Il Rosso e il Nero - Kairos

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SFUMATURE DI ROSSO, NERO E BLU. 25 ottobre 2012. I mercati nelle mani della politica, non il contrario. Elezioni. L'attenzione per il voto americano è.
Il Rosso e il Nero Settimanale di strategia

SFUMATURE DI ROSSO, NERO E BLU

25 ottobre 2012

I mercati nelle mani della politica, non il contrario

Elezioni. L’attenzione per il voto americano è concentrata su Obama e Romney. Si trascura troppo il fatto che le leggi le scrive il Congresso. Il presidente ha diritto di veto e può applicare le leggi con una discrezionalità molto ampia, ma decide da solo soprattutto in Il Campidoglio, sede del Congresso degli Stati Uniti, visto politica estera. Il fiscal dalla Corte Suprema. cliff, l’ingorgo di leggi fiscali in scadenza a fine anno, dovrà essere sbrogliato dal legislativo. I sondaggi più autorevoli confermano, per la prossima legislatura, un Senato democratico e la Camera dei Rappresentanti ai repubblicani. Le rispettive maggioranze saranno più esigue, ma i rapporti di forza complessivi, salvo sorprese, non dovrebbero cambiare molto. Fiscal cliff. Nell’ultimo periodo si è diffuso nel mercato un atteggiamento di relativa indifferenza sulla questione. In parte è la noia, effetto di un anno di discussioni su quello che succederà senza che nel frattempo sia successo niente. In parte è l’idea che si troverà un accordo in fretta e che, alla peggio, si deciderà di congelare tutto per qualche mese.

All’accordo rapido si può assegnare un terzo delle probabilità, lo stesso al rinvio. L’ultimo terzo va a un conflitto duro che potrebbe iniziare subito e scavalcare la fine dell’anno, salvo rimediare in gennaio con sanatorie e provvedimenti retroattivi. Nel caso di conflitto, il nervosismo degli investitori domestici crescerà con l’avvicinarsi della fine dell’anno. Chi ha plusvalenze ampie sarà portato a vendere. In questo caso il tradizionale rialzo di fine anno potrà mancare. Le imprese, per contro, saranno meno influenzate di quanto non si pensi dal fiscal cliff, almeno nel breve termine. Economia Usa. I settori che frenano e Il Dirksen Office Building, sede degli uffici del Senato, uno dei quelli che accelerano due palazzi in cui verrà di fatto elaborata la nuova legislazione continuano a fiscale americana. bilanciarsi tra loro. L’edilizia va bene, l’auto va meno bene di prima. I consumi sono robusti, gli investimenti sono fiacchi. La siccità, con la conseguente perdita di produzione agricola, toglierà mezzo punto di Pil al terzo trimestre e lo riaggiungerà al quarto. Il risultato netto è che non ci si dovrebbe allontanare molto dal 2 per cento annualizzato, tanto nel terzo quanto nel quarto trimestre. Un risultato mediocre ma accettabile, soprattutto se si fa il confronto con l’Europa. Irlanda e Spagna. Secondo osservatori come Anatole Kaletsky, l’Irlanda aspetta che la Spagna si decida a chiedere aiuto all’Esm per ottenere a sua volta qualche concessione. La Spagna, dal canto suo, aspetta che l’Irlanda strappi qualcosa per le sue banche per mandare avanti la sua pratica con l’Esm. La Germania, sorniona, gioca con Irlanda e Spagna come il gatto con il topo. Quello che per i mercati è tempo perduto, per la Merkel è tempo guadagnato nella sua lunga marcia verso le elezioni del prossimo autunno. Germania. Chi si era illuso, in agosto, che la Merkel avesse finalmente varcato il Rubicone dell’integrazione europea si ritrova di nuovo in uno scenario ambiguo. C’è, è vero, l’appoggio alla Bce e alla sua ampia disponibilità a comprare titoli di Italia e Spagna. Questo appoggio viene continuamente ribadito e non è messo in discussione se non da settori minoritari della Csu. Si può però osservare che tutto è facile, politicamente, in una fase in cui non è ancora stato tirato fuori un solo euro per Italia e 2

Spagna. Tutto sarà diverso più avanti, anche se Tom Fairless, sul Wall Street Journal, nota giustamente che l’impegno finanziario della Bce per l’Omt sarà alla fine più contenuto rispetto agli acquisti dell’anno scorso. In ogni caso, per evitare il rischio che i mercati si rasserenino troppo, che i governi mediterranei si mettano a sedere e che gli elettori tedeschi si innervosiscano troppo, la Merkel continua a tenere tutti sulla corda spargendo sabbia negli ingranaggi dell’unione bancaria e dell’unione fiscale. La Merkel, in pratica, vuole arrivare alle elezioni senza una nuova crisi dell’euro. L’economia tedesca è ferma e potrebbe addirittura far registrare un segno negativo nel quarto trimestre, per cui è meglio non prendere troppi rischi in una volta. D’altra parte la Merkel non intende allentare più di tanto la pressione sui paesi malati. La loro sofferenza, esibita all’elettore tedesco, porta ampi consensi alla coalizione di governo e, in particolare, alla cancelleria. Francia. Hollande va avanti a testa bassa sulla strada delle aliquote mozzafiato e dopo avere portato a casa il 75 per cento per i redditi più alti sta lavorando sul 62.50 per i capital gain oltre una certa soglia. Sono livelli ai quali, dato il rischio di perdite, non conviene più investire. Gli obiettivi di bilancio per il 2013, dal canto loro, appaiono sempre più irraggiungibili, per cui sarà necessaria una nuova manovra l’anno prossimo. Una recessione per il 2013 comincia a diventare Kennedy all'inaugurazione del Rayburn Building, sede degli una possibilità uffici della Camera dei Rappresentanti. 1962 concreta. Lazzaretto. Uno studio di Deutsche Bank (Adjustment in Euroland, Progress Report, 24 ottobre) descrive i notevoli progressi dei malati d’Europa sui disavanzi pubblici e su quelli verso l’estero. C’è un punto, tuttavia, in cui l’Italia diverge, in peggio, rispetto a Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo. Si tratta del costo del lavoro per unità di prodotto (Clup). Facendo 100 il Clup nel 2000, la virtuosa Germania si trova oggi a 110, mentre i malati si troveranno nel 2013 (si tratta ovviamente di stime) tra 118 e 130. Storia nota, si dirà. Quello che è meno noto è che per Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo il Clup, che nel 2008 aveva raggiunto il livello di divergenza più alto rispetto alla Germania, è in costante riavvicinamento. 3

Per l’Italia, per contro, la divergenza è rimasta costante. Gli autori dello studio attribuiscono questa anomalia al fatto che in Italia non si è creata l’enorme disoccupazione che si è formata in quei paesi. La pressione al ribasso sul costo del lavoro, di conseguenza, non si è verificata. Conseguenze. L’effetto combinato degli sforzi della Bce, delle pressioni tedesche e delle insufficienti (in Italia) o inesistenti (in Francia) riforme strutturali è che, da una parte, l’euro rimarrà in vita e i governi europei continueranno a onorare i loro debiti. Dall’altra parte, però, l’Europa (Germania esclusa) non uscirà per molto tempo dal modello di stagnazione economica accompagnata da pressione fiscale crescente. Ribasso. Le borse sono salite in giugno e luglio sull’ipotesi del Qe3. In agosto e settembre sono salite per la svolta della Bce e l’annuncio dell’Omt. Ottobre ha rafforzato l’ottimismo con l’adozione, da parte della Fed, di una strategia ancora più espansiva di quanto si era sperato. Poi ci sono state sorprese positive sull’occupazione americana. Quattro mesi di rialzo come quelli che abbiamo visto avrebbero creato comunque lo spazio per un consolidamento. Se aggiungiamo gli intoppi europei e l’avvicinarsi del fiscal cliff la discesa in corso non deve stupire.

La Simpson-Bowles, la commissione bipartisan che nel 2010 aveva trovato un accordo per una sistemazione strategica dei problemi di bilancio. Non se ne fece niente.

Comprare? Approfittare delle fasi di debolezza è il mantra di questa fase, caratterizzata dall’estrema aggressività delle principali banche centrali. Si tratta però di capire se la correzione ha già raggiunto un livello incomprimibile o se l’instabilità che si profila con il fiscal cliff alle porte

offrirà livelli d’entrata ancora più bassi. Facciamo due ipotesi, semplificando al massimo. La prima è che lo scontro politico cominci subito dopo il voto americano e diventi più caldo man mano ci si avvicina alla fine dell’anno. In questo caso sono ovviamente possibili ulteriori ribassi. La seconda ipotesi è che il Congresso uscente, ancora in carica dopo le elezioni, voti per un congelamento completo della legislazione fiscale per tre-

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sei mesi, in attesa di tempi più calmi. In questo caso le borse si riavvicineranno con prudenza ai massimi di metà settembre. In pratica, quindi, supponendo di avere tre gettoni da spendere sul mercato azionario di qui a primavera, uno può già essere speso adesso. United Colors. I Neri, in Germania, sono i democristiani. I Bruni sono l’estrema destra. I Rossi, in quasi tutto il mondo sono la sinistra, ma negli Stati Uniti sono i repubblicani, mentre i democratici sono blu. Fino a vent’anni fa era il contrario e c’era molta confusione, poi i media per comodità hanno adottato la colorazione attuale, utilizzata nel colore delle cravatte di Obama e Romney nei tre dibattiti presidenziali di quest’anno.

Alessandro Fugnoli +39 02 777181

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