Caratteristiche del metodo scientifico: provare quanto si afferma basandolo su ...
Pianificazione del disegno di ricerca: formulazione delle ipotesi o degli obiettivi ...
Facoltà di Sociologia Università di Milano-Bicocca
PSICOLOGIA SOCIALE La metodologia e la ricerca in psicologia sociale
Simona Sacchi - 3°PERIODO - aprile-giugno 2009
La ricerca scientifica
Caratteristiche della scienza: presupposizione di un ordine logico sotteso alla realtà e che ne permette la conoscibilità; empirismo; Caratteristiche del metodo scientifico: provare quanto si afferma basandolo su osservazioni empiriche e su ragionamenti espliciti e validi logicamente. Interconnessione tra metodo e conoscenza: il carattere oggettivo della conoscenza scientifica è dato dalla rigorosità, condivisibilità e riproducibilità delle procedure impiegate per la sua acquisizione (oggettività= intersoggettività).
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La ricerca scientifica
Gli psicologi sociali cercano di sviluppare teorie scientifiche in grado di spiegare il comportamento sociale. Una teoria scientifica è una formulazione sistematica relativa ai rapporti causali tra costrutti astratti Gli psicologi sociali devono tradurre quesiti specifici in formulazioni generali Contatto positivo con membro out-group
Riduzione del pregiudizio
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La ricerca scientifica •
Identificazione del problema
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Pianificazione del disegno di ricerca: formulazione delle ipotesi o degli obiettivi; definizione del tipo di studio, del metodo di raccolta dei dati e del setting; scelta dei soggetti; individuazione degli strumenti di misura e delle tecniche di analisi dei dati; legittimità etica della ricerca
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Raccolta dei dati
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Analisi dei dati
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Interpretazione dei risultati
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Comunicazione dei risultati
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La ricerca scientifica 3 requisiti di una teoria scientifica: 1- riguarda dei costrutti il costrutto è un concetto astratto e non direttamente indagabile o misurabile (es. intelligenza, pregiudizio) Psicologia ≠ Scienze fisiche
2 – descrive dei rapporti causali Il cambiamento di una variabile (indipendente) causa una variazione a livello di una seconda variabile (dipendente) Rapporto di causa-effetto
3 – è di portata generale La relazione tra costrutti osservata nell’hic et nunc può essere generalizzata a contesti, persone e tempi diversi
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La validità Validità della ricerca Per validità di una ricerca si intende la sua solidità e attendibilità (Dunham, 1988), ossia la corrispondenza tra il fenomeno studiato e i risultati dell’indagine. Essa concerne tutti i tipi di studio (sperimentale, correlazionale e descrittivo). TIPI DI VALIDITÀ • • •
Validità di costrutto Validità interna Validità esterna a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
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La validità VALIDITÀ DI COSTRUTTO La validità di costrutto garantisce che la ricerca misuri effettivamente ciò che il ricercatore si è proposto di misurare, ossia una corretta operazionalizzazione. Col termine operazionalizzazione si intende l’insieme delle operazioni attraverso cui le ipotesi teoriche, basate su costrutti astratti (ad es, il pregiudizio), sono tradotte a livello empirico (es. domande di un questionario) La scelta di indicatori non pertinenti costituisce una minaccia alla validità di costrutto
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La validità VALIDITÀ DI COSTRUTTO Ovvero… le variabili indipendenti e dipendenti devono corrispondere ai costrutti che il ricercatore si è proposto di indagare le variabili indipendenti e corrispondere ad altri costrutti
dipendenti
non
devono
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La validità COSTRUTTO: Identificazione con la categoria nazionale Io mi identifico con gli italiani. Per niente d’accordo
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Completamente d’accordo
Per me è importante essere italiano/a. Essere italiano/a significa ben poca cosa per me. Gli altri popoli europei non hanno caratteristiche così positive come gli italiani Misura di relazione inter-gruppo o di favoritismo dell’ingroup, non di identificazione!
Sento dei forti legami con gli altri italiani.
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La validità COSTRUTTO: puntigliosità Sei una persona puntuale? per nulla
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moltissimo
Mantieni le promesse? Ti fai carico delle responsabilità?
Quale costrutto stiamo misurando? Stiamo misurando il livello di puntigliosità dell’individuo o la sua generale tendenza a dire bene di sé?
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La validità CONTROLLARE LA VALIDITA’ DI COSTRUTTO
• Scegliere lo strumento, la metodologia di misurazione più adatti • Controllare l’operazionalizzazione del costrutto • Usare misure multiple • Farsi aiutare dalla statistica (es. indici di affidabilità di una scala, analisi fattoriale…)
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La validità VALIDITÀ INTERNA La validità interna garantisce l’esistenza di una relazione causale fra variabile indipendente e variabile dipendente escludendo l’intervento di ogni elemento estraneo che possa portare ad un’interpretazione diversa da quella prevista dalle ipotesi Minacce alla validità interna: • • • •
variabili di confusione o di disturbo errori dovuti alla situazione sperimentale errori dovuti ai soggetti errori dovuti allo sperimentatore a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
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La validità VALIDITÀ INTERNA Es. Variabile dipendente: livello di fatalismo Gruppo 1: uomini italiani del sud Gruppo 2: donne italiane del nord Risultato: Gruppo 1 > Gruppo 2
E’ il genere o la provenienza ad avere un impatto sul livello di fatalismo? Confusione Interpretazione causale impossibile a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
La validità VALIDITÀ INTERNA La ricerca sperimentale è un ottimo modo per garantire la validità interna
• •
• •
Selezione del campione Assegnazione casuale dei partecipanti alla condizione sperimentale ( i gruppi differiscono solo per la var. indip.) Manipolazione della variabile indipendente Analisi dei risultati e inferenze
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La validità A
B
Io mi identifico con gli europei. Per niente d’accordo
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Completamente d’accordo
Per me è importante essere europeo/a. Essere europeo/a significa ben poca cosa per me. Sento dei forti legami con gli altri europei. a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
Identificazione
Percezione della coesione della categoria
La validità Gli europei hanno molte caratteristiche in comune. Per niente d’accordo
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Completamente d’accordo
Esistono forti legami tra europei. Gli europei sono d’accordo sugli obiettivi da raggiungere. Ci sono forti somiglianze tra europei. Gli europei hanno un passato in comune. Gli europei condividono un destino comune. Io mi identifico con gli europei. Per niente d’accordo
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Completamente d’accordo
Per me è importante essere europeo/a. Essere europeo/a significa ben poca cosa per me. Sento dei forti legami con gli altri europei. a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
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La validità L’ipotesi del contatto (Allport, 1954; Pettigrew & Tropp, 2006) sostiene l’idea che – date alcune condizioni – il contatto con membri dell’outgroup riduca il livello di pregiudizio. Quindi, ad es., il contatto con immigrati può ridurre il pregiudizio Non è sempre chiara la relazione causale
Quartieri ad alta densità di immigrati
Minore pregiudizio
Maggiore contatto
Quartieri ad alta densità di immigrati
Minore pregiudizio
Maggiore contatto
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La validità VALIDITÀ ESTERNA La validità esterna è la generalizzabilità dei risultati della ricerca, vale a dire: - la loro applicabilità alla popolazione da cui è stato tratto il campione sperimentale - la loro applicabilità a condizioni diverse da quelle in cui è stata effettuata la ricerca (validità ecologica) - la loro replicabilità a distanza di tempo (validità temporale)
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La validità VALIDITÀ ESTERNA Generalmente si intende generalizzare, non un risultato specifico, quanto la conclusione più ampia Quanto più l’analisi riguarda un processo di base, tanto più il risultato ha probabilità di essere generalizzato Il contatto positivo con un membro dell’outgroup riduce il pregiudizio verso l’outgroup Il contatto positivo con un extracomunitario riduce il pregiudizio verso gli extracomunitari
Il contatto con un portatore di handicap riduce il pregiudizio nei confronti dei portatori di handicap
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La validità VALIDITÀ ESTERNA Generalmente si intende generalizzare, non un risultato specifico, quanto la conclusione più ampia Quanto più l’analisi riguarda un processo di base, tanto più il risultato ha probabilità di essere generalizzato Il contatto positivo con un membro dell’outgroup riduce il pregiudizio verso l’outgroup Il contatto positivo con un extracomunitario riduce il pregiudizio verso gli extracomunitari
Il contatto con un portatore di handicap riduce il pregiudizio nei confronti dei portatori di handicap
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La validità In laboratorio Dobbiamo fare attenzione a: il ruolo del contesto •
pressione verso la desiderabilità sociale
•
maggiore attenzione alle informazioni
•
artificiosità della situazione
caratteristiche della domanda •
(effetto Rosenthal)
•
sensibilità agli indizi
•
sensibilità all’atteggiamento dello sperimentatore
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La validità RICERCA SPERIMENTALE
RICERCA non SPERIMENTALE
Validità di costrutto
può essere alta o bassa
può essere alta o bassa
Validità interna
alta
Ridotta. Varia sulla base del metodo.
Validità esterna
bassa
Alta. Varia sulla base del metodo.
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La validità IMPORTANZA DEL CODICE ETICO
Manipolazione che possono turbare Ricorso all’inganno Consenso informato Interruzione Debriefing
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METODI DI MISURAZIONE E ANALISI: metodi quantitativi
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I METODI DI MISURAZIONE
METODI QUANTITATIVI
METODI QUALITATIVI
METODO
TEORIA
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LE MISURE QUANTITATIVE CONTINUUM DI CONTROLLABILITÀ (es. misure di pregiudizio) FACILI DA CONTROLLARE
DIFFICILI DA CONTROLLARE
neuroscienze
risposta comportamentale implicita
bias verbale (Maass, ’89)
(es. gruppi minimali)
allocazione di risorse
risposta comportamentale
questionario pregiudizio simbolico
(Segall, 71)
questionario + bogus pipeline
questionario misure classiche
(IAT, movimenti oculari, priming)
IMPLICITE
ESPLICITE
Vedi Maass, Castelli e Arcuri in Brown e Capozza (2000) a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
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LE MISURE QUANTITATIVE Pregiudizio classico esplicito • Sarebbe preferibile che gli immigrati stranieri che vivono nel nostro Paese evitassero i posti in cui la loro presenza non è gradita per nulla d’accordo 1
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3
4
5 completamente d’accordo
• Gli immigrati stranieri nel nostro Paese dovrebbero integrarsi nella vita del nostro Paese senza godere di speciali favoritismi. • Se gli immigrati stranieri nel nostro Paese si sforzassero di più, potrebbero raggiungere lo stesso livello di benessere degli italiani. • Gli immigrati stranieri che vivono nel nostro Paese trasmettono ai loro figli valori e abilità che non sono quelli necessari per avere successo in Italia.
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LE MISURE QUANTITATIVE Pregiudizio classico + Bogus pipe-line (Segall, 1971) attribuzione tratti negativi
0,6 0,4
“Neri”
0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8
“Americani”
-1
Controllo
Sperimentale
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LE MISURE QUANTITATIVE
• Il pregiudizio non è un fenomeno statico • Il concetto di pregiudizio non è univoco • Le mutate norme sociali avrebbero reso progressivamente inaccettabile l’espressione conclamata del pregiudizio
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LE MISURE QUANTITATIVE Pregiudizio sottile • La maggior parte dei politici si preoccupa troppo degli immigrati stranieri nel nostro Paese e non abbastanza dell’italiano medio. per nulla d’accordo 1
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5 completamente d’accordo
• Non avrei nulla in contrario a lavorare alle dipendenze di un immigrato straniero adeguatamente qualificato • Italiani e immigrati stranieri non potranno mai sentirsi a loro agio gli uni con gli altri, anche nel caso in cui diventassero amici • Non avrei nulla in contrario se un immigrato straniero con una posizione economica simile alla mia sposasse un membro della mia famiglia.
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LE MISURE QUANTITATIVE Risposta comportamentale • Relazione fra la risposta pubblica (più controllata) di fronte a domande standardizzate e la risposta implicita più spontanea evidenziabile nel comportamento non verbale. Esperimento di Weitz (1972): - Registrazione di un messaggio diretto ad un ipotetico partecipante in ritardo di cui era stata fornita una rapida descrizione (bianco vs. nero) - Scelta di un compito sul quale interagire con la persona). - V.D. valutazioni di gradimento + indicatori paralinguistici + misure sociometriche indirette (grado di vicinanza) RISULTATI: correlazioni negative tra valutazioni verbali di vicinanza ed altri indici (calore o il tono della voce, scelta del compito). Maggiore era la vicinanza espressa minore era la vicinanza reale trasparente dai comportamenti non verbali. a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
LE MISURE QUANTITATIVE Allocazione di risorse Vedi paradigma dei gruppi minimali (Tajfel, Billig, Bundy, & Flament, 1971) Esempio di matrice
Strategie possibili • Equità (E) • Massimo Profitto Comune (MJP) • Massimo Profitto per l’Ingroup (MIP) • Massima Differenziazione (MD)
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LE MISURE QUANTITATIVE Bias linguistico (Maass et al, 1988; 1989)
4 livelli di descrizione linguistica: – Verbi d’azione (colpire, abbracciare, etc.) – Verbi interpretativi (ferire, accogliere, etc.) – Verbi di stato (voler bene, odiare, etc.) – Aggettivi (aggressivo, affettuso, etc.)
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LE MISURE QUANTITATIVE Bias linguistico (Maass et al, 1988; 1989)
Livelli di astrazione comportamenti positivi dell’outgroup.
maggiore per descrivere dell’ingroup piuttosto che
Livelli di astrazione comportamenti negativi dell’ingroup.
maggiore per descrivere dell’outgroup piuttosto che
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LE MISURE QUANTITATIVE Bias linguistico (Maass et al, 1988; 1989)
Comportamento positivo, target outgroup •A fa attraversare la vecchietta •A aiuta la vecchietta •A desidera essere utile •A è generoso
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LE MISURE QUANTITATIVE Bias linguistico (Maass et al, 1988; 1989)
Comportamento negativo, target outgroup •A dà un pugno a B •A ferisce B •A odia B •A è violento
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LE MISURE QUANTITATIVE TEMPI DI REAZIONE
Registrazione dei tempi di risposta
Consente una stima delle complessità dei processi di elaborazione
Compito 2
input
Compito 3
input
output
output
processo C
input
processo B
Compito 1
processo A
tempo
output
Problema di ambiguità interpretative Elaborazione più lunga per stimoli più complessi …ma anche per stimoli più interessanti …più dissonanti…più negativi…più estremi (vedi Fiske, 95)
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LE MISURE QUANTITATIVE Priming
outgroup
(Es., adattamento da Payne 2001)
ingroup
PISTOLA
Presentazione subliminale del target
UTENSILE
Presentazione immagine ambigua
interpretazione
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LE MISURE QUANTITATIVE Implicit Association Test (Es., Greenwald, McGhee & Schwartz, 1998)
BLOCCO
Blocco di Blocco di Blocco critico apprendimento apprendimento
Blocco critico
STIMOLI
Nomi italiani Nomi arabi
Parole positive e negative
Nomi italiani e nomi arabi; parole positive e negative
Nomi italiani e nomi arabi; parole positive e negative
tasto di destra
Nomi italiani
Positive
Nomi italiani e positive
nomi arabi e positive
tasto di sinistra
Nomi arabi
Negative
Nomi arabi e negative
Nomi italiani e negative
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LE MISURE QUANTITATIVE IAT (Es., Greenwald, McGhee & Schwartz, 1998)
arabi
italiani
Mario
arabi
italiani
Ashib
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LE MISURE QUANTITATIVE IAT (Es., Greenwald, McGhee & Schwartz, 1998)
negative
positive
negative
gioia
positive
guerra
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LE MISURE QUANTITATIVE IAT (Es., Greenwald, McGhee & Schwartz, 1998)
arabi/negativi
italiani/positivi arabi/negativi
italiani/positivi
Mario
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LE MISURE QUANTITATIVE IAT La logica sottostante: se nella rappresentazione cognitiva di una persona esiste una forte associazione tra un concetto ed un attributo, allora il compito critico nel quale questi sono associati nella risposta sarà più facile, rispetto al compito in cui essi richiedono risposte diverse. questa maggiore o minore facilità si manifesterà nella velocità e nell’accuratezza della prestazione. confrontando la prestazione nei due blocchi critici, si otterranno indicazioni sulla struttura delle rappresentazioni cognitive del rispondente.
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LE MISURE QUANTITATIVE Le neuroscienze Ultimatum game (un esempio di applicazione) 10,00 € da dividere 2 giocatori Proponente: offre la suddivisione del denaro Rispondente: può accettare si suddivide la cifra può rifiutare nessuno ottiene denaro Per la teoria economica: Il rispondente dovrebbe sempre accettare (ogni cifra - seppur irrisoria - è meglio di nulla) Evidenza empirica: I rispondenti accettano offerte intorno al 40-50% del totale La metà dei rispondenti non accettano offerte sotto il 20%
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LE MISURE QUANTITATIVE Camerer et al. (2005)
Insula: emozioni negative Giro del cingolo (ACC): risoluzione di conflitti
Corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC): pianificazione e pensiero deliberativo
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LE MISURE QUANTITATIVE
% offerte rifiutate
1 0,8 0,6 0,4 0,2 0
insula
prefrontale
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METODI DI MISURAZIONE E ANALISI: metodi qualitativi
LA RICERCA QUALITATIVA
METODI QUANTITATIVI
METODI QUALITATIVI
possiamo definire la ricerca qualitativa in contrapposizione a quella quantitativa oppure vedere i due approcci e le differenti metodologie in integrazione tra loro
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LA RICERCA QUALITATIVA Integrazione debole La ricerca qualitativa ha una posizione ancillare rispetto alla quantitativa - serve nella fase esplorativa, per dirigere lo sguardo verso un problema - serve nella fase interpretativa, per capire meglio il processo rivelato dai dati Integrazione forte La ricerca qualitativa ha la stessa posizione e dignità della quantitativa - esplora degli aspetti del processo su cui la ricerca quantitativa è cieca - premessa epistemologica differente a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
LA RICERCA QUALITATIVA Alcuni punti di forza della ricerca qualitativa: Negoziazione/costruzione di significati: analisi del processo Attenzione rivolta alle caratteristiche dei casi studiati, i quali vengono considerati nella loro interezza Studio intensivo su un numero ridotto di casi selezionati sulla base della loro rilevanza rispetto all’oggetto studiato Osservazione diretta, costruita sull’oggetto e adattata alle informazioni che si stanno raccogliendo a.a. 2008/2009 FACOLTA’ DI SOCIOLOGIA - Psicologia Sociale – Simona Sacchi
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LA RICERCA QUALITATIVA Nella ricerca qualitativa non ha senso parlare di validità interna e esterna. Altri criteri: Sostituiamo ‘generalizzabilità’ con ‘ripercorribilità’ dell’itinerario di ricerca, attraverso la redazione di un resoconto riflessivo, che ricostruisca le decisioni e le incertezze del ricercatore nel riferire sopra l’oggetto di studio. Sostituiamo la ‘logica inferenziale’ con ‘giustificabilità’ dei risultati a cui si perviene. Il ricercatore deve tenere in considerazione che l’obiettività a cui si può far riferimento è legata ad un metodico resoconto riflessivo dell’itinerario di ricerca seguito.
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LA RICERCA QUALITATIVA
Linguaggio come codice attraverso il quale i significati e le regole vengono riconosciuti, negoziati, costruiti e cambiati. Il testo, il discorso, non solo è determinato ma concorre a determinare e dar forma all’esperienza e alla soggettività. Il discorso definisce e dà senso anche a forme di organizzazione sociale. Ruolo costruttivo
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LA RICERCA QUALITATIVA (Sacks & Schegloff)
Analisi dell’interazione verbale Struttura della conversazione (Talk-in-interaction) Organizzazione sequenziale della conversazione Analisi nel dettaglio (presa di turno, risate, punteggiatura, silenzi..) Livello locale + livello globale Contesto creato dalla conversazione
ANALISI DELLA CONVERSAZIONE
(vedi Levinson)
ANALISI DEL DISCORSO
Analisi sull’organizzazione del significato Analisi dei temi, repertori delle persone e delle strategie retoriche (scelta di alcuni temi, loro organizzazione entro il contesto) Contestualizzazione (temi culturalmente disponibili; discorso nel contesto) Linguaggio in azione
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LA RICERCA QUALITATIVA Alcuni metodi qualitativi… Interviste in profondità: L’intervistato è parla a ruota libera; l’intervistatore segue uno schema ed interviene quando necessario. Prende spunto dai colloqui clinici Story-telling: All’ intervistato viene chiesto di raccontare una vera e propria storia. Necessaria la presenza dello psicologo, non ci sono limiti di tempo prestabiliti. Etnometodologia: Tecnica recente nata in Usa con lo scopo di indagare i fenomeni sociali. L’intervistatore “osserva” individui nella loro dimensione naturale all’insaputa degli stessi. Focus Groups
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LA RICERCA QUALITATIVA ANALISI Attenzione alle caratteristiche dei casi Approccio olistico e intensivo: i casi sono considerati nella loro interezza Connotazione dei casi attraverso le proprietà rilevate Analisi eterogenee ! L’utilizzo di una metodologia qualitativa non esclude un’analisi quantitativa dei dati (anche attraverso moderni software)
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