d'animo nell'esercito di Catilina. Infatti, quasi la ... e tutti con ferite frontali; Catilina
, invece, fu trovato lontano dai suoi, ... (Sallustio, La congiura di Catilina, 61).
Introduzione
Una volta finita la battaglia, allora sì che avresti potuto comprendere con lo sguardo quanto grandi fossero state l’audacia e la forza d’animo nell’esercito di Catilina. Infatti, quasi la stessa posizione che ognuno, da vivo, aveva assunto nello schieramento, anche ora, da morto, la ricopriva con il proprio corpo; e quei pochi, al centro, che la coorte pretoria aveva allontanato, erano caduti poco più in là, e tutti con ferite frontali; Catilina, invece, fu trovato lontano dai suoi, in mezzo ai cadaveri dei nemici, che ancora rantolava, serbando però sul volto la fierezza avuta in vita. Infine, in tutto quello che era stato il suo esercito, nessun concittadino libero fu catturato, né in battaglia né in fuga: tanto poco tutti avevano risparmiato, alla stessa maniera, la vita propria e quella dei nemici. Né l’esercito del popolo romano aveva ottenuto una vittoria lieta o poco cruenta. I più valorosi, infatti, erano caduti in battaglia o ne erano usciti con gravi ferite; molti, spintisi fuori dall’accampamento per curiosità o brama di saccheggio, rivoltando i cadaveri dei nemici, trovavano chi un amico, chi un ospite, chi un parente; ci fu anche chi trovò nemici personali. Così, per tutto l’esercito, si agitavano la gioia, la tristezza, il lutto e l’allegria. (Sallustio, La congiura di Catilina, 61)
Così lo storico Sallustio chiude la narrazione della congiura di Lucio Sergio Catilina; il patrizio, che non era riuscito a sovvertire il governo di Roma, trovò infatti la morte alla testa della sua armata di ribelli, annientata dall’esercito regolare nello scontro all’ultimo sangue combattuto agli inizi del 62 a.C. presso Pistoia. La vicenda della congiura, tra le più menzionate dell’intera storia antica, ci è stata tramandata principalmente dalla narrazione di Sallustio e dalle orazioni di Cicerone, il console che vi si oppose con molta – e, per alcuni, troppa – forza. Entrambi gli autori, trat-