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27 gen 2013 ... Altemps. Il palazzo si trova nel Campo Marzio a due passi da Piazza Navona. ... Il Ministero dei Beni Culturali acquista il palazzo nel 1982 e la ...
PALAZZO ALTEMPS Il Quinto Cielo Roma, 27 gennaio 2013

Claudio Bottini cell.: 388.0635468 e-mail: [email protected]

Il palazzo deve il suo nome al cardinale proveniente dall’Alto Tirolo, Marco Sittico Altemps, che lo acquistò nel 1568 eleggendolo a sua dimora romana. L’edificio ospita importanti collezioni di antichità e una significativa raccolta di opere egizie. Nelle sale ancora in parte affrescate è possibile ammirare sculture greche e romane appartenute nei secoli XVI e XVII a varie famiglie della nobiltà romana. Il nucleo più consistente è costituito dalla collezione Boncompagni Ludovisi, insieme alle collezioni Mattei e Del Drago e da alcune opere d’arte della famiglia Altemps. Sono inoltre visibili singoli esemplari provenienti da d iverse collezioni.Le sculture sono presentate secondo il gusto antiquario per l’ostentazione dei capolavori dell’antichità propria di quel tempo.Le statue sono state restaurate nei secoli XVI e XVII con integrazioni eseguite da eccellenti scultori dell’epoca quali Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e Ippolito Buzio. La sezione dedicata alla raccolta egizia costituisce una delle più significative testimonianze sulla diffusione dei culti egizi a Roma. La visita del Palazzo si svolge su due piani disposti intorno ad un bellissimo cortile decorato da una fontana monumentale. L’edificio conserva parte degli affreschi e delle decorazioni originari che si possono ammirare soprattutto nella loggia dipinta e nella chiesa dedicata a papa Sant’Aniceto. Al di sopra del fabbricato svetta l’altana, una torre-belvedere sormontata dallo stambecco rampante, stemma della famiglia Altemps. Il palazzo si trova nel Campo Marzio a due passi da Piazza Navona. Negli scavi archeologici preliminari ai lavori di restauro sono state rinvenute le strutture di una domus romana tardo imperiale e i resti di numerose case-torri medievali inglobate nel palazzo rinascimentale. Il primo nucleo dell’edificio attuale si deve a Girolamo Riario nel XV secolo: a questa fase appartengono i soffitti lignei del primo piano e gli affreschi parietali nella Sala della Piattaia. Successivamente il fabbricato diventa proprietà del cardinale Soderini e quindi residenza dell’ambasciata di Spagna. Il cardinale di origine tedesca Marco Sittico Altemps lo acquista nel 1568 e vi stabilisce la propria collezione di sculture antiche. Interventi rappresentativi della fase altempsiana sono il cortile e l’altana, il camino monumentale e la chiesa di Sant’Aniceto, le decorazioni della loggia dipinta e gli affreschi della Sala delle Prospettive Dipinte. Nel corso del Settecento il palazzo torna a essere una dimora diplomatica e ospita sfarzose feste nel cortile e nel teatro. Nel XIX secolo il tenente francese Giulio Hardouin ne eredita l’intera proprietà dalla defunta moglie Lucrezia Altemps.

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Nel 1883 egli acconsente alle nozze tra la figlia di seconde nozze Maria e Gabriele D’Annunzio e in seguito a contrasti con il genero si vede costretto a cedere il fabbricato alla Santa Sede che tra il 1894 e il 1969 lo concede in uso al Pontificio Collegio Spagnolo. Il Ministero dei Beni Culturali acquista il palazzo nel 1982 e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ne ha curato un rigoroso restauro fino ad arrivare all’inaugurazione del museo nel 1997. La collezione Altemps, iniziata dal cardinale Marco Sittico Altemps e proseguita da suo nipote Giovanni Angelo, era composta da sculture antiche di particolare pregio, una ricca quadreria e una serie di testi che costituivano la Biblioteca Altempsiana. A partire dal 1621 la raccolta venne progressivamente smembrata e le sculture confluirono in altre collezioni private e nei più importanti musei del mondo, tra i quali i Musei Vaticani, il British Museum, il Louvre e il Museo Puškin. Dell’originario nucleo si conservano attualmente a Palazzo pochi esemplari, tra cui le quattro grandi statue situate nel cortile, quali un Ercole giovanile, un atleta in riposo, una menade e una Demetra, e alcune sculture esposte lungo lo scalone monumentale. Nel 1901, a seguito dei lavori di urbanizzazione dell’area della splendida villa Ludovisi sul Quirinale tra Porta Salaria e Porta Pinciana, lo Stato italiano, su sollecitazione dell’allora Ministro Quintino Sella, acquistò dalla famiglia Boncompagni Ludovisi 104 sculture per preservare il nucleo principale della prestigiosa raccolta iniziata dal cardinale Ludovico Ludovisi tra il 1621 e il 1623. Le opere furono a lungo conservate nel Chiostro piccolo della Certosa nel Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, e trovarono collocazione definitiva dal 1997 nella sede di Palazzo Altemps. Tra gli esemplari più rappresentativi si ricordano il Galata suicida, il sarcofago cosiddetto “Grande Ludovisi”, il Trono Ludovisi e l’Ares Ludovisi. Il nucleo principale della collezione Mattei fu raccolto nella seconda metà del Cinquecento da Ciriaco Mattei, per decorare il palazzo e ornare i giardini sul Celio, not i come villa Mattei o Celimontana. Già nel Settecento iniziò la dispersione della raccolta e numerose opere furono acquistate da collezionisti italiani e stranieri. Dopo la prima guerra mondiale, la villa con i suoi arredi e le opere d’arte divenne proprietà statale e un primo gruppo di sculture di maggiore pregio

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venne trasferito al Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano. Alcune statue e basi in marmo rimasero, al contrario, esposte nei giardini della villa soggette alle intemperie e ad atti di vandalismo fino al 1996, quando furono trasportate nel museo di Palazzo Altemps per essere riunite alla serie di marmi Mattei provenienti dalle Terme di Diocleziano. Tra le opere della collezione si distinguono il celebre Dace Mattei in giallo antico ed il sarcofago con il mito delle origini di Roma. La collezione Del Drago era composta in larga misura dalla raccolta appartenente alla famiglia Massimo poi acquistata da Alessandro Albani e pervenuta successivamente in proprietà della famiglia Del Drago per vincoli familiari. Nella loggia meridionale di Palazzo Altemps sono esposti quattro rilievi noti fin dal XV secolo e divenuti celebri soprattutto grazie agli studi di Winckelmann. Queste opere sono state espropriate dallo Stato nel 1964 a seguito di un tentativo di illecita esportazione all’estero. Di particolare interesse è il Rilievo con figure di divinità, fin dal Settecento punto di riferimento per lo studio della scultura antica. La raccolta Egizia è composta per la maggior parte da materiali rinvenuti a Roma e comprende sia opere importate direttamente dall’Egitto che di produzione romana. Di particolare interesse il nucleo proveniente dall’area del cosiddetto Iseo e Serapeo Campense, il tempio dedicato ad Iside e Serapide nel Campo Marzio. L’ampia diffusione dei culti egizi nella capitale è inoltre testimoniata da diverse statue di sacerdoti e sacerdotesse e da sculture raffiguranti Iside rappresentata secondo i canoni dell’arte romana. La presenza di altri culti orientali a Roma è attestata da opere di vario genere. Un gruppo significativo è quello riferibile al cosiddetto santuario orientale del Gianicolo, che comprende anche una statua di faraone di età ellenistica. Di recentissima acquisizione è la bella testa di Artemide Efesia, rinvenuta nel 2009 durante gli scavi archeologici condotti in occasione dei lavori di manutenzione della rete tramviaria lungo via Marmorata.

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