ammonta a 121,018 milioni rispetto ai 120,761 rilevati nell’esercizio precedente.

Tav. 19 - Altre attività immateriali - movimentazione di periodo Diritti di Immobilizzazioni brevetto, marchi in corso e migliorie e diritti simili su beni di terzi

Portafogli assicurativi

Software

Modelli e progettazioni

Importo lordo al 31.12.2009

52.334

189.784

2.479

2.343

17.540

264.480

Fondo amm.to cumulato al 31.12.2010

23.336

116.607

881

1.942

210

142.976



743







743

28.998

72.434

1.598

401

17.330

120.761



32.741

985

5

9.812

43.543

acquisto



32.741

693

5

117

33.556

business combination













altro





292



9.695

9.987



9.699

152





9.851

vendita













business combination













altro



9.699

152





9.851

52.334

212.826

3.312

2.348

27.352

298.172

7.112

25.465

501



116

33.194



261

-23

3



241

30.448

142.333

1.359

1.945

326

176.411













(importi in migliaia)

Perdite durevoli cumulate al 31.12.2010 Importo netto al 31.12.2010 Incrementi per:

Decrementi per:

Importo lordo al 31.12.2011 Ammortamento Altre variazioni del fondo amm. Fondo amm.to cumulato al 31.12.2011 riprese di valore perdite durevoli di valore Perdite durevoli cumulate al 31.12.2011 Importo netto al 31.12.2011

TOTALE















743







743

21.886

69.750

1.953

403

27.026

121.018

Le altre attività immateriali detenute dal Gruppo sono caratterizzate da una vita utile finita e quindi sono sottoposte, come riferito nei criteri di valutazione, ad un sistematico processo di ammortamento il cui periodo: • varia dai 4 agli 11 anni per i portafogli assicurativi, sulla base della durata media residua dei contratti sottostanti; • per software, modelli e progettazioni, diritti di brevetto, marchi e diritti simili è mediamente di 5 anni, salvo casi specifici. Nel corso dell’esercizio non si sono verificate variazioni significative nei metodi di ammortamento utilizzati. Le altre attività immateriali comprendono in particolare, ai sensi di quanto previsto al paragrafo 31 dell’IFRS 4, i seguenti valori dei portafogli di contratti assicurativi, per un totale netto al 31 dicembre 2011 di 21,886 milioni, acquisiti per effetto di business combination: • 5,267 milioni a fronte di quanto previsto dall’accordo danni siglato con ICCREA Holding e reso efficace dalla cessione del 49% di BCC Assicurazioni, avvenuta nel mese di ottobre 2010; • 4,564 milioni a fronte dell’acquisizione di BCC Vita, avvenuta nel mese di luglio 2009. Il piano di ammortamento relativo è di 7 anni; • 3,315 milioni a fronte dell’unità generatrice di flussi di cassa denominata Cattolica Vita, derivanti, come sopra

148

Note illustrative



• • • •



riportato, dalle fusioni del 2007 di Duomo Previdenza e Persona Life nella Capogruppo. Tale portafoglio, al netto della quota assegnata a Cattolica, ha un piano di ammortamento previsto di 10 anni; 3,432 milioni, a fronte dell’unità generatrice di flussi di cassa denominata Cattolica Danni, derivanti dalla scissione di Duomo Uni One in Cattolica Assicurazioni. Tale portafoglio, stimato con riferimento ai flussi reddituali prospettici conseguibili, ha un piano di ammortamento previsto di 11 anni; 3,225 milioni, a fronte della conclusione di un’operazione commerciale con il partner bancario Banco di Credito Popolare di Torre del Greco da parte di Cattolica e Risparmio & Previdenza; 1,445 milioni a fronte dell’acquisizione di Cattolica Life Ltd, avvenuta nel 2007. Il piano di ammortamento relativo è di 5 anni; 327 mila a fronte dell’acquisizione, avvenuta esercizio nel 2007, di Berica Vita. Il piano di ammortamento relativo è di 5 anni; 230 mila euro relativi alla unità generatrice di flussi di cassa Risparmio & Previdenza, che, come sopra riportato, derivano dalla fusione di Eurosav nella società Risparmio & Previdenza. Il piano di ammortamento relativo è di 10 anni; 81 mila euro ottenuto dall’acquisizione dell’ulteriore 50% del portafoglio polizze di Cattolica Previdenza. Il piano di ammortamento è previsto in 5 anni.

Tra le altre attività immateriali detenute dal Gruppo sono compresi software e immobilizzazioni in corso relativi a progetti in sviluppo su software che si riferiscono principalmente a Cattolica Services e comprendono sia progetti ultimati ed entrati in uso nel periodo, sia sistemi già operativi utilizzati negli scorsi esercizi, che nel corso dell’esercizio hanno subito processi di evoluzione e di adeguamento alle disposizioni di legge, sia progetti avviati ma non ancora ultimati ed entrati in funzione nel corso del 2011. I test di impairment sulle altre attività immateriali, così come disciplinato dallo IAS 36, effettuati nel corso dell’esercizio, non hanno segnalato alcuna perdita di valore (impairment loss). Le perdite durevoli di valore cumulate negli esercizi precedenti sono motivate dall’obsolescenza di alcuni software.

2. ATTIVITÀ MATERIALI Le attività materiali, disciplinate dallo IAS 16, evidenziano nel corso dell’esercizio le seguenti variazioni:

Tav. 20 - Attività materiali

(importi in migliaia) Immobili Altre attività materiali: mobili, macch. d’uff. e mezzi di trasp. int. bene mobili iscritti in pubblici registri impianti e attrezzature scorte e beni diversi Totale

Variazione Val. assoluto

%

18.037

741

4,1 -11,3

2011

2010

18.778 9.090

10.244

-1.154

8.699

9.509

-810

-8,5

57

121

-64

-52,9

334

378

-44

-11,6

0

236

-236

-100,0

27.868

28.281

-413

-1,5

2.1 Immobili La voce include gli immobili strumentali allo svolgimento dell’attività del Gruppo, in particolare gli immobili di proprietà della Capogruppo.

149

2.2 Altre attività materiali La voce comprende le attività disciplinate dallo IAS 16 non incluse nella categoria immobili.

Tav. 21 - Immobili e altre attività materiali - movimentazione di periodo Immobili

Altre attività materiali Mobili, macch. d’uff. e mezzi di trasp. int.

Bene mobili iscritti in pubblici registri

Impianti e attrezzature

Scorte e beni diversi

TOTALE

25.224

77.069

493

3.316

236

106.338

7.187

67.560

372

2.938



78.057













18.037

9.509

121

378

236

28.281

1.593

2.975



104



4.672

523

2.975



104



3.602













1.070









1.070

sviluppo interno













utile su cambi













altro













Decrementi per:



14

243



236

493

vendita



14

243





257

business combination













cambio di destinazione













perdite su cambi













(importi in migliaia) Importo lordo al 31.12.2010 Fondo amm.to cumulato al 31.12.2010 Perdite durevoli cumulate al 31.12.2010 Importo netto al 31.12.2010 Incrementi per: acquisto business combination cambio di destinazione

altro









236

236

26.817

80.030

250

3.420



110.517

Ammortamento

698

3.770

47

132



4.647

Altre variazioni del fondo amm.

154

15

-226

2



-55 82.649

Importo lordo al 31.12.2011

Fondo amm.to cumulato al 31.12.2011

8.039

71.345

193

3.072



riprese di valore













perdite durevoli di valore

























18.778

8.685

57

348



27.868

Perdite durevoli cumulate 31.12.2011 Importo netto al 31.12.2011

Gli incrementi della voce immobili si riferiscono per 1,07 milioni al cambio di destinazione d’uso delle unità immobiliari di proprietà della Capogruppo in precedenza destinate ad uso di terzi che a conclusione degli adeguamenti saranno utilizzati per l’esercizio d’impresa (fondo ammortamento pari a 154 mila euro) e per 523 mila euro a spese, sostenute nel corso del periodo, per la riqualificazione interna ed adeguamenti normativi della porzione della sede di Verona, via Aspromonte. Non sono presenti immobilizzazioni in corso. A seguito dell’attuazione del test di impairment, così come disciplinato dallo IAS 36, non si sono evidenziate perdite di valore (impairment losses). Il fair value degli immobili detenuti dal Gruppo, alla chiusura dell’esercizio, è pari a 42,02 milioni. La totalità degli immobili e delle altre attività materiali detenute dal Gruppo è sottoposta, come riferito nei criteri di

150

Note illustrative

valutazione, ad un sistematico processo di ammortamento con un’aliquota pari al 3% per gli immobili strumentali all’attività del Gruppo e, salvo casi specifici, con un’aliquota: • • • •

del 12% per i mobili e le macchine ordinarie d’ufficio; del 20% per le macchine elettroniche e hardware; del 25% per i beni mobili iscritti in pubblici registri; del 15% per gli impianti e le attrezzature.

Nel corso dell’esercizio non si sono verificate variazioni significative né nelle stime contabili né nei metodi di ammortamento utilizzati.

3. RISERVE TECNICHE A CARICO DEI RIASSICURATORI Tav. 22 - Dettaglio delle riserve tecniche a carico dei riassicuratori (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia)

Lavoro diretto 2011 2010

Lavoro indiretto 2011 2010

Totale valore di bilancio 2011 2010

Variazione Val. assoluto

%

Riserve danni

536.773

524.848

7.503

2.724

544.276

527.572

16.704

3,2

Riserva premi

102.935

98.218

1.726

2.347

104.661

100.565

4.096

4,1

Riserva sinistri

432.588

425.997

5.777

377

438.365

426.374

11.991

2,8

Altre riserve

1.250

633

0

0

1.250

633

617

97,5

Riserve vita

96.177

78.714

0

0

96.177

78.714

17.463

22,2

8.443

5.006

0

0

8.443

5.006

3.437

68,7

87.188

73.198

0

0

87.188

73.198

13.990

19,1

Riserva per somme da pagare Riserve matematiche Riserve tecniche allorché il rischio dell’investimento è sopportato dagli assicurati e riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione Altre riserve Totale riserve tecniche a carico dei riassicuratori

0

0

0

0

0

0

0

n.a.

546

510

0

0

546

510

36

7,1

632.950

603.562

7.503

2.724

640.453

606.286

34.167

5,6

Le riserve a carico dei riassicuratori sono state calcolate con la metodologia seguita per quelle del lavoro diretto.

4. INVESTIMENTI Tav. 23 - Investimenti (importi in migliaia)

2011

2010

Investimenti immobiliari

157.958

160.959

Partecipazioni in controllate, collegate e joint ventures

103.108

Investimenti posseduti fino a scaenza

285.481

Finanziamenti e crediti Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico Totale

Variazione Val. assoluto

%

-3.001

-1,9

119.308

-16.200

-13,6

74.325

211.156

n.s.

1.516.516

1.290.424

226.092

17,5

8.512.235

9.253.906

-741.671

-8,0

4.093.219

4.807.840

-714.621

-14,9

14.668.517

15.706.762

-1.038.245

-6,6

151

4.1 Investimenti immobiliari Gli investimenti immobiliari sono rappresentati dagli immobili, non occupati da società del Gruppo. Il fair value degli investimenti immobiliari detenuti dal Gruppo, stimato da un perito esterno ed indipendente, alla chiusura dell’esercizio, è pari a 164,625 milioni.

Tav. 24 - Investimenti immobiliari - movimentazione di periodo (importi in migliaia) Importo lordo al 31.12.2010 Fondo amm.to cumulato al 31.12.2010 Perdite durevoli cumulate al 31.12.2010 Importo netto al 31.12.2010 Incrementi per:

Investimenti immobiliari 163.709 2.750 – 160.959 –

acquisto



business combination



cambio di destinazione



sviluppo interno



utile su cambi



altro Decrementi per: vendita business combination cambio di destinazione

– 1.070 – – 1.070

perdite su cambi



altro



Importo lordo al 31.12.2011 Ammortamento Altre variazioni del fondo amm. Fondo amm.to cumulato al 31.12.2011

162.639 2.085 -154 4.681

riprese di valore



perdite durevoli di valore



Perdite durevoli cumulate al 31.12.2011 Importo netto al 31.12.2011

– 157.958

I decrementi sono da attribuirsi agli ammortamenti del periodo per 2,085 milioni e al cambio di destinazione d’uso di parte dell’immobile di proprietà della Capogruppo di via Aspromonte per 1,07 milioni euro (fondo ammortamento pari a 154 mila euro). I ricavi per canoni realizzati nel corso dell’esercizio ammontano a 11,434 milioni (7,189 milioni al 31 dicembre 2010). Gli investimenti immobiliari sono sottoposti, come riferito nei criteri di valutazione, ad un sistematico processo di ammortamento con un’aliquota di ammortamento pari al 2%. Nel corso dell’esercizio non si sono verificate variazioni significative né nelle stime contabili né nei metodi di ammortamento utilizzati. A seguito dell’attuazione del test di impairment, così come disciplinato dallo IAS 36, non si sono evidenziate perdite di valore (impairment losses).

152

Note illustrative

Il Gruppo, come esplicitato nei criteri di valutazione e nella tavola di seguito riportata, ha applicato il criterio del costo ammortizzato al netto di eventuali perdite durevoli alla totalità delle attività disciplinate dallo IAS 40, dallo IAS 16 e dallo IAS 38.

Tav. 25 - Dettaglio degli attivi materiali e immateriali (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) (importi in migliaia) Investimenti immobiliari Altri immobili Altre attività materiali Altre attività immateriali

Al valore rideterminato o al fair value

Al costo

Totale valore di bilancio

157.958

157.958

18.778

18.778

9.090

9.090

121.018

121.018

4.2 Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture La voce include le partecipazioni in società controllate escluse dal consolidamento e in collegate sulle quali il Gruppo esercita un’influenza significativa, che sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto.

Tav. 26 - Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

(importi in migliaia) Controllate Collegate Joint venture Totale

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

50

465

-415

-89,2

103.058

118.843

-15.785

-13,3

0

0

0

n.a.

103.108

119.308

-16.200

-13,6

A seguito dell’attuazione del test di impairment, così come disciplinato dallo IAS 36, si sono evidenziate perdite durevoli di valore (impairment losses) pari a 10,221 milioni, registrate nella voce di Conto economico “oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture”. L’impairment test delle partecipazioni in collegate è stato effettuato, in continuità di metodo con i periodi precedenti, facendo riferimento alla configurazione di valore del fair value less cost to sell. In particolare per le partecipazioni bancarie la stima del fair value, dedotti i costi di vendita, muove dalla stima dell’avviamento sulla raccolta ottenuta attraverso due metodologie di analisi: • coefficienti estratti da recenti transazioni di mercato e • coefficienti standard utilizzati nella prassi valutativa. Inoltre, per le partecipazioni di cui la Società dispone di piani aziendali aggiornati, l’avviamento determinato è stato sottoposto a verifica reddituale. Per le partecipazioni in SGR, la stima del fair value, dedotti i costi di vendita, muove dalla stima dell’avviamento sulle masse gestite (AuM) dedotto da un campione di SGR quotate. Partecipazioni in controllate La voce è costituita dal costo della partecipazione in TUA Retail, società non rilevante (not material) ai fini del consolidato. La diminuzione è da imputarsi alla modifica della metodologia di consolidamento delle società Cattolica Assicurazioni Business School e C.P. Servizi Consulenziali che nel 2010 erano consolidate al costo e nel 2011 sono consolidate integralmente.

153

Partecipazioni in collegate La voce comprende le partecipazioni, valutate con il metodo del patrimonio netto, nelle società sulle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole. Come già riferito nella sezione dedicata all’area di consolidamento, tra le partecipazioni in collegate rientra anche quella relativa a Vegagest SGR, di cui la Capogruppo detiene il 16,99%. Nonostante la soglia di tale partecipazione sia al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa a presunzione dell’esistenza di un collegamento, lo stesso si ritiene sussistente stante l’influenza notevole che la Capogruppo esercita su Vegagest SGR in virtù del patto di sindacato sottoscritto con Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di San Miniato. Il decremento rispetto al periodo precedente è da imputarsi inoltre alla riduzione del patrimonio netto delle collegate per effetto delle perdite registrate nel corso dell’esercizio e alla cessione della partecipazione nella società CattolicaB.P.Vi. Mediazione Creditizia (come già riferito nella relazione sulla gestione).

Tav. 27 - Dettaglio delle partecipazioni non consolidate (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) (importi in migliaia) Stato

Attività (1)

Tipo (2)

B.P.Vi. Fondi SGR s.p.a.

086

8

b

50,00%

50,00%

25.722

Cassa di Risparmio di San Miniato s.p.a.

086

7

b

25,00%

25,00%

75.044

Prisma s.r.l.

086

11

b

20,00%

20,00%

40

TUA Retail s.r.l.

086

11

a

0,00%

97,00%

50

Vegagest SGR s.p.a

086

8

b

16,99%

16,99%

2.252

Denominazione

% Interessenza totale (3)

% Disponibilità voti nell’assemblea ordinaria (4)

% Partecipazione diretta

Valore di bilancio

(1) 1=ass italiane; 2=ass EU; 3=ass stato terzo; 4=holding assicurative; 5=riass UE; 6=riass stato terzo; 7=banche; 8=SGR; 9=holding diverse; 10=immobiliare 11=altro. (2) a=controllate (IAS 27) ; b=collegate (IAS 28); c=joint venture (IAS 31). (3) è il prodotto dei rapporti di partecipazione relativi a tutte le società che, collocate lungo la catena partecipativa, siano eventualmente interposte tra l'impresa che redige il bilancio consolidato e la società in oggetto. Qualora quest'ultima sia partecipata direttamente da più società controllate è necessario sommare i singoli prodotti. (4) disponibilità percentuale complessiva dei voti nell'assemblea ordinaria se diversa dalla quota di partecipazione diretta o indiretta.

Di seguito è esposta una sintesi degli aggregati patrimoniali e reddituali maggiormente significativi conseguiti dalle società non incluse nell’area di consolidamento.

Tav. 28 - Dati di sintesi delle controllate, collegate e joint venture non consolidate (importi in migliaia) Denominazione o ragione sociale

Sede

Capitale sociale

Totale attivo

Totale passivo

Patrimonio netto

di cui utile (+) o perdita (-) dell’esercizio

Ricavi

Milano

50

436

382

54

5

913

Controllate TUA Retail s.r.l. Collegate B.P.Vi. Fondi SGR s.p.a. Cassa di Risparmio di San Miniato s.p.a. (*)

Vicenza

10.000

21.994

4.916

17.078

198

14.123

S. Miniato (PI)

140.216

2.979.195

2.758.681

220.514

4.375

133.031

Prisma s.r.l.

Milano

120

1.264

1.066

198

41

685

Vegagest SGR s.p.a. (*)

Milano

23.541

23.476

1.742

21.734

-3.735

3.554

(*) Sono riportati i dati al 31 dicembre 2010 in quanto il bilancio 2011 non è ancora approvato alla data di approvazione del bilancio di Cattolica Assicurazioni da parte del Consiglio di Amministrazione.

154

Note illustrative

Investimenti finanziari Gli investimenti finanziari comprendono gli strumenti finanziari disciplinati dallo IAS 39: investimenti posseduti sino alla scadenza, finanziamenti e crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita e attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico. I benefici sul patrimonio netto derivanti dalla riclassifica effettuata nel 2008 ammontano complessivamente a 11 milioni (al netto degli effetti fiscali); il fair value al 31 dicembre dei titoli trasferiti è pari a 117 milioni. Non si sono effettuate significative riclassificazioni di categoria nel corso dell’esercizio e degli esercizi precedenti, pertanto non si è dato luogo alla compilazione del dettaglio delle attività finanziarie riclassificate e degli effetti sul conto economico e sulla redditività complessiva ai sensi del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7.

Tav. 29 - Investimenti finanziari (importi in migliaia) Investimenti posseduti sino alla scadenza

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

285.481

74.325

211.156

n.s.

Finanziamenti e crediti

1.516.516

1.290.424

226.092

17,5

Attività finanziarie disponibili per la vendita

8.512.235

9.253.906

-741.671

-8,0

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

4.093.219

4.807.840

-714.621

-14,9

14.407.451

15.426.495

-1.019.044

-6,6

Totale

155

Tav. 30 - Dettaglio delle attività finanziarie (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico Investimenti finanziari (disciplinati dallo IAS 39)

(importi in migliaia)

Investimenti posseduti sino alla scadenza

Finanziamenti e crediti

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2011

2011

2011

2010

2010

Attività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico

Attività finanziarie possedute per essere negoziate

2010

2011

2010

2011

2010

Totale valore di bilancio

2011

2010

Titoli di capitale e derivati valutati al costo

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Titoli di capitale al fair value

0

0

0

0

339.795

390.076

542

849

18.576

23.502

358.913

414.427

0

0

0

0

156.505

242.442

542

849

18.576

23.502

175.623

266.793

285.481

74.325

1.497.387

1.249.979

7.727.330

8.500.919

402.812

584.527

3.133.261

3.581.423 13.046.271 13.991.173

285.481

74.325

0

0

7.648.905

8.396.015

388.503

565.985

2.582.840

2.850.530 10.905.729 11.886.855

Quote di OICR

0

0

0

0

445.110

362.911

669

1.005

414.422

464.957

860.201

828.873

Finanziamenti e crediti verso la clientela bancaria

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Finanziamenti e crediti interbancari

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Depositi presso cedenti

0

0

8.775

8.946

0

0

0

0

0

0

8.775

8.946

Componenti finanziarie attive di contratti assicurativi

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Altri finanziamenti e crediti

0

0

10.037

14.816

0

0

0

0

0

0

10.037

14.816

Derivati non di copertura

0

0

0

0

0

0

10.634

12.911

92.142

108.113

102.776

121.024

Derivati di copertura

0

0

0

0

0

0

10.630

12.053

0

0

10.630

12.053

Altri investimenti finanziari

0

0

317

16.683

0

0

1.533

7.619

7.998

10.881

9.848

35.183

285.481

74.325

1.516.516

1.290.424

8.512.235

9.253.906

426.820

618.964

3.666.399

di cui titoli quotati Titoli di debito di cui titoli quotati

TOTALE

4.188.876 14.407.451 15.426.495

Per il dettaglio dei proventi ed oneri finanziari da investimenti si rinvia alla tavola specifica nel commento del conto economico.

4.3 Investimenti posseduti sino alla scadenza In tale categoria sono classificate tutte le attività finanziarie, esclusi i derivati, con scadenza prefissata, con pagamenti fissi o determinabili, che si ha l’intenzione e la capacità di detenere fino a scadenza. Al 31 dicembre 2011 gli investimenti posseduti sino alla scadenza rappresentano il 2% della totalità degli strumenti finanziari disciplinati dallo IAS 39 compresi negli investimenti. Nello specifico vi rientrano prevalentemente titoli di stato italiani.

4.4 Finanziamenti e crediti In tale categoria sono classificate le attività con scadenza prefissata e con pagamenti fissi o determinabili, non quotate in mercati attivi che non sono iscritte in alcuna delle altre categorie. In particolare sono compresi tutti i prestiti e i finanziamenti, i depositi delle imprese riassicuratrici presso le imprese cedenti e i titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi. Alla chiusura dell’esercizio i finanziamenti e crediti rappresentano il 10,5% della totalità degli strumenti finanziari disciplinati dallo IAS 39 compresi negli investimenti.

156

Note illustrative

Tav. 31 - Fair value degli investimenti posseduti sino alla scadenza e dei finanziamenti e crediti (importi in migliaia)

Costo ammortizzato

Investimenti posseduti sino alla scadenza

Fair value

285.481

243.627

Finanziamenti e crediti

1.516.516

1.260.464

Totale

1.801.997

1.504.091

4.5 Attività finanziarie disponibili per la vendita In tale categoria sono classificate tutte le attività finanziarie valutate al fair value, sia di debito, sia di capitale, diverse dagli strumenti derivati, non comprese nelle altre categorie e disciplinate dallo IAS 39. In particolare sono comprese le partecipazioni giudicate strategiche in società non controllate né collegate, il cui fair value deriva o da prezzi desunti da mercati attivi o, nel caso di titoli non quotati su mercati attivi, da metodologie di valutazione universalmente riconosciute. In particolare le metodologie di valutazione adottate sono state scelte tenendo conto del settore di appartenenza. Alla chiusura dell’esercizio le attività finanziarie disponibili per la vendita rappresentano il 59,1% della totalità degli strumenti finanziari disciplinati dallo IAS 39 compresi negli investimenti. *** A seguito dell’attuazione del test di impairment sulla totalità degli strumenti finanziari compresi nelle categorie investimenti posseduti fino a scadenza, finanziamenti e crediti, e attività finanziarie disponibili per la vendita, così come disciplinato dallo IAS 39, si sono evidenziate perdite permanenti di valore (impairment losses), al lordo degli effetti fiscali, su titoli azionari per 61,75 milioni, su titoli obbligazionari per 108,939 milioni e su fondi comuni di investimento per 8,51 milioni. Inoltre con riferimento alle posizioni in titoli emessi dal gruppo Lehman Brothers e da banche islandesi si è adottato un recovery value, in linea con quello utilizzato nei precedenti esercizi, rispettivamente del 20% per Lehman, del 6,625% per Kaupthing, del 3% per Glitnir e dell’1,25% per Landsbanki. L’incidenza dell’esposizione del Gruppo in strumenti emessi da Lehman Brothers, inclusi tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, è complessivamente dello 0,004%. Il Gruppo non detiene né strumenti emessi da Madoff, né strumenti subprime in tale categoria.

4.6 Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico In tale categoria sono classificate le attività finanziarie, inclusi i derivati, detenute per la negoziazione e quelle designate dal Gruppo come valutate al fair value con contropartita a conto economico. In particolare, la voce accoglie oltre alle attività detenute ai fini di trading, anche le attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico relative a: • i contratti di assicurazione o di investimento emessi dal Gruppo per i quali il rischio dell’investimento è sopportato dagli assicurati; • la gestione dei fondi pensione. Alla chiusura dell’esercizio le attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico rappresentano il 28,4% della totalità degli strumenti finanziari disciplinati dallo IAS 39 compresi negli investimenti.

157

*** L’incidenza dell’esposizione del Gruppo in strumenti emessi da Lehman Brothers e banche islandesi, inclusi tra le attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico, è rispettivamente dello 0,19% e dello 0,01%. Il Gruppo non detiene né strumenti emessi da Madoff, né strumenti subprime in tale categoria.

Tav. 32 - Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

(importi in migliaia) Trading Azioni Obbligazioni Derivati Fondi d'investimento Altre

Attività designate dal Gruppo Azioni Obbligazioni Fondi d'investimento Derivati Altre Totale

Variazione Val. assoluto

2011

2010

%

426.820

618.964

-192.144

-31,0

542

849

-307

-36,2

402.812

584.527

-181.715

-31,1

21.264

24.964

-3.700

-14,8

669

1.005

-336

-33,4

1.533

7.619

-6.086

-79,9

3.666.399

4.188.876

-522.477

-12,5 -21,0

18.576

23.502

-4.926

3.133.261

3.581.423

-448.162

-12,5

414.422

464.957

-50.535

-10,9

92.142

108.113

-15.971

-14,8

7.998

10.881

-2.883

-26,5

4.093.219

4.807.840

-714.621

-14,9

Derivati Il Gruppo detiene un derivato di copertura rappresentato dall’opzione derivante dall’accordo con Veneto Banca Holding in merito alle azioni di CARIFAC. Tra i derivati non di copertura, quelli classificati per trading ammontano a 10,634 milioni e sono composti principalmente da contratti swap, mentre quelli designati a fair value rilevato a conto economico sono pari a 92,142 milioni e sono rappresentati principalmente da option (di classe D). Il Gruppo possiede, inoltre, strumenti finanziari caratterizzati da derivati impliciti; tali strumenti sono classificati nelle attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico e valutati al fair value, pertanto non si è proceduto allo scorporo del derivato implicito, come consentito dallo IAS 39. *** Durante il 2011 si è acuita la crisi dell’economia greca. È stato effettuato un impairment determinato con riferimento al fair value del titolo al 31 dicembre 2011 imputando conseguentemente a conto economico l’intera riserva negativa per i titoli classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita di tutti i titoli greci in portafoglio. Nella tabella che segue è riportato il dettaglio delle esposizioni del Gruppo Cattolica in titoli di debito governativi greci ed a seguire l’esposizione in titoli di debito governativi emessi dagli altri paesi dell’Unione Europea.

158

Note illustrative

Tav. 33 - Esposizione in titoli di debito governativi greci

(importi in migliaia)

Valore nominale al 31.12.2011

Fair value al 31.12.2011

Impairment a conto economico

124.695

26.867

(92.926)

0

0

0

0

0

0

0

124.695

26.867

(92.926)

0

0

Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico Totale

Riserva AFS al netto delle partecipazioni discrezionali degli Riserva AFS lorda assicurati vita (*)

(*) Al lordo degli effetti fiscali.

Tav. 34 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività finanziarie disponibili per la vendita (importi in migliaia) Stato Italia Spagna Portogallo Irlanda Altri paesi UE TOTALE

Scadenza da 1 a 5 anni

Scadenza da 6 a 10 anni

Scadenza oltre i 10 anni

Totale fair value

Riserva AFS lorda

2.827.518

2.158.106

293.169

5.278.793

-630.105

1.963

203

81

2.247

-53

0

103

0

103

-81

29.886

139.628

41.640

211.154

-44.631

9.885

22.709

9.282

41.876

146

2.869.252

2.320.749

344.172

5.534.173

-674.724

Tav. 35 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico (importi in migliaia) Stato

Scadenza da 1 a 5 anni

Scadenza da 6 a 10 anni

Scadenza oltre i 10 anni

Totale fair value (*)

Italia

707.334

236.548

30.902

974.784

Spagna

0

33.344

0

33.344

Portogallo

0

0

0

0

Irlanda

0

80

0

80

29.021

31.535

12.219

72.775

736.355

301.507

43.121

1.080.983

Altri paesi UE TOTALE

(*) Di cui il valore delle attività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico ammonta a 769,193 milioni.

Tav. 36 - Esposizione in titoli di debito governativi emessi da paesi Area UE - Attività finanziarie detenute fino a scadenza (importi in migliaia) Stato

Scadenza da 1 a 5 anni

Scadenza da 6 a 10 anni

Scadenza oltre i 10 anni

Totale valore di bilancio

Totale Fair value

Italia

0

99.939

113.579

213.518

182.385

Spagna

0

15.097

0

15.097

15.247

Portogallo

0

0

0

0

0

Irlanda

0

0

0

0

0

Altri paesi UE

0

0

0

0

0

TOTALE

0

115.036

113.579

228.615

197.632

159

Tav. 37 - Dettaglio delle attività e delle passività finanziarie per livello (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) Livello 1 (importi in migliaia)

Livello 2

Livello 3

Totale

2011

2010

2011

2010

2011

2010

2011

2010

Attività finanziarie disponibili per la vendita

7.503.239

8.223.807

563.602

700.471

445.394

329.628

8.512.235

9.253.906

Attività finanziarie possedute per essere negoziate

355.573

530.070

49.079

64.664

22.168

24.230

426.820

618.964

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Attività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico

924.595

673.553

2.741.291

3.508.793

513

6.530

3.666.399

4.188.876

8.783.407

9.427.430

3.353.972

4.273.928

468.075

360.388

12.605.454

14.061.746

Passività finanziarie possedute per essere negoziate

0

0

10.285

15.108

0

0

10.285

15.108

Passività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico

0

0

951.905

964.292

0

16.405

951.905

980.697

0

0

962.190

979.400

0

16.405

962.190

995.805

TOTALE

Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

TOTALE

Tav. 38 - Dettaglio delle variazioni delle attività e passività finanziarie del livello 3 (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) Attività finanziarie Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico

Attività finanziarie disponibili per Attività finanziarie Passività finanziarie Attività finanziarie Passività finanziarie la vendita designate a fair designate a fair possedute per possedute per value rilevato a value rilevato a essere negoziate essere negoziate conto economico conto economico Esistenza iniziale

329.628

Acquisti/Emissioni

135.952

233

0

0

0

Vendite/Riacquisti

-21.211

-873

-6.395

0

0

Rimborsi

24.230

6.530

0

16.405

0

0

0

0

-16.405

Utile o perdita rilevati a conto economico

-2.546

-1.429

-70

0

0

Utile o perdita rilevati in altre componenti del conto economico complessivo

3.571

0

0

0

0

Trasferimenti nel livello 3

0

7

448

0

0

Trasferimenti ad altri livelli

0

0

0

0

0

Altre variazioni

0

0

0

0

0

445.394

22.168

513

0

0

Esistenza finale

160

Note illustrative

Tav. 39 - Dettaglio delle attività e passività relative a contratti emessi da compagnie di assicurazione allorchè il rischio dell'investimento è sopportato dalla clientela e derivanti dalla gestione dei fondi pensione (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n.7)

(importi in migliaia)

Prestazioni connesse con fondi di investimento e indici di mercato 2011 2010

Attività in bilancio Attività infragruppo* Totale Attività

Passività finanziarie in bilancio Riserve tecniche in bilancio Passività infragruppo* Totale Passività

Prestazioni connesse alla gestione dei fondi pensione 2011 2010

TOTALE 2011

2010

3.020.860

3.653.326

682.935

567.903

3.703.795

0

0

0

0

0

4.221.229 0

3.020.860

3.653.326

682.935

567.903

3.703.795

4.221.229

283.051

416.174

625.975

520.837

909.026

937.011

2.737.809

3.237.152

56.960

47.066

2.794.769

3.284.218

0

0

0

0

0

0

3.020.860

3.653.326

682.935

567.903

3.703.795

4.221.229

* Attività e passività elise nel processo di consolidamento.

5. CREDITI DIVERSI Tav. 40 - Crediti diversi (importi in migliaia) Crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta

Variazione Val. assoluto

2011

2010

615.819

589.780

26.039

% 4,4

Assicurati

279.931

258.197

21.734

8,4

Intermediari di assicurazione

215.557

208.013

7.544

3,6

Compagnie conti correnti

84.617

92.302

-7.685

-8,3

Assicurati e terzi per somme da pagare

35.714

31.268

4.446

14,2

Crediti derivanti da operazioni di riassicurazione Compagnie di assicurazione e riassicurazione Intermediari di riassicurazione Altri crediti Totale

113.476

86.776

26.700

30,8

106.109

79.065

27.044

34,2

7.367

7.711

-344

-4,5

57.601

37.947

19.654

51,8

786.896

714.503

72.393

10,1

La voce è rettificata per complessivi 80,206 milioni per le svalutazioni per esigibilità presunte sulla base dell’esperienza dei precedenti esercizi. Gli altri crediti sono principalmente costituiti da crediti per management fees derivanti dalla gestione dei fondi interni ed esterni dei prodotti unit linked, crediti per anticipi ai fornitori, crediti verso dipendenti, crediti verso inquilini, crediti verso fondi di garanzia e depositi cauzionali.

161

6. ALTRI ELEMENTI DELL’ATTIVO Gli altri elementi dell’attivo sono costituiti dalle seguenti voci:

Tav. 41 - Altri elementi dell’attivo

(importi in migliaia) Attività non correnti o di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita Costi di acquisizione differiti Attività fiscali differite

2011

2010

0

0

Variazione Val. assoluto 0

% n.a.

9.457

8.186

1.271

15,5

489.999

258.237

231.762

89,7

Attività fiscali correnti

333.279

344.868

-11.589

-3,4

Altre attività

230.272

207.174

23.098

11,1

1.063.007

818.465

244.542

29,9

Totale

6.2 Costi di acquisizione differiti I costi di acquisizione differiti sono correlati a contratti assicurativi, così come intesi dall’IFRS 4. Attività fiscali differite e correnti

Tav. 42 - Attività fiscali differite e correnti 2010

Variazione del periodo

2011

Attività fiscali differite

258.237

231.762

489.999

Attività fiscali correnti

344.868

-11.589

333.279

Totale

603.105

220.173

823.278

(importi in migliaia)

6.3 Attività fiscali differite Secondo la definizione contenuta nello IAS 12, sono costituite dagli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri. I crediti per imposte differite attive, iscritti tra le attività fiscali differite derivano dalle differenze temporanee deducibili, quali la svalutazione dei crediti, la quota indeducibile della variazione della riserva sinistri dei rami danni, le minusvalenze su titoli, gli ammortamenti di portafogli di contratti assicurativi, gli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, nonché dal riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate e dall’affrancamento ai sensi del d.l. n. 185/2008, per 101,455 milioni, delle imposte anticipate iscritte sugli avviamenti e sulle altre attività immateriali. Comprendono inoltre le attività fiscali differite che si sono originate dal temporaneo disallineamento tra il principio della competenza economica dettato dai principi contabili internazionali e la normativa fiscale nazionale. Tale disallineamento è dovuto principalmente alla rideterminazione del TFR ai sensi dello IAS 19, alla determinazione delle commissione differite attive (DIR) correlate ai contratti d’investimento detenuti dal Gruppo, alla rideterminazione dei piani d’ammortamento degli investimenti immobiliari e degli immobili ai sensi dello IAS 16 e 40 e all’iscrizione della riserva shadow accounting. Le attività fiscali differite sono state determinate secondo l’aliquota stabilita dall’art. 1, comma 33 (in riferimento all’IRES) e dall’art. 1 comma 50 (con riferimento all’IRAP) della legge 24 dicembre 2007, n. 244 “Finanziaria 2008”.

162

Note illustrative

6.4 Attività fiscali correnti Sono rappresentate dai crediti verso l’erario e derivano principalmente dalle eccedenze risultanti dalle dichiarazioni fiscali presentate, da ritenute subite su interessi bancari, da crediti d’imposta sui proventi derivanti dalla partecipazione a fondi comuni di investimento, dall’anticipo d’imposta sui trattamenti di fine rapporto di cui all’art. 3, comma 213, della l. 23 dicembre 1996, n. 662 e dai crediti verso l’erario trasferiti alla Capogruppo dalle controllate che hanno aderito al consolidato fiscale. I crediti verso l’erario comprendono anche gli anticipi di imposta versati ai sensi della l. 22 novembre 2002, n. 265 in materia di tassazione delle riserve vita e i crediti verso l’erario per il versamento dell’acconto annuale dell’imposta sui premi, previsto dall’art. 9, comma 1-bis della l. 1216.

6.5 Altre attività La voce comprende ratei e risconti attivi, conti transitori di riassicurazione, commissioni passive differite (DAC – deferred acquisition cost) e altre attività.

Tav. 43 - Altre attività

(importi in migliaia)

2010

19.509

18.244

1.265

6,9

2.802

4.198

-1.396

-33,3

172.029

148.214

23.815

16,1

168.933

146.680

22.253

15,2

3.096

1.534

1.562

n.s.

35.932

36.518

-586

-1,6

230.272

207.174

23.098

11,1

Conti transitori di riassicurazione Commissioni passive differite connesse a contratti di investimento Ratei e risconti di cui per interessi di cui per canoni di locazione e altro Attività diverse Totale

Variazione Val. assoluto

2011

%

I conti transitori di riassicurazione riguardano partite di costo della riassicurazione attiva dell’esercizio 2011, che saranno portate a conto economico nell’esercizio successivo, quando saranno note tutte le componenti di costo e di ricavo. La voce commissioni passive differite connesse a contratti di investimento fa riferimento ai costi di acquisizione differiti connessi a contratti d’investimento ovvero a contratti non rispondenti alla definizione di contratto assicurativo dell’IFRS 4. La voce ratei e risconti comprende, per la quasi totalità, i ratei afferenti gli interessi attivi su titoli, di competenza dell’esercizio, la cui cedola scade nell’anno successivo. Tra le attività diverse è compreso il saldo del conto di collegamento fra il settore vita ed il settore danni delle società assicurative del Gruppo. L’importo pari a 13,536 milioni figura per eguale ammontare tra le altre passività.

7. DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI La voce disponibilità liquide rappresenta i saldi alla chiusura dell’esercizio dei conti correnti in essere presso gli istituti di credito. Le disponibilità liquide ammontano a 407,238 milioni e hanno registrato nell’esercizio un decremento di 178,542 milioni. Il valore contabile di tali attività approssima significativamente il loro valore equo. I depositi ed i conti correnti bancari sono remunerati a tassi sia fissi sia variabili.

163

Parte C Stato Patrimoniale - Passività 1. PATRIMONIO NETTO Il patrimonio al 31 dicembre è così composto:

Tav. 44 - Patrimonio netto

(importi in migliaia)

Variazione Val. assoluto

2011

2010

%

1.018.424

1.143.784

-125.360

162.266

162.263

3

n.s.

0

0

0

n.a.

Riserve di capitale

678.672

690.917

-12.245

-1,8

Riserve di utili e altre riserve patrimoniali

310.386

291.617

18.769

6,4

0

0

0

n.a.

Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo Capitale Altri strumenti patrimoniali

(Azioni proprie) Riserva per differenze di cambio nette Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita

-11,0

0

0

0

n.a.

-167.806

-63.235

-104.571

n.s.

Altri utili o perdite rilevate direttamente nel patrimonio

-2.542

175

-2.717

n.s.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza del Gruppo

37.448

62.047

-24.599

-39,6

di pertinenza di terzi

205.042

209.443

-4.401

-2,1

Capitale e riserve di terzi

269.499

226.859

42.640

18,8

Utili e perdite rilevati direttamente nel patrimonio

-68.814

-25.812

-43.002

n.s.

4.357

8.396

-4.039

-48,1

1.223.466

1.353.227

-129.761

-9,6

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi Totale

La variazione del patrimonio netto include l’effetto derivante dall’acquisizione dell’ulteriore 34% della partecipazione in San Miniato Previdenza per 8,65 milioni (tenuto conto della ricapitalizzazione del mese di gennaio).

1.1 Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo Ammonta complessivamente a 1.018,424 milioni e comprende le seguenti voci:

1.1.1 Capitale sociale Il capitale sociale, interamente sottoscritto, è suddiviso in 54.088.615 azioni ordinarie del valore nominale unitario di tre euro (erano 54.087.815 al 31 dicembre 2010, aumentate di 800 nuove azioni emesse per effetto del concambio delle azioni Duomo Uni One annullate).

1.1.2 Riserve di capitale La voce comprende la riserva da sovrapprezzo di emissione azioni della Capogruppo. La riduzione è da imputarsi prevalentemente alla copertura della perdita registrata dalla Capogruppo nell’esercizio precedente nel settore vita.

1.1.4 Riserve di utili e altre riserve patrimoniali La voce comprende gli utili o le perdite derivanti dalla prima applicazione dei principi contabili internazionali (IFRS 1), le riserve previste dal codice civile (riserva di consolidamento e riserva legale) e dalle leggi speciali prima dell’adozione dei principi contabili internazionali. La movimentazione è data dall’imputazione dell’utile dell’esercizio precedente nel settore danni e dall’andamento delle riserve di consolidamento. Nel corso dell’esercizio la Capogruppo ha provveduto alla distribuzione di dividendi per 48,68 milioni.

164

Note illustrative

1.1.5 Azioni proprie Al 31 dicembre la Capogruppo e le controllate non possiedono azioni proprie.

1.1.7 Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita Le variazioni, al netto delle relative imposte differite, rilevate nel corso del periodo sono prevalentemente imputabili: • al trasferimento di minusvalenze nette a conto economico a seguito di realizzi per 3,293 milioni e deterioramento per 60,894 milioni; • a variazioni di fair value nette negative degli strumenti finanziari compresi nella corrispondente voce dell’attivo per 171,026 milioni.

1.2 Patrimonio netto di pertinenza di terzi Accoglie i valori di competenza di terzi rispetto alle società incluse nell’area di consolidamento. Nel corso dell’esercizio sono state registrate variazioni, al netto delle relative imposte differite, prevalentemente per effetto: • del trasferimento di plusvalenze nette a conto economico a seguito di realizzi per 249 mila euro e minusvalenze nette a conto economico per deterioramento per 25,529 milioni; • delle variazioni di fair value nette negative degli strumenti finanziari compresi nella corrispondente voce dell’attivo per 69,06 milioni.

2. ACCANTONAMENTI Tav. 45 - Accantonamenti

(importi in migliaia) Accantonamenti

2011

2010

27.736

44.180

Variazione Val. assoluto -16.444

% -37,2

Tav. 46 - Accantonamenti - movimentazione di periodo (importi in migliaia) Accantonamenti

2010

Incrementi

Decrementi

2011

44.180

10.931

27.375

27.736

Al 31 dicembre la voce accantonamenti accoglie principalmente gli importi stanziati per: • cause e spese legali (nell’esercizio sono stati accantonati 4,257 milioni e utilizzati 3,793 milioni); • atti di contestazione o processi verbali che potranno essere notificati dall’ISVAP per le violazioni della legge 57/01 o per altri rilievi (nell’esercizio sono stati accantonati 2,643 milioni e utilizzati 2,313 milioni); • controversie aperte in materia di rapporti di lavoro o in materia tributaria, in relazione ad una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, come già riportato nel paragrafo “Operazioni di rilievo dell’esercizio” della relazione sulla gestione (nell’esercizio sono stati accantonati 2,787 milioni e utilizzati 4,712 milioni); • fondo spese di resistenza relativo a polizze Lehman Brothers e banche islandesi (nell’esercizio sono stati accantonati 1,048 milioni e utilizzati 62 mila euro).

165

Nel corso dell’esercizio sono inoltre stati utilizzati 12,771 milioni del fondo rischi per l’operazione di ristoro per gli effetti non ripetibili di operazioni non ricorrenti relative alla ristrutturazione di alcuni prodotti di ramo III con sottostanti strumenti finanziari emessi da Lehman Brothers e banche islandesi. Gli esborsi sono previsti nel breve periodo e quindi non soggetti ad alcuna attualizzazione. Per quanto concerne le controversie legali e fiscali si è tenuto conto delle considerazioni dei consulenti legali/fiscali in merito all’esito delle stesse. Per quanto riguarda le sanzioni ISVAP si è tenuto conto di quelle già notificate nonché delle serie storiche in passato registrate dalle compagnie del Gruppo.

3. RISERVE TECNICHE La voce comprende, come richiamato nei criteri di valutazione, gli impegni correlati a contratti assicurativi e quelli che discendono da contratti di investimento con partecipazione discrezionale agli utili (DPF) al lordo delle cessioni in riassicurazione. La congruità delle passività al 31 dicembre 2011 è stata verificata secondo la metodologia prevista dal paragrafo 15 e seguenti dell’IFRS 4 (liability adequacy test). Oggetto della verifica sono le passività relative ai portafogli classificati come contratti assicurativi o contratti finanziari con discretionary partecipation features (DPF). Il test è stato condotto confrontando le riserve tecniche, diminuite dei costi di acquisizione ancora da ammortizzare e del valore di eventuali altri attivi immateriali correlati, con il valore attuale dei flussi di cassa attesi generati dal contratto, inclusi i costi di liquidazione e di gestione. Nel caso si evidenzi un’insufficienza delle riserve, la differenza è portata a conto economico con aumento delle passività. Poiché le stime correnti hanno confermato che le riserve appostate al 31 dicembre 2011 sono congruenti, non è richiesta alcuna integrazione di riserva.

Tav. 47 - Dettaglio delle riserve tecniche (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia) Riserve danni Riserva premi

Lavoro diretto 2011 2010 2.936.249

2.921.245

Lavoro indiretto 2011 2010

Totale valore di bilancio 2011 2010

22.815

2.959.064

22.881

2.944.126

617.755

587.659

7.939

8.313

625.694

595.972

2.316.194

2.330.528

14.876

14.519

2.331.070

2.345.047

2.300

3.058

0

49

2.300

3.107

0

0

0

0

0

0

11.618.011

12.422.633

4.592

5.086

11.622.603

12.427.719

270.351

302.746

14

33

270.365

302.779

Riserve matematiche

9.137.212

8.994.874

4.490

4.960

9.141.702

8.999.834

Riserve tecniche allorché il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati e riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione

2.794.769

3.284.218

0

0

2.794.769

3.284.218

-584.321

-159.205

88

93

-584.233

-159.112

Riserva sinistri Altre riserve di cui riserve appostate a seguito della verifica di congruità delle passività

Riserve vita Riserva per somme da pagare

Altre riserve di cui riserve appostate a seguito della verifica di congruità delle passività di cui passività differite verso assicurati Totale Riserve Tecniche

166

0

0

0

0

0

0

-637.543

-214.522

0

0

-637.543

-214.522

14.554.260

15.343.878

27.407

27.967

14.581.667

15.371.845

Note illustrative

RAMI DANNI Riserva premi La voce accoglie, ai sensi della normativa nazionale, sia la riserva per frazione di premio, integrata dalla riserva premi calcolata secondo i criteri previsti da specifiche disposizioni ministeriali per taluni rami, sia la riserva per rischi in corso.

RAMI VITA Riserve matematiche Le riserve matematiche comprendono la riserva per premi puri, il riporto premi relativo a contratti con pagamento annuo dei premi, la riserva derivante dalla variazione delle basi demografiche e la riserva per rischio di mortalità relativa a contratti di tipo index e unit linked. Riserve tecniche allorché il rischio dell’investimento è sopportato dagli assicurati e riserve derivanti dalla gestione di fondi pensione La voce accoglie esclusivamente le riserve a fronte di contratti di tipo index e unit linked e le riserve a fronte di fondi pensione. Altre riserve Le altre riserve sono costituite principalmente dalle riserve per spese future legate a contratti assicurativi per 47,378 milioni e dalla riserva per shadow accounting negativa per 637,543 milioni.

4. PASSIVITÀ FINANZIARIE Tav. 48 - Passività finanziarie

(importi in migliaia) Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico Altre passività finanziarie Totale

2011

2010

962.190

995.805

Variazione Val. assoluto

%

-33.615

-3,4

291.882

296.008

-4.126

-1,4

1.254.072

1.291.813

-37.741

-2,9

4.1 Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico La voce accoglie le passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico, definite e disciplinate dallo IAS 39, relative: • ai contratti d’investimento, non rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 4, emessi dalle compagnie del Gruppo per i quali il rischio dell’investimento è sostenuto dagli assicurati; • alla gestione dei fondi pensione. La voce rappresenta il 76,7% delle passività finanziarie complessive. In particolare, le riserve tecniche correlate a contratti d’investimento, che accolgono principalmente le riserve a fronte

167

di polizze di tipo index o unit linked, ammontano a 283,051 milioni (416,174 alla chiusura dell’esercizio precedente) e le riserve tecniche a fronte di fondi pensione ammontano a 625,975 milioni (520,837 alla chiusura dell’esercizio precedente).

4.2 Altre passività finanziarie La voce rappresenta il 23,3% delle passività finanziarie complessive. La voce comprende le passività finanziarie definite e disciplinate dallo IAS 39 non incluse tra le passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico, ovvero le passività subordinate per 80 milioni, i depositi ricevuti da riassicuratori che ammontano a 82,089 milioni, le riserve tecniche legate a contratti d’investimento, valutate al costo ammortizzato, per 52,372 milioni e i finanziamenti ipotecari dei fondi immobiliari Euripide e Macquarie Office Italy per 77,421 milioni. In particolare i finanziamenti sono i seguenti: • finanziamento ipotecario di 11 milioni contratto con il Gruppo Banca Intesa il 24 marzo 2004 e facente capo al Fondo Euripide. Il tasso di interesse è pari all’Euribor a tre mesi maggiorato di 85 basis points ed è rimborsabile in rate trimestrali fino al 31 dicembre 2019; • finanziamento ipotecario di 69,7 milioni contratto con ING Real Estate Finance (Spagna) il 4 ottobre 2007 e facente capo al Fondo Macquarie Office Italy. A seguito dell’atto modificativo dell’11 giugno 2009, la scadenza è stata prorogata al 4 ottobre 2014. Il tasso di interesse è pari all’Euribor a tre mesi maggiorato di 175 basis points. Il rimborso del capitale è previsto alla scadenza del contratto, mentre la liquidazione degli interessi in rate trimestrali; • finanziamento subordinato a scadenza indeterminata di 80 milioni contratto con UBI ed erogato in data 30 settembre 2010. Il tasso di interesse è pari all’Euribor a sei mesi maggiorato di 200 basis points. È prevista la possibilità di rimborso anticipato a partire dal 30 settembre 2020. La condizione di subordinazione è intesa rispetto a tutti i creditori non subordinati inclusi gli assicurati. Tale finanziamento è interamente ammissibile nel computo degli elementi costitutivi del margine di solvibilità. Nella tavola di seguito esposta è fornito un dettaglio, espresso secondo natura e secondo criterio di classificazione IAS, delle passività finanziarie assunte dal Gruppo.

168

Note illustrative

Tav. 49 - Dettaglio delle passività finanziarie (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) Passività finanziarie a fair value rilevato a conto economico Passività finanziarie desiPassività finanziarie possegnate a fair value rilevato a dute per essere negoziate conto economico (importi in migliaia)

2011

2010

2011

2010

Altre passività finanziarie

2011

Totale valore di bilancio

2010

2011

2010

Strumenti finanziari partecipativi

0

0

0

0

0

0

0

0

Passività subordinate

0

0

0

0

80.000

80.000

80.000

80.000

Passività da contratti finanziari emessi da compagnie di assicurazione derivanti

0

0

951.905

980.697

52.372

55.094

1.004.277

1.035.791

da contratti per i quali il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati

0

0

283.051

416.174

0

0

283.051

416.174

dalla gestione dei fondi pensione

0

0

625.975

520.837

0

0

625.975

520.837

da altri contratti

0

0

42.879

43.686

52.372

55.094

95.251

98.780

0

0

0

0

82.089

82.675

82.089

82.675

Componenti finanziarie passive dei contratti assicurativi

0

0

0

0

0

0

0

0

Titoli di debito emessi

0

0

0

0

0

0

0

0

Debiti verso la clientela bancaria

0

0

0

0

0

0

0

0

Debiti interbancari

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

10.223

7.147

0

0

0

0

10.223

7.147

Depositi ricevuti da riassicuratori

Altri finanziamenti ottenuti Derivati non di copertura Derivati di copertura Passività finanziarie diverse TOTALE

0

0

0

0

0

0

0

0

62

7.961

0

0

77.421

78.239

77.483

86.200

10.285

15.108

951.905

980.697

291.882

296.008

1.254.072

1.291.813

5. DEBITI La macrovoce accoglie i debiti commerciali disciplinati dallo IAS 39, rappresentati principalmente da quelli derivanti da operazioni di assicurazione diretta, dai debiti di riassicurazione e dagli altri debiti.

169

Tav. 50 - Debiti

(importi in migliaia) Debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

81.111

80.606

505

0,6

Intermediari di assicurazione

59.676

58.645

1.031

1,8

Compagnie conti correnti

15.155

21.830

-6.675

-30,6

Assicurati per depositi cauzionali e premi

375

0

375

n.a.

Fondi di garanzia a favore degli assicurati

5.905

131

5.774

n.s.

Debiti derivanti da operazioni di riassicurazione

112.351

96.482

15.869

16,4

Compagnie di assicurazione e riassicurazione

110.963

93.623

17.340

18,5

1.388

2.859

-1.471

-51,5

209.150

202.460

6.690

3,3

36.524

33.677

2.847

8,5

3.559

3.950

-391

-9,9

169.067

164.833

4.234

2,6

402.612

379.548

23.064

6,1

Intermediari di assicurazione

Altri debiti Per imposte a carico di assicurati Verso enti assistenziali e previdenziali Debiti diversi Totale

5.1 Debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta I debiti derivanti da operazioni di assicurazione diretta accolgono prevalentemente i debiti verso intermediari di assicurazione. In particolare, i debiti verso intermediari di assicurazione tengono conto delle registrazioni integrative di fine esercizio afferenti l’accertamento dei premi di produzione e lo sfasamento temporale rilevato nella regolazione delle commissioni al canale di bancassicurazione.

5.2 Debiti derivanti da operazioni di riassicurazione I debiti derivanti da operazioni di riassicurazione comprendono le partite con saldo a debito connesse alla riassicurazione.

5.3 Altri debiti Comprendono debiti per imposte a carico degli assicurati, quelli verso enti assistenziali e previdenziali e altri debiti vari. In particolare, la voce debiti diversi accoglie debiti: verso fornitori, verso il personale dipendente, per provvigioni su premi in corso di riscossione e per il fondo trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. Il TFR è oggetto di calcolo attuariale che tiene conto dei futuri sviluppi del rapporto di lavoro. I flussi futuri di TFR sono stati attualizzati alla data di riferimento in base al metodo espressamente previsto dallo IAS 19 al paragrafo 64, ossia il projected unit credit method, così come esplicitato nei criteri di valutazione. Le prestazioni proiettate erogabili in caso di morte, inabilità, dimissioni o pensionamento basate sulle ipotesi attuariali applicabili sono state determinate per tutti i dipendenti attivi alla data di valutazione e distribuite uniformemente su tutti gli anni di servizio per ogni dipendente dalla data di assunzione alla data presunta di accadimento degli eventi.

170

Note illustrative

Come citato nei criteri di valutazione, per le società del gruppo con almeno 50 dipendenti il TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 è trattato come un piano a benefici definiti e quindi è soggetto a calcolo attuariale, mentre il TFR destinato dal 1° gennaio 2007 al Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS è trattato come un piano a contribuzione definita. Per le società con meno di 50 dipendenti l’intera passività è stata considerata come un piano a benefici definiti. Il TFR iscritto in bilancio rappresenta il valore attuale dell’obbligazione prevedibile, al netto di ogni eventuale attività a servizio dei piani, rettificato per eventuali perdite o utili attuariali non ammortizzati. L’attualizzazione dei futuri flussi di cassa è effettuata sulla base del tasso d’interesse di titoli corporate di elevata qualità. Le principali ipotesi utilizzate sono: tasso di sconto del 3,72%, tasso di inflazione del 2%, tasso di rivalutazione del 2,7% (già al netto dell’imposta dell’11%), incremento salariale del 3%, mortalità secondo la tavola IPS55 con ringiovanimento di 5 anni per le donne, invalidità pari al 100% della mortalità, età di pensionamento pari a 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne. Relativamente alla frequenza di dimissioni, è stata utilizzata una tavola in linea con il valore atteso del tasso di dimissioni sul lungo periodo per la Capogruppo.

Tav. 51 - Trattamento di fine rapporto e premi di anzianità (importi in migliaia)

TFR

Saldo al 31 dicembre 2010

18.434

Accantonamento

5.930

Utilizzi per indennità liquidate/anticipate

6.131

Altro

395

Saldo al 31 dicembre 2011

18.628

6. ALTRI ELEMENTI DEL PASSIVO Tav. 52 - Altri elementi del passivo

(importi in migliaia) Passività di un gruppo in dismissione posseduto per la vendita

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

0

0

0

n.a.

Passività fiscali differite

239.693

192.248

47.445

24,7

Passività fiscali correnti

121.792

85.076

36.716

43,2

70.553

69.226

1.327

1,9

432.038

346.550

85.488

24,7

Altre passività Totale

Tav. 53 - Passività fiscali differite e correnti

2010

Variazione del periodo

2011

Passività fiscali differite

192.248

47.445

239.693

Passività fiscali correnti

85.076

36.716

121.792

277.324

84.161

361.485

(importi in migliaia)

Totale

171

6.2 Passività fiscali differite La voce accoglie le passività fiscali differite definite e disciplinate dallo IAS 12. Al 31 dicembre le passività fiscali differite comprendono: • le imposte differite che si sono originate dalle differenze temporanee tassabili dovute al differimento dell’imponibilità di componenti positivi di reddito realizzati e iscritti nel conto economico, che saranno liquidate quando i suddetti ricavi saranno tassati; • le imposte differite che si sono originate dal temporaneo disallineamento tra il principio della competenza economica dettato dai principi contabili internazionali e la normativa fiscale dovuto principalmente all’esplicitazione a conto economico e a patrimonio netto delle plusvalenze da valutazione rilevate rispettivamente sulle attività finanziarie a fair value rilevato a conto economico e sulle attività finanziarie disponibili per la vendita e all’iscrizione della riserva shadow accounting. Le passività fiscali differite sono state determinate secondo l’aliquota stabilita dall’art. 1, comma 33 (in riferimento all’IRES) e dall’art. 1 comma 50 (con riferimento all’IRAP) della legge 24 dicembre 2007, n. 244 “Finanziaria 2008”, tenendo conto delle modifiche introdotte dall’art. 23, comma 5, d.l. 6 luglio 2011, n. 98, contenente “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria” (c.d. “manovra correttiva”).

6.3 Passività fiscali correnti La voce accoglie le passività correnti di natura fiscale definite e disciplinate nello IAS 12. In particolare la classe comprende gli altri oneri tributari per imposte correnti. La voce comprende il debito corrente residuo per le imposte sul reddito dell’esercizio, il debito derivante dall’accertamento dell’imposta sulle riserve matematiche dei rami vita di competenza dell’esercizio, i debiti per ritenute d’acconto operate, nonché per l’IVA da versare, oltre al debito per l’imposta sostitutiva da versare pari a 41,712 milioni, relativa all’affrancamento delle imposte anticipate iscritte sugli avviamenti e sulle attività immateriali ai sensi del d.l. n. 185/2008 come già citato nella relazione sulla gestione.

6.4 Altre passività La voce comprende principalmente i conti transitori di riassicurazione, le commissioni attive differite connesse a contratti non rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 4, i ratei e risconti passivi e le passività diverse.

Tav. 54 - Altre passività

(importi in migliaia) Commissioni attive differite (DIR)

2011

2010

Variazione Val. assoluto

%

3.573

6.113

-2.540

-41,6

Conti transitori passivi di riassicurazione

20.675

19.728

947

4,8

Conto di collegamento

13.536

12.741

795

6,2

Altre passività

14.198

13.691

507

3,7

Ratei e risconti passivi di cui:

18.571

16.953

1.618

9,5

14.464

16.204

-1.740

-10,7

per interessi altri ratei e risconti Totale

172

4.107

749

3.358

n.s.

70.553

69.226

1.327

1,9

Note illustrative

Le commissioni attive differite sono prevalentemente imputabili a contratti di investimento del tipo index e unit linked, dove il rischio degli investimenti è a carico degli assicurati. La voce conti transitori passivi di riassicurazione accoglie componenti positivi di reddito della riassicurazione attiva che saranno contabilizzati come ricavi quando saranno conosciute tutte le componenti di costo e ricavo. Nelle altre passività è compreso anche il conto di collegamento fra il settore vita e il settore danni delle compagnie del Gruppo per 13,536 milioni, registrato per eguale ammontare nell’attivo. Tra i risconti passivi è iscritta la quota della Capogruppo, della cedola straordinaria relativa ai titoli obbligazionari acquistati con riferimento alle operazioni di ristrutturazione della principale gestione separata posta in essere nel corso dell’esercizio 2005 e rinviata agli esercizi successivi sulla base della durata residua dei titoli.

173

Parte C Conto Economico Il conto economico chiude con un risultato consolidato di 41,805 milioni (70,443 al 31 dicembre 2010), attribuibile per 40,558 milioni al segmento danni (52,181 al 31 dicembre 2010), per -714 mila euro al segmento vita (14,757 milioni al 31 dicembre 2010) e per 1,961 milioni al segmento altro (3,505 al 31 dicembre 2010).

GESTIONE ASSICURATIVA Con riferimento alla gestione assicurativa, oltre a quanto di seguito esposto, si rimanda alla tavola “Conto Economico consolidato riclassificato per segmento di attività” della relazione sulla gestione. Nella tavola che segue è riportata la suddivisione dei premi lordi assicurativi contabilizzati relativi al lavoro diretto e al lavoro indiretto.

Tav. 55 - Suddivisione della raccolta relativa al lavoro diretto e indiretto Rami (importi in migliaia)

Lavoro diretto Italia

Lavoro indiretto Italia Estero

Lavoro totale

% sul totale

01 - Infortuni

131.755

0

335

132.090

3,3

02 - Malattie

101.935

0

29

101.964

2,6

03 - Corpi di veicoli terrestri

109.761

0

0

109.761

2,8

13

0

0

13

n.s.

05 - Corpi di veicoli aerei

1.701

0

0

1.701

n.s.

06 - Corpi di veicoli m.l.f.

1.654

0

324

1.978

0,1

07 - Merci trasportate

6.612

0

258

6.870

0,2

08 - Incendio ed elementi naturali

112.415

0

11.955

124.370

3,1

09 - Altri danni ai beni

123.314

227

399

123.940

3,1

10 - R.c.autoveicoli terrestri

817.175

0

451

817.626

20,6

04 - Corpi di veicoli ferroviari

11 - R.c. aeromobili

239

0

0

239

n.s.

1.310

0

0

1.310

n.s.

144.058

422

2

144.482

3,7

424

0

0

424

n.s.

15 - Cauzioni

13.233

0

49

13.282

0,3

16 - Perdite pecuniarie

28.505

0

2

28.507

0,7

17- Tutela legale

11.835

0

0

11.835

0,3

18 - Assistenza

20.830

0

0

20.830

0,5

Totale rami danni

1.626.769

649

13.804

1.641.222

41,4

Ramo I

1.351.931

110

0

1.352.041

34,1

Ramo III

379.197

0

0

379.197

9,6

Ramo IV

89

0

0

89

n.s.

Ramo V

393.316

0

0

393.316

9,9

Ramo VI

12.403

0

0

12.403

0,3

Totale rami vita

2.136.936

110

0

2.137.046

54,0

Totale premi assicurativi

3.763.705

759

13.804

3.778.268

95,4

Ramo III

18.505

0

0

18.505

0,5

Ramo VI

163.761

0

0

163.761

4,1

12 - R.c. veicoli m.l.f. 13 - R.c. generale 14 - Credito

Totale contratti di investimento TOTALE RACCOLTA

174

182.266

0

0

182.266

4,6

3.945.971

759

13.804

3.960.534

100,0

Note illustrative

Nella tavola che segue è esposta la suddivisione dei premi lordi contabilizzati per aree geografiche.

Tav. 56 - Suddivisione della raccolta per aree geografiche Rami (importi in migliaia)

Lavoro diretto Italia

Lavoro indiretto Italia Estero

Lavoro totale

Rami danni

1.626.769

649

13.804

1.641.222

Rami vita

2.319.202

110

0

2.319.312

TOTALE

3.945.971

759

13.804

3.960.534

Si riportano di seguito i dettagli relativi alle voci tecniche assicurative e alle spese della gestione assicurativa al netto delle elisioni intersettoriali.

Tav. 57 - Gestione assicurativa 2011

2010

Importo lordo

Quote a carico dei riassicuratori

Importo netto

Importo lordo

Quote a carico dei riassicuratori

Importo netto

PREMI NETTI

1.615.886

-253.832

1.362.054

1.579.886

-225.944

1.353.942

a Premi contabilizzati

1.641.222

-257.408

1.383.814

1.607.722

-231.999

1.375.723

-25.336

3.576

-21.760

-27.836

6.055

-21.781

ONERI NETTI RELATIVI AI SINISTRI

-1.160.070

169.389

-990.681

-1.155.061

191.843

-963.218

a Importi pagati

-1.202.840

148.984

-1.053.856

-1.179.278

114.952

-1.064.326

b Variazione della riserva sinistri

21.245

20.258

41.503

-6.943

76.793

69.850

c Variazione dei recuperi

21.683

-470

21.213

32.028

-4

32.024

-158

617

459

-868

102

-766

2.137.046

-59.695

2.077.351

2.836.028

-49.752

2.786.276

ONERI NETTI RELATIVI AI SINISTRI

-2.242.764

39.204

-2.203.560

-3.188.342

32.929

-3.155.413

a Somme pagate

-2.694.187

21.712

-2.672.475

-2.448.148

27.051

-2.421.097

39.061

3.438

42.499

-32.859

-35

-32.894

-141.870

14.018

-127.852

-1.443.964

5.825

-1.438.139

489.476

0

489.476

761.248

0

761.248

64.756

36

64.792

-24.619

88

-24.531

(importi in migliaia) Gestione danni

b Variazione della riserva premi

d Variazione delle altre riserve tecniche

Gestione vita PREMI NETTI

b Variazione della riserva per somme da pagare c Variazione delle riserve matematiche d Variazione delle riserve tecniche allorché il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati e derivanti dalla gestione dei fondi pensione e Variazione delle altre riserve tecniche

175

Tav. 58 - Dettaglio delle spese della gestione assicurativa

(importi in migliaia) Provvigioni e altre spese di acquisizione al netto delle provvigioni e partecipazioni agli utili ricevute dai riassicuratori

Gestione danni 2011 2010

Gestione vita 2011

2010

-236.031

-239.667

-69.838

-76.800

Provvigioni di acquisizione

-242.046

-235.231

-62.317

-56.499

Altre spese di acquisizione

-51.219

-52.403

-24.792

-26.066

0

0

1.271

87

Provvigioni di incasso

-9.745

-11.669

-10.541

-9.315

Provvigioni e partecipazioni agli utili ricevute dai riassicuratori

66.979

59.636

26.541

14.993

Variazione dei costi di acquisizione differiti

Spese di gestione degli investimenti Altre spese di amministrazione Totale

-3.523

-3.514

-6.444

-5.748

-92.473

-93.412

-43.163

-43.925

-332.027

-336.593

-119.445

-126.473

Oltre a quanto osservato nella tavola precedente, si precisa che le spese di gestione degli investimenti, rilevate nel corso dell’esercizio, comprendono le spese generali e le spese per il personale relative alla gestione degli investimenti immobiliari e delle partecipazioni. Nel vita le provvigioni e le altre spese di acquisizione, al netto delle provvigioni e partecipazioni agli utili ricevute dai riassicuratori comprendono i costi di acquisizione relativi a contratti assicurativi e ai contratti d’investimento con discretionary partecipation features.

176

Note illustrative

GESTIONE FINANZIARIA La tavola che segue evidenzia i proventi e gli oneri derivanti dalla gestione finanziaria così come si presentano nel conto economico dell’esercizio.

Tav. 59 - Gestione finanziaria

(importi in migliaia) Proventi netti derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

Proventi derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

2011

2010

26.935

217.092

Variazione Val. assoluto

%

-190.157

-87,6

107

1.734

-1.627

-93,8

Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

-15.800

-657

-15.143

n.s.

Risultato derivante da partecipazioni in controllate collegate e joint venture

-15.693

1.077

-16.770

n.s.

Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari Oneri derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari Risultato derivante altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

550.119

575.650

-25.531

-4,4

-269.126

-132.202

-136.924

n.s.

280.993

443.448

-162.455

-36,6

177

Tav. 60 - Proventi ed oneri finanziari e da investimenti (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia) Risultato degli investimenti

Interessi

Altri proventi

Altri oneri

Utili realizzati

Perdite realizzate

531.275

49.244

-24.689

109.693

-93.294

a Derivante da investimenti immobiliari

0

11.434

0

0

0

b Derivante da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

0

107

-5.575

0

-4

c Derivante da investimenti posseduti sino alla scadenza

11.226

0

0

0

-5

d Derivante da finanziamenti e crediti

65.701

2.141

-122

2.683

-3.045

e Derivante da attività finanziarie disponibili per la vendita

334.060

27.366

-4.415

72.964

-59.820

f Derivante da attività finanziarie possedute per essere negoziate

9.215

717

-482

4.590

-3.376

111.073

7.479

-14.095

29.456

-27.044

Risultato di crediti diversi

1.032

0

0

0

0

Risultato di disponibilità liquide e mezzi equivalenti

3.910

0

0

0

0

-5.621

0

0

0

0

0

0

0

0

0

g Derivante da attività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico

Risultato delle passività finanziarie a Derivante da passività finanziarie possedute per essere negoziate b Derivante da passività finanziarie designate a fair value rilevato a conto economico c Derivante da altre passività finanziarie Risultato dei debiti Totale

178

0

0

0

0

0

-5.621

0

0

0

0

0

0

0

0

0

530.596

49.244

-24.689

109.693

-93.294

Note illustrative

Utili da valutazione

Perdite da valutazione

Totale proventi e oneri realizzati

Plusvalenze da valutazione

Ripristino di valore

Minusvalenze da valutazione

Riduzione di valore

Totale proventi e oneri non realizzati

Totale proventi e oneri 2011

Totale proventi e oneri 2010

572.229

51.492

1

-154.950

-189.419

-292.876

279.353

674.980

11.434

0

0

-2.078

0

-2.078

9.356

5.773

-5.472

0

0

0

-10.221

-10.221

-15.693

1.077

11.221

0

0

0

0

0

11.221

176

67.358

0

0

0

0

0

67.358

50.572

370.155

161

1

0

-179.198

-179.036

191.119

390.123

10.664

7.400

0

-11.985

0

-4.585

6.079

3.455

106.869

43.931

0

-140.887

0

-96.956

9.913

223.804

1.032

0

0

0

0

0

1.032

794

3.910

0

0

0

0

0

3.910

2.629

-5.621

13.665

0

-104

0

13.561

7.940

-14.023

0

4.013

0

0

0

4.013

4.013

0 -10.167

0

6.930

0

0

0

6.930

6.930

-5.621

2.722

0

-104

0

2.618

-3.003

-3.856

0

0

0

0

0

0

0

-2.763

571.550

65.157

1

-155.054

-189.419

-279.315

292.235

661.617

179

Commissioni attive Le commissioni attive comprendono principalmente le commissioni relative a contratti d’investimento emessi da compagnie assicurative del Gruppo (DIR); in particolare la voce include i caricamenti espliciti ed impliciti gravanti sui contratti d’investimento emessi. Commissioni passive La voce comprende i costi di acquisizione correlati ai contratti di investimento (DAC) contabilizzati nel corso dell’esercizio.

ALTRI RICAVI E ALTRI COSTI Altri ricavi La voce, che ammonta a 95,683 milioni, accoglie gli altri proventi tecnici netti connessi ai contratti assicurativi per 60,049 milioni, di cui 12,771 milioni relativi al decremento del fondo per l’utilizzo dell’accantonamento riferito all’operazione di ristoro per gli effetti non ripetibili di operazioni non ricorrenti relative alla ristrutturazione di alcuni prodotti di ramo III con sottostanti strumenti finanziari emessi da Lehman Brothers e banche islandesi. Gli altri ricavi ammontano a 35,634 milioni, di cui 10,88 relativi a recuperi dai fondi per rischi ed oneri. Altri costi La voce, che ammonta a 157,339 milioni, accoglie gli altri oneri tecnici netti connessi ai contratti assicurativi per 69,946 milioni e altri oneri per 54,198 milioni, di cui ammortamenti per 33,195 milioni e accantonamenti a fondi rischi ed oneri per 10,931 milioni.

IMPOSTE SUL REDDITO D’ESERCIZIO Tav. 61 - Imposte sul reddito d’esercizio

(importi in migliaia) Imposte correnti Variazione delle imposte anticipate

Variazione Val. assoluto

2011

2010

-23.024

-14.325

-8.699

% -60,7

79.486

-8.080

87.566

n.s.

-35.658

-30.586

-5.072

-16,6

Saldo imposte differite

43.828

-38.666

82.494

n.s.

TOTALE

20.804

-52.991

73.795

n.s.

Variazione delle imposte differite

Nella voce sono iscritte le imposte correnti (IRES ed IRAP), le imposte differite delle singole società del Gruppo contabilizzate nel rispetto del Principio Contabile n. 25 sulle imposte sul reddito e le imposte differite che si sono originate dal temporaneo disallineamento tra il principio della competenza economica dettata dai principi contabili internazionali e la normativa fiscale. Tra le imposte correnti sono iscritte le imposte sulla variazione delle riserve vita per 464 mila euro, introdotte dal d.l. 31 maggio 2010, n. 78. La variazione del saldo delle imposte differite è da imputarsi prevalentemente all’effetto positivo di 54,156 milioni dell’affrancamento delle imposte anticipate iscritte sugli avviamenti e sulle altre attività immateriali, effettuato ai sensi

180

Note illustrative

dell’art. 23 del d.l. 6 luglio 2011, n. 98 (come già citato nella relazione sulla gestione), nonché alla valutazione delle riserve legate a contratti di investimento e alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari al netto della shadow accounting. La voce è inoltre influenzata dagli effetti straordinari della maggiorazione dell’aliquota IRAP per 7,791 milioni. Di seguito è esposta la riconciliazione tra l’aliquota fiscale media effettiva e l’aliquota fiscale applicabile.

Tav. 62 - Riconciliazione dell’aliquota fiscale - dettaglio (valori in percentuale) Aliquota ordinaria applicabile

2011

2010

34,32%

32,32%

Effetto delle variazioni in aumento/diminuzione

-133,45%

11,83%

Tasso d'imposta su utile prima delle imposte

-99,13%

44,15%

Il tax rate risente degli effetti straordinari relativi alla maggiorazione dell’aliquota IRAP per 7,791 milioni e all’affrancamento delle imposte anticipate iscritte sugli avviamenti e sulle altre attività immateriali per 54,156 milioni.

RISULTATO DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE Nella voce pari a 16 mila euro è iscritto l’effetto economico, al netto delle imposte, realizzato tramite la cessione di Cattolica – B.P.Vi Mediazione Creditizia. Alla chiusura dell’esercizio precedente la voce ammontava a 3,403 e includeva gli effetti economici, al netto delle imposte, delle cessioni di Polo finanziario per 1,594 milioni e Apogeo Consulting Sim per 1,861 milioni. Sono stati riclassificati inoltre i dati economici della società Cattolica B.P.Vi – Mediazione Creditizia al 31 dicembre 2010 in tale voce ai sensi dell’IFRS 5 (par. 34).

181

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO Il conto economico complessivo per l’esercizio 2011 ammonta a -108,485 milioni, di cui -69,84 di pertinenza del Gruppo. Di seguito il dettaglio delle altre componenti del conto economico complessivo ai sensi del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7. I valori sono al netto delle imposte che sono comunque indicate nell’apposita colonna.

Tav. 63 - Dettaglio delle altre componenti del conto economico complessivo nette (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia)

Imputazioni 2011 2010

TOTALE ALTRE COMPONENTI DEL CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO -239.757 -156.852

Rettifiche da riclassificazione a conto economico Altre variazioni Totale variazioni 2011 2010 2011 2010 2011 2010

Imposte 2011 2010

Esistenza 2011 2010

89.467

-25.199

0

0 -150.290 -182.051

-78.532

-86.937 -239.162

-88.872

89.467

-25.199

0

0 -147.573 -181.818

-77.112

-86.826 -236.620

-89.047

Riserva per differenze di cambio nette Utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita

-237.040 -156.619

Utili o perdite su strumenti di copertura di un flusso finanziario

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Utili o perdite su strumenti di copertura di un investimento netto in una gestione estera

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Riserva derivante da variazioni nel patrimonio netto delle partecipate

-2.717

-233

0

0

0

0

-2.717

-233

-1.420

-111

-2.542

175

Riserva di rivalutazione di attività immateriali

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Riserva di rivalutazione di attività materiali

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Proventi e oneri relativi ad attività non correnti o a un gruppo in dismissione posseduti per la vendita

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Utili e perdite attuariali e rettifiche relativi a piani a benefici definiti

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Altri elementi

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

182

Note illustrative

Ai sensi del regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7, di seguito si riportano il conto economico per settore di attività, il dettaglio delle voci tecniche assicurative ed il dettaglio delle spese della gestione assicurativa, al lordo delle elisioni intersettoriali.

Tav. 64 - Conto Economico per settore di attività (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia) 1.1 Premi netti

Gestione Danni 2011 2010

Gestione Vita 2011 2010

Altro 2011

2010

Elisioni intersettoriali 2011 2010

Totale 2011

2010

1.362.054

1.353.942

2.077.351

2.786.276

0

0

0

0

3.439.405

4.140.218

1.749.056

1.585.287

2.137.047

2.836.028

0

0

-133.170

-5.401

3.752.933

4.415.914

-387.002

-231.345

-59.696

-49.752

0

0

133.170

5.401

-313.528

-275.696

0

0

4.551

7.466

0

0

0

0

4.551

7.466

1.3 Proventi e oneri derivanti da strumenti finanziari a fair value rilevato a conto economico

1.551

-1.783

25.384

218.875

0

0

0

0

26.935

217.092

1.4 Proventi derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

687

64.945

2.319

4.135

0

0

-2.899

-67.346

107

1.734 575.650

1.1.1 Premi lordi di competenza 1.1.2 Premi ceduti in riassicurazione di competenza 1.2 Commissioni attive

1.5 Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari 1.6 Altri ricavi 1

TOTALE RICAVI E PROVENTI

2.1 Oneri netti relativi ai sinistri 2.1.2 Importi pagati e variazione delle riserve tecniche 2.1.3 Quote a carico dei riassicuratori 2.2 Commissioni passive 2.3 Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture 2.4 Oneri derivanti da altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari

94.381

131.913

451.450

437.174

11.494

7.526

-7.206

-963

550.119

161.876

165.859

58.649

43.460

1.593

2.814

-126.435

-129.807

95.683

82.326

1.620.549

1.714.876

2.619.704

3.497.386

13.087

10.340

-136.540

-198.116

4.116.800

5.024.486

-1.035.126

-1.005.554

-2.208.971

-3.155.522

0

0

49.856

42.445

-3.194.241

-4.118.631

-1.302.100

-1.200.601

-2.248.176

-3.188.450

0

0

147.442

45.647

-3.402.834

-4.343.404

266.974

195.047

39.205

32.928

0

0

-97.586

-3.202

208.593

224.773

-57

-1.167

-3.362

-7.843

0

0

0

0

-3.419

-9.010

-14.219

-11.140

-16.057

-17.001

0

0

14.476

27.484

-15.800

-657

-71.618

-40.037

-193.384

-90.237

-4.899

-2.502

775

574

-269.126

-132.202

2.5 Spese di gestione

-378.835

-380.941

-137.955

-142.175

-5.023

-4.854

65.923

60.318

-455.890

-467.652

2.6 Altri costi

-106.687

-132.633

-63.063

-64.883

-1.070

-315

13.481

21.528

-157.339

-176.303

-1.606.542

-1.571.472

-2.622.792

-3.477.661

-10.992

-7.671

144.511

152.349

-4.095.815

-4.904.455

14.007

143.404

-3.088

19.725

2.095

2.669

7.971

-45.767

20.985

120.031

2

TOTALE COSTI E ONERI

RISULTATO DEL PERIODO PRIMA DELLE IMPOSTE

183

Tav. 65 - Dettaglio delle voci tecniche assicurative (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7) 2011

2010

Importo lordo

Quote a carico dei riassicuratori

Importo netto

Importo lordo

Quote a carico dei riassicuratori

Importo netto

PREMI NETTI

1.749.056

-387.002

1.362.054

1.585.287

-231.345

1.353.942

a Premi contabilizzati

1.783.685

-399.871

1.383.814

1.616.889

-241.166

1.375.723

-34.629

12.869

-21.760

-31.602

9.821

-21.781

ONERI NETTI RELATIVI AI SINISTRI

-1.302.100

266.974

-1.035.126

-1.200.601

195.047

-1.005.554

a Importi pagati

-1.262.653

165.237

-1.097.416

-1.224.059

117.397

-1.106.662

-60.089

101.591

41.502

-7.702

77.552

69.850

c Variazione dei recuperi

21.683

-470

21.213

32.028

-4

32.024

d Variazione delle altre riserve tecniche

-1.041

616

-425

-868

102

-766

2.137.047

-59.696

2.077.351

2.836.028

-49.752

2.786.276

ONERI NETTI RELATIVI AI SINISTRI

-2.248.176

39.205

-2.208.971

-3.188.450

32.928

-3.155.522

a Somme pagate

-2.694.390

21.712

-2.672.678

-2.448.256

27.050

-2.421.206

39.061

3.438

42.499

-32.859

-35

-32.894

-147.079

14.019

-133.060

-1.443.964

5.825

-1.438.139

489.476

0

489.476

761.248

0

761.248

64.756

36

64.792

-24.619

88

-24.531

(importi in migliaia) Gestione danni

b Variazione della riserva premi

b Variazione della riserva sinistri

Gestione vita PREMI NETTI

b Variazione della riserva per somme da pagare c Variazione delle riserve matematiche d Variazione delle riserve tecniche allorché il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati e derivanti dalla gestione dei fondi pensione e Variazione delle altre riserve tecniche

Tav. 66 - Dettaglio delle spese della gestione assicurativa (regolamento ISVAP 13 luglio 2007, n. 7)

(importi in migliaia) Provvigioni lorde e altre spese di acquisizione

Gestione danni 2011 2010

Gestione vita 2011

2010

-343.675

-311.680

-97.898

-93.246

a Provvigioni di acquisizione

-273.783

-235.231

-62.554

-56.499

b Altre spese di acquisizione

-60.148

-64.780

-26.074

-27.519

c Variazione dei costi di acquisizione differiti

0

0

1.271

87

-9.744

-11.669

-10.541

-9.315

Provvigioni e partecipazioni agli utili ricevute dai riassicuratori

99.600

62.513

26.541

14.993

Spese di gestione degli investimenti

-4.113

-4.683

-8.862

-8.213

Altre spese di amministrazione

-130.647

-127.091

-57.736

-55.709

Totale

-378.835

-380.941

-137.955

-142.175

d Provvigioni di incasso

184

Note illustrative Parte D Altre informazioni

Note illustrative

Parte D Altre informazioni Dipendenti del Gruppo

I dipendenti del Gruppo calcolati FTE sono stati 1.410, erano 1.428 nell’esercizio precedente.

Compensi ad Amministratori e Sindaci

La delibera CONSOB 18049, pubblicata in data 23 dicembre 2011, che ha dato attuazione alla disciplina sulle remunerazioni contenuta all’art. 123-ter T.U.F. è entrata in vigore il 31 dicembre 2011 e prevede per le società la predisposizione e la successiva approvazione da parte dell’assemblea 2012 della relazione sulla remunerazione, da rendere pubblica nei termini secondo le modalità previste dalla normativa vigente, che comprende alla Sezione II l’indicazione analitica dei compensi corrisposti nell’esercizio e a qualsiasi titolo dalla Capogruppo e dalle controllate e collegate.

Eventi ed operazioni significative non ricorrenti ed operazioni atipiche e/o inusuali

Con riferimento agli eventi ed operazioni significative non ricorrenti e alle posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali si rimanda alla sezione “Altre informazioni” della relazione sulla gestione.

Informazioni sui rischi

Per tutta l’informativa richiesta dall’IFRS 7 in merito ai rischi in essere si rimanda alla sezione “Risk management” della relazione sulla gestione.

Operazioni con parti correlate

Come già riportato nella relazione sulla gestione, ai sensi del Regolamento CONSOB 12 marzo 2010, n. 17221, e successive modifiche e integrazioni, a partire dal 1° gennaio, alle situazioni previste dal regolamento si applica la “Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate” approvata dal consiglio di amministrazione della Capogruppo il 29 novembre 2010. Il documento relativo a tale procedura – cui si rinvia per i dettagli – è disponibile sul sito internet della Capogruppo – www.cattolica.it – nella sezione “Corporate Governance”. A partire dal 1° gennaio 2011 è entrato in vigore lo IAS 24 rivisto, in particolare con riferimento alla nuova definizione di parte correlata. Si rende noto che: • il Gruppo Cattolica ha posto in essere alcune operazioni straordinarie, non atipiche e/o inusuali, finalizzate ad una razionalizzazione e riorganizzazione dell’assetto societario dello stesso, ovvero di crescita per linee esterne. Di tali operazioni, alcune delle quali hanno visto il diretto coinvolgimento della Capogruppo, si dà conto nella relazione sulla gestione; i rapporti patrimoniali ed economici con società sottoposte alla direzione e coordinamento e con le società soggette a direzione e coordina e collegate sono espresse per sintesi nei prospetti riportati nei rispettivi bilanci; • per quanto riguarda i rapporti con altre parti correlate, richiamate le procedure deliberative descritte nella relazione sulla Corporate Governance della Capogruppo e consultabile sul sito internet all’indirizzo www.cattolica.it, si informa che, a fini di rendicontazione, è stata resa operativa un’articolata procedura di rilevazione dei rapporti in essere, tramite preventiva

189

acquisizione dagli esponenti del Gruppo delle informazioni necessarie in relazione al principio contabile internazione (IAS 24) e al Regolamento ISVAP 27 maggio 2008, n. 25, e successiva estrapolazione dei rapporti alle stesse riferibili. Nel complesso le relazioni con altre parti correlate, che si dà atto aver avuto luogo a valori nell’ambito di quelli di mercato, non sono ritenute significative ai fini informativi. Sono di seguito esposti in dettaglio i titoli di proprietà della Capogruppo e delle società del Gruppo emessi dalla parte correlata Gruppo Banca Popolare di Vicenza. I valori indicati riflettono condizioni di mercato. A maggior tutela delle società, si segnala che per l’investimento nel capitale è stata inoltre acquisita una specifica valutazione indipendente.

Tav. 67 - Titoli di proprietà emessi dal Gruppo Banca Popolare di Vicenza

Società (importi in migliaia)

Tipologia titolo

Valore al 31.12.2011

BCC Vita

obbligazioni

9.246

Berica Vita

obbligazioni

55.578

Lombarda Vita

obbligazioni

8.064

Risparmio & Previdenza

obbligazioni

1.471

San Miniato Previdenza

obbligazioni

918

Cattolica Life

obbligazioni

573.253

derivati Totale Cattolica Life

13.264 586.517

Cattolica Assicurazioni

azioni obbligazioni

21.698 89.785

Totale Cattolica Assicurazioni

111.483

Totale complessivo

773.277

Sulla base degli accordi in essere tra la Capogruppo e la Banca Popolare di Vicenza, sono inoltre presenti rapporti di conto corrente presso la banca stessa a condizioni di mercato.

190

Relazione della Società di Revisione

197

Impaginazione a cura di: Nova Group - Verona

Stampato nel mese di aprile 2012 presso Intergrafica Verona srl (Verona)