PROTOCOLLO DI RADIOPROTEZIONE. In caso di emergenza nucleare, in
seguito a un incidente con rilascio di radiazioni, le autorità allertano la
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PROTOCOLLO DI RADIOPROTEZIONE In caso di emergenza nucleare, in seguito a un incidente con rilascio di radiazioni, le autorità allertano la popolazione azionando le apposite sirene, che si trovano nelle città e nei paesi introno alla centrale nucleare. L’allarme consiste nella ripetizione di un segnale sonoro della durata di un minuto che sale e scende a intervalli di 7 secondi. Al segnale di pericolo, le persone devono seguire le seguenti istruzioni: > barricarsi in un luogo chiuso e non abbandonare la postazione fino a ulteriori indicazioni da parte delle autorità; > chiudere tutte le porte, le finestre e le ventole; > spegnere tutti i sistemi di ventilazione e condizionamento; > accendere la radio o la televisione e attendere con calma le indicazioni delle autorità; > non lasciare la zona dell’incidente a meno che non venga esplicitamente richiesto dalle autorità competenti. COSA FARE DENTRO LA POSTAZIONE-RIFUGIO Per diminuire il rischio che le particelle radioattive entrino all’interno: > tutti i locali dell’edificio devono essere sigillati nel miglior modo possibile; > porte, finestre e ventole devono essere chiuse; > tutte le fessure devono essere tappate con pellicola di plastica e nastro o materiali simili; > i sistemi di ventilazione e l’aria condizionata devono essere spenti. Tutto quello che si frappone tra le persone all’interno e l’esterno, come pareti e soffitti, fa perdere intensità alle radiazioni. È quindi più sicuro stare al centro dell'edificio o in cantina ed evitare le stanze con grandi finestre. Anche se l’edificio è stato sigillato seguendo tutte le istruzioni rimane il rischio che alcune sostanze radioattive riescano a penetrare, non esiste garanzia di sicurezza. Quando la nube radioattiva sarà passata, i locali dovranno essere ben ventilati. COSA FARE NEL CASO SIA NECESSARIO USCIRE DALLA POSTAZIONE-RIFUGIO > indossare una maschera respiratoria; > usare abiti facili da pulire e che coprano accuratamente tutta la pelle (come un impermeabile); > rientrando, lasciare all'ingresso gli indumenti che sono stati a contatto con l’esterno e lavarsi. COSA MANGIARE E COSA INVECE NON MANGIARE Quello alimentare è un rischio non trascurabile, la cui gravità dipende dalla durata della contaminazione. È un rischio che riguarda soprattutto alcune categorie sensibili, come bambini, donne incinte e madri in allattamento. L’incidenza di questo rischio dipende, inoltre, dalle abitudini alimentari della popolazione interessata. Al momento dell’incidente e molto tempo dopo bisogna evitare i cibi più pericolosi: > funghi; > vegetali a foglia larga, come insalata, bietola, spinaci, cavolo, acetosella, ect; > latte e formaggi freschi (in particolare di capra e pecora); > carne proveniente da pascoli all’aria aperta; > frutti di mare e pesce (soprattutto in caso di ricaduta radioattiva in mare, come per Fukushima). In caso di incidente nucleare, le autorità predisposte alla protezione della salute pubblica potrebbero somministrare alla popolazione pasticche di iodio, per proteggere la tiroide dallo iodio radioattivo. Fonti: WHO (World Health Organization), IAEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) e Fortum