May 11, 2017 - tive memory in the name given to the field on the opposite bank of the. River Merse: Campora delle ......
THE
BORG O T IM E S BORGO STORYTELLING P i l g r i m s, sai nts, swords an d skeletons: j o i n us for a Tuscan vegl i a as we p ass on the ta l es that have shape d Borgo Sa nto P i e tro 's hi stor y.
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Highlighted in this issue THE PLATE BEHIND 'FARM TO PLATE'
ON THE TUSCAN CULTURE TRAIL
IN-HOUSE ARTISAN CHEESEMAKING
From the kiln to the kitchen at La Bottega del Buon Caffè and Meo Modo, where 'bespoke' includes the plate itself.
Discover local crystal artisans, a feather enterprise, Templar trails, seasonal festivities and more.
Inside Borgo Santo Pietro's new artisan dairy, where this humble art is reaching new heights.
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INTRODUZIONE - THE BORGO TIMES l 3
2 l THE BORGO TIMES - INTRODUCTION
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The plate behind 'farm to plate' From the kiln to the kitchen at La Bottega del Buon Caffe' and Meo Modo. Dalla fornace alle cucine de La Bottega del Buon Caffè e Meo Modo.
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Tuscan culture trail
Discover crystal artisans, a feather enterprise, Templar trails, seasonal festivities and more. Vieni a conoscere gli artigiani del cristallo, un atelier di piume, il sentiero dei Templari, le feste e sagre del luogo e altro ancora.
Spring opening Welcome to the first of our two editions of The Borgo Times for 2017. It's an exciting start to the season, as we open with an estate that has doubled in size to 200 acres and now includes an artisan cheese dairy. This edition we unearth some of the stories and legends that have shaped Borgo Santo Pietro's history, shared over the table at our storytelling lunch with Palazzetto locals and those who grew up at Borgo last century. We also go spring foraging for wild herbs, discuss how to sniff out a good wine, and trace the story behind the hand-made ceramic plates that our Michelin-starred chefs create for their dishes at La Bottega del Buon Caffè and Meo Modo. On the Tuscan culture trail we encounter local artisans, spring and summer festivities and the mysterious Templars. Closer to home we touch base with what's going on behind the scenes at the hotel and estate, with a look at the Renaissance techniques practised by our artisan Nathan, artisan cheesemaking at our new dairy, and a sneak peek at our new line of in-house body care together with a rejuvenating jetlag remedy at the Borgo spa. We close with a preview of our luxury yacht Satori, launched in April and now taking the Borgo Santo Pietro lifestyle concept afloat. Happy reading! Benvenuti alla prima delle due edizioni di "The Borgo Times" del 2017. Siamo particolarmente contenti di annuciare l’inizio della stagione con tante novità. La tenuta ha raddoppiato i suoi terreni fino a 200 acri e ha acquisito anche un caseificio. In quest’edizione vi sveleremo alcuni miti e leggende che fanno parte del tessuto storico di Borgo, storie che vengono raccontate a tavola durante i pranzi dediti allo storytelling con gli abitanti di Palazzetto e la gente di Borgo. Andremo anche alla ricerca di erbe selvatiche, tipiche della caccia alle erbe di primavera; vi sveleremo come affinare il vostro fiuto per riconoscere il miglior vino, e vi racconteremo come vengono creati i piatti di ceramica fatti a mano usati dagli chef dei nostri ristoranti stellati Michelin Meo Modo e La bottega del Buon Caffè. Sul sentiero della cultura toscana incontreremo artigiani locali, le feste che si celebrano in primavera ed estate e i misteriosi Templari. Più vicini a casa vi mostreremo i restroscena dell’hotel e della tenuta con uno sguardo particolare alle tecniche rinascimentali adoperate dal nostro artista Nathan, la preprazione del formaggio nel nostro caseificio, e infine una speciale anteprima della nostra nuova linea di prodotti per la cura del corpo e del benessere, inclusi trattamenti specifici della spa di Borgo per contrastare la stanchezza del jetlag. Chiudiamo con un'anteprima esclusiva del nostro yacht di lusso "Satori", lanciato ad aprile e pronto a portare a galla lo stile di vita di Borgo Santo Pietro. Buona lettura!
Claus & Jeanette Thottrup
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Beaut y and wellbeing
A remedy for jetlag, Borgo's new meditation walk and an exclusive preview of our own body range.
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Stories from the Tuscan soil Pilgrims, saints, swords and skeletons: join us for a Tuscan storytelling veglia.
Pellegrini, santi, spade e scheletri: unisciti a noi per l’ora della veglia toscana alla scoperta di antiche tradizioni di Borgo.
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Un rimedio contro il jetlag, la nuova passeggiata meditativa di Borgo e un’anteprima esclusiva dei nostri prodotti per la cura del corpo.
Spring foraging Taking wild herbs from the forest and fields to the table. Come portare le erbe selvatiche dalla terra direttamente sulla tavola.
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From the farm Inside Borgo Santo Pietro's new artisan dairy.
Uno sguardo dentro al caseificio di Borgo Santo Pietro.
Founders: Claus & Jeanette Thottrup • Features Writer & Editor: Lucy David Design & Concept: Frida Lundstrom • Italian translation: Valentina Seffer • Cover photo cour tesy of the Ferri family archives. The Borgo Times is produced by Borgo Santo Pietro, 110 • Loc. Palazzetto • 53012 Chiusdino (SI) T. +39 0577 75 1222 • F. +39 0577 75 29 43 •
[email protected] - P.IVA/C.F.: 01440680526 © 2017 Relais Borgo Santo Pietro S.r.l. www.borgosantopietro.com | www.borgosantopietrogroup.com
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
4 l THE BORGO TIMES - BORGO STORYTELLING
STORYTELLING A BORGO - THE BORGO TIMES l 5
The threshing season at Borgo early last century. Photo courtesy of the Ferri family. / La Stagione della trebbiatura a Borgo agli inizi del secolo scorso. Foto cortesia della famiglia Ferri.
STORIES FROM THE TUSCAN SOIL Legends abound at Borgo Santo Pietro, steeped in stories of a mysterious 'sword in the stone', Templars, pilgrims, saints and skeletons. We pull up a chair around the fire and listen to the tales passed down in popular history and recounted by those who lived at Borgo early last century.
Long ago, as dusk fell over the farmyard and animals were brought in for the night, farmers and their families gathered around the fire and told each other stories. In Tuscany this was known as la veglia, where guests and neighbours dropped by after dinner and the day's events were discussed, dramas recounted and gossip swapped. It was also where love might bloom and local tales and superstitions were passed on. Early last century Borgo's villa walls housed four or five farming families that worked the surrounding land; earlier still it was a lazzaretto (quarantine house) for medieval pilgrims taking a detour on their long road to the Holy Land to pay homage to San Galgano, protected by the sword of the Knights Templar. More than a thousand years beforehand Etruscans inhabited the valley, whose presence was imprinted in collective memory in the name given to the field on the opposite bank of the River Merse: Campora delle Tombe, the Field of Tombs. These stories and more are recounted today by Borgo's local inhabitants, embodiments of an oral tradition that continues to be passed down from hearth to hearth. Central to this is a pervasive sense of the local region's tangibly positive energy: “La mano di San Galgano ci protegge [San Galgano's hand protects us]”, says Dina Ferri, member of the extensive Ferri family that worked the lands around Borgo when it was a tenant farm early last century. “Before the freeway was built, the road through Palazzetto was very dangerous, and yet we've never had a single accident – not one.”
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Tanto tempo fa, quando il sole calava sulla fattoria e gli animali venivano messi al riparo per la notte, i contadini e le loro famiglie si riunivano intorno al fuoco per raccontarsi delle storie. In Toscana questo momento era conosciuto come ‘la veglia’, rituale che vedeva ospiti e vicini radunarsi tutti insieme dopo cena per parlare della loro giornata, raccontarsi i problemi o più semplicemente riportare i pettegolezzi del giorno.‘La veglia’ era anche il momento in cui potevano sbocciare nuovi amori e in cui si tramandavano storie del luogo e credenze popolari. All’inizio del secolo scorso le mura della villa di Borgo raccoglievano quattro o cinque famiglie di contadini che lavoravano le terre circostanti; ancora prima era un lazzaretto per i pellegrini medievali che deviavano il loro lungo percorso verso la Terra Santa per rendere omaggio a San Galgano, protetti dalla spada dei Cavalieri Templari. Più di mille anni prima gli Etruschi abitavano la valle e la loro presenza è rimasta impressa nella memoria del luogo tramite il nome dato al campo che si trova sulla riva opposta del fiume Merse: Campora delle Tombe. Queste e tante altre storie vengono raccontate ancora oggi dagli abitanti di Borgo, e rappresentano un’importante testimonianza della tradizione orale che continua a tramandarsi di bocca in bocca. Ciò che contribuisce a mantenere viva questa tradizione è il senso pervasivo dell’energia positiva degli abitanti del luogo: “La mano di San Galgano ci protegge”, dice Dina Ferri, membro della grande famiglia Ferri che ha lavorato la terra intorno a Borgo quando viveva nella fattoria all’inizio del secolo scorso.“Prima che l’autostrada venisse costruita, la strada che attraversa Palazzetto era molto pericolosa, ma nonostante ciò non abbiamo mai avuto un singolo incidente che fosse uno”.
The town of Chiusdino viewed from the Chapel of Montesiepi. The main door aligns the tomb of San Galgano with his birthplace. / Chiusdino vista dalla Cappella di Montesiepi. La porta principale allinea la tomba di San Galgano e il suo luogo di nascita.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
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San Galgano is the local mythic hero. Born in nearby Chiusdino in twelfth century, he led the wanton and carefree life of a knight until one day he encountered a vision of the Archangel Michael on the road home from Rome. He was so transformed by the experience that he drove his sword into a stone in renunciation of his worldly ways, where it remains to this very day next to his tomb at the tiny hilltop Chapel of Montesiepi (according to legend, the imprints in a rock now housed at the saint's birthplace were made by his horse, kneeling before the saint).
San Galgano è l’eroe mitico del luogo. Nato nella vicina Chiusdino nel dodicesimo secolo, fu un cavaliere spensierato che conduceva una vita sfrenata, fino a quando, un giorno, mentre stava tornando a casa da Roma, gli apparse per la via la visione dell’Arcangelo Gabriele. In seguito all’accaduto subì una trasformazione profonda che lo indusse ad abbandonare la sua vita mondana. In segno di rinuncia conficcò la sua spada in una roccia dove risiede ancora oggi, accanto alla sua tomba presso la Cappella di Montesiepi in cima alla collinetta (secondo la leggenda, le impronte nella roccia, che ora si trova nel luogo di nascita del santo, appartengono al suo cavallo, in ginocchio davanti al Santo).
As the centuries passed, stories sprung up around the circular chapel like creeping vines around the sleeping inhabitants of a fairytale castle: that the hermit saint's tomb rested upon the site of an ancient pre-Christian cult and was built to evoke an Etruscan tomb; or that it was a Templar church commemorating one of its own. Indeed the arresting pattern of concentric circles on the inside of the cupola correspond to esoteric beliefs linked to the Knights Templar, as does the motif of a knight buried in a circular church, reminiscent of the round Church of the Holy Sepulchre in Jerusalem, allegedly the site of Christ's own burial, which the Templars sought to protect. More intriguing still, historians have noted that the internal architecture of the cupola itself is shaped like a perfect inverted chalice – an allusion to the Holy Grail or, according to some, its final resting place.
Col passare dei secoli sono venute fuori tante storie riguardo alla cappella circolare che come viti rampicanti si attorcigliano intorno agli abitanti sopiti di un castello delle favole: che la tomba del santo eremita sorgesse su quello che fu un luogo devoto ad un antico culto pre-Cristiano e che fosse stato costruito per rievocare una tomba etrusca; o che fosse una chiesa dei Templari costruita per commemorare uno dei Templari stessi. In effetti lo schema di cerchi concentrici all’interno della cupola corrisponde a credenze esoteriche connesse ai Cavalieri Templari, così come il motivo di un cavaliere seppellito in una chiesa circolare, reminiscenza della chiesa circolare del Sacro Sepolcro a Gerusalemme, dove si dice che sia stato sepolto Gesù Cristo, e che i Templari hanno cercato di proteggere. Alcuni storici, tra l’altro, hanno notato che l’architettura interna della cupola ha essa stessa la forma di un calice perfettamente capovolto – una allusione al Sacro Graal, o secondo alcuni, la sua ultima dimora.
From the threshold of the main entrance the hilltop town of Chiusdino is clearly visible. “If you look at the main door you'll notice that it's actually out of alignment. This is because it unites the altar, San Galgano's tomb and his birthplace of Chiusdino in a direct line”, says the church's parish priest, Don Vito. The mystical alignments don't stop there: each year on the day of the summer solstice (June 21), the rising sun pierces the tiny round apse window above the altar and moves slowly down the walls in a ring of light to illuminate the tomb of San Galgano and his firmly planted sword.
La cittadella collinare di Chiusdino è perfettamente visibile dalla soglia dell’entrata principale.“Se si guarda dalla porta principale, si può notare come sia effettivamente fuori asse. Questo è perché unisce l’altare, la tomba di San Galgano e il suo luogo di nascita di Chiusdino su una linea diritta”, dice il prete della chiesa, Don Vito. Gli allineamenti mistici non si fermano qui: ogni anno il giorno che segna l’inizio del solstizio d’estate (il 21 giugno), quando il sole sorge trafigge le piccole finestre dell’abside sull’altare e scende lentamente lungo le mura formando un cerchio di luce che illumina la tomba di San Galgano e la sua spada piantata nella roccia.
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The Chapel of Montesiepi. The internal architecture between the tambour and cupola creates the shape of a perfect inverted chalice, believed to be an allusion to the Holy Grail. / La Cappella di Montesiepi. L’architettura interna tra il tamburo e la cupola ricrea la forma di un calice perfettamente rovesciato, che si dice essere un’allusione al Sacro Graal.
The Abbey of San Galgano. l’Abbazia di San Galgano.
“La mano di San Galgano ci protegge [San Galgano's hand protects us] “ The legendary 'sword in the stone'. / La leggendaria ‘spada nella roccia’.
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Di na Ferr i
It's little wonder, then, that medieval pilgrims travelling the Via Francigena from Canterbury to Rome and the Spice Route to the Holy Land are said to have routinely detoured here, skirting Borgo's borders under the mantle of the Knights Templar, who were sworn to protect them. They brought stories and traded ideas on these great cultural crossroads, where tales of the sword in the stone merged with Arthurian legend, and where local Cistercian monks perhaps encountered the innovations in Islamic architecture that have recently been identified in the arches of the imposing Abbey of San Galgano. According to local history, during this period the Borgo villa played host to pilgrims as a lazzaretto, a quarantine house that offered the chance to rest and recover from illness before paying homage to San Galgano. Its fabric was already entwined with that of the mysterious saint, as the church that used to stand in Borgo's entrance courtyard had passed into the care of the Cistercian monks and was dismantled stone by stone and used to build the Abbey of San Galgano. Non c’è da stupirsi, allora, se si diceva che i pellegrini medievali, attraversando la Via Francigena da Canterbury a Roma e la Via delle Spezie fino alla Terra Santa, facessero il giro largo, costeggiando i confini di Borgo sotto il manto dei Cavalieri Templari che avevano giurato di proteggerli. Tutti coloro che sono passati da questa strade hanno portato storie e scambiato idee su questi grandi crocevia culturali, in cui racconti sulla spada nella roccia sono confluiti nel ciclo arturiano, e in cui i monaci cistercensi locali hanno forse scoperto le innovazioni nell’architettura islamica che è stata recentemente identificata negli archi dell’imponente abbazia di San Galgano. Secondo la storia locale durante questo periodo la villa di Borgo aveva ospitato i pellegrini fungendo da lazzaretto, un luogo di quarantena che offriva la possibilità di ristorarsi e guarire dalle malattie prima di offrire omaggio a San Galgano. Il tessuto della villa di Borgo si intrecciava già con quello del Santo misterioso, poiché la chiesa che si ergeva sul cortile d’ingresso della villa era passata sotto le cure dei monaci cistercensi e fu smantellata, pietra dopo pietra, e utilizzata per costruire l’Abbazia di San Galgano.
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Eight hundred years later the fire in Borgo's ancient oven still burned hot, churning out the daily bread and annual feasts for the families of contadini (farmers) that resided at Borgo in the early twentieth century. A living vestige of this era, 90-year-old Rosa Ferri spent 18 years at the helm of Borgo's cavernous thirteenth-century oven housed in what is now the Il Vecchio Forno suite, producing cakes and sweets (and sometimes miracles) for the inhabitants of Borgo and Palazzetto and the events that drew them together, earning the nickname 'La Chiccaia' (a vernacular endearment for 'pastry cook'). Dina Ferri recalls her horror upon discovering the day before her wedding that the guests had devoured all the treats intended for the ceremony the following day, and how Rosa stayed up all night and patiently worked marvels, reproducing dozens of cakes for the wedding banquet. Travellers of all types passed through Borgo during its days as a tenant farm, occasionally leaving stories as well as footprints in their wake. “Some mornings Rosa would open the oven only to discover someone sleeping inside it”, says her relative Olga Bafile, who continues the family tradition teaching classic local dishes at the Borgo Cooking School. “Wayfarers passing in the night would crawl in and put themselves to bed there, warming themselves with the residual heat.” Olga's husband Adriano Giovani recalls the travelling salesmen passing by to hawk their wares, and one in particular called Beppe who arrived right on the lunch hour and who, having made himself comfortable on a bench in the courtyard right beneath the windows, promptly began to sing. “Now in those days people rose early to go and work in the fields, and when they returned they were tired and wanted to rest”, he says. Finally one frustrated contadino could take the racket no more, and opened the window and tipped a bucket of slosh straight down onto the salesman's head. “Beppe, however, continued bravely, singing: 'Sarà stata acqua, sarà stata roba del orinale, ma Beppe non è mica un animale! [It could have been water, it could have been stuff from the chamberpot but hey, Beppe's not an animal!]'” Many recall Borgo's days as a twentieth-century podere (small farm) and the calendar shaped by the rhythms of the agricultural year, such as la trebbiatura, the threshing season, which took place in high summer and saw families, neighbours and even young children persevering through the heat of the long days to haul in the harvest, broken by a large lunch that they sat down and shared. In wintertime, la sporcellata, the annual killing of the pig, heralded a large get-together of family and friends, and a banquet of traditional dishes created from the householder's ingenuity of letting nothing go to waste.
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Ottocento anni dopo il fuoco nell’antico forno di Borgo continuava a rimanere acceso, sfornando ogni giorno pane fresco e per produrre cibo per le feste annuali per le famiglie di contadini che risiedevano a Borgo agli inizi del XX secolo. La novantenne Rosa Ferri, traccia vivente di quest’epoca, ha trascorso diciotto anni alla guida del forno cavernoso del duecento di Borgo, ospitato in quella che oggi è la suite Il Vecchio Forno. Rosa ha sfornato torte e dolci (e a volte miracoli veri e propri) per gli abitanti di Borgo e Palazzetto e per gli eventi che li hanno uniti, guadagnandosi il soprannome ‘La Chiccaia’ (un vezzeggiativo volgare per ‘pasticciere’). Dina Ferri ricorda il suo orrore dopo aver scoperto il giorno prima del suo matrimonio che gli ospiti avevano divorato tutti i dolci destinati alla cerimonia del giorno seguente, e di come Rosa, con immensa pazienza, rimase sveglia tutta la notte per imbastire il banchetto nuziale con dozzine di torte meravigliose. Viaggiatori di tutti i tipi sono passati per Borgo durante i giorni in cui era una fattoria, lasciandosi dietro una scia fatta di storie. “Certe mattine Rosa apriva il forno e scopriva che qualcuno vi aveva trascorso la notte al suo interno”, dice la sua parente, Olga Bafile, che porta avanti la tradizione di famiglia insegnando a preparare i piatti locali presso la scuola di cucina di Borgo. “I viandanti che passavano di lì la notte, si intrufolavano di nascosto e facevano del forno un letto di fortuna in cui scaldarsi approfittando del calore residuo”. Il marito di Olga, Adriano Giovani, ricorda tutti i commessi viaggiatori che passavano da lì per vendere le loro merci, e uno in particolare, chiamato Beppe, che arrivò proprio all’ora di pranzo e che, messosi comodo a sedere su una panchina nel cortile proprio sotto le finestre, cominciò prontamente a cantare. “Ora, in quei giorni la gente si alzava presto per andare a lavorare nei campi, e quando tornavano erano stanchi e volevano riposare”, dice. Alla fine, un contadino frustrato, non sopportando più il grande baccano, aprì la finestra e gettò un secchio d’acqua sulla testa del venditore ambulante”. “Beppe, tuttavia, continuò a cantare coraggiosamente: ‘Sarà stata acqua, sarà stata roba del orinale, ma Beppe non è mica un animale!’” Molti ricordano i giorni in cui Borgo era un podere del ventesimo secolo e il calendario scandito dai ritmi dei cicli agrari, come la stagione della trebbiatura che si svolgeva in piena estate e vedeva famiglie, vicini e financo bambini e ragazzi lavorare sotto al sole cocente dei lunghi giorni per trasportare il raccolto; il tutto interrotto solo da un grande pranzo che condividevano seduti intono al tavolo. In inverno, la sporcellata, l’uccisione annuale del maiale, segnava un grande momento di aggregazione per la famiglia e gli amici, e in quell’occasione il capofamiglia imbastiva un banchetto di piatti tradizionali in cui nulla andava sprecato.
Migliacci: fried cakes made with pig's blood during annual festivities. / Migliacci: frittelle di sangue di maiale tipiche delle feste annuali.
“Dal maiale non si butta via niente! [Nothing from the pig is thrown away]”, says Dina Ferri emphatically. The embodiment of this saying was pig's blood, which was used to add colour and nutrition to migliacci, dense black pancakes made from a combination of leftover Christmas sweets such as Sienese panforte and cavallucci mixed with pork broth, which were fried in lard and served dusted with icing sugar as part of the celebrations. As World War II darkened the horizon, Palazzetto became a stronghold for the partisan movement. When she was a child, Rosa Ferri hid with her family, the local priest and other Borgo inhabitants in a small grotto close to where the Treehouse Bar is now. They covered themselves with leafy branches and stayed there for days. “The only thing we could do was pray”, she recalls. When they emerged into the sunlight some days later, they discovered that the house had been bombed.
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“Del maiale non si butta via niente!”, dice con enfasi Dina Ferri. L’incarnazione di questo detto era il sangue del maiale che veniva usato per aggiungere colore e nutrimento ai migliacci, delle frittelle di un nero denso, fatte da una combinazione dei resti dei dolci di Natale tipo il panforte senese e cavallucci mescolati con del brodo di maiale, che venivano fritte nello strutto e servite con una spolverata di zucchero al velo come parte delle celebrazioni. Mentre la Seconda Guerra Mondiale oscurava l’orizzonte, Palazzetto divenne una roccaforte per il movimento partigiano. Quando era piccola, Rosa Ferri si nascose con la sua famiglia, il prete del luogo e altri abitanti di Borgo in una piccola grotta vicino al luogo in cui adesso si trova il Treehouse Bar. Si coprirono con le fronde degli degli alberi e rimasero lì per giorni. “L’unica cosa che potevamo fare era pregare”, ricorda. Quando poterono finalmente rivedere la luce del sole, qualche giorno dopo, scoprirono che la casa era stata bombardata.
The original manuscript of Dina Ferri's Quaderno del nulla. / Il manoscritto originale di Dina Ferri, "Quaderno del nulla".
Sixty years later when Claus and Jeanette Thottrup were transforming Borgo from a derelict ruin, they unearthed a WWII-era bomb lying intact in the grounds. It wasn't the first time the soil had yielded a piece of its history; only two weeks earlier workmen had discovered skeletons in the foundations, relics of centuries past. Once the local forensics team had ascertained that the remains weren't due to modern foul play, Jeanette reburied them in the rose garden, guarded over by two beautiful statues she had salvaged from a deconsecrated English churchyard. Palazzetto locals still point down the valley and across the Merse to the Field of Tombs, describing how in the 1960s two farmers ploughing their fields stumbled across an Etruscan burial site that contained the perfectly intact skeletons of ancient soldiers. However, upon contact with the air they crumbled to dust and blew away with the wind, leaving only their teeth behind as a trace of their existence. Borgo's spirit of place is perhaps best captured by notable twentieth-century 'shepherdess poet' Dina Ferri (1908–1930, aunt of the present-day Dina Ferri), whose presence on earth was as fleeting as it was impactful. Simple yet powerful, her poetry resonates to this day as an expression of deep love for the land she grew up on, written in a school exercise book that was published posthumously as Quaderno del nulla. It's therefore all the more remarkable to learn that these pages filled with neat flowing script were written by someone who had lost four fingers in a farming accident around the age of 12, and who had to learn to write from scratch using her left hand. In fact it was education that became Dina's consolation, compelling her to pursue her studies beyond what was generally expected of a rural girl and attract acclaim despite her relative youth. Her legacy continues to this day as Borgo recently named new garden suite in her honour. Today the modern reader can still trace the surrounding landscape in Dina's words, as immediate and evocative today as they were 90 years ago: There was such light, such sunshine, in the sky, and before me the horizon opened more and more widely. I had been walking, walking, ever since the morning. The road was stony, steep and winding. We went down through the woods by dry water-courses, then slowly up between hedges. We heard the flight of some frightened bird escaping. Sometimes a trill smote the air, and then at once there was silence. Beautiful it was that day, and in the calmness of the sharp March air I walked with new eagerness. I may have been tired, but I did not feel so. And the horizon still widened, and far off we saw great blue mountains. We heard lowing of sheep, the sound of their bells, a call, then silence. I met a wayfarer, we exchanged a greeting, and, not eager to walk on, I stood still a moment to look around. Up on the hillside, beyond a torrent full of pebbles, a pair of oxen could be seen yoked to a plough, –– a ploughman, a strip of dark earth. Then again solitude and silence. – A brief backward glance, Siena, March 2nd, 1929 Plato once said that “Time is the moving image of Eternity”, and as Borgo's stories continue to be passed down through the generations, gaining lustre with each re-telling, they create the sense that history is living and present by virtue of those who recount them; a Tuscan veglia that carries on.
Sessanta anni dopo, quando Claus e Jeanette Thottrup stavano trasformando Borgo da rudere abbandonato a quella che oggi è una magnifica tenuta, riportarono alla luce una bomba risalente al periodo della Seconda Guerra Mondiale che giaceva lì, intatta, nel giardino. Non era la prima volta che il terreno aveva riportato all luce un pezzo della sua storia; soltanto due settimane prima alcuni operai avevano scoperto degli scheletri nelle fondamenta, reliquie dei secoli passati. Una volta che la squadra della scientifica locale aveva confermato che i resti non avevano a che fare con un delitto avvenuto in tempi recenti, Jeanette li riseppellì nel giardino di rose, dove erano protette da due bellissime statue che lei aveva recuperato da un cortile di una chiesa sconsacrata in Inghilterra. Gli abitanti di Palazzetto indicano ancora la valle e la costa lungo il fiume Merse per raggiungere il Field of Tombs, e raccontano di come nel 1960 due contadini che stavano arando i campi si imbatterono per caso in un sito di sepoltura etrusco che conteneva scheletri perfettamente intatti di antichi soldati. Tuttavia, al contatto con l’aria questi si sgretolarono e le polveri vennero portate via dal vento, lasciando solo i resti dei denti come traccia della loro esistenza. Lo spirito del luogo è catturato al meglio dalla ‘poetessapastora’ del ventesimo secolo, Dina Ferri (1908 – 1930, zia dell’attuale Dina Ferri), la cui presenza sulla terra fu tanto fugace quanto incisiva. Semplice e allo stesso tempo potente, la sua poesia risuona ancora oggi come un’espressione dell’amore profondo verso la terra in cui crebbe. Scritta su un quaderno d’appunti di scuola, venne pubblicata postuma col titolo “Quaderno del nulla”. Colpisce ancora di più il venire a conoscenza del fatto che queste pagine in cui scorre nitida la scrittura furono composte da una donna che perse quattro dita in un incidente in fattoria all’età di circa 12 anni e che aveva dovuto imparare a scrivere daccapo usando la mano sinistra. L’istruzione divenne l’unica consolazione di Dina, tanto da spingerla a completare i suoi studi ben oltre quello che era generalmente considerato il limite massimo per una ragazza di campagna. Nonostante la sua relativa giovane età Dina Ferri attrasse molti consensi e a testimonianza di ciò Borgo ha deciso di dare il suo nome a una nuova suite con giardino per ricordarla. Il lettore moderno può ancora tracciare il paesaggio circostante attraverso le parole di Dina, talmente evocative e dirette oggi così come lo erano novant’anni or sono: C’era tanta luce e tanto sole nel cielo, e davanti a me l’orizzonte si apriva sempre più vasto. Camminavo, camminavo fin dal mattino. La via era sassosa, erta, tortuosa. Si scendeva traverso i boschi nei torrenti disseccati, si risaliva lentamente tra le siepi. Si udiva il volo di qualche uccello spaventato che fuggiva. Talvolta un trillo feriva l’aria, poi taceva quasi sùbito. Era bello quel giorno, e nella serenità dell’aria fredda di marzo, camminavo con un desiderio nuovo. Forse ero stanca, ma non lo sentivo. E l’orizzonte ingrandiva sempre, e lontano si vedevano grandi monti azzurrognoli. Si udiva il campano di un gregge, un belato, un richiamo, poi silenzio. Incontro un viandante, si scambiava un saluto, guardavo un istante senza voglia di camminare. Dall’alto di un colle si scorgevano in un campo, dietro un torrente pieno di ciottoli, due buoi aggiogati all’aratro, un bifolco, una striscia scura di terra. Poi di nuovo la solitudine e il silenzio. – Un piccolo sguardo indietro, Siena, 2 marzo 1929 Platone una volta disse che “il tempo è immagine mobile dell’eternità”, e poiché le storie di Borgo vengono tramandate di generazione in generazione, acquisendo lustro a ogni nuovo racconto, creano un senso di una storia ancora viva e attuale grazie a coloro che appunto queste storie continuano a raccontarle; una veglia toscana che continua.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
10 l THE BORGO TIMES - 'FARM TO PLATE' BEHIND THE SCENES
‘DALLA TERRA AL PIATTO’: DIETRO LE QUINTE - THE BORGO TIMES l 11
Spring foraging
Spring is here and it's time to hunt asparagus. The Tuscan countr yside produces a banquet of wild herbs, plants and flowers whose proper ties have been harnessed by locals for generations. We go spring foraging with Borgo Santo Pietro's estate manager Paolo and discover how to enjoy the wild pickings with a recipe from executive chef Andrea Mattei.
You know it's spring in Tuscany when it's time to take to the hills with a knife and a stick, and bring back wild asparagus for the table. A day scrounging around prickly 'mother' plants clinging to rocky hillsides might yield a triumphant handful of slender stalks, brought home and tossed into the pan to make a delicious frittata. Spring foraging highlights one of the true beauties of Tuscan cuisine: the deeply embedded know-how of what is growing out there in the forests and fields, and when and how it can be best utilised. From salad greens sprouting in the middle of an olive grove to leafy weeds growing in crevices and flowers sprinkled along the verges, nature's bounty is gathered and used raw in salads, cooked and served as meals or applied as homemade cures. One of the earliest wild herbs to emerge is salvastrella, picked after the winter frost in late February/early March, while the leaves are still young and tender. Its subtle cucumber-like flavour and delicate shape make it a popular choice for salads: “There's actually a local saying: 'l'insalata non è bella / se non c'è la salvastrella!'[the salad isn't beautiful if there's no salvastrella]”, says Borgo's estate manager Paolo Barzagli, who combines an encyclopaedic knowledge of plants with native wisdom (true to its Latin name Poterium sanguisorba, salvastrella is also traditionally applied to staunch bleeding wounds). He points out several edible wild plants on a spring stroll around the estate, such as plantain and chicory growing alongside the track, and nettle on the banks of the River Merse. Further investigation into the collective pantries and remedies of Tuscan households reveals the use of borage leaves and chicory in salads; nettle, dandelion and plantain cooked as a filling for ravioli; maidenstears and mallow added to frittata and soup dishes; acacia flowers dusted in flour and fried; and borage flowers, also known as 'starflower', strewn across plates as an edible garnish. Then there are the home remedies, which range from popular cure-alls such as nettle tea, used for its anti-inflammatory, digestive and immune system-boosting properties, to the more surprising, such as the common or English daisy, known in Italy as margherita di campo, which is used to treat coughs and colds, soothe the skin and detoxify the body. Michelin-starred chef Andrea Mattei embodies a 'farm to plate' philosophy at Borgo Santo Pietro's Meo Modo restaurant, uniting a deep understanding of his Tuscan culinary heritage with the organically cultivated fruit, vegetables, herbs, free-range eggs, raw honey, cured pork and sheep's cheese produced by the 200-acre estate. “Spring is the season of wild herbs such as dandelion, anise and sowthistle, to name a few”, says Mattei. “Having always lived in the country, it's often happened that I've gone looking for 'erbucci'; that is, wild herbs that would then be cooked up into soup or a frittata.” The fruits of Mattei's foraging are shared in the following recipe, where a trio of plantain, dandelion and nettle are combined with Borgo's own sheep's milk ricotta, folded into fresh ravioli and served with butter and sage to offer an invigorating taste of the Tuscan countryside in spring. Buon appetito!
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Si sa che è primavera in Toscana quando arriva il momento di andare in collina con bastone e coltello e si torna indietro con asparagi selvaggi per la tavola. Una giornata a rubacchiare tra le piante ‘madri’ spinose che si aggrappano a pendii rocciosi potrebbe valere una trionfante manciata di gambi sottili da portare a casa e gettare in padella per farci una deliziosa frittata. La caccia al cibo di primavera mette in luce una delle vere bellezze della cucina toscana: il know-how profondamente radicato di come e quando utilizzare al meglio ciò che sta crescendo là fuori nelle foreste e nei campi. Dalle foglie d’insalata che spuntano fuori nel mezzo di un uliveto alle erbacce che crescono negli interstizi, commestibili anch’esse, e i fiori cosparsi lungo le banchine, l’abbondanza della natura viene raccolta e usata così com’è nelle insalate e servita a tavola o maneggiata per farne cure medicamentose casalinghe. Una delle prime erbe selvatiche che nascono in primavera è la salvastrella, raccolta dopo il gelo dell’inverno a fine febbraio/inizio marzo, quando le foglie sono ancora giovani e tenere. Il suo leggero sapore di cetriolo e la forma delicata ne fanno una scelta popolare per le insalate: “Esiste un detto locale: ‘l’insalata non è bella/ se non c’è la salvastrella!’”, dice il manager della tenuta di Borgo, Paolo Barzagli, che combina conoscenza enciclopedica delle piante con la sua saggezza nativa (fedele al suo nome latino "Poterium sanguisorba", la salvastrella viene anche tradizionalmente applicata per tamponare le ferite sanguinanti). Barzagli spiega come molte delle piante selvatiche come la piantaggine e la cicoria che si vedono per la tenuta durante una normale passeggiata, o l’ortica che cresce sulle rive del fiume Merse, siano commestibili. Ulteriori indagini condotte fra le dispense di casa e rimedi casalinghi toscani rivelano l’uso di foglie di borragine e radicchio nelle insalate; ortica, tarassaco e piantaggine cotti e usati come ripieno per i ravioli; strigoli e malva aggiunti alla frittata e alla zuppa; fiori d’acacia spolverati di farina e fritti; e fiori di borragine, altrimenti noti come ‘fiori di stella’, adagiati sui piatti a mo’ di guarnizione, anch’essi commestibili. Poi ci sono le cure fatte in casa che vanno dai famosi toccasana come il tè all’ortica, usato per le sue proprietà antinfiammatorie, digestive e aumento delle difese immunitarie, al più sorprendente, come l’impiego della margherita di campo, che viene usata per curare la tosse e il raffreddore, lenire la pelle e disintossicare il corpo. Lo chef stellato Andrea Mattei incarna la filosofia ‘dalla terra al piatto’ riprodotta dal ristorante Meo Modo di Borgo Santo Pietro, unendo una profonda conoscenza della sua eredità culinaria toscana con prodotti coltivati organicamente come la frutta, la verdura, le erbe, uova d’allevamento, miele grezzo, insaccati di maiale e formaggi di capra prodotti all’interno della tenuta di 200 ettari. “La primavera è la stagione delle erbe selvatiche come il tarassaco, la pimpinella, il crespigno ecc. Vivendo in campagna da sempre mi è capitato di andare a cercare gli “erbucci”, ovvero le erbe selvatiche che poi venivano usate per preparare zuppe o frittate.” I frutti della caccia al cibo di Mattei vengono condivisi nella seguente ricetta, in cui un trio di piantaggine, tarassaco e ortica vengono uniti alla ricotta di latte di pecora prodotta a Borgo, racchiusa in ravioli freschi e servita con burro e salvia per offrire un sapore rinfrescante della campagna toscana primaverile. Buon appetito!
Andrea Mattei
Executive Chef, Meo Modo
Ricotta and wild herb ravioli with butter and sage Ravioli di ricotta ed erbe spontanee al burro e salvia Difficulty/Difficoltà Medium/Media Time/Tempo 3 hrs (incl. prep) Cooking/Cottura 2–5 mins Portions/Porzioni 4
INGREDIENTS / INGREDIENTI:
DIRECTIONS / PROCEDIMENTO:
0-grade flour 300g Eggs 3 Sheep’s milk ricotta 300g Semi-matured pecorino 100g Dandelion 100g Nettle 100g Plantain 100g Sage 8 leaves Butter 100g Extra-virgin olive oil 1dl Salt Black pepper
Mix the flour with the eggs until a smooth consistency is attained. Wash the wild herbs and put them in a colander, sprinkle with salt and allow them to macerate for approx. two hours before squeezing and chopping up with a knife. Dress the ricotta with the herbs and grated pecorino and put in a sac à poche. Roll out the pasta and compose the ravioli with the prepared mixture. In a frying pan, gently melt the butter and add the sage leaves. Cook the ravioli in boiling salted water, drain and toss lightly in the pan with the butter and sage. Serve with black pepper.
Farina 0 300 gr Uova 3 Ricotta di pecora 300 gr Pecorino semistagionato 100 gr Tarassaco 100 gr Ortica 100 gr Piantaggine 100 gr Salvia 8 foglie Burro 100 gr Olio extra vergine di oliva 1dl Sale Pepe nero
Impastare la farina con le uova fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lavare le erbe e mettere in un colino, condire con il sale e far macerare per 2 ore circa, strizzare e tritare al coltello. Condire la ricotta con le erbe selvatiche e il pecorino semistagionato grattugiato, mettere in un sac-a-poche. Stendere la pasta e comporre i ravioli con la farcia precedentemente preparata. In una padella far sciogliere dolcememente il burro e aggiungere le foglie di salvia. Cuocere i ravioli in acqua salata, scolare e saltare in padella con il burro e la salvia Impiattare e condire con pepe nero.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
12 l THE BORGO TIMES - 'FARM TO PLATE' BEHIND THE SCENES
‘DALLA TERRA AL PIATTO’: DIETRO LE QUINTE - THE BORGO TIMES l 13
The plates themselves are crafted from grès, which vitrifies during the firing process to produce a smooth, dense and highly durable form of stoneware. Experimentation with new colours and forms, a fine juggle between science and beauty, can take a week to reach the right result, using such techniques as ash from oak trees to create patterns. Interestingly, coloured glazes require a temperature much higher than that needed by grès to fuse when applied individually and yet, in a mystery known only to nature and science, when combined their collective ability to liquify is lowered to a point that the grès can bear. New dishes in the kitchen are not the only reason for creating a new plate however; sometimes the plates outgrow the restaurant's concept and are given an overhaul.
Executive chef Antonello Sardi. / Lo chef esecutivo Antonello Sardi.
THE PLATE BEHIND 'FARM TO PLATE' Borgo Santo Pietro's 'farm to plate' philosophy goes beyond the ingredients to the plate itself. We trace the story from the kiln to the kitchen at La Bottega del Buon Caffè as executive chef Antonello Sardi designs new additions to the spring menu that begin at the potter's wheel, and discover how at Meo Modo the surrounding landscape plays an integral role in the serving of executive chef Andrea Mattei's dishes.
Barchette pasta. / Barchette pasta.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
LA BOTTEGA DEL BUON CAFFÈ Which comes first, the plate or the dish? At La Bottega del Buon Caffè it can be argued both, as the Michelin-starred restaurant takes its 'farm to plate' concept one step further by tailoring its hand-made ceramic plates to specific dishes. Executive chef Antonello Sardi works in collaboration with owner and creative director Jeanette Thottrup and a local Florentine ceramicist to design the plates, a creative process that can undergo a series of modification as new colours, textures and techniques are played with. Sardi holds up a dark-grey risotto plate with a broad textured edge and smooth underside. “I wanted to create a plate that highlighted the colours of the risotto”, he says, describing how the ingredients of a dish tend to provide the departure point for the plate's design. Similarly, a cream-coloured plate with a raised inner rim was specifically made to hold boatshaped barchette pasta, forming a visual contrast to the dish's bright green cime di rapa (turnip tops).
Cosa viene prima, il piatto o la pietanza? Alla Bottega del Buon Caffè si pensa entrambi, visto che il ristorante stellato Michelin porta la filosofia ‘dalla terra al piatto’ ancora più lontano abbinando appositi piatti di ceramica fatti a mano a portate specifiche. Lo chef esecutivo Antonello Sardi lavora in collaborazione con la proprietaria e direttrice creativa Jeanette Thottrup e un ceramista locale fiorentino per disegnare le ceramiche, un processo creativo che attraversa un lungo percorso fatto di modifiche durante il quale vengono testati nuovi colori, consistenze e tecniche. Sardi sorregge un piatto da risotto grigio scuro caratterizzato dal fondo liscio e bordo largo. “Volevo creare un piatto che mettesse in mostra i colori del risotto”, dice, descrivendo come gli ingredienti di una portata forniscano il punto di partenza per il design del piatto stesso. In egual misura, un piatto color crema con bordo rialzato all’interno fu disegnato specificatamente per presentare le barchette di pasta, dando vita a un contrasto visivo con il verde brillante del piatto a base di cime di rapa.
I piatti sono realizzati in grès, che si vetrifica durante il processo di cottura per produrre una forma di ceramica liscia, densa e resistente. La sperimentazione con nuovi colori e forme, un fine gioco di destrezza tra scienza e bellezza, può impiegarci anche una settimana prima di raggiungere i risultati sperati, e si avvale di tecniche che fanno uso delle ceneri di quercia per creare interessanti modelli decorativi. È interessante notare che gli smalti colorati richiedono temperature molto più alte rispetto al grès per fondersi quando vengono applicati singolarmente eppure, per un mistero noto solo alla scienza e alla natura, quando vengono applicati insieme, il processo di fusione avviene a temperature più basse. La creazione di nuove pietanze in cucina non è l’unico motivo per cui vengono disegnati e prodotti nuovi piatti; a volte questi vanno oltre il concetto del ristorante e quindi vengono rivisti.
Sardi's spring stuzzichino. / Lo stuzzichino di primavera di Sardi.
This spring Sardi wanted to create a new stuzzichino (appetiser) for the restaurant that evoked the sense of a garden. He set off looking for inspiration in Florence's historic Boboli Gardens in his spare time, gathering examples of flowerpots and designing a miniature pot-style serving bowl in collaboration with La Bottega's ceramicist, a process that lasted for three months. “I wanted to bring something natural and spontaneous to the table of a restaurant that is high level but which remains a genuine restaurant”, says Sardi. The result is a fresh, understated stuzzichino that showcases the classic Tuscan scoltellato di campo, a salad based on the wild herbs and greens that pop up across the countryside in spring. Sardi's flecked ceramic pot holds toasted black and white sesame seeds planted with a leafy head of wild chicory and a fennel heart soaked in soy sauce and chestnut honey. It's just one of several innovative touches to the spring menu, and a subtle example of the level of thought and detail with which this dynamic team approaches dining on a daily basis.
Questa primavera Sardi voleva creare un nuovo stuzzichino per il ristorante che rievocasse l’idea del giardino. Nel suo tempo libero partì alla volta degli storici giardini Boboli di Firenze in cerca di ispirazione, raccogliendo esempi di vasi di fiori e disegnando una miniatura di un'insalatiera simile al vaso in collaborazione con il ceramista de La Bottega, un processo che è durato tre mesi. “Volevo portare qualcosa di naturale e spontaneo sul tavolo di un ristorante di un alto livello, ma che rimane un ristorante genuino”, dice Sardi. Il risultato è uno stuzzichino fresco e delicato che esalta il classico scoltellato di campo toscano, un’insalata a base di erbe selvatiche che spuntano in campagna in primavera. Il piatto in ceramica punteggiato di Sardi fa da base a semi di sesamo bianchi e neri tostati piantati con una testa a foglia di cicoria selvatica e un cuore di finocchio imbevuto di salsa di soia e miele di castagno. È soltanto uno dei tanti tocchi innovativi al menu di primavera, e un esempio delicato del livello di cura al dettaglio con cui questa squadra dinamica si confronta ogni giorno.
“I wanted to bring something natural and spontaneous to the table of a restaurant that is high level but which remains a genuine restaurant”. - Antonello Sardi ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
14 l THE BORGO TIMES - 'FARM TO PLATE' BEHIND THE SCENES
‘DALLA TERRA AL PIATTO’: DIETRO LE QUINTE - THE BORGO TIMES l 15
MEO MODO At Meo Modo the surrounding landscape not only plays an integral part in the ingredients and creation of dishes but also the manner in which they are served. Stones dug up from the River Merse, wedges of local cork, sculpted marble blocks quarried near Siena and twigs collected from oak trees on the grounds are just some of the natural materials gathered and used by the restaurant to convey its 'farm to plate' philosophy. “The materials are always chosen to identify ourselves with this area, because in the end this concept is not only in the recipe but involves everything that surrounds us”, says executive chef Andrea Mattei. The stones were collected from the river by Meo Modo's trio of chefs – Mattei, sous chef Andrea Ferrari and pastry chef Diego Poli – and carved into serving platters. “The first year I did them myself; the second year we gave them to an artisan because no doubt he understood it better than me!” Mattei laughs. Groves of cork trees grow in the area beyond Monticiano, where one day Mattei found a large slab of cork that he brought back to Borgo Santo Pietro and sliced into serving wedges. Borgo Santo Pietro's famous bread, made using the ancient Tuscan 'Verna' grain stone-ground at a historic mill near Arezzo and Diego Poli's 82-year-old mother yeast, is served on warm, buttery-coloured slabs of marble, quarried near Siena and carved for Meo Modo by a local marble artisan, while a leaf-shaped aperitivo is served on twigs gathered from the enormous oaks spreading over the Treehouse Bar and Trattoria.
A Meo Modo il paesaggio circostante ha un ruolo fondamentale nella scelta degli ingredienti, creazione dei piatti e nel modo in cui questi vengono serviti. Le pietre raccolte dal fiume Merse, pezzi di sughero, blocchi di marmo estratti dalle cave vicino Siena e ramoscelli di alberi di quercia raccolti da terra sono solo alcuni dei materiali naturali che vengono usati dal ristorante per presentare al meglio la sua filosofia ‘dalla terra al piatto’. “I materiali sono scelti sempre per identificarci con questa zona, perchè poi alla fine non è solo nella ricetta, questo concetto, ma coinvolge tutto ciò che ci circonda”, dice lo chef esecutivo Andrea Mattei. Le pietre sono raccolte dal fiume Merse dal trio di chef – Mattei, il sous chef Andrea Ferrari e il pasticcere Diego Poli – e lavorate per essere usate come piatti da portata. “Il primo anno che ero qui li avevo fatti io, poi l'anno scorso li ho affidati all’artigiano, perché ne capisce piú di me senza dubbio!” ride Mattei. Boschetti di alberi di sughero crescono nell’area oltre Monticiano, dove un giorno Mattei ha trovato un grande blocco di sughero che ha portato a Borgo Santo Pietro e tagliato in piatti da portata a forma di alti e spessi mattoni. Il famoso pane di Borgo Santo Pietro, che viene preparato un'insalatiera l’antico grano toscano Verna, macinato a pietra allo storico mulino vicino ad Arezzo – lo stesso del lievito madre di 82 anni di Diego Poli – viene servito su tiepide lastre di marmo color del burro, estratte dalla cava vicino Siena e lavorate per Meo Modo da un fine marmista del luogo, mentre l’aperitivo è servito su ramoscelli raccolti da querce imponenti che si estendono lungo il perimetro del Treehouse Bar e Trattoria.
“So everything recalls our surroundings here: the landscape, stones, marble and cork, and all the rest”. This is the idea – using materials gathered from the area, local artisans and our own research.” -
Andrea Mattei
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Inspired by the local 'roste' rock formations. / Ispirato dalle ‘roste’, formazioni rocciose locali.
Like La Bottega del Buon Caffè, Meo Modo has its porcelain grès plates made to measure in collaboration with owner and creative director Jeanette Thottrup and an Italian ceramicist, which are created in subtle variations of sage green and earthy hues that reflect the colours of the landscape. “Sometimes it's the recipe that inspires the creation of the plate; sometimes it's the plate that inspires the recipe”, says Mattei. The extraordinary so-called 'roste', lunar-like rock formations found along the River Merse at Boccheggiano, a vestige of copper mining in the nineteenth century, were the inspiration for a dessert plate with a sculpted edge. It's now used to serve a miniature dessert landscape crafted from cypress, wattle, rose and amaranth with roste-shaped dark chocolates. Mattei indicates a flat ceramic plate with an inward-folded rim. “Last year we used this plate for a tagliolini dish, because tagliolini recalls the idea of a nest anyway”, he says. “There's also a plate with a small centre and a sizeable rim that we're using this year for a circular-shaped carpaccio, almost as big as the plate itself, which we plate on the rim. So one thing leads to another.” With the scope of the Tuscan landscape and its seasons as his ever-changing palette, together with Borgo Santo Pietro's flourishing estate, Andrea Mattei's creative opportunities for exploring and playing with new ways to realise his 'farm to plate' philosophy in the Meo Modo kitchen are infinite.
“Quindi ogni cosa rimanda a ciò che ci circonda: il paesaggio, i sassi, il marmo, il sughero e tutto il resto”, dice Mattei. “Il quadro è un po' questo – usare materiali raccolti in zona, l’esperienza di artigiani locali e la nostra ricerca”. Come La Bottega del Buon Caffè, anche Meo Modo usa piatti in grès porcellanato creati su misura in collaborazione con la proprietaria e direttrice creativa Jeanette Thottrup e un ceramista italiano. I piatti sono ideati in tenue variazioni di salvia verde e sfumature di terra che riflettono i colori del paesaggio. “A volte è la ricetta che ispira la creazione del piatto e a volte è il piatto che ispira la ricetta”, dice Mattei. Per il piatto da dessert con il bordo intagliato, Meo Modo si è ispirato alle straordinarie “roste”, delle formazioni rocciose a forma di luna che si trovano lungo il fiume Merse a Boccheggiano e testimonianza delle miniere di rame nel XIX secolo. Su questo piatto, unico nel design, viene presentato un paesaggio in miniatura di dessert realizzato con cipresso, acacia, rosa e amaranto con cioccolato fondente a forma di roste. Mattei indica un piatto di ceramica dal fondo piatto e con un bordo piegato verso l’interno. “L’anno scorso abbiamo usato questo piatto per servire una portata a base di tagliolini, perché i tagliolini richiamano un po’ l’idea di un nido”, dice. “C’è anche un piatto con un bordo molto largo e un centro piccolo che stiamo usando quest’anno per servire un carpaccio dalla forma circolare, grande quasi quanto la dimensione del piatto stesso e che impiattiamo anche sul bordo. Così una cosa tira l’altra”. Grazie al paesaggio toscano in tutte le sue evoluzioni a portata di mano come materia prima e con la tenuta di Borgo Santo Pietro in piena attività, le opportunità creative di Andrea Mattei di esplorare e sperimentare sempre nuovi modi per realizzare la sua filosofia ‘dalla terra al piatto’ nelle cucine di Meo Modo sono infinite.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
16 l THE BORGO TIMES - CELLAR NEWS
NOTIZIE DALLA CANTINA - THE BORGO TIMES l 17
Andrea Salvatori
Restaurant Manager Meo Modo
4. What are the different characteristics that can be felt between Italy's various wine regions?
4. Quali sono le caratteristiche diverse che si sentono tra i vini delle diverse regioni d'Italia?
It's hard to say, and I don't want to be misinterpreted, because clearly there are always exceptions in every zone. For example, it would be obvious to say that Italy's northern zones tend to have wines that are fresher and more sapid, while in the south they're heavier with a greater alcohol content. But to give two examples, if you go to Etna or Irpinia, you'll also find very fresh and tasty whites.
Difficile da dire e non vorrei essere frainteso, perché chiaramente ci sono sempre le eccezioni in ogni zona. Per esempio sarebbe scontato dire che nelle zone del nord italia si hanno vini tendenzialmente più freschi e sapidi, mentre al sud più alcolici e grassi.... ma se si va in zone solo per far due esempi sull'Etna, o in Irpinia.... anche li si avranno bianchi molto freschi e sapidi.
5. Which vineyards or regions are currently producing new or exciting wines?
5. Dove sono le vigne/i paesi dove ora nascono i vini nuovi o 'exciting'?
At the moment I'm really enjoying wines from Etna, so Nerelli for reds, Carricante for whites; a zone that is clearly very particular that I would like to be able to visit as soon as I can to understand it better.
A me ultimamente piacciono moltissimo i vini dell'Etna, quindi parliamo di Nerelli per i rossi, Carricante per bianchi.... zona chiaramente molto particolare che vorrei riuscir a visitare quanto prima per capirla meglio.
6. What's the rarest wine we have in the Borgo cellar? What are its characteristics, and how is it best drunk?
6. Qual è il vino più raro che abbiamo nella cantina di Borgo? Quali sono le sue caratteristiche e come si beve?
You could say the Krug Collection Krug 1990 Champagne, kept in the cellar to evolve for around 25 years before being commercially released. A wine that is decisively golden in colour, with pronounced notes of cinnamon and panpepato [a traditional spiced chocolate fruit cake from Umbria and Emilia-Romagna]; superfine, almost evanescent, bubbles; extremely creamy with a mouth finish of candied fruit, warm brioche and a faint note of honey. The other is La Romanée 2013 Grand Cru monopole by Domaine du Comte Liger-Belair of Vosne-Romanée, with a production of only 38004000 bottles on a plot of less than a hectare. A wine of extraordinary elegance, pure finesse, with light floral, blackberry and violet notes; and the usual vibrant minerality of the Romanée vineyard in the mouth.
Si potrebbe dire Krug Collection KRUG 1990 champagne tenuto circa 25 anni ad evolvere in cantina prima della sua uscita in commercio, vino dal colore decisamente dorato, con spiccate note di cannella e panpepato, bollicine finissime quasi evanescenti, estremamente cremose, con finale di bocca di frutta candita, brioche calda e leggerissima nota di miele. L'altro La Romanee 2013 di Comte Liger Belair grand cru Monopole del comune di Vosne Romanee prodotto in sole 3800/4000 bottiglie, da un appezzamento di meno di un ettaro, vino dalla grandissima eleganza, finezza allo stato puro, con leggere note floreali, more e viola.... ed in bocca la consueta mineralità vibrante del Vigneto Romanee.
7. What advice would you give to someone seeking to understand whether a wine is good or not?
7. Qual è il consiglio che daresti a qualcuno che vuole capire se un vino è buono o no?
It's important to say that the taste of wine is the same as for food: it's always and absolutely subjective. You certainly need to start to understand from the scent if a wine is flawed (eg, cork, glue, mushroom), and then a wine should certainly be well balanced between the fruit on the nose, acidity in the mouth; it shouldn't be acidic or completely flat, or taste too woody, etc – let's just say that you need a little training and knowledge to understand whether a wine is good or not!
Intanto bisogna dire che il gusto per il vino come per il cibo è sempre ed assolutamente soggettivo, sicuramente bisogna iniziar a capire dai profumi se un vino ha difetti o meno (es. tappo, colla, fungo ecc.) poi sicuramente un vino deve essere ben equilibrato tra frutto al naso, acidità in bocca, non esser troppo acido, o completamente piatto, non saper troppo di legno ecc... diciamo che ci vuol un po di allenamenento e conoscenza per capir se un vino è più o meno buono!
8. What's the rarest or most interesting wine you've ever tasted?
8. Qual è il vino più interessante/raro che tu abbia mai assaggiato?
It's hard to say, although when I was at Enoteca Pinchiorri I had an unforgettable memory of a Vosne-Romanée Cros Parantoux 1989 by Henri Jayer.
Difficile da dire....però quando ero all'Enoteca Pinchiorri ho un ricordo indelebile di un Vosne-Romanée Cros Parantoux 1989 di Henri Jayer.
9. In conclusion: your favourite wine?
9. Per concludere: il tuo vino preferito?
Favourite wine, there isn't one. There are lots of wines, lots of producers that I like enormously – let's just say that Sangiovese and Pinot Nero return amongst my favourites.
Vino preferito non c'è ne uno... ci sono tanti vini, tanti produttori che mi piacciono molto... diciamo che sicuramente il sangiovese e il pinot nero rientrano tra i miei grandi preferiti.
Vineyards in Montepulciano. / Vigneti a Montepulciano.
FOLLOWING A SOMMELIER'S NOSE Meo Modo restaurant manager Andrea Salvatori has spent the winter increasing Borgo Santo Pietro's wine cellar from 850 to 1000 boutique label. So how does a sommelier follow his own nose? We sat down with Salvatori to find out.
1. When you embark upon the research of new wines to add to the cellar, what are the main characteristics you look for? Generally speaking, when I research new producers I go first and foremost to the company itself, so as to have direct contact with the person who makes the wine, and glean the love, feeling and effort behind a label directly from him. 2. Would you briefly describe the process of selecting a new wine? How does it begin and end? It can happen in two different ways, namely I taste a wine label I don't know, it strikes me, and I contact the company and go and visit it to understand how they work in the vineyards and cellar; otherwise I hear a company spoken about that perhaps a friend has mentioned or I've read about in a magazine, which sparks my curiosity, and I go and visit it to taste the wines, and if I like them I add them [to the cellar].
1. Quando vai alla ricerca di nuovi vini da includere alla cantina, quali sono le principali caratteristiche che guardi per essere certo che sia il prodotto giusto per Meo Modo? In genere quando vado alla ricerca di nuovi produttori, vado innanzitutto a visitare l'azienda, così da avere un contatto diretto con la persona che fa il vino, e carpire da lui direttamente, tutto l'amore, il sentimento e gli sforzi che stanno dietro un etichetta. 2. Mi potresti descrivere brevemente il processo di selezione di un nuovo vino? Come comincia e come finisce? Può capitare in due modi diversi... ovvero magari assaggio un etichetta che non conosco, mi colpisce, e contatto l'azienda e vado a visitarla per capire come lavorano in vigna e in cantina, altrimenti sento parlare di un azienda che magari mi consiglia un amico, o che leggo su qualche rivista, mi incuriosisco vado a visitarla assaggio i vini, e se mi piacciono li inserisco.
3. How much time do you usually need on the road to do your research?
3. Quanto tempo ci vuole 'on the road' per fare la ricerca, di solito?
It's hard to say; the time is never enough and the research never ends. It's a long journey that you know the beginning of – the first day you fall in love with wine – but it will never end, because you can never know everyone and everything, even at 50 or 60 years old.
Difficile da dire... il tempo non è mai abbastanza e la ricerca non ha mai fine... è un lungo viaggio che sai quando inizia ovvero dal primo giorno che ti innamori del vino... ma mai finirà, perchè nemmeno a 50/60 anni si potrà conoscere tutto e tutti.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
18 l THE BORGO TIMES - TUSCAN CULTURE TRAIL
IL SENTIERO DELLA CULTURA TOSCANA - THE BORGO TIMES l 19
THROUGH THE CRYSTAL GLASS REFLECTIONS OF TUSCAN CULTURE Discover the brilliantly coloured crystal-making tradition at Colle di Val d’Elsa and explore the hidden gems of this medieval city on our exclusive Borgo Santo Pietro glassmaking tour, which includes: • A morning trip to Vilca, where 13 glassblowers transform molten balls of glass into fantastic animal shapes in a matter of seconds; or the Duccio di Segna workshop, where specialised artisans create glassware and singular works of art. • Lunch in a traditional Italian trattoria.
A CITY OF CRYSTAL
TUSCAN CULTURE TRAIL
Colle di Val d'Elsa is famous for its artisan workshops that still practise the ancient art of glassmaking, drawing visitors from all over the world. Guests can discover it for themselves on Borgo Santo Pietro's exclusive glassmaking tour, which delves into the history and culture of this many-faceted Tuscan town.
Colle di Val d'Elsa is also the first stop on a quick local itinerary littered with cultural riches that includes medieval mysteries, a wine museum, Renaissance art masterpieces, and rewarding tower-top views.
Known as the 'City of Crystal', the glassmaking tradition at Colle di Val d'Elsa is recorded as early as the fourteenth century, though its origins in the Val d'Elsa can be traced back even earlier to the eighth century. It's a tradition that can still be found and experienced, with workshops tucked away amongst Colle di Val d'Elsa's winding streets and regular demonstrations held by local glass artisans on the first Sunday afternoon of each month in the medieval centre of Colle Alta, where curious onlookers can learn how to make crystal and watch fantastical glass creations being wrought before their eyes. Colle di Val d'Elsa's interactive Crystal Museum demonstrates various engraving, grinding and intaglio techniques, and documents the local industry from its earliest beginnings to its heyday in the nineteenth and early twentieth centuries, when Colle di Val d'Elsa's glassworks garnered several national and international awards, and produced hundreds of thousands of glass pieces every month that ranged from exquisite dinnerware and decorative items to technical and industrial objects.
Crystal by Mario Belli. / Il cristallo di Mario Belli.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Conosciuta come ‘città del cristallo’, l’antica tradizione della lavorazione del vetro di Colle di Val d’Elsa viene attestata al XIV secolo, anche se le sue origini risalgono già al XIII secolo. Questa tradizione viene portata avanti ancora oggi e praticata in diversi laboratori nascosti nelle stradine di Colle Val d’Elsa. Nel centro medievale di Colle Alta, ogni prima domenica del mese artigiani locali organizzano regolarmente dimostrazioni dal vivo, durante lequali gli spettatori più interessati possono imparare come fare il cristallo e assistere alla creazione di oggetti meravigliosi che prendono forma proprio davanti ai loro occhi. Il Museo del Cristallo interattivo di Colle di Val d’Elsa mostra diverse tecniche di incisione, macinatura e intaglio, e documenta l’industria locale dagli inizi fino al suo periodo di massimo splendore nel XIX e inizi del XX secolo, quando le vetrerie di Colle di Val d’Elsa hanno ricevuto premi nazionali e internazionali, e hanno prodotto centinaia di migliaia di artefatti al mese spaziando da rifiniti oggetti in vetro per la tavola e decorazioni di diverso genere, fino a oggetti di uso tecnico ed industriale. Mario Belli, un esperto vetraio del luogo, esercita la professione da oltre sessantacinque anni e non si è ancora Local master glassmaker Mario Belli has several of his works on display at the museum. Belli has practised the craft for 65 years and never grows tired of it. “This is a job that never ends,” he says, neatly running a perfect circle around the rim of a glass to demonstrate the engraving process. “There's always something to investigate, always new things to do. I've always made different things and have never said that something couldn't be done, because I believe that instead you just need time, and you can do it.” Glassmaking cultivates a rich lexicon of its own; while piazza describes a team, a piazza bastarda describes a 'mongrel team' responsible for miscellaneous articles ranging from tiny pieces to elaborate works. From the site of the world's highest handmade crystal goblet at 165cm to crystal saxophone mouthpieces made exclusively by local firm Arnolfo di Cambio for a US company, the only one of its kind in the world, Colle di Val d'Elsa's crystal tradition hides plenty of intriguing sites of interest for the visitor to explore.
stancato. Molti dei suoi lavori sono in esposizone al Museo del Cristallo. “Questo lavoro non finisce mai”, dice, mentre rifinisce il bordo di un cerchio di un bicchiere per spiegare il processo di incisione. “C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e cose nuove da creare. Mi sono sempre cimentato con creazioni di diverso genere e non ho mai detto che qualcosa non si potesse fare, perché sono fermamente convinto che l’unica cosa che serve sia il tempo, poi per il resto si può fare tutto”. L’arte della lavorazione del vetro si avvale si un linguaggio settoriale tutto suo; mentre il termine ‘piazza’ descrive una squadra, il termine ‘piazza bastarda’ descrive una squadra mista che si occupa di articoli di diverso genere che vanno da piccoli oggetti a lavori più complessi ed elaborati. Dal calice di cristallo fatto a mano più alto del mondo di 165cm, ai bocchini per il sassofono realizzati in esclusiva dalla ditta Arnolfo di Cambio per una compagnia americana, l’unica al mondo nel suo genere, la tradizione del cristallo di Colle Val d’Elsa nasconde una miriade di luoghi in cui andare alla scoperta di questa antica tradizione, portata avanti con grande sapienza e dedizione.
What to see and do nearby
As well as its glass artisans, Colle di Val d'Elsa's photogenic medieval streets offer myriad treasures, from local gastronomy to architecture, art and history, including the Ranuccio Bianchi Bandinelli Archaeological Museum, housed in a fourteenth-century building, and the newly re-opened San Pietro Museum that visually documents the city's colourful political and cultural history across the centuries as it has been expressed through art. Monteriggioni's tiny and beautifully preserved thirteenth-century castle and historical centre resemble the stage set for a film, and in fact it plays host to one of Italy's finest medieval festivals each July. The thirteenth-century Church of Santa Maria Assunta fronting the main piazza is an ideal spot to enjoy a traditional bite or cool drink at an outdoor table, while would-be knights can try on chainmail for size and learn about siege techniques and the interactive Monteriggioni in Arms Museum. With panoramic views over the Chianti region and Val d'Elsa, walking along the castle walls – said to be haunted by the ghost of the treacherous Captain Zeti, who betrayed the Sienese fort to the Florentines in 1554 – is an unmissable experience. San Gimignano is renowned for its skyline of 'medieval skyscrapers': towers built by feuding medieval families, each bent on outdoing the other in a game of architectural one-upmanship, until the authorities intervened and levelled the towers to a sensible height. Famous for its Vernaccia, a white wine that has been produced locally since 1276 and is now considered among Italy's top whites, San Gimignano fosters a lively food and wine culture. Wine and food lovers can immerse themselves in a sensory journey at the Vernaccia Wine Museum and sample the local saffron, a product cultivated locally for 800 years, alongside salami, pecorino cheese and wildflower honey. Gallery-lovers can browse Renaissance and contemporary art treasures at the city's museums and art galleries, as well curiosities such as an ornithological museum with a collection that dates back to 1866. A trip up the Torre Grossa, San Gimignano's highest tower, is well worth the effort, with spectacular view of the cityscape and rolling hills beyond.
Oltre alla sua famosa tradizione della lavorazione del vetro, le strade medievali di Colle di Val d’Elsa offrono una miriade di tesori, dalla gastronomia locale all’architettura, arte e storia, incluso il Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli, sito in un palazzo del XIV secolo, e il museo San Pietro recentemente riaperto e in cui è possibile vedere come la composita storia politica e culturale della città sia stata espressa attraverso l’arte nel corso dei secoli. Il centro storico di Monteriggioni e il suo castello del XIII secolo, magnificamente preservato, richiamano il set cinematografico di un film. Infatti, ogni luglio dell’anno, la città ospita uno dei più rinomati festival medievali. La chiesa di Santa Maria Assunta del XIII secolo si affaccia sulla piazza principale ed è il posto ideale per godersi un pasto tradizionale o una bibita fresca seduti all’aperto, mentre aspiranti cavalieri possono provare le maglie metalliche e imparare tutto sulle tecniche d’assedio al Museo delle Armi interattivo. Con viste panoramiche mozzafiato sulla regione del Chianti e Val d’Elsa, le passeggiate lungo le mura del castello – che si dice sia infestato dal fantasma dell’infido Capitano Zeti che ha tradito la fortezza senese lasciandola invadere ai fiorentini nel 1554 – Monteriggioni è un’esperienza da non perdere. San Gimignano è anch’essa rinomata per il suo paesaggio caratteristico da ‘grattacielo medievale’: torri costruite da famiglie feudali sembrano sfidarsi l’un l’altra in un gioco di gara al rialzo architettonica, tanto da richiedere l’intervento delle autorità locali che ha fatto sì che le torri fossero tutte di un’altezza ragionevole. Famosa inoltre per il suo Vernaccia, un vino bianco che è stato prodotto in loco dal 1276 e che è attualmente considerato uno fra i migliori vini bianchi d’Italia, San Gimignano gode di una spiccata vivacità per quanto riguarda la produzione gastronomica e vinicola. Gli amanti del vino possono intraprendere un viaggio sensoriale al Museo del Vino e assaggiare il pregiato zafferano, coltivato nelle aree di San Gimignano da oltre ottocento anni. Altri prodotti tipici da non lasciarsi scappare sono il salame, il pecorino e il miele al fiore di campo. Per gli amanti dell’arte, imperdibili le gallerie e i musei in cui sono esposti capolavori di arte rinascimentale e contemporanea. Non mancano inoltre siti alternativi come il museo ornitologico che ospita una nutrita collezione risalente al 1866. E infine, Torre Grossa, la torre più alta di San Gimignano. La salita può risultare impegnativa, ma il gioco vale la candela. Una volta conquistata la vetta, potrete godere di una vistamozzafiato del paesaggio urbano e delle colline.
• A visit to the town's acclaimed Crystal Museum, followed by a guided tour of the winding medieval streets of Colle di Val d'Elsa that includes Etruscan exhibitions at the Ranuccio Bianchi Bandinelli Archeological Museum, and a visit to the San Pietro Museum to witness the city's changing fortunes as expressed through art. • To polish off the trip, guests are invited to create a personalised piece of crystal at the workshop of Franco Cucini and his son Riccardo. • We close the day with a sumptuous five-course tasting menu at our Michelin-starred restaurant Meo Modo. See Concierge for full package details. Riscopri l’antica tradizione della lavorazione del cristallo, finemente colorato, presso Colle Val d’Elsa ed esplora questa preziosa cittadina medievale con il nostro pacchetto esclusivo ‘Borgo Santo Pietro glassmaking tour’ che include: • Un’escursione diurna a Vilca, dove tredici abilissimi maestri trasformano palle di vetro fuso in fantastici animali in una manciata di secondi; o il laboratorio Duccio di Segna in cui artigiani specializzati creano oggetti di vetro e lavori davvero singolari. • Un pranzo presso una trattoria tipica italiana. • Una visita al famoso Museo del Cristallo della città, seguito da un tour guidato delle serpeggianti stradine medievali di Colle Val d’Elsa che include anche mostre di arte etrusca al Museo Archeologico Ranuccio Bianche Bandinelli, e una visita al Museo San Pietro in cui sono conservati lavori d’arte che testimoniano i vari cambiamenti storici della città. • Per non farsi mancare nulla, gli ospiti potranno anche creare un oggetto di cristallo personalizzato presso il laboratorio di Franco Cucini e di suo figlio Riccardo. • Per concludere, un sontuoso menu da cinque portate presso il nostro ristorante stellato Michelin, Meo Modo. Per maggiori dettagli sul pacchetto, rivolgersi al Concierge.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
20 l THE BORGO TIMES - TUSCAN CULTURE TRAIL
IL SENTIERO DELLA CULTURA TOSCANA - THE BORGO TIMES l 21
FROM THE BUCOLIC TO THE BARBARIC May, June and July see Tuscan traditions range from the sweet ringing-in of the spring Maggiolata to the sweaty, dust-streaked settling of ancient neighbourhood scores in Florence and Siena with calcio storico fiorentino (Florentine historical soccer) and Siena's world-famous Palio.
THE MAGGIOLATA IN LUCIGNANO
LA MAGGIOLATA A LUCIGNANO
Spring is sung into being at Lucignano, a medieval hilltop town situated between Siena and Arezzo, where an ancient Tuscan pastoral tradition known as the Maggiolata ushers in the vitality of the new season. For aeons country folk in Tuscany used song to shake off the cold and lethargy of winter as maggio (May) arrived, roving the streets in groups and singing to welcome the spring and augur a bountiful harvest. At Lucignano the Maggiolata takes on a Carnevale-esque air, with a parade of flower-wreathed floats that wend their way through the town's elliptical streetscape, accompanied by lively musicians and drummers in medieval costume. Each float is elaborately constructed by hand from as early as January by members of the city's four ancient quarters, known as rione, who compete for the honour of winning the Golden Griffin for the most beautiful float. Once the prize has been awarded, floral chaos descends as the floats are stripped of their blooms and tossed into the crowds, and the Battle of the Flowers begins. The Maggiolata traditionally takes place over the last two Sundays in May, however this year, the festival's 80th edition, it runs from May 18 to June 4 instead, with parades held on May 21 and June 4, and an evocatively lit nocturnal procession on May 23. Festivities reign throughout, with the chance to sample the celebrated local gastronomy and discover Lucignano's considerable treasures, such as the extraordinary Golden Tree at Lucignano Museum, a 2.7-metre masterpiece of intricate goldsmith's art that was begun in 1350 and completed 120 years later.
La primavera è sbocciata a Lucignano, una città medievale in collina che si trova tra Siena e Arezzo, dove un’antica tradizione pastorale toscana conosciuta come la Maggiolata accompagna la vitalità della nuova stagione. Per secoli i contadini in Toscana erano soliti cantare per scrollarsi di dosso il freddo e il letargo dell’inverno aspettando l’arrivo di maggio; girovagavano per le strade in gruppo e cantavano per dare il benvenuto alla primavera e auspicare un raccolto abbondante. A Lucignano la Maggiolata assume i connotati carnevaleschi con una parata di carri ricoperti di fiori che si snodano per le vie ellittiche della città, accompagnati da vivaci musicisti e tamburellisti vestiti in abiti medievali. Ogni carro è costruito a mano già a partire dai primi giorni di gennaio dai membri dei quattro antichi quartieri della città, conosciuti come rioni, e che competono per l’onore di vincere il Grifone d’Oro per il carro più bello. Una volta che il premio è stato assegnato, ha luogo un vero e proprio caos floreale mentre i carri vengono spogliati dei loro addobbi che vengono gettati tra la folla, e ha così inizio la Battaglia dei Fiori. La Maggiolata si svolge tradizionalmente durante le ultime due domeniche di maggio, anche se quest’anno, l’ottantesima edizione del festival avrà luogo tra il 18 di maggio e il 4 di giugno, e ci saranno due parate, rispettivamente il 21 maggio e il 4 giugno. Il 23 maggio, invece, avrà luogo una processione notturna illuminata e suggestiva. Ci saranno feste per tutto il periodo durante le quali si potrà assaporare la tanto celebrata gastronomia locale e scoprire i notevoli tesori di Lucignano, come lo straordinario Albero d’Oro al Museo di Lucignano, un capolavoro di intricata oreficeria alto ben 2,7metri, iniziato nel 1350 e completato 120 anni dopo.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
THE CALCIO STORICO IN FIRENZE
IL CALCIO STORICO A FIRENZE
As spring gives way to the rising temperatures of summer, blood boils and ancient rivalries begin to stir in the city of Florence. June 24 marks the feast day of the city's patron saint, St John the Baptist, and Florence celebrates in titanic style with calcio storico fiorentino (Florentine historical soccer/football), a barbaric mash-up of soccer, wrestling and rugby played in striped knickerbockers. Battle lines are drawn between the city's four districts of Santa Croce (the Azzurri), San Giovanni (Verdi), Santa Maria Novella (Rossi) and Santo Spirito (Bianchi), who scramble, sweat and bleed their way to glory in series of semi-finals before the final showdown on June 24 in a sand-lined Piazza Santa Croce, where a white Chianina calf is awarded to the victors. Florentines are so attached to their game that not even the threat of imminent invasion could tear them away from it in 1530; when Charles V's imperial troops besieged the city they found its citizens playing calcio storico, apparently heedless to the hordes gathered outside the walls.
Mentre la primavera cede il posto alle temperature estive, il sangue ribolle e antiche rivalità iniziano a farsi sentire nella città di Firenze. Il 24 giugno segna il giorno della festa del santo patrono della città, San Giovanni Battista, e Firenze celebra in stile titanico con il calcio storico fiorentino, un barbaro miscuglio tra calcio, lotta e rugby giocato in pantaloni alla zuava a strisce. Per la città vengono delineate le linee di guerra tra i quattro quartieri di Santa Croce (gli Azzurri), San Giovanni (Verdi), Santa Maria Novella (Rossi) e Santo Spirito (Bianchi), che scattano, sudano e lottano per la vittoria in una serie di semi-finali prima della resa dei conti finale il 24 giugno in una Piazza Santa Croce rivestita di sabbia, in cui un vitello di razza Chianina bianco viene assegnato in premio ai vincitori. I fiorentini sono talmente attaccati a questo gioco che neanche la minaccia di un’imminente invasione li potè distogliere nel 1530: quando le truppe imperiali di Carlo V assediarono la città, trovarono i cittadini che stavano giocando al calcio storico, e apparentemente non si curarono delle orde di nemici raccolti fuori dalle mura.
THE PALIO IN SIENA
IL PALIO A SIENA
July arrives in a shimmer of heat as Siena readies itself for Il Palio: a bareback horse race that carries the hopes of 10 of the city's 17 contrade (districts) on its spine, exalted or dashed in 90 seconds each year on July 2 and August 16. The Palio's origins coalesced in the medieval period as part of festivities celebrating the Assumption of the Madonna, and since 1633 it has been held in Piazza del Campo. Neighbourhood competition is clearly pegged out beforehand, as each contrada is festooned with flags bearing its insignia and hosts a lively street dinner on the eve of the race. As the streets begin to fill in anticipation on the day, a medieval costumed parade of dancers and drummers slowly processes towards Piazza del Campo, underlining the crowd's tension with every drumbeat. More than 50,000 spectators cram the piazza as countless more throng the streets outside. Once the starting gun fires, mayhem rules and it's every contrada for itself; even a riderless horse that crosses the line first is considered a legitimate winner. After the race the winning jockey is garlanded with a baby's bottle and dummy and carried aloft by the crowd: as the Sienese consider the Palio symbolic of the life of a human being, winners are considered 'newborn'.
Con l’arrivo di luglio Siena si prepara per Il Palio: una corsa di cavalli senza sella che tiene sulle spine dieci delle diciassette contrade, glorificate o distrutte in novanta secondi ogni anno il 2 giugno e il 16 agosto. Le origini del Palio si fusero nel periodo medievale come parte delle festività che celebravano l’Assunzione della Madonna e sin dal 1633 si è svolto in Piazza del Campo. La competizione con le contrade vicine avviene dapprima visto che ogni contrada viene decorata con bandiere rappresentanti ciascuna il proprio stemma e ospita vivaci cene in strada alla vigilia della corsa. Mentre le strade iniziano a riempirsi in previsione del giorno, una parata di danzatori e tamburellisti vestiti in abiti medievali procede lentamente verso Piazza del Campo, sottolineando a ogni rullo di tamburo la tensione della folla. Più di 50.000 spettatori affollano la piazza mentre innumerevoli altri invadono le strade esterne. Una volta sparato in aria il segnale d’inizio, impera il caos più totale e ogni contrada gareggia per sé; perfino un cavallo senza fantino che tagli il traguardo per primo è considerato legittimo vincitore. Alla fine della gara al fantino vincitore vengono dati un biberon e un ciuccio e il fantino viene poi portato in braccio dalla folla: poiché i senesi considerano il Palio un simbolo della vita, i vincitori sono considerati ‘neonati’.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
22 l THE BORGO TIMES - TUSCAN CULTURE TRAIL
IL SENTIERO DELLA CULTURA TOSCANA - THE BORGO TIMES l 23
Templar coats of arms at Bodrum Castle in Turkey. / Stemmi dei Templari al Castello di Bodrum in Turchia.
ON THE TRAIL OF THE KNIGHTS TEMPLAR Uncover the mysteries of the Knights Templar with Borgo Santo Pietro's new tour, which takes guests exploring the traces and symbols left behind by this fascinating order of monastic knights on local medieval towns and the surrounding countr yside.
Hero-worshipped by popes and pilgrims, condemned by kings and undecided by history: the Knights Templar have been a source of intrigue and speculation for centuries. This mysterious order of monastic knights, formed to protect pilgrims on their way to Jerusalem during the Crusades and disbanded under charges of heresy by a disgruntled King Philip IV of France, have left us several traces of their existence tracked through the landscape and carved into church walls. Borgo Santo Pietro is situated right in the middle of Templar territory and the legend of knight-turned-hermit saint San Galgano, whose tomb and remarkable 'sword in the stone' are found nearby at the circular Chapel of Montesiepi, rich in Templar symbolism, along with the ruins of a spectacular abbey built in his name. The Via Francigena criss-crosses the land, an ancient pilgrimage route that once carried Templars, pilgrims, soldiers and merchants to Rome and onwards to the Holy Land along the Spice Route. These roads are said to follow ley lines, and are scattered with Templar motifs such as the Flower of Life, a powerful universal symbol that recurs time and again in cultures across the world.
Idolatrati come eroi da papi e pellegrini, condannati dai re e non sempre salvati dalla storia: i Cavalieri Templari sono stati una fonte di intrighi e speculazioni per secoli. Questo misterioso ordine monastico di cavalieri, formatosi per proteggere i pellegrini sulla via verso Gerusalemme durante le Crociate, e sciolto con l’accusa di eresia da Filippo IV re di Francia, ci ha lasciato diverse tracce della sua esistenza attraverso il paesaggio e incisioni sui muri delle chiese. Borgo Santo Pietro si trova al centro del territorio dei Templari e della leggenda di San Galgano, cavaliere divenuto eremita e la cui tomba e famosa spada nella roccia si trovano nella Cappella circolare di Montesiepi, intrisa di simbolismo che fa riferimento ai Templari, insieme alle rovine di una magnifica abbazia costruita in suo nome. La Via Francigena, un’antica rotta di pellegrinaggio che una volta era attraversata da Templari, pellegrini, soldati e mercanti di Roma e ancora proseguiva fino alla Terra Santa attraverso la Via delle Spezie, attraversa questa terra. Si dice che queste strade seguano delle linee temporanee e siano costellate di motivi che richiamano i Templari come il Fiore della Vita, un potente simbolo universale che ricorre più volte nelle culture di tutto il mondo.
UNCOVERING THE MYSTERY OF THE KNIGHTS TEMPLAR PACKAGE Curious guests are invited to learn more with Borgo Santo Pietro's 'Uncovering the Mystery of the Knights Templar' package, which includes a six-hour guided tour that follows the trail of San Galgano before continuing onwards to Siena, known as the 'City of the Templars' to unravel further tales at the church of San Pietro all Maggione, a healing stop for medieval pilgrims, and the famous cryptic 'Sator' inscription carved into the wall of the Duomo of Siena. Contact Concierge for full details.
Ospiti curiosi sono invitati ad apprendere molto di più con il pacchetto ‘Alla scoperta dei Misteri dei Cavalieri Templari’ di Borgo Santo Pietro, che include un tour guidato di sei ore per percorrere il sentiero di San Galgano prima di procedere verso Siena, nota come la ‘Città dei Templari’ per poi svelare altre storie nella chiesa di San Pietro alla Maggione, una sosta di riposo per i pellegrini medievali, e la famosa e criptica iscrizione ‘Sator’ incisa sul muro del Duomo di Siena. Contatta il Concierge per maggiori dettagli.
The Via Francigena passes through here at Vignoni Alto in Tuscany. La via Francigena passa da qui a Vignoni Alto in Toscana.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
24 l THE BORGO TIMES - TUSCAN CULTURE TRAIL
IL SENTIERO DELLA CULTURA TOSCANA - THE BORGO TIMES l 25
A feather enterprise
It's spring, and feathers are not just in the farmyard but also gracing the catwalks and red carpets, thanks to Mazzanti Piume's 'feather enterprise', which continues the noble tradition of the plumassier or featherworker, creating bespoke feather garments entirely by hand for Italy's top fashion houses, Hollywood celebrities and the Vatican Swiss Guard. “Feathers are the first ornaments of mankind: the beginning of fashion is a feather worn on the head”, says Duccio Mazzanti of Mazzanti Piume, a third-generation Florentine company of featherworkers. “They created hierarchy and defined power, and in fact they were a male military symbol until the seventeenth and eighteenth centuries. But they also have this magic quality; feathers don't die. They appear in folk tales and are worn by medicine men and wise women. Angels connect humans to the divine, and what are they but a man with wings?” Mazzanti Piume continues the noble tradition of the plumassier, creating bespoke feather garments entirely by hand for the likes of Prada, Fendi and Dolce & Gabbana, as well as Hollywood celebrities, the Vatican Swiss Guard and private clients.
“Le piume sono il primo ornamento degli essere umani: l’inizio della moda è una piuma indossata sul capo”, dice Duccio Mazzanti di Mazzanti Piume, una ditta fiorentina di produttori di piume di terza generazione. “Hanno creato la gerarchia e definito il potere, e infatti sono state un simbolo maschile militare fino al VXII e XVIII secolo. Ma hanno anche questa qualità magica: le piume non mentono. Appaiono nei racconti della gente e vengono indossate da medici uomini e donne sagge. Gli angeli mettono in contatto gli uomini con il mondo divino, e cosa sono se non uomini con le ali?” Mazzanti Piume continua la nobile tradizione del plumassier, creando indumenti di piume interamente a mano per firme del calibro di Prada, Fendi e Dolce&Gabbana, così come per celebrità di Hollywood, guardie svizzere del Vaticano e clienti privati.
“Did you know that the most expensive insured item on the Titanic was actually a cargo of 40 boxes of feathers destined for New York?” asks Mazzanti as he deftly lifts a partially finished feather boa, fits it into a wooden frame invented by his grandfather half a century ago and still in daily use today, and sews it up by way of demonstration. Mazzanti twirled boas as a boy for pocket money, working in the family business in the afternoons and during the summer holidays. He rejoined it at the age of 27 after discovering upon completion of his university degree that what he really wanted to do was work with his hands.
“Sapevate che l’oggetto più costoso assicurato sul "Titanic" era un carico di 40 scatole di piume destinate a New York?” chiede Mazzanti mentre con destrezza alza un boa di piume parzialmente finito, lo mette in una cornice di legno inventata da suo nonno mezzo secolo fa e oggi ancora in uso, e la cuce per fare una dimostrazione. Mazzanti arricciava boa da ragazzo per racimolare dei soldi, lavorando nel business di famiglia nei pomeriggi e durante le vacanze estive. Tornò a lavorare per l’azienda di famiglia all’età di 27 anni dopo aver scoperto alla fine dei suoi studi universitari che ciò che realmente voleva era un lavoro pratico.
Duccio Mazzanti in his feather workshop. / Duccio Mazzanti nel suo laboratorio di piume.
The workshop is a hive of brightly coloured activity, festooned with feathers at various stages of assemblage, sewing, dying, drying and twirling. Mazzanti pulls out an elaborate black feather boa worn by Heidi Klum on the catwalk, back in the workshop for restoration. An intricately layered feather top sits on a mannequin near a photo of Alicia Keys wearing it on her Element of Freedom album cover.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
L’atelier è un alveare di attività brillantemente colorate, addobbato a festa con piume nei vari stage di assemblaggio, cucito, colorazione, asciugatura e arricciamento. Mazzanti tira fuori un boa di elaborate piume nere indossato da Heidi Klum in passerella, attualmente in laboratorio per essere riparato. Un top di piume intricate a strati è adagiato su un manichino vicino alla foto di Alicia Keys in cui la cantante lo indossa per la copertina del suo album "Element of Freedom".
Founded by Mazzanti's grandmother Natalina, who made ornaments for hats, and his engineer grandfather, who channelled his ingenuity into making inventions for the workshop, the business at that point largely produced feather boas for ballroom dancing. It was Duccio Mazzanti who ventured into the world of fashion, building a clientele that has grown to include top names in the fashion, theatre, arts and ceremonial military spheres. Once a widespread millinery art, today only three companies like it remain in Europe. To keep the knowledge and techniques of this ancient craft alive, Mazzanti actively invites high school and university students to earn their credit points at the Mazzanti Piume workshop, in the hope that they will carry the knowledge gained out into the creative sphere. “There's so much beauty inside that you have to draw it out again”, he says. “Humans tend to destroy and rebuild beauty; if we would just look at it instead.” Visitors curious to watch the feathermakers at work can drop by the Mazzanti Piume atelier in Florence or meet Duccio himself at the 2017 edition of Artigianato e Palazzo, held in Florence's Corsini Gardens from May 18–21.
Fondata dalla nonna di Mazzanti, Natalina, che faceva ornamenti per cappelli, e da suo nonno ingegnere, che incanalò il suo estro ingegnoso nella creazione di invenzioni per il laboratorio, il business allora produceva principalmente boa di piume per il ballo da sala. Fu Duccio Mazzanti che si avventurò nel mondo della moda, costruendo una clientela che è cresciuta fino ad includere alcuni dei brand più importanti della moda, teatro, arte e della sfera dei cerimoniali militari. Una volta un’arte millenaria diffusa, oggi rimangono solo tre ditte come questa in tutta Europa. Per mantenere vive sapienza e tecniche di quest’antica arte, Mazzanti invita studenti dei licei e delle università a guadagnarsi crediti formativi lavorando al laboratorio Mazzanti Piume, nella speranza che portino avanti le conoscenze acquisite e le impieghino nella sfera creativa. “C’è così tanta bellezza dentro che devi tirarla fuori di nuovo”, dice.“Gli esseri umani tendono a distruggere e a ricostruire la bellezza; se solo ci fermassimo a guardarla invece”. I visitatori curiosi di osservare i maestri delle piume al lavoro possono fermarsi all’Atelier Mazzanti Piume a Firenze o incontrare Duccio in persona all’edizione dell’Artigianato e Palazzo 2017 che si tiene al Giardino Corsini a Firenze tra il 18 e 21 maggio.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
26 l THE BORGO TIMES - LIFE AT BORGO
LA VITA A BORGO - THE BORGO TIMES l 27
ARTISTS IN RESIDENCE 2017 As the liquid hues of spring dissolve into the vibrant colours of summer, Borgo Santo Pietro welcomes three talented ar tists to take up residence in the grounds, who can be found offering classes at the ar tist's pavilion by the lake or painting in various corners of the gardens.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
May: Amy Florence Moseley
June: Ulrika Westerberg
July: Jennifer Polillo
Amy Florence Moseley trained in London at the Chelsea College of Arts before moving to Florence in 2008, where she founded Studio Donatello. She has exhibited her work at the prestigious Mall Galleries in London with the Royal Portrait Society, and hosted solo exhibitions at Palazzo Tornabuoni in Florence (2014) and The Modern Pantry in London (2015). Moseley works predominantly in oils, taking her subjects from life using natural light. “I am interested in the symbiotic relationship between nature and people”, she says. “To me, Borgo Santo Pietro is a beautiful example of how we can live amongst nature in a harmonious way. I paint from life and will be painting a series of landscapes on the grounds and of the surrounding countryside ... I hope to capture the harmonious interaction between people and nature within this environment.”
Ulrika Westerberg has worked in the ar tistic sphere for decades, having spent 30 years as a successful classical violinist. She swapped her violin bow for a paintbrush some years ago to pursue a long-held dream of becoming an ar tist and now works in oil and watercolours, painting landscapes, still life and por traits, as well as producing life drawings. Although new to the visual ar ts scene, her lyrical style and exquisite detail have already seen her contracted to work as an illustrator, collaborate on various ar t projects, and exhibit her work in Sweden. Westerberg studied ar t at the Swedish Academy of Realist Ar t and returns to Borgo Santo Pietro four years after she first arrived as our resident ar tist in October 2013.
Borgo Santo Pietro welcomes back award-winning artist Jen Polillo in July, who brought her bright energy and plein air enthusiasm to the estate last summer. Polillo's personal style is deeply rooted in the classical realist tradition of the European Academy, and she can often be found painting in various corners of the grounds, drawing her inspiration from subtle nuances and the Impressionist ideals of color, light, and atmosphere. “I have always known that I wanted to be an artist, even as a young child,” she says. “Ever since my first crayon masterpiece, the act of creating has had me captivated and is as necessary to sustaining my life as breathing ... As an art instructor, I am constantly reminded of my love for the process of creating, and watching my students discover their hidden talents excites and continuously motivates me.”
Amy Florence Moseley ha studiato a Londra al Chelsea College of Arts prima di trasferirsi a Firenze nel 2008, dove ha fondato lo Studio Donatello. Ha esibito i suoi lavori alle prestigiose Mall Galleries a Londra con il Royal Portrait Society e ha ospitato mostre personali a Palazzo Tornabuoni a Firenze (2014) e al The Modern Pantry a Londra (2015). Moseley lavora prevalentemente con pitture a olio, e per i suoi soggetti si ispira alla pittura dal vivo usando la luce naturale. “Mi interessa la relazione simbiotica tra la natura e la gente”, dice, “Per me Borgo Santo Pietro è un esempio bellissimo di come possiamo vivere nella natura in modo armonioso. Dipingo dal vivo e dipingerò una serie di paesaggi sui parchi e sulle campagne circostanti…spero di catturare l’interazione armoniosa tra la gente e la natura nel contesto di quest’ambiente”.
Ulrika Westerberg ha lavorato nella sfera ar tistica per decenni, avendo trascorso trent’anni da violinista classica di successo. Ha barattato l’archetto per un pennello alcuni anni fa per intraprendere un sogno che coltivava da tempo, quello di diventare un'ar tista. Ora lavora con colori a olio e acquerelli, dipinge paesaggi, natura mor ta e ritratti, e pittura dal vivo. Anche se nuova sulle scene delle arti visive, il suo stile lirico e il dettaglio squisito le hanno permesso di lavorare come illustratrice, di collaborare a vari progetti d’arte, e di esibire i suoi lavori in Svezia. Westerberg ha studiato arte alla Swedish Academy of Realist Art e ritorna a Borgo Santo Pietro quattro anni dopo il suo primo approdo come nostra artista residente nell'ottobre del 2013.
Borgo Santo Pietro dà il benvenuto all’artista pluripremiata Jen Polillo, che ha portato la sua energia e il suo entusiasmo en plein air alla tenuta la scorsa estate. Lo stile personale di Polillo è profondamente radicato nella tradizione realista classica della European Academy, e la si trova spesso a dipingere in vari angoli del parco, prendendo ispirazione dalle sfumature sottili e da ideali impressionisti di colore, luce ed atmosfera. “Ho sempre saputo di voler essere un’artista, già da bambina”, dice. “Sin dal mio primo lavoro a pastello, l’atto di creare mi ha catturata ed è fondamentale per la mia sopravvivenza tanto quanto il respirare…come insegnante d’arte, sono costantemente messa di fronte al mio amore per il processo creativo, e guardare i miei studenti scoprire i loro talenti nascosti mi sprona e continua a motivarmi”.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
28 l THE BORGO TIMES - LIFE AT BORGO
LA VITA A BORGO - THE BORGO TIMES l 29
REVIVING THE RENAISSANCE ARTS Borgo Santo Pietro's in-house artisan Nathan Wyper is currently experimenting with Renaissance techniques written down for craftsmen 600 years ago, which were used by some of the greatest artists in history.
Burning almond stones and grinding them to powder may seem like a labour-intensive method to make black pigment, however it's one that Borgo Santo Pietro's in-house artisan Nathan Wyper is relishing as he experiments with the early Renaissance art techniques described in a 'how to' pocket manual written for craftsmen 600 years ago. The Craftman's Handbook (ll Libro dell'Arte) by Cennino d'Andrea Cennini describes everything an artisan needed in his arsenal to be successful at his craft, from how to make glue with lime and cheese to how to paint the perfect saint's halo and achieve the correct hue to portray the dead. He also includes some fatherly life advice for aspiring artists, urging them to avoid over-exertion, lest they lose their enthusiasm, drink 'light wines', and warns of ”another cause which, if you indulge it, can make your hand so unsteady that it will waver more, and flutter far more, than leaves do in the wind, and this is indulging too much in the company of woman." Cennini certainly knew what he was talking about, having trained under Agnolo di Taddeo for 12 years, whose father Taddeo Gaddi was considered Giotto's most skilled pupil and went on to design the Ponte Vecchio and Santa Trinita bridges in Florence. Taddeo Gaddi's beautifully preserved and expressive Life of the Virgin fresco cycle can still be admired in the Baroncelli Chapel in Florence's Santa Croce church today, created using the very same techniques that Cennini describes. “I wanted to know how they did it”, says Wyper. “There are many methods throughout this book, if not all, that I will try, such as handmade brushes, mosaics made of eggshell, quill and foil; fresco painting and castings”. Wyper is currently employing Cennini's methods to make different types of pigment, such as creating soot from linseed oil to make black and deriving natural colours from stones, 'sinoper' (sinopia), clay and plants. “I'm also interested in making tempera or egg tempera, which is a simple and ancient method made by mixing egg yolk to create a medium that can then be mixed with the pigments to make a paint”, he says. “This technique was used until the early Renaissance when oil was introduced, and in fact every surviving panel painting by Michelangelo was done in egg tempera.” Wyper's painting, sculptural and restoration skills are employed throughout the Borgo Santo Pietro estate, from touching up frescoes and signage by hand to treating furniture with antique finishes and carving a chess set for the Treehouse Bar and Trattoria. He also lends the Borgo artisan touch to Borgo Santo Pietro's other projects, such as the luxury Satori yacht, which he flew to Turkey to work on over the course of several months. Practising Cennini's methods not only brings Renaissance knowledge and techniques alive but, as Cennini hailed from nearby Colle di Val d'Elsa, Wyper in fact continues an artisan tradition that has been informed by this very landscape and culture for centuries. "To create and preserve the beauty of art is to understand the skill of all the greats,” he says, and Cennini certainly seems a good place to start.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Bruciare semi di mandorla e ridurle in polvere può sembrare un metodo piuttosto farraginoso per creare il pigmento nero, tuttavia è quello che l’artigiano di Borgo Santo Pietro, Nathan Wyper, usa mentre sperimenta con le tecniche artistiche degli inizi del Rinascimento descritte in un manuale di istruzioni tascabile scritto seicento anni fa. Il Libro dell’Arte di Cennino d’Andrea Cennini descrive tutto ciò che un artigiano dovrebbe possedere nel proprio arsenale per avere successo nella sua arte, da come fare la colla con lime e formaggio a come dipingere l’aureola perfetta di un santo e ottenere la sfumatura esatta per ritrarre i morti. Cennini include anche alcuni suggerimenti di vita paterni per aspiranti artisti, esortandoli ad evitare un eccesso di sforzo, per non perdere il loro entusiasmo, bere vini leggeri, e li ammonisce riguardo a ‘un’altra causa per cui, se si indulge troppo, può rendere la mano talmente instabile che tremerà e vacillerà molto di più di come non facciano le foglie al vento, e questa causa è la compagnia della donna”. Cennini sapeva senz’altro ciò di cui stava parlando, avendo studiato per 12 anni sotto la guida di Agnolo di Taddeo, il cui padre, Taddeo Gaddi, era considerato l’allievo più talentuoso di Giotto e progettò inoltre il Ponte Vecchio e il ponte di Santa Trinita a Firenze. Il ciclo di affreschi di Taddeo Gaddi fu dipinto usando le stesse tecniche descritte da Cennini. L’affresco narra della Vita della Vergine ed è magnificamente preservato e visibile oggi nella cappella Baroncelli della Basilica di Santa Croce a Firenze. “Volevo sapere come lo avessero fatto”, dice Wyper. “Ci sono molti metodi che vengono descritti su questo libro, se non tutti, proverò almeno quello dei pennelli fatti a mano, dei mosaici fatti con gusci d’uovo, piume e stagnola; della pittura d’affresco e la lavorazione del gesso” Al momento Wyper sta usando i metodi di Cennini per fare diversi tipi di pigmenti, come la creazione di fuliggine dall’olio di lino per fare il nero e prendendo colori naturali dalle pietre, sinopia, argilla e piante. “Sono anche interessato a fare i colori a tempera o a tempera d’uovo, che è un metodo semplice e antico fatto mescolando il tuorlo per creare un mezzo che possa poi essere mescolato con i pigmenti per creare una vernice”, dice. “Questa tecnica veniva usata agli inizi del Rinascimento quando venne introdotto l’olio, e infatti ogni dipinto su tavola superstite di Michelangelo è stato fatto in tempera all’uovo”. Le abilità di restauro, pittura e scultura di Wyper sono impiegate in tutta la tenuta di Borgo Santo Pietro, dal ritocco di affreschi e cartelli a mano per trattare mobili con finiture d’epoca e intaglio di un set di scacchi per il Treehouse Bar e Trattoria. Dà anche un tocco dell’artista di Borgo ad altri progetti della tenuta di Borgo Santo Pietro, come lo yacht di lusso Satori, per il quale è volato fino in Turchia per poterci lavorare nel corso di diversi mesi. Praticare i metodi di Cennini nono solo riporta la conoscenza e le tecniche del Rinascimento in vita ma, poiché Cennini viene dalla vicina Colle di Val d’Elsa, Wyper continua una tradizione artigianale che ha subito l’influenza dello stesso paesaggio e della cultura per secoli. “Per creare e preservare la bellezza dell’arte bisogna comprendere le abilità di tutti i grandi”, dice, e Cennini certamente sembra un buon punto di partenza.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
30 l THE BORGO TIMES - LIFE AT BORGO
LA VITA A BORGO - THE BORGO TIMES l 31
From the farm
Estate manager Paolo Barzagli making ricotta with Antonio Piras and executive chef Andrea Mattei. Il manager della tenuta Paolo Barzagli che fa la ricotta con Antonio Piras e lo chef esecutivo Andrea Mattei.
At Borgo Santo Pietro we've taken artisan cheesemaking to new heights with the acquisition of a neighbouring dairy, where guests are invited to take the journey from pail to plate.
Borgo Santo Pietro opened the 2017 season with a newly expanded estate, which has now doubled in size from 100 to 200 acres and includes a sizeable flock of more than 300 sheep and an artisan cheese dairy in Palazzetto. Inside Borgo's new dairy Caseificio Querciolaia, Antonio Piras is busy making cheese. He heats an enormous vat of milk to 62 degrees Celsius, the point at which the thermalisation process is triggered, explaining how it kills pathogens while maintaining the milk's natural flavour and flora. A deft jugful of water brings the temperature down to 37–38 degrees, creating the perfect environment for the addition of live cultures to acidify the milk, before goat's rennet is added as a coagulant, chosen for the sweet and flavoursome note it lends to the cheese. “Milk changes according to the season”, says Piras as he stirs. “In spring the levels of protein and fat are balanced; after May there's the same amount of protein but more fat, and then the levels go back to being the same in winter.” The first warm creamy mixture is poured out as raveggiolo, a soft, unsalted variety that transforms at the next stage into primo sale as it's lightly broken up, spiced and, true to its name, given its 'first salting'. Back at the vat Piras manoeuvres a long-handed whisk to cut up the curd, before emptying it out and swiftly pressing it into moulds. These are huddled together and covered to conserve heat before the curds, now solidifying into recognisable wheels of caciotta, are slipped out and lightly flipped before being covered again. The dairy produces pecorino at all stages of maturity, from fresh to semi-mature and mature varieties that take from two to six months to reach optimum flavour.
Borgo Santo Pietro ha inaugurato la stagione 2017 con una tenuta recentemente ampliata che ha visto raddoppiare i suoi possedimenti da 100 a 200 acri, che include un gregge di oltre 300 pecore e un caseificio artigianale a Palazzetto. All’interno del nuovo Caseificio Querciolaia, Antonio Piras è sempre indaffarato a preparare formaggi. Riscalda un enorme tino di latte a 62°, il punto in cui viene attivato il processo di termalizzazione, spiegando come questo uccida gli agenti patogeni pur mantenendo intatti il sapore e la flora naturali del latte. Con l’aggiunta abbondante di acqua porta la temperatura a 37-38°, creando l’ambiente ideale per l’aggiunta di colture vive per acidificare il latte, prima di aggiungere il caglio di capra che agisce da coagulante e scelto per la nota di dolcezza e sapore che questo dà al formaggio. “Il latte cambia in base alla stagione”, dice Piras mentre mescola.“In primavera c’è un equilibrio tra il rapporto di grassi e proteine, dopo maggio la quantità proteica resta uguale, ma aumentano i grassi, ma di nuovo in inverno il rapporto tra grassi e proteine ritorna ad essere bilanciato”. Il primo impasto, caldo e cremoso, viene versato per creare il raveggiolo, una varietà di formaggio morbido e non salato che nella fase successiva si trasforma in primo sale non appena viene leggermente aperto, speziato, e per far fede al suo nome, gli viene data la prima salatura. Ritornando all’enorme tino, Piras manovra una frusta dal lungo manico per tagliare la cagliata prima di svuotarlo del tutto e pressarlo velocemente nelle forme. Queste vengono messe strette l’una accanto all’altra e coperte per conservare il calore prima della cagliata. Non appena si solidificano in rinoscibili ruote di caciotta, vengono rigirate e poi coperte nuovamente. Il caseificio produce pecorino di tutte le stagionature, dal fresco al semi-stagionato e stagionato, che impiega dai due ai sei mesi per raggiungere il gusto ottimale.
Antonio Piras
Cheesemaker Borgo Santo Pietro
The lord of the flock: Borgo Santo Pietro's resident ram. / Il capo del gregge: il montone di Borgo Santo Pietro.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
However, one type of cheese still remains to be made. The whey drained from the pecorino is added to the vat with a touch of fresh milk and salt and reheated, creating the beloved Italian ricotta, a name that literally means 'recooked'. Raised in a family of cheesemakers, Piras continues the family tradition at Caseificio Querciolaia alongside his brothers Salvatore and Ivan, who also looks after Borgo's farm animals. With the expansion of the Borgo Santo Pietro estate, plans to develop the artisan cheesemaking industry are underway. Piras recently tested the temperature of a cave on the property to gauge its suitability for grotto cheese, and discovered that it maintained an ideal steady internal temperature of eight degrees Celsius even when it was 40 degrees outside. Guests keen to learn more can attend a cheesemaking demonstration at Palazzetto or roll up their sleeves and try it for themselves at the Borgo Cooking School's 'From Pail to Plate' course. With Borgo's sheep now yielding on average 400 litres of milk a day, there are ample opportunities to discover more about the humble art of cheesemaking.
Resta ancora un formaggio da fare. Il siero drenato dal pecorino viene aggiunto al tino con un tocco di latte fresco e sale e riscaldato, creando così l’amata ricotta. Cresciuto in una famiglia di produttori di formaggio, Piras porta avanti la tradizione al Caseificio Querciolaia insieme ai fratelli Salvatore e Ivan, i quali si prendono anche cura degli animali della fattoria di Borgo. Con l’espansione della tenuta Borgo Santo Pietro sono in corso diversi piani per incrementare e investire sulla produzione casearia. Piras recentemente ha testato la temperatura di una grotta presente sul terreno della tenuta pe valutarne l’idoneità per produrvi un formaggio all’interno, e ha scoperto che la grotta manteneva una stabilità interna ideale di 8° anche quando la temperatura esterna raggiungeva i 40°. Gli ospiti più interessati a scoprire tutto sull’arte della produzione casearia sono invitati a prendere parte ad una dimostrazione a Palazzetto, o a rimboccarsi le maniche e mettersi all’opera con la con il corso ‘Dal paiolo al piatto’ offerto alla Scuola di Cucina di Borgo. Con una produzione di latte di circa 400 litri al giorno, Borgo offre innumerevoli opportunità per mettersi alla prova e scoprire l’umile arte della produzione di formaggio.
FROM PAIL TO PLATE Learn how to make fresh artisan pecorino and ricotta using milk collected from Borgo's sheep that morning. Contact Concierge for full details or see: www.borgocookingschool.com
DAL PAIOLO AL PIATTO Impara a fare la ricotta e il pecorino artigianali usando latte fresco munto la mattina presso la tenuta di Borgo. Contatta il nostro Concierge per maggiori informazioni o vedere: www.borgocookingschool.com
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
32 l THE BORGO TIMES - BEAUTY AND WELLNESS
BELLEZZA E BENESSERE - THE BORGO TIMES l 33
BEAUTY AND WELLNESS B o d y a n d m i n d we l l n e s s a re a l wa y s a t t h e fo re f ro n t a t B o rg o S a n to P i e t ro. A g ro u n d i n g Ay u r ve d i c h e a d m a s s a g e to c o m b a t j e t l a g, a s n e a k p e e k a t o u r u p c o m i n g l i n e o f b o d y c a re a n d a n i nv i t i n g s t r o l l a l o n g o u r n e w M e d i t a t i o n Wa l k a r e j u s t s o m e o f t h e w a y s t o r e j u v e n a t e t h e m i n d , b o d y and soul this season.
JETLAG REMEDY: Come back to earth with an Ayurvedic head massage
RIMEDIO CONTRO IL JETLAG: Ritrova il tuo equilibrio con un massaggio ayurvedico alla testa
Jetlag can leave you feeling suspended between two worlds. An Ayurvedic head massage at the Borgo spa dissolves tension and draws out the stress stored in the head and shoulders in the space of a mere half-hour, ideal for starting the day feeling grounded and revitalised, or shedding the activity of the day with a relaxing treatment before dinner. Known as the 'science of life', Ayurveda is a 5000-year-old system of knowledge and healing that originated in India. The treatment begins with the pouring of warm oil onto the crown of the head, the point at which thoughts are said to whirl and stick. The oil is a blend of nourishing sesame oil and pure frankincense, revered in ancient times for its potent healing qualities and association with the divine; it's known, in fact, as the 'tears of God' for the way in which it emerges in waxy droplets from the etan tree. The hair is grasped in strands and twirled clockwise before a brisk scalp massage to 'separate the thoughts', as stress, fatigue and excess mental activity are energetically gathered up and tossed away. This is followed by a thorough neck and shoulder massage and a light working down to key pressure points in the feet in order to ground the body. “The Ayurvedic head massage is a profoundly stress-relieving and rebalancing treatment”, says Borgo spa manager Veronica Ruocco. “The head, like the feet, contain several energy points or meridians, connected to both our brain and the rest of our body. These two simple motions can induce relaxation, rejuvenation and regeneration, all at the same time! If this treatment is performed before going to bed it fosters a deeply restful and revitalising night's sleep. In the morning, on the other hand, it's an excellent way to wake up with vigour and vitality that lasts the whole day. There is no real recovery without peace of mind and a sense of inner joy."
Il jetlag può creare un senso di disorientamento e sospensione tra due mondi. In soli trenta minuti, un massaggio ayurvedico alla testa offerto qui alla nostra tenuta di Borgo vi aiuterà a liberarvi da ogni stress e tensione. È l’ideale per iniziare la giornata sentendosi rinvigoriti e in splendida forma, o a fine serata per godere di un momento di meritato relax tutto per voi prima di cena. Altrimenti noto come ‘scienza della vita’, la filosofia di guarigione Ayurveda è nata in India 5000 anni fa. Il trattamento inizia con il far colare un filo d’olio caldo sulla testa, il punto in cui si dice che si accumulino tutti i pensieri. L’unguento è una miscela di nutriente olio di sesamo e puro franchincenso, venerato in tempi antichi per le sue potenti qualità curative e per la sua associazione con il divino; è infatti noto come ‘lacrima di Dio’ per il modo in cui viene fuoriesce dall’albero di "etan" in forma di piccole gocce lattiginose. I capelli vengono divisi in ciocche e fatti rotare in senso orario prima di iniziare a massaggiare la cute per ‘separare i pensieri’, mentre stress, fatica e sovraccarico mentale vengono raggruppati e gettati via. A seguire, si procede con un massaggio al collo e alle spalle fino a scendere giù per il corpo e arrivare a toccare i punti di pressione dei piedi per stabilizzare l’equilibrio. Il massaggio alla testa ayurvedico è un trattamento altamente efficace per contrastare lo stress e ripristinare l’equilibrio del corpo”, dice Veronica Ruocco, manager della spa di Borgo. “La testa, come i piedi, contiene molti punti di energia o meridiani, connessi sia al nostro cervello che al resto del corpo. Queste due semplici performance, possono indurre al rilassamento, ringiovanimento e rigenerazione, tutto nello stesso momento! Se eseguito prima di andare a dormire, donerà una notte di totale riposo e rivitalizzazione. Al mattino, invece, per donare un ottimo risveglio, vigore e vitalità per tutta la giornata. Non vi è una vera guarigione…senza la pace dell’anima e senza una sensazione di gioia interiore."
LUXURY PREVIEW: Our in-house bath and body line now available to guests
ANTEPRIMA ESCLUSIVA: La nostra linea bagno e corpo adesso disponibile per gli ospiti
Guests are given an exclusive oppor tunity to try Borgo Santo Pietro's new line of body care this season, available as the hotel's amenities set and in the Borgo spa before it launches on the market. The fruit of an ongoing collaboration between owner and creative director Jeanette Thottrup, who is also a naturalist, and pharmacist and cosmetologist Anna Buonocore, the body range has been developed by hand at our in-house laboratory with entirely natural ingredients that include sheep's milk and raw honey from the Borgo Santo Pietro estate.
Gli ospiti sono invitati a provare per primi la nuova linea estetica tutta dedicata al benessere del corpo di questa stagione, disponibile presso le strutture dell’albergo e alla spa di Borgo prima che venga lanciata sul mercato. Frutto di una continua collaborazione tra la proprietaria e direttrice creativa Jeanette Thottrup, che è anche una naturalista, e la farmacista e cosmetologa Anna Buonocore, i servizi per la cura del corpo sono stati realizzati nei nostri laboratori utilizzando solamente ingredienti naturali come il latte di pecora e il miele grezzo della tenuta di Borgo Santo Pietro.
Used since ancient times for its luxurious and nourishing properties, sheep’s milk is richer in butterfat, vitamins and minerals than goat’s milk, with gently exfoliating lactic acid that leaves skin glowing. Usato da sempre, sin dai tempi più antichi, per le sue proprietà nutrienti e lussuriose, il latte di pecora è più ricco di grassi di latte, vitamine e minerali rispetto a quello di capra, lasciando una sensazione di lucentezza sulla pelle grazie all’azione esfoliante dell’acido lattico.
Raw honey has likewise been used for millennia for its intensely moisturising, soothing and healing properties, and is packed with the antioxidant power of polyphenols and flavonoids that boost the immune system and help to block disease-causing free radicals. Anche il miele grezzo è stato usato per secoli per le sue ben note proprietà nutrienti, rinfrescanti ed emmolienti. Il miele grezzo è ricco di polifenoli e flavonoidi, antiossidanti che aumentano le difese del sistema immunitario e facilitano la prevenzione del rilascio di radicali liberi.
The body line also contains thermal water, a mineral-rich ingredient renowned for its curative skin properties that soothes, moisturises and softens the complexion. La linea corpo include anche l’impiego di acque termali, un ingrediente ricco di minerali e famoso per le sue proprietà curative delle malattie della pelle con immediato effetto lenitivo, nutritivo, e ammorbidente.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
34 l THE BORGO TIMES - BEAUTY AND WELLNESS
BELLEZZA E BENESSERE - THE BORGO TIMES l 35
BORGO MEDITATION WALK
SUMMER SMOOTHIE RECIPE: Try a cooling and revitalising summer smoothie recipe from the expert bar staff at Borgo Santo Pietro:
RICETTA DEL FRULLATO ESTIVO: Assapora la ricetta del frullato estivo rinfrescante e rivitalizzante ideata dalla sapienza del nostro staff a Borgo Santo Pietro:
• 4/10 orange juice • 1/2 pineapple slice • 1/2 fennel • 1/2 green apple • 6 rocket leaves • 2tsp natural yoghur t • 5 ice cubes
• 4/10 succo d'arancia • 1/2 fetta d'ananas • 1/2 finocchio • 1/2 mela verde • 6 foglie di rucola • 2 cucchiaini di yogur t bianco • 5 cubetti di ghiaccio
Blend orange juice, yoghurt, rocket leaves, pineapple and ice cubes together. Squeeze fennel and green apple separately in a juicer, then combine the two mixtures and serve in a tall glass.
Frullare il succo d'arancia, lo yogur t, la rucola, l'ananas ed il ghiaccio, centrifugare poi mezzo finocchio e mezza mela verde, mixare il tutto e servirlo in tumbler alto.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Borgo i s cur ren t l y d es i gn i n g a 'Medi tat i on Walk' that take s gue sts beyond the gard en s an d out i n to t h e Val l e Seren a to expl ore fore st trails, me ande r along the Rive r Mer s e, l i feb l ood to t h i s regi on for cen t ur i es, and scale the r ise s to e njoy p anoramic vi ew s l ook i n g b ack towards Borgo. Th e route takes advan tage of Borgo's addition of 100 new acre s, and include s h i s tor i cal poi n t s of i n teres t , s uch as w h ere the local wome n use d to wash the ir l aun dr y dow n on t h e Mer s e, as wel l as a n atural swimming hole and hidde n grottos s t udd ed w i t h s tal act i tes. “ Th e wal k i s t h e oppos i te of t h e approach we 've take n at B orgo, which is all about s t r uct ured b eaut y ” , s ay s ow n er an d creat ive dire ctor Je ane tte T hottr up. “I wante d to offer gues t s t h e ch an ce to b e ab l e to ste p out of that and into unstr ucture d b eaut y ; to f ree t h e m i n d an d jus t b e pres ent to the be auty of nature as it is.” I l Borgo s ta at t ual m en te proget tan d o un a ‘Passe ggiata Me ditativa’ che conduce gl i os pi t i ol t re i gi ardi n i e n el l a Val l e Sere na p e r e sp lorare se ntie r i fore stali che cos teggi an o i l fi um e Mer s e, l i n fa vi tal e di que sta re gione da se coli, e a scalare le al t ure per god ere d i un a m agn i fi ca vi s ta panoramica di B orgo. L a rot ta s i avval e di un ’ aggi un ta di 100 acr i di B orgo e include p unti d’inte re sse s tor i ci , com e i l l uogo i n cui l e d on n e de l luogo e rano solite lavare i p anni ne l fi um e, un a pi s ci n a n at ural e e an ch e un a grotta nascosta te mp e stata di stalattiti. “ L a pas s eggi ata è l ’ oppos to del l ’ approcc io che abbiamo noi a B orgo, che r uota t ut t ’ i n tor n o al l a b el l ezza s t r ut t urata” , di ce la p rop r ie tar ia e dire ttr ice cre ativa Je an et te Th ot t r up. “ Vol evo off r i re agl i os pi t i l a p ossiblità di p ote r uscir fuor i da que lla d i m en s i on e ed en t rare al l ’ i n ter n o d i un a be lle zza non str utturata; di libe rare la m en te e s em pl i cem en te es s ere pres en t i a lla be lle zza de lla natura così com’è.”
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
36 l THE BORGO TIMES - BORGO AFLOAT
BORGO A GALLA - THE BORGO TIMES l 37
Satori's open-view kitchen and mid-deck dining. La cucina a vista del Satori e i pasti sul mezzo-ponte.
BORGO AFLOAT: SATORI UNVEILED B o rg o S a n to P i e t ro ta ke s i t s l i fe s t y l e c o n c e p t to s e a w i t h t h e l a u n c h o f i t s n ew l u x u r y ya c h t S a to r i , m e rg i n g fi ve - s ta r b o u t i q u e h o te l a n d d i n i n g w i t h a c l a s s i c s a i l i n g ex p e r i e n c e .
LEISURE Guests experience true blue-lagoon sailing on Satori with the extraordinary benefit of jumping straight into turquoise waters from a telescopic swim ladder. An extensive range of water toys to suit kids and adults alike include seabobs, kayaks, water skis, jet skis, a wakeboard and Ringo, as well as snorkelling equipment, an optimist, a 10-person tender with sun cover, and G3 GoCycle electric bikes for exploring on land. Satori also enjoys the expertise of a five-star concierge service managed by the team at Borgo Santo Pietro. Born of the desire to provide high-tech down time while still maintaining a connection with the surrounding nature, Satori's cinema is situated under the stars on the front deck and equipped with cordless headphones to enjoy films without disturbing fellow sailors in harbour. Each guest room offers a private entertainment retreat, fitted with a Sonos sound system, Apple TV streaming, DVD player, wifi internet and an iPad loaded with film library, while a PlayStation 4 is available upstairs in the living area. A spa cabin with steam room can also be converted into a guest room, and before sailing guests can choose how they would like to use the space and arrange to have a personal therapist on board.
Hands-on: Claus and Jeanette Thottrup. L’esperienza al lavoro: Claus e Jeanette Thottrup.
Borgo Santo Pietro has taken its lifestyle concept of combining nature and luxury at the highest level one step further with the launch of luxury yacht Satori. Designed by owners and founders Claus and Jeanette Thottrup, Satori takes Borgo Santo Pietro's philosophy afloat by merging the comfort of a five-star boutique hotel with the look and feel of a traditional hand-built wooden schooner to create the ultimate classic sailing experience.
Borgo Santo Pietro porta l’idea di lifestyle che combini la natura e il lusso ai massimi livelli con il lancio dello yacht esclusivo "Satori". Progettato dai proprietari e fondatori Claus e Jeanette Thottrup, "Satori" porta a galla la filosofia di Borgo Santo Pietro unendo il comfort di un boutique hotel di lusso a cinque stelle con il look e lo stile di una goletta in legno tradizionale interamente fatta a mano.
CLASSIC DESIGN MEETS MODERN COMFORT The 41.5-metre vessel is inspired by the understated elegance of 1920s and '30s-era sailing, combined with state-of-the art living, dining and leisure facilities that anticipate guests' needs to the utmost detail. Finished in glossy mahogany and walnut with teak floors, wood panelling and large windows throughout, Satori embodies the slow living and exquisite detail of classic bygone-era sailing, with flat floors above and below deck to maximise guest comfort. The expansive indoor living area enjoys panoramic views of the sea, while below deck five luxury guest rooms are fitted with spacious marble bathrooms and include such thoughtful details as a bar fridge for personal storage and a phone to request room service. The master suite also features a freestanding walnut bathtub in the room for an indulgent soak en voyage. Claus and Jeanette Thottrup took their signature holistic approach to creating distinct atmospheres on board Satori, such as situating the professional open-view kitchen, bar and dining area mid-deck for greater privacy. A coffee lounge-style area on the aft deck with a second bar, comfy lounge seating and a covered daybed creates a leisurely social ambience, while the front deck is dedicated to cinema and solitude, with a state-of-the-art fold-away cinema screen and vast sunbed to enjoy the heat of the sun and lulling rise and fall of the waves. Satori's top deck offers even more options for private sunbathing, with a row of sunbeds commanding spectacular views, while old-fashioned deckchairs situated around the boat add to the timeless feeling of sailing upon the seas.
IL DESIGN CLASSICO INCONTRA IL COMFORT MODERNO La nave da 41.5 metri si ispira all’eleganza degli anni Venti e Trenta delle barche a vela con l’aggiunta di strutture di ristorazione e intrattenimento all’avanguardia che anticipano i bisogni degli ospiti senza lasciare nulla al caso. Rifinito in mogano e noce, con pavimenti in teak, pannelli in legno e grandi finestre lungo tutte le pareti, "Satori" incarna l’essenza dell’epoca delle barche a vela in ogni dettaglio, con pavimenti lisci sia sopra che sottocoperta per massimizzare il comfort degli ospiti. Un’estesa area giorno interna offre viste mozzafiato sul mare, mentre sottocoperta le stanze a cinque stelle sono dotate di spaziosi bagni in marmo, un frigo bar e un telefono per richiedere il servizio in camera. La master suite dispone anche di una vasca da bagno in noce per godere della navigazione in tutto relax. Claus e Jeanette Thottrup hanno applicato il loro approccio olistico distintivo per ricreare un’atmosfera unica a bordo del "Satori", grazie anche all’inclusione di una cucina aperta altamente professionale, il bar e l’area da pranzo allestita sul ponte centrale per una maggiore privacy. Sul ponte di prora invece si trova un secondo bar in cui gustare un ottimo caffè in un salottino lounge arredato con comodi lettini e un divano con tettuccio – creando un’atmosfera perfetta per poter socializzare – mentre il ponte frontale è un luogo dedito al cinema e alla solitudine fornito di schermo d’avanguardia che si apre e chiude all’occorrenza e un grande letto su cui sdraiarsi e prendere il sole lasciandosi cullare dal dondolìo delle onde. Il ponte superiore di "Satori" offre anche la possibilità di prendere il sole in privato, corredato di una fila di lettini da cui godere di viste incredibili, mentre sdraio in vecchio stile situate in diverse zone della nave aggiungono un tocco di stile all’emozione senza tempo che si prova andando per mare.
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
DINING Dining takes centre-stage on Satori, with a professional open-view kitchen, expansive mahogany bar and dining area situated mid-deck, where guests are able to watch the chef at work and dine in privacy while in harbour. Managed by Borgo Santo Pietro's Michelin-starred restaurants Meo Modo and La Bottega del Buon Caffè, the menu is tailored to local areas en route and showcases the catch of the day. Guests can also indulge their gastronomic passion with cooking classes with the chef in the open kitchen, drawing their inspiration from the panoramic views of the sea from large windows on both sides. Guests are also invited to store their own wine in the yacht's air-conditioned wine cellar with 200-bottle capacity or pair their meals with a selection from Satori's collection of boutique wine labels. Even the morning coffee has been carefully considered, with espresso coffee machines available at both bars on deck to enjoy a freshly poured brew gazing out to sea. IL DOLCE FAR NIENTE Gli ospiti di "Satori" hanno il privilegio di entrare direttamente in acque turchine grazie alla scaletta telescopica. Una vasta gamma di giochi ad acqua per bambini e adulti include canoe, sea bob, scii d’acqua, moto d’acqua, wakeboard e Ringo, equipaggiamento per fare snorkeling, un optimist, un gommone a dieci posti con una tenda per ripararsi dal sole, e bici elettriche G3 GoCycle per andare in giro quando la nave è ferma in porto. "Satori" si avvale dell’esperienza di un servizio di conciergerie a cinque stelle gestito dal team di Borgo Santo Pietro. Nato dal desiderio di combinare lusso, tecnologia d’alta definizione e il rispetto per la natura, il cinema di "Satori" sotto le stelle si trova sul ponte di comando ed è fornito di cuffie senza fili per godersi il film senza però disturbare le altre navi vicine attraccate in porto. Ogni stanza offre diverse modalità di intrattenimento ed è corredata di sistema audio Sonos, Apple TV, DVD player, internet e iPad da cui poter scegliere un film dalla biblioteca digitale, mentre nell’area giorno al piano superiore si può usufruire della Playstation 4. Una cabina spa con tanto di sauna può essere convertita in un’altra camera e, prima di iniziare la navigazione, gli ospiti possono decidere come preferiscono usare lo spazio e richiedere anche un terapista personale a bordo.
MANGIARE Il cibo occupa una posizione di riguardo sul "Satori", con una cucina aperta altamente professionale, un grande bar in mogano a un’area da pranzo situata sul ponte centrale dove gli ospiti possono guardare lo chef all’opera e mangiare in tranquillità, lontani da occhi indiscreti quando la nave è ferma in porto. Gestito dai ristoranti stellati Michelin Meo Modo e La Bottega del Buon Caffè di Borgo Santo Pietro, il menu è creato su misura in base alle destinazioni in rotta e per esaltare al meglio il pesce fresco del giorno. Gli ospiti hanno la possibilità di assecondare la loro passione gastronomica partecipando a lezioni di cucina con lo chef nella sua cucina aperta, e prendendo ispirazione dalla vista spettacolare del mare che si affaccia dalle finestre su entrambi i lati. Gli ospiti possono anche conservare i loro vini nella cantina dello yacht dotata di aria condizionata e dalla capacità di oltre 200 bottiglie. Possono anche abbinare il loro pasto con un vino scelto dalla collezione di etichette di vini da boutique di "Satori". Perfino il caffè della mattina è stato selezionato con cura, con macchine per l’espresso disponibili in due bar differenti sul ponte per permettere a tutti gli ospiti di godersi appieno il risveglio guardando il mare.
Cinema under the stars. / Cinema sotto le stelle.
THE ULTIMATE SAILING EXPERIENCE The acute attention to detail with which Satori has been built is born of Claus and Jeanette's extensive sailing experience and continuous quest to create experiences for guests that go beyond the bounds of the known to unite luxury and nature in a way that has never been done before. “It's all about living on the water and 'cocooning' with who you have with you”, says Jeanette, who chose the yacht's name, a Japanese word meaning 'instant enlightenment', as it conveyed how she felt the first time she went sailing on the Mediterranean. Satori is the fruit of their collaboration with the boat's captain and family friend Ali Aker, whose sailing experience spans more than 25 years, including 10 years at the captain's helm. An expert night diver and free diver, he is also available and keen to assist guests with the water sport facilities offered onboard. “With Satori we have created something completely new and different”, says Claus. “Ali's personality, willingness and devotion to this boat, as well as that of the crew and service staff, who all enjoy real sailing, make a huge difference to the guests and is what will enable them to enjoy a truly special experience.”
ANDARE IN BARCA A VELA: UN’ESPERIENZA UNICA L’estrema attenzione al dettaglio con cui è stato progettato "Satori" nasce dalla conoscenza nautica di Claus e Jeanette e dalla continua ricerca di ricreare esperienze per gli ospiti che vadano al di là di ciò che già è stato fatto per unire il lusso e la natura in un modo del tutto innovativo. “È tutta una questione di ‘coccolarsi’ un po’ con la persona con cui si sta”, dice Jeanette, che ha scelto il nome della nave, una parola giapponese che significa ‘illuminazione istantanea’ e che trasmette l’idea di come si fosse sentita lei la prima volta che è andata a vela sul Mediterraneo. "Satori" è il frutto della loro collaborazione con il capitano della nave e amico di famiglia Ali Aker, che vanta un’esperienza in mare di oltre venticinque anni, di cui dieci al timone del capitano. Un sommozzatore notturno esperto, Ali è sempre disponibile ad aiutare gli ospiti con le diverse attrezzature per cimentarsi con i diversi sport acquatici offerti a bordo. “Con "Satori" abbiamo creato qualcosa di totalmente nuovo e diverso”, dice Claus. “La personalità di Ali, la sua continua voglia di fare e totale dedizione al lavoro, così come quella di tutto lo staff e dell’equipaggio, che amano veramente andare per mare, fa una grande differenza per gli ospiti ed è ciò che gli permette di godere di un’esperienza unica nel suo genere”.
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
38 l THE BORGO TIMES - SPRING & SUMMER EVENTS IN TUSCANY
EVENTI IN PRIMAVERA ED ESTATE IN TOSCANA - THE BORGO TIMES l 39
SPRING & SUMMER EVENTS IN TUSCANY S p r i n g i s s u n g i n to b e i n g w i t h t h e Tu s c a n M a g g i o l a ta , h e ra l d i n g t h e s ta r t to a s e a s o n b r i m m i n g w i t h l i fe a n d c o l o u r. F ro m m e d i e va l re - e n a c t m e n t s to o p e n - a i r m u s i c a n d g a s t ro n o m i c fe s t i va l s , s t re e t t h e a t re a n d a r t e x h i b i t i o n s – n o t to m e n t i o n h a y b a l e - ro l l i n g c o m p e t i t i o n s a n d a c o m m u n a l g a m e o f t u g - o f - w a r – t h i s i s o n e o f t h e b r i g h te s t a n d l i ve l i e s t t i m e s o f ye a r i n Tu s c a ny.
Firenze – Il Cosmo Magico di Leonardo da Vinci: L’Adorazione dei Magi restaurata: Il capolavoro di Leonardo da Vinci nuovamente esposto al pubblico alla Galleria degli Uffizi dopo cinque anni di restauro. *. Siena – 200 Years of Giovanni Duprè: Siena's celebrated sculptor is commemorated with an exhibition and series of events. Siena – 200 anni di Giovanni Duprè: Una mostra e una serie di eventi per celebrare il famoso scultore senese. www.arte.it/calendario-arte/siena *. F lorence – Maggio Musicale Fiorentino: Maggio Musicale Fiorentino celebrates its 80th anniversary with a rich program of opera and classical music. Summer program begins from June 9 in the magnificent courtyard of Palazzo Pitti. Firenze – Maggio Musicale Fiorentino: Maggio Musicale Fiorentino celebra il suo 80° anniversario con un ricco programma di opera e musica classica. Il programma estivo inizia il 9 giugno nel suggestivo cortile di Palazzo Pitti. www.operadifirenze.it *. Montepulciano, San Quirico d'Orcia and Pienza – The Good Century of Sienese Art: From the modern manner to Caravaggesque light: An exhibition spread over three towns in the Val d'Orcia and Val di Chiana that highlights lesser-known sixteenth- and seventeenth-century Sienese artists, many of whom were inspired by Caravaggio. Until June 30. Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza - Il Buon Secolo della Pittura Senese: Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco: Una mostra che si estende per tre città nella Val d’Orcia e Val di Chiana per mettere in luce artisti senesi del XVI e XVII secolo meno conosciuti, molti dei quali si ispirarono a Caravaggio. Fino al 30 giugno. 18. Lucignano – Maggiolata: Spring takes on a Carnevale-esque air at the 80th edition of Lucignano's Maggiolata, with a parade of flower-wreathed floats, medieval processions and street stalls to welcome the spring. May 18 – June 4; parades on May 21, June 4, and a nocturnal procession on May 23. Lucignano – Maggiolata: La primavera si veste di Carnevale per l’80° edizione della Maggiolata di Lucignano, con una sfilata di carri rivestiti di fiori, processioni medievali e stand lungo le strade per dare il benvenuto alla primavera. Dal 18 maggio al 4 giugno; sfilate il 21 maggio, 4 giugno, e una processione notturna il 23 maggio. www.maggiolatalucignanese.it 18. Florence – Artigianato & Palazzo: Florence's Corsini Gardens come alive with master artisans working in situ. The 2017 theme is dedicated to weddings, and includes the popular 'Blogs & crafts' and 'Family recipes' events of previous editions. May 18–21, from 10am–8pm. Firenze – Artigianato e Palazzo: Il Giardino di Palazzo Corsini di Firenze prende vita con artigiani professionisti che lavorano in situ. Il tema del 2017 è dedicato ai matrimoni e include ‘Blogs & crafts’ e ‘Family recipes’, due acclamati eventi dell’edizione precedente. 18-21 maggio, dalle 10.00 alle 20.00. www.artigianatoepalazzo.it
ISSUE #1 2017 - SPRING/SUMMER
Arezzo – Giostra del Saracino: Arezzo si anima per un giorno di sfarzo chiassoso e colorato per celebrare lo splendido spettacolo di una giostra medievale, con una lancia d’oro come trofeo. www.giostradelsaracinoarezzo.it
MAY / MAGGIO *. Florence – The Magical Cosmos of Leonardo: The Adoration of the Magi restored: Leonardo da Vinci's masterpiece returns to public view in the Uffizi Gallery after a five-year restoration.
17. Arezzo – Joust of the Saracen: Arezzo crowns a day of noisy and colourful pageantry with a splendid display of medieval jousting on June 17, with a gold lance as a trophy.
20. Siena/Monteriggioni – Mille Miglia: One for the vintage car lovers, Italy's historic car race Mille Miglia roars past Siena and Monteriggioni on its 90th anniversary.
3. Colle di Val d'Elsa – Sagra della Miseria: A gastronomic festival that celebrates the region's traditional peasant dishes on weekend evenings throughout June.
Siena/Monteriggioni – Mille Miglia: Evento per gli amanti delle macchine d’epoca, la storica corsa di macchine Mille Miglia passerà per Siena e Monteriggioni in occasione del suo 90° anniversario.
Colle di Val d'Elsa – Sagra della Miseria: Durante il mese di giugno, questo festival gastronomico celebrerà i piatti della tradizione toscana nelle serate dei fine settimana.
www.1000miglia.it
www.sagretoscane.com
27. Tuscany – Cantine Aperte (Open Cellars): Designed for the curious wine lover, member wineries of Movimento Turismo del Vino throw open their wine cellars to the public. Toscana – Cantine Aperte: Per gli amanti del vino, le aziende vinicole del Movimento Turismo del Vino aprono le loro cantine al pubblico. www.movimentoturismovino.it/it/eventi/2/ cantine-aperte/ 27. Radda in Chianti – Radda nel Bicchiere (wine-tasting festival): More than 20 local wine producers line the streets of Radda in Chianti to offer tasting sessions of their best wines. Radda in Chianti – Radda nel Bicchiere: Oltre venti produttori di vino locali offriranno l’opportunità di gustare i loro vini migliori per le strade di Radda nel Chianti. www.raddanelbicchiere.net 28. Massa Marittima – Balestro del Girifalco (crossbow competition): Archers representing Massa Marittima's historic districts compete for a golden arrow in this ancient crossbow competition. Massa Marittima – Balestro del Girifalco: In questa storica gara medievale massetana disputata a colpi di balestra, valorosi arcieri competono per vincere la simbolica freccia d’oro. www.societaterzierimassetani.it
JUNE / GIUGNO *. Florence: The Magical Cosmos of Leonardo: The Adoration of the Magi restored Firenze: Il Cosmo Magico di Leonardo da Vinci: L’Adorazione dei Magi restaurata. *. Siena: 200 Years of Giovanni Duprè Siena: 200 anni di Giovanni Duprè *. Florence: Maggio Musicale Fiorentino Firenze: Maggio Musicale Fiorentino *. Montepulciano, San Quirico d'Orcia and Pienza: The Good Century of Sienese Art: From the modern manner to Caravaggesque light Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza: Il Buon Secolo della Pittura Senese: Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco 1. San Gimignano – Summer events program: The medieval town of San Gimignano hosts a vibrant summer events program of music, art and cultural events right through until the end of September. San Gimignano – Programmazione estiva: La città medievale di San Gimignano ospiterà eventi musicali, d’arte e cultura durante il periodo estivo fino alla fine di settembre. www.sangimignano.com
10. Florence – St John the Baptist feast day and calcio storico: Florence celebrates the feast of its patron saint with a historical procession, a brawny game of calcio storico (medieval soccer/football) and fireworks. June 10: Verdi versus Rossi; June 11: Bianchi versus Azzurri; June 24: Final. All games kick off at 5pm at Piazza Santa Croce. Fireworks display from 10–11pm (June 24). Firenze – Festa di San Giovanni Battista e calcio storico: Firenze celebra la festa del suo santo patrono con una processione storica, un’energica partita di calcio storico e fuochi d’artificio. 10 giugno: Verdi contro Rossi; 11 giugno: Bianchi contro Azzurri; 24 giugno: Finale. Tutte le partite si giocano alle 17.00 a Piazza Santa Croce. www.calciostoricofiorentino.it 14. Lucca – Lucca Summer Festival: A gastronomic festival that celebrates the region's traditional peasant dishes. Lucca – Lucca Summer Festival: La programmazione musicale di Lucca prevede importanti nomi internazionali del calibro di Robbie Williams, Ennio Morricone e Green Day e include oltre 200 eventi durante il corso di diverse settimane. www.summer-festival.com 15. San Quirico d’Orcia – Festa del Barbarossa: The Festa del Barbarossa re-enacts the town's fascinating past with medieval costumes and competitions from June 15 to 18. San Quirico d’Orcia – Festa del Barbarossa: La Festa del Barbarossa (dal 15 al 18 giugno) riporta in vita l’incantevole passato della città, tra giochi e costumi medievali. www.festadelbarbarossa.it 16. San Gimignano – Ferie Messium: San Gimignano's Knights of St Fina host a medieval harvest festival with jousting, falconry displays, medieval parades and communal game of tug-of-war from June 16 to 18. San Gimignano – Ferie delle Messi: Dal 17 al 19 giugno i cavalieri di Santa Fina di San Gimignano danno vita alla festa medievale del raccolto, con una giostra, spettacoli di falconeria, cortei in costume e il gioco del tiro alla fune. www.cavalieridisantafina.it 16. Pisa – St Ranieri celebrations: Pisa celebrates its patron saint with a festival of light on June 16, a regatta on the Arno on June 17 and a heroic show of strength with the 'Battle of the Bridge' on June 24. Pisa – Celebrazioni in onore di san Ranieri: Pisa celebra il suo santo patrono con una luminaria (16 giugno), una regata sull’Arno (17 giugno) e una dimostrazione eroica di forza con il “Gioco del Ponte” (24 giugno). www.giugnopisano.com
23. Castelfiorentino – Ca stellare: Il Palio di Castelfiorentino: Giant bales of hay are rolled along the streets as Castelfiorentino's historical districts compete amidst three days of festivities from June 23–25. Castelfiorentino – Ca’stellare. Il Palio di Castelfiorentino: Gigantesche balle di fieno vengono fatte rotolare lungo le strade per una sfida tra le contrade storiche di Castelfiorentino che si svolge nell’arco di tre giorni di festa, dal 23 al 25 giugno. www.paliocastelfiorentino.it 24. Monteriggioni – Battle of Colle tournament: Armoured knights on horseback re-enactsthe historic Battle of Colle, with markets, artisans, falconry displays, a military camp and medieval food stalls adding to the festive atmosphere. Monteriggioni – La Battaglia di Colle: Cavalieri a cavallo in armatura ripropongono la storica battaglia di Colle, con mercati, artigiani, dimostrazioni di falconeria, un campo militare e stand di cibo medievale per ricreare l’atmosfera dell’epoca. 27. Florence – Florence Dance Festival: From the Roman amphitheatre at Fiesole to the medieval courtyard of the Bargello National Museum and Florence's Piazza del Carmine, spectacular performances ranging from classical ballet to urban dance are staged around the city throughout June. Firenze – Florence Dance Festival: Performance spettacolari che spaziano dal balletto classico alla danza di strada vengono allestiti nel cortile medieval del Museo Nazionale del Bargello e in giro per la città fino alla fine di luglio. www.florencedancefestival.org 28. Pistoia – Pistoia Blues: Franco Battiato, Little Steven & the Disciples of Soul, Mannarino and Niccolo' Fabi are just some of the names lining up for Pistoia's annual international music festival in June and July. Pistoia – Pistoia Blues: Franco Battiato, Little Steven & the Disciples of Soul, Mannarino e Niccolò Fabi sono solo alcuni dei nomi in lista per la programmazione del festival annuale di musica internazionale che si tiene tra giugno e luglio. www.pistoiablues.com/en
JULY / LUGLIO *. Florence - The Magical Cosmos of Leonardo: The Adoration of the Magi restored Firenze: Il Cosmo Magico di Leonardo da Vinci: L’Adorazione dei Magi restaurata *. Siena: 200 Years of Giovanni Duprè Siena: 200 anni di Giovanni Duprè *. Florence: Maggio Musicale Fiorentino Firenze: Maggio Musicale Fiorentino
*. San Gimignano: Summer events program San Gimignano: Programmazione estiva *. Lucca: Lucca Summer Festival Lucca: Lucca Summer Fesival *. Pistoia: Pistoia Blues Pistoia: Pistoia Blues 2. Siena – The Palio: Siena's neighbourhoods battle for glory in one of the world's most famous horse races on July 2 at 7:30pm, with historical processions from 5:15pm. Get there early to secure a spot. Siena – Palio: Il 2 luglio, alle 19.30, le contrade di Siena combattono per la gloria in una delle corse di cavalli più famose del mondo. La gara è preceduta da una processione storica che ha inizio alle 17.15. Si consiglia di presentarsi con anticipo per assicurarvi un posto. www.comune.siena.it/La-Citta/Palio 7. Monteriggioni – Medieval festival: Roving minstrels, street performers, jousting tournaments and flag-throwers bring Monteriggioni's medieval history to life from July 7–9 and 14–16. www.monteriggionimedievale.com Monteriggioni – festa medievale: Menestrelli erranti, artisti di strada, tornei di giostranti e sbandieratori riportano in vita la storia medievale di Monteriggioni a luglio, dall’7 al 9 e dal 14 al 16. www.monteriggionimedievale.com 9. Casole d'Elsa – Palio : Jockeys vie with each other to win Casole d'Elsa's challenging horse race in honour of the city's patron saint San Isidoro amidst a week of festivities. Casole d’Elsa – Palio: Fantini si scontrano l’un l’altro per vincere la famosa corsa di cavalli di Casole d’Elsa disputata in onore del santo patrono della città, San Isidoro, durante una settimana di feste. www.folclore.it 12. Lucca – Feast of San Paolino: Costumed processions and a crossbow competition between Lucca's rival districts mark the feast day of the city's patron saint. Lucca – Festa di San Paolino: Una processione in costume e una gara di balestra tra i quartieri rivali di Lucca segnano il giorno di festa del santo patrono della città. 12. Certaldo Alto – International Street Festival: More than 400 individual street artists and 70 companies transform the medieval streets of Certaldo Alto with 100 spectacles for one of Italy's most important street theatre festivals. Certaldo Alto – Festival Internazionale del Teatro di Strada: Oltre 400 artisti di strada e 70 compagnie trasformano le strade medievali di Certaldo Alto mettendo in scena 100 spettacoli durante uno dei festival del teatro di strada più importanti. www.eventiesagre.it 18. Montalcino – Jazz & Wine festival: Performances by Italian and international jazz artists unite with a wine-tasting of Montalcino's top labels at the city's splendid fourteenth-century Fortezza from July 18–23. Montalcino – Jazz & Wine: Artisti italiani ed internazionali del jazz si esibiranno nella magnifica Fortezza del XIV secolo dal 18 al 23 luglio. Durante le esibizioni gli spettatori potranno degustare i migliori vini di Montalcino.
LOCAL MARKETS Take a stroll around the nearby markets to sample the fresh local farmers' fare and you may just dig up an unexpected find.
Fate una passeggiata per i mercati della zona per assaporare la freschezza e genuinità del cibo dei contadini locali e lasciatevi sorprendere dalla scoperta di nascosti tesori. MONDAY / LUNEDÌ Borgo Santo Pietro Farmers' Market From 7:30pm / A partire dalle 19.30 Casole d'Elsa Piazza della Libertà 1st & 3rd Mon. of month / primo e terzo lun. del mese 8am–1pm/8.00–13.00 WEDNESDAY / MERCOLEDÌ Siena La Lizza, near the Fortezza / vicino la Fortezza 8am–1pm / 8.00–13.00 THURSDAY / GIOVEDÌ Chiusdino 8am–1pm / 8.00–13.00 San Gimignano Piazza Duomo, Piazza della Cisterna 8am–1pm / 8.00–13.00 FRIDAY/ VENERDÌ Monticiano Piazza Sant'Agostino 8am–1pm / 8.00–13.00 Colle di Val d'Elsa 8am–1pm / 8.00–13.00 WEEKEND Arezzo Antiques market / Mercato dell’antiquariato Piazza Grande 1st Sunday of every month and preceding Saturday / La prima domenica del mese e sabato precedente. Siena Antiques market / Mercato dell’antiquariato Piazza del Mercato Third Sunday of every month / La terza domenica del mese.
www.prolocomontalcino.com/it
ISSUE #1 2017 - PRIMAVERA/ESTATE
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